ITTO20080292A1 - Apparato di cottura domestico comprendente un'unita' pensile - Google Patents

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ITTO20080292A1
ITTO20080292A1 IT000292A ITTO20080292A ITTO20080292A1 IT TO20080292 A1 ITTO20080292 A1 IT TO20080292A1 IT 000292 A IT000292 A IT 000292A IT TO20080292 A ITTO20080292 A IT TO20080292A IT TO20080292 A1 ITTO20080292 A1 IT TO20080292A1
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IT
Italy
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casing
oven
hanging unit
muffle
cooking
Prior art date
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IT000292A
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English (en)
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Paolo Faraldi
Alberto Gasparini
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Indesit Co Spa
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47BTABLES; DESKS; OFFICE FURNITURE; CABINETS; DRAWERS; GENERAL DETAILS OF FURNITURE
    • A47B77/00Kitchen cabinets
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Apparato di cottura domestico comprendente un’unità pensile”,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un apparato di cottura domestico comprendente un’unità pensile avente un involucro, una muffola definente almeno parte di una camera di cottura, mezzi per il riscaldamento della camera di cottura e mezzi di supporto. Le unità del tipo indicato - comunemente identificate nella terminologia anglosassone con termini quali “raised-level units”, “eye-level units” o “wall-mounted units”- adempiono tipicamente a funzioni di forno.
In alcuni apparati noti l’unità pensile è configurata per svolgere, oltre che funzionalità di forno, anche funzionalità di cappa aspirante. A questo scopo l’unità pensile è posizionata in modo da sovrastare un piano di cottura che è integrato nel piano di lavoro di un arredo da cucina o che fa parte di una cucina di libera installazione (“free-standing stove” o “free-standing range”). L’involucro e la muffola dell’unità pensile sono di concezione generale classica, ovverosia hanno ciascuno forma sostanzialmente paralellepipeda cava, aperta frontalmente; alla parte frontale dell’involucro è articolata una porta a vetri per consentire l’accesso alla camera di cottura.
Tra il corpo della muffola e l’involucro dell’unità pensile è prevista almeno una cavità o una canalizzazione, che è in comunicazione di fluido con una o più aperture previste nella parete inferiore dell’involucro, in corrispondenza di tali aperture essendo di preferenza previsti mezzi di filtrazione dell’aria. La suddetta cavità o canalizzazione è in comunicazione di fluido con il ramo di aspirazione di ventilatore alloggiato nell’involucro, il cui ramo di mandata è collegato ad un camino per l’evacuazione di fumi dall’ambiente domestico.
L’unità pensile può essere utilizzata come forno, secondo modalità classiche, per scaldare alimenti posti nella camera di cottura, ed adempiere al contempo a funzionalità di cappa. Per questo ultimo scopo, quando su uno degli elementi riscaldanti del piano di cottura è posto un recipiente con una preparazione in cottura, è attivato il suddetto ventilatore: in questo modo gli eventuali fumi e/o vapori generati dalla cottura della preparazione sono aspirati verso l’alto, all’interno della suddetta cavità o canalizzazione presente tra muffola e involucro dell’unità pensile, attraverso le aperture presenti nella parete inferiore dell’involucro, per essere poi espulsi nel camino di evacuazione.
Gli apparati noti sono scarsamente efficienti, per quello che riguarda l’effettiva capacità di rimozione di fumi, vapori e odori di cottura dall’ambiente domestico e sono di impiego poco versatile.
Uno scopo della presente invenzione è quello di realizzare un apparato di cottura, comprendente un’unità pensile configurata per svolgere funzionalità di forno e di cappa, avente elevata efficacia ed efficienza, particolarmente in termini di capacità di rimozione o evacuazione e smaltimento di fumi e/o vapori di cottura generati in un ambiente domestico.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un apparato di cottura comprendente un’unità pensile di impiego comodo e versatile per un utilizzatore, nonché di accresciuta funzionalità.
Questi ed altri scopi ancora sono raggiunti, secondo la presente invenzione da un apparato di cottura avente le caratteristiche indicate nelle rivendicazioni allegate, che costituiscono parte integrante dell’insegnamento tecnico qui fornito in relazione all’invenzione.
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi dell’invenzione appariranno dalla descrizione che segue e dalle figure allegate, fornite a puro scopo esemplificativo e non limitativo, in cui:
- le figure 1 e 2 sono viste frontali, parziali e schematiche di un ambiente domestico in cui è installato un apparato di cottura secondo l’invenzione, con un’unità pensile dell’apparato in due diverse condizioni d’impiego;
- le figure 3 e 4 sono viste prospettiche, parziali e schematiche, dell’ambiente domestico delle figure 1 e 2, con l’unità pensile nelle due suddette diverse condizioni di impiego;
- la figura 5 è una vista prospettica simile a quella di figura 4, in maggior scala ed in cui l’unità pensile ha una porta frontale aperta;
- la figura 6 è una vista prospettica dal basso, parziale e schematica, dell’unità pensile;
- le figure 7 e 8 sono viste prospettiche, parziali, schematiche ed in maggior scala, di una parte dell’ambiente domestico delle figure 1 e 2, con alcuni componenti omessi e/o parzialmente sezionati, e con l’unità pensile nelle due suddette condizioni di impiego;
- le figure 9 e 10 sono sezioni laterali, parziali e schematiche, in maggior scala, di una parte dell’ambiente domestico delle figure 1 e 2, con l’unità pensile nelle due suddette condizioni di impiego;
- le figure 11 e 12 sono viste prospettiche, sezionate e parziali, di una parte dell’ambiente domestico delle figure 1 e 2, con l’unità pensile nelle due suddette condizioni di impiego;
- la figura 13 è una sezione parziale e schematica che illustra il percorso di un flusso di evacuazione fumi e di un flusso di raffreddamento nell’apparato secondo l’invenzione;
- la figura 14 è una sezione simile a quella di figura 12 che illustra il percorso di due flussi di evacuazione fumi nell’apparato secondo l’invenzione.
- le figure 15 e 16 sono viste prospettiche, parziali e schematiche di un ambiente domestico in cui è installato un apparato di cottura in accordo ad una variante dell’invenzione, con un’unità pensile in due diverse condizioni d’impiego;
- la figura 17 è una vista simile a quella di figura 16, con alcuni componenti parzialmente sezionati;
- la figura 18 è una vista prospettica dal basso, parziale e schematica, di un’altra variante dell’invenzione, con l’unità pensile in una prima condizione;
- le figure 19 e 20 sono viste simili a quella di figura 18, in scala ridotta, con l’unità pensile in due ulteriori condizioni.
- la figura 21 è una vista prospettica schematica, in parziale sezione, di un’unità pensile secondo un’altra variante dell’invenzione;
- la figura 22 è una vista prospettica, sezionata e parziale dell’unità di figura 21. Nelle figure da 1 a 4 è rappresentata schematicamente una porzione di un ambiente domestico, e segnatamente di una cucina. Con 1 è indicato un mobile da pavimento, definente un piano di lavoro o top 2. Al di sopra del mobile 1, a distanza da esso, sono installate alcune unità pensili, ancorate ad una parete verticale 3 dell’ambiente, e segnatamente due mobiletti 4 e 5, un gruppo di aspirazione 6, una copertura 7 di un condotto di evacuazione fumi (non visibile) ed un’unità pensile 8 che, in una realizzazione dell’invenzione, è configurata per adempiere a funzioni di forno e di cappa. Tra il gruppo di aspirazione 6 e l’unità 8 è installata una copertura allungabile ed accorciabile 9. Per semplicità, nel seguito della presente descrizione l’unità 8, che costituisce l’oggetto principale della presente invenzione, verrà definita “forno”.
Secondo un aspetto dell’invenzione, e come si evince dal confronto tra le figure 1 e 2, il forno 8 è montato in modo da poter essere spostato tra una posizione sollevata (figure 1 e 3) ed una posizione abbassata (figure 2 e 4), rispetto ad un piano di appoggio previsto inferiormente al forno stesso. Nell’esempio di attuazione illustrato, in corrispondenza del top 2 è montato un piano di cottura 10 da incasso, che realizza di preferenza il suddetto piano di appoggio per il forno 8, quando questo è nella rispettiva posizione abbassata; il piano di cottura 10 è quindi installato al di sotto del forno 8 e, nell’esempio non limitativo illustrato, ha una superficie superiore di area maggiore rispetto all’area definita dalla parte inferiore del forno.
Come visibile in figura 5, il forno 8 ha un involucro 20 che circonda una muffola 30, quest’ultima definendo almeno parte di una cavità o camera di cottura 31; l’involucro 20 e la muffola 30 hanno ciascuna una parete superiore, una parete posteriore e due pareti laterali, non indicate da riferimenti. A titolo indicativo, l’involucro può avere all’incirca dimensioni di 600 mm di larghezza x 550 mm di altezza x 550 mm di profondità e la muffola all’incirca di 450 mm di larghezza x 330 mm di altezza x 400 mm di profondità. L’involucro può comprendere una pluralità di pannelli in lamiera fissati ad un’intelaiatura del forno 8, mentre il corpo della muffola 30 può essere configurato in un pezzo unico, anch’esso in lamiera metallica, provvisto esternamente di uno strato di materiale coibente, non rappresentato.
