ITTO20131033A1 - Forno ventilato a riscaldamento diretto - Google Patents

Forno ventilato a riscaldamento diretto

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ITTO20131033A1
ITTO20131033A1 IT001033A ITTO20131033A ITTO20131033A1 IT TO20131033 A1 ITTO20131033 A1 IT TO20131033A1 IT 001033 A IT001033 A IT 001033A IT TO20131033 A ITTO20131033 A IT TO20131033A IT TO20131033 A1 ITTO20131033 A1 IT TO20131033A1
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IT
Italy
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air
fan
oven
cooking cavity
cooking
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Sandro Ciccacci
Vincenzo Colozzo
Alberto Gasparini
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Indesit Co Spa
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Description

Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo:-ME353-I-“FORNO VENTILATO A RISCALDAMENTO DIRETTO”
DESCRIZIONE
[CAMPO DELLA TECNICA]
La presente invenzione si riferisce ad un forno di tipo ventilato, in particolare per uso domestico.
[ARTE NOTA]
I forni di tipo ventilato secondo l’arte nota comprendono una cavità di cottura riscaldata da appositi mezzi di riscaldamento, e mezzi di ventilazione quali una o più ventole associate ai mezzi di riscaldamento per la circolazione di aria calda all’interno della cavità di cottura. I cibi contenuti nella cavità di cottura ed investiti dalla corrente di aria calda vengono in tal modo cotti.
In forni di comune produzione, il sistema di cottura ventilato comprende normalmente una paratia, una ventola e una resistenza circolare. La paratia ha il compito di dividere lo spazio della muffola in due parti, una prima parte dove viene posizionata la pietanza e dedicata alla cottura, ed una seconda parte dove l’aria viene riscaldata. La ventola ha il compito di fornire energia cinetica all’aria che viene immessa quindi nella cavità di cottura attraverso delle feritoie tipicamente poste lateralmente alla paratia, e richiamata attraverso una griglia, detta di ripresa, posta frontalmente alla paratia.
L’aria immessa dalla paratia nella cavità di cottura attraverso le feritoie laterali assume tipicamente un moto caotico e difficilmente controllabile, che dipende anche dal verso di rotazione della ventola. Soprattutto la cottura del cibo nella zona centrale della cavità è legata alla ripresa dell’aria, che in quella zona è tipicamente più fredda e per questa ragione può determinare una cottura e una colorazione dei cibi non uniforme. Questa tipologia di cottura è definibile quale cottura “passiva”.
Un ulteriore esempio di forno ventilato secondo l’arte nota è descritta dalla domanda di brevetto EP2607797A2 a nome di Indesit Company S.p.a., che si riferisce ad un forno di tipo ventilato, comprendente: una muffola che definisce una cavità di cottura, mezzi riscaldanti associati alla muffola per riscaldare l’aria, una ventola per la circolazione d’aria all’interno della muffola posizionata in un’intercapedine della parete di fondo della muffola, dietro una paratia. Il forno ventilato noto dalla domanda di brevetto EP2607797A2 prevede che l’intercapedine della ventola sia in comunicazione di fluido con il vano della muffola per immettere aria calda nella muffola stessa, e che vi siano mezzi di ripresa che permettono all’aria nella muffola di essere aspirata nuovamente dalla ventola, rientrare nell’intercapedine ed essere nuovamente scaldata. La soluzione nota dalla domanda di brevetto EP2607797A2 prevede una canalizzazione in prossimità della parete frontale della muffola, mediante la quale è prelevata l’aria della muffola.
I forni ventilati secondo le configurazioni note, quale quella sopra esemplificata, tuttavia presentano ancora svantaggi.
In particolare, la distribuzione della temperatura all’interno della muffola non è sufficientemente uniforme, e risente in maniera negativa della fluidodinamica imposta dal forno che condiziona il flusso di aria calda proveniente dall’elemento riscaldante.
