ITTO20100225A1 - Dispositivo cavalletto per veicoli a due ruote. - Google Patents
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Description
“Dispositivo cavalletto per veicoli a due ruoteâ€
DESCRIZIONE
Settore tecnico
La presente invenzione si riferisce ad un cavalletto per veicoli a due ruote.
Tecnica nota
E’ noto nel settore utilizzare cavalletti per veicoli a due ruote, in particolare per motocicli. Tuttavia i cavalletti noti soffrono di alcuni inconvenienti.
Un inconveniente à ̈ dato dal fatto che i cavalletti di tipo noto non consentono di mantenere in equilibrio il veicolo a due ruote durante la marcia. Infatti a velocità ridotte od in percorsi a velocità elevate (in particolare in caso di curva o di fermate improvvise) i cavalletti noti non sono in grado di intervenire per bilanciare correttamente il baricentro del veicolo, il che si traduce in consistenti rischi di sbandamento, di cadute e pericolo per il conducente.
Un altro inconveniente à ̈ dato dal fatto che i cavalletti di tipo noto presentano meccanismi di azionamento elementari utilizzabili esclusivamente durante la sosta del veicolo.
Sintesi dell’invenzione
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un cavalletto in grado di risolvere questi ed altri inconvenienti della tecnica nota, e che nel contempo possa essere prodotto in modo semplice ed economico.
Secondo la presente l’invenzione, questo ed altri scopi vengono raggiunti mediante un cavalletto secondo l’annessa rivendicazione 1.
E’ da intendersi che le annesse rivendicazioni costituiscono parte integrante degli insegnamenti tecnici qui forniti nella presente descrizione in merito all’invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione dettagliata che segue, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista in elevazione laterale di un motoveicolo che presenta una forma di realizzazione esemplificativa di un cavalletto secondo la presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica che mostra in dettaglio una prima forma di realizzazione esemplificativa di un cavalletto secondo la presente invenzione;
- le figure 3 e 4 sono una vista in elevazione laterale e rispettivamente una vista in elevazione posteriore che illustrano il cavalletto della figura 2;
- le figure 5 e 6 sono una vista in elevazione laterale e rispettivamente una vista in elevazione posteriore di una seconda forma di realizzazione esemplificativa di un cavalletto secondo la presente invenzione; e
- le figure 7 e 8 sono una vista in elevazione laterale e rispettivamente una vista in elevazione posteriore di una terza forma di realizzazione esemplificativa di un cavalletto secondo la presente invenzione.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Nella descrizione dettagliata che segue à ̈ fatto uso di alcuni termini ed attributi per definire direzioni di componenti ed elementi differenti di un cavalletto. Come à ̈ chiaro ad un tecnico del settore queste direzioni si riferiscono ad una posizione del cavalletto quando à ̈ montato su un veicolo a due ruote allo scopo di definire soltanto un sistema di riferimento per indicare le relazioni spaziali fra i diversi componenti ed elementi di tale cavalletto. In particolare i termini:
- “assiale†e “trasversale†si intendono riferiti ad una direzione sostanzialmente parallela e, rispettivamente, sostanzialmente ortogonale rispetto alla direzione di marcia del veicolo a due ruote su cui il cavalletto à ̈ atto ad essere montato;
- “avanzato†(od “in avanti) ed “arretrato†(od “all’indietro†) si intendono riferiti ad una posizione assialmente più vicina e, rispettivamente, più lontana dalla ruota anteriore del veicolo a due ruote su cui il cavalletto à ̈ atto ad essere montato;
- “interno†ed “esterno†si intendono riferiti ad una posizione trasversalmente più vicina e, rispettivamente, più lontana rispetto al veicolo a due ruote su cui il cavalletto à ̈ atto ad essere montato; e
- “piano laterale†si intende riferito ad un piano assiale sostanzialmente ortogonale alla direzione trasversale.
Prima forma di realizzazione
Con riferimento alle figure da 1 a 4, à ̈ indicata con 10 una forma di realizzazione esemplificativa di un cavalletto secondo la presente invenzione. Il cavalletto 10 à ̈ destinato ad essere montato in particolare su un veicolo V a due ruote. Nella forma di realizzazione illustrata nella figura 1, il veicolo V a due ruote à ̈ ad esempio uno scooter. Naturalmente, come sarà chiaro ad un tecnico del settore dalla lettura della presente descrizione, il veicolo V può essere anche un altro tipo di motoveicolo, ad esempio una motocicletta.