Nella parte frontale dell’involucro 20 è prevista un’apertura di accesso, sostanzialmente allineata o concentrica rispetto ad una apertura frontale della muffola 30. Nell’esempio illustrato la parte frontale dell’involucro 20 comprende un piccolo pannello trasversale superiore 21, in corrispondenza del quale si trova un quadrocomandi del forno 8, non rappresentato, ed un elemento a cornice 22, sagomato sostanzialmente ad “U” capovolta, ovverosia con due montanti paralleli ed una traversa superiore che cingono l’apertura frontale della muffola 30; l’elemento a cornice 22 chiude frontalmente una cavità o intercapedine esistente tra l’involucro 20 e la muffola 30. In una possibile realizzazione il citato quadro-comandi può essere previsto anche per il controllo di una parte elettrica riscaldante del piano 10, o eventualmente di una sua parte a gas, nel caso in cui la stessa sia di tipo con controllo elettronico della fiamma (ovvero senza rubinetti manuali). In una differente realizzazione, il quadro-comandi del forno 8 è ubicato sul piano 10 e provvede sia al comando e monitoraggio delle funzionalità del forno 8, sia al comando e monitoraggio delle funzionalità del piano 10: in tal caso il pannello trasversale 21 può essere assente o utilizzato per una diversa funzione.
In corrispondenza della parte frontale dell’involucro 20 è prevista una porta 23, di preferenza almeno in parte trasparente. Nell’esempio rappresentato la porta 23 è montata rispetto all’involucro 20 per ruotare secondo un asse sostanzialmente verticale. La porta 23 può essere incernierata o articolata all’involucro 20 o all’intelaiatura interna del forno 8 con qualsiasi modalità nota, ad esempio anche con rotazione attorno ad un asse orizzontale oppure con un sistema di movimentazione di apertura e chiusura a pantografo. La porta 23 è di preferenza provvista di una maniglia, non rappresentata.
Sul fronte della cornice 22 vi sono mezzi di tenuta, destinati a cooperare in tenuta con la porta 23 quando questa è nella rispettiva posizione di chiusura.
Nell’esempio illustrato questi mezzi comprendono una guarnizione 24 avente sviluppo longitudinale simile a quello della cornice 22, in modo da circondare su tre lati l’apertura frontale dell’involucro e/o della muffola 30. Una guarnizione 24 può essere eventualmente montata sulla porta 23, in aggiunta o in alternativa alla guarnizione prevista sull’elemento a cornice 22.
In una realizzazione dell’invenzione, l’involucro 20 e la muffola 30 hanno ciascuno un’apertura inferiore, le due aperture inferiori essendo mutuamente affacciate, ossia sostanzialmente concentriche o allineate tra loro. L’involucro e la muffola sono sostanzialmente privi di fondo: più in particolare, nell’esempio illustrato in figura 6, il corpo della muffola 30 è completamente o pressoché completamente aperto nella sua parte inferiore, mentre l’involucro 20 ha una parete inferiore 25, sostanzialmente costituita da una sorta di cornice ad U, che delimita l’apertura inferiore dell’involucro e che circonda l’apertura inferiore della muffola 30 lungo i relativi lati posteriore e laterali. Questa parete 25 chiude inferiormente la già citata cavità definita tra l’involucro 20 e la muffola 30. L’apertura inferiore dell’involucro 20 è molto estesa, interessando quasi completamente la faccia inferiore dell’involucro stesso, e l’apertura inferiore della muffola 30 ha dimensioni dell’ordine di quelle dell’apertura inferiore dell’involucro 20.
Come risulterà in seguito, secondo un aspetto dell’invenzione, nella posizione abbassata del forno 8 le aperture inferiori dell’involucro 20 e della muffola 30 risultano sostanzialmente chiuse per mezzo del suddetto piano di appoggio. A questo scopo, di preferenza, sul fronte esterno della parete inferiore 25 sono previsti mezzi di tenuta, destinati a cooperare in tenuta con il suddetto piano di appoggio quando il forno è nella rispettiva posizione abbassata. Nell’esempio illustrato questi mezzi sono costituiti da una guarnizione 26 avente sviluppo longitudinale simile a quello della parete inferiore 25, in modo da circondare su tre lati l’apertura inferiore dell’involucro 20 e/o della muffola 30. Mezzi di tenuta possono essere eventualmente previsti sulla superficie superiore del piano di appoggio, in aggiunta o in alternativa alla guarnizione 26 prevista sulla parete inferiore 25.
Di preferenza, al piano di appoggio sono associati mezzi di riferimento atti a segnalare all’utilizzatore la porzione del piano stesso sfruttabile come parete che delimita inferiormente la camera di cottura quando il forno 8 si trova in posizione abbassata. Ad esempio tali mezzi di riferimento comprendono una serigrafia applicata al piano di cottura 10 in corrispondenza della superficie di contatto tra il piano stesso e la parete inferiore 25 del forno 8. Quale alternativa, tali mezzi di riferimento comprendono un’imbutitura sul piano 10 che funge almeno in parte da alloggiamento della guarnizione 26. Quale ulteriore alternativa, i citati mezzi di riferimento comprendono mezzi di segnalazione luminosa, quali ad esempio un insieme di LED, posti a definizione del contorno della porzione del piano 10 sfruttabile in combinazione al forno 8.
Come si vede in figura 6, la porta 23 include di preferenza almeno due lastre o pannelli 23a e 23b, preferibilmente almeno parzialmente in materiale trasparente quale ad esempio vetro, tra i quali risulta definita un’intercapedine 23c. Almeno uno tra i pannelli 23a e 23b (vantaggiosamente il pannello interno 23b) è rimovibile, onde consentire all’utente di eseguire la pulizia dei pannelli 23a e 23b, e segnatamente della superficie degli stessi rivolta verso l’intercapedine 23c. Nel caso in cui la porta includa tre pannelli, e quindi due intercapedini, è vantaggiosamente prevista la rimovibilità almeno dei pannelli interno e centrale.
In una realizzazione preferita, almeno lungo il bordo inferiore della lastra interna 23b della porta è montata una guarnizione, non rappresentata nelle figure, suscettibile di cooperare in tenuta con il suddetto piano di appoggio quando il forno 8 è nella rispettiva posizione abbassata. Alla parte inferiore dell’intercapedine 23c può essere applicato un elemento filtrante rimovibile e pulibile, onde ridurre la quantità di sporco che accede nell’intercapedine 23c.
In figura 6 sono parzialmente visibili anche la parete posteriore ed una parete laterale della muffola 30, indicate rispettivamente con 30a e 30b. Nella realizzazione dell’invenzione al momento ritenuta preferenziale all’interno del forno 8 sono montati mezzi di riscaldamento della camera di cottura 31; preferibilmente, inoltre, il forno 8 è di tipo ventilato, ossia provvisto di mezzi idonei a produrre una circolazione o movimentazione forzata dell’aria all’interno della camera 31, quando questa è impiegata a fini di cottura. A tale scopo, in una realizzazione preferita, alla parete posteriore 30a della muffola è fissato un guscio 32 provvisto di passaggi o feritoie 32a, tra il guscio 32 e la parete 30a essendo definita una cavità alloggiante sia la girante di una ventola, sia una resistenza elettrica circolare, di riscaldamento della camera di cottura 31. La citata girante ed il relativo motore elettrico di azionamento sono indicati con 33 e 34 nelle figure 9-10 e 11-12, e nelle stesse figure con 35 è indicata la citata resistenza circolare. In aggiunta o in alternativa alla resistenza 35 i mezzi di riscaldamento della camera di cottura 31 possono comprendere una resistenza superiore o “di grill”, montata all’interno della muffola 30, in prossimità della sua parete superiore; una tale resistenza di grill è indicata con 36 nelle figure 9-10 e 11-12.
Ancora con riferimento alla figura 6, la parete laterale 30b della muffola 30 è provvista di mezzi di supporto laterale, realizzati ad esempio tramite imbutitura della parete 30b oppure in filo metallico e della tipologia fissa o estraibile tramite guide dedicate, per ripiani o leccarde del forno 8; nell’esempio illustrato questi mezzi comprendono un supporto 37, formato da barrette metalliche saldate e definenti guide di scorrimento per un bordo di rispettivi ripiani o leccarde; analoghi mezzi di supporto sono previsti in corrispondenza dell’altra parete laterale della muffola 30 non visibile in figura 6.
Nelle figure 7 e 8 il forno 8 ed alcuni degli altri elementi delle figure precedenti sono rappresentati parzialmente e/o con parti rimosse e/o parzialmente sezionati. Da queste figure si evince come la struttura del forno 8 comprenda un’intelaiatura formata da una pluralità di profili metallici, alcuni dei quali indicati con 40. I profili 40 si estendono in una cavità esistente tra la muffola 30 e l’involucro 20 del forno 8 e possono essere utilizzati per collegare rigidamente la muffola stessa ai pannelli che compongono l’involucro 20.
Il forno 8 è ulteriormente provvisto di mezzi di supporto che, secondo l’invenzione, sono predisposti per consentire di spostare l’involucro 20, ovvero il forno 8, tra le suddette posizioni sollevata ed abbassata. Tali mezzi di supporto comprendono mezzi di guida, preferibilmente configurati per vincolare il forno 8 a compiere un movimento lineare nel corso dello spostamento tra le posizioni sollevata ed abbassata. Nell’esempio illustrato nelle figure 7 e 8, questi mezzi di guida comprendono due guide lineari parallele, una delle quali indicata con 41, che sono collegate all’intelaiatura comprensiva dei profili metallici 40. I mezzi di guida comprendono inoltre due seconde guide lineari parallele, una delle quali indicata con 42, fissate alla parete 3 dell’ambiente domestico. Le guide mobili 41 sono accoppiate alle guide fisse 42 in modo che il forno 8 possa traslare in modo guidato tra le posizioni sollevata ed abbassata; i mezzi impiegati per accoppiare vicendevolmente le guide 41 e 42 in modo scorrevole possono comprendere organi di rotolamento, quale rulli o rotelle, onde agevolare il movimento e renderlo più preciso. Naturalmente la conformazione specifica dei mezzi di guida può essere di qualsiasi tipo noto, anche diverso da quello esemplificato.