Pertanto, i forni di tipo ventilato noti mostrano un’efficienza inadeguata al processo di cottura dei cibi all’interno di detta cavità di cottura.
Questo inconveniente è particolarmente acuito in caso di cottura di cibi, posti contemporaneamente su diversi vassoi a diversi livelli nella cavità di cottura. Infatti, ponendo più ripiani o leccarde a differenti altezze nella cavità di cottura, si è notato che gli alimenti in esse contenuti risultano cotti diversamente.
Inoltre, tale disomogeneità nella distribuzione dell’aria nella cavità di cottura si riscontra entro certi termini anche per una medesima altezza nella cavità di cottura, dal momento che anche gli alimenti contenuti in un unico ripiano risultano essere cotti in modo differente.
È chiaro che ciò crea inevitabilmente delle notevoli difficoltà all’utente, il quale è impossibilitato ad ottenere una cottura omogenea degli alimenti riposti nella cavità di cottura.
Inoltre, le configurazioni generiche previste dall’arte nota sono accomunate dal fatto che non tengono in debito conto la fluidodinamica esistente nella cavità di cottura, con rischio di inconvenienti durante l’utilizzo del forno ventilato.
[OBIETTIVI E SINTESI DELL’INVENZIONE]
Scopo della presente invenzione è di presentare un forno ventilato che risolva alcuni dei problemi dell’arte nota.
In particolare, è scopo della presente invenzione presentare un forno di tipo ventilato realizzato in modo tale da garantire un’ottimale uniformità di distribuzione del flusso d’aria calda all’interno della cavità di cottura.
È poi scopo della presente invenzione quello di presentare un forno di tipo ventilato realizzato in modo tale da garantire un’efficiente circolazione del flusso d’aria tra gli elementi riscaldanti e l’interno della cavità di cottura.
È poi scopo della presente invenzione quello di presentare un forno di tipo ventilato realizzato in modo tale da garantire una miglior cottura di cibi, anche quando posti contemporaneamente su vari livelli nella cavità di cottura.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di presentare un forno di tipo ventilato che ottimizzi la fluidodinamica nella cavità di cottura.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di presentare un forno di tipo ventilato che ottimizzi la fluidodinamica nei condotti di circolazione dell’aria, sotto l’azione dei mezzi di ventilazione.
Questi ed altri scopi sono raggiunti mediante un forno ventilato secondo le rivendicazioni allegate, che formano parte integrante della presente descrizione.
Un’idea alla base della presente invenzione è di prevedere un forno comprendente: una muffola che definisce una cavità di cottura per contenere cibi da cuocere, la muffola comprendendo almeno un fondello orizzontale, mezzi riscaldanti atti a riscaldare aria, mezzi di ventilazione atti a mettere in circolazione l’aria, almeno un elemento di distribuzione aria comprendente almeno un canale atto a ricevere l’aria messa in circolazione e consentirne il passaggio, in cui l’elemento di distribuzione comprende ulteriormente una pluralità di aperture di mandata in comunicazione di fluido con l’almeno un canale ed atte ad immettere l’aria all’interno della cavità di cottura; i mezzi di ventilazione comprendono almeno una ventola in comunicazione di fluido con l’elemento di distribuzione, la ventola essendo posizionata al meno parzialmente al di sotto della quota del fondello orizzontale.
Tale soluzione consente di migliorare la circolazione dell’aria attraverso gli elementi riscaldanti e all’interno della cavità di cottura.
Tale soluzione consente inoltre di ottimizzare la fluidodinamica nei condotti di circolazione dell’aria, sotto l’azione dei mezzi di ventilazione.
L’invenzione prevede così di modificare il sistema di riscaldamento e di circolazione dell’aria, passando quindi ad una cottura di tipo “attivo”.
Altri aspetti particolari e vantaggiosi saranno più chiari dalla descrizione dettagliata che segue, e dalle rivendicazioni dipendenti.
[BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI]
Alcuni esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi vengono descritti a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento alle figure allegate, in cui:
- La Figura 1 illustra un esploso di una prima forma di realizzazione di un forno secondo la presente invenzione.
- La Figura 2 illustra una vista frontale (a) ed una vista in sezione (b) del forno di Figura 1.
- La Figura 3 illustra un esploso di una seconda forma di realizzazione di un forno secondo la presente invenzione.
- La Figura 4 illustra un esploso di una terza forma di realizzazione di un forno secondo la presente invenzione.
- La Figura 5 illustra una prima forma di realizzazione di un elemento riscaldante per un forno secondo la presente invenzione.
- La Figura 6 illustra una seconda forma di realizzazione di un elemento riscaldante per un forno secondo<la presente invenzione.>
− La Figura 7 illustra una vista frontale (a) ed una vista in sezione (b) di un elemento riscaldante addizionale in un forno secondo la presente invenzione.
Le figure illustrano differenti aspetti e forme di realizzazione della presente invenzione e, dove appropriato, strutture, componenti, materiali e/o elementi simili in differenti figure sono indicati da uguali numeri di riferimento.
[DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE]
La Figura 1 illustra una vista esplosa di un forno 1 comprendente una muffola 2 che definisce una cavità di cottura 3 per contenere cibi da cuocere che sono tipicamente posti su leccarde 4, ovvero ripiani e vassoi che sono inseribili nella cavità di cottura 3.
La muffola 2 comprende almeno una parete di fondo verticale 5 e mezzi riscaldanti 6 atti a riscaldare aria; i mezzi riscaldanti 6 sono racchiusi in una vaschetta 7 posizionata al di sotto della cavità di cottura 3, separata mediante un fondello divisore 8.
Il forno comprende ulteriormente mezzi di ventilazione, quali almeno una ventola 9 atta a mettere in circolazione l’aria all’interno del forno 1. La ventola 9 è quindi in comunicazione di fluido con l’elemento di distribuzione 5, ed è posizionata al di sotto della quota del fondello orizzontale 8. Pertanto, la vaschetta 7 è in comunicazione di fluido con la ventola 9. Si prevede quindi uno spazio, ovvero la vaschetta 7, dedicato all’alloggiamento di un elemento riscaldante 6 nel fondo della muffola 2, ed un fondello di divisione 8 che ha il compito di confinare lo spazio dedicato all’elemento riscaldante 6 e realizzare le feritoie o aperture di ripresa 12 attraverso le quali viene ripresa l’aria una volta che essa ha ceduto il proprio calore alle pietanze da cuocere.
Più in particolare, la ventola 9 comprende una girante in comunicazione di fluido con la zona al di sotto del fondello orizzontale 8 a monte rispetto al verso di circolazione dell’aria riscaldata. Allo stesso tempo, la girante della ventola 9 è in comunicazione di fluido con l’elemento di distribuzione 5 a valle rispetto al verso di circolazione dell’aria riscaldata.
Secondo una forma di realizzazione preferita, la girante della ventola 9 è del tipo centrifugo, con ingresso assiale per detta aria riscaldata, ed uscita radiale per detta aria riscaldata.
Ulteriori forme di realizzazione potrebbero prevedere una o più ventole anche di altre tipologie, quali per esempio ventole tangenziali, ventole assial-centrifughe, etc. che potrebbero costituire un’alternativa, mantenendo il sistema di aspirazione e distribuzione dell’aria calda qui descritto.
La presenza dell’elemento riscaldante 6 nella vaschetta 7 consente un maggior risparmio energetico, legato al fatto che l’elemento riscaldante 6 principale si trova sotto il fondo della cavità di cottura 3, e quindi oltre che riscaldare l’aria per la cottura convettiva partecipa anche al riscaldamento del fondello 8 che diventa una superficie calda attiva, senza richiedere l’aggiunta di un elemento riscaldante dedicato.
