ITTO20010915A1 - Dispositivo di controllo dell'oscillazione del braccio di un'attrezzatura di movimentazione del tipo a leva oscillabile. - Google Patents

Dispositivo di controllo dell'oscillazione del braccio di un'attrezzatura di movimentazione del tipo a leva oscillabile. Download PDF

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ITTO20010915A1
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IT
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screw member
chamber
cylinder
head portion
fluid
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IT2001TO000915A
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Ener Varetto
Lio Piccolo
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Vep Automation Srl
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    • F15BSYSTEMS ACTING BY MEANS OF FLUIDS IN GENERAL; FLUID-PRESSURE ACTUATORS, e.g. SERVOMOTORS; DETAILS OF FLUID-PRESSURE SYSTEMS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F15B15/00Fluid-actuated devices for displacing a member from one position to another; Gearing associated therewith
    • F15B15/20Other details, e.g. assembly with regulating devices
    • F15B15/26Locking mechanisms
    • F15B15/262Locking mechanisms using friction, e.g. brake pads
    • F15B15/264Screw mechanisms attached to the piston
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Dispositivo di controllo dell'oscillazione del braccio di un'attrezzatura di movimentazione del tipo a leva oscillabile"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce in generale alle attrezzature di movimentazione del tipo cosiddetto a leva oscillabile.
L'invenzione riguarda più in particolare un dispositivo di controllo dell'oscillazione del braccio di una tale attrezzatura comprendente un cilindro d'azionamento a doppio effetto avente una camera entro cui è montato a tenuta uno stantuffo principale che è scorrevole a seguito della mandata selettiva di fluido in pressione da partì opposte della camera del cilindro, lo stantuffo principale essendo connesso ad uno stelo che presenta un'estremità di manovra sporgnte dal cilindro e collegata tramite un'articolazione a ginocchiera a detto braccio.
Nelle attrezzature del tipo definito sopra, ad esempio nelle attrezzature di movimentazione pneumatiche note anche come dispositivi ribaltatori, possono verificarsi condizioni di anomalia nell'alimentazione di fluido in pressione alla camera del cilindro, che possono comportare rischi sia per l'integrità delle attrezzature stesse e per le apparecchiature ad esse associate, sia per eventuali operatori che si trovano in prossimità di tali attrezzature.
Queste condizioni di anomalia sono essenzialmente di due tipi.
Una prima condizione di anomalia può verificarsi nel caso in cui, ad esempio dopo un'operazione di manutenzione dell'attrezzatura, i condotti di alimentazione e scarico del fluido in pressione non vengono collegati correttamente alle opposte estremità del cilindro, in particolare se un'estremità del cilindro è collegata con l'alimentazione di fluido in pressione mentre l'altra estremità è posta liberamente in comunicazione con l'ambiente esterno. Quando in tali condizioni viene alimentato il fluido in pressione ad una sola delle estremità del cilindro, lo stantuffo si sposta violentemente contro l'estremità del cilindro in comunicazione con l'ambiente esterno provocando l'abbattimento improvviso del braccio dell'attrezzatura in una posizione di fine corsa.
Un'altra condizione di anomalia si verifica nel caso di una caduta di pressione nella linea d'alimentazione di fluido in pressione al cilindro, in particolare se l'asse d'oscillazione del braccio dell'attrezzatura non è disposto verticalmente e se lo stantuffo non ha ancora raggiunto la posizione di fine corsa in cui l'articolazione a ginocchiera rende irreversibile il suo spostamento. In questo caso infatti, a causa dell'assenza di pressione e sotto il peso delle apparecchiature associate al braccio, questo può ricadere violentemente verso la sua posizione di fine corsa inferiore.
Per contrastare quest'ultima condizione di anomalia sono stati proposti dispositivi di controllo del movimento dello stelo dello stantuffo che operano secondo il principio di applicare una forza d'attrito contro la superficie esterna dello stelo nel caso di una caduta di pressione. Possono essere ad esempio utilizzati a tale scopo dispositivi di frenatura che includono piani inclinati rispetto all'asse del cilindro, ai quali sono associati rulli o sfere destinati ad interferire con la superficie periferica dello stelo quando si verifica un calo di pressione al di sotto di una soglia predeterminata. Altri dispositivi di frenatura utilizzano un elemento a lamina avente un foro circolare passante in cui è inserito lo stelo, il cui diametro è poco maggiore di quello dello stelo. In questi ultimi dispositivi, nel funzionamento con il fluido alimentato alla pressione normale, l'elemento a lamina è perpendicolare all'asse dello stelo per cui lo stelo può scorrere assialmente attraverso esso. Nel caso di una caduta di pressione l'elemento a lamina si dispone in una configurazione inclinata rispetto all'asse dello stelo determinando un'interferenza fra i bordi del suo foro passante e la superficie radiale dello stelo, che provoca il bloccaggio assiale di quest'ultimo.
