ITTO20120687A1 - Chiodo intramidollare. - Google Patents

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Description

"Chiodo intramidollare"
DESCRIZIONE
Settore della Tecnica
La presente invenzione si riferisce ad un chiodo intramidollare.
In particolare la presente invenzione si riferisce ad un chiodo intramidollare per il trattamento di fratture metadiafisarie in ossa lunghe, come ad esempio l’omero.
Arte Nota
È noto l’uso di chiodi intramidollari per il trattamento di fratture metadiafisarie di ossa lunghe, quali ad esempio l’omero, cioà ̈ di fatture della diafisi (la porzione intermedia dell’osso) che non interessano le epifisi prossimale e distale.
In alcuni chiodi intramidollari di tipo noto entrambe le estremità del chiodo devono essere fissate con viti all’osso fratturato, il che comporta un intervento chirurgico lungo e molto invasivo.
Un intervento chirurgico altrettanto lungo ed invasivo à ̈ poi richiesto quando il chiodo deve essere rimosso.
Per ovviare a questo inconveniente sono stati sviluppati in passato chiodi intramidollari che possono essere fissati all’osso in corrispondenza di una sola estremità (estremità prossimale), mentre l’estremità opposta (estremità distale) si blocca da sola all’interno dell’osso.
Un chiodo intramidollare con estremità distale autobloccante à ̈ descritto ad esempio in US 5,281,225.
Con riferimento alle Figure 1 e 2, il chiodo intramidollare 101 descritto in US 5,281,225 comprende una testa 103 atta ad essere fissata mediante una vite 105 all’epifisi prossimale dell’osso fratturato ed una pluralità di steli 107 ricurvi ed elasticamente deformabili fissati in corrispondenza della loro estremità prossimale a detta testa 103.
Con particolare riferimento alla Figura 1, il chiodo intramidollare 101 comprende anche mezzi di trattenimento 109 atti a trattenere insieme le estremità libere 107a degli steli 107 ed uno strumento 111 per comandare la rimozione di detti mezzi di trattenimento e il rilascio di dette estremità 107a di detti steli 107.
L’applicazione del chiodo intramidollare 101 avviene sostanzialmente nel modo seguente: una volta che à ̈ stato realizzato il canale che deve accogliere il chiodo 101, detto chiodo à ̈ inserito all’interno dell’osso fratturato con gli steli 107 trattenuti insieme dai mezzi di trattenimento 109; quando il chiodo à ̈ nella posizione corretta, agendo sullo strumento 111 i mezzi di trattenimento 109 sono rimossi e le estremità 107a degli steli 107 sono rilasciate; grazie alla loro elasticità, detti steli 107 si divaricano premendo contro l’osso e realizzando l’ancoraggio dell’estremità distale del chiodo 101; infine la testa 103 à ̈ fissata all’epifisi prossimale dell’osso fratturato per mezzo della vite 105.
Quando la frattura à ̈ consolidata, à ̈ possibile estrarre il chiodo 101 dall’epifisi prossimale, sfilando gli steli 107 dall’osso.
Un chiodo intramidollare di questo tipo, sebbene risolva i problemi legati all’ancoraggio del chiodo in corrispondenza dell’estremità distale, non à ̈ comunque esente da inconvenienti.
In primo luogo, se durante l’applicazione del chiodo insorge un qualche problema di posizionamento dopo che i mezzi di trattenimento sono stati rimossi, la situazione non à ̈ più recuperabile.
In secondo luogo, dal momento che gli steli hanno una lunghezza rilevante e che sono fissati unicamente in corrispondenza della loro estremità prossimale alla testa del chiodo, i momenti cui sono soggette le estremità distali di detti steli quando sono rilasciate sono rilevanti e non controllabili.
Infine, il chiodo intramidollare sopra descritto non può essere inserito all’interno dell’osso con l’aiuto di un filoguida, in quanto la porzione longitudinale centrale di detto chiodo à ̈ già occupata dallo strumento che comanda la rimozione dei mezzi di trattenimento.
L’invenzione si prefigge lo scopo di superare i summenzionati inconvenienti.
In particolare, scopo principale della presente invenzione à ̈ quello di fornire un chiodo intramidollare con estremità distale autobloccante che consenta un bloccaggio di detta estremità distale controllato e graduale.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un chiodo intramidollare con estremità distale autobloccante che possa essere inserito in un osso fratturato con l’aiuto di un filo-guida.
Questi ed altri scopi sono raggiunti dal chiodo intramidollare come rivendicato nelle unite rivendicazioni. Descrizione dell’Invenzione
Grazie al fatto che le estremità distali libere degli steli del chiodo intramidollare secondo l’invenzione sono trattenute da un cursore ed al fatto che detto cursore può essere fatto scorrere mediante opportuni mezzi di comando dall’estremità distale fino all’estremità prossimale di detti steli, il rilascio di detti steli può avvenire in modo graduale, controllato e reversibile.
Analogamente, la rimozione del chiodo intramidollare dall’osso dopo il consolidamento della frattura può avvenire in modo controllato e graduale.
Vantaggiosamente, detto cursore comprende un foro passante centrale longitudinale per il passaggio di un filo-guida.
Preferibilmente, detto cursore ha un ingombro ridotto, in particolare in direzione radiale. Secondo una forma preferita di realizzazione dell’invenzione, detto cursore ha un diametro esterno non superiore al diametro del fascio degli steli del chiodo secondo l’invenzione quando sono in posizione trattenuta.
Descrizione Sintetica delle Figure
Caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione che segue di una forma preferita di realizzazione dell’invenzione, data a titolo di esempio non limitativo con riferimento ai disegni allegati in cui:
- la Figura 1 mostra un chiodo intramidollare di tipo noto, illustrato in una prima configurazione o configurazione “chiusa†;
- la Figura 2 illustra il chiodo intramidollare di Figura 1 in una seconda configurazione o configurazione “aperta†all’interno di un osso fratturato;
- la Figura 3 mostra un chiodo intramidollare secondo l’invenzione, illustrato in configurazione “aperta†;
- la Figura 4 mostra lo strumento di comando del cursore del chiodo intramidollare di Figura 3;
- la Figura 5 Ã ̈ una vista in sezione secondo il piano V-V del cursore del chiodo intramidollare di Figura 3;
- la Figura 6 Ã ̈ una vista in sezione secondo il piano VI-VI del cursore di Figura 5.
Descrizione di una Forma Preferita di Realizzazione
Con rifermento alla Figura 3, à ̈ illustrato un chiodo intramidollare 1 secondo l’invenzione.
Detto chiodo 1 comprende in corrispondenza della sua estremità prossimale una testa 3 provvista di un foro 5 per il passaggio di un mezzo di bloccaggio all’epifisi prossimale di un osso fratturato.
Il chiodo 1 comprende inoltre un fascio 7’ di steli 7 leggermente ricurvi ed elasticamente deformabili che si dipartono dalla testa 3 in corrispondenza della loro estremità prossimale, le estremità distali 7a di detti steli 7 essendo libere. Nella forma di realizzazione illustrata sono previsti cinque steli 7, ma à ̈ evidente che il fascio 7’ potrebbe comprendere un numero di steli 7 diverso.
Detti steli 7 hanno preferibilmente una sezione trasversale circolare e le estremità distali 7a arrotondate.
Detti steli 7 sono trattenuti radialmente gli uni adiacenti agli altri mediante l’impiego di appositi mezzi di trattenimento.
In particolare, secondo l’invenzione, i mezzi di trattenimento del chiodo intramidollare 1 comprendono un cursore 9 in grado di scorrere lungo detto fascio di steli 7’ dalla loro estremità distale 7a fino alla loro estremità prossimale, cioà ̈ fino alla testa 3 del chiodo 1, e viceversa. Detto cursore 9, che sarà descritto in dettaglio nel seguito comprende sedi atte ad accogliere e trattenere gli steli 7, dette sedi essendo previste in numero pari almeno al numero di detti steli.
Sarà evidente all’esperto del settore che, grazie al fatto che gli steli 7 sono costretti all’interno delle sedi del cursore 9, lungo la porzione compresa fra la testa 3 del chiodo 1 e la posizione del cursore 9, gli steli 7 saranno mantenuti adiacenti gli uni agli altri, mentre lungo la porzione fra la posizione del cursore 9 e le loro estremità distali 7a, gli steli 7 saranno liberi di divaricarsi in virtù della loro forma ricurva e della loro deformabilità elastica.
