ITTO20121075A1 - Forno di cottura domestico - Google Patents

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ITTO20121075A1
ITTO20121075A1 IT001075A ITTO20121075A ITTO20121075A1 IT TO20121075 A1 ITTO20121075 A1 IT TO20121075A1 IT 001075 A IT001075 A IT 001075A IT TO20121075 A ITTO20121075 A IT TO20121075A IT TO20121075 A1 ITTO20121075 A1 IT TO20121075A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
bulkhead
oven according
cooking oven
muffle
air
Prior art date
Application number
IT001075A
Other languages
English (en)
Inventor
Vincenzo Giuseppe Colozzo
Original Assignee
Indesit Co Spa
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Filing date
Publication date
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24CDOMESTIC STOVES OR RANGES ; DETAILS OF DOMESTIC STOVES OR RANGES, OF GENERAL APPLICATION
    • F24C15/00Details
    • F24C15/32Arrangements of ducts for hot gases, e.g. in or around baking ovens
    • F24C15/322Arrangements of ducts for hot gases, e.g. in or around baking ovens with forced circulation
    • F24C15/325Arrangements of ducts for hot gases, e.g. in or around baking ovens with forced circulation electrically-heated

Description

DESCRIZIONE
“Forno di cottura domestico†,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ai forni di cottura ed à ̈ stata sviluppata con particolare riferimento ai forni di cottura ventilati.
Stato della tecnica
I forni domestici per la cottura di alimenti comprendono tipicamente una struttura portante, alla quale sono associate una muffola e una porta frontale, per chiudere frontalmente la muffola.
Nei forni di tipo ventilato all’interno della muffola à ̈ prevista una paratia metallica, formata da tranciatura di un foglio di lamiera, montata in posizione affacciata alla parete posteriore della muffola. Tale paratia suddivide la cavità interna della muffola in una camera anteriore di cottura, che si estende tra la porta e la paratia, e una camera posteriore di distribuzione dell’aria, che si estende tra la paratia e la parete posteriore della muffola. Nella camera di cottura sono generalmente posizionabili uno o più ripiani ad altezze differenti, sul quale o sui quali possono essere posti i contenitori degli alimenti, per definire vari livelli di cottura. Nella camera di distribuzione dell’aria sono operativamente disposti almeno una resistenza di riscaldamento, che ha solitamente sagoma circolare, nonché la girante di un ventilatore, che à ̈ solitamente posizionata nell’ambito di una regione circoscritta dalla resistenza.
Il ventilatore à ̈ solitamente di tipo centrifugo e la camera di distribuzione che lo alloggia ha una sezione di uscita, per la mandata di aria alla camera di cottura, nonché una sezione di ingresso, per l’aspirazione di aria dalla camera di cottura. La sezione di uscita comprende usualmente una pluralità di vie di passaggio, che si trovano in posizioni generalmente periferiche della camera di distribuzione, solitamente definite tra la paratia stessa e la parete posteriore o le pareti laterali della muffola. Più particolarmente, nella maggiore parte delle soluzioni note, la paratia ha dimensioni minori rispetto a quelle della parete posteriore della muffola ed ha un bordo ripiegato all’indietro, che à ̈ sagomato in modo da definire delle zone per l’ancoraggio della paratia stessa alla parete posteriore della muffola. Il bordo à ̈ tranciato, o comunque sagomato, anche in modo tale da delimitare - unitamente alla parete posteriore della muffola - le suddette vie di passaggio periferiche per l’aria. La sezione di ingresso della camera di distribuzione à ̈ invece definita in una zona centrale della paratia che à ̈ configurata sostanzialmente a griglia - solitamente per mezzo di una schiera di fori vicini gli uni agli altri - che si trova di fronte alla girante del ventilatore.
Con una tale disposizione, l’aria à ̈ riscaldata dalla resistenza e spinta verso le vie di uscita periferiche della camera di distribuzione, per fluire tendenzialmente lungo le pareti laterali della muffola, verso il fronte della camera di cottura. Grazie all’azione del ventilatore, la stessa aria à ̈ aspirata verso la zona centrale a griglia della paratia, onde riscaldare per convezione gli alimenti che si trovano sul ripiano o i ripiani disposti nell’ambito della camera di cottura; quest’aria “esausta†, che ha ceduto calore agli alimenti, ritorna quindi nella camera di distribuzione, per essere nuovamente riscaldata e re-immessa nella camera di cottura.