Il forno comprende poi almeno un elemento di distribuzione aria 10, associato alla parete di fondo verticale 5 e comprendente almeno un canale 10 (ovvero 10a e 10b) atto a ricevere l’aria riscaldata messa in circolazione dalla ventola 9 e consentirne il passaggio.
L’elemento di distribuzione 10 comprende una pluralità di aperture di mandata 11, che sono in comunicazione di fluido con il canale 10 e sono atte ad immettere l’aria riscaldata all’interno della cavità di cottura 3
Le aperture di mandata 11 sono posizionate, preferibilmente a coppie, a diversi livelli sull’elemento di distribuzione 5, preferibilmente ciascuna apertura della coppia su uno dei diversi canali 10a e 10b.
Il canale 10 comprende preferibilmente un elemento di confinamento 13 atto a ridurre la sezione libera per il passaggio dell’aria riscaldata, quando la stessa percorre lo spazio che intercorre tra due aperture di mandata posizionate a diversi livelli sull’elemento di distribuzione 5.
In tal modo si conferisce una riduzione di sezione man mano che l’aria percorre il percorso all’interno dell’elemento di distribuzione 5, che comporta un bilanciamento della portata dell’aria tra le uscite dell’aria più vicine alla ventola e quelle più lontane sul singolo livello e soprattutto su più livelli. In tal modo, è possibile tra l’altro ottimizzare ed uniformare la cottura dei cibi.
Preferibilmente, la ventola 9 è di tipo centrifugo ed è posizionata al di sotto dell’elemento di distribuzione 10. Preferibilmente, i mezzi di movimentazione dell’aria 9 comprendono quindi una girante centrifuga e la relativa coclea per incrementare l’efficienza della girante, la quale ha il compito di aspirare l’aria dalle feritoie del fondello 12 attraverso l’elemento riscaldante 6 e reindirizzarla verso l’elemento di distribuzione 5.
L’elemento di distribuzione 5 dell’aria calda comprende quindi una paratia 10 con le feritoie frontali o aperture di mandata 11, le quali sfruttano l’effetto Coanda. A tal scopo, ciascuna delle aperture di mandata 11 comprende ulteriormente un elemento deflettore interno (non visibile in figura) al canale 10, e comprende ulteriormente una superficie (non visibile) atta a cooperare con una parete interna del canale 10, sagomata in modo tale da consentire la deviazione del flusso di aria riscaldata all’interno della cavità di cottura 3. Preferibilmente, tale sagomatura dell’elemento deflettore interno e della superficie è realizzata mediante imbutitura delle aperture di mandata. Le aperture di mandata, come detto, sono posizionate a differenti altezze in modo da servire i ripiani di cottura 4 in modo più uniforme.
L’aria che ha scambiato calore per convezione con le pietanze, viene ripresa preferibilmente nella parte frontale della cavità 3 dove si trovano le feritoie 12 del fondello 8. Il ventilatore centrifugo 9 posto a valle delle feritoie 12 aspira questa aria, facendola passare attraverso l’elemento riscaldante 6 per riscaldarla nuovamente.
Come meglio visibile con riferimento alla Figura 2, il forno comprende preferibilmente un primo canale 10a ed un secondo canale 10b. Ciascuno dei canali 10a e 10b comprende rispettive aperture di mandata 11 già descritte in precedenza. La riduzione di sezione libera è ottenuta mediante un elemento di confinamento 13 interposto tra il primo canale 10a e il secondo canale 10b; l’elemento di confinamento 13 individua un volume avente sezione preferibilmente triangolare in proiezione sulla parete di fondo verticale, come visibile nella parte (a) di Figura 2.
