ITTO20130215A1 - Centro di lavoro a controllo numerico per lastre di pietra, marmo, materiale sintetico o simili, con piano di lavoro sacrificale - Google Patents

Centro di lavoro a controllo numerico per lastre di pietra, marmo, materiale sintetico o simili, con piano di lavoro sacrificale Download PDF

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ITTO20130215A1
ITTO20130215A1 IT000215A ITTO20130215A ITTO20130215A1 IT TO20130215 A1 ITTO20130215 A1 IT TO20130215A1 IT 000215 A IT000215 A IT 000215A IT TO20130215 A ITTO20130215 A IT TO20130215A IT TO20130215 A1 ITTO20130215 A1 IT TO20130215A1
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IT
Italy
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work
auxiliary
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plane
main
Prior art date
Application number
IT000215A
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Inventor
Marco Belli
Matteo Traini
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Biesse Spa
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B28WORKING CEMENT, CLAY, OR STONE
    • B28DWORKING STONE OR STONE-LIKE MATERIALS
    • B28D1/00Working stone or stone-like materials, e.g. brick, concrete or glass, not provided for elsewhere; Machines, devices, tools therefor
    • B28D1/003Multipurpose machines; Equipment therefor
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B28WORKING CEMENT, CLAY, OR STONE
    • B28DWORKING STONE OR STONE-LIKE MATERIALS
    • B28D7/00Accessories specially adapted for use with machines or devices of the preceding groups
    • B28D7/04Accessories specially adapted for use with machines or devices of the preceding groups for supporting or holding work or conveying or discharging work

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  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Mining & Mineral Resources (AREA)
  • Processing Of Stones Or Stones Resemblance Materials (AREA)

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Centro di lavoro a controllo numerico per lastre di pietra, marmo, materiale sintetico o simili, con piano di lavoro sacrificaleâ€
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce al campo dei centri di lavoro a controllo numerico per lastre di marmo, materie plastiche, pietre naturali o sintetiche in genere. Più in dettaglio la presente invenzione si riferisce a una macchina a controllo numerico che unisce le lavorazioni tipiche di un centro di lavoro a quelle di una fresa a ponte, in cui la macchina a controllo numerico à ̈ in grado di eseguire sia lavorazioni di taglio sia lavorazioni di fresatura o molatura sulle lastre di pietra, marmo, e materiale naturale o sintetico.
In particolare l’invenzione riguarda un centro di lavoro del tipo noto atto ad eseguire anche lavorazioni tipiche di una fresa a ponte e comprendente in particolare:
- un banco, definente un piano di lavoro principale equipaggiabile con supporti per ricevere e bloccare le lastre da lavorare in posizione sopraelevata rispetto al piano di lavoro principale,
- due fiancate fisse disposte ai due lati del piano di lavoro,
- una traversa sopraelevata guidata sopra le due fiancate a guisa di carro–ponte, lungo una direzione orizzontale Y ortogonale alla direzione orizzontale X della traversa,
- un carro mobile nella suddetta direzione orizzontale X sulla traversa,
- almeno una testa operatrice, portata dal suddetto carro e mobile rispetto a questo lungo una direzione verticale Z, detta testa operatrice essendo dotata di mezzi per l’accoppiamento di un utensile rotante per lavorazioni di finitura del bordo di una lastra da lavorare o per l’accoppiamento di una lama a disco per lavorazioni di taglio della suddetta lastra da lavorare,
- mezzi motori per il comando della traversa, del carro e di detta almeno una testa operatrice rispettivamente lungo i tre assi Y, X, Z e
- mezzi elettronici di controllo di detti mezzi motori, - un piano di lavoro ausiliario, di tipo sacrificale da utilizzare durante le lavorazioni di taglio della lastra, spostabile in modo guidato lungo detta direzione Y, fra una prima posizione, in cui à ̈ disposto sul piano di lavoro principale, e una seconda posizione in cui detto piano sacrificale à ̈ orizzontalmente distanziato dal piano di lavoro principale.
Un centro di lavoro del tipo sopra specificato à ̈ già stato proposto dalla stessa Richiedente nel suo brevetto italiano IT 1.391.863 B.
Secondo la tecnica convenzionale, una lastra da lavorare, ad esempio per realizzare un top per un mobile da cucina o da bagno, viene tagliata a partire da una lastra di grandi dimensioni su una prima macchina detta anche “fresa a ponte†, e in seguito il semilavorato così ottenuto viene trasportato in un centro di lavoro per essere sottoposto alle successive lavorazioni di fresatura, molatura o lucidatura.
