ITTO20110431A1 - Sistema di isolamento a cappotto - Google Patents

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ITTO20110431A1
ITTO20110431A1 IT000431A ITTO20110431A ITTO20110431A1 IT TO20110431 A1 ITTO20110431 A1 IT TO20110431A1 IT 000431 A IT000431 A IT 000431A IT TO20110431 A ITTO20110431 A IT TO20110431A IT TO20110431 A1 ITTO20110431 A1 IT TO20110431A1
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IT
Italy
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panel
vertical
wall
grooves
bracket
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IT000431A
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Pierangelo Giachino
Original Assignee
Pierangelo Giachino
Vottero Quaranta Dario Giuseppe
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Description

“Sistema di isolamento a cappottoâ€
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un sistema di isolamento a cappotto per un muro di un edificio.
Nel settore dell'edilizia à ̈ nota la tecnica dell'isolamento a cappotto al fine di coibentare termicamente e acusticamente le pareti esterne di un edificio. Per realizzare il cosiddetto "cappotto isolante", si applicano pannelli o lastre isolanti sulle superfici delle pareti rivolte verso l'esterno; generalmente si utilizzano pannelli di polistirolo espanso, materiale notoriamente leggero ed avente un elevato potere isolante. Un ulteriore strato di rivestimento esterno, ad esempio di malta o intonaco, viene applicato successivamente per costituire la superficie esterna del muro finito.
I pannelli isolanti vengono fissati alla parete di sostegno mediante un adesivo e mezzi di fissaggio meccanici, solitamente tasselli. Il fissaggio tramite tasselli richiede la perforazione del pannello isolante per consentire al tassello di raggiungere il muro retrostante. Si creano così indesiderati ponti termici che riducono l'efficienza dell'isolamento termico. Un altro inconveniente à ̈ dovuto al fatto che la perforazione del pannello, effettuata dall'esterno con un trapano, non permette all'operatore di vedere dove viene praticato il foro. Così, in certi casi, il tassello viene inserito in una parte vuota, cioà ̈ nel foro di un blocco di laterizio, per cui non à ̈ in grado di fare presa nel muro.
A seconda del grado di isolamento termico richiesto per ogni specifica applicazione, si possono scegliere pannelli isolanti di spessori diversi; in funzione dello spessore del pannello occorre selezionare elementi di fissaggio di lunghezza adatta ad assicurare stabilmente il pannello al muro.
La presente invenzione si prefigge gli scopi di costruire un cappotto isolante in modo rapido ed economico, semplificando l'esecuzione dei lavori ed evitando la perforazione dei pannelli isolanti.
Questo ed altri scopi e vantaggi, che saranno compresi meglio in seguito, sono raggiunti secondo la presente invenzione da un sistema di isolamento a cappotto avente le caratteristiche richiamate nella rivendicazione 1. Secondo un altro aspetto, l'invenzione propone un pannello secondo la rivendicazione 2. L'invenzione propone inoltre una staffa di ancoraggio secondo la rivendicazione 8. Forme di attuazione preferenziali sono definite modo specifico nelle rivendicazioni dipendenti.