In una realizzazione vantaggiosa dell’invenzione lo spostamento del forno 8 tra le posizioni abbassata e sollevata è di tipo motorizzato, ed a tale scopo i mezzi di supporto del forno 8 comprendono una disposizione di attuazione controllabile. Questa disposizione di attuazione comprende di preferenza un motore elettrico, predisposto per determinare il movimento di un organo di trasmissione collegato alla struttura del forno 8, il motore elettrico essendo controllabile al fine di causare selettivamente, tramite il citato organo di trasmissione, lo spostamento dell’involucro verso la posizione completamente sollevata oppure quella completamente abbassata oppure verso una posizione intermedia tra quella sollevata e quella abbassata, a seconda delle necessità di impiego. Le posizioni intermedie che il forno 8 può assumere sono di preferenza almeno tre (in corrispondenza rispettivamente di 1⁄4 corsa, 1⁄2 corsa, 3⁄4 corsa); in alternativa si può prevedere che la regolazione delle posizioni assumibili dal forno 8 sia continua e possa essere scelta dall’utilizzatore, ad esempio in funzione delle dimensioni dei recipienti di cottura utilizzati sul piano di cottura 10 oppure dell’intensità desiderata dell’aspirazione di fumi e/o vapori e/o odori.
Nell’esempio illustrato nelle figure 7 e 8 è previsto a questo scopo un dispositivo a verricello, comprendente sostanzialmente un motore elettrico 43 sostenuto da un supporto metallico 44 fissato alla parete 3 dell’ambiente domestico. All’albero del motore 43 è calettato un organo a puleggia 43a, al quale è fissata l’estremità di un cavo 45, preferibilmente un cavo almeno in parte metallico, che realizza il suddetto organo di trasmissione. L’altra estremità del cavo 45 è collegata alla struttura del forno 8, di preferenza all’intelaiatura metallica comprensiva dei profili 40. Al supporto 44 sono eventualmente associati anche complementi funzionali della disposizione di attuazione, quali ad esempio una o più pulegge di rinvio, mezzi tenditori per il cavo, un micro-interruttore di fine corsa o un rilevatore a encoder, eccetera.
All’apparato, ed in particolare al forno 8, possono essere vantaggiosamente applicati dispositivi sensori di sicurezza, di qualsiasi tipologia nota (ad esempio sensori ottici o ad ultrasuoni), volti a ridurre il rischio che il forno 8 possa, durante la sua discesa, urtare contro elementi (ad esempio il manico di una padella) che invadono lo spazio percorso dalle pareti del forno stesso, o provocare un danno all’utilizzatore, ad esempio lo schiacciamento di una mano dell’utilizzatore posta inavvertitamente sul piano di cottura 10. I citati dispositivi sensori di sicurezza sono quindi suscettibili di captare una situazione di possibile rischio per il forno 8 o per l’utilizzatore dello stesso e di arrestare istantaneamente il moto discendente del forno 8, ed eventualmente determinarne un moto ascendente a seguito dell’arresto.
Sempre nell’ottica di garantire un’adeguata sicurezza all’utilizzatore si può prevedere che ad elementi di guida del forno 8 (ad esempio alle guide 41-42 di scorrimento) siano associati mezzi frenanti che intervengono nel caso in cui dovesse verificarsi una rottura a carico dei dispositivi che attuano la movimentazione (ad esempio in caso di sganciamento o rottura del cavo 45, rilevabile tramite un sensore di coppia associato al motore 43). Tali mezzi frenanti possono determinare il bloccaggio del movimento nel forno 8 oppure una sua lenta discesa fino al raggiungimento della posizione abbassata.
In una realizzazione dell’invenzione la camera di cottura 31 del forno 8 è collegata, mediante una tubazione, ad un camino di evacuazione di fumi e/o vapori e/o odori di cottura dall’ambiente domestico. Di preferenza questa tubazione ha un’estremità d’ingresso in comunicazione di fluido con un’uscita fumi della muffola 30 ed un’estremità d’uscita collegabile in comunicazione di fluido con un gruppo di aspirazione, installato in posizione fissa all’esterno del forno 8. La suddetta tubazione è suscettibile di variare di configurazione, quando il forno 8 viene spostato tra la posizione sollevata e la posizione abbassata, ed a tale scopo è di preferenza suscettibile di assumere una configurazione accorciata ed una configurazione allungata. Nell’esempio rappresentato nelle figure 7 e 8 la citata tubazione comprende a tale scopo un tubo a soffietto, indicato con 50.
Nelle figure 11-12 la suddetta uscita fumi, che è preferibilmente ma non necessariamente formata nella parete superiore della muffola 30, è indicata con 51 e ad essa è collegata l’estremità inferiore, di ingresso, del tubo 50. L’estremità superiore, di uscita, del tubo 50 è collegata ad un corpo o involucro 6a del gruppo di aspirazione indicato con 6 (si vedano le figure 1-4). L’involucro 6a, formato di preferenza in lamiera metallica, definisce al proprio interno un passaggio o vano di aspirazione, indicato con 6b, che è suscettibile di essere posto in depressione tramite un ventilatore, indicato con 52. Nell’esempio illustrato nelle figure 8-12 il ventilatore 52, vantaggiosamente di tipo centrifugo e preferibilmente a velocità regolabile, è sostenuto dal supporto 44 del motore 43 ed è ospitato nel passaggio di aspirazione 6b definito dall’involucro 6a; l’involucro 6a è aperto posteriormente ed è addossato a tenuta di fluido alla parete 3, con interposizione di idonei mezzi di tenuta, quali una guarnizione e/o un materiale sigillante.
La bocca o ramo di aspirazione del ventilatore 52 si affaccia nel passaggio 6b, in modo tale da causare, quando il ventilatore 52 è attivo, una depressione nel passaggio stesso. La bocca o ramo di mandata del ventilatore 52 è invece collegabile ad un condotto o camino di scarico, indicato con 53, che può essere nascosto alla vista tramite una copertura, quale quella indicata con 7: in tal caso l’apparato di cottura domestico secondo la presente invenzione è in grado di adempiere alla funzione di cappa aspirante, essendo il condotto 53 adibito all’espulsione all’esterno dell’ambiente domestico dei fumi e/o vapori e/o odori aspirati. In una realizzazione alternativa, il flusso in uscita dal ventilatore 52 è reintrodotto nell’ambiente domestico, dopo essere stato adeguatamente filtrato da fumi e/o vapori e/o odori (ad esempio tramite un trattamento aggiuntivo di filtrazione, efficace particolarmente contro gli odori, eseguito a valle del ventilatore 52 con un dispositivo quale un filtro a carboni attivi): in tal caso l’apparato di cottura domestico secondo la presente invenzione è quindi in grado di adempiere alla funzione di cappa filtrante.
Con il ventilatore 52 attivo è generato un flusso di aspirazione nell’ambito della camera di cottura 31, per l’espulsione da quest’ultima di fumi e/o vapori e/o odori attraverso il tubo 50.
In una realizzazione particolarmente vantaggiosa dell’invenzione, tra l’involucro 20 e la muffola 30 del forno è presente un’intercapedine o una canalizzazione che è in comunicazione di fluido con l’estremità d’ingresso di una seconda tubazione, e questa seconda tubazione ha la rispettiva estremità d’uscita collegabile in comunicazione di fluido ad un gruppo di aspirazione, preferibilmente ma non necessariamente lo stesso gruppo di aspirazione al quale è collegato il tubo 50.
Nell’esempio rappresentato nelle figure 7-12 la seconda tubazione comprende un tubo a soffietto, indicato con 54, di concezione simile al tubo 50 e quindi anch’esso suscettibile di assumere una configurazione allungata ed una configurazione accorciata, rispettivamente quando il forno 8 è nella posizione abbassata oppure nella posizione sollevata. Dalle figure si nota come, nella realizzazione preferita illustrata, i tubi 50 e 54 siano sostanzialmente concentrici, ovvero con una parte del tubo 50 che si estende all’interno del tubo 54, il primo essendo più lungo del secondo.
Con particolare riferimento alle figure 7 e 8, alla parete superiore della muffola, indicata con 30c, è fissato esternamente un guscio 55, in modo che tra le due parti in questione risulti definita un’intercapedine o canalizzazione interna, indicata con 56 nelle figure 9-14. Il guscio 55 presenta un foro in corrispondenza del quale è collegata l’estremità inferiore, di ingresso, del tubo 54. L’estremità superiore, di uscita, del tubo 54 è invece collegata all’involucro 6a del gruppo di aspirazione 6, in modo da risultare affacciata all’interno del passaggio di aspirazione 6b. Dalle figure 7-14 si nota come, di preferenza, l’estremità superiore del tubo 50 sporga un poco al di sopra dell’estremità superiore del tubo 54, al fine di evitare che i flussi in transito nei due tubi possano perturbarsi vicendevolmente. Un tale montaggio delle estremità superiori dei tubi 50 e 54 è ottenibile con qualsiasi modalità nota, ad esempio utilizzando una ghiera o una contro-ghiera di fissaggio del tubo 54 conformata per trattenere anche l’estremità superiore del tubo 50 in posizione sollevata.
