IT201900003285A1

IT201900003285A1 - Chiodo telescopico e relativo strumentario perforatore

Info

Publication number: IT201900003285A1
Application number: IT102019000003285A
Authority: IT
Original assignee: Orthofix Srl
Priority date: 2019-03-06
Filing date: 2019-03-06
Publication date: 2020-09-06
Also published as: EP3934553B1; ZA202105941B; WO2020178287A1; JP2022522119A; US20230091285A1; EP3934553A1

Description

DESCRIZIONE

Campo dell'invenzione

La presente invenzione riguarda un chiodo telescopico inseribile entro le ossa lunghe di un paziente e uno strumentario perforatore per l'impianto del chiodo. Tale chiodo è del tipo comprendente uno stelo cavo fissabile all’estremità di un osso lungo e un’asta fissabile all’altra estremità dell’osso lungo e scorrevolmente inserito nello stelo cavo.

L’invenzione riguarda in particolare, ma non esclusivamente, un chiodo telescopico destinato al trattamento di fratture o deformazioni di ossa lunghe, come ad esempio nel caso di osteogenesi imperfetta o pseudo artrosi.

L’invenzione trova utile applicazione nel settore dell’ortopedia pediatrica, ad esempio per interventi di correzione di deformità ossee di ossa lunghe dovute a osteogenesi imperfetta o pseudo artrosi congenita. Pertanto, la descrizione che segue è fatta con riferimento non limitativo all’impiego nel contesto di tale settore.

Arte nota

Tecniche note per correggere deformazioni di ossa lunghe in pazienti in età dello sviluppo affetti da osteogenesi imperfetta prevedono la realizzazione di almeno una osteotomia, l’allineamento dei monconi ossei e l'inserimento di un chiodo in un canale precedentemente ricavato lungo l’osso.

I chiodi impiegati in questo tipo di interventi sono di tipo telescopico, ovvero prevedono uno stelo cavo fissabile all’estremità di un osso lungo e un’asta fissabile all’altra estremità dell’osso lungo e scorrevolmente inserita nello stelo cavo. Lo scorrimento dei due componenti durante la crescita dell’osso permette al chiodo di adattarsi alla variazione di lunghezza dell’osso stesso mantenendo l’allineamento.

Chiodi telescopici secondo l’arte nota del tipo Bailey-Dubow, Sheffield, Interlocking prevedono in corrispondenza dell’estremità libera dell’asta e dello stelo cavo un elemento trasversale all’asse del chiodo predisposto per andare in battuta contro la corrispondente estremità dell’osso evitando al componente di penetrare nell’osso stesso.

Seppur questa tipologia di chiodi abbiano dimensioni tali da permettere di minimizzare l’interferenza con la cartilagine di accrescimento, essi non garantiscono una adeguato fissaggio e stabilità alla rotazione delle estremità del chiodo durante la crescita dell’osso. L’elemento trasversale impedisce solamente al chiodo di non sprofondare entro l’osso, ma non vincola gli altri gradi di libertà.

L’inconveniente della stabilità è stato affrontato nell’arte nota prevendo una filettatura in corrispondenza delle estremità del chiodo fissabile all’osso per avvitamento.

In particolar modo, questa seconda tipologia di chiodi telescopici, come per esempio il chiodo Fassier-Duval, prevede un’asta avente una punta filettata predisposta per essere avvitata in un’epifisi dell’osso lungo e uno stelo cavo avente una testa filettata avvitabile entro l’epifisi opposta.

Nonostante le estremità filettate del chiodo Fassier-Duval garantiscono una adeguata stabilità di fissaggio, esse penetrano nella cartilagine di accrescimento con un ingombro tale da compromettere l’omogena crescita dell’osso.

Da quanto sopra detto emerge la necessità di mettere appunto un chiodo telescopico che permetta di garantire sia un’adeguata stabilità dell’impianto sia minimizzare l’interferenza con la cartilagine di accrescimento.

I chiodi di questa seconda tipologia vengono solitamente impiantati tramite due tecniche chirurgiche alternative.

La prima, più invasiva, prevede la realizzazione di un accesso in corrispondenza della diafisi ossea, l’esposizione dell’osso, la realizzazione delle osteotomie, la foratura dei singoli monconi ossei per mezzo di un perforatore al fine di realizzare il canale entro cui verrà ospitato il chiodo.

L’altra tecnica prevede invece la realizzazione delle osteotomie per via percutanea durante l’avanzamento lungo l’osso del perforatore, introdotto in corrispondenza di una delle estremità dell’osso stesso.

In entrambe le tecniche chirurgiche, una volta che il canale è stato realizzato, il perforatore viene rimosso.

Successivamente, l’asta viene inserita nel canale in corrispondenza di un’estremità dell’osso fino ad avvitare la punta filettata entro l’epifisi dell’estremità opposta. Lo stelo cavo viene poi inserito nel canale in modo tale da accogliere scorrevolmente l’asta e la testa filettata avvitata nell’osso.