L’impiego di due macchine per l’esecuzione delle diverse lavorazioni, oltre a richiedere un forte investimento di capitale per l’acquisto delle due diverse macchine, comporta anche notevoli perdite di tempo per il trasferimento della lastra semilavorata dalla prima macchina alla seconda macchina. Tale inconveniente non à ̈ trascurabile, in quanto le lastre di pietra o di marmo da lavorare hanno spesso dimensioni e peso rilevanti. Questo tipo di soluzione richiede inoltre una maggiore estensione del locale di installazione delle macchine e presenta lo svantaggio che entrambe le macchine avranno tempi morti in cui non sono utilizzate.
Naturalmente, sono già state proposte macchine in grado di eseguire sia lavorazioni di taglio sia di fresatura, che non richiedono pertanto la movimentazione della lastra da una macchina ad un’altra. Le macchine di questo tipo che sono state finora proposte presentano tuttavia svariati inconvenienti.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un centro di lavoro per la lavorazione di lastre di marmo, pietra o simili che sia in grado di effettuare su una lastra sia lavorazioni di taglio che lavorazioni di fresatura, e che risulti economico garantendo allo stesso tempo la massima efficienza, funzionalità e versatilità.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un centro di lavoro che sia predisposto o sia facilmente predisponibile per lavorazioni di tipo waterjet, ovvero lavorazioni di taglio con getto di acqua e abrasivo ad altissima pressione.
In vista di raggiungere tale scopo, l’invenzione ha per oggetto un centro di lavoro avente le caratteristiche che sono già state indicate sopra e caratterizzato inoltre dal fatto che il suddetto piano di lavoro ausiliario à ̈ definito da una struttura indipendente dal banco e dal piano di lavoro principale e dal fatto che nella suddetta prima posizione il piano di lavoro ausiliario à ̈ in posizione distanziata verticalmente al di sopra del piano di lavoro principale e non à ̈ supportato da questo.
In una forma di attuazione preferita la struttura indipendente definente il piano di lavoro ausiliario à ̈ dotata di gambe provviste inferiormente di ruote guidate su piste predisposte su un pavimento di appoggio del centro di lavoro. In una forma di attuazione alternativa la struttura indipendente definente il piano di lavoro ausiliario à ̈ dotata di ruote poste a diretto contatto del pavimento oppure guidate su piste predisposte su una struttura fissa di supporto fissata a filo pavimentazione o ricavate nel pavimento stesso comprensive di fermi meccanici per il corretto posizionamento.
Per l’esecuzione delle lavorazioni di finitura dei bordi della lastra da lavorare sono inoltre previsti supporti, che possono essere ad esempio dei blocchi a depressione, da posizionare sul piano di lavoro principale per supportare e trattenere in posizione sollevata la lastra rispetto al piano di lavoro principale.
In una forma di realizzazione preferita la testa operatrice à ̈ orientabile in modo da eseguire diversi tipi di lavorazione sulla lastra. Per le lavorazioni di finitura del bordo della lastra la testa operatrice viene orientata in modo da predisporre un mandrino con il suo asse verticale, che viene accoppiato con l’utensile rotante. La testa operatrice comprende inoltre un relativo motore elettrico di comando. Diversamente, per le lavorazioni di taglio della lastra, la testa operatrice viene orientata in modo da predisporre il suddetto mandrino con asse orizzontale e accoppiato con una lama a disco.
In una forma di attuazione alternativa à ̈ possibile prevedere due teste di lavorazione, una a mandrino orizzontale e una a mandrino verticale.
Preferibilmente, il piano di lavoro ausiliario nella suddetta prima posizione à ̈ distanziato verticalmente dal piano di lavoro principale in misura sufficiente per non interferire con supporti per ricevere e bloccare le lastre da lavorare predisposti sul piano di lavoro principale. In questo modo il piano di lavoro principale può rimanere attrezzato con i supporti mentre il centro di lavoro esegue una lavorazione sul piano ausiliario nella prima posizione in cui il piano ausiliario à ̈ sovrapposto al piano di lavoro principale.
È altresì possibile prevedere che la seconda posizione, in cui il piano di lavoro ausiliario à ̈ distanziato rispetto al piano di lavoro principale, sia una posizione inattiva. In tale seconda posizione inattiva il piano di lavoro ausiliario rimane in una condizione di attesa. Diversamente si può fare in modo che anche la seconda posizione sia una posizione attiva, permettendo di sottoporre ad una lavorazione una lastra predisposta sul piano di lavoro ausiliario quando questo si trova distanziato orizzontalmente rispetto al piano di lavoro principale.
In quest’ultimo caso, ovvero quando il piano di lavoro ausiliario si trova nella sua seconda posizione attiva, esso risulta compreso nell’area di lavoro raggiungibile dalla testa operatrice, e la suddetta testa può eseguire operazioni di taglio anche su una lastra portata dal piano di lavoro ausiliario quando questo si trova nella seconda posizione.