Nei forni del tipo precedentemente descritto la paratia intermedia della muffola ha essenzialmente il compito di direzionare il flusso di aria all’interno della cavità della muffola, con la sua parte a griglia che à ̈ normalmente dimensionata in modo da garantire l’aspirazione sufficiente del flusso di aria “esausta†e prevenire il pericolo di infortunio dell’utente.
La metodologia di cottura derivante da questo noto sistema di distribuzione dell’aria dipende principalmente dal flusso di ripresa dell’aria - ovvero il flusso aspirato in corrispondenza della zona centrale della paratia - che investe gli alimenti in cottura ai vari livelli in cui essi sono posizionati, mediante i suddetti ripiani. Il risultato à ̈ che la cottura avviene a causa di un moto dell’aria relativamente caotico, che dipende dalla geometria della parte a griglia della paratia e dal verso di rotazione della girante:
Scopo e sintesi dell’invenzione
Scopo principale della presente invenzione à ̈ essenzialmente quello di realizzare un forno di cottura ventilato in cui la distribuzione dell’aria nella camera di cottura avvenga in modo controllato, particolarmente al fine di ottenere una distribuzione sostanzialmente simmetrica e/e bilanciata tra vari livelli di cottura.
Questo ed altri scopi ancora, che risulteranno maggiormente chiari in seguito, sono raggiunti secondo la presente invenzione da un forno di cottura domestico avente le caratteristiche indicate nelle rivendicazioni allegate, che costituiscono parte integrante dell’insegnamento tecnico qui fornito in relazione all’invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi dell’invenzione appariranno dalla descrizione che segue e dalle figure allegate, fornite a puro scopo esemplificativo e non limitativo, in cui:
- la figura 1 à ̈ una vista schematica in elevazione frontale di un forno di cottura domestico secondo l’invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una sezione laterale, parziale e schematica, del forno di figura 1; - la figura 3 Ã ̈ una vista parzialmente esplosa e sezionata di una muffola del forno di figura 1;
- le figure 4, 5 e 6 sono viste schematiche di una paratia della muffola di figura 3, rispettivamente in elevazione frontale, in sezione laterale ed in prospettiva;
- la figura 7 à ̈ una rappresentazione schematica in elevazione frontale di un forno secondo l’invenzione, con circa metà della relativa porta frontale rimossa,
- la figura 8 à ̈ una vista simile a quella di figura 5, relativa ad una possibile variante dell’invenzione; e
- la figura 9 à ̈ una vista simile a quella di figura 5, relativa ad una ulteriore possibile variante dell’invenzione.
Descrizione di forme di attuazione preferite dell’invenzione
Il riferimento ad “una forma di attuazione†nell’ambito di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione à ̈ compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, frasi come “in una forma di attuazione†e simili, eventualmente presenti in diversi luoghi di questa descrizione, non sono necessariamente riferite alla stessa forma di attuazione del forno oggetto dell’invenzione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o più forme di attuazione, anche differenti da quelle raffigurate. I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per comodità e non definiscono dunque l’ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione. Inoltre, il forno sarà descritto nel seguito limitatamente agli elementi necessari alla comprensione dell’invenzione, dando per scontato che il forno stesso include tutti gli altri componenti normalmente noti e necessari per il suo funzionamento.
Nelle figure 1 e 2, con 1 à ̈ indicato nel suo complesso un forno di cottura domestico secondo l’invenzione. Il forno ha una struttura portante o carcassa, indicata con 2, al fronte della quale à ̈ associato un pannello comandi 3. Alla parte anteriore della carcassa 2 à ̈ anche incernierata, particolarmente ad un rispettivo bordo inferiore, una porta 4, provvista di una maniglia 4a.
All’interno della carcassa 2 à ̈ alloggiata una muffola, visibile parzialmente nelle figure 2 e 3, dove à ̈ indicata complessivamente con 5. La muffola 5 ha un corpo metallico rigido, avente due pareti laterali, una parete inferiore, una parete superiore ed una parete posteriore; in figura 2 à ̈ rappresentata la sola parete posteriore, indicata con 5a, mentre in figura 3 sono visibili parzialmente le pareti inferiore 5b e superiore 5c, nonché una delle pareti laterali 5d. La muffola 5 à ̈ di preferenza coibentata tramite un manto di isolamento, di concezione di per sé nota, non rappresentato.