L’inserimento dei componenti del chiodo viene eseguito impiegando uno strumentario accoppiato all’estremità del componente che prevede un’impugnatura per supportare l'inserimento e l’avanzamento del chiodo nel canale.

Il perforatore impiegato in tali operazioni chirurgiche prevede un’estremità di perforazione conformata per asportare osso durante l’avanzamento in rotazione.

Pur vantaggiosi sotto vari aspetti, i chiodi telescopici dell’arte nota presentano inconvenienti legati all’inserimento del chiedo una volta realizzato il canale.

Infatti, seppur il chirurgo possa dotarsi di un filo guida per accompagnare l’inserimento del chiodo, poiché il filo guida presenta una sezione trasversale ridotta rispetto al canale, è facile, dal momento in cui il perforatore viene rimosso, andare incontro ad un disallineamento dei monconi ossei in corrispondenza delle osteotomie. Un disallineamento dell’osso complica la procedura di inserimento del chiodo con conseguente rischio di compromettere il corretto impianto e la riuscita del trattamento.

Inoltre, la complessità della procedura d’inserimento del chiodo secondo l’arte nota, sta nell’elevato numero e ingombro degli strumentari che il chirurgo si trova a dover impiegare.

Da quanto sopra detto emerge quindi la necessità di mettere appunto un chiodo telescopico e uno strumentario che permetta di ridurre la complessità della procedura chirurgica e minimizzi le possibilità di disallineamento dei monconi ossei.

Scopo della presente invenzione è di risolvere i problemi dell’arte nota.

Uno scopo particolare della presente invenzione è quello di escogitare un chiodo telescopico e uno strumentario perforatore che permettano di mantenere l’allineamento dell’arto durante l’inserimento del chiodo nel canale garantendo il corretto inserimento del chiodo.

Un ulteriore scopo particolare della presente invenzione è quello di escogitare un chiodo telescopico che garantisca un’elevata stabilità di fissaggio delle estremità alle epifisi ossee e che allo stesso tempo non ostacoli la corretta crescita ossea.

Un ulteriore scopo particolare della presente invenzione è quello di escogitare un chiodo telescopico e uno strumentario perforatore che permettano di ridurre la complessità della tecnica chirurgia d’impianto ed il numero e l’ingombro degli strumentari necessari per l'impianto.

Sommario dell’invenzione

I suddetti scopi sono raggiunti da un chiodo secondo la presente invenzione del tipo comprendente un chiodo telescopico per il trattamento di fratture o deformazioni di ossa lunghe, come ad esempio nel caso di osteogenesi imperfetta o pseudo artrosi, comprendente:

- uno stelo cavo;

- un’asta inserita telescopicamente nello stelo cavo;

- un primo elemento di fissaggio accoppiato ad un’estremità dello stelo cavo per il fissaggio ad una prima estremità di osso lungo;

- un secondo elemento di fissaggio (30) ad un’estremità di dell’asta per il fissaggio ad una seconda estremità di osso lungo;

un’estremità dello stelo cavo essendo munita di mezzi di accoppiamento ad un’estremità di uno strumentario inseribile entro un canale ricavato nell’osso per l’inserzione del chiodo.

L’idea di fondo della presente invenzione è in breve quella di prevedere uno stelo cavo del chiodo telescopico accoppiabile ad un’estremità di uno strumentario inseribile entro un canale ricavato nell’osso per l’inserzione del chiodo stesso.

In questo modo, è infatti possibile inserire lo stelo cavo entro il canale facendo avanzare lo strumentario e trascinando lo stelo cavo stesso.

Vantaggiosamente, tale strumentario può essere uno strumentario perforatore impiagato per realizzare il canale di inserimento del chiodo.

Una volta inserito lo stelo cavo nel canale, l’asta può essere poi inserita nello stelo cavo e i due componenti fissati all’osso tramite i relativi elementi di fissaggio. In particolare, il primo elemento di fissaggio può essere accoppiato all’estremità dello stelo cavo e poi fissato alla corrispondente estremità dell’osso.

Preferibilmente, il secondo elemento di fissaggio è realizzato di pezzo con l’asta, anche se in alternativa possono costituire due pezzi indipendenti solidarizzati successivamente, per esempio tramite saldatura.

Vantaggiosamente, i mezzi di accoppiamento possono essere presenti in entrambe le estremità dello stelo cavo per evitare che il chirurgo debba prodigarsi a considerare il senso di inserimento dello stelo cavo.

Inoltre, preferibilmente l’asta presenta una sezione circolare ed è inserita in uno stelo tubolare. In altre parole, si realizza un accoppiamento telescopico a profilo cilindrico, il quale garantisce un’elevata lunghezza di contatto minimizzando l’attrito e quindi il rischio di inceppamento durante il movimento relativo tra i componenti anche in caso di inflessioni e torsioni del chiodo durante il trattamento.

Preferibilmente, i mezzi di accoppiamento realizzano un accoppiamento filettato con l’estremità dello strumentario.

In particolare, i mezzi di accoppiamento possono concretizzarsi in un’estremità internamente filettata dello stelo per accogliere in avvitamento una filettatura esterna di un’estremità di accoppiamento dello strumentario.