Si può prevedere che il piano sacrificale sia spostabile tra la prima posizione attiva e la seconda posizione inattiva, e viceversa, in modo manuale. Diversamente à ̈ possibile prevedere la presenza di un motore elettrico per spostare in modo automatico il piano sacrificale.
In una forma di attuazione al momento preferita il centro di lavoro comprende inoltre una testa di lavorazione water-jet, ossia con getto di acqua ad alta pressione, associata al carro per eseguire lavorazioni di tipo waterjet su una lastra portata dal piano di lavoro ausiliario quando questo si trova nella seconda posizione attiva.
Il centro di lavoro comprende mezzi di controllo dello spostamento del piano di lavoro ausiliario lungo la direzione Y, comprendenti mezzi motori per comandare il movimento del piano di lavoro ausiliario e mezzi elettronici di controllo dei mezzi motori.
Preferibilmente, nel caso della suddetta forma preferita di attuazione i mezzi di controllo dello spostamento del piano di lavoro ausiliario lungo la direzione Y sono programmabili per muovere il piano di lavoro ausiliario lungo la direzione Y durante una lavorazione water-jet in modo tale per cui la testa di lavorazione water-jet non viene spostata nella direzione Y durante la suddetta lavorazione water-jet. In tale forma preferita di attuazione la vasca di raccolta dell’acqua di lavorazione posizionata al di sotto della seconda posizione del piano ausiliario può pertanto avere una dimensione nella direzione Y inferiore alla dimensione nella direzione Y del piano di lavorazione ausiliario. Predisporre una vasca di raccolta di dimensioni ridotte nella direzione Y permette di ottenere un risparmio economico, un ridotto ingombro e una ridotta quantità di acqua da gestire.
Preferibilmente, il piano di lavoro ausiliario comprende un dispositivo per sollevare un bordo posteriore di una lastra appoggiata su di esso fino ad una posizione che facilita il carico e lo scarico della lastra dal piano di lavoro ausiliario in corrispondenza del lato frontale del centro di lavoro.
Preferibilmente, il piano di lavoro ausiliario comprende una pluralità di stecche di materiale sacrificale disposte parallelamente tra loro, in cui le stecche si estendono nella direzione orizzontale X (o Y) e sono montate distanziate tra loro. In particolare ciascuna stecca che compone il piano di lavoro ausiliario sacrificale à ̈ realizzata in legno, cemento o materiale simile ed à ̈ soggetta ad essere parzialmente incisa, durante le lavorazioni di taglio di tipo passante dalla suddetta lama a disco.
È altresì possibile prevedere che ciascuna stecca sia singolarmente e facilmente sostituibile, quando risulti troppo usurata.
Sono inoltre previsti mezzi per il riferimento in posizione della lastra da lavorare lungo le direzioni orizzontali ortogonali X e Y.
È anche possibile prevedere la presenza di un magazzino utensili, ad esempio portato dal carro o fisso sul banco, con una pluralità di utensili accoppiabili selettivamente con la testa operatrice.
L’invenzione sarà adesso descritta, a puro titolo d’esempio non limitativo, con riferimento alle figure dei disegni annessi, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di un centro di lavoro secondo la presente invenzione,
- la figura 2 à ̈ una vista schematica in scala ampliata della porzione che comprende i due piani di lavoro del centro di lavoro di figura 1, in cui il piano principale à ̈ attrezzato con i supporti,
- la figura 3 Ã ̈ una vista laterale schematica del centro di lavoro di figura 1, e
- le figure 4 e 5 sono viste schematiche in scala ampliata della porzione che comprende i due piani di lavoro del centro di lavoro di figura 1, con il piano ausiliario dotato di un dispositivo di sollevamento delle lastre illustrato in due diverse condizioni. (Nota per Marco: ho preferito lasciare generica la descrizione delle figure ed ho inserito la tua frase nella descrizione particolareggiata a pagina 12).
Con riferimento alle figure, il numero 1 indica nel suo insieme un centro di lavoro per lastre L di pietra, marmo o materiale simile comprendente un basamento 2 definente un piano di lavoro principale 3 e due fiancate fisse 4 sopra le quali à ̈ guidata una traversa 5. La traversa 5 si estende in una direzione orizzontale X e si sposta sopra alle due fiancate 4 in una direzione orizzontale Y ortogonale alla direzione X. Sopra la traversa 5 à ̈ montato, scorrevole nella direzione orizzontale X della traversa 5, un carro 6. Con particolare riferimento alla figura 1 e 3, sul carro 6 sono montate due teste operatrici 8 e 9 mobili nella direzione verticale Z indipendentemente l’una dall’altra.
Le due teste operatrici 8 e 9 possono a loro volta essere dotate di un movimento di rotazione attorno all’ asse Z ed un secondo movimento di rotazione (dipendente dal primo) attorno ad un asse perpendicolare a Z.
Il piano di lavoro principale 3 Ã ̈ un piano rettificato tipicamente usato per bloccare con attrezzature di tipo meccanico o con la tecnica del vuoto (ventose) la porzione di lastra da lavorare.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure, sul piano di lavoro principale 3 sono disposti supporti 13 per ricevere e bloccare le lastre da lavorare in posizione sopraelevata rispetto al piano di lavoro principale 3. Ciascun supporto à ̈ ad esempio una doppia ventosa, dotata di collegamenti 13a ad una sorgente per la creazione del vuoto.
Nella forma di realizzazione preferita, la testa operatrice 8 à ̈ orientabile in modo da poter essere utilizzata indifferentemente con utensili di taglio e/o con utensili di molatura o fresatura. In particolare, in figura 1 à ̈ illustrata la testa operatrice 8 nella sua condizione con asse dell’elettro-mandrino orizzontale. All’elettromandrino 8a (vedere figura 3) à ̈ accoppiato un utensile di taglio quale una lama o disco di taglio 10. Prima di eseguire altre lavorazioni successive, l’asse del mandrino 8a della testa operatrice 8 può essere ruotato in modo da posizionarlo verticalmente e parallelamente all’asse Z. In questo caso, al mandrino verticale à ̈ associato un utensile di molatura o fresatura. Si può prevedere un cambio utensili manuale o un cambio utensili automatico, e nel secondo caso à ̈ previsto un magazzino utensili che contiene una pluralità di utensili di taglio (lame circolari e dischi) e utensili abrasivi tipo frese e mole.
Secondo la forma di realizzazione illustrata nelle figure, la prima testa operatrice 8 comprende un elettromandrino 8a con asse orientabile cui à ̈ associato un utensile di taglio a disco 10 ad asse di rotazione orizzontale, destinato ad eseguire lavorazioni di taglio su lastre di pietra o marmo, o “engineering stone†.
Col termine elettro-mandrino si vuole qui indicare il gruppo costituito da un mandrino al quale l’utensile di lavorazione à ̈ accoppiabile, che à ̈ supportato in rotazione intorno all’asse verticale dalla struttura della testa di lavorazione, nonché il relativo motore elettrico di comando, portato dalla struttura della testa operatrice 8.
Il centro di lavoro 1 comprende inoltre un piano di lavoro ausiliario 12, di tipo sacrificale da utilizzare durante le lavorazioni di taglio della lastra. Il piano di lavoro 12 à ̈ spostabile in modo guidato lungo la direzione Y, fra una prima posizione, in cui à ̈ disposto sul piano di lavoro principale 3, ovvero à ̈ completamente sovrapposto al piano di lavoro principale 3, e una seconda posizione in cui il piano sacrificale 12 à ̈ distanziato orizzontalmente dal piano di lavoro principale 3. Nelle figure 1-4, il piano sacrificale 12 à ̈ illustrato nella sua seconda posizione orizzontalmente distanziata dal piano di lavoro principale 3. Invece, nella figura 5 il piano sacrificale 12 à ̈ illustrato nella sua prima posizione sovrapposta al piano principale 3.
Il piano di lavoro sacrificale 12 può quindi essere fatto traslare tra la sua prima posizione di lavoro (vedere figura 5) in cui à ̈ sovrapposto al piano principale 3, e la sua seconda posizione (vedere altre figure 1-4) orizzontalmente distanziata dal piano di lavoro principale 3. Come verrà spiegato più nel dettaglio nel seguito della descrizione, la seconda posizione può essere una posizione di “parcheggio†, ossia una posizione di attesa, oppure può diventare essa stessa una posizione “attiva†, ossia una posizione di lavorazione.
Nella forma di realizzazione illustrata nei disegni, il carro 6 porta inoltre anche una seconda testa operativa, in particolare una testa di lavorazione water-jet 9, ossia con getto di acqua ad alta pressione. La testa di lavorazione water-jet 9 à ̈ utilizzata per eseguire lavorazioni di tipo water-jet su una lastra portata dal piano di lavoro ausiliario 12 quando questo si trova nella sua seconda posizione. Con particolare riferimento alla figura 3, che à ̈ una vista laterale del centro di lavoro 1, si può prevedere che la seconda testa operativa 9 sia disposta in modo diametralmente opposto rispetto alla traversa 5 rispetto alla prima testa operativa 8. Diversamente, come illustrato in figura 1, le due teste operatrici possono essere affiancate e disposte dallo stesso lato della traversa 5.