Il corpo della muffola 10 definisce una cavità, che può essere aperta e chiusa frontalmente mediante la porta 4, nell’ambito della quale à ̈ presente una paratia posteriore 10, in posizione generalmente affacciata alla parete posteriore di muffola 5a: in tal modo la paratia 10 suddivide la cavità della muffola 5 in una camera anteriore di cottura, che si estende tra la porta 4 e la paratia 10, ed una camera posteriore di distribuzione dell’aria, che si estende tra la paratia 10 e la parete posteriore di muffola 5a.
In corrispondenza delle pareti laterali 5d della muffola sono previsti mezzi di supporto, per supportare in modo asportabile generici ripiani, ad esempio vassoi, griglie o leccarde. Nella forma di attuazione esemplificata - si veda in particolare la figura 2 - i suddetti mezzi di supporto sono costituiti da guide 6 definite da imbutiture delle pareti laterali 5d del corpo muffola, ma in realizzazioni alternative guide aventi analoga funzione possono essere definite tramite supporti aggiunti, applicati alle pareti laterali 5d. Nelle guide 6 contrapposte delle due pareti laterali 5d sono ricevibili in modo scorrevole i bordi opposti dei suddetti ripiani, uno dei quali - qui rappresentato da una leccarda - à ̈ indicato con 7 nelle figure 2, 3 e 7. Con 8a à ̈ indicato un generico recipiente di cottura, qui costituito da una teglia, avente una dimensione di ingombro laterale inferiore alla distanza tra le due pareti laterali 5d del corpo muffola: tale recipiente 8a à ̈ destinato ad essere supportato da un relativo ripiano - rappresentato schematicamente solo nelle figure 2 e 7 dove à ̈ indicato con 8 - i cui bordi laterali opposti sono invece suscettibili di impegnare rispettive guide 6 delle pareti laterali 5d. Le guide 6 sono definite a diverse altezze, in modo da definire nell’ambito della camera di cottura una pluralità di differenti posizioni o livelli di cottura: a scopo meramente esemplificativo, tali livelli di cottura sono indicati in figura 7 con le lettere da “A†ad “E†, dal basso verso l’alto.
La camera di cottura à ̈ preferibilmente ma non necessariamente dotata di rispettivi mezzi di riscaldamento. Nella forma di attuazione esemplificata sono previste due resistenze elettriche superiori, o resistenze di grill - rappresentate solo in figura 3, dove una di esse à ̈ indicata con 9. Le resistenze 9, impiegabili in particolare per riscaldare ad irraggiamento alimenti posti nella camera di cottura, sono montate in modo di per sé noto all’interno della cavità della muffola 5, in prossimità della sua parete superiore 5b.
Nella camera di distribuzione dell’aria definita tra la parete posteriore di muffola 5a e la paratia 10 sono operativamente disposti almeno una resistenza elettrica di riscaldamento 11 e la girante 12 di un ventilatore, particolarmente un ventilatore centrifugo con aspirazione assiale e mandata radiale. Il motore del ventilatore, indicato con 13 in figura 2, à ̈ montato all’esterno della muffola 5, dietro la sua parete posteriore 5a, con il relativo albero di azionamento che à ̈ passante in un’aperture di tale parete. Preferibilmente la girante 12 ruota nell’ambito di una regione circoscritta dalla resistenza 11, qui definita anche “posteriore†, che ha preferibilmente una sagoma almeno in parte approssimativamente anulare.
Di preferenza, il profilo periferico della paratia 10 ha dimensioni perimetrali generalmente inferiori rispetto a quelle della parete posteriore di muffola 5a, come si vede ad esempio nelle figure 2, 3 e 7. In tal modo, ad esempio, il montaggio delle resistenze 9 non implica necessariamente il passaggio di queste ultime attraverso fori o aperture della paratia 10. Le diverse dimensioni di ingombro perimetrale tra paratia 10 e parete posteriore 5a consentono inoltre, ad esempio, di montare direttamente su quest’ultima una lampada - indicata con 14 solo in figura 3 - per illuminare quando necessario l’interno della camera di cottura.
Come i forni ventilati secondo la tecnica nota, la camera di distribuzione ha una sezione di uscita o di mandata, tramite la quale la girante 12 forza nella camera di cottura l’aria riscaldata dalla resistenza 11, ed una sezione di ingresso o di ripresa, tramite la quale la girante 12 può aspirare aria dalla camera di cottura, per poi forzarla nuovamente verso l’interno della stessa camera di cottura attraverso la sezione di uscita, dopo che tale aria à ̈ stata nuovamente riscaldata dalla resistenza 11.