La canalizzazione interna 56 si estende sopra la muffola 30 verso la parte frontale dell’involucro 20, sino alla cornice 22. Nel tratto trasversale superiore della cornice 22 è presente almeno una feritoia, parzialmente visibile in figura 5, dove è indicata con 56a. La disposizione è tale per cui, quando la porta 23 del forno 8 è chiusa, l’estremità superiore dell’intercapedine 23c della porta stessa si trova nei pressi della feritoia 56a, e comunque in comunicazione di fluido con essa (si veda ad esempio figura 13). Con questa disposizione, quando il ventilatore 52 è attivo, tramite il tubo 54 viene generato un flusso di aspirazione nell’ambito della canalizzazione 56 in modo da provocare, tramite la feritoia 56a, un flusso ascensionale di aria nell’intercapedine 23c della porta 23: in sostanza, quindi, aria a temperatura sostanzialmente ambiente viene aspirata dall’apertura inferiore dell’intercapedine 23c, e questo flusso d’aria percorre dal basso verso l’alto l’intercapedine stessa, in modo da ridurre la temperatura della porta 23.
I percorsi del flusso dei fumi/vapori/odori espulsi dalla camera 31 e del flusso di raffreddamento della porta 23 sono illustrati in forma schematica in figura 13.
Le frecce indicate con F1 rappresentano i fumi e/o vapori e/o odori generati o raccolti nella camera 31, rispettivamente quando il forno 8 è impiegato a fini di cottura o quando il forno adempie a funzioni di cappa aspirante o filtrante. I fumi F1 escono dalla muffola 30 tramite l’uscita superiore 51, passano nel tubo 50 e sfociano nel condotto 6b, da dove possono essere espulsi nel camino 53, tramite il ventilatore 52. La freccia indicata con F2 rappresenta invece il flusso d’aria a temperatura ambiente che percorre dal basso verso l’altro l’intercapedine 23c della porta 23, il quale flusso passa poi attraverso la fessura 56a di figura 5, per raggiungere l’interno della canalizzazione 56; tramite il foro superiore del guscio 55 l’aria che ha raffreddato la porta 23 passa nell’intercapedine esistente tra i tubi 54 e 50 (frecce F3), per poi sfociare nel condotto 6b ed essere eventualmente espulsa nel camino 53, tramite il ventilatore 52.
In una forma di attuazione vantaggiosa il forno 8 è provvisto di un dispositivo parzializzatore controllabile, includente un organo otturatore che è montato in modo spostabile in corrispondenza dell’uscita fumi 51 della muffola 30. Nelle figure l’organo otturatore di questo dispositivo parzializzatore è rappresentato da una paratia mobile o flap 57 avente forma circolare, che è montato in corrispondenza dell’uscita fumi 51 in modo da poter ruotare attorno ad un asse trasversale all’uscita stessa. A tale scopo il flap 57, preferibilmente metallico, è solidale ad un’asta 57a suscettibile di essere posta in rotazione mediante un attuatore elettrico, indicato con 58 nelle figure 11-12. Controllando l’alimentazione dell’attuatore 58 è possibile posizionare in vario modo il flap 57, al fine di aumentare o diminuire la sezione di passaggio dell’uscita fumi 51.
In una realizzazione dell’invenzione i mezzi di riscaldamento della camera di cottura 31 comprendono almeno una sorgente di calore che è posizionata in corrispondenza del piano di appoggio con il quale il forno 8 coopera quando in posizione abbassata. A tale scopo, il forno 8 è montato in modo tale per cui, quando il forno stesso è nella posizione sollevata, la suddetta sorgente di calore si trova al di sotto delle aperture inferiori dell’involucro 20 e della muffola 30; con il forno 8 nella posizione abbassata, la sorgente di calore è sostanzialmente affacciata all’interno della camera di cottura. La suddetta sorgente di calore appartiene di preferenza ad un dispositivo di cottura utilizzabile anche quando il forno 8 è nella posizione sollevata, ovverosia un dispositivo di cottura che è suscettibile di funzionamento autonomo rispetto al forno 8.
Nell’esempio rappresentato il citato dispositivo di cottura capace di funzionamento autonomo è rappresentato dal piano di cottura 10, la cui parte superiore realizza anche il piano di appoggio per il forno 8. La suddetta sorgente di calore comprende almeno uno degli elementi riscaldanti appartenenti al piano di cottura 10. Nelle figure, per semplicità, è rappresentato schematicamente un solo elemento riscaldante, indicato con 11, destinato a risultare affacciato verso l’interno della camera 31. L’elemento 11 è di preferenza costituito da una resistenza o piastra di riscaldamento elettrica posta inferiormente ad una lastra 10a in cristallo o in materiale vetro-ceramico, o altro materiale idoneo, che realizza il top del piano di cottura 10, secondo tecnica ampiamente nota nel settore dei piani di cottura definiti “vetroceramici”. In possibili varianti l’elemento riscaldante 11 è di qualsiasi altra concezione nota nel settore dei piani di cottura, quale una piastra o resistenza elettrica (ad esempio in ghisa) montata esposta su una lastra superiore del piano 10, o ancora un elemento di riscaldamento ad induzione montato sotto una lastra superiore del piano 10, o ancora un bruciatore di gas, ad esempio un bruciatore di gas “sottopiano” (ovverosia della tipologia descritta in EP-A-0586 104).
Quando il forno 8 è nella posizione abbassata l’elemento 11 può essere utilizzato per riscaldare la camera di cottura 31 dal basso; quando il forno 8 è in una posizione sollevata, il forno 8 può adempiere a funzioni di cappa aspirante o filtrante e l’elemento 11 può essere utilizzato per riscaldare un recipiente con un alimento in cottura.
In una forma di attuazione vantaggiosa il piano di cottura 10 comprende almeno una seconda sorgente di calore che si trova in posizione sfalsata rispetto alle aperture inferiori dell’involucro 20 e della muffola 30 del forno 8, ed in modo tale per cui, quando il forno 8 è nella posizione abbassata, l’almeno una seconda sorgente di calore non è affacciata all’interno della camera di cottura 31, ovvero si trova all’esterno dell’involucro e della muffola.
A tale scopo, ad esempio, la parte superiore del piano di cottura 10 può avere una larghezza complessiva di circa 90 cm ed una profondità di circa 52 cm, con una porzione principale (larga ad esempio circa 60 cm), che è destinata ad essere “coperta” dal forno 8 quando questo è nella posizione abbassata: nell’ambito di questa porzione principale è previsto l’elemento riscaldante 11 (come detto, possono anche essere previsti più elementi riscaldanti 11 destinati ad affacciarsi verso l’interno della camera di cottura). Una seconda porzione della parte superiore del piano 10 (ad esempio larga circa 30 cm) è provvista della suddetta almeno una seconda sorgente di calore: nell’esempio illustrato sono previsti due elementi riscaldanti distinti, costituiti da due bruciatori di gas indicati con 12 (a titolo esemplificativo ma non limitativo, nelle figure 7 ed 11 i bruciatori a gas 12 possono essere del tipo che sfrutta la tecnologia descritta nella domanda di brevetto WO2007/036772 e sono in grado di generare una fiamma cosiddetta “a tappeto”). Anche gli elementi 12 possono essere di tipo diverso da quello indicato, ad esempio resistenze o piastre elettriche esposte o sottopiano, bruciatori di gas sottopiano, elementi di riscaldamento a induzione, eccetera. Come si intuisce, quando il forno 8 è impiegato nella configurazione abbassata, gli elementi riscaldanti 12 possono essere utilizzati per la cottura di alimenti esternamente alla camera 31.
In questa realizzazione l’involucro 6a del gruppo di aspirazione 6 può essere convenientemente conformato per operare come “cappa statica”, e quindi con funzionalità di aspirazione di fumi e/o vapori e/o odori di cottura aggiuntive rispetto a quelle ottenibili tramite il forno 8. A questo scopo, nell’esempio raffigurato, una parte 6c dell’involucro 6a si estende lateralmente al forno 8. Questa estensione laterale 6c ha una porzione verticale di collegamento ed una porzione di estremità sostanzialmente orizzontale che sovrasta gli elementi riscaldanti 12: questa porzione di estremità orizzontale è dotata, nella sua faccia inferiore, di una o più aperture - una delle quali rappresentata schematicamente in figura 6, indicata con 6d - che sono in comunicazione di fluido con il passaggio interno di aspirazione 6b dell’involucro 6a. Preferibilmente, in corrispondenza dell’apertura o delle aperture 6d è montato un filtro asportabile e/o sostituibile, non indicato.
Quando su uno degli elementi riscaldanti 12 è posto un recipiente ed il ventilatore 52 è in funzione, i fumi e/o vapori e/o odori eventualmente generati in cottura vengono aspirati attraverso la porzione 6c dell’involucro 6a, per poi essere espulsi nel camino 53. La figura 14 illustra schematicamente i percorsi dei fumi in caso di impiego contemporaneo del forno 8 in posizione abbassata e di uno dei bruciatori 12, con le frecce F1 che indicano i fumi prodotti nell’ambito della camera di cottura 31 e le frecce F4 che indicano i fumi prodotti dal bruciatore 12 (per maggior chiarezza, nella camera 31 e sul bruciatore 12 non sono stati rappresentati rispettivi contenitori di alimenti in cottura).
Nella forma di attuazione esemplificata nelle figure, infine, tra il forno 8 e l’involucro 6a del gruppo di aspirazione 6 è prevista una copertura allungabile ed accorciabile, che nasconde alla vista il tubo 54 (o i tubi 50 e 54 se questi sono affiancati, o il solo tubo 50 se il tubo 54 non è previsto). Nel caso illustrato la copertura 9 è sostanzialmente di tipo telescopico, e comprende due o più elementi con diverse dimensioni in sezione trasversale, che scorrono uno dentro l'altro. Questi elementi telescopici sono indicati in alcune delle figure 7-14 con 9a, 9b e 9c, l’elemento 9c, avente maggiori dimensioni in sezione trasversale essendo solidale al forno 8.