Nella presente descrizione e nei disegni annessi, i particolari costruttivi della struttura fissa del centro di lavoro 1, della traversa 5, del modo con cui la traversa à ̈ montata mobile sulla struttura fissa, del carro 6 e del modo con cui esso à ̈ montato lungo la traversa 5, delle teste operatrici 8 e 9 e del modo con cui esse sono montate mobili sul carro 6 non sono illustrati, in quanto essi possono essere realizzati in qualunque modo noto e anche in quanto essi non rientrano, presi a sé stanti, nell’ambito della presente invenzione. Lo stesso vale per il modo con cui sono comandati i movimenti della traversa 5, del carro 6, e delle teste operatrici 8, 9. Tali movimenti, conformemente alla tecnica nota sono comandati mediante rispettivi motori elettrici e trasmissioni di comando (ad esempio del tipo a vite-madrevite). Inoltre, sempre conformemente alla tecnica nota, i motori elettrici che azionano le varie parti mobili del centro di lavoro sono controllati da mezzi elettronici di controllo programmabili per consentire l’esecuzione di cicli di lavorazione predeterminati sulle lastre L da lavorare.
Il suddetto piano di lavoro ausiliario 12 à ̈ definito da una struttura 14 indipendente dal banco 2 e dal piano di lavoro principale 3. Inoltre, quando il piano di lavoro ausiliario 12 si trova nella suddetta prima posizione, esso à ̈ distanziato verticalmente dal piano di lavoro principale 3 e non à ̈ supportato da quest’ultimo, ma à ̈ supportato dalla struttura 14.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 2, la struttura indipendente 14 definente il piano di lavoro ausiliario 12 à ̈ dotata di gambe 14a provviste inferiormente di ruote 15 guidate su piste 16, ad esempio binari, predisposte sul pavimento di appoggio del centro di lavoro 1. In alternativa, à ̈ possibile prevedere che la struttura indipendente 14 definente il piano di lavoro ausiliario sia dotata di ruote (non visibili nelle figure) guidate su piste 17 (tipo guida dei cassetti) predisposte sulla struttura fissa di supporto, ad esempio sul bordo laterale del banco 2. In alternativa à ̈ possibile prevedere un dispositivo a ruota dentata e cremagliera per guidare lo spostamento della struttura 14 (vedere figura 3). Lo spostamento può essere fatto in un qualsiasi modo noto, e può essere manuale o automatico, ad esempio con ruote poste a diretto contatto del pavimento oppure guidate su piste predisposte su una struttura fissa di supporto fissate a filo pavimentazione o ricavate nel pavimento stesso comprensive di fermi meccanici per il corretto posizionamento.
Normalmente, il piano di lavoro 3 viene attrezzato con i supporti 13 per eseguire le lavorazioni di finitura dei bordi delle lastre L. Solitamente tali lavorazioni richiedono di posizionare le lastre L sul piano di lavoro 3 e ivi fissarle mediante mezzi di bloccaggio di qualsiasi tipo noto, ad esempio mediante blocchi a depressione o a ventosa 13 (illustrati nelle figure) destinati a trattenere le lastre L per depressione.
Preferibilmente i blocchi a ventosa 13 sono montati sul piano principale di lavoro 3 in modo da mantenere sollevata la lastra L da lavorare ad una certa distanza dal piano principale 3, così da poterla sottoporre ad una lavorazione del bordo, senza il rischio di interferenza dell’utensile di lavorazione con il piano 3 principale di lavoro stesso.
Nel centro di lavoro 1 secondo la presente invenzione, quando il piano di lavoro ausiliario 12 viene portato nella prima posizione, ovvero nella posizione sovrapposta al piano di lavoro principale, posizione non illustrata nelle figure, il piano di lavoro ausiliario 12 Ã ̈ distanziato verticalmente dal piano di lavoro principale 3 in misura sufficiente per non interferire con i supporti 13 per ricevere e bloccare le lastre L da lavorare. In tal modo, i supporti a ventosa 13 possono essere predisposti sul piano di lavoro principale 3 e rimanere in quella posizione anche quando il piano ausiliario 12 viene portato nella prima posizione ovvero sopra al piano di lavoro principale 3, ad esempio per eseguire una lavorazione di taglio di una lastra.
In una prima forma di attuazione, la seconda posizione del piano di lavoro ausiliario 12 à ̈ una posizione inattiva, e il piano di lavoro ausiliario rimane in una condizione di attesa. In questa forma di attuazione le lavorazioni vengono eseguite solamente nella prima posizione, che à ̈ l’unica posizione attiva di lavorazione.
In una forma di attuazione alternativa la seconda posizione del piano di lavoro ausiliario 12 Ã ̈ anche essa una posizione attiva, in cui una lastra L predisposta sul piano di lavoro ausiliario 12 viene sottoposta ad una lavorazione.
Quindi, quando il piano di lavoro ausiliario 12 si trova nella sua seconda posizione orizzontalmente distanziata dal piano di lavoro principale 3 (ovvero nella condizione illustrata nelle figure 1-4), il piano di lavoro ausiliario 12 risulta compreso nell’area di lavoro raggiungibile dalla testa operatrice 8 per cui la testa può eseguire operazioni di taglio anche su una lastra portata dal piano di lavoro ausiliario 12 quando questo si trova nella seconda posizione ovvero orizzontalmente distanziato da piano di lavoro principale 3.
In una forma di realizzazione preferita, il centro di lavoro 1 comprende inoltre anche una testa di lavorazione water-jet 9, ossia con getto di acqua ad altissima pressione, associata al carro 6 per eseguire lavorazioni di tipo water-jet su una lastra portata dal piano di lavoro ausiliario 12 quando questo si trova nella seconda posizione. La testa di lavorazione water-jet 9 presenta un utensile di lavorazione 11 in forma di ugello che viene utilizzato per alcune lavorazioni. Ad esempio, per tagli interni ad una lastra, la prima parte viene eseguita con un disco di taglio, ma l’ultima parte deve essere eseguita con la testa water-jet 9 per non rovinare la porzione circostante di lastra con la lama a disco (che taglierebbe oltre il bordo desiderato). La testa di lavorazione waterjet 9 viene alimentata tramite un tubo 19 da un intensificatore ad altissima pressione 20 che fornisce acqua ad altissima pressione e quando necessario à ̈ possibile addizionare il getto di acqua con polvere abrasiva.
Il centro di lavoro 1 comprende mezzi di controllo dello spostamento del piano di lavoro ausiliario 12 lungo la direzione Y e i mezzi di controllo sono programmabili per muovere il piano di lavoro ausiliario 12 lungo la direzione Y durante una lavorazione water-jet in modo tale per cui la testa di lavorazione water-jet 9 non viene spostata nella direzione Y durante, ma solo lungo la direzione X (naturalmente lo spostamento lungo l’asse Z viene controllato e definito prima di iniziare la lavorazione).
Con riferimento alla figura 3, il centro di lavoro 1 comprende una vasca di raccolta 18 posizionata al di sotto del piano ausiliario 12 nella seconda posizione, per raccogliere l’acqua di lavorazione. La vasca di raccolta dell’acqua di lavorazione 18 ha preferibilmente una dimensione nella direzione Y inferiore alla dimensione nella direzione Y del piano di lavorazione ausiliario 12. Predisporre una vasca di raccolta 18 di dimensioni ridotte nella direzione Y permette di ottenere un risparmio economico, un ridotto ingombro e una ridotta quantità di acqua da gestire.
La vasca di raccolta 18 à ̈ disposta in posizione fissa sotto al piano ausiliario 12 ed in corrispondenza della posizione di lavoro della testa di lavorazione water-jet 9. Durante la lavorazione la testa water-jet 9 si sposta nella direzione X lungo la traversa 5 per mezzo del carro 6, mentre il piano ausiliario 12, con sopra la lastra L da lavorare, si sposta nella direzione Y, e la vasca 18 rimane invece ferma. La testa di lavorazione water-jet 9 non viene spostata nella direzione Y perché in tal caso, essendo la vasca 18 di dimensione ridotta rispetto al piano ausiliario 12, l’acqua di lavorazione potrebbe non essere raccolta dalla vasca 18.
Il centro di lavoro 1 comprende inoltre mezzi di controllo dello spostamento del piano di lavoro ausiliario 12 lungo la direzione Y, comprendenti mezzi motori per comandare il movimento del piano di lavoro ausiliario 12 e mezzi elettronici di controllo dei mezzi motori. I mezzi motori e i mezzi elettronici per semplicità di rappresentazione non sono illustrati nelle figure.
Il piano ausiliario sacrificale 12 comprende una pluralità di stecche 12a disposte parallelamente tra loro. Le stecche 12a si estendono nella direzione orizzontale Y nelle figure 1-5, (secondo una soluzione alternativa non illustrata nei disegni le stecche si estendono nella direzione orizzontale X) e possono essere montate distanziate tra loro o unite come illustrato nelle figure 1-5.
In una forma di attuazione particolarmente preferita, il piano di lavoro ausiliario 12 comprende un dispositivo 21 per sollevare un bordo posteriore P di una lastra L appoggiata su di esso fino ad una posizione che facilita il carico e lo scarico della lastra dal piano di lavoro ausiliario 12 in corrispondenza del lato frontale del centro di lavoro 1. La figura 4 illustra il dispositivo di sollevamento 21 nella condizione di riposo, ovvero allineato con il piano di lavoro ausiliario 12, mentre la figura 5 mostra il dispositivo nella condizione operativa, sollevata rispetto al piano di lavoro ausiliario 12.
Il dispositivo 21 di sollevamento ha un funzionamento a ribaltina e comprende una barra 22 azionata tramite una leva 23 ed un martinetto idraulico 24, oppure un martinetto elettrico o con tecnologie equivalenti che svolgono la medesima funzione. La barra 22 à ̈ dotata ad intervalli regolari di elementi di battuta e sostegno 25 che si estendono a partire dalla barra 22 e per una lunghezza sufficiente ad assicurare l’attestamento della lastra L su di essi, in modo da tenere fermo il bordo anteriore della lastra durante il sollevamento del bordo posteriore P. Dal lato opposto della barra 22 sono presenti bracci 26 su cui poggia la lastra L. Azionando il dispositivo di sollevamento 21, i bracci 26 vengono sollevati nella direzione D indicata dalla freccia nella figura 5, e i bracci 26 a loro volta sollevano la lastra L appoggiata su di essi.
Pertanto, il piano ausiliario 12 Ã ̈ dotato di un dispositivo di sollevamento 21 avente bracci 26 che posizionati in verticale permettono il carico della lastra L. Successivamente, grazie alla rotazione del dispositivo 21, i bracci 26 vengono posizionati in orizzontale e permettono di adagiare la lastra L sul piano di lavoro ausiliario 12 in una condizione operativa in cui la lastra L viene lavorata da una delle due teste di lavorazione.
Si può inoltre prevedere all’interno del centro di lavoro un magazzino utensili con una pluralità di utensili accoppiabili selettivamente con la testa operatrice 8 al fine di velocizzare le operazioni di cambio utensile. Il magazzino contiene diverse tipologie di utensili accoppiabili con la testa di lavorazione, ad esempio utensili di taglio, ad esempio lame a disco, e utensili di finitura come ad esempio mole e frese.
Il vantaggio principale del centro di lavoro secondo il trovato risiede nel fatto che esso può essere utilizzato per eseguire sia operazioni di taglio, sia successive operazioni di lavorazione del bordo di lastre di pietra, marmo o simili, senza dunque la necessità di spostare la lastra fra macchine diverse.
Tale risultato viene peraltro ottenuto senza gli inconvenienti delle macchine finora proposte al fine di eseguire entrambe le lavorazioni ed in particolare facendo ricorso ad un piano sacrificale che viene spostato tra due posizioni.
La presente invenzione à ̈ quindi indirizzata principalmente ai piccoli artigiani che oggi non possiedono un centro di lavoro e che realizzano il prodotto finito con utensili manuali, dopo il taglio della lastra fatto con una fresa a ponte. Il centro di lavoro secondo la presente invenzione concretizza una opportunità per il piccolo artigiano, di potersi avvicinare alla tecnologia del centro di lavoro e quindi abbandonare le operazioni manuali sempre meno reperibili nella manodopera delle nuove generazioni, ed à ̈ anche una opportunità per i costruttori di centri di lavoro che possono realizzare una maggiore diffusione di questa tecnologia.
Quindi, grazie alle suddette caratteristiche, il centro di lavoro secondo la presente invenzione permette di eseguire operazioni di taglio con lama a disco, lavorazioni di finitura con utensili abrasivi per l’esecuzione ad esempio di lavorazioni di foratura, fresatura, molatura e lucidatura. Tale soluzione permette di ridurre notevolmente l’ingombro che viene impegnato al suolo con gli attuali macchinari noti come frese a ponte e centri di lavoro, a fronte della soluzione qui proposta che impegna lo spazio di un solo macchinario.
Inoltre, il centro di lavoro secondo la presente invenzione integra anche le lavorazioni di tipo water-jet, ovvero di taglio con getto di acqua ad altissima pressione addizionato con abrasivo, rendendo il centro di lavoro ancora più flessibile.
Sarà inoltre possibile eseguire lavorazioni di scolpitura tratte da masselli.