Il primo elemento di fissaggio può vantaggiosamente concretizzarsi in una prima vite comprendente un primo gambo atto ad accoppiarsi con un’estremità dello stelo cavo e una testa di fissaggio per il fissaggio all’osso.

Il primo gambo può comprendere una filettatura esterna predisposta per essere avvitata entro l’estremità internamente filettata dello stelo cavo bloccando mediante deformazione plastica lo stelo cavo nella posizione di ingaggio della filettatura.

Inoltre, vantaggiosamente la testa di fissaggio può comprendere una porzione filettata di testa atta ad essere serrata entro l’osso; la porzione filettata di testa avendo un profilo conico avente un angolo di conicità pari a 145° ± 20% e altezza pari a 3 mm ± 20%.

Anche, o solamente, il secondo elemento di fissaggio può comprendere una testa di fissaggio predisposta per essere fissata all’osso.

Tale testa di fissaggio può vantaggiosamente comprendere una porzione filettata di testa atta ad essere serrata entro l’osso; la porzione filettata di testa avendo un profilo conico avente conicità pari a 145° 20% e/o altezza pari a 3 mm ± 20%.

I valori di conicità e altezza della porzione filettata di testa definiscono sviluppo conico elevato, il quale permette di realizzare un serraggio in uno spessore di osso inferiore rispetto all’arte nota in modo tale da non penetrare nella la cartilagine di accrescimento e allo stesso tempo garantire la stabilità dell’impianto durante il trattamento.

La testa di fissaggio può inoltre comprendere una cavità interna di movimentazione predisposta per essere solidarizzata ad un’estremità di uno strumentario di movimentazione assiale e almeno una sede ad incasso predisposta per realizzare un accoppiamento di forma con un’estremità di uno strumentario di manovra, la sede ad incasso essendo ricavata esternamente alla cavità internamente filettata per permettere il contemporaneo accoppiamento di detto strumentario di movimentazione assiale e detto strumentario di manovra.

I suddetti scopi sono raggiunti da uno strumentario perforatore secondo la presente invenzione del tipo comprendente un’estremità di perforazione predisposta per realizzare all’interno di un osso lungo un canale per l’inserimento del chiodo telescopico.

Vantaggiosamente, lo strumentario di perforazione comprendendo un’estremità di accoppiamento, opposta all’ estremità di perforazione, comprendente contro-mezzi di accoppiamento predisposti per essere accoppiati a corrispondenti mezzi di accoppiamento di un’estremità di detto stelo cavo di un chiodo telescopico.

Il chiodo telescopico sopra discusso può essere vantaggio samente impiantato tramite una tecnica operatoria esposta qui di seguito.

Metodo di impianto di un chiodo telescopico comprendente le seguenti fasi:

predisporre un chiodo telescopico comprendente: uno stelo cavo,

un’asta inserita telescopicamente nello stelo cavo, un primo elemento di fissaggio accoppiato ad un’estremità dello stelo cavo per il fissaggio ad una prima estremità di osso lungo, un secondo elemento di fissaggio (30) ad un’estremità di dell’asta per il fissaggio ad una seconda estremità di osso lungo,

un’estremità dello stelo cavo essendo munita di mezzi di accoppiamento ad un’estremità di uno strumentario inseribile entro un canale ricavato nell’osso per l’inserzione del chiodo;

predisporre uno strumentario inseribile entro un canale ricavato nell’osso per l’inserzione del chiodo comprendente:

un’estremità di accoppiamento comprendente contro-mezzi di accoppiamento predisposti per essere accoppiati ai mezzi di accoppiamento di un’estremità dello stelo cavo del chiodo telescopico;

- inserire un’estremità dello strumentario opposta all’estremità di accoppiamento entro il canale attraverso una prima estremità dell’osso;

- accoppiare i mezzi di accoppiamento di una prima estremità dello stelo cavo del chiodo telescopico con i contro-mezzi di accoppiamento dell’estremità di accoppiamento dello strumentario;

- far avanzare lo strumentario entro il canale fino a fuoruscire completamente dall’altra estremità di osso lungo trascinando contemporaneamente lo stelo cavo entro il canale;

- disaccoppiare lo strumentario dallo stelo cavo.

Gli ulteriori componenti del chiodo possono poi essere impiantati seguendo le seguenti fasi:

- inserire l’estremità dell’asta del chiodo telescopico opposta al secondo elemento di fissaggio entro lo stelo cavo attraverso l’altra estremità dello stelo cavo, in particolare prima di far avanzare lo strumentario.

- accoppiare il primo elemento di fissaggio alla prima estremità dello stelo cavo;

- fissare il primo elemento di fissaggio alla seconda estremità di osso;

- fissare il secondo elemento di fissaggio alla prima estremità di osso.

Il suddetto metodo di impianto permette di mantenere allineato l’osso e di avere continuità meccanica all 'interno dell’osso stesso.