Verranno ora descritte alcune forme di attuazione preferenziali ma non-limitative dell'invenzione con riferimento ai disegni allegati, in cui: la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica schematica di una fase di costruzione di un muro al quale viene applicato in contemporanea alla sua costruzione, un cappotto isolante;
la figura 2 Ã ̈ una vista ingrandita di un dettaglio della figura 1;
la figura 3 Ã ̈ una vista in sezione verticale di un muro con cappotto isolante, secondo una forma di realizzazione dell'invenzione;
la figura 4 Ã ̈ una vista dall'alto di un pannello modulare isolante secondo una forma di realizzazione dell'invenzione;
le figure 5, 6 e 7 sono viste prospettiche di tre diverse forme di realizzazione di una staffa per ancorare ad un muro in costruzione i pannelli isolanti;
la figura 8 Ã ̈ una vista prospettica schematica di un cappotto isolante secondo un'altra forma di attuazione dell'invenzione, applicata ad un muro preesistente;
la figura 9 Ã ̈ una vista prospettica della staffa utilizzata per il cappotto isolante della figura 8;
la figura 10 Ã ̈ una vista schematica in sezione verticale di un'altra forma di attuazione del cappotto isolante secondo l'invenzione, applicata ad un muro preesistente;
la figura 11 Ã ̈ una vista prospettica della staffa utilizzata per il cappotto isolante della figura 10;
la figura 12 Ã ̈ una vista schematica in sezione verticale di un'ulteriore forma di attuazione del cappotto isolante secondo l'invenzione, applicata ad un muro preesistente;
la figura 13 Ã ̈ una vista prospettica della staffa utilizzata per il cappotto isolante della figura 12;
la figura 14 Ã ̈ una vista schematica in sezione verticale di un'altra forma di attuazione ancora differente del cappotto isolante secondo l'invenzione, applicata ad un muro preesistente; e
la figura 15 Ã ̈ una vista prospettica della staffa utilizzata per il cappotto isolante della figura 14.
Facendo inizialmente riferimento alle figure da 1 a 7, secondo una forma di realizzazione dell'invenzione, un isolamento a cappotto o cappotto isolante viene costruito contemporaneamente ad un muro costituito da blocchi forati A di laterizio o di conglomerato cementizio, legati da una malta (non illustrata) e montati in file orizzontali sovrapposte e sfalsate, secondo una tecnica tradizionale. La scelta della forma, delle dimensioni o del materiale dei blocchi non à ̈ limitativo dell'invenzione, nonostante questa si presti ad essere attuata in modo particolarmente vantaggioso con blocchi forati. Nell'esempio di realizzazione illustrato nelle figure 1-3, con B à ̈ indicata la superficie verticale, rivolta verso l'esterno dell'edificio, di un muro in costruzione. La superficie orizzontale superiore di una fila di blocchi à ̈ indicata con C. Sulla superficie C si aprono i fori verticali D di ciascun blocco.
Con 10 à ̈ indicata una lastra o pannello rettangolare di materiale leggero termoisolante, preferibilmente polistirolo espanso, che presenta una coppia di rispettive facce principali opposte e parallele 11, 12, che in condizioni d'uso sono orientate verticalmente. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 1, 2 e 4, ciascuna lastra presenta scanalature 13 e corrispondenti rilievi allungati o creste 14 rettilinee che si estendono lungo i bordi delle lastre, per realizzare una giunzione maschio-femmina e quindi ottimizzare l'isolamento, con lastre simili adiacenti, nella condizione montata. In tutta la presente descrizione e nelle rivendicazioni che seguono, i termini e le espressioni indicanti posizioni ed orientamenti quali “orizzontale†, “verticale†, “superiore†ed “inferiore†si intendono riferiti alla condizione d’uso nella quale il pannello 10 à ̈ applicato adiacente ad un muro verticale, come descritto più avanti.
Nel pannello sono formate scanalature rettilinee verticali 15, parallele e distanziate, che si aprono su una sola delle facce principali del pannello, e precisamente nella faccia verticale 12 che, in uso, viene appoggiata contro o rivolta verso la superficie esterna B del muro in costruzione. Le scanalature verticali 15 servono da mezzi di guida e ritegno per una serie di staffe di ancoraggio 16 che si impegnano nelle scanalature 15 e che servono per fissare stabilmente i pannelli isolanti al muro. Le staffe di ancoraggio 16 presentano ciascuna una porzione di impegno 17, avente in questo esempio sezione trasversale a forma di T, comprendente una piastra d'estremità verticale conformata per essere inserita ed impegnarsi in una delle scanalature 15 così da agganciare il pannello da vincolare al muro. La porzione di impegno 17 presenta una sezione trasversale almeno in parte corrispondente a quella dalla scanalatura che la accoglie.