Il forno comprende poi mezzi di supporto 14 per almeno una leccarda 4 all’interno della cavità di cottura 3, come visibile nella sezione alla parte (b) di Figura 2. I mezzi di supporto 14 sono posizionati ad una pluralità di altezze compatibili con i diversi livelli delle aperture di mandata 11, in modo tale che vi sia almeno una apertura di mandata a quota superiore rispetto a detta leccarda 4 posizionata su qualsiasi livello definito dai mezzi di supporto 14. Le aperture 11 sono quindi configurate in modo da garantire che i vari ripiani 4 siano investiti da una corrente d’aria riscaldata tale per cui le cotture risultino più uniformi relativamente al ripiano, ed anche tra vari ripiani. In particolare, la circolazione dell’aria calda è rappresentata nella parte (b) di Figura 2 mediante frecce rettilinee che mostrano il verso di circolazione del flusso.
In una forma di realizzazione, il forno 1 comprende ulteriormente mezzi sensori, quali interruttori, atti a rilevare la presenza di almeno una leccarda 4 (in cui tale leccarda 4 è opportunamente configurata come divisorio e denominata quindi “divider”) ad uno specifico livello definito dai mezzi di supporto 14. In tale forma di realizzazione, il forno comprende ulteriormente mezzi atti a variare la configurazione di apertura di almeno una delle aperture di mandata 11. Tali mezzi possono comprendere deflettori o paratie mobili, movibili in maniera meccanica o altresì attuati da attuatori o motori elettrici, che consentono di modificare selettivamente l’uscita di aria riscaldata da alcune aperture di mandata 11 piuttosto che da altre. In tal modo, è possibile sfruttare l’inserimento di un “divider” quale la leccarda 4, per parzializzare la cavità di cottura 3 e consentire un riscaldamento più efficace e senza sprechi, aumentando l’efficienza energetica del forno 1.
In una forma di realizzazione alternativa, il forno comprende mezzi atti a variare la configurazione di apertura di almeno una delle aperture di mandata 11, in base ad opportuni comandi impartiti da una centralina di controllo, in maniera automatica o in conseguenza ad una selezione dell’utente.
Il sistema di distribuzione se progettato in tal senso è quindi in grado di provocare cotture differenziate, indirizzando più aria su determinati livelli. Questo offre la possibilità di cuocere nello stesso ciclo pietanze che hanno tempi di cottura la cui differenza è contenuta entro un certo limite. Il sistema così realizzato oltre ad avere evidenti vantaggi sulle cotture, ha anche vantaggi sull’efficienza energetica. Il flusso d’aria non è più inviato in una cavità di grandi dimensioni, in cui scambierebbe calore con superfici laterali della muffola, che non appartengono alla pietanza; questo si riflette in una minor spesa di energia per raggiungere la cottura dei cibi.
In generale, è possibile ottenere un’efficiente cottura dei cibi anche senza prevedere necessariamente mezzi atti a variare la configurazione delle aperture di mandata; per tale scopo diventa importante un dimensionamento opportuno delle aperture di mandata, per ottenere una cottura ottimale per ciascuno dei ripiani considerato individualmente (in tal caso, si perderebbe la flessibilità di cottura tra i diversi ripiani, sopra descritta).
La Figura 3 illustra una variante del forno 1, comprendente una differente configurazione 6b dei mezzi riscaldanti 6 di Figura 1. Tale variante sarà descritta in maggior dettaglio con riferimento alle Figure 5 e 6.
La Figura 4 illustra una forma di realizzazione del forno 1, comprendente un ulteriore elemento di circolazione aria 41, ovvero una ventola posta sulla superficie superiore della cavità di cottura 3, che permette una comunicazione di fluido diretta tra la muffola 3 ed una canalizzazione d’aria posta al di sopra muffola; tali elementi consentono di estrarre i fumi di cottura dalla muffola 3, garantendo così il livello di umidità ottimale per la cottura del cibo.
Il forno di Figura 4 comprende ulteriori mezzi riscaldanti 42, che saranno descritti più in dettaglio anche nel seguito, posizionati all’imbocco del canale 10 ed a valle della ventola 9, che possono essere utilizzati per pirolizzare odori trasportati dal flusso dell’aria riscaldata, preferibilmente avendo un funzionamento ad incandescenza con temperature superiori a 400-500°C, oppure come elemento aggiuntivo di riscaldamento dell’aria da immettere nella cavità di cottura 3.