In una realizzazione preferita dell’invenzione, una prima filtrazione dei fumi evacuati dalla camera di cottura 31 è realizzata tramite un filtro, preferibilmente un filtro metallico, montato nel cielo della muffola 30 in prossimità del foro 51 di collegamento tra quest’ultima ed il tubo interno 50. Questo filtro, non rappresentato nelle figure, è di preferenza montato in modo rimuovibile, onde consentirne la pulizia o il lavaggio periodico (per un tale caso può essere vantaggioso prevedere una resistenza di grill di tipo basculante). Una seconda filtrazione è realizzata tramite filtri sostituibili, anch’essi non rappresentati, ad esempio del tipo a carboni attivi, posizionati nel vano di aspirazione 6a, di preferenza in corrispondenza delle uscite dei tubi 50 e 54. L’involucro 6a presenta vantaggiosamente uno sportello di accesso, indicato con 6e in alcune delle figure, onde consentire all’utilizzatore un’agevole sostituzione o un’agevole pulizia dei filtri ubicati nell’involucro 6a. Il sistema di filtrazione primario (all’uscita della muffola) e quello secondario (all’uscita dei condotti 50, 54) garantiscono la protezione di componenti situati all’interno del vano di aspirazione 6a, quali il ventilatore 52 e gli organi di movimentazione comprensivi del motore 43.
Il funzionamento generale dell’apparato secondo l’invenzione è il seguente. Nella posizione illustrata nelle figure 1 e 3 il forno 8 adempie a funzioni di cappa aspirante o filtrante. In tale situazione, quando sul piano 10 – e segnatamente sul suo elemento riscaldante 11 – è posto un recipiente con un alimento in cottura, il ventilatore 52 può essere attivato, al fine di aspirare i fumi e/o vapori e/o odori generati dalla cottura in corso sul piano 10. In questa modalità di impiego la muffola 30, aperta inferiormente, opera da vero e proprio collettore dei fumi/vapori/odori che salgono verso l’alto dal piano di cottura 10. Una funzionalità analoga della muffola 30, e invero più efficace, si ottiene per qualsiasi posizione intermedia fatta assumere al forno 8.
In questa fase, inoltre, il funzionamento del ventilatore 52 provoca - per le ragioni in precedenza spiegate - anche un flusso di aspirazione attraverso l’intercapedine 23c della porta 23, che contribuisce all’ulteriore raccolta ed evacuazione dei fumi/vapori/odori di cottura (come detto, eventuale sporcizia che si deposita nell’intercapedine 23c può essere rimossa mediante smontaggio del pannello 23b). Qualora su almeno uno degli elementi riscaldanti 12 del piano 10 sia posto un ulteriore recipiente di cottura, i relativi fumi/vapori/odori sono aspirati per mezzo dell’estensione laterale 6c dell’involucro 6a del gruppo aspirante 6, come in precedenza descritto.
I sistemi di controllo del piano di cottura 10 e del forno 8 (o del gruppo di ventilazione 6, quando questo è provvisto di un sistema di controllo autonomo rispetto a quello del forno 8), preferibilmente di tipo elettronico, possono essere convenientemente predisposti per dialogare e/o interagire tra loro, ad esempio mediante una connessione in radiofrequenza o cablata, in modo tale per cui l’accensione di uno degli elementi riscaldanti 11, 12 del piano di cottura 10 determini anche l’attivazione del ventilatore 52.
Nella posizione illustrata nelle figure 2 e 4 il forno 8 può essere utilizzato per adempiere a funzioni di forno in senso stretto. In questo caso, l’utilizzatore comanda dapprima l’abbassamento del forno 8 tramite idonei mezzi di controllo del motore 43, comprendenti ad esempio un piccolo pannello avente mezzi (quali due tasti) per comandare manualmente la discesa e la salita del forno 8, ed eventualmente mezzi per selezionare la velocità del motore del ventilatore 52. Tale pannello, che non è stato rappresentato nelle figure per semplicità, può essere configurato come parte a sé, installata in una posizione facilmente raggiungibile dall’utilizzatore, oppure le sue funzionalità possono essere integrate nel quadro comandi del forno 8 (o eventualmente in un quadro comandi, non rappresentato, del piano di cottura 10).
Il sistema di controllo dei mezzi di movimentazione è di preferenza provvisto di mezzi per rilevare il raggiungimento delle posizioni di fine corsa in sollevamento ed abbassamento del forno 8. Questi mezzi di rilevazione possono essere di qualunque tipo noto e comprendere, ad esempio, un rilevatore ad encoder associato al motore 43, o una coppia di interruttori di fine corsa, rispettivamente per rilevare tramite contatto meccanico il raggiungimento delle due posizioni limite, o ancora sensori di posizione (ad esempio sensori di prossimità, sensori magnetici, sensori ottici, sensori induttivi) in posizione fissa rispetto al forno 8, per rilevare senza contatto meccanico il raggiungimento delle due posizioni limite.
Con il forno 8 in posizione abbassata la guarnizione 26 è a contatto di tenuta con la superficie 10a del piano di cottura 10, con le aperture inferiori di involucro e muffola che sono quindi chiuse. L’utilizzatore può quindi posizionare nell’ambito della cavità di cottura 31 un recipiente contenente un alimento da cuocere, grazie alla presenza della porta 23 apribile e chiudibile.
Il recipiente può essere posto direttamente sulla superficie 10a del piano, oppure su uno dei ripiani e leccarde sostenute a mezzo dei supporti 37 (figura 6). In seguito l’utilizzatore può selezionare la modalità di cottura desiderata, tramite il pannello comandi del forno (non rappresentato), con il programma scelto che può prevedere l’attivazione della resistenza circolare 35 e/o della resistenza di grill 36 e/o del sistema di ventilazione 33-34. Eventualmente, sempre con funzionamento in modalità forno, in aggiunta o in alternativa agli elementi riscaldanti 35 e/o 36 propri del forno 8, può essere prevista l’attivazione dell’elemento riscaldante 11 del piano di cottura 10: vantaggiosamente i sistemi di controllo del forno 8 e del piano 10 possono essere predisposti per dialogare e/o interagire anche in modo tale per cui la selezione di almeno un programma di cottura del forno 8 determini l’attivazione dell’elemento di riscaldamento 11 del piano 10. Ovviamente, per taluni tipi di cottura eseguibili con il forno 8 l’apporto calorifico dell’elemento 11 non è richiesto e, per contro, il piano di cottura 10 può essere utilizzato in modo autonomo rispetto al forno 8, come detto.
Nel corso della cottura in modalità forno il flap 57 può assumere una posizione di chiusura dell’uscita fumi 51, oppure essere più o meno aperto, per mantenere all’interno della camera 51 i fumi e/o vapori e/o odori generati nel corso della cottura, oppure per evacuarli in misura maggiore o minore, a seconda del tipo di cottura. A tale scopo, il posizionamento del flap 57, ossia il controllo del relativo attuatore 58, può essere gestito dal sistema di controllo del forno 8, ad esempio in funzione del tipo di programma di cottura selezionato; preferibilmente, il posizionamento del flap 57 e la velocità del ventilatore 52 sono gestiti in modo coordinato, come spiegato in seguito.
Anche nel caso di utilizzo dell’apparato in modalità forno in senso stretto, qualora su almeno uno degli elementi riscaldanti 12 del piano 10 sia posto un altro recipiente di cottura, i relativi fumi vengono aspirati per mezzo dell’estensione laterale 6c dell’involucro del gruppo aspirante 6 (si veda figura 14).
Nella posizione illustrata nelle figure 2 e 4 il forno 8 può anche essere utilizzato per adempiere a sole funzionalità di cappa aspirante o filtrante, particolarmente quando l’elemento riscaldante 11 del piano di cottura 10 è utilizzato per effettuare cotture o preparazioni che generano intensi fumi e/o vapori e/o odori nell’ambito domestico, e che non sono normalmente eseguibili in un forno: si pensi ad esempio al caso in cui l’elemento riscaldante 11 del piano 10 sia utilizzato per la preparazione di una frittura o di un soffritto (si noti che per tali tipologie di cottura anche le normali cappe possono risultare inadeguate a realizzare un’efficace asportazione di fumi e odori). In tale evenienza il forno 8 può anche essere portato nella posizione completamente abbassata, in modo che la muffola 30 cinga il recipiente di cottura posto sull’elemento 11 del piano 10, con il ventilatore 52 attivo ed il flap 57 aperto in misura sostanziale, onde rimuovere immediatamente fumi e odori dalla camera 31, evitandone il rischio di dispersione nell’ambiente domestico.
Questa modalità di impiego, definibile come “cappa abbassata” (aspirante o filtrante) è vantaggiosamente utilizzabile anche quando sotto al forno 8 è installato un apparecchio diverso da un piano di cottura, quale ad esempio un apparecchio da incasso del tipo noto nel settore con il termine “domino incassabile” o “domino”, ovverosia un apparecchio destinato all’incasso in un apposito vano superiore di cui viene provvisto il top di un mobile da cucina, il quale vano è chiuso superiormente tramite il medesimo apparecchio, generalmente in appoggio sui relativi bordi. L’apparecchio in questione può comprendere almeno un domino grill, o un domino barbecue, o un domino frittura, o un domino bollitore. Si rimanda ad EP-A-1649 794 per un esempio di dispositivo di questo tipo, utilizzabile in abbinamento al forno 8. In caso di abbinamento ad un domino, il piano di appoggio per il forno 8 può essere rappresentato dal top 2 in cui è incassato il vano per il domino, o dal bordo di tale vano. Chiaramente il forno 8 è utilizzabile in modalità cappa con un domino incassabile anche in posizione sollevata o in posizione intermedia a quelle limite.