Nell'esempio di realizzazione delle figure 1-4, le scanalature verticali 15 hanno sezione trasversale a forma di T, e le porzioni di impegno 17 delle staffe hanno anch'esse una corrispondente forma a T.
Ciascuna staffa di ancoraggio comprende inoltre una porzione allungata di fissaggio 18, preferibilmente a forma di piastra (figure 6 e 7) o di striscia allungata (figure 1, 2 e 5), piegata a 90° rispetto alla porzione di impegno 17. Nella condizione montata, cioà ̈ quando la porzione di impegno 17 à ̈ impegnata nella scanalatura 15, la porzione di fissaggio 18 sporge orizzontalmente e perpendicolarmente dalla faccia 12 del pannello e si appoggia sulla superficie superiore orizzontale C di una fila di blocchi A (figure 1-3).
La porzione di fissaggio 18 presenta preferibilmente una o più aperture passanti 19, ad esempio fori (figure 1, 2, 5) distanziati lungo la lunghezza della porzione di fissaggio 18, atti ad accogliere un elemento di ritegno provvisorio quale ad esempio un chiodo E che viene infilato attraverso una delle aperture 19 e penetra in un sottostante foro D del blocco A. Il compito della porzione di fissaggio 18 à ̈ di bloccare la staffa 16, e quindi il pannello 10, al muro. Nella fase che precede l'indurimento della malta che viene applicata tra due file di blocchi, la porzione di fissaggio 18 svolge un'azione di trattenimento provvisorio, per impedire che il pannello possa staccarsi dal muro o discostarsi da questo. In questa prima fase, il vincolo della porzione di fissaggio con il muro à ̈ assicurato dall'impegno con il foro D del blocco di laterizio o cemento, tramite il chiodo E.
In una forma di realizzazione alternativa (non illustrata), la porzione di fissaggio viene vincolata provvisoriamente ad un blocco A del muro in costruzione mediante piegatura. L'estremità della porzione di fissaggio viene piegata verso il basso, deformandola plasticamente ed inserendola in uno dei fori D del blocco.
In una seconda fase, la porzione di fissaggio 18 rimane definitivamente e saldamente annegata nella malta indurita tra le file di blocchi, così da tenere permanentemente il pannello 10 in posizione stabile adiacente alla superficie esterna B del muro.
La presenza di più aperture passanti 19 lungo la porzione di fissaggio 18 offre la possibilità di applicare il chiodo di ritegno E nella posizione più efficace, in funzione della geometria del blocco forato, per inserire cioà ̈ il chiodo E in un foro D tale da determinare il minino gioco possibile tra il muro e il pannello. In alternativa ad una pluralità di aperture, la porzione di fissaggio 18 può presentare una singola apertura in forma di fenditura 20 allungata in direzione perpendicolare alla porzione a piastra verticale 17 (figure 6 e 7). Secondo tale variante, la larghezza della fenditura 20 à ̈ preferibilmente piuttosto stretta, ad esempio di circa 1 o 2 mm, così che l'operatore può facilmente piantare un chiodo E o altro elemento di trattenimento provvisorio simile, che penetra anche nel foro D del blocco e poggia contro una parete verticale del foro, la quale agisce da elemento di contrasto. L'inserimento forzato del chiodo E nella fenditura provoca 20 in questa un allargamento locale, che non si estende al resto della fenditura, che quindi blocca il chiodo nella posizione di infissione impedendo alla staffa 16 si spostarsi rispetto al blocco A sul quale la staffa à ̈ stata appoggiata e vincolata.