Lo strumentario può essere vantaggiosamente uno strumentario perforatore comprendente:

un’estremità di perforazione predisposta per realizzare il canale per l’inserimento del chiodo telescopico;

un’estremità di accoppiamento, opposta all’estremità di perforazione, comprendente contro-mezzi di accoppiamento predisposti per essere accoppiati a corrispondenti mezzi di accoppiamento di un’estremità dello stelo cavo del chiodo telescopico.

In tal caso, il canale è realizzato durante l’inserimento e avanzamento dello strumentario perforatore entro l’osso.

In questo modo, può essere impiegato un unico strumentario sia per realizzare il canale che per inserire lo stelo cavo del chiodo in tale canale riducendo in questo modo la complessità dell’operazione di impianto sia in termini di numero di strumentari impiegati che di passi svolti, rispetto alle tecniche note.

La fase di accoppiare i mezzi di accoppiamento con i contromezzi di accoppiamento può essere eseguita anche prima dell’inserimento dello strumentario nell’osso.

In particolar modo, è possibile impiegare uno strumentario avente una lunghezza inferiore a quella dell’osso lungo, accoppiare lo stelo cavo allo strumentario ed inserire lo strumentario impiegando lo stelo stesso come guida d’avanzamento. In altre parole, lo stelo funge da strumentario.

In questo modo, possono essere ridotti i costi di produzione dello strumentario stesso.

Lo strumentario può inoltre essere fornito al chirurgo già accoppiato allo stelo, permettendo di ridurre ulteriormente il numero di passi operatori.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi del chiodo telescopico e dello strumentario perforatore della presente invenzione risulteranno maggiormente apparenti dalla descrizione, fatta qui di seguito, di esempi di realizzazione fomiti a titolo illustrativo e non limitativo.

Breve descrizione dei disegni

La presente descrizione fa riferimento agli allegati disegni, in cui:

La Figura 1 mostra una vista prospettica e schematica di una forma di realizzazione di un chiodo telescopico realizzato in accordo con la presente invenzione assemblato;

La Figura 2 mostra una vista prospettica e schematica del chiodo telescopico di Figura 1 disassemblato;

La Figura 3 mostra una vista prospettica e schematica di uno stelo cavo del chiodo telescopico di figura 1 ;

La Figura 4 mostra una vista prospettica e schematica di dello stelo cavo di figura 3 sezionato secondo un piano longitudinale;

- La Figura 5 mostra una vista prospettica e schematica di un’asta del chiodo telescopico di figura 1 ;

La Figura 6 mostra una vista prospettica e schematica di un particolare del chiodo telescopico di Figura 2;

La Figura 7 mostra una vista prospettica e schematica di un primo elemento di fissaggio del chiodo telescopico secondo la Figura 2;

La Figura 8 mostra una sezione longitudinale del primo elemento di fissaggio di Figura 7;

La Figura 9 mostra una vista prospettica e schematica di una forma di realizzazione alternativa del primo elemento di fissaggio; La Figura 10 mostra una vista prospettica e schematica di un particolare del chiodo telescopico di Figura 1;

La Figura 1 1 mostra una vista prospettica e schematica di un particolare del chiodo telescopico con una forma di realizzazione alternativa del secondo elemento di fissaggio;

La Figura 12 mostra una vista prospettica e schematica di un particolare del secondo elemento di fissaggio di Figura 11 ;

La Figura 13 mostra una vista prospettica e schematica di una prima forma di realizzazione di uno strumentario perforatore realizzato in accordo con la presente invenzione;

La Figura 14 mostra una vista prospettica e schematica dell’estremità di accoppiamento dello strumentario di Figura 13;

La Figura 15 mostra una vista prospettica e schematica di una seconda forma di realizzazione di uno strumentario perforatore realizzato in accordo con la presente invenzione;

La Figura 16 mostra una vista prospettica e schematica dell’estremità di accoppiamento dello strumentario di Figura 15;

La Figura 17 mostra una vista prospettica e schematica dell’assieme comprendente il chiodo telescopico di Figura 1 e lo strumentario perforatore di Figura 13 accoppiati;

La Figura 18 mostra una vista prospettica e schematica di uno strumentario di serraggio impiegabile per avvitare il primo e/o il secondo elemento di fissaggio del chiodo telescopico di Figura 1 ;

La Figura 19 mostra una sezione lungo un piano longitudinale dello strumentario di Figura 18;

La Figura 20 mostra una vista prospettica e schematica di uno strumentario di movimentazione assiale accoppiabile al primo e/o secondo elemento di fissaggio del chiodo telescopico di Figura 1;

La Figura 2 1 mostra ima vista prospettica e schematica di un sistema comprendente gli strumentari di Figura 18 e 20 accoppiato al chiodo telescopico di Figura 1 ;

La Figura 22 mostra un particolare di Figura 21.