In ogni caso, i dispositivi di controllo del movimento dello stelo, e quindi dell'oscillazione del braccio, qui sopra menzionati, possono risultare poco pratici o poco affidabili nell'impiego. Infatti, il loro funzionamento può essere influenzato dalla dimensione degli organi meccanici coinvolti nel funzionamento, per cui l'usura di uno dei componenti del dispositivo può pregiudicare il suo buon funzionamento, così come la presenza di corpi estranei anche di minime dimensioni nel fluido alimentato nel cilindro. Inoltre, tali dispositivi consentono ciascuno di bloccare lo stelo quando esso si sposta in uno solo dei suoi versi di movimento e richiedono pertanto di essere raddoppiati quando si desidera bloccare il movimento dello stelo in entrambi i suoi versi di movimento. Nel caso pratico, se si utilizzano piani inclinati con rulli o sfere sarà necessario predisporre piani inclinati con relativi rulli e sfere per ciascuna delle direzioni di spostamento dello stelo, mentre se si utilizzano elementi laminari forati per il bloccaggio dello stelo dovranno essere predisposti due elementi laminari, uno per ciascuna direzione di spostamento dello stelo .
Ιη entrambe le condizioni anomale d'alimentazione del cilindro più sopra considerate, le attrezzature di movimentazione a leva oscillabile tradizionali rischiano di subire gravi danni che possono pregiudicare il loro funzionamento e quello delle apparecchiature portate dal loro braccio oscillabile, nonché arrecare danni a persone eventualmente presenti in prossimità delle attrezzature, se non equipaggiate di dispositivi in grado d'impedire l'abbattimento del braccio nel caso di un'anomalia nell'alimentazione del fluido in pressione al cilindro.
Lo scopo principale della presente invenzione è quindi quello di fornire un'attrezzatura di movimentazione del tipo a leva oscillabile la cui struttura sia provvista di un dispositivo di controllo dell'oscillazione del braccio in grado d'impedire il verificarsi di malfunzionamenti a seguito delle condizioni di anomalia di alimentazione menzionate sopra.
Questo scopo viene raggiunto grazie al fatto che il dispositivo comprende:
una cavità assiale formata nello stelo, in cui è predisposta una madrevite,
un organo a vite che comprende un gambo filettato disposto in modo da impegnare la madrevite dello stelo, ed una porzione di testa opposta allo stelo e montata in modo girevole ma non scorrevole assialmente rispetto al cilindro, e mezzi di controllo del movimento di rotazione dell'organo a vite associati alla porzione di testa dell'organo a vite e suscettibili di esercitare un'azione frenante della sua rotazione al verificarsi di una condizione di anomalia nell'alimentazione del fluido in pressione alla camera del cilindro.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla lettura della descrizione dettagliata che segue, fornita a puro titolo d'esempio non limitativo e riferita ai disegni annessi in cui:
la figura 1 è una vista in elevazione laterale di una prima forma d'attuazione di un'attrezzatura di movimentazione a leva oscillabile munita di un dispositivo di controllo secondo l'invenzione,
la figura 2 è una vista simile a quella della figura 1, sezionata trasversalmente, la figura 3 è una vista ampliata di un particolare indicato con la freccia III nella figura 2,
la figura 4 è una vista parziale ampliata ed esplosa di un particolare indicato con la freccia IV nella figura 3,
la figura 5 è una vista parziale schematica di un elemento della figura 3, in elevazione frontale lungo la linea V-V,
la figura 6 è una vista schematica di una porzione dell'elemento rappresentato nella figura 5, dalla parte della freccia VI,
la figura 7 è una vista in elevazione laterale simile alla figura 3, che illustra un'altra forma d'attuazione di un'attrezzatura di movimentazione a leva oscillabile munita di un dispositivo di controllo secondo l'invenzione,
la figura 8 è una vista in elevazione sezionata lungo la linea VIII-VIII della figura 8, che illustra anche un dispositivo valvolare d'intercettazione associato al dispositivo di controllo,
la figura 9 è una vista di un particolare indicato con la freccia IX nella figura 8, in una condizione di funzionamento differente da quella illustrata nella figura 8, e
le figure 10 e 11 sono viste che illustrano una variante del dispositivo valvolare d'intercettazione associato al dispositivo di controllo, in due condizioni di funzionamento che corrispondono rispettivamente a quelle illustrate nelle figure 8 e 9.
Con riferimento iniziale alle figure 1 a 6, con 1 è indicata nel suo insieme un'attrezzatura di movimentazione del tipo a leva oscillabile azionata mediante fluido in pressione, tipicamente aria.