Quale materiale adatto a costituire le staffe à ̈ preferibile un metallo, idealmente l'acciaio inossidabile; in alternativa si può utilizzare un materiale plastico relativamente rigido. Il metallo à ̈ invece indicato in via esclusiva se si desidera bloccare provvisoriamente la staffa piegando l'estremità della porzione di fissaggio 18 in foro prescelto D di un blocco A. secondo tale variante, l'apertura 19 o 20 non à ̈ richiesta.
Ciascuna scanalatura verticale 15 presenta almeno una rientranza 15a in sottoquadro con una superficie verticale 15b sostanzialmente rivolta via dalla faccia 12 del pannello e che costituisce una superficie di appiglio contro la quale può appoggiare la porzione di impegno 17 della staffa 16 per trattenere o tirare il pannello nella direzione della faccia 12. Nella forma di realizzazione preferita, la superficie 15b à ̈ rivolta in direzione opposta a quella della faccia 12. Con scanalature verticali aventi sezione a T (figura 4), ogni scanalatura presenta due rientranze in sottosquadro 15a con due rispettive superfici verticali 15b.
Secondo una forma di realizzazione ancora diversa (non illustrata), in luogo del chiodo E, la porzione di fissaggio può presentare un'appendice terminale ripiegata verso il basso destinata ad agganciarsi nella parte alta di uno dei fori D dei blocchi. Questa forma di realizzazione à ̈ meno preferita perché comporta una standardizzazione della distanza tra la porzione di impegno 17 e il foro D nei blocchi A.
Una volta vincolata la staffa al blocco, si può posare una fila di blocchi sopra l'ultima fila posata. Generalmente poche staffe sono sufficienti a bloccare un singolo pannello. Nel caso (illustrato) in cui i bordi dei pannelli presentano le scanalature e i rilievi di accoppiamento reciproco 13, 14, i pannelli risultano vincolati più stabilmente e può essere necessario applicare per ciascun pannello un numero di staffe 16 minore rispetto al caso in cui i bordi perimetrali dei pannelli siano invece lisci.
Allo scopo di inserire agevolmente la porzione di impegno 17 della staffa nella scanalatura 15, questa si apre su almeno uno dei bordi perimetrali del pannello. Preferibilmente le scanalature 15 si estendono per tutta l'altezza del pannello, dal bordo orizzontale superiore a quello inferiore. Vantaggiosamente le staffe 16 vengono inserite nelle scanalature 15 dall'alto, e fatte scorre verticalmente verso il basso fino ad appoggiarsi contro la superficie orizzontale superiore C dell'ultima fila di blocchi che à ̈ stata posata.
Nella variante illustrata nella figura 7, la porzione di impegno presenta due piastre parallele: una prima piastra d'estremità 17 che si impegna in una delle scanalature 15 ed una seconda piastra 21, parallela alla prima, che à ̈ destinata a contattare la superficie 12 del pannello rivolta verso l'interno. Mentre la prima piastra 17 esercita un'azione di trazione orizzontale contro la superficie verticale interna 15b della scanalatura così da tirare il pannello verso il muro, la seconda piastra 20 contribuisce a trattenere meglio il pannello e può servire per esercitare, all'occorrenza, un'azione di spinta per allontanare e distanziare i pannelli isolanti dal muro. Questa forma di realizzazione offre la possibilità di inserire tra la parete di mattoni e l’isolante dei distanziali (non illustrati) tenuti fermi dalle staffe stesse al fine di creare una intercapedine aerata tra il muro e i pannelli isolanti. In altri casi, le staffe della figura 7 potranno essere usate per distanziare localmente il pannello dal muro di qualche millimetro laddove occorre compensare errori di verticalità o di planarità del muro. Nell'esempio della figura 7, la staffa 16 presenta due seconde piastre 21.