Con riferimento alle Figure 5 e 6, esse illustrano due forme di realizzazione 6a e 6b dei mezzi riscaldanti nel forno 1, in cui si prevede la presenza di almeno una resistenza elettrica tubolare.
La resistenza elettrica tubolare 6a comprende un elemento a spirale avvolto sopra di essa (non visibile) ed atto ad aumentare lo scambio termico con l’ aria riscaldata proveniente dalla cavità e che ha scambiato già calore con i cibi in cottura. In tale forma di realizzazione, l’elemento riscaldante 6a ha la peculiarità di essere formato da un tubo caldo (resistenza) sul quale è applicata una spirale che forma una aletta continua per aumentare la superficie di scambio e quindi migliorare l’efficienza del sistema.
La resistenza elettrica tubolare 6b comprende invece una pluralità di alette 61 sostanzialmente parallele atte ad aumentare lo scambio termico con detta aria riscaldata. Tale versione dell’elemento riscaldante 6b risulta più efficiente, e comprende una serpentina calda (resistenza), in cui i tubi sono disposti in modo alternato, con una serie di alette 61 disposte in senso parallelo a quello del flusso di aria formando così una batteria riscaldante.
In ancora una diversa variante (non rappresentata), si prevede di sostituire le alette 61 con una lamina posta tra le due file di tubi, la cui superficie giace sullo stesso piano del flusso d’aria; tale variante determina un’alternativa più economica alla variante alettata della resistenza elettrica tubolare 6b.
Un ulteriore variante (non rappresentata) comprende una batteria calda in cui l’elemento tubo e le alette sono sostituite da una elemento a filo incandescente con una lamina, posta tra i filamenti, le cui superfici giacciono sullo stesso piano del flusso d’aria.
Con riferimento alla Figure 7, essa illustra una forma di realizzazione preferita dei mezzi di riscaldamento addizionali 42 di Figura 4, costituiti da un riscaldatore a filamento comprendente una pluralità di filamenti 71 riscaldati elettricamente, disposti trasversalmente al flusso d’aria che attraversa l’elemento 42. Come già descritto, la pluralità di filamenti 71 riscaldati sono atti preferibilmente a pirolizzare odori trasportati dal flusso dell’aria, avendo funzionamento ad incandescenza, e/o sono atti a riscaldare ulteriormente l’aria da immettere nella cavità di cottura 3.
In un'altra forma di realizzazione del forno secondo la presente invenzione, in aggiunta o alternativa alle forme di realizzazione finora descritte con riferimento alle Figure da 1 a 7, si prevede di dotare una o più delle aperture di ripresa 12 di almeno un filtro grassi, che riduce l’imbrattamento del forno in generale, ed in particolare riduce l’imbrattamento degli elementi funzionali (quali le resistenze e la ventola) e quindi contribuisce a mantenere in efficienza quest’ultimi, evitando il depositarsi di residui di cottura trasportati dall’aria che attraversa tali elementi. Tale filtro grassi può comprendere per esempio elementi a maglia metallica, lavabili e ricondizionabili.
In ancora una forma di realizzazione del forno secondo la presente invenzione, in aggiunta o alternativa alle forme di realizzazione finora descritte con riferimento alle Figure da 1 a 7, si prevede di dotare il forno di un fondello 8 realizzato in vetroceramica, il quale è trasparente al calore e consente di utilizzare l’elemento riscaldante 6 come elemento radiante, realizzando una configurazione di tipo “fast-oven” per la cottura dei cibi.
In ancora una forma di realizzazione del forno secondo la presente invenzione, in aggiunta o alternativa alle forme di realizzazione finora descritte con riferimento alle Figure da 1 a 7, si prevede di dotare il forno di un riscaldatore inferiore del tipo “thick-film” applicato preferibilmente sul fondello 8, per esempio su supporto vetroso, ceramico o metallico, in alternativa ai riscaldatori già citati in precedenza.