Secondo l’invenzione, la posizione del cursore 9 lungo il fascio 7’ di steli 7 può essere vantaggiosamente regolata in modo controllato e graduale grazie allo strumento di comando 11 illustrato in Figura 4.
Detto strumento di comando 11 comprende un corpo astiforme 11a che termina in corrispondenza della sua estremità distale con mezzi di impegno 11b atti ad impegnarsi con corrispondenti mezzi di impegno previsti nel cursore 9 e in corrispondenza della sua estremità prossimale con un’impugnatura 11c che può essere impugnata dall’utilizzatore (cioà ̈ dal chirurgo ortopedico) per modificare – grazie allo strumento 11 stesso – la posizione del cursore 9.
Nell’esempio rappresentato, i mezzi di impegno dello strumento di comando 11 comprendono una porzione filettata 11b atta ad impegnarsi in un corrispondente foro filettato ricavato nel cursore 9.
Sarà evidente all’esperto del settore che mezzi di impegno di natura diversa potrebbero anche essere utilizzati, a condizione che garantiscano il corretto impegno fra lo strumento di comando 11 ed il cursore 9.
Il cursore 9 Ã ̈ illustrato i dettaglio nelle Figure 5 e 6.
Detto cursore 9 ha un corpo che comprende sostanzialmente una porzione centrale 9b e porzioni terminali rastremate 9a,9c; la presenza di dette porzioni rastremate agevola lo scorrimento del cursore 9 lungo il fascio 7’ di steli 7 nell’una e nell’altra direzione.
Come ben visibile in Figura 5, il cursore 9 comprende una pluralità di sedi 13 per gli steli 7 del chiodo intramidollare 1. Il cursore 9 permette così di mantenere adiacenti gli uni agli altri gli steli 7 trattenuti all’interno delle sedi 13.
Nell’esempio illustrato, il cursore 9 à ̈ in forma di un solido di rivoluzione e le sedi 13 – in numero di cinque nell’esempio illustrato – sono ricavate lungo la circonferenza esterna del corpo del cursore 9 e sono preferibilmente disposte equispaziate le une dalle altre lungo detta circonferenza.
Le sedi 13 possono avere una qualsiasi forma atta a trattenere saldamente al proprio interno i corrispondenti steli 7.
Nella forma di realizzazione più semplice, esse potrebbero ad esempio essere realizzate sotto forma di fori longitudinali passanti di sezione circolare con diametro sostanzialmente pari a quello degli steli 7.
Una siffatta realizzazione, anche se semplice, presenterebbe tuttavia uno svantaggio, in quanto costringerebbe a realizzare un cursore 9 con un diametro esterno massimo sensibilmente superiore al diametro del fascio 7’ degli steli 7.
Si precisa che con diametro del fascio 7’ si intende il diametro della circonferenza che circoscrive il fascio 7’ degli steli 7’ quando essi sono trattenuti adiacenti gli uni agli altri (configurazione “chiusa†)
A causa dell’ingombro del cursore 9, il suo scorrimento lungo gli steli 7 potrebbe risultare difficoltoso.
Pertanto, nella forma di realizzazione preferita illustrata nelle Figure 5 e 6 le sedi 13 sono realizzate in forma di cavità che si aprono sulla superficie esterna del corpo del cursore 9 e hanno una sezione trasversale a forma di segmento circolare.
Affinché gli steli 7 siano trattenuti in modo affidabile all’interno delle sedi 13, dette sedi – almeno lungo una porzione longitudinale del cursore 9, cioà ̈ almeno lungo la porzione centrale 9b del cursore 9 - devono avere un diametro sostanzialmente pari a quello di detti steli 7 e devono essere conformate in modo che le loro pareti, in corrispondenza della superficie esterna del corpo del cursore 9, siano convergenti.
Pertanto, la sezione trasversale delle sedi 13 – almeno lungo una porzione longitudinale del cursore 9, cioà ̈ almeno lungo la porzione centrale 9b del cursore 9 - avrà la forma di un segmento circolare con diametro sostanzialmente pari a quello di detti steli 7 e con angolo maggiore di 180°, preferibilmente compreso fra 210° e 300° e ancora più preferibilmente pari a circa 270°.
In altre parole, la forma e le dimensioni delle sedi 13 sono scelte in modo tale che gli steli 7 alloggiati all’interno delle sedi 13 siano tangenti alla superficie esterna del corpo del cursore 9, almeno lungo una porzione longitudinale di detto cursore, cioà ̈ almeno lungo la porzione centrale 9b d detto cursore.
Grazie a tale accorgimento, la presenza del cursore 9 non comporta un aumento di ingombro rispetto al fascio 7’ degli steli 7 ed i suoi spostamenti sono agevolati.
Il cursore 9 comprende anche un foro longitudinale passante 15 in posizione centrale per il passaggio di un filo-guida, cosicché il chiodo 1 secondo l’invenzione può vantaggiosamente essere inserito all’interno dell’osso fratturato con l’aiuto di un filo-guida.
Come ben visibile in Figura 6, una porzione 15a del foro 15 à ̈ filettata internamente, così da potersi impegnare con la porzione filettata 11b dello strumento di comando 11 e garantire il corretto accoppiamento fra detto strumento di comando e detto cursore.
I componenti del chiodo 1 possono essere realizzati in un qualsiasi materiale adeguato per l’impiego chirurgico; essi possono preferibilmente essere realizzati in acciaio biocompatibile, come ad esempio AISI 316LVM.
L’applicazione del chiodo intramidollare 1 secondo l’invenzione avviene sostanzialmente nel modo seguente:
- un canale viene preventivamente realizzato nell’osso fratturato;
- con il cursore 9 disposto in corrispondenza delle estremità distali 7a degli steli 7 (cioà ̈ con il chiodo 1 in configurazione completamente “chiusa†) un filoguida viene fatto passare attraverso il foro passante 15 del cursore 9;
- con l’aiuto di detto filo-guida, il chiodo 1 à ̈ inserito nel canale;
- il filo-guida viene estratto dal canale 15 ed al suo posto viene introdotto lo strumento di comando 11, in modo che la porzione filettata 11b di detto strumento di comando si impegni con la porzione filettata 15a di detto foro 15;
- una volta che il cursore 9 à ̈ saldamente accoppiato allo strumento di comando 11, l’utilizzatore esercitando una trazione sull’impugnatura 11c di detto strumento di comando può far scorrere il cursore 9 lungo il fascio 7’ degli steli 7 verso la testa 3 del chiodo 1, fino a portarlo nella posizione desiderata;
- man mano che il cursore 9 si allontana dall’estremità distale del chiodo 1, le estremità distali 7a degli steli 7 si divaricano;
- una volta che il cursore 9 si trova nella posizione desiderata à ̈ possibile rimuovere lo strumento di comando 11 e fissare la testa 3 del chiodo 1 all’epifisi prossimale dell’osso fratturato.
Una volta che la frattura à ̈ consolidata, il chiodo intramidollare 1 secondo l’invenzione può essere rimosso nel modo seguente:
- si rimuovono i mezzi che trattengono la testa 3 del chiodo 1 all’epifisi prossimale dell’osso;
- si introduce lo strumento di comando 11, in modo che la porzione filettata 11b di detto strumento di comando si impegni con la porzione filettata 15a del canale 15 del cursore 9;
- una volta che il cursore 9 à ̈ saldamente accoppiato allo strumento di comando 11, l’utilizzatore, agendo sull’impugnatura 11c di detto strumento di comando, può spingere il cursore 9 facendolo scorrere lungo il fascio 7’ degli steli 7 fino a portarlo all’estremità distale 7a degli steli 7;
- con gli steli 7 in questa configurazione “chiusa†, il chiodo 1 può essere agevolmente rimosso dall’osso.
È evidente da quanto sopra descritto che il chiodo intramidollare secondo l’invenzione raggiunge gli scopi sopra prefissati.
Infatti, il cursore 9 può essere spostato in maniera graduale e controllata lungo il fascio 7’ di steli 7. Corrispondentemente, la porzione degli steli che à ̈ libera di divaricarsi e allontanarsi dagli altri steli viene modificata gradualmente.
Inoltre, l’apertura del fascio 7’ degli steli 7 à ̈ reversibile, il che à ̈ utile non solo in fase di rimozione del chiodo intramidollare 1, ma anche in fase di applicazione del chiodo stesso, ad esempio nel caso di un errore di posizionamento.
Inoltre, il cursore 9 può essere posizionato in una posizione intermedia fra l’estremità distale e la testa del chiodo 1, cosicché da un lato il bloccaggio dell’estremità distale di detto chiodo à ̈ saldo e dall’altro il braccio dei momenti cui sono soggetti gli steli 7 à ̈ limitato.
Infine, la struttura del chiodo intramidollare 1 secondo l’invenzione rende possibile l’impiego di un filo-guida durante la sua introduzione nell’osso fratturato.
Sarà evidente all’esperto del settore che la forma di realizzazione descritta ed illustrata in dettaglio à ̈ stata data unicamente a titolo esemplificativo e che numerose modifiche e varianti sono possibili, senza per questo uscire dall’ambito di tutela come definito dalle unite rivendicazioni.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Chiodo intramidollare (1), comprendente: - una testa (3); - un fascio (7’) formato da una pluralità di steli (7) di forma leggermente ricurva ed elasticamente deformabili, le estremità prossimali di detti steli (7) essendo fissate a detta testa (3) e le estremità distali (7a) di detti steli (7) essendo libere; - mezzi di trattenimento (9) per trattenere detti steli (7) gli uni adiacenti agli altri; caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trattenimento comprendono un cursore (9) che comprende sedi (13) atte ad accogliere e trattenere detti steli (7), dette sedi essendo previste in numero pari almeno al numero di detti steli, ed à ̈ in grado di scorrere lungo detto fascio (7’) di steli (7) dalla loro estremità distale (7a) fino alla loro estremità prossimale, e viceversa.
  2. 2. Chiodo intramidollare (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto chiodo intramidollare comprende inoltre uno strumento di comando (11) per comandare lo scorrimento di detto cursore (9) lungo detto fascio (7’) di steli (7) ed in cui detto strumento di comando (11) à ̈ provvisto di mezzi di impegno (11b) atti ad impegnarsi con corrispondenti mezzi di impegno (15a) previsti in detto cursore (9).
  3. 3. Chiodo intramidollare (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di impegno di detto strumento di comando (11) comprendono una porzione filettata (11b) e detti mezzi di impegno di detto cursore (9) comprendono un corrispondente foro filettato (15a).
  4. 4. Chiodo intramidollare (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto cursore (9) comprende un foro longitudinale passante (15) per il passaggio di un filo-guida.
  5. 5. Chiodo intramidollare (1) secondo le rivendicazioni 3 e 4, in cui detto foro filettato (15a) dei mezzi di impegno di detto cursore (9) Ã ̈ realizzato come porzione filettata di detto foro longitudinale passante (15) di detto cursore.
  6. 6. Chiodo intramidollare (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto cursore (9) ha un corpo che comprende una porzione centrale (9b) e porzioni terminali rastremate (9a,9c).
  7. 7. Chiodo intramidollare (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cursore (9) ha un corpo che à ̈ in forma di un solido di rivoluzione e dette sedi (13) sono ricavate lungo la circonferenza esterna di detto corpo.
  8. 8. Chiodo intramidollare (1) secondo la rivendicazione 7, in cui dette sedi (13) sono disposte equispaziate le une dalle altre lungo detta circonferenza esterna di detto corpo.
  9. 9. Chiodo intramidollare (1) secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui dette sedi (13) sono realizzate sotto forma di fori longitudinali passanti di sezione circolare con diametro sostanzialmente pari a quello di detti steli (7).
  10. 10. Chiodo intramidollare (1) secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui dette sedi (13) sono realizzate sotto forma di cavità longitudinali che si aprono sulla superficie esterna di detto corpo di detto cursore (9) ed in cui in corrispondenza di detta superficie esterna le pareti di dette cavità sono convergenti.
  11. 11. Chiodo intramidollare (1) secondo la rivendicazione 10, in cui dette sedi (13) hanno una sezione trasversale a forma di segmento circolare con diametro sostanzialmente pari a quello di detti steli (7) e con angolo maggiore di 180°, e preferibilmente pari a circa 270°.
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