Nelle figure 8 e 9 à ̈ illustrata una forma di realizzazione che si presta vantaggiosamente per applicare un cappotto isolante anche a muri preesistenti già finiti in precedenza. Secondo tale variante, la staffa 16 presenta nel suo complesso una sezione trasversale sostanzialmente a "Z" e questa comprende una porzione di impegno 17 a "L" inserita in una scanalatura verticale 15 a "T" del pannello 10, ed una porzione esterna di fissaggio 18 a forma di piastra verticale. Questa può presentare uno o più fori 19 o, come illustrato, una fenditura verticale passante 20 per un chiodo E o altro elemento di fissaggio tramite il quale si fissa la staffa al muro A. La staffa 16, la cui lunghezza nella direzione verticale può essere scelta a piacere, può vantaggiosamente essere tale da permettere il bloccaggio simultaneo di due pannelli verticalmente consecutivi (solo quello inferiore à ̈ illustrato nella figura 8) tramite una singola staffa. In tale caso, come illustrato schematicamente, la staffa viene fissata al muro in ad un'altezza tale per cui una parte inferiore della staffa 16 si impegna in una scanalatura di un pannello inferiore, mentre una parte superiore della staffa sporge verticalmente da quel pannello inferiore per impegnarsi in un pannello superiore che viene posato successivamente.
Nelle forme di realizzazione delle figure 10-13, nella faccia posteriore 12 del pannello à ̈ realizzata, in aggiunta alle scanalature verticali 15, anche una scanalatura rettilinea orizzontale 22 avente in questo esempio sezione trasversale a forma di T, che si estende lungo il pannello preferibilmente da un lato verticale all'altro. Nella scanalatura 22 (figure 10 e 11) viene inserita una porzione di impegno 17 di una staffa 16 avente una porzione di fissaggio 18 a forma di piastra o striscia verticale. Quest'ultima presenta una fenditura verticale 20 che serve per fissare la staffa ad un muro preesistente tramite un chiodo o simile. La porzione di impegno comprende un'aletta verticale 17 che à ̈ parallela e sfalsata rispetto alla piastra 18 e che si impegna in un tratto verticale della scanalatura e, andando in battuta contro questa, serve a trattenere il pannello 10 contro il muro A. La porzione di impegno 17 include anche un tratto orizzontale 23 che contribuisce a sostenere il pannello. In uno stesso pannello possono essere formate una o più scanalature orizzontali simili e parallele alla scanalatura 22.
Secondo la forma di realizzazione delle figure 12-13, la staffa prevede, oltre all'aletta verticale 17, anche una o due ulteriori alette verticali parallele 21 giacenti nello stesso piano della porzione di fissaggio a piastra o a striscia allungata 18. L'ulteriore aletta (o alette) 21 va a contattare la faccia 12 del pannello e consente di trattenerlo meglio.
Le porzioni di impegno 17 delle staffe secondo le forme di realizzazione delle figure 14-15 possono essere inserite, anziché in una scanalatura orizzontale ottenuta nella faccia posteriore del pannello, in un taglio o solco relativamente sottile 24 ottenuto lungo i bordi perimetrali del pannello, parallelamente alla facce principali 11, 12. Secondo tale variante, à ̈ preferibile che i bordi nei quali à ̈ formato il taglio 24 siano lisci anziché presentare i rilievi e le scanalature maschiofemmina 13, 14 del tipo illustrato nelle figure 1 e 3. Come illustrato nelle figure 14-15, in una forma di realizzazione le staffe 16 presentano una porzione di fissaggio verticale 18, e due porzioni di impegno costituite da due alette 17 parallele alla porzione di fissaggio 18 ma estese in direzioni opposte a partire da una porzione di collegamento a piastra orizzontale 23. Ciascuna delle due alette opposte si impegna in un rispettivo taglio praticato nel bordo perimetrale dei due pannelli consecutivi. Secondo tale forma di realizzazione, una singola staffa 16 fissata al muro A tiene ancorati ad esso due pannelli consecutivi.