La Figura 23 mostra lo strumentario perforatore secondo l'invenzione durante l’inizio della fase di realizzazione del canale per l’inserimento del chiodo telescopico entro un femore deformato;

La Figura 24 mostra lo strumentario perforatore di Figura 23 in avanzamento lungo l’osso dopo la realizzazione di una prima osteotomia;

La Figura 25 mostra lo strumentario perforatore completamente inserito nel femore;

La Figura 26 mostra lo strumentario perforatore di Figura 25 con accoppiato lo stelo cavo del chiodo telescopico secondo l’invenzione;

La Figura 27 mostra un chiodo telescopico secondo l’invenzione parzialmente inserito nel femore con gli elementi di fissaggio non fissati;

La Figura 28 mostra il chiodo telescopico di Figura 27 completamente inserito nel femore con gli elementi di fissaggio fissati all’osso.

In differenti figure, elementi analoghi saranno indicati con analoghi numeri di riferimento.

Descrizione dettagliata delle forme di realizzazione preferite Con riferimento alle allegate figure, vengono descritte di seguito forme di realizzazione esplicative, non limitative, del chiodo telescopico e dello strumento perforatore secondo la presente invenzione.

Il chiodo telescopico secondo l’invenzione è particolarmente adatto, anche se non esclusivamente, al trattamento di fratture o deformazioni di ossa lunghe, come ad esempio nel caso di osteogenesi imperfetta o pseudo artrosi, in particolare in pazienti pediatrici.

Il chiodo telescopico 1 comprende in linea generale uno stelo cavo 2 e un’asta 10 inseribile in maniera scorrevole entro una cavità interna 3 dello stelo 2 realizzando un accoppiamento telescopico.

Nelle forme di realizzazione esplicative, tale accoppiamento telescopico prevede una forma cilindrica, ovvero l’asta presenta una sezione circolare ed è inserita in uno stelo tubolare di diametro leggermente superiore.

Questo tipo di profilo è stato previsto in quanto ha il vantaggio di garantire una elevata superfìcie di contatto che limita la frizione durante lo scorrimento relativo dei componenti 2, 10 anche durante l’inflessione e la torsione a cui è soggetto il chiodo durante il trattamento. Altri tipi di profili, come quello scanalato, impiegati nel settore sono invece soggetti a fenomeni di grippaggio.

Il chiodo telescopico 1 prevede inoltre un primo elemento di fissaggio 20 predisposto per essere rimovibilmente fissato in corrispondenza di una tra la prima e la seconda estremità di stelo 4, 5 e a sua volta fissare lo stelo cavo 2 ad un’estremità dell’osso.

Un secondo elemento di fissaggio 30 è posto in corrispondenza di una prima estremità di asta 11 ed è predisposto per fissare l’asta 10 ad un’opposta estremità dell’osso. Tale secondo elemento di fissaggio 30 è preferibilmente realizzato di pezzo con lasta 10, ma può essere realizzato separatamente e successivamente reso solidale all’estremità dell’asta 11, (vedi figure 10, 11), per esempio tramite saldatura.

Come verrà meglio dettagliato nel prosieguo della descrizione, lo stelo cavo 2 presenta in corrispondenza della prima estremità di stelo 4 mezzi di accoppiamento 40 predisposti per essere accoppiati a corrispondenti contro-mezzi di accoppiamento 540 di uno strumentario perforatore 500.

Nelle forme di realizzazione preferite qui descritte, tali mezzi di accoppiamento 40 sono presenti anche in corrispondenza della seconda estremità di stelo 5 e si concretano in una filettatura interna 3 1 ricavata entro la cavità interna 3.

Il primo elemento di fissaggio 20 si concreta invece in una prima vite comprendente una testa di fissaggio 22 predisposta per essere fissata all’osso e un primo gambo 21 predisposto per accoppiarsi con una estremità di stelo 4, 5.

In particolare, il primo gambo 21 comprende una filettatura esterna 2 la complementare alla filettatura interna 31 delle estremità di stelo 4, 5. Tale primo gambo 21 può inoltre terminare con una porzione di innesto 21b conica per facilitare il centraggio della vite durante l’inserimento entro la cavità interna 3 dello stelo 2 ed il successivo ingaggio con la filettatura interna 3 1.

La testa di fissaggio 22 presenta inoltre una porzione filettata di testa 22a avente forma conica, o meglio a tronco di cono, con angolo di conicità a, definito come l’angolo compreso tra lo stelo e la superficie conica, e un’altezza H.

La filettatura della porzione filettata 22a può essere interrotta da una scanalatura 22c antisvitamento, provvista per incrementare la stabilità del fissaggio all’osso.

Vantaggiosamente la porzione filettata di testa 22a ha uno sviluppo conico elevato tale da garantire un’elevata presa in uno spessore ridotto di osso. A differenza delle estremità filettate dei chiodi dell’arte nota, le quali presentano filettare estese che penetrano nella cartilagine di accrescimento, tale sviluppo conico elevato permette di ottenere un fissaggio stabile con una filettatura avente un’estensione ridotta tale da non interferire con la cartilagine di accrescimento.

In particolar modo, lo sviluppo conico elevato è definito da un angolo di conicità a pari a 145° ± 20% e un’altezza H pari a 3 mm ± 20%. Più preferibilmente, a pari a 145° ± 10% e H pari a 3 mm ± 10%. Ancora più preferibilmente, a pari a 145° e H pari a 3 mm.