Come risulterà chiaro in seguito, la sezione di uscita comprende, similmente a forni ventilati secondo la tecnica nota, delle vie di passaggio in posizioni generalmente periferiche della camera di distribuzione dell’aria. Dall’altro lato, e a differenza della tecnica nota, la sezione di ingresso della camera di distribuzione dell’aria del forno 1 non à ̈ invece costituita da una tradizionale schiera di fori o simili formazioni a griglia della paratia 10. Secondo l’aspetto principale dell’invenzione, infatti, la sezione di ingresso della camera di distribuzione comprende un’intercapedine o camera di aspirazione dell’aria, definito nella paratia 10. Tale intercapedine di aspirazione -indicato con 20 nelle figure 2 e 3 - ha almeno un ingresso, definito in un fronte della paratia 10 e rivolto verso la camera di cottura, ed almeno un’uscita, definita in un retro della paratia e rivolta verso la girante 12 del ventilatore.
In una forma di attuazione preferita, la paratia 10 ha una struttura che à ̈ almeno in parte scatolare, per definire al proprio interno l’intercapedine di aspirazione dell’aria 20. A tale scopo, molto preferibilmente, la paratia 10 à ̈ formata in almeno due parti per definire tra loro l’intercapedine; dove le due parti in questione possono essere saldate, o aggraffate o comunque rese solidali tra loro (ad esempio tramite viti o simili). Ad esempio, riferendosi anche alle figure 4-6, in una attuazione sono previste una parte posteriore 10a ed una parte anteriore 10b, costituite da lastre metalliche tranciate e sagomate, saldate tra loro.
La parte posteriore 10a definisce almeno un’uscita 21, preferibilmente in una sua regione centrale che à ̈ generalmente piana. La periferia della parte 10a à ̈ invece preferibilmente sagomata in modo da definire zone per l’ancoraggio della paratia 10 nel suo complesso alla parete posteriore 5a della muffola. Nell’esempio raffigurato la periferia della parte 10a, preferibilmente generalmente piegata all’indietro, definisce una zona superiore 10a1per l’ancoraggio, ad esempio tramite viti, della paratia 10 alla parete 5a, e zone inferiori 10a2per l’appoggio della paratia 10 alla parete 5a (naturalmente nulla vieta di fissare la paratia 10 alla parete 5a anche in sue parti inferiori). Sempre riferendosi all’esempio illustrato, il profilo periferico della parte 10a à ̈ sagomato, in rispettive regioni 10a3comprese tra la zona 10a1e le zone 10a2, in modo tale da definire, unitamente alla parete posteriore di muffola 5a, delle vie di passaggio per l’aria, che realizzano almeno parte della sezione di uscita o di mandata della camera di distribuzione dell’aria.
Nell’esempio, a tale scopo, il bordo delle regioni 10a3à ̈ tranciato in modo da giacere secondo un piano verticale che à ̈ generalmente parallelo e distanziato da un piano individuato dai bordi delle zone 10a1e 10a2, come visibile ad esempio in figura 5: in tal modo, quando la paratia 10 à ̈ nella sua condizione montata all’interno della muffola 5, tra il bordo delle regioni 10a3e la superficie frontale della parete posteriore 5a risultano definite le suddette vie di passaggio periferiche, che realizzano almeno parte della sezione di uscita della camera di distribuzione: tali vie di passaggio sono indicate con 22 a scopo meramente esemplificativo nelle figure 3-6.
Sempre riferendosi alla forma di attuazione esemplificata, la parte anteriore 10b della paratia 10 à ̈ sagomata, ad esempio tramite stampaggio o imbutitura, in modo da definire l’intercapedine 20, unitamente alla parte posteriore 10a, come ben visibile ad esempio in figura 5. Nell’esempio, la parte 10b ha a questo scopo una sezione prevalente sostanzialmente a C.
In una forma di attuazione l’almeno un ingresso dell’intercapedine 20 comprende una pluralità di aperture di ingresso, molto preferibilmente aperture di ingresso longitudinalmente estese. Le suddette aperture sono indicate con 23a-23e nelle figure 4-6, ma nel seguito ed in altre figure, ove non strettamente necessario ai fini della descrizione, esse verranno anche cumulativamente indicate con 23.