Come si potrà apprezzare, si possono utilizzare staffe di ancoraggio di una stessa lunghezza per fissare pannelli isolanti di qualsiasi spessore. I pannelli isolanti non vengono perforati per fissarli al muro; ne consegue che il cappotto isolante realizzato secondo la presente invenzione à ̈ privo di ponti termici. Grazie al fatto che le staffe vengono posizionate tra due file di blocchi sovrapposti e legate dalla malta, si ha la certezza di una solida tenuta meccanica della staffa. Si apprezzeranno la rapidità e semplicità di esecuzione con le quali si può costruire il cappotto isolante. Non à ̈ richiesta manodopera particolarmente specializzata. Il cappotto isolante secondo l'invenzione comporta costi di costruzione bassi. Vantaggiosamente, non occorre applicare adesivo ai pannelli. Il sistema permette di ancorare i pannelli isolanti a qualsiasi tipologia di parete in muratura o cemento armato. L'accoppiamento (opzionale) maschiofemmina lungo i bordi perimetrali dei pannelli permette una posa più precisa e sicura, annullando l’imprecisione nelle giunzioni tra i pannelli, realizzando una superficie isolante perfettamente continua e impedendo infiltrazioni di acqua.
In tutte le varie forme di realizzazione dell'invenzione, della quale ne sono qui presentate alcune, a titolo di esempio, non à ̈ indispensabile una corrispondenza esatta di forma tra la porzione di impegno della staffa e la scanalatura del pannello nella quale la staffa si aggancia. L’invenzione à ̈ suscettibile di modifiche relative a forme e dimensioni delle rientranze o sottosquadri di tali scanalature, e delle parti di impegno e di fissaggio delle staffe, nonché dei materiali usati e degli altri dettagli costruttivi e funzionali.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di isolamento a cappotto per un muro verticale (A) di un edificio, il sistema comprendendo - una pluralità di pannelli modulari (10) di materiale leggero termicamente e acusticamente isolante, aventi ciascuno due facce principali opposte (11, 12); e - una pluralità di staffe (16) per ancorare i pannelli al muro (A); caratterizzato dal fatto che in ciascun pannello à ̈ formata una pluralità di scanalature parallele rettilinee verticali distanziate (15) che si aprono su una sola (12) delle facce principali del pannello, e che ciascuna scanalatura presenta almeno una rientranza (15a) in sottoquadro con una superficie di impegno (15b) sostanzialmente rivolta via dalla faccia principale (12) del pannello, e che le staffe di ancoraggio (16) presentano ciascuna - una porzione di impegno (17), inseribile in una delle scanalature (15) così da appoggiare contro la superficie di impegno (15b) per trattenere o tirare il pannello nella direzione della faccia principale (12), e - una porzione di fissaggio (18), che si estende dalla porzione di impegno (17) così da sporgere dalla faccia (12) del pannello al fine di essere fissata al muro.
  2. 2. Pannello modulare (10) di materiale leggero termicamente e acusticamente isolante per la costruzione di un isolamento a cappotto secondo la rivendicazione 1, avente due facce principali opposte (11, 12), caratterizzato dal fatto che nel pannello à ̈ formata una pluralità di scanalature parallele rettilinee distanziate (15), verticali in uso, che si aprono su una sola (12) delle facce principali del pannello, e che ciascuna scanalatura presenta almeno una rientranza (15a) in sottoquadro con una superficie di impegno (15b) sostanzialmente rivolta via dalla faccia principale (12) del pannello.
  3. 3. Pannello modulare secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che le scanalature (15) si aprono su almeno uno dei bordi perimetrali del pannello (10).
  4. 4. Pannello modulare secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che le scanalature verticali (15) si aprono sui bordi perimetrali di due lati opposti del pannello (10) e si estendono per tutta l'altezza del pannello, dal bordo orizzontale superiore al bordo orizzontale inferiore.
  5. 5. Pannello modulare secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto che presenta scanalature (13) e corrispondenti creste (14) rettilinee che si estendono lungo i bordi perimetrali del pannello per realizzare una giunzione maschio-femmina con pannelli (10) simili adiacenti, nella condizione montata, a copertura di una superficie esterna (B) di un muro di un edificio.
