ITTA20100002A1 - Dispositivo automatico di sicurezza gas - Google Patents

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ITTA20100002A1
ITTA20100002A1 IT000002A ITTA20100002A ITTA20100002A1 IT TA20100002 A1 ITTA20100002 A1 IT TA20100002A1 IT 000002 A IT000002 A IT 000002A IT TA20100002 A ITTA20100002 A IT TA20100002A IT TA20100002 A1 ITTA20100002 A1 IT TA20100002A1
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Martino Convertini
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Martino Convertini
Convertini Nicola
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Description

C. TITOLO
DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS
O. RIASSUNTO
VIENE DESCRITTO UN DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA PER L'UTILIZZO DI GAS IN AMBITO PUBBLICO, DOMESTICO O INDUSTRIALE. IL TROVATO E’ COMPOSTO DA UN CONTATORE/SENSORE DI FLUSSO DOTATO DI EMETTITORE DI IMPULSI AD ALTISSIMA RISOLUZIONE, UNA ELETTROVALVOLA. UN'INTERFACCIA UTENTE ED UN SOFTWARE/DATALOGGER E CIRCUITO ELETTRONICO CREATI AD HOC PER IL FUNZIONAMENTO DI DETTO DISPOSITIVO, ESSENDO IL SOFTWARE E IL CIRCUITO ELETTRONICO PARTICOLARE OGGETT > DI DETTA INVENZIONE, ALLO SCOPO DI PREVENIRE FUGHE E PERDITE DI GAS IN IMPIANTI ED UTILIZZATORI DOMESTICI, PUBBLICI O INDUSTRIALI, ANALIZZANDO E MEMORIZZANDO LE ABITUDINE DELL'UTENTE, NELLA DESCRIZIONE INDICATI COME PARAMETRI DI "NORMALITÀ'", E SEGNALANDO/BLOCCANDO EVENTUALI UTILIZZI ANOMALI, IL TUTTO IN MANIERA COMPLETAMENTE AUTOMATICA SIN DALLA PRIMA ISTALLAZIONE. IL DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS, CHE NON RICHIEDE NESSUN INSERIMENTO MANUALE DI DATI O PARAMETRI ALLO SCOPO DEL SUO FUNZIONAMENTO, MIRA A SUPERARE IL PROBLEMA TECNICO DEL MALFUNZIONAMENTO DI MOLTI DISPOSITIVI DI SICUREZZA NOTI, SPESSO DOVUTO ALL'ERRORE UMANO.
DESCRIZIONE dell’invenzione avente per TITOLO: “DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS ”,
DESCRIZIONE:
L’invenzione industriale per cui si richiede protezione fri riferimento al campo dei dispositivi di sicurezza per gas, per la prevenzione di incidenti o perdite dovute a fughe di gas o rotture nelle «Midotte e impianti di gas ad uso pubblico, domestico o industriale. I soli dispositivi di sicurezza “intelligenti” di tipo noto riguardano la rilevazione di perdite di gas tramite analisi delle soglie di concentrazione degli stessi in ambienti chiusi (mg/m3 o ppm), mentre la rilevazione di fughe di gas nelle condotte con l’utilizzo di manometri o altri tipi di sensori avviene solo a seguito di una presunzione, da parte dell uomo, di una perdita o fuga di gas negli impianti pubblici, domestici o industriali. Allo stesso modo, l’applicazione di sistemi di sicurezza non invasivi che sfruttino le variazioni dei campi magnetici creati dal movimento meccanico delle parti ferrose o ferromagnetiche interne ai normali contatimi volumetrici a membrane (indicatore a rulli numerati), oltre alle varie difficoltà e possibili disturbi esterni dovuti a interferenze, ampiamente conosciuti da un tecnico del ramo, è sempre subordinata al calcolo dei coefficienti di moltiplicazione, diversi per ogni categoria di contatore, effettuabile solo a seguito delTinserimento manuale delle prime letture.
Insorge quindi il problema di rilevare eventuali perdite o fughe di gas in maniera automatica, superando i limiti tecnici dei sistemi di rilevazione noti, e utilizzando un dispositivo completamente automatico, a prova di errore umano sin dalla prima installazione. Pertanto scopo della presente invenzione è risolvere il suddetto problema svincolando la rilevazione di dette perdite dalla sola accortezza dell’uomo, creando un dispositivo completamente autonomo e automatico sin dalla prima installazione sull’impianto, e mettendo in sicurezza gli utilizzatori con il bloccaggio automatico della fornitura alla base dell’erogazione, prevenendo in questa maniera eventuali darmi da perdite di gas nocivi per l’uomo e, nel caso di gas esplosivi, prevenendo possibili esplosioni. Il dispositivo oggetto d’invenzione prevede un contatore di flusso con emettitore d’impulsi, un’elettrovalvola, un’interfaccia utente, un software/data logger e un circuito elettronico creati ad hoc per il funzionamento dello stesso. E’ particolare oggetto della presente invenzione un dispositivo automatico per il controllo e la prevenzione continua di perdite o fughe di gas, un software/data logger basato suU’autoapprendimento, da parte del DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS, delle abitudini della singola utenza, identificate come condizioni di “normalità” di utilizzo di gas in utilizzatori o impianti pubblici, domestici e industriali, il tutto come meglio descritto nelle rivendicazioni, che formano parte integrante della presente descrizione.
Scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue di un esempio di realizzazione della stessa (e di sue varianti) e dai disegni annesti dati a puro titolo esplicativo e non limitativo, in cui: - nella figura 1 è indicata la composizione generale del dispositivo, con gli elementi la cui interazione è oggetto della presente invenzione;
- nella figura 2 è motirato nel dettaglio il processo di funzionamento del dispositivo oggetto dell’invenzione;
- nella figura 3 è indicata una possibile variante realizzativa, utilizzando come base i normali contatori volumetrici a pareti deformabili a uso domestico;
- nella figura 4 è mostrata in dettaglio una possibile configurazione del DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS sulla base del contatore a pareti deformabili di cui alla figura 3.
Descrizione di dettaglio di u esempio di realizzazione
Premessa: Il dispositivo è alimentato da rete/batterie ed è montato alla base dell’ erogazione della fornitura. Può essere montato in sostituzione o in aggiunta al contatore tradizionale, come sistema di sicurezza, test d’impianto, telecontrollo e telegestione nelle condotte e a monte di qualunque utilizzatore.
Nella figura 1 con 1 è indicato un sensore di flusso a turbina optoelettronico, con 2 un’elettrovalvola, con 3 Γ alloggiamento della scheda elettronica e del software/data logger creati ad hoc per lo stesso, con 4 Γ interfaccia utente, con 5 T alimentazione, con 6 la direzione del flusso di gas, con 7,8,9 i collegamenti elettrici ed elettronici delle componenti. Nella figura 2 la turbina (2) del sensore di flusso è in stop, il timer (6) é a 00:00, Γ elettrovalvola (9) é aperta e il fascio fotoelettrico (5) tra il led (3) e il foto rilevatore (4) del sensore di flusso è continuo. Con 8 si indica l’alloggiamento del software/data logger, del circuito elettronico e dell’alimentazione. Sempre riferendosi alla Figura 2, il gas circola alTintemo dell'apparecchio (1), attivando la turbina (2), che ruotando interrompe il fascio fotoelettrico (che in assenza di circolazione di fluidi e quindi a turbina ferma é continuo) tra il led (3) e il foto rilevatore (4). Gli impulsi elettrici (S) emessi dall'intermittenza del fascio fotoelettrico tra led e fotorivelatore attivano il timer (6) e il contatore di flusso generale (7). Perché il DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS svolga le funzioni oggetto della presente invenzione lo stesso dovrà essere testato sull impianto/utilizzatore per (x) giorni (TEST UTENZA). Durante questo perìodo di test il software/data logger creato ad hoc per il dispositivo rileverà tutti i dati dei tempi di flusso dell’utenza e relativa portata.
Al termine del perìodo di TEST UTENZA il software/data logger, basato sul principio dell ’ autoapprendimento tarerà il circuito elettronico del DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS sulla base dei parametri di “normalità” di utilizzo della fornitura (intendendo per “normalità” le abitudini di utilizzo della singola utenza, e NON intendendo la “normalità” del senso comune e delle statistiche, come la diminuzione di utilizzo del gas nelle ore notturne o nei perìodi caldi dell’anno), nella fattispecie effettuerà una taratura automatica sui valori di : - tempo massimo di flusso continuo registrato, indipendentemente dalla portata; - portata minima di flusso continuo registrata, indipendentemente dal tempo;
- portata massima di flusso continuo registrata, indipendentemente dal tempo.
Il dispositivo chiuderà quindi automaticamente il flusso di fluido alla base del contatore qualora l’utilizzo della fornitura di gas eccedesse i succitati parametri di “normalità”, riferiti alla singola utenza dove il dispositivo è installato, ovvero qualora:
- fosse superato il tempo massimo di flusso continuo, indipendentemente dalla portata, come da taratura automatica;
- il contatore registrasse un flusso continuo di portata inferiore alla portata minima registrata nel periodo di test, e sulla base della quale il dispositivo si è tarato automaticamente;
- il dispositivo registrasse una portala superiore alla portata massima registrata nella fase di test;
La ratio delle diverse tarature e relativo bloccaggio automatico del flusso di gas alla base del contatore sta nel fatto che:
- con il superamento del tempo massimo di flusso continuo su cui il sistema si è tarato, si presume una perdita della condotta o di un utilizzatore, o l’accidentale dimenticanza di un rubinetto aperto da parte dell’utente (nel caso di eccesso di utilizzo consapevole da parte dell’utente, si vedrà più avanti nella descrizione in che modo il dispositivo gestisce questa situazione);
- con la registrazione di un flusso continuo di portata inferiore alla portata minima sulla quale il dispositivo si è tarato, si presume una perdita pressoché impercettibile della condotta, che se non riparata per tempo, potrebbe portare a un danno maggiore dovuto all’espandersi della presunta perdita o, se dovesse rimanere tale, porterebbe ad una perdita “trascurabile” ma illimitata nel tempo, di cui l’utente non si accorgerebbe neppure a fronte di un lieve aumento sulla bolletta;
- con la registrazione di una portata superiore alla portata massima registrata nella fase di test, si presume una rotura netta della condota o una perdita di notevole importanza, capace di provocare ingenti danni da intossicazioni o esplosioni.