L'attrezzatura 1 comprende un corpo 3 a cui è associato un cilindro a fluido a doppio effetto 5 per l'azionamento di un braccio di leva a forcella 7 mediante un gruppo d'articolazione a ginocchiera 9. L'articolazione 9 comprende, in modo per sé noto, un organo a biella 11 una cui estremità impegna in modo girevole un bottone 13 di una manovella 15 mentre l'estremità opposta impegna girevolmente un perno 12 associato ad un'estremità di manovra IOa di uno stelo 10. La manovella 15 comprende anche una coppia di perni coassiali 17, distanziati dal bottone di manovella 13, che sporgono esternamente al corpo 3. Ai perni 17 sono connessi per mezzo di dispositivi di calettamento 19 per sé noti, i rami 20 del braccio 7. Ai rami 20 è poi fissata una piastra d'attacco 20a munita di fori e/o di aperture per consentire il collegamento di apparecchiature da movimentare (non illustrate nelle figure) mediante l'attrezzatura 1.
Ognuno dei rami 20 del braccio 7, presenta una coppia di parti sporgenti la e 7b su ciascuna delle quali è formata una relativa superficie di riscontro 8a, 8b, destinata ad attestarsi contro una coppia di rilievi 6 che si estendono lateralmente al corpo 3, o a disporsi in posizione ravvicinata ad essi, al raggiungimento di una delle posizioni estreme d'oscillazione del braccio 7. Le superfici 8a e 8b sono angolarmente distanziate fra loro di 90°, in modo tale che il braccio 7 può essere montato secondo due configurazioni angolate di 90° una rispetto all'altra così da rendere l'attrezzatura 1 più facilmente adattabile a possibili esigenze d'impiego. Nella figura 1 è illustrata una delle due possibili condizioni di montaggio del braccio 7 nella quale, in corrispondenza di una delle sue posizioni di fine corsa angolare, le superfici 8b dei due rami 20 si attestano sui rilievi 30 o si dispongono in una posizione ravvicinata ad essi. Nell'altra possibile condizione di montaggio non illustrata, nella posizione di fine corsa corrispondente, le superfici 8a dei due rami 20 si attestano sui rilievi 30 o si dispongono in una posizione ravvicinata ad essi.
Allo stelo 10 è connesso uno stantuffo principale 23 montato scorrevole a tenuta, tramite guarnizioni anulari 24, all'interno di una camera 25 definita dal corpo del cilindro 5. Lo stantuffo 23 è convenientemente formato mediante due parti 23a e 23b connesse fra loro, ad esempio mediante viti o altri organi di fissaggio per sé noti, essendo una delle due parti formata integralmente con lo stelo 10. Ciascuna delle parti 23a, 23b presenta una porzione a manicotto 26a, 26b di diametro leggermente superiore a quello dello stelo 10.
La camera 25 è delimitata assialmente da una coppia di testate 27a e 27b, rispettivamente disposte alla sua estremità adiacente al corpo 3 ed all'estremità opposta. Nelle testate 27a e 27b sono formati rispettivi condotti d'immissione e di scarico di fluido in pressione 28a, 28b, 29a, 29b. I condotti 28a e 28b o 29a e 29b vengono collegati selettivamente, tramite un dispositivo commutatore di tipo per sé noto, con una sorgente di fluido in pressione per determinare alternativamente condizioni di sovrappressione su una delle facce dello stantuffo 23 in modo da provocare lo spostamento alternativo dello stantuffo 23 all'interno della camera 25 fra le testate 27a e 27b. Ciascuno dei condotti 28a, 28b presenta preferibilmente una coppia di condotti di diramazione uno dei quali sbocca nella camera 25 rivolto verso una relativa faccia dello stantuffo 23 mentre l'altro sbocca in una sede 30a, 30b per l'accoglimento di una rispettiva porzione a manicotto 26a, 26b dello stantuffo 23 in una posizione di fine corsa dello stantuffo.
Nello stelo 10 è formata una cavità assiale 32 che attraversa le parti 23a, 23b dello stantuffo 23 e le porzioni a manicotto 26a, 26b. Nella cavità 32 è formata una madrevite 34 per gli scopi che verranno esposti nel seguito. La madrevite 34 è preferibilmente realizzata formando nella parte 23b dello stantuffo una pluralità di gole assiali 36 a fondo semicircolare, ad esempio quattro, e disponendo in ciascuna di esse una schiera di sfere 38, ad esempio tre sfere per ciascuna gola 36.
Alla testata 27b, dalla parte opposta del corpo 3 rispetto al cilindro 5, è associato un organo a vite 40 che la attraversa. L'organo a vite 40 presenta un gambo filettato 42 disposto coassialmente alla cavità 32 in modo da impegnare con la sua filettatura la madrevite 34. Convenientemente, le gole 36 della madrevite 34 sono aperte assialmente in corrispondenza della superficie di separazione fra la parte 23b e la parte 23a, in modo da permettere l'inserimento delle sfere 38 nelle gole 36 quando il gambo 42 è inserito nella cavità 32 della parte 23b.