Naturalmente, fermo restando il principio dell’invenzione, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno variare, anche in modo significativo, rispetto a quanto descritto ed illustrato, a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione, così come definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Centro di lavoro (1) per lastre (L) di pietra, marmo, plastica, materiale sintetico, o simili, comprendente: - un banco (2), definente un piano di lavoro principale (3) equipaggiabile con supporti (13) per ricevere e bloccare le lastre (L) da lavorare in posizione sopraelevata rispetto al piano di lavoro principale (3), - due fiancate fisse (4) disposte ai due lati del piano di lavoro (3), - una traversa sopraelevata (5) guidata sopra le due fiancate (4) a guisa di carro–ponte, lungo una direzione orizzontale Y ortogonale alla direzione orizzontale X della traversa (5), - un carro (6) mobile nella suddetta direzione orizzontale X sulla traversa (5), - almeno una testa operatrice (8), portata dal suddetto carro (6) e mobile rispetto a questo lungo una direzione verticale Z, detta testa operatrice (8) essendo dotata di mezzi per l’accoppiamento di un utensile rotante per lavorazioni di finitura del bordo di una lastra (L) da lavorare o per l’accoppiamento di una lama a disco (10) per lavorazioni di taglio della suddetta lastra (L) da lavorare, - mezzi motori per il comando della traversa (5), del carro (6) e di detta almeno una testa operatrice (8) rispettivamente lungo i tre assi Y, X, Z e - mezzi elettronici di controllo di detti mezzi motori, - un piano di lavoro ausiliario, di tipo sacrificale (12) da utilizzare durante le lavorazioni di taglio della lastra (L), spostabile in modo guidato (15, 16, 17) lungo detta direzione Y, fra una prima posizione, in cui à ̈ disposto sul piano di lavoro principale (3), e una seconda posizione in cui detto piano sacrificale (12) à ̈ distanziato orizzontalmente dal piano di lavoro principale (3), caratterizzato dal fatto che il suddetto piano di lavoro ausiliario (12) à ̈ definito da una struttura indipendente (14) dal banco (2) e dal piano di lavoro principale (3) e dal fatto che nella suddetta prima posizione il piano di lavoro ausiliario à ̈ in posizione distanziata verticalmente al di sopra del piano di lavoro principale (3) e non à ̈ supportato da questo.
  2. 2. Centro di lavoro secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta struttura indipendente (14) definente il piano di lavoro ausiliario (12) Ã ̈ dotata di gambe (14a) provviste inferiormente di ruote (15) guidate su piste (16) predisposte su un pavimento di appoggio del centro di lavoro.
  3. 3. Centro di lavoro secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta struttura indipendente (14) definente il piano di lavoro ausiliario (12) Ã ̈ dotata di ruote guidate su piste (17) predisposte su una struttura fissa di supporto (2).
  4. 4. Centro di lavoro secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che nella suddetta prima posizione il piano di lavoro ausiliario (12) Ã ̈ distanziato verticalmente dal piano di lavoro principale (3) in misura sufficiente per non interferire con i supporti (13) per ricevere e bloccare le lastre (L) da lavorare predisposti sul piano di lavoro principale (3).
  5. 5. Centro di lavoro secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detta seconda posizione à ̈ una posizione inattiva, in cui detto piano di lavoro ausiliario (12) rimane in una condizione di attesa.
  6. 6. Centro di lavoro secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1 a 4, caratterizzato dal fatto che detta seconda posizione à ̈ una posizione attiva, in cui una lastra (L) predisposta su detto piano di lavoro ausiliario (12) viene sottoposta ad una lavorazione.
  7. 7. Centro di lavoro secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che in detta seconda posizione il piano di lavoro ausiliario (12) risulta compreso nell’area di lavoro raggiungibile da detta almeno una testa operatrice (8) per cui detta testa (8) può eseguire operazioni di taglio anche su una lastra portata da detto piano di lavoro ausiliario (12) quando questo si trova in detta seconda posizione.
  8. 8. Centro di lavoro secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto centro di lavoro comprende inoltre una testa di lavorazione water-jet (9), ossia con getto di acqua ad alta pressione, associata a detto carro (6) per eseguire lavorazioni di tipo water-jet su una lastra portata da detto piano di lavoro ausiliario quando questo si trova in detta seconda posizione.
  9. 9. Centro di lavoro secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto centro di lavoro comprende mezzi di controllo dello spostamento del piano di lavoro ausiliario (12) lungo detta direzione Y e dal fatto che detti mezzi di controllo sono programmabili per muovere il piano di lavoro ausiliario (12) lungo la direzione Y durante una lavorazione water-jet in modo tale per cui la testa di lavorazione water-jet (9) non viene spostata nella direzione Y durante detta lavorazione water-jet.
  10. 10. Centro di lavoro secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto centro di lavoro comprende una vasca di raccolta (18) posizionata al di sotto del piano ausiliario (12) in detta seconda posizione, per raccogliere l’acqua di lavorazione, detta vasca (18) avendo una dimensione nella direzione Y inferiore alla dimensione nella direzione Y del piano di lavorazione ausiliario (12).
  11. 11. Centro di lavoro secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detto centro di lavoro comprende mezzi di controllo dello spostamento del piano di lavoro ausiliario lungo detta direzione Y, comprendenti mezzi motori per comandare il movimento del piano di lavoro ausiliario (12) e mezzi elettronici di controllo di detti mezzi motori.
  12. 12. Centro di lavoro secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detto piano di lavoro ausiliario comprende un dispositivo (21) per sollevare un bordo posteriore (P) di una lastra appoggiata su di esso fino ad una posizione che facilita il carico e lo scarico della lastra da detto piano di lavoro ausiliario (12) in corrispondenza del lato frontale del centro di lavoro.
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