Con riferimento in particolare alle figure da 2 a 4, il cavalletto 10 comprende:
- una struttura di montaggio 12 associata al telaio F del veicolo V a due ruote,
- una coppia di supporti o stampelle oscillabili 14 ubicati in corrispondenza di lati opposti della struttura di montaggio 12 ed atti a mantenere in equilibrio il veicolo V a due ruote, ed
- una coppia di attuatori 16 interposti fra la struttura di montaggio 12 ed i supporti oscillabili 14.
Preferibilmente la struttura di montaggio 12 comprende una coppia di staffe di attacco 24 (visibili soltanto nella figura 3) fissate su lati opposti del telaio F ed in posizione assialmente avanzata rispetto agli attuatori 16. Ad esempio, le staffe di attacco 24 sono ubicate nella parte inferiore del telaio F. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 4, il telaio F à ̈ ad esempio del tipo a doppia culla e ciascuna staffa di attacco 24 à ̈ montata in corrispondenza di tubi laterali T di tale doppia culla. In modo preferito, tali staffe di attacco 24 sono assicurate al telaio F, ad esempio circondano i tubi laterali T, e sono serrate a tale telaio F mediante viti di fissaggio. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 5, ciascuno degli attuatori 16 à ̈ connesso ad un’associata staffa di attacco 24. Preferibilmente le staffe di attacco 24 sono in posizione assialmente avanzata.
In ulteriori varianti di realizzazione, le staffe di attacco 24 consistono in porzioni del telaio F, su cui vengono direttamente montati gli attuatori 16. Ad esempio questa variante à ̈ vantaggiosa qualora il cavalletto 10 secondo l’invenzione venga montato direttamente dal produttore del veicolo V stesso.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 4, la struttura di montaggio 12 comprende inoltre un’asta di collegamento 26 (figura 2) che attraversa trasversalmente il telaio F del veicolo V a due ruote ed intorno alla quale sono montati da lati opposti con libertà di rotazione i supporti oscillabili 14. Tale asta di collegamento 26 coincide sostanzialmente con il primo asse trasversale X1. Tale asta di collegamento 26 à ̈ in posizione assialmente arretrata rispetto alle staffe di attacco 24.
In ulteriori varianti di realizzazione, l’asta di collegamento 26 viene omessa ed à ̈ sostituita da altre porzioni della struttura di montaggio 12 che sono integrali al telaio F su cui vengono direttamente montati i supporti oscillabili. Anche in questo caso, tale variante à ̈ vantaggiosa qualora il cavalletto 10 secondo l’invenzione venga montato direttamente dal produttore del veicolo V stesso.
Ciascuno dei supporti oscillabili 14 comprende:
- un corpo portante 18 montato ruotabile su un lato della struttura di montaggio 12 intorno ad un primo asse trasversale X1,
- un gruppo ruota 20 montato sul corpo portante 18 ed atto ad essere appoggiato e rotolare sul terreno per mantenere in equilibrio il veicolo V a due ruote, e
- un organo ammortizzatore 22 connesso al corpo portante 18 ed atto a smorzare le oscillazioni impresse al gruppo ruota 20.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 5, ciascun portante 18 Ã ̈ atto ad essere montato ruotabile da un lato del telaio F.
Preferibilmente, entrambi i corpi portanti 18 sono montati ruotabili intorno al medesimo primo asse trasversale X1. Più preferibilmente ciascun corpo portante 18 à ̈ montato ruotabile intorno all’asta trasversale 26.
Ciascun attuatore 16 Ã ̈ articolato ad un associato supporto oscillabile 14 in corrispondenza di un secondo asse trasversale X2 in modo tale da essere in grado di assumere una disposizione inattiva ed almeno una disposizione attiva, nelle quali esso ruota un associato corpo portante 18 del supporto oscillabile 14 fra
una condizione retratta o di riposo, in cui il gruppo ruota 20 à ̈ angolarmente ravvicinato alla struttura di montaggio 12 (figura 1, riferimento A), e rispettivamente almeno una condizione estratta o di lavoro, in cui il gruppo ruota 20 à ̈ angolarmente allontanato dalla struttura di montaggio 12 ed à ̈ atto ad essere appoggiato al suolo (figura 1, riferimenti B e C).
Preferibilmente il secondo asse trasversale X2 Ã ̈ mobile a seconda della disposizione assunta da ciascun attuatore 16.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 4, ciascun attuatore 16 à ̈ articolato direttamente all’associato corpo portante 18 in corrispondenza del secondo asse trasversale X2.
Come sarà descritto nel seguito, nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 4, ciascun corpo portante 18 à ̈ in grado di assumere una prima ed una seconda condizione estratta o di lavoro.
In questa forma di realizzazione, nella prima condizione estratta o di lavoro (figura 1, riferimento B) del corpo portante 18 il gruppo ruota 20 à ̈ atto a rotolare sul suolo, mantenendo l’equilibrio del veicolo V in caso di velocità ridotte o fermate provvisorie.
Sempre in questa forma di realizzazione, nella seconda condizione estratta o di lavoro (figura 1, riferimento C) il corpo portante 18 vince la forza elastica dell'ammortizzatore 22 ed appoggia rigidamente sul suolo, impedendo che il gruppo ruota 20 rotoli e consentendo la sosta statica e stabile del veicolo V.
Preferibilmente ciascuno dei corpi portanti 18 dei supporti oscillabili 14 à ̈ montato in modo tale da ruotare in modo svincolato dal corpo portante 18 dell’altro supporto oscillabile 14. Ad esempio, nella forma di realizzazione illustrata, l’asta di collegamento 26 à ̈ utilizzata allo scopo di ottenere tale montaggio.
Preferibilmente ciascun corpo portante 18 à ̈ un’unica leva che collega:
- la struttura di montaggio 12 (nella forma di realizzazione illustrata, l’asta di collegamento 26),
- l’associato attuatore 16 e
- il gruppo ruota 20.
In modo ulteriormente preferito il corpo portante 18 à ̈ un’unica leva comprendente:
- un primo braccio 28, preferibilmente giacente su un piano laterale, montato ruotabile sulla struttura di supporto 12 intorno al primo asse trasversale X1;
- un secondo braccio 30, preferibilmente giacente su un piano laterale, che à ̈ collegato con l’attuatore 16; ed
- un terzo braccio 32 al quale à ̈ collegato il gruppo ruota 20.
Preferibilmente il primo braccio 28 ed il secondo braccio 30 individuano un medesimo piano laterale comune.
Preferibilmente il terzo braccio 32 à ̈ trasversalmente diretto verso l’esterno.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 4, il primo braccio 28 à ̈ montato ruotabile intorno all’asta di collegamento 26. In modo preferito, fra l’asta di collegamento 26 ed il primo braccio 28 à ̈ interposto un supporto a rotazione, quale un cuscinetto ad esempio del tipo a rulli (dettagli non numerati). In questa forma di realizzazione, il primo asse trasversale X1 attraversa l’estremità distale del primo braccio 28.
Preferibilmente l’attuatore 16 à ̈ collegato in modo articolato al secondo braccio 30 in corrispondenza del secondo asse trasversale X2. In questa forma di realizzazione, il secondo asse trasversale X2 attarversa dell’estremità distale del secondo braccio 30.
Preferibilmente il corpo portante 18 comprende inoltre un ulteriore braccio 34 (figura 2) sostanzialmente rientrante verso l’interno e montato ruotabile sulla struttura di montaggio 12 in corrispondenza del primo asse trasversale X1. Ad esempio, con riferimento alla figura 3, l’ulteriore braccio 34 presenta un tratto prossimale 34a rientrante verso l’interno (preferibilmente secondo una direzione prevalentemente trasversale) ed un tratto distale 34b diretto assialmente (preferibilmente rivolto in avanti) e montato ruotabile sulla struttura di montaggio 12. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 5, anche l’ulteriore braccio 34, ad esempio attraverso il tratto distale 34b, à ̈ montato ruotabile intorno all’asta di collegamento 26. In modo preferito, fra l’asta di collegamento 26 e l’ulteriore braccio 34 à ̈ interposto un’ulteriore supporto a rotazione, quale un cuscinetto ad esempio del tipo a rulli (dettagli non numerati).
Opzionalmente, con riferimento alla figura 2, il telaio F presenta una coppia di appendici G sagomate a forma di U. Le appendici G sono preferibilmente connesse ad un tratto trasversale dei tubi T del telaio. Ad esempio, l’asta di collegamento 26 à ̈ montata in direzione trasversale fra le appendici G. In modo preferito, ciascuno degli ulteriori bracci 34, ad esempio il tratto distale 34b, à ̈ inserito nella cavità definita da un’associata appendice G.
Preferibilmente nel tratto compreso fra ciascun primo braccio 28 e l’associato ulteriore braccio 34 à ̈ inserito un primo distanziale 36. In modo altresì preferito nel tratto compreso fra gli ulteriori bracci 34 dei due corpi portanti 18 à ̈ inserito un secondo distanziale 38. In questa maniera, à ̈ possibile adattare la struttura del cavalletto 10 a telai appartenenti a diversi tipi e modelli di veicolo. Ad esempio, in questa prima forma di realizzazione si può notare come, per necessità di montaggio, i corpi portanti 18 siano ubicati in posizione asimmetrica rispetto al piano di simmetria proprio del telaio F, grazie ai distanziali 36, 38.
Preferibilmente ciascun gruppo ruota 20 Ã ̈ ubicato in posizione trasversalmente esterna rispetto al corpo portante 18, ad esempio rispetto al terzo braccio 32.
Preferibilmente ciascun gruppo ruota 20 comprende una ruota 40 ed un organo mobile 42 su cui la ruota 40 à ̈ montata girevole e connesso in maniera mobile rispetto al corpo portante 18; e ciascun organo ammortizzatore 22 à ̈ ubicato fra l’associato corpo portante 18 e l’associato organo mobile 42. Preferibilmente l’organo mobile 42 à ̈ spostabile su una faccia laterale trasversalmente esterna del corpo portante 18, ad esempio del terzo braccio 32.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 4, l’organo mobile comprende un pattino o cursore 42 montato traslabile in modo guidato rispetto a detto corpo portante 18. Preferibilmente, il corpo portante 18 presenta una rotaia 44 sporgente trasversalmente verso l’esterno ed atta a guidare il cursore 42. Opzionalmente tale rotaia 44 à ̈ ricavata sul terzo braccio 32.
L’organo ammortizzatore 22 può essere un qualsiasi dispositivo di tipo noto atto a smorzare le oscillazioni subite dal gruppo ruota 20, ad esempio può essere del tipo ad attrito, meccanico, pneumatico, idraulico o dinamico. Nella forma di realizzazione illustrata l’ammortizzatore 22 comprende una molla interposta fra il cursore 42 ed un aggetto 52 sporgente trasversalmente dal corpo portante 18, ad esempio dal terzo braccio 32.
Preferibilmente, con riferimento alla figura 4, ciascuno degli attuatori 16 comprende una prima porzione 54 ed una seconda porzione 56 reciprocamente mobili in modo controllato sostanzialmente in direzione assiale ed atte ad assumere la disposizione inattiva (figura 1, riferimento A) e la/le disposizione/i attiva/e (figure 1, riferimenti B e C).
La prima porzione 54 Ã ̈ articolata ad un associato supporto oscillabile 14, ad esempio al corpo portante 18, in corrispondenza del secondo asse trasversale X2. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 5, la prima porzione 54 Ã ̈ incernierata al secondo braccio 30.
La seconda porzione 56 à ̈ articolata alla struttura di montaggio 12, ad esempio ad un’associata staffa di attacco 24, in corrispondenza di un terzo asse trasversale X3.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 4, la prima porzione 54 Ã ̈ fissa, mentre la seconda porzione 56 Ã ̈ mobile rispetto alla prima porzione 54.
Preferibilmente la seconda porzione 56 à ̈ traslabile rispetto alla prima porzione 54. Più preferibilmente la prima porzione e la seconda porzione 54 e 56 sono montate fra di loro telescopiche.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 4, ciascuno degli attuatori 16 comprende un martinetto o cilindro fluidico, ad esempio a doppio effetto.
Preferibilmente, nella disposizione inattiva, l’attuatore 16 si trova in una condizione assialmente ridotta (figura 1, riferimento A), mentre nelle disposizioni attive si trova in una corrispondente condizione assialmente estesa (figura 1, riferimenti B e C). Nella forma di realizzazione illustrata, nella condizione assialmente ridotta la prima e la seconda porzione 54, 56 sono fra di loro ravvicinate, mentre nelle condizioni assialmente estese, la prima e la seconda porzione 54, 56 sono fra di loro allontanate.
Come sarà chiarito nel seguito della presente descrizione, alla prima disposizione attiva degli attuatori 16 (e di conseguenza alla prima condizione estratta dei corpi portanti 18) corrisponde preferibilmente un intervallo di differenti posizioni angolari che tali attuatori 16 (e gli organi portanti 18) sono in grado di assumere rispetto alla struttura di montaggio 12. Tali posizioni angolari degli attuatori 16 (e degli organi portanti 18) sono comprese fra la posizione angolare assunta quando gli attuatori 16 si trovano nella disposizione inattiva (condizione retratta degli organi portanti 18) e rispettivamente nella seconda disposizione attiva (seconda condizione estratta degli organi portanti 18).
Sarà ora descritto esemplificativamente il funzionamento del cavalletto 10.
Il funzionamento del cavalletto 10 Ã ̈ comandabile in modo automatico e/o in modo manuale.
Preferibilmente il comando manuale à ̈ ottenuto grazie ad interfacce di comando, ad esempio pulsantiere, azionabili da un utente e predisposte per trasmettere segnali di comando ad un’unità di controllo. Ad esempio, le interfacce di comando possono essere ubicate opportunamente accanto al manubrio ed al cruscotto del veicolo V.
Preferibilmente il comando automatico à ̈ ottenuto mediante sensori predisposti per rilevare alcuni parametri di riferimento, ad esempio uno o più dei dati selezionati nell’insieme costituito da:
- la disposizione e/o la posizione angolare assunta dagli attuatori 16,
- lo stato di sollecitazione degli ammortizzatori 22,
- la condizione e/o la posizione angolare assunta dei corpi portanti 18, e
- i numeri di giri delle ruote del veicolo V.
La pulsantiera e/o i sensori sono altresì predisposti per fornire ad un’unità di controllo i segnali di comando e/o segnali di controllo indicativi dei parametri di riferimento rilevati.
L’unità di controllo à ̈ predisposta per ricevere i segnali di comando e/o controllo e presenta una memoria includente algoritmi pre-programmati destinati a controllare gli attuatori 16 in funzione dei suddetti segnali di comando e/o controllo in modo tale che i corpi portanti 18 siano ruotati nelle posizioni desiderate.
Ad esempio, l’unità di controllo può essere predisposta per far assumere all'attuatore 16 la disposizione inattiva quando:
- i segnali di controllo risultano indicativi del fatto che il veicolo V si muove ad una velocità normale (ad esempio, al di sopra di una soglia predeterminata, quale 10 Km orari), oppure
- i segnali di comando risultano indicativi del fatto che l’utente desidera mantenere le ruote 40 in condizione retratta.
In questa condizione, l’unità di controllo aziona l’attuatore 16 affinché porti il corpo portante 18 nella condizione di riposo, in cui le ruote 40 sono in grado di essere alloggiate in opportune sedi ricavate nella carenatura del veicolo.
Ad esempio, l’unità di controllo può essere predisposta per far assumere all'attuatore 16 la prima disposizione attiva quando:
- i segnali di controllo risultano indicativi del fatto che il veicolo V si muova ad una velocità ridotta (ad esempio, al di sotto di una soglia predeterminata, quale 10 Km orari), oppure
- i segnali di controllo risultano indicativi del fatto che il veicolo V à ̈ nuovamente acceso dopo una sosta, oppure - i segnali di comando risultano indicativi del fatto che l’utente desidera mantenere le ruote 40 in condizione estratta.
In questa condizione, l’unità di controllo aziona l’attuatore 16 affinché porti il corpo portante 18 in una prima condizione di lavoro, in cui le ruote 40 sono in grado di rotolare sul suolo (figura 1, riferimento B), mantenendo l’equilibrio del veicolo V in caso di velocità ridotte o fermate provvisorie.
Preferibilmente, quando l’attuatore 16 si trova nella prima disposizione attiva, i sensori sono predisposti per monitorare l’effettiva sollecitazione degli ammortizzatori 22. Ad esempio, se durante la marcia del veicolo una delle ruote 40 rotola su una sporgenza di dimensioni rilevanti presente sul terreno (quale una pietra), l’associato corpo portante 18 subisce una spinta verso l’alto che si trasmetterebbe al telaio F del veicolo. Conseguentemente, l’associato ammortizzatore 22 viene sollecitato in maniera consistente e non à ̈ spesso in grado di opporre la necessaria resistenza per smorzare adeguatamente la vibrazione trasmessa. In questa situazione l’unità di controllo à ̈ predisposta per comandare la posizione angolare assunta dall’associato attuatore 16 (e di conseguenza del corpo portante 18) in funzione della sollecitazione dell’ammortizzatore 22 rilevata dai sensori. In modo vantaggioso, maggiore à ̈ la sollecitazione subita dall’ammortizzatore 22, maggiore sarà lo spostamento angolare dell’associato attuatore 16 verso la disposizione inattiva (e quindi lo spostamento angolare del corpo portante 18 verso la condizione di riposo). In questo modo, la posizione angolare del corpo portante 18 viene adeguata alle condizioni della strada in modo tale che l’ammortizzatore 22 sia comunque in grado di ottenere uno smorzamento efficace. Pertanto, a parità di capacità di smorzamento dell’ammortizzatore, si ottiene un conseguente miglioramento nella attenuazione delle vibrazioni subite dal corpo portante 18 e nella sicurezza e comodità di guida per il conducente durante la marcia del veicolo.
Ad esempio, l’unità di controllo può essere predisposta per far assumere all'attuatore 16 la seconda disposizione attiva quando i segnali di comando risultano indicativi del fatto che l’utente desidera parcheggiare il veicolo V in sosta.
In questa condizione, l’unità di controllo aziona l’attuatore 16 affinché disponga il corpo portante 18 nella seconda condizione di lavoro, in cui esso vince la forza dell'ammortizzatore 22 e si appoggia in posizione rigida sul suolo consentendo la sosta del veicolo V (figura 1, riferimento C). In questo caso il supporto oscillabile 16 si comporta sostanzialmente come una stampella laterale rigida per mantenere il veicolo fermo ed in posizione eretta.
L’alimentazione di energia dei sensori e/o dell’unità di controllo può essere affidata alla batteria in dotazione al veicolo V oppure ad una batteria indipendente ubicata nel veicolo V in un apposito vano protetto dalle intemperie.
Seconda forma di realizzazione
Con riferimento alle figure 5 e 6, Ã ̈ indicata con 110 una seconda forma di realizzazione esemplificativa della presente invenzione.
A particolari ed elementi simili - o aventi una funzione analoga - a quelli della forma di realizzazione precedentemente illustrata, sono associati i medesimi riferimenti alfanumerici e, per ragioni di concisione, tali particolari ed elementi non saranno qui di seguito nuovamente descritti.
Per ciò che concerne particolari ed elementi che presentano differenze rilevanti dal punto di vista strutturale e/o funzionale rispetto alla prima forma di realizzazione, ad essi sono associati i medesimi riferimenti alfanumerici a cui à ̈ stato sommato il valore 100.
A differenza della prima forma di realizzazione dell’invenzione, l’organo mobile del gruppo ruota 20 comprende un braccio girevole 142 montato ruotabile rispetto al corpo portante 18.
In questa seconda forma di realizzazione, il corpo portante 18 à ̈ esemplificativamente realizzato come una leva comprendente un primo braccio 128, giacente preferibilmente su un piano laterale, ed un secondo braccio 130, preferibilmente diretto in direzione trasversale verso l’esterno rispetto al primo braccio 128. Preferibilmente, il primo braccio 128 ed il secondo braccio 130 si intersecano e sono montati girevoli rispetto al telaio F in corrispondenza del primo asse trasversale X1. Preferibilmente in corrispondenza dell’estremità distale del primo braccio 128 sono connessi, ad esempio articolati, l’associato attuatore 16 ed l’associato ammortizzatore 22. Ad esempio, l’attuatore 16 ed l’ammortizzatore 22 sono incernierati al primo braccio 128 in corrispondenza di due punti differenti e ravvicinati.
In questa seconda forma di realizzazione dell’invenzione, il braccio girevole 142 à ̈ incernierato al corpo portante 18, preferibilmente sul secondo braccio 130 e più preferibilmente sull’estremità distale di quest’ultimo. Opzionalmente l’organo ammortizzatore 22 à ̈ montato fra il primo braccio 128 ed il braccio girevole 142.
A differenza della prima forma di realizzazione dell’invenzione, l’ulteriore braccio 134 à ̈ realizzato in maniera regolabile per ciò che concerne la distanza trasversale dal resto del corpo portante 18. Come si può apprezzare, l’ulteriore braccio 134 à ̈ composto di un primo tratto prossimale 134a e di un secondo tratto distale 134b che si estendono sostanzialmente come i tratti 34a e 34b della prima forma di realizzazione. Tuttavia, nella seconda forma di realizzazione, il primo tratto prossimale 134a à ̈ selezionabile fra una pluralità di elementi (ad esempio, aste) che presentano una lunghezza differente e che sono collegabili in modo rimovibile al corpo portante 18 (ad esempio, in corrispondenza del secondo braccio 130). Inoltre il secondo tratto distale 134b presenta vantaggiosamente dimensioni prefissate ed à ̈ collegabile in maniera rimovibile rispetto al primo tratto prossimale 134a. In questo modo il cavalletto 110 à ̈ adattabile in modo particolarmente efficace a telai appartenenti a veicoli di tipo diverso e quindi risulta idoneo ad un montaggio ed un’installazione anche successiva alla fabbricazione del veicolo.
A differenza della prima forma di realizzazione, gli ammortizzatori 122 sono di tipo idraulico.
Preferibilmente gli ammortizzatore 122 sono in posizione arretrata (e non lateralmente esterna) rispetto al corpo portante 18.
Terza forma di realizzazione
Con riferimento alle figure 7 e 8 Ã ̈ indicata con 210 una terza forma di realizzazione esemplificativa della presente invenzione.
A particolari ed elementi simili - o aventi una funzione analoga - a quelli delle forme di realizzazione precedentemente illustrate, sono associati i medesimi riferimenti alfanumerici e, per ragioni di concisione, tali particolari ed elementi non saranno qui di seguito nuovamente descritti.
Per quanto attiene a particolari ed elementi che presentano differenze rilevanti dal punto di vista strutturale e/o funzionale rispetto alla prima forma di realizzazione, ad essi sono associati i medesimi riferimenti alfanumerici a cui à ̈ stato sommato il valore 200.
A differenza della prima forma di realizzazione dell’invenzione, ciascun organo ammortizzatore 222 à ̈ ubicato in posizione assialmente avanzata rispetto al corpo portante 18. Preferibilmente, ciascun organo ammortizzatore 222 à ̈ situato fra un associato corpo portante 18 e un associato attuatore 16. Esemplificativamente l’organo ammortizzatore 222 à ̈ incernierato, da una parte, all’attuatore 16 in corrispondenza del secondo asse trasversale X2 e, dall’altra parte, al corpo portante 18 in corrispondenza di un quarto asse trasversale X4.
In questa forma di realizzazione, la struttura di leva del corpo portante 18 à ̈ simile a quella descritta nella prima forma di realizzazione. Tuttavia, tale struttura di leva in questo caso à ̈ sprovvista dell’ulteriore braccio 34 (o 134).
A differenza delle forme di realizzazione precedenti, la ruota 40 à ̈ direttamente montata sul corpo portante 18, preferibilmente in corrispondenza del terzo braccio 32, senza l’interposizione di un organo mobile (il pattino 42 od il braccio girevole 142).
Caratteristiche analoghe e funzionalmente equivalenti delle diverse varianti e forme di realizzazione descritte ed illustrate sono liberamente scambiabili fra loro, laddove compatibili.
Naturalmente, fermo restando il principio dell’invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Cavalletto (10) per veicoli (V) a due ruote, comprendente: - una struttura di montaggio (12) associata al telaio (F) di un veicolo (V); - una coppia di supporti oscillabili (14) ubicati in corrispondenza di lati opposti di detta struttura di montaggio (12) ed atti a mantenere in equilibrio detto veicolo (V) a due ruote, ciascuno di detti supporti oscillabili (14) comprendendo un corpo portante (18) montato ruotabile su un lato di detta struttura di montaggio (12) in corrispondenza di un rispettivo primo asse trasversale (X1), un gruppo ruota (20) montato su detto corpo portante (18) ed atto ad essere appoggiato e rotolare sul terreno per mantenere in equilibrio detto veicolo a due ruote (V), e mezzi ammortizzatori (22; 222) connessi a detto corpo portante (18) ed atti a smorzare le oscillazioni impresse a detto gruppo ruota (20); ed - una coppia di attuatori (16) interposti fra detta struttura di montaggio (12) e detti supporti oscillabili (14), ciascuno di detti attuatori (16) essendo articolato ad un associato supporto oscillabile (14) in corrispondenza di un secondo asse trasversale (X2) in modo tale da essere in grado di assumere una disposizione attiva ed almeno una disposizione inattiva in cui esso ruota un associato corpo portante (18) fra una condizione retratta o di riposo, in cui detto gruppo ruota (20) à ̈ angolarmente ravvicinato a detta struttura di montaggio (12), e rispettivamente almeno una condizione estratta o di lavoro, in cui detto gruppo ruota (20) à ̈ angolarmente allontanato da detta struttura di montaggio (12) ed à ̈ atto ad essere appoggiato al suolo.
- 2. Cavalletto secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuno dei corpi portanti (18) di detti supporti oscillabili (14) à ̈ in grado di ruotare in modo svincolato dal corpo portante (18) dell’altro supporto oscillabile (14).
- 3. Cavalletto secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui ciascuno di detti attuatori (16) comprende una prima ed una seconda porzione (54, 56) reciprocamente mobili in modo controllato; detta prima porzione (54) essendo articolata ad un associato supporto oscillabile (14) in corrispondenza di un secondo asse trasversale (X2); detta seconda porzione (56) essendo incernierata a detta struttura di montaggio (12) in corrispondenza di un terzo asse trasversale (X3).
- 4. Cavalletto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno di detti mezzi ammortizzatori (22) Ã ̈ ubicato fra un associato corpo portante (18) e un associato gruppo ruota (20).
- 5. Cavalletto secondo la rivendicazione 4, in cui ciascun gruppo ruota (20) comprende una ruota (40) ed un organo mobile (42) su cui detta ruota (40) à ̈ montata girevole e connesso in maniera mobile rispetto a detto corpo portante (18); ciascuno di detti mezzi ammortizzatori (22) essendo ubicato fra l’associato corpo portante (18) e l’associato organo mobile (42; 142).
- 6. Cavalletto secondo la rivendicazione 5, in cui detto organo mobile comprende un cursore (42) montato traslabile in modo guidato rispetto a detto corpo portante (18).
- 7. Cavalletto secondo la rivendicazione 5, in cui detto organo mobile comprende un braccio di collegamento (142) montato girevole rispetto a detto corpo portante (18).
- 8. Cavalletto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui ciascuno di detti mezzi ammortizzatori (222) Ã ̈ ubicato fra un associato attuatore (16) e un associato corpo portante (18).
- 9. Cavalletto secondo la rivendicazione 8, in cui detti mezzi ammortizzatori (222) sono articolati, da una parte, a detto attuatore (16) in corrispondenza del secondo asse trasversale (X2) e, dall’altra parte, a detto corpo portante (18) in corrispondenza di un quarto asse trasversale (X4)
- 10. Cavalletto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre sensori predisposti per rilevare parametri di riferimento comprendenti lo stato di sollecitazione degli ammortizzatori (22), e/o la condizione e/o la posizione angolare assunta dei corpi portanti (18); e fornire in uscita segnali di controllo indicativi dei parametri di riferimento rilevati; detto cavalletto comprendendo inoltre un’unità di controllo predisposta per ricevere detti segnali di controllo e controllare gli attuatori (16) in funzione di detti segnali di controllo.
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