La testa di fissaggio 22 può inoltre prevedere una cavità internamente filettata 50 accessibile dall’esterno in corrispondenza della superficie superiore 23 della testa di fissaggio 22. Entro la cavità internamente filettata 50 è inseribile in avvitamento una corrispondente estremità filettata 650 di uno strumentario di movimentazione assiale 600, come per esempio quello mostrato in Figura 20. Come si nota da tale figura, l’estremità filettata 650 è in particolare posta all’apice di una barra di movimentazione 60 1 che presenta all’estremità opposta a quella filettata una impugnatura di movimentazione 602.

Il filetto della cavità 50 è cilindrico come mostrato in Figura 8. Può inoltre essere presente uno smusso per facilitare l’introduzione dello strumentario.

In corrispondenza della superficie superiore 23 si apre inoltre una sede ad incasso 51, 51’ conformata in modo tale da realizzare un accoppiamento di forma con un’estremità di uno strumentario di manovra 700, come per esempio quello mostrato nelle figure 18-19. La sede ad incasso 51, 51’ è vantaggiosamente ricavata esternamente alla cavità internamente filettata 50 in modo tale da lasciare libero l’accesso alla cavità internamente filettata 50 e permettere il contemporaneo accoppiamento dello strumentario di manovra 700 con la sede ad incasso 51 e dello strumentario di movimentazione assiale 600 con la cavità internamente filettata 50.

Lo strumentario di manovra 700 può comprendere una barra di manovra 701 avente un’estremità di manovra 702 conformata per realizzare l’accoppiamento di forma con la sede ad incasso 51 e un’opposta impugnatura di manovra 703. Tale strumentario di manovra 700 è inoltre vantaggiosamente cannulato, ossia prevede un canale di guida 704 che si estende per tutta la lunghezza dello strumentario ed entro cui è inseribile, libera di ruotare e traslare, la barra di movimentazione 601 dello strumentario di movimentazione assiale 600.

In particolare, la sede ad incasso 51 può prevedere una scanalatura trasversale che si estende al di fuori della cavità internamente filettata 50 in direzioni radiali opposte rispetto all’asse longitudinale della vite (vedi figure 6-7).

L’esempio di strumentario di manovra 700 mostrato in Figura 18, mostra un’estremità di manovra 702 avente denti di manovra 705, allineati e localizzati in posizione diametralmente opposta rispetto all’asse longitudinale del canale, accoppiabili entro la sede ad incasso 51 per trasmettere una coppia di avvitamento.

In Figura 9 è mostrata una forma di realizzazione alternativa del primo elemento di fissaggio 20’ che si differenza per avere un gambo quasi interamente filettato e una sede ad incasso 5 1 ’ a brugola ricavata superiormente alla cavità internamente filettata 50. Una estremità di manovra che al posto dei denti di manovra prevede una punta a profilo esagonale attraversata dal canale di guida può essere impiegata per essere inserita entro la sede ad incasso 51’ per trasmettere una coppia di serraggio alla vite.

Il secondo elemento di fissaggio 30 presenta preferibilmente anch’esso una testa di fissaggio 22 come quella descritta in precedenza in relazione al primo elemento di fissaggio 20.

L’assieme costituito dallo strumentario di movimentazione assiale 600 inserito entro lo strumentario di manovra 700 può essere quindi accoppiato alla testa di fissaggio 22 del primo o del secondo elemento di fissaggio 20, 30 (vedi Figura 21) ed essere impiegato per compiere una serie di operazioni.

In particolar modo, una volta che il secondo elemento di serraggio 30 è stato stabilizzato avvitando l’estremità filettata 650 della barra di movimentazione 60 1 entro la cavità internamente filettata 5 1 , è possibile infilare l’asta 10 del chiodo telescopico 1 nell’osso, avvitare il secondo elemento di serraggio 30 nell’osso avendo inserito l’estremità di manovra 702 nella sede ad incasso 51 e se necessario compiere azioni di estrazione o inserimento del chiodo per mezzo dello strumentario di movimentazione 600, per esempio nella fase di rimozione dello stesso.

Il suddetto assieme può inoltre essere impiegato per guidare l'inserimento e avvitare il gambo 21 del primo elemento di serraggio 20 entro una estremità di stelo 4, 5 e ima volta stabilizzato, guidare i movimenti dello stelo 2 e avvitare il primo elemento di serraggio 20 all’osso.

Con riferimento alle figure 13-17 verranno ora descritte forme di realizzazione esplicative, non limitative, dello strumentario perforatore 500, 500’.

A differenza degli strumenti perforatore secondo l’arte nota, lo strumentario perforatore 500, 500’ secondo la presente invenzione comprende un’estremità di accoppiamento 501, opposta ad una estremità di perforazione 502, conformata per asportare tessuto osseo nella realizzazione del canale di inserimento del chiodo e comprendente contro-mezzi di accoppiamento 540 predisposti per essere accoppiati ai mezzi di accoppiamento 40 di un’estremità di stelo 4, 5 dello stelo cavo 2 del chiodo telescopico 1.