La filettatura del gambo 42 è preferibilmente una filettatura a più principi, ad esempio quattro, ciascuno dei quali presenta un passo ampio rispetto al diametro del gambo 42 in modo tale che il gambo 42 può ruotare agevolmente intorno al proprio asse a seguito del movimento alternativo dello stantuffo 23 in conseguenza dell'impegno delle sfere 38 nella sua filettatura. L'organo a vite 40 presenta una porzione di testa 44 che si estende in una camera di servizio 50 di un involucro 46 fissato alla testata 27b. La camera di servizio 50 è collegata mediante un'apertura 52 formata nell'involucro 46, con la sorgente di fluido in pressione che alimenta selettivamente i condotti d'immissione 28a, 29a o 28b, 29b a monte del suddetto dispositivo commutatore, in modo tale che nella camera 50 è presente fluido in pressione, quando esso viene alimentato ad uno dei condotti d'immissione.
La porzione di testa 44 è montata nella camera 50 in modo girevole e non scorrevole assialmente rispetto all'involucro 46 ed al cilindro 5, mediante cuscinetti volventi. Nella camera 50, dalla parte opposta della testata 27b rispetto alla porzione di testa 44, è montato assialmente scorrevole a tenuta ed in modo non girevole rispetto all'involucro 46, uno stantuffo ausiliario flottante 48 conformato generalmente a bicchiere e sollecitato da mezzi elastici di spinta verso la porzione di testa 44. Questi mezzi elastici possono essere convenientemente costituiti da una molla a gas 56, preferibilmente del tipo ad azoto, avente un'asta di spinta 58 in appoggio su di una superficie dello stantuffo 48 opposta alla porzione di testa 44.
Le superfici contrapposte della porzione di testa 44 e dello stantuffo 48 sono provviste di formazioni d'impegno reciproco corrispondenti, ciascuna delle quali è formata preferibilmente da una corona dentata 54 a denti frontali radiali 55 di forma triangolare, ad esempio con fianchi inclinati di 60°, le dentature della porzione di testa 44 e dello stantuffo 48 essendo uguali fra loro.
Nel funzionamento dell'attrezzatura 1, fluido in pressione proveniente dalla sorgente viene alimentato selettivamente ai condotti d'immissione 28a, 29a e 28b, 29b in modo da provocare lo spostamento alternativo dello stantuffo 23 internamente alla camera 25. In conseguenza dello spostamento alternativo dello stantuffo 23 ed attraverso l'articolazione a ginocchiera 9, lo stelo 10 comanda l'oscillazione del braccio di leva 7 e quindi delle apparecchiature fissate alla sua piastra d'attacco 20a.
La stessa sorgente di fluido in pressione è collegata, a monte del dispositivo commutatore che permette di alimentare selettivamente i condotti d'immissione, con l'apertura 52 dell'involucro 46, in modo tale che all'interno della camera 50 è ugualmente presente fluido in pressione. La normale pressione del fluido presente nella camera 50 è sufficiente a contrastare l'azione elastica di spinta esercitata dai mezzi elastici 56 sullo stantuffo ausiliario 48, così da mantenere lo stantuffo 48 distanziato dalla porzione di testa 44 dell'organo a vite 40, ad esempio di una distanza di qualche millimetro. Il tale condizione, grazie all'impegno della filettatura dello stelo 42 con la madrevite 34, l'organo a vite 40 ruota liberamente intorno all'asse dello stelo 10 entro la cavità 32 a seguito dello spostamento dello stantuffo 23.
Nel caso in cui, ad esempio per un motivo accidentale, viene a mancare l'alimentazione di fluido in pressione da parte della sorgente, si interrompe la mandata di fluido in pressione ai condotti d'immissione 28a, 29a e 28b, 29b. Allo stesso modo, viene interrotta l'alimentazione di fluido in pressione alla camera 50 per cui lo stantuffo ausiliario 48, sotto l'azione di spinta dei mezzi elastici 56, si porta in battuta contro la porzione di testa 44. Lo stesso accade nel caso in cui si verifica un calo della pressione al disotto di una soglia predeterminata. A seguito dell'impegno frontale della porzione di testa 44 e dello stantuffo 48, i denti delle loro corone 54 ingranano reciprocamente per cui, siccome lo stantuffo 48 non può ruotare rispetto all'involucro 46, viene bloccata la rotazione dell'organo a vite 40. Di conseguenza, lo spostamento assiale dello stelo 10 viene arrestato ed ha luogo il bloccaggio immediato dell'oscillazione del braccio di leva 7.
Il dispositivo di controllo della presente forma d'attuazione permette di bloccare in modo estremamente rapido ed efficace lo spostamento del braccio 7 nel caso di assenza o di calo improvviso della pressione nella camera 50 per qualunque posizione di montaggio dell'attrezzatura 1. Esso è inoltre in grado di arrestare lo spostamento dello stelo 10 in entrambi i suoi versi di spostamento.