Nell’attuazione preferita le aperture di ingresso 23 comprendono una pluralità di feritoie che si estendono sostanzialmente orizzontalmente tra due regioni laterali opposte del fronte della paratia 10 o dell’intercapedine 20, con tali feritoie che si estendono ad altezze differenti. Ancora con riferimento all’esempio raffigurato, una o più delle aperture di ingresso 23 hanno un rispettivo imbocco, che à ̈ definito da un rispettivo labbro 24 sporgente dal fronte della paratia 10 verso la camera di cottura: si noti tuttavia che la presenza dei labbri di imbocco 24 à ̈ meramente opzionale e non costituisce caratteristica essenziale ai fini dell’attuazione dell’invenzione. Nell’esempio raffigurato, quindi, le aperture 23 coi relativi labbri 24 sono definiti dalla parte anteriore 10b della paratia 10.
Nell’esempio ciascuna apertura 23 si estende in lunghezza tra le due suddette regioni laterali opposte del fronte della paratia 10 o dell’intercapedine 20, in modo continuo: in possibili attuazioni non rappresentate, tuttavia, una o più delle aperture 23 possono essere interrotte, ossia costituite da una pluralità di singole aperture o feritoie allineate orizzontalmente. Le aperture 23 possono avere tutte la medesima sezione di passaggio o, come nel caso esemplificato, possono essere previste aperture aventi sezioni di passaggio diverse. Nell’esempio, le aperture 23a-23c hanno sostanzialmente la medesima sezione di passaggio, mentre le aperture 23d e 23e, hanno sezione di passaggio minore, essendo esse più corte longitudinalmente rispetto alle altre. In una attuazione almeno una coppia di aperture o feritoie sono più prossime tra loro rispetto ad almeno due altre aperture o feritoie della pluralità. La presenza di due aperture più ravvicinate tra loro consente di determinare una maggiore portata dell’aria di ripresa in corrispondenza di un relativo livello di cottura, con ciò determinando un maggior apporto di calore per convezione al corrispondente alimento in cottura e quindi, in ultima istanza, una maggiore velocità di cottura in corrispondenza di tale livello. Riferendosi alla forma di attuazione delle figure 1-7, questo à ̈ il caso delle aperture 23d e 23e che si trovano nella regione superiore dell’intercapedine 20.
Come detto, la parte posteriore 10a della paratia 10 definisce almeno un’apertura di uscita 21 dell’intercapedine di aspirazione 20. L’uscita dell’intercapedine può comprendere una schiera di fori o una parte a griglia della parte 10a. Tuttavia, nella forma di attuazione preferita dell’invenzione, à ̈ prevista una singola apertura 21, preferibilmente sostanzialmente coassiale all’asse di rotazione della girante 12 del ventilatore. La singola apertura 21 può essere sostanzialmente circolare o sostanzialmente ellittica. Di preferenza l’uscita 21 ha profilo sostanzialmente ellittico, molto preferibilmente con il suo asse maggiore sostanzialmente verticale. Nel caso preferito dell’invenzione, un’apertura 21 sostanzialmente ellittica offre una sezione di passaggio maggiore rispetto ad un’apertura circolare, senza con ciò compromettere la performance della girante 12. Inoltre, con un profilo ellittico l’apertura 21 include due zone (quelle superiore ed inferiore rispetto all’asse della girante 12) dove la sezione di aspirazione à ̈ maggiore e due zone (quelle laterali rispetto all’asse della girante 12) che servono alla compressione del fluido: la combinazione di queste geometrie consente di ottenere una velocità di uscita dell’aria dalla girante 12 più omogenea e in modulo maggiore rispetto ad un’apertura circolare.
In una forma di attuazione preferita, quale quella rappresentata, il retro della paratia 10, ovvero la sua parte 10a, ha un labbro sporgente 21a verso la girante 12 del ventilatore, che delimita l’almeno una uscita 21. Il labbro 21a realizza un raggio di raccordo che avvicina la sezione di aspirazione rappresentata dall’apertura 21 alla faccia frontale della ventola 12, con ciò migliorando ulteriormente l’efficienza di quest’ultima.
In una forma di attuazione preferita l’intercapedine di aspirazione 20 ha un profilo periferico con due lati opposti, aventi una serie di anse o rientranze ad altezze generalmente intermedie alle aperture 23. Come si vede nell’esempio di figura 6, in questo modo i lati opposti del profilo periferico dell’intercapedine 20 presentano un’alternanza di creste ed avvallamenti, alcuni dei quali indicati con 20a e 20b, dove le aperture 23 hanno rispettive regioni di estremità opposte che si estendono ciascuna nell’ambito di una corrispondente cresta. Le anse suddette consentono di guidare il flusso d’aria nell’ambito dell’intercapedine 20, evitando al contempo la presenza di volumi morti che potrebbero influenzare la portata dell’aria aspirata dalla girante 12.
In una forma di attuazione preferita, la paratia 10 include elementi deflettori, facenti parte della sezione di uscita della camera di distribuzione dell’aria, aventi la funzione di correggere la direzione del flusso di aria verso le zone di interesse, particolarmente in base all’inerzia di moto indotta dalla girante. Di preferenza sono previsti almeno due deflettori 15, definiti nella parte posteriore 10a della paratia 10, in zone opposte della sua regione superiore. Sempre preferibilmente i due deflettori 15 hanno disposizione non speculare: nell’esempio essi hanno un profilo curvo, approssimativamente ad arco di cerchio, e sono disposti con l’uno con concavità rivolta verso l’alto (il deflettore 15 di destra di figura 4) e l’altro con concavità rivolta verso il basso (il deflettore 15 di sinistra di figura 4), in modo da indirizzare opportunamente il flusso di mandata della girante 12. La disposizione dei deflettori può variare in forma e numero in relazione alla forma ed alla direzione di rotazione della girante: il caso esemplificato à ̈ relativo ad una rotazione della girante 12 con verso orario.
Come precedentemente accennato, le guide 6 previste in corrispondenza delle parete laterali 5d della muffola identificano un pluralità di posizioni o livelli di cottura per i relativi ripiani 7 e/o 9, indicati schematicamente con A-E in figura 7. In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell’invenzione, le aperture di ingresso 23 dell’intercapedine 20 e le guide 6 sono in posizioni tali per cui, in almeno una delle posizioni o livelli di cottura A-E, un ripiano si estenda in una posizione di altezza intermedia a due aperture 23. Un tale caso à ̈ esemplificato in figura 7, in relazione al ripiano 8 che occupa la posizione di cottura identificata dalla lettera D: come si nota, in una tale posizione, il ripiano 8 (ed anche il relativo recipiente 8a) si trova ad un livello intermedio tra le aperture 23c e 23d-23e. Nell’esempio, la leccarda 7 occupa la posizione B, trovandosi sostanzialmente di fronte all’apertura 23a più bassa della paratia 10: ciò à ̈ sostanzialmente dovuto al fatto che la leccarda 7 à ̈ più alta del ripiano 9: si apprezzerà tuttavia che, posizionando il ripiano 8 nella posizione B in luogo della leccarda 7, esso si troverà ad un livello intermedio tra le aperture 23a e 23b.
In accordo ad una possibile variante à ̈ anche possibile prevede almeno una apertura o feritoia 23 in corrispondenza del profilo periferico dell’intercapedine 20, quale il suo lato superiore o quello inferiore. Un tale caso à ̈ esemplificato in figura 8, dove sono impiegati i medesimi numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli già sopra descritti. In tale realizzazione, la sezione di ingresso della camera di distribuzione include un’ulteriore apertura di ingresso 23f, ad esempio di forma analoga alle aperture 23a-23c, definita in corrispondenza del lato inferiore del profilo periferico dell’intercapedine 20. Con una tale realizzazione, con la leccarda 7 posizionata in corrispondenza del livello di cottura B, si ottiene un effetto di richiamo dell’aria anche inferiormente alla leccarda stessa, con relativo riscaldamento dal basso. Va rammentato che nella cottura a singolo livello (ossia utilizzando un solo ripiano 8 nell’ambito della muffola) gli alimenti non vengono generalmente posizionati troppo in basso. Le posizioni A o B sono quindi utilizzate in genere per cotture “multilivello†, rispettivamente in caso di cotture a 3 e 2 livelli. Le posizioni A o B possono essere impiegate nel caso di recipienti di cottura e/o alimenti ingombranti nel senso dell’altezza.
Le aperture 23 possono essere sostanzialmente equidistanti in altezza, come esemplificato per le aperture 23a-23d (a parte le aperture 23d-23e), ma in possibili attuazioni alternative la loro distanza reciproca potrebbe essere diversa: in generale, la posizione in altezza e/o la distanza reciproca delle aperture 23 à ̈ scelta in funzione dei livelli di cottura (A-E) definiti nella camera di cottura, ed un ultima istanza dalla tipologia e numero di cotture ventilate che si vogliono consentire ad un utilizzatore del forno 1. La figura 9 illustra, a mero scopo esemplificativo, una diversa disposizione delle aperture 23 rispetto al caso delle figure 5 e 8, in cui l’apertura 23a à ̈ omessa e l’apertura 23e più alta à ̈ definita in corrispondenza del lato superiore del profilo periferico dell’intercapedine 20.
Nel forno secondo l’invenzione il flusso d’aria forzata dalla girante 12 del ventilatore risulta più controllato rispetto alle soluzioni tradizionali. L’aspirazione operata dalla girante à ̈ “mediata†dalla presenza dell’intercapedine 20: in altri termini, non vi à ̈ aspirazione diretta dalla camera di cottura, ma dall’intercapedine 20: la pressione negativa che si instaura in quest’ultimo determina la ripresa dell’aria dalla camera di cottura, tramite le aperture 23. Le aperture 23 consentono di recuperare l’aria da zone ben identificate della paratia 10, al fine di ottenere corrispondenti zone di riscaldamento controllato, con una distribuzione sostanzialmente simmetrica e bilanciata tra i vari livelli di cottura possibili, come definiti dalle guide 6. Ciò a differenza delle soluzioni note, nelle quali il flusso dell’aria non à ̈ di fatto controllato né in mandata né in ripresa.
In accordo all’invenzione, quindi, l’intercapedine di aspirazione 20 realizza un volume o polmone da dove la girante 12 può aspirare senza influenzare il flusso d’aria che si trova all’interno della camera di cottura. Si apprezzerà che l’intercapedine può essere estesa dimensionalmente oltre la zona di aspirazione della ventola 12, ma soprattutto il flusso di aria aspirato dalla camera di cottura nella camera di distribuzione à ̈ essenzialmente determinato dalla geometria della paratia 10, ovvero dalle sue aperture 23, e non più dalla ventola 12.
Le aperture 23 permettono l’aspirazione dell’aria, creando sostanzialmente “cuscini†di aria calda che hanno il compito di trasferire il calore al cibo in cottura. Atteso che le aperture 23 sono indipendenti fra loro, esse riescono a garantire una cottura multilivello, in quanto anche inserendo due ripiani - e quindi determinando due livelli di cottura - ognuno sarà servito da almeno due aperture 23, con relativi flussi di aria al di sopra ed al di sotto del ripiano in questione.
Come si à ̈ visto, nella variante di figura 8 le aperture 23 sono estese anche nella parte inferiore della paratia 10, per ottenere un effetto di richiamo anche al di sotto del livello di cottura B. Eventualmente, dimensionando in modo opportuno l’intercapedine 20 e la relativa apertura di ingresso più bassa (ad esempio l’apertura 23f), à ̈ possibile ottenere un cuscino d’aria calda in ripresa anche al di sotto del livello di cottura più basso (il livello A, nell’esempio illustrato): per un tale caso, il forno 1 secondo l’invenzione può anche essere privo di una resistenza di riscaldamento al di sotto della parete inferiore 5b della muffola 5.
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche della presente invenzione, così come chiari risultano i suoi vantaggi. E’ chiaro che numerose varianti sono possibili per la persona esperta del ramo al forno descritto come esempio, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione, così come definito dalle rivendicazioni che seguono.
Atteso che la cottura à ̈ il prodotto della temperatura per la velocità dell’aria (quantità di calore trasferito per convezione), si apprezzerà che dimensionando le aperture 23 in modo opportuno diventa possibile ottenere una uniformità del trasferimento del calore verso il cibo tra i vari livelli di cottura e quindi del tempo di cottura e della sua uniformità. Peraltro, come accennato, le aperture 23 potrebbero avere sezioni di passaggio diverse tra loro, e quindi diverse portate di aria, con ciò consentendo di differenziare i tempi di cottura su diversi livelli A-E.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un forno di cottura domestico (1), comprendente una struttura portante (2), una muffola (5) ed una porta frontale (4) per chiudere frontalmente la muffola (5), nella muffola (5) essendo presente una paratia (10) generalmente affacciata ad una parete posteriore di muffola (5a), la paratia (10) suddividendo l’interno della muffola (5) in una camera anteriore di cottura, che si estende tra la porta (4) e la paratia (10), ed una camera posteriore di distribuzione dell’aria, che si estende tra la paratia (10) e la parete posteriore di muffola (5a), in cui nella camera di distribuzione dell’aria sono operativamente disposti almeno una resistenza di riscaldamento (11) ed una girante (12) di un ventilatore centrifugo (12, 13), in cui la camera di distribuzione dell’aria ha una sezione di uscita (15, 22) per la mandata di aria alla camera di cottura ed una sezione di ingresso (20-23) per l’aspirazione di aria dalla camera di cottura, la sezione di uscita (15, 22) comprendendo vie di passaggio (22) in posizioni generalmente periferiche della camera di distribuzione dell’aria, il forno essendo caratterizzato dal fatto che la sezione di ingresso (20-23) comprende un’intercapedine o camera di aspirazione dell’aria (20) definito nella paratia (10), l’intercapedine di aspirazione dell’aria (20) avendo almeno un ingresso (23), definito in un fronte (10b) della paratia (10) e rivolto verso la camera di cottura, ed almeno una uscita (21), definita in un retro (10a) della paratia (10) e rivolta verso la girante (12) del ventilatore (12, 13).