Considerando la descrizione della presente invenzione relativa a forme di realizzazione preferite e vantaggiose, è evidente al tecnico del ramo che sono possibili ulteriori modifiche e varianti dell’invenzione.
Per esempio, la ventola centrifuga rappresentata potrebbe essere realizzata in un pezzo unico, in cui la coclea e l’elemento di distruzione aria sono realizzati di pezzo anziché in due pezzi separati.
Le aperture di mandata 11 potrebbero essere in numero diverso da quanto descritto, e di forme anche diverse tra loro.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Forno comprendente: una muffola (2) che definisce una cavità di cottura (3) per contenere cibi da cuocere, detta muffola (2) comprendendo almeno un fondello orizzontale (8), mezzi riscaldanti (6) atti a riscaldare aria, mezzi di ventilazione (9) atti a mettere in circolazione detta aria, almeno un elemento di distribuzione aria (5) comprendente almeno un canale (10) atto a ricevere detta aria messa in circolazione da detti mezzi di ventilazione (9) e consentirne il passaggio, in cui detto elemento di distribuzione (5) comprende ulteriormente una pluralità di aperture di mandata (11) in comunicazione di fluido con detto almeno un canale (10) ed atte ad immettere detta aria all’interno di detta cavità di cottura (3), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ventilazione (9) comprendono almeno una ventola in comunicazione di fluido con detto elemento di distribuzione (5), detta ventola essendo posizionata al meno parzialmente al di sotto della quota di detto fondello orizzontale (8).
  2. 2. Forno secondo la rivendicazione 1, ulteriormente comprendente almeno una apertura di ripresa (12) per detta aria in detta cavità di cottura (3), detta almeno una apertura di ripresa (12) essendo posizionata su detto fondello orizzontale (8).
  3. 3. Forno secondo la rivendicazione 2, in cui detta muffola (2) comprende ulteriormente almeno una parete di fondo verticale a cui detto elemento di distribuzione (5) è associato, ed in cui detta almeno una apertura di ripresa (12) è in prossimità di una parete frontale opposta a detta parete di fondo verticale.
  4. 4. Forno secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detta almeno una apertura di ripresa (12) comprende almeno un filtro grassi.
  5. 5. Forno secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detta ventola comprende una girante in comunicazione di fluido con una zona al di sotto di detto fondello orizzontale (8) a monte, ed in comunicazione di fluido con detto elemento di distribuzione (5) a valle.
  6. 6. Forno secondo la rivendicazione 5, in cui detta girante è del tipo centrifugo, con ingresso assiale per detta aria, ed uscita radiale per detta aria.
  7. 7. Forno secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, ulteriormente comprendente una vaschetta (7) posizionata al di sotto di detta cavità di cottura (3), detta vaschetta (7) essendo separata da detta cavità di cottura (3) mediante detto fondello orizzontale (8), detta vaschetta (7) comprendendo al proprio interno mezzi riscaldanti (6) in comunicazione di fluido con ventola detti mezzi di ventilazione (9).
  8. 8. Forno secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi riscaldanti (6) comprendono almeno una resistenza elettrica tubolare (6, 6b) che comprende un elemento a spirale avvolto sopra di essa ed atto ad aumentare lo scambio termico con detta aria, oppure che comprende una pluralità di alette sostanzialmente parallele (61) atte ad aumentare lo scambio termico con detta aria.
  9. 9. Forno secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, ulteriormente comprendente secondi mezzi riscaldanti (42) posizionati in detto canale (10) ed a valle di detti mezzi di ventilazione (9), detti secondi mezzi riscaldanti (42) essendo atti a pirolizzare odori trasportati dal flusso di detta aria.
  10. 10. Forno secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui detta ventola è posizionata completamente al di sotto della quota di detto fondello orizzontale (8).
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