Per ovviare il problema dell'abbattimento violento del braccio 7, che può verificarsi a seguito del collegamento errato dei condotti di immissione e scarico del fluido in pressione, ovvero quando un'estremità del cilindro 5 è collegata con la sorgente d'alimentazione di fluido in pressione mentre l'estremità opposta è in comunicazione con l'ambiente esterno, vengono convenientemente utilizzati gruppi deceleratori di tipo per sé noto, normalmente a trasferimento d'olio, associati al braccio 7 in corrispondenza delle sue superfici di riscontro 8a oppure 8b, a seconda di quale di queste superfici si disporrà in battuta o ravvicinata ad un relativo rilievo laterale 6, ovvero in base al montaggio angolare prescelto del braccio 7 rispetto ai perni 17. Ciascun gruppo deceleratore presenta un'asta scorrevole 14 (figura 1) destinata ad attestarsi contro un rispettivo rilievo laterale 6 al fine di smorzare l'impatto dei rami 20 contro i rilievi 6, così da rallentare il braccio 7 a fine corsa.
Nelle figure 7 a 9, nelle quali sono stati utilizzati gli stessi riferimenti numerici per indicare parti uguali o simili a quelle della precedente forma d'attuazione, la struttura generale del cilindro 5 nonché del suo stantuffo 23 e dell'organo a vite 40 è la stessa della forma d'attuazione precedente. La porzione di testa dell'organo a vite, in questo caso indicata con il numero di riferimento 44', differisce da quella della forma d'attuazione precedente in quanto essa presenta un foro cieco assiale 60 aperto verso la camera 50, nel quale è formata una filettatura interna 62, ad esempio a tre principi di vite. La filettatura 62 è impegnata da una corrispondente filettatura esterna 64 formata all'estremità di un'asta 66 che si estende assialmente da uno stantuffo ausiliario 48' montato a tenuta nella camera 50, dalla parte della porzione di testa 44'. Lo stantuffo 48' può scorrere assialmente nella camera 50 ma non ruotare rispetto all'involucro 46. A tale scopo sono associati alla parte dello stantuffo 48' opposta all'asta 62 ed al fondo dell'involucro 46, mezzi di bloccaggio della rotazione dello stantuffo 48', ad esempio costituiti da una coppia di spine assiali 68 montate scorrevoli in fori praticati sul fondo dell'involucro 46 e fissate allo stantuffo 48', essendo le spine 68 parallele e distanziate rispetto all'asse dell'organo a vite 40.
Nella camera 50 si aprono una coppia di condotti di travaso 70, 72, disposti rispettivamente in prossimità della testata 27b ed in prossimità del fondo dell'involucro 46, i quali sono collegati fra loro da un condotto 74 formato nella parete dell'involucro 46. Nella camera 50 è presente un fluido viscoso, tipicamente olio, che viene trasferito attraverso i condotti 70, 72 e 74 da una parte all'altra rispetto allo stantuffo 48' a seguito del suo spostamento all'interno della camera 50.
Al condotto 72 è preferibilmente associata una vite a punta conica 75 la cui testa è rivolta verso l'esterno dell'involucro 46 in modo tale da poter essere azionata mediante un attrezzo di manovra come un cacciavite per permettere di variare la sezione di passaggio del fluido viscoso attraverso il condotto 72 in modo tale da regolare la portata di tale fluido.
A seguito dello spostamento dello stantuffo 23 nella camera 25 del cilindro 5, l'organo 40 ruota. La rotazione della sua porzione di testa 44', tramite le filettature 62 e 64, provoca lo spostamento assiale dello stantuffo ausiliario 48' in funzione dello spostamento dello stantuffo principale 23, attraverso un rapporto di riduzione correlato al passo della filettatura del gambo 42 ed al passo delle filettature 62 e 64. Lo spostamento assiale dello stantuffo 48' nella camera 50 provoca lo spostamento del fluido viscoso attraverso i condotti 70, 72 e 74 determinando uno smorzamento della velocità di spostamento dello stantuffo ausiliario 48', e quindi dello stantuffo principale 23, che è funzione della portata del fluido attraverso il condotto 72. Di conseguenza, variando la posizione della vite 75 nel condotto 72 è possibile regolare la velocità massima di scorrimento dello stantuffo 23. In particolare, ciò consente di regolare tale velocità allo scopo d'impedire l'abbattimento violento del braccio 7 dell'attrezzatura 1 nelle condizioni di collegamento anomalo del cilindro 5, ovvero quando uno dei suoi condotti d'alimentazione è collegato con la sorgente di fluido in pressione mentre l'altro è aperto verso l'ambiente esterno.
Per ovviare l'inconveniente della ricaduta del braccio 7 verso la sua posizione inferiore nel caso di caduta o di assenza di pressione nella camera 25, ad esempio a seguito di un malfunzionamento della sorgente di pressione del fluido alimentato al cilindro 5, può essere associato all'involucro 46 un dispositivo valvolare in grado d'intercettare il flusso del fluido viscoso che attraversa i condotti 70, 72 e 74 quando viene rilevata questa condizione d'anomalia di funzionamento.