Il forno 8 è vantaggiosamente utilizzabile in modalità cappa aspirante o cappa filtrante anche quando una cottura venga effettuata nell’ambiente domestico servendosi di un “piccolo” elettrodomestico, ovvero un elettrodomestico indipendente dal forno, dal piano di cottura e dal mobile 1: si pensi ad esempio al caso di friggitrici o bistecchiere elettriche di uso domestico. A tale scopo la friggitrice o bistecchiera può essere posta sul piano di cottura 10 nella zona in cui è previsto l’elemento riscaldante 11 (che ovviamente sarà mantenuto spento). Il forno 8 può essere mantenuto in posizione sollevata o eventualmente anche nella posizione abbassata in modo che la muffola 30 cinga l’elettrodomestico in questione, con il ventilatore 52 attivo ed il flap 57 aperto. Di preferenza, comunque, in questo tipo di impiego, il forno 8 viene portato in posizione intermedia, ovvero approssimato alla parte superiore dell’elettrodomestico in questione, in modo da poter comunque effettuare una efficace azione di aspirazione di fumi, vapori e odori di cottura. A tale scopo, come già accennato, i mezzi di controllo del movimento in innalzamento/abbassamento del forno possono essere predisposti per consentire di arrestare il movimento del forno in posizioni intermedie a quelle di fine corsa delle figure 1, 3 e 2, 4.
Grazie al dispositivo di parzializzazione 57-58 è possibile ottenere una differenziazione della portata dei fumi/vapori/odori aspirati attraverso il tubo 50, ad esempio a seconda del tipo di cottura e/o dell’entità di rimozione di fumi e/o vapori e/o odori desiderata. Ad esempio, nell’impiego dell’apparato in modalità forno in senso stretto può essere prevista un’evacuazione minima (flap 57 chiuso o poco aperto); nell’impiego in modalità “cappa abbassata” il flap 57 può essere in una posizione intermedia; nell’impiego in modalità cappa aspirante (o filtrante) in senso stretto, il flap 57 può essere portato all’apertura massima. Naturalmente la differenziazione della portata di evacuazione dei fumi/vapori/odori può essere controllata, oltre che tramite la parzializzazione dell’uscita fumi 51 della muffola 30 attraverso il flap 57, anche tramite la selezione delle differenti velocità di rotazione del ventilatore 52.
Nelle varie condizioni di impiego il tubo 54 è utilizzato per innescare un flusso di aria in aspirazione che attraversa l’intercapedine 23c della porta 23. In questo modo è consentito il raffreddamento della porta 23, garantendo una bassa temperatura sulla sua superficie esterna, soprattutto durante l’impiego in modalità forno in senso stretto. Come spiegato, in condizioni di forno 8 in posizione sollevata il flusso di raffreddamento della porta 23 risulta complementare a quello del tubo 50, per l’evacuazione dei fumi/vapori/odori generati durante le cotture sulla porzione del piano 10 sottostante il forno 8. L’aria aspirata tramite il tubo 54 consente in ogni caso di “diluire” all’interno dell’involucro 6a i fumi aspirati tramite il tubo interno 50.
La soluzione secondo l’invenzione consente di accrescere notevolmente l’efficacia e l’efficienza di evacuazione e smaltimento di fumi e/o vapori e/o odori di cottura generati in un ambiente domestico, rispetto agli apparati combinati fornocappa di tipo noto. Questo incremento di prestazioni è consentito, in primo luogo, grazie al fatto che la camera di cottura 31 opera da vero e proprio collettore di fumi e/o vapori e/o odori, anche quando il forno è utilizzato in modalità cappa aspirante o cappa filtrante. In secondo luogo, la bocca di aspirazione realizzata attraverso le aperture di fondo dell’involucro e della muffola del forno ha dimensioni comparativamente molto più grandi rispetto alle soluzioni note. In terzo luogo, la possibilità di far scendere il forno verso un piano di cottura o altro elettrodomestico di cottura consente – in abbinamento alle caratteristiche appena evidenziate – una raccolta ed un convogliamento molto efficace di fumi e/o vapori e/o odori all’esterno dell’ambiente domestico.
Il fatto che, in una realizzazione preferita ma non esclusiva dell’invenzione, il gruppo di aspirazione di fumi e/o vapori e/o odori sia ubicato in posizione remota rispetto alla cappa, consente di impiegare un ventilatore di dimensioni maggiori rispetto alla tecnica nota e di non sottrarre spazio utile all’interno dell’involucro del forno (il quale quindi, a parità di ingombri con un forno-cappa di tipo noto, potrà quindi avere una camera di cottura più ampia o una migliore coibentazione). Sempre con riferimento alla forma di realizzazione preferita in questione, il ventilatore che adempie a funzioni di aspirazione dei fumi e/o vapori e/o odori è vantaggiosamente sfruttato anche per ottenere il raffreddamento della porta del forno, con ulteriori vantaggi in termini di riduzione dei componenti installati nel forno, e quindi aumento della capacità utile della camera di cottura o delle caratteristiche di coibentazione.
L’apparato proposto è di impiego estremamente comodo e versatile per l’utilizzatore, consentendo a questi una pluralità di possibili utilizzi e di cotture diversificate. Si apprezzerà, ad esempio, che per una medesima preparazione culinaria, una prima parte della cottura può essere effettuata tramite il solo piano di cottura 10, sfruttando il suo elemento riscaldante 11, ed una seconda parte della cottura della stessa preparazione può essere effettuata tramite il forno 8, in posizione abbassata, sfruttando uno dei suoi elementi riscaldanti 25 e/o 36, eventualmente in condizioni di ventilazione forzata. La pressoché totale mancanza del fondo della muffola agevola notevolmente le operazioni di pulizia della camera di cottura.
L’apparato descritto consente di integrare le funzioni di forno e di cappa nello spazio normalmente dedicato alla sola cappa di aspirazione, al di sopra di un piano cottura, risultando di impiego vantaggioso nelle cucine cosiddette “da incasso”.
E’ chiaro che numerose varianti sono possibili per il tecnico del settore all’apparato di cottura descritto come esempio, senza per questo uscire dagli ambiti dell’invenzione così come definita nelle rivendicazioni allegate.
Le figure 15, 16 e 17 illustrano una variante in accordo alla quale l’involucro del gruppo di aspirazione 6 ha un’estensione laterale 6c di forma diversa rispetto a quella sostanzialmente ad L dell’omologa estensione delle figure precedenti. Anche in questa realizzazione l’estensione 6c si trova a fianco del forno 8, ma ha un corpo prismatico che si sviluppa sostanziante solo in direzione verticale, parallelamente al forno. La faccia dell’estensione 6c opposta a quella che è rivolta al forno 8 presenta almeno una porzione inclinata verso il forno (nell’esempio raffigurato nelle figure 15-17, l’estensione 6c ha sezione longitudinale sostanzialmente a forma di trapezio rettangolo). Questa porzione inclinata comprende un elemento a griglia o a filtro, indicato con 6f, preferibilmente montato in modo asportabile, posteriormente al quale l’estensione 6c ha almeno un’apertura in comunicazione con il passaggio di aspirazione 6b; la disposizione è tale per cui gli elementi riscaldanti 12 si trovano sostanzialmente nell’area delimitata dalla proiezione verticale sul piano 10 della parete inclinata costituita dall’elemento 6f. Questa realizzazione consente di ridurre gli ingombri dell’estensione laterale 6c, permettendole al contempo di adempiere efficacemente alla funzione di cappa statica.
Come detto il piano di cottura 10 può essere vantaggiosamente provvisto di più elementi riscaldanti nella sua parte che è sovrastata dal forno 8. Un tale caso è visibile ad esempio nella figura 15, dove nella parte del piano 10 a sinistra dei bruciatori 12 sono previsti cinque elementi riscaldanti, ad esempio resistenze o piastre elettriche sottopiano. L’elemento 11, in posizione centrale, è destinato a risultare completamente affacciato verso l’interno della camera 31, in una zona centrale, onde poter essere utilizzato per riscaldare la camera di cottura 31 quando il forno 8 è completamente abbassato. Gli altri quattro elementi riscaldanti, indicati con 11a, si trovano ai lati dell’elemento 11 e sono in posizioni tali per cui essi risultano solo parzialmente affacciati verso l’interno della camera di cottura del forno: per questa ragione, nell’esempio raffigurato, gli elementi 11a sono utilizzabili solo quando il forno 8 è in una posizione sollevata rispetto al piano 10. Ovviamente anche l’elemento 11 è utilizzabile per riscaldare un recipiente sul piano 10, quando il forno è sollevato.
Le figure 18, 19 e 20 illustrano in modo schematico un’ulteriore variante, in accordo alla quale è previsto un sistema di pre-filtrazione, operativo a monte della camera di cottura 31 e comprendente un elemento filtrante utilizzabile quando il forno 8 opera in modalità cappa aspirante o filtrante, in posizione sollevata rispetto al piano di appoggio. Di preferenza questo sistema di pre-filtrazione è configurato in modo tale per cui il suddetto elemento filtrante possa assumere una condizione inoperativa, per quando il forno è nella posizione completamente abbassata sul relativo piano di appoggio, ed una posizione operativa per quando, come detto, il forno è in posizione sollevata rispetto al piano.
Il citato elemento filtrante è concepito per essere disposto in corrispondenza delle aperture inferiori di involucro 20 e muffola 30, in modo da eseguire una azione preliminare di filtraggio. Vantaggiosamente, l’elemento filtrante può anche essere usato come chiusura inferiore del forno, quando il forno stesso ed il piano 10 sono inutilizzati.
Nell’esempio raffigurato nelle figure 18-20 l’elemento filtrante, indicato con 60, è sostanzialmente configurato a tendina, ossia comprende un foglio flessibile di materiale filtrante avvolto intorno ad un elemento centrale, per formare una sorta di rotolo 61 che è supportato in modo girevole. Il materiale in questione può essere di qualunque tipo noto idoneo ad eseguire una filtrazione, quale un materiale poroso o a rete di tipo cartaceo, tessile, sintetico, metallico, eccetera.
Nell’esempio raffigurato i mezzi che supportano girevolmente il rotolo 61 (ad esempio un dispositivo ad aspo) sono montati all’estremità inferiore dell’estensione 6c dell’involucro del gruppo di aspirazione 6, e l’elemento filtrante 60 è utilizzabile solo quando il forno 8 è nella posizione completamente sollevata. In alternativa, i mezzi di supporto possono essere montati direttamente su di un fianco dell’involucro 20 del forno 8, un poco al di sopra del livello della parete inferiore 25, ad esempio dalla parte opposta a quella rappresentata nelle figure, qualora non sia presente il mobiletto pensile 4 o questo sia sufficientemente distanziato lateralmente dal forno 8.
L’elemento filtrante 60 può essere configurato come prodotto ad utilizzo ripetuto (ossia sostituibile solo periodicamente) oppure come prodotto consumabile (ad esempio un rotolo dal quale viene di volta in volta rimossa la porzione utilizzata) oppure ancora come prodotto lavabile, previo smontaggio dai relativi mezzi di supporto. Ad esempio, l’elemento 60 può essere formato da un foglio in materiale sintetico, tessile o a rete metallica, con il rotolo 61 supportato tramite un dispositivo svolgitore/arrotolatore avente una configurazione simile a quella di una comune tendina a rullo. Se il materiale filtrante è cartaceo, i mezzi di supporto possono essere di concezione simile a quelli impiegati in ambito domestico per i comuni rotoli di carta da cucina; in questo caso, il foglio che realizza l’elemento filtrante sarà vantaggiosamente provvisto di linee di indebolimento, onde agevolare lo strappo della parte di volta in volta utilizzata e da eliminare. Naturalmente il sistema di prefiltrazione descritto comprende anche idonei mezzi per bloccare e mantenere in posizione l’estremità dell’elemento 60 dalla parte opposta rispetto al rotolo 61 o ai relativi mezzi di supporto. A seconda del tipo di elemento 60 e del suo sistema di supporto, questi mezzi di bloccaggio potranno consistere di agganci, mollette, sistemi tipo velcro, sistemi a bi-adesivo, sistemi a magnete, e così via, il tutto con modalità evidenti per il tecnico del settore. Questi mezzi di bloccaggio sono di preferenza associati al forno 8, ma possono essere eventualmente previsti su una parte dell’arredo di cucina che si trova a fianco del forno 8, quando questo è in posizione sollevata (ad esempio sul mobiletto 4 di figura 18).
Come si intuisce, l’impiego del sistema descritto è molto semplice. Quando non si desidera effettuare una pre-filtrazione, oppure quando il forno 8 deve essere portato nella posizione completamente abbassata sul piano di appoggio 2 o 10, l’elemento filtrante 60 non viene impiegato per “chiudere” inferiormente la camera di cottura 31, come visibile in figura 18. Quando invece si desidera effettuare una pre-filtrazione dei fumi e/o vapori e/o odori in ingresso alla camera di cottura 31 (oppure quando si vuole semplicemente chiudere inferiormente la camera 31) con il forno 8 in posizione sollevata, l’elemento 60 (o una sua porzione) viene svolta dal rotolo 41 per estendersi poco sotto la parete 25 dell’involucro del forno, a “chiudere” le aperture inferiori di involucro e muffola, come visibile in figura 20. La figura 19 illustra a mero scopo esemplificativo una posizione intermedia dell’elemento 60 rispetto a quelle aperta e chiusa.
In un’ulteriore variante (particolarmente appropriata qualora il forno 8 sia provvisto di funzioni di pulizia per pirolisi) almeno una tra l’apertura frontale e l’apertura inferiore del forno 8 è delimitata per tutto il relativo perimetro dalla struttura del forno, anziché solo parzialmente (tre soli lati) come nelle precedenti versioni. A questo scopo, nell’esempio illustrato nelle figure 21 e 22, la cornice frontale 22 dell’involucro 20 presenta anche una traversa inferiore, indicata con 22a. Con questa soluzione, quindi, la guarnizione 24 è vantaggiosamente configurata in modo da circondare completamente (su quattro lati, nell’esempio) l’apertura frontale dell’involucro e/o della muffola 30. Si apprezzerà che, con tale soluzione, anche la guarnizione destinata a realizzare la tenuta in corrispondenza della faccia inferiore del forno 8 (si veda a riferimento la guarnizione 26 di figura 6) può essere vantaggiosamente configurata in modo da circondare completamente (su quattro lati, nell’esempio) l’apertura inferiore dell’involucro 20 e/o della muffola 30. Tale variante presenta, oltre al vantaggio dell’ottenimento di una migliore tenuta (sia frontale sia inferiore) al calore generato all’interno della camera di cottura, anche il vantaggio di una più agevole apertura della porta 23 quando essa può essere aperta mediante rotazione attorno ad un asse verticale, essendo evitati fenomeni di strisciamento tra una guarnizione di tenuta posta al di sotto della porta 23 e il piano 10.
In una possibile ulteriore variante, non raffigurata, viene previsto un flusso di aspirazione per lo smaltimento del calore dall’intercapedine presente tra muffola ed involucro, onde garantire una temperatura ridotta della struttura esterna del forno 8, ed in particolare delle pareti laterali di tale struttura esterna, le quali, essendo disposte in prossimità dei mobiletti 4 e 5, potrebbero danneggiare i mobiletti stessi qualora fossero eccessivamente riscaldate. Tale flusso può essere ad esempio ottenuto prevedendo una serie di passaggi calibrati che mettono in comunicazione la suddetta intercapedine con il condotto 56 impiegato per generare il flusso di raffreddamento della porta 23. Una possibilità è quella di prevedere una serie di fori sulla parete superiore dell’involucro 20, in corrispondenza delle parti dell’intercapedine tra la muffola 30 ed i pannelli esterni laterali e posteriore dell’involucro 20, ed una serie di fori nell’involucro 6a del gruppo di aspirazione 6, nella sua parte che sovrasta l’involucro 20.
Come già spiegato sopra, il piano di cottura 10 può essere sostituito, o eventualmente comprendere, un modulo funzionale per friggere, o bollire, o cuocere a vapore, eccetera. Qualora al di sotto del forno 8 sia previsto un modulo distinto da un piano di cottura (quale un domino del tipo indicato) il piano di appoggio per il forno stesso può essere rappresentato dal top 2 in cui tale modulo è incassato.
Il forno 8 secondo l’invenzione può essere dotato di una funzione di pulizia pirolitica della camera di cottura 31. In una tale realizzazione il forno stesso è dotato di un dispositivo di blocco-porta che è configurato, secondo tecnica di per sé nota, per impedire l’apertura della porta 23 nel corso della fase di pulizia pirolitica. In una tale realizzazione, inoltre, il sistema di controllo del forno è configurato in modo tale per cui la funzione di pulizia pirolitica possa essere eseguita solo se il forno 8 è nella posizione abbassata ed in modo tale per cui il forno 8 non possa essere movimentato verso la posizione sollevata, nel corso dell’esecuzione di tale funzione di pulizia, essendo l’apertura della porta 23 ed il sollevamento del forno 8 permessi entrambi soltanto a seguito della discesa della temperatura interna alla camera di cottura 31 al di sotto di un valore predeterminato (tale valore predeterminato può essere pari a circa 200°C). L’inibizione del sollevamento del forno 8 può essere preferibilmente ottenuto tramite l’attivazione di un bloccaggio meccanico (ad esempio tramite un perno azionato da un attuatore, che va ad impegnare una sede corrispondente ricavata su un organo di movimentazione del forno 8, ad esempio sulla guida mobile 41 e/o sulla guida fissa 42). Si può anche prevedere l’inibizione del sollevamento del forno 8 durante l’esecuzione di programmi di cottura, sia il forno 8 pirolitico o non pirolitico.
La porta 23 del forno 8 può essere sostituita da una finestra trasparente fissa, per i casi in cui il forno non sia provvisto di ripiani o leccarde.
I tubi 50 e 54 non debbono essere necessariamente concentrici, potendo i medesimi essere distinti tra loro, ad esempio affiancati; in tale ottica è anche chiaro che, anziché un unico gruppo di aspirazione, possono essere impiegati ventilatori distinti, uno per realizzazione la funzione di aspirazione di fumi e/o vapori e/o odori, e l’altro per realizzare le funzioni di raffreddamento della porta e/o dell’intercapedine del forno.
La possibilità di variazione di configurazione del tubo 50 e/o 54, quando il forno 8 viene spostato tra la posizione sollevata e la posizione abbassata, non implica necessariamente che il tubo stesso debba essere in tutto o in parte allungabile ed accorciabile, potendo essere impiegate allo scopo altre soluzioni.
Come spiegato, i mezzi di guida e di movimentazione del forno 8 possono essere di costruzione diversa da quella esemplificata nelle figure. Ad esempio, il cavo 45 può essere sostituito da una disposizione di tipo pignone-cremagliera. In un’altra possibile variante, i mezzi di supporto del forno 8 possono essere configurati per consentire uno spostamento manuale del forno stesso tra le due posizioni di fine corsa, preferibilmente in modo assistito, ad esempio per il tramite di un sistema con molla a gas e/o con contrappeso. Inoltre, è possibile prevedere sistemi elettronici o elettro-meccanici di controllo della velocità del motore, per ottimizzare le velocità di discesa e di salita del forno 8.
I sistemi di controllo del forno 8 e del piano di cottura 10 (ed eventualmente del gruppo di aspirazione 6, se questo è separato da quello del forno e del piano) possono essere configurati per dialogare ed interagire tra loro. In una possibile variante è previsto un sistema di controllo unico o centralizzato, per gestire le funzionalità del forno 8, del piano 10 e del gruppo 6. In un tale caso si può anche prevedere un’unica interfaccia utente o pannello comandi, per la gestione da un unico punto delle funzionalità associate alle tre unità citate.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un apparato di cottura domestico comprendente un’unità pensile (8) configurata per svolgere funzionalità di forno e di cappa, l’unità pensile (8) avendo un involucro (20), una muffola (30) definente almeno parte di una camera di cottura (31), mezzi per il riscaldamento della camera di cottura (11, 35, 36) e mezzi di supporto (41, 42, 43, 45), caratterizzato dal fatto che: - l’involucro (20) ha un’apertura inferiore sostanzialmente allineata o concentrica rispetto ad un’apertura inferiore della muffola (30), - la camera di cottura (31) è in comunicazione di fluido con una tubazione (50) avente un’estremità d’ingresso, in comunicazione di fluido con un’uscita fumi (51) della muffola (30), ed un’estremità d’uscita collegabile in comunicazione di fluido ad un gruppo di aspirazione (6), - i mezzi di supporto (41, 42, 43, 45) sono predisposti in modo tale per cui l’unità pensile (8) è suscettibile di essere spostata tra una posizione sollevata ed una posizione abbassata rispetto ad un piano di appoggio (2, 10a), nella posizione abbassata le aperture inferiori dell’involucro (20) e della muffola (30) essendo sostanzialmente chiuse per mezzo del piano di appoggio (2, 10a), - la tubazione (50) è suscettibile di variare di configurazione, quando l’unità pensile (8) viene spostata tra la posizione sollevata e la posizione abbassata.
  2. 2. L’apparato secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di riscaldamento (11, 35, 36) comprendono almeno una prima sorgente di calore (11) in corrispondenza del piano di appoggio (2, 10a), l’unità pensile (8) essendo montata in modo tale per cui, quando l’unità pensile (8) è nella posizione sollevata, l’almeno una prima sorgente di calore (11) è al di sotto delle aperture inferiori dell’involucro (20) e della muffola (30) e, quando l’unità pensile (8) è nella posizione abbassata, l’almeno una prima sorgente di calore (11) è sostanzialmente affacciata all’interno della camera di cottura (31).
  3. 3. L’apparato secondo la rivendicazione 2, in cui l’almeno una sorgente di calore (11) appartiene ad un dispositivo di cottura (10) suscettibile di impiego anche quando l’unità pensile (8) è nella posizione sollevata, ovvero suscettibile di funzionamento autonomo rispetto all’unità pensile (8).
  4. 4. L’apparato secondo la rivendicazione 3, in cui il dispositivo di cottura è un piano di cottura (10), che preferibilmente realizza anche il piano di appoggio (10a).
  5. 5. L’apparato secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui il dispositivo di cottura (10) comprende almeno una seconda sorgente di calore (12) in posizione sfalsata rispetto alle aperture inferiori dell’involucro (20) e della muffola (30) in modo tale per cui, quando l’unità pensile (8) è nella posizione abbassata, l’almeno una seconda sorgente di calore (12) non è affacciata all’interno della camera di cottura (31) ovvero si trova all’esterno dell’involucro (20).
  6. 6. L’apparato secondo la rivendicazione 1, in cui l’unità pensile (8) ha un’intercapedine o una canalizzazione interna (56) che è in comunicazione di fluido con un’estremità d’ingresso di un’ulteriore tubazione (54), l’ulteriore tubazione (54) avendo un’estremità d’uscita che è collegabile in comunicazione di fluido ad un gruppo di gruppo di aspirazione (6).
  7. 7. L’apparato secondo la rivendicazione 6, in cui l’estremità d’ingresso della tubazione (50) è collegata ad un’uscita fumi (51) della muffola (30), l’estremità d’ingresso dell’ulteriore tubazione (54) è collegata ad un’uscita d’aria dell’intercapedine o canalizzazione interna (56) e la tubazione (50) si estende nell’ulteriore tubazione (54).
  8. 8. L’apparato secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di supporto (41, 42, 43, 45) comprendono almeno uno tra: - mezzi di guida (41, 42), per vincolare ad un movimento lineare l’unità pensile (8) nel corso dello spostamento tra le posizioni sollevata ed abbassata, e - una disposizione di attuazione (43, 45) includente un motore elettrico (43) atto a causare il movimento di un organo di trasmissione (45) collegato all’unità pensile (8), il motore elettrico (43) essendo controllabile per determinare, tramite l’organo di trasmissione (45), lo spostamento dell’unità pensile (8) tra le posizioni sollevata ed abbassata.
  9. 9. L’apparato secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui la tubazione (50) è suscettibile di assumere una configurazione accorciata ed una configurazione allungata, rispettivamente quando l’unità pensile (8) è nella posizione sollevata e nella posizione abbassata, la tubazione comprendendo preferibilmente una tubazione a soffietto (50).
  10. 10. L’apparato secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un dispositivo parzializzatore controllabile (57, 58), includente un organo otturatore (57) montato in modo spostabile in corrispondenza dell’uscita fumi (51) della muffola (30).
  11. 11. L’apparato secondo la rivendicazione 6, in cui l’unità pensile (8) ha una porta frontale (23) con almeno un interstizio di raffreddamento (23c) che è in comunicazione di fluido con l’intercapedine o canalizzazione interna (56).
  12. 12. L’apparato secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno uno tra l’involucro (20) e la muffola (30) ha mezzi di tenuta (26) che circondano almeno parzialmente la rispettiva apertura inferiore, i mezzi di tenuta (26) essendo configurati per cooperare con il piano di appoggio (2, 10a) quando l’unità pensile (8) è nella posizione abbassata.
  13. 13. L’apparato secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre il suddetto gruppo di aspirazione (6), il gruppo di aspirazione includendo un rispettivo involucro (6a) provvisto di un passaggio interno di aspirazione (6b) suscettibile di essere posto in depressione mediante un ventilatore (52), particolarmente un ventilatore centrifugo a velocità regolabile, al passaggio interno di aspirazione (6b) essendo collegata l’estremità d’uscita della tubazione (50).
  14. 14. L’apparato secondo le rivendicazioni 5 e 13, in cui l’involucro (6a) del gruppo di aspirazione (6) ha una porzione (6c) che sovrasta l’almeno una seconda sorgente di calore (12) e che è provvista di almeno un rispettivo ingresso (6d) in comunicazione di fluido con il passaggio interno di aspirazione (6b).
  15. 15. L’apparato secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un sistema di pre-filtrazione a monte della camera di cottura (31), che include un elemento filtrante (60) suscettibile di assumere una posizione operativa, per quando l’unità pensile (8) è in una posizione sollevata rispetto al piano di appoggio (2, 10a), ed una posizione inoperativa, per quando l’unità pensile (8) è sul piano di appoggio (2, 10a).
  16. 16. Un apparato di cottura domestico comprendente un’unità pensile (8) avente un involucro (20), una muffola (30) definente almeno parte di una camera di cottura (31), mezzi per il riscaldamento della camera di cottura (11, 35. 36) e mezzi di supporto (41, 42, 43, 45), caratterizzato dal fatto che: - l’involucro (20) ha un’apertura inferiore sostanzialmente allineata o concentrica rispetto ad un’apertura inferiore della muffola (30), - i mezzi di supporto (41, 42, 43, 45) sono predisposti in modo tale per cui l’unità pensile (8) è suscettibile di essere spostata tra una posizione sollevata ed una posizione abbassata rispetto ad un piano di appoggio (2, 10a), nella posizione abbassata le aperture inferiori dell’involucro (20) e della muffola (30) essendo sostanzialmente chiuse per mezzo del piano di appoggio (2, 10a), - i mezzi di riscaldamento (11, 35.36) comprendono almeno una prima sorgente di calore (11) in corrispondenza del piano di appoggio (2, 10a), l’unità pensile (8) essendo montata in modo tale per cui, quando l’unità pensile (8) è nella posizione sollevata, l’almeno una prima sorgente di calore (11) è al di sotto delle aperture inferiori dell’involucro (20) e della muffola (30) e, quando l’unità pensile (8) è nella posizione abbassata, l’almeno una prima sorgente di calore (11) è sostanzialmente affacciata all’interno della camera di cottura (31). dove in particolare l’almeno una sorgente di calore (11) appartiene ad un dispositivo di cottura (10) suscettibile di impiego anche quando l’unità pensile (8) è nella posizione sollevata, ovverosia un dispositivo di cottura suscettibile di funzionamento autonomo rispetto all’unità pensile (8). Il tutto sostanzialmente come descritto ed illustrato, e per gli scopi specificati.
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