Lo strumentario di perforatore 500, 500’ comprende in particolare una barra di guida 503 estesa tra l’estremità di accoppiamento 501 e l’estremità di perforazione 502, quest’ultima avente forma di per sé nota.

Nella forma di realizzazione mostrata in Figura 14, i contromezzi di accoppiamento 540 si concretano in un codolo dotato di una filettatura esterna 541 serrabile in avvitamento entro la filettatura interna 31 di una delle estremità di stelo 4, 5.

Forme di realizzazione alternative possono prevedere diverse tipologie di mezzi e contro-mezzi di accoppiamento.

Le figure 13 e 25 mostrano una prima forma di realizzazione dello strumentario perforatore 500 che presenta ima lunghezza maggiore dell’osso lungo in cui deve essere inserito.

Una seconda forma di realizzazione dello strumentario perforato 500’, mostrata nelle figure 15 e 16 può vantaggiosamente avere una lunghezza inferiore a quella dell’osso lungo in cui deve essere inserito, in modo tale da semplificare le operazioni di impianto e ridurre il numero di strumentari necessari per realizzare tale impianto, come risulterà più evidente in seguito.

Sia lo strumentario perforatore 500, 500’ che lo stelo cavo 2 del chiodo telescopico 1 possono prevedere spianature laterali 70 che permettono la stabilizzazione e la rimozione dello strumento perforatore sul chiodo stesso.

Il chiodo telescopico 1 può essere vantaggiosamente impianto nell’osso lungo di un paziente in maniera più sicura ed efficace rispetto ai chiodi dell’arte nota grazie all’impiego dello strumentario perforatore secondo l’invenzione.

A titolo esplicativo, con riferimento alle figure 23-28, di seguito viene descritta una modalità di impianto del chiodo telescopico 1 in un femore 800 deformato che impiega lo strumentario perforatore 500.

In primo luogo, l’estremità di perforazione 501 dello strumentario perforatore 500 viene inserita in corrispondenza dell’estremità distale 801 del femore 800 e lo strumentario perforatore 500 fatto progressivamente avanzare realizzando un canale interno per linserimento del chiodo telescopico 1. Allo stesso tempo possono essere realizzate le osteotomie in modo tale da allineare l’osso.

Lo strumentario perforatore 500 viene fatto avanzare fino a che l’estremità di perforazione 502 non fuoriesce dall’estremità prossimale 802 dell’osso lasciando l’estremità di accoppiamento 502 al di fuori dell’estremità distale 801 dell’osso (Figura 25).

La seconda estremità di asta 12 dell’asta 10, opposta al secondo elemento di serraggio 30, viene inserita entro la cavità interna 3 dello stelo cavo 2 tramite la seconda estremità di stelo 5.

La prima estremità di stelo 4 dello stelo cavo 2 del chiodo telescopico 1 viene accoppiata per avvitamento all’estremità di accoppiamento 502 dello strumentario perforatore 500 (Figura 26) e lo strumentario perforatore 500 sfilato dall’estremità prossimale 801 dell’osso trascinandosi dietro lo stelo cavo 2 fino a che la prima estremità di stelo 4 non fuoriesce dall’estremità prossimale 802 dell’osso. Durante quest’ultimo passaggio, l’asta 10 è mantenuta inserita entro la cavità interna 3 dello stelo cavo 2 garantendo continuità strutturale.

Lo strumentario perforatore 500 viene poi disaccoppiato dallo stelo cavo 2.

La porzione filettata di testa 22a del secondo elemento di serraggio 30 viene serrata entro l’estremità distale dell’osso.

La filettatura esterna 2 la del primo elemento di fissaggio 20 viene serrata entro la filettatura interna 41 della prima estremità di asta 4 e successivamente la porzione filettata di testa 22a del primo elemento di serraggio 20 viene serrata entro l’estremità prossimale 802 dell’osso.

Come discusso in precedenza, lo sviluppo conico elevato della porzione filettata di testa 22a degli elementi di fissaggio 20, 30 permette di inserirli entro l’estremità ossea senza intaccare la cartilagine di accrescimento 805 (vedi Figura 28).

Inoltre, le operazioni di inserimento dell’asta 10, il serraggio degli elementi di fissaggio 20, 30 nell’osso ed il serraggio del primo elemento di serraggio 20 alla prima estremità di stelo 4 può essere eseguito con l’assieme di strumentario di manovra 700 e di movimentazione 600 descritti in precedenza.

Una tecnica chirurgica alternativa può prevedere l’impiego uno strumentario perforatore 500’ che presenta una lunghezza inferiore a quella dell’osso lungo in cui viene inserito, come quello mostrato nelle figure 15-16. La produzione di uno strumentario più corto permette di risparmiare in termini di costi di produzione.

In questo caso, lo stelo cavo 2 può essere accoppiato all’estremità di accoppiamento 501 dello strumentario perforatore 500 prima che lo strumentario perforatore 500 venga inserito nell’osso (vedi Figura 17).

In particolare, lo strumentario perforatore 500 può essere fornito già assemblato allo stelo cavo 2, risparmiando al chirurgo tale passaggio e quindi riducendo il numero di passi operatori.

In questo caso, durante l’avanzamento dello strumentario perforatore 500’, lo stelo cavo 2 del chiodo telescopico 1 compensa la minore lunghezza dello strumentario, fungendo esso stesso da prolungamento dello strumentario tale da guidare l’avanzamento.

Dalla precedente descrizione emerge in modo evidente che il chiodo telescopico e lo strumento perforatore secondo il presente trovato raggiunge gli scopi preposti e consegue numerosi vantaggi rispetto ai dispositivi dell’arte nota.

Ovviamente, al trovato sopra descritto un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti, tutte peraltro contenute nell’ambito di protezione dell’invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Chiodo telescopico (1) per il trattamento di fratture o deformazioni di ossa lunghe, come ad esempio nel caso di osteogenesi imperfetta o pseudo artrosi, comprendente: - uno stelo cavo (2); - un’asta (10) inserita telescopicamente in detto stelo cavo (2); - un primo elemento di fissaggio (20, 20’) accoppiato ad un’estremità di detto stelo cavo (2) per il fissaggio ad una prima estremità di osso lungo; - un secondo elemento di fissaggio (30) ad un’estremità di detta asta (10) per il fissaggio ad una seconda estremità di osso lungo; un’estremità di detto stelo cavo (2) essendo munita di mezzi di accoppiamento (40) ad un’estremità di uno strumentario (500, 500') inseribile entro un canale ricavato nell’osso per l’inserzione del chiodo.
2. Chiodo telescopico (1) secondo la rivendicazione 1, laddove detti mezzi di accoppiamento (40) realizzano un accoppiamento filettato con l’estremità di detto strumentario (500, 500').
3. Chiodo telescopico (1) secondo la rivendicazione 2, laddove detti mezzi di accoppiamento (40) si concretano in un’estremità internamente filettata (4, 5) di detto stelo (2) per accogliere in avvitamento una filettatura esterna (541) di un’estremità di accoppiamento (501) di detto strumentario (500, 500').
4. Chiodo telescopico (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, laddove detto primo elemento di fissaggio (20, 20’) si concreta in una prima vite comprendente un primo gambo (21) atto ad accoppiarsi con un’estremità di detto stelo cavo (2) e una testa di fissaggio (22) per il fissaggio all’osso.
5. Chiodo telescopico (1) secondo la rivendicazione 3 e 4, laddove detto primo gambo (21) comprende una filettatura esterna (2 la) predisposta per essere avvitata entro detta estremità internamente filettata (4, 5) di detto stelo cavo (2).
6. Chiodo telescopico (1) secondo la rivendicazione 4 o 5, laddove detta testa di fissaggio (22) comprende una porzione filettata di testa (22a) atta ad essere serrata entro l’osso; detta porzione filettata di testa (22a) avendo un profilo conico avente un angolo di conicità (a) pari a 145° ± 20% e/o altezza (H) pari a 3 mm ± 20%.
7. Chiodo telescopico (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, laddove detto secondo elemento di fissaggio (30) comprende una testa di fissaggio (22) predisposta per essere fissata all’osso.
8. Chiodo telescopico (1) secondo la rivendicazione 7, laddove detta testa di fissaggio (22) comprende una porzione filettata di testa (22a) atta ad essere serrata entro l’osso; detta porzione filettata di testa (22a) avendo un profilo conico avente conicità pari a 145° 20% e/o altezza pari a 3 mm ± 20%.
9. Chiodo telescopico (1) secondo ima delle rivendicazioni precedenti, laddove detta testa di fissaggio (22, 22) comprende una cavità interna di movimentazione (50) predisposta per essere solidarizzata ad un’estremità di uno strumentario di movimentazione assiale (600) e almeno una sede ad incasso (51, 5 1 ’) predisposta per realizzare un accoppiamento di forma con un’estremità di uno strumentario di manovra (700), detta sede ad incasso (51, 51') essendo ricavata esternamente a detta cavità internamente filettata (50) per permettere il contemporaneo accoppiamento di detto strumentario di movimentazione assiale (600) e detto strumentario di manovra (700).
10. Strumentario perforatore (500, 500’) comprendente un’estremità di perforazione (502) predisposta per realizzare all’interno di un osso lungo un canale per l’inserimento di un chiodo telescopico (1); detto strumentario di perforazione (500, 500’) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere un’estremità di accoppiamento (501), opposta a detta estremità di perforazione (502), comprendente contro-mezzi di accoppiamento (540) predisposti per essere accoppiati a corrispondenti mezzi di accoppiamento (40) di un’estremità di detto stelo cavo (2) di un chiodo telescopico (1) secondo una delle rivendicazioni 1-9.
11. Assieme comprendente un chiodo telescopico secondo le rivendicazioni 1-9 e uno strumentario perforatore secondo la rivendicazione 10.