ITTO20130185A1 - Dispositivo di collegamento a staffa, particolarmente per il fissaggio di componenti in un vano motore - Google Patents

Description

“DISPOSITIVO DI COLLEGAMENTO A STAFFA, PARTICOLARMENTE PER IL FISSAGGIO DI COMPONENTI IN UN VANO MOTOREâ€

La presente invenzione à ̈ relativa ad un dispositivo di collegamento a staffa, particolarmente per il fissaggio a scocca di un componente in un vano motore.

Per il fissaggio a scocca di tubi e di altri componenti nel vano motore degli autoveicoli, in genere sono previste fascette oppure, quando gli elementi da fissare sono più lontani, staffe metalliche.

Tali staffe sono progettate e realizzate con geometria specifica, per ogni tipologia di accoppiamento da realizzare, in funzione delle spazi disponibili, della distanza prevista tra gli elementi da accoppiare e dell’orientamento di tali elementi nel vano motore.

In altre parole, le staffe di tipo noto non possono essere utilizzate per diversi accoppiamenti e/o per diverse distanze, anche se la differenza risulta di pochi millimetri, ma à ̈ prevista una staffa specifica per ciascun accoppiamento. A causa di questa specificità di applicazione, il numero delle staffe per i collegamenti à ̈ relativamente elevato. La mancanza di standardizzazione comporta un costo elevato e, inoltre, richiede sistemi di immagazzinamento e di smistamento relativamente complessi, con codici di identificazione diversi, per le varie staffe.

Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di collegamento a staffa, particolarmente per il fissaggio a scocca di un componente in un vano motore, il quale consenta di risolvere in modo semplice ed economico l’inconveniente sopra esposto, ossia possa dare un certo grado di libertà o di modularità per poter collegare elementi che sono disposti a distanze diverse tra loro e che sia relativamente semplice da realizzare e da maneggiare.

Secondo la presente invenzione viene realizzato un dispositivo di collegamento a staffa, particolarmente per il fissaggio a scocca di un componente in un vano motore, come definito nella rivendicazione 1.

Per una migliore comprensione della presente invenzione viene ora descritta una forma di realizzazione preferita, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:

- la figura 1 Ã ̈ una prospettiva che mostra una preferita forma di attuazione del dispositivo di collegamento a staffa, particolarmente per il fissaggio a scocca di un componente in un vano motore, secondo la presente invenzione;

- la figura 2 mostra una variante del dispositivo di figura 1; e

- le figure 3 e 4 mostrano esempi di applicazione del dispositivo di figura 1.

Nelle figure allegate, il numero di riferimento 1 indica un dispositivo di collegamento a staffa, utilizzato in particolare per fissare un componente 2 ad una porzione di scocca 3 (figura 3) in un vano motore di un autoveicolo. Ad esempio, il componente 2 Ã ̈ definito da una tubazione, in particolare facente parte di un impianto di condizionamento.

Con riferimento alla figura 1, il dispositivo 1 comprende una staffa 5, la quale à ̈ definita da un elemento a piastra, preferibilmente di spessore costante, ed à ̈ allungata lungo una direzione 6, che à ̈ preferibilmente rettilinea (fig. 1).

La staffa 5 à ̈ costituita da una porzione 8 ad occhiello, disposta ad una estremità; e da un braccio 10, il quale si estende a sbalzo dalla porzione 8 lungo la direzione 6 ed à ̈ realizzato in un sol pezzo con la porzione 8.

Con riferimento alla figura 1, la porzione 8 ha una sede 11, che si estende in modo passante lungo un asse 12 ortogonale alla direzione 6; ed un intaglio 13, che parte dalla sede 11, si estende radialmente e termina in corrispondenza del bordo esterno della porzione 8. Pertanto, il bordo interno della porzione 8, ossia il contorno della sede 11, non à ̈ chiuso e continuo, ma à ̈ aperto in corrispondenza dell’intaglio 13.

Secondo una variante non illustrata, l’intaglio 13 à ̈ assente, per cui la porzione 8 à ̈ anulare, ossia il contorno della sede 11 à ̈ continuo, preferibilmente circolare.

Il dispositivo 1 comprende, inoltre, un collare 15, il quale comprende materiale elasticamente deformabile, ad esempio gomma o altro materiale elastomerico, à ̈ supportato dalla porzione 8 in posizione fissa, impegna la sede 11 ed à ̈ coassiale con la sede 11. Preferibilmente, il collare 15 sporge lungo l’asse 12 da entrambe le parti rispetto alla porzione 8. In particolare, in fase di assemblaggio, il collare 15 viene inserito nella sede 11 schiacciandolo e facendolo passare radialmente attraverso l’intaglio 13. Quanto esce dall’intaglio 13 nella sede 11, il collare 15 torna alla sua forma originaria (complementare a quella della sede 11). In particolare, il collare 15 ha una scanalatura anulare 16 (fig. 4), che à ̈ realizzata lungo la superficie laterale ed à ̈ impegnata dal bordo interno della porzione 8.

Secondo una variante non illustrata, il collare 15 Ã ̈ sovrastampato sul bordo interno della porzione 8.

Come visibile nelle figure allegate, il collare 15 definisce un passaggio assiale 17, impegnato da un elemento di collegamento (non illustrato), ad esempio una vite o un prigioniero, che fissa il dispositivo 1 alla porzione di scocca 3. Il collare 15, grazie alle proprietà del materiale con cui à ̈ realizzato, smorza la trasmissione di vibrazioni tra la porzione di scocca 3 ed il componente 2.

Con riferimento alla figura 1, il braccio 10 ha una pluralità di fori 18 passanti, i cui assi sono distanziati lungo la direzione 6 e sono ortogonali al braccio 10. Tali assi, preferibilmente, sono allineati lungo la direzione 6. Vantaggiosamente, i fori 18 sono almeno tre e sono circolari.

Vantaggiosamente, i fori 18 hanno tutti il medesimo diametro; e/o il passo (o distanza) tra gli assi dei fori 18 Ã ̈ costante.

In particolare, almeno parte dei fori 18 comunicano tra loro, ossia la distanza tra gli assi di due fori 18 consecutivi à ̈ minore della somma dei due raggi. Questa caratteristica consente di avvicinare i fori 18, ossia ridurne il passo, ma senza alterare sostanzialmente la forma circolare del bordo dei fori 18 stessi.

Nell’esempio di figura 1, i fori 18 comunicano tra loro in modo da formare, insieme, una unica fenditura 19. Nell’esempio di figura 2, invece, i fori 18 comunicano tra loro a coppie, e ciascuna coppia à ̈ distanziata da quella successiva, per evitare di ridurre eccessivamente la rigidezza e/o di indebolire troppo il braccio 10 della staffa 5.

Come visibile nella figura 3, il dispositivo 1 comprende, inoltre, un elemento di supporto 20, il quale supporta una porzione 21 del componente 2, à ̈ definito ad esempio da una fascetta avvolta attorno alla porzione 21 ed à ̈ fissato ad uno qualsiasi dei fori 18 tramite un elemento di collegamento 22 che si estende assialmente attraverso tale foro.

L’elemento di collegamento 22 può essere definito da un elemento deformabile, definente un accoppiamento a scatto; da un elemento a pressione, definente un accoppiamento ad interferenza; o da un elemento a vite, definente un accoppiamento filettato. Non si esclude, tuttavia, che altre tipologie di accoppiamento potrebbero essere previste per sfruttare la possibilità data dai fori 18 di regolare in modo discreto la posizione dell’elemento di supporto 20 rispetto all’asse 12.

La scelta di quale foro 18 utilizzare per fissare l’elemento di supporto 20 viene fatta in fase di progetto o direttamente in fase di montaggio, in funzione degli spazi a disposizione ed in funzione della distanza tra il componente 2 e la porzione di scocca 3. Pertanto, la fila di fori 18 conferisce all’operatore un grado di libertà per fissare il componente 2 alla porzione di scocca 3. In altre parole, à ̈ possibile utilizzare il dispositivo 1 in una ampia gamma di situazioni, nelle quali gli elementi da accoppiare sono collocati a distanze diverse.

Vantaggiosamente, la staffa 5 à ̈ piatta. Tuttavia, come mostrato in figura 4, la staffa 5 à ̈ realizzata con un materiale e con uno spessore tali da consentire ad un utente di piegarla e quindi deformarla plasticamente, in fase di realizzazione oppure durante l’installazione ed il fissaggio dei componenti, al fine di ottenere forme diverse da quella piana e, quindi, migliorare la capacità di adattamento del dispositivo 1 agli spazi a disposizione.

Da quanto precede appare evidente come il dispositivo 1 sia sostanzialmente “modulare†, ossia possa essere utilizzato in diverse zone del vano motore e/o per fissare diversi componenti, in quanto ha la possibilità di unire elementi disposti a diverse distanze l’uno dall’altro, corrispondenti all’interasse tra l’asse 12 e l’asse dei vari fori 18 che possono essere scelti per il fissaggio.

Inoltre, la staffa 5 ha una forma relativamente semplice da maneggiare e da utilizzare. In particolare, durante il collegamento tra l’elemento di collegamento 22 ed il foro 18 selezionato, l’operatore può ruotarla attorno all’asse 12 per cercare l’angolazione ottimale rispetto alla porzione di scocca 3.

Da quanto precede appare, infine, evidente che al dispositivo 1 descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti che non esulano dal campo di protezione della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate.

In particolare, la distribuzione dei fori 18 lungo il braccio 10 potrebbe essere diversa da quanto mostrato a titolo di esempio; e/o la direzione 6 potrebbe essere curva; e/o l’elemento di collegamento 22 potrebbe essere fissato direttamente al componente 2, senza elemento di supporto 20.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI 1.- Dispositivo di collegamento a staffa (1), particolarmente per il fissaggio a scocca di un componente in un vano motore; il dispositivo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: - una staffa (5) definita da un elemento a piastra, allungata lungo una direzione longitudinale (6), e comprendente: a) una porzione terminale (8) avente una sede (11) passante; b) un braccio (10), che si estende a sbalzo dalla detta porzione terminale (8) e ha una pluralità di fori (18) realizzati in posizioni distanziate l’uno dall’altro lungo la detta direzione longitudinale (6); - un collare (15) impegnante detta sede (11) e comprendente materiale elasticamente deformabile. 2.- Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta staffa (5) à ̈ realizzata in un sol pezzo. 3.- Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che almeno alcuni dei fori (18) sono allineati lungo la detta direzione longitudinale (6). 4.- Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che i detti alcuni dei fori (18) comunicano l’uno con l’altro. 5.- Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che i detti fori (18) formano coppie di fori, dove ciascuna coppia à ̈ distanziata dalla coppia adiacente, ed i fori di ciascuna coppia comunicano tra loro. 6.- Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che i detti fori (18) formano, tutti insieme, una fenditura longitudinale (19). 7.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 6, caratterizzato dal fatto che i detti alcuni dei fori (18) hanno rispettivi assi disposti a passo costante. 8.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti fori (18) hanno il medesimo diametro. 9.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione terminale (13) ha un intaglio (13) che si estende radialmente da un bordo di detta sede (11) ad un bordo esterno della detta porzione terminale (8). 10.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il braccio (10) à ̈ realizzato di materiale plasticamente deformabile.