  2. 2. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 1, in cui l’almeno un ingresso (23) comprende una pluralità di aperture di ingresso (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f), particolarmente aperture di ingresso longitudinalmente estese.
  3. 3. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui l’almeno una uscita comprende una singola apertura (21), preferibilmente sostanzialmente coassiale ad un asse di rotazione della girante (12) del ventilatore (12, 13).
  4. 4. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 3, in cui le aperture di ingresso comprendono una pluralità di feritoie (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f) che si estendono sostanzialmente orizzontalmente tra due regioni laterali opposte del fronte (10b) della paratia (10), le feritoie (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f) della pluralità estendendosi ad altezze differenti.
  5. 5. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 3, in cui l’almeno una uscita (21) ha profilo sostanzialmente ellittico, preferibilmente un profilo sostanzialmente ellittico con asse maggiore sostanzialmente verticale.
  6. 6. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 1, in cui la paratia (10) ha almeno in parte una struttura scatolare.
  7. 7. Il forno di cottura domestico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la paratia (10) Ã ̈ formata in almeno due parti (10a, 10b) unite tra loro.
  8. 8. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 3, in cui il retro (10a) della paratia (10) ha un labbro sporgente (21a) verso la girante (12) del ventilatore (12, 13) e delimitante l’almeno una uscita (21).
  9. 9. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 4, in cui le aperture di ingresso (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f) hanno ciascuna un imbocco definito da un rispettivo labbro (24) sporgente dal fronte (10b) della paratia (10) verso la camera di cottura.
  10. 10. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 4, in cui la camera di cottura ha, in corrispondenza di due pareti laterali opposte (5d) della muffola (5), mezzi di supporto (6) per supportare ripiani asportabili (7, 8) in una pluralità di differenti posizioni di altezza (A-E) nell’ambito della camera di cottura, le aperture di ingresso (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f) ed i mezzi di supporto (6) essendo in posizioni tali per cui, in almeno una di dette posizioni di altezza (A-E), un ripiano (7, 8) si estende ad un’altezza che à ̈ intermedia a due dette aperture di ingresso (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f).
  11. 11. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 4, in cui l’intercapedine di aspirazione dell’aria (20) ha un profilo periferico con due lati opposti aventi un’alternanza di creste ed avvallamenti (20a, 20b), una o più delle aperture di ingresso (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f) avendo regioni di estremità opposte che si estendono ciascuna nell’ambito di una cresta (20a) di un rispettivo lato del profilo periferico dell’intercapedine di aspirazione dell’aria (20).
  12. 12. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 4, in cui la pluralità di aperture di ingresso (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f) comprende almeno una coppia di aperture di ingresso (23d, 23e; 23a-23f) più prossime tra loro rispetto ad almeno due altre aperture di ingresso della pluralità (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f), la coppia di aperture di ingresso essendo preferibilmente in una regione superiore del fronte (10b) della paratia (10).
  13. 13. Il forno di cottura domestico secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 4, in cui la pluralità di aperture di ingresso (23a-23e; 23a-23f; 23b-23f) comprende almeno una apertura di ingresso (23f; 23e) in corrispondenza di un profilo periferico dell’intercapedine di aspirazione dell’aria (20), particolarmente in corrispondenza di un lato superiore o inferiore dell’intercapedine di aspirazione dell’aria (20).
  14. 14. Il forno di cottura domestico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione di uscita (15, 22) comprende uno o più elementi deflettori (15) per correggere la direzione dell’aria, particolarmente in base all’inerzia di moto indotta dalla girante (12), gli elementi deflettori (15) essendo in corrispondenza del retro (10b) della paratia (10).
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