Secondo la forma d'attuazione illustrata nelle figure 8 e 9, all'involucro 46 è associato in corrispondenza del condotto di travaso 70 un corpo a bicchiere 76 avente un collare cilindrico ristretto rivolto verso la camera 50. All'interno del corpo 76 è definita una camera di lavoro 78 cilindrica che comunica attraverso un foro 80 ed una relativa tubazione (non illustrata), con la sorgente di fluido in pressione che alimenta selettivamente i condotti d'immissione del cilindro 5, a monte del dispositivo commutatore. In questo modo, nella camera 78 è presente fluido in pressione se nella camera 25 del cilindro 5 viene alimentato fluido in pressione da una delle due parti dello stantuffo 23. Nel corpo 76 è inserito un otturatore a spillo 82 preferibilmente metallico, atto a cooperare con una sede 71 formata nel condotto di travaso 70. L'otturatore 82 è provvisto di una testa allargata montata a tenuta nella camera 78 e sollecitata verso la camera 50 da una molla 84, interposta fra la testa ed un coperchio 86. Il gambo 82a dell'otturatore 82 è montato a tenuta con possibilità di scorrimento nel collare cilindrico dell'involucro 46 e presenta un rilievo anulare per limitare la sua corsa di scorrimento provocata dall'azione di spinta della molla 84.
Quando il fluido alimentato al cilindro 5 è in pressione, esso viene alimentato anche alla camera 78 e permette di mantenere l'otturatore a spillo 82, contro l'azione della molla 84, nella condizione illustrata nella figura 8 nella quale il gambo 82a è distanziato dalla sede 71, per cui il fluido viscoso può fluire liberamente attraverso i condotti 70, 72 e 74 permettendo il libero spostamento dello stantuffo ausiliario 48'. Nel caso di una caduta o dell'assenza di pressione del fluido alimentato al cilindro 5, la stessa caduta di pressione si verifica nella camera 78, per cui il gambo 82a viene spinto, per azione della molla 84, contro la sede 71 in modo da intercettare il flusso del fluido viscoso attraverso il condotto 70. In questo modo, viene impedito lo scorrimento dello stantuffo ausiliario 48' nella camera 50 e con esso vengono impediti la rotazione dell'organo a vite 40 e lo spostamento dello stantuffo 23, nonché il movimento d'oscillazione del braccio 7.
Nella variante illustrata nelle figure 10 e 11, nella quale sono stati utilizzati gli stessi numeri di riferimento per indicare parti uguali o simili a quelle della variante precedente, il dispositivo valvolare d'intercettazione del fluido viscoso passante attraverso i condotti 70, 72 e 74 è formato integralmente nell'involucro 46. In particolare, la camera cilindrica 78 ed il condotto 80 sono formati nell'involucro 46, preferibilmente nella sua parete di fondo opposta al cilindro 5 rispetto alla camera 50. Il gambo 82a dell'otturatore a spillo 82 impegna scorrevolmente un foro 78a coassiale con la camera 78 e con il condotto 71, il quale è collegato per mezzo del condotto 74 al condotto 70. Fra il foro 78a ed il condotto 71 si estende trasversalmente il condotto 72 che sbocca in corrispondenza del fondo della camera 50 dalla parte opposta alla testa 44'. Organi di tenuta, ad esempio costituiti da anelli elastomerici, sono associati al gambo 82a allo scopo di realizzare la tenuta del fluido fra il gambo 82a e le pareti del condotto 71 e del foro 78a. Un'altro anello di tenuta è disposto fra la testa dell'otturatore 82a e la parete della cavità 78 per impedire al fluido di fuoriuscire verso il coperchio 86.
Il coperchio 86 può essere provvisto di un sensore di posizione 90, ad esempio del tipo induttivo e collegato mediante spine 91 ad una rete elettrica, per rilevare la condizione in cui l'otturatore 82 si porta nella posizione di bloccaggio del flusso del fluido viscoso. In questa condizione, il sensore 90 è in grado di emettere direttamente un segnale, ad esempio del tipo ottico tramite un led, oppure di inviare un impulso attraverso le spine 91 verso un circuito di segnalazione (non illustrato) includente un emettitore di un segnale d'allarme ottico o acustico.
Anche in questa variante è preferibilmente predisposta una vite (non visibile nelle figure 10 e 11) per permettere la regolazione della sezione di passaggio del fluido viscoso attraverso i condotti di trasferimento di tale fluido dalle parti opposte dello stantuffo 48'. Questa vite, che è del tutto analoga alla vite 75 della variante precedente ed è azionabile dall'esterno dell'involucro 46 mediante un attrezzo di manovra, è in questo caso convenientemente associata al condotto 70.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di controllo dell'oscillazione del braccio di un'attrezzatura di movimentazione del tipo a leva oscillabile, in cui l'attrezzatura (1) comprende un cilindro d'azionamento a doppio effetto (5) avente una camera (25) entro cui è montato a tenuta uno stantuffo principale (23) che è scorrevole a seguito della mandata selettiva di fluido in pressione da parti opposte della camera (25) del cilindro (5), lo stantuffo principale (23) essendo connesso ad uno stelo (10) avente un'estremità di manovra (10a) che sporge dal cilindro (5) ed è collegata tramite un'articolazione a ginocchiera (9) a detto braccio (7), caratterizzato dal fatto che comprende: una cavità assiale (32) formata nello stelo (10), in cui è predisposta una madrevite (34), un organo a vite (40) che comprende un gambo filettato (42) disposto in modo da impegnare la madrevite (34) dello stelo (10), ed una porzione di testa (44; 44') opposta allo stelo (10) e montata in modo girevole ma non scorrevole assialmente rispetto al cilindro (5), e mezzi di controllo (48, 54, 56; 48', 62, 64, 70, 72, 74) del movimento di rotazione dell'organo a vite (40) associati alla sua porzione di testa (44; 44') e suscettibili di esercitare un'azione frenante della rotazione dell'organo a vite (40) al verificarsi di una condizione di anomalia nell'alimentazione di fluido in pressione alla camera del cilindro (5).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo (48', 62, 64, 70, 72, 74) sono atti a mantenere la velocità di rotazione della porzione di testa (44') dell'organo a vite (40) al disotto di una soglia di velocità predeterminata, in modo tale da opporsi ad uno scorrimento dello stelo (10) dello stantuffo principale (23) nel cilindro (5) con una velocità superiore ad una velocità di soglia prefissata.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di controllo (48', 62, 64, 70, 72, 74) comprendono un involucro (46) fissato ad un'estremità del cilindro (5) e nel quale è disposta la porzione di testa (44') dell'organo a vite (40), essendo definita nell'involucro (46) una camera di servizio (50) in cui è presente un fluido viscoso, tipicamente olio, ed in cui è montato assialmente scorrevole a tenuta uno stantuffo ausiliario (48'), essendo associati allo stantuffo ausiliario (48') mezzi di ritegno (68) destinati ad impedire la sua rotazione rispetto all'involucro (46), lo stantuffo ausiliario (48') essendo collegato tramite un accoppiamento vite-madrevite (62, 64) con la porzione di testa (44') dell'organo a vite (40) per cui ad una rotazione dell'organo a vite (40) corrisponde uno spostamento assiale dello stantuffo ausiliario (48') nella relativa camera (50), le estremità opposte della camera di servizio (50) essendo collegate fra loro per mezzo di almeno un condotto di passaggio (70, 72, 74) del fluido viscoso .
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che lo stantuffo ausiliario (48') presenta una sporgenza assiale (66) rivolta verso l'organo a vite (40), avente un'estremità filettata (64) che impegna una madrevite (62) formata nella porzione di testa (44') dell'organo a vite (40).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 3 oppure 4, caratterizzato dal fatto che lo stantuffo ausiliario (48') è associato al fondo dell'involucro (46), dalla parte opposta a detto cilindro (5), per mezzo di una coppia di spine assiali scorrevoli (68) parallele all'asse dell'organo a vite (40) e distanziate da esso.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3 a 5, caratterizzato dal fatto che nel condotto di passaggio (70, 72, 74) del fluido viscoso sono interposti mezzi di regolazione (75) della sezione del condotto, manovrabili dall'esterno dell'involucro (46).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione della sezione del condotto comprendono una vite a punta conica (75) avente una testa accessibile dall'esterno dell'involucro (46).
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3 a 7, caratterizzato dal fatto che al condotto di passaggio (70, 72, 74) è associato un dispositivo valvolare d'intercettazione del flusso del fluido viscoso, tale dispositivo essendo attivabile in conseguenza dell'assenza o della riduzione al disotto di una soglia prefissata della mandata di fluido in pressione alla camera (25) del cilindro (5) ed essendo atto a bloccare lo scorrimento dello stantuffo ausiliario (48') entro la camera di servizio (50) e quindi la rotazione della porzione di testa (44') dell'organo a vite (40), in modo da bloccare lo scorrimento dello stelo (10) dello stantuffo (23).
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo valvolare comprende un otturatore a spillo (82) suscettibile di cooperare con una sede (71) formata in detto condotto di passaggio (70, 72, 74) al fine di intercettare il flusso del fluido viscoso, in cui l'otturatore (82) è munito di una testa allargata (83) montata scorrevole a tenuta entro una camera di lavoro (78) del dispositivo valvolare e sollecitata da mezzi elastici di spinta (84) verso la posizione d'impegno dell'otturatore a spillo (82) con la relativa sede (71), la camera di lavoro (78) essendo alimentata con fluido alla stessa pressione di quella del fluido che alimenta la camera (25) del cilindro (5), per cui quando nella camera di lavoro (78) è presente fluido in pressione l'otturatore (82) è distanziato dalla relativa sede (71) contro l'azione dei mezzi elastici di spinta (84) in modo tale che il fluido viscoso può fluire attraverso il condotto di passaggio (70, 72, 74), mentre quando la pressione del fluido nella camera di lavoro (78) scende al disotto di una soglia predeterminata l'otturatore (82) è sollecitato dai mezzi elastici di spinta (84) verso una posizione d'impegno della relativa sede (71) nella quale intercetta il flusso del fluido viscoso nel condotto di passaggio (70, 72, 74).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la camera di lavoro (78) è formata in una parete dell'involucro (46) per cui il dispositivo valvolare d'intercettazione è integrale con l'involucro (46).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 9 oppure 10, caratterizzato dal fatto che all'otturatore (82) è associato un sensore di posizione (90) per rilevare la sua posizione di bloccaggio del flusso del fluido viscoso attraverso detto condotto di passaggio (70, 72, 74) ed emettere un segnale al raggiungimento di tale posizione .
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che l’otturatore (82) è metallico ed il sensore (90) è di tipo induttivo ed è connesso ad un coperchio esterno (86) d'appoggio dei mezzi elastici di spinta (84).
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo (48, 54, 56) sono atti a svolgere un'azione di bloccaggio della rotazione della testa (44) dell'organo a vite (40) e sono attivabili in conseguenza dell'assenza di mandata di fluido in pressione alla camera (25) del cilindro (5), per cui il bloccaggio della porzione di testa (44) dell'organo a vite (40) da parte di detti mezzi di controllo (48, 54, 56) provoca il bloccaggio dello scorrimento dello stelo (10) dello stantuffo principale (23).
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che i mezzi di controllo della rotazione della porzione di testa (44) comprendono un involucro (46) fissato ad un'estremità del cilindro (5) e nel quale è disposta la porzione dì testa (44) dell'organo a vite (40), nella camera di servizio (50) essendo inoltre montato assialmente scorrevole a tenuta ma non girevole uno stantuffo ausiliario (48) sollecitato da mezzi elastici di spinta (56) verso la porzione di testa (44) dell'organo a vite (40), le superfici contrapposte della porzione di testa (44) dell'organo a vite (40) e dell'elemento flottante (48) presentando corrispondenti formazioni d'impegno reciproco (54) ed essendo alimentato nella camera di servizio (50) un fluido la cui pressione è pari a quella del fluido che alimenta la camera (25) del cilindro (5), per mantenere distanziate le superfici contrapposte della porzione di testa (44) dell'organo a vite (40) e dello stantuffo ausiliario (48) contro l'azione dei mezzi elastici di spinta (56), per cui quando nella camera di servizio (50) è presente fluido in pressione lo stantuffo ausiliario (48) è distanziato dalla testa (44) dell'organo a vite (40) contro l'azione dei mezzi elastici di spinta (56) in modo tale che l'organo a vite (40) può ruotare liberamente, mentre quando la pressione del fluido nella camera di servizio (50) scende al disotto di una soglia predeterminata lo stantuffo ausiliario (48) è sollecitato dai mezzi elastici di spinta (56) verso la porzione di testa (44) dell'organo a vite (40) in modo da provocare l'impegno reciproco delle formazioni d'impegno (54) ed il conseguente bloccaggio in rotazione della porzione di testa (44) dell'organo a vite (40).
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che i mezzi elastici di spinta comprendono una molla a gas (56), preferibilmente ad azoto.
  16. 16. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 13 a 15, caratterizzato dal fatto che le formazioni d'impegno della porzione di testa (44) dell'organo a vite (40) e dell'elemento flottante (48) includono rispettive corone dentate (54) corrispondenti munite di denti frontali radiali (55).
  17. 17. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 16, caratterizzato dal fatto che la filettatura del gambo filettato (42) è una filettatura a più principi con passo relativamente ampio e dal fatto che detta madrevite (34) è realizzata per mezzo di schiere di sfere (38) disposte entro serie di gole assiali (36) formate nella superficie che delimita la cavità assiale (32) dello stelo (10).
  18. 18. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 17, caratterizzato dal fatto che lo stantuffo (23) è formato da due parti (23a, 23b) , la madrevite (34) essendo realizzata in una (23b) di dette parti (23a, 23b) in modo tale che dette gole (36) si aprono assialmente in corrispondenza della superficie di separazione di dette due parti (23a, 23b) dello stantuffo (23).
  19. 19. Dispositivo secondo la rivendicazione 17 oppure 18, caratterizzato dal fatto che la filettatura del gambo filettato (42) è una filettatura a quattro principi.
  20. 20. Attrezzatura pneumatica di movimentazione del tipo a leva oscillabile, caratterizzata dal fatto che comprende un dispositivo di controllo dell'oscillazione del braccio (7) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 19.
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