  6. 6. Pannello modulare secondo una qualunque delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che nel pannello à ̈ formata inoltre almeno una scanalatura rettilinea (22) perpendicolare alle scanalature (15) e orizzontale in uso, la quale scanalatura orizzontale (22) si apre su detta faccia (12) principale del pannello e presenta almeno una rientranza in sottoquadro con una superficie di impegno sostanzialmente rivolta via da detta faccia principale (12) del pannello.
  7. 7. Pannello modulare secondo una qualunque delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che presenta un taglio o solco (24) ottenuto lungo i bordi perimetrali del pannello, parallelamente alla facce principali (11, 12).
  8. 8. Staffa (16) per ancorare un pannello modulare (10) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 2 a 7 per la costruzione di un isolamento a cappotto secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la staffa comprende - ad una sua estremità una porzione di impegno (17), inseribile in una delle scanalature (15) così da appoggiare contro la superficie di impegno (15b) per trattenere o tirare il pannello nella direzione della faccia principale (12), e - una porzione di fissaggio (18), che si estende dalla porzione di impegno (17) così da sporgere dalla faccia principale (12) del pannello al fine di essere fissata al muro.
  9. 9. Staffa secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che la porzione di impegno include almeno una porzione a piastra (17), orientata verticalmente in uso.
  10. 10. Staffa secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzata dal fatto che la porzione di fissaggio (18) si estende perpendicolarmente dalla porzione di impegno (17) così da sporgere perpendicolarmente dalla faccia principale (12) del pannello (10).
  11. 11. Staffa secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzata dal fatto che la porzione di fissaggio (18) Ã ̈ una porzione a piastra o a striscia, orizzontale in uso.
  12. 12. Staffa secondo qualunque rivendicazione da 8 a 11, caratterizzata dal fatto che la porzione di fissaggio (18) presenta una o più aperture passanti (19, 20), definenti una pluralità di posizioni a distanze diverse dalla porzione di impegno (17), nelle quali si può selettivamente introdurre un elemento di ritegno provvisorio (E) atto ad impegnarsi in un blocco costituente il muro (A).
  13. 13. Staffa secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che l'apertura passante (20) Ã ̈ una fenditura che si estende perpendicolarmente alla porzione a piastra (17).
  14. 14. Staffa secondo una qualunque delle rivendicazioni da 8 a 13, caratterizzata dal fatto che la porzione di impegno presenta due piastre parallele, verticali in uso: una prima piastra d'estremità (17) atta ad impegnarsi in una delle scanalature verticali (15) oppure in un taglio o solco (24) ottenuto lungo i bordi perimetrali del pannello, parallelamente alla facce principali (11, 12); e una seconda piastra (21), parallela alla prima, che à ̈ destinata a contattare la faccia principale (12) del pannello (10) rivolta verso l'interno.
  15. 15. Staffa secondo una qualunque delle rivendicazioni 8, 9, 12-14, caratterizzata dal fatto che la porzione di fissaggio (18) comprende una porzione a piastra o a striscia, verticale in uso, che si estende parallelamente alla porzione di impegno (17).
  16. 16. Staffa secondo una qualunque delle rivendicazioni 8, 9, 12-14, caratterizzata dal fatto che la porzione di fissaggio (18) comprende una porzione a piastra o a striscia, verticale in uso, che la porzione di impegno presenta due alette parallele (17), verticali in uso, che si estendono in direzioni opposte, parallele alla porzione di fissaggio (18) e sono collegate a questa da una porzione di collegamento a piastra orizzontale (23); le alette (17) essendo atte ad impegnarsi in rispettivi tagli (24) praticati lungo i bordi perimetrali di due pannelli (10) consecutivi adiacenti ad un muro.
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