Ognuno dei succitati allarmi e relativo bloccaggio del sistema sarà opportunamente segnalato tramite l’interfaccia utente, in modo che l’utente, al momento del riarmo manuale del dispositivo (come con un salvavita), sia a conoscenza del presunto motivo po' il quale il sistema è andato in blocco, prendendo i dovuti provvedimenti. Facendo sempre riferimento alla figura 2, «pialo» il timer (6) attivato con la circolazione del flusso (1) superasse il tempo limite , come da taratura automatica, un impulso elettrico eccita il relè che, per il primo minuto lancia un allarme sull’interfaccia utente (acustico, con lampeggiamento di led o altra segnalazione acustico/visiva), trascorso il quale il sistema attiverà l’elettrovalvola (9) a chiusura continua, interrompendo completamente il flusso alla base deU’erogazione. Entro il limite del minuto di segnalazione allarme l’utente può annullare manualmente Γ allarme, tramite il tasto ERRATA CORRIGE* sull’ interfaccia utente . ;Se ciò avviene, il timer (6) torna a 00:00, l’elettrovalvola (9) resta in posizione aperta e il ciclo ricomincia. ;Al contrario, se entro il tornine di 1 minuto di allarme non dovesse esserci l’annullamento manuale dell’allarme, il sistema attiverà l’elettrovalvola (9) a chiusura continua, interrompendo completamente il flusso alla base dell’erogazione, perdurando nella segnalazione visiva dell’allarme sull’interfaccia utente. ;La ratio del periodo temporale di 1 minuto tra l’attivazione del cicalino acustico e la chiusura dell’elettrovalvola concede all’utente, qualora l’eccesso dei parametri di normalità fosse dovuto a un consapevole utilizzo della fornitura, di annullare l’allarme tramite il tasto ERRATA CORRIGE, * operazione che resetterà il timer e contemporaneamente avvierà la memorizzazione automatica del nuovo valore per tutta la durata dell’utilizzo al di fuori dei parametri di “normalità” come da taratura automatica. Al termine di detto utilizzo consapevole al di fuori dei parametri di “normalità” il DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS chiederà all’utente, tramite l’interfaccia utente, se questi desidera convalidare la memorizzazione del nuovo parametro di “normalità” avviata con il tasto ERRATA CORRIGE. Se l’utente riconosce la necessità di estendere detto parametro di “normalità” al nuovo valore, lo farà convalidando l’operazione, premendo quindi nuovamente il tasto ERRATA CORRIGE altrimenti, qualora l’utente si accorgesse che il superamento di detto parametro di “normalità” è stato consapevole ma del tutto eccezionale, si asterrà dalla convalida di detto nuovo parametro. I parametri di “normalità” resteranno quindi i medesimi, come da taratura automatica al termine del TEST UTENZA.
Prima installazione del DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS Il dispositivo viene fornito con una pre installazione di parametri medi in funzione del tipo di utenza e delle portate dei contatori, le stesse ricavate dai test sperimentali del prodotto sul campo. Questo serve nella fase di TEST UTENZA ad avere comunque un controllo dell’impianto a pioto regime, da parte del dispositivo già alla prima installazione. Alla fine del TEST UTENZA di circa 2 settimane o un mese, il dispositivo sostituisce automaticamente detti parametri preimpostati con i parametri di “normalità” rilevati e memorizzati con il TEST UTENZA. Da quel momento il dispositivo funzionerà solo con i nuovi parametri di “normalità”, unici e diversi per ogni singola utenza.
Il DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS viene installato sull’impianto da qualunque addetto ai lavori del ramo tecnico, nel caso in cui esso dovesse sostituire integralmente il contatore tradizionale, oppure dallo stesso utente, se capace, (data la facilità di installazione e la completa autonomia di funzionamento sin dall’avvio, per altro intuitivo), nel caso in cui dovesse essere utilizzato solo come dispositivo di sicurezza, in aggiunta al contatore.
Una volta installato ti DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS e riaperta la valvola generale di passaggio di gas alla base del contatore, l’installatore, dopo un’attesa di 10 minuti a utilizzatori spenti (tempo necessario a rimettere in pressione rimpianto), preme il tasto START sull’interfaccia utente (5), attivando il DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS.
La prima azione automatica, della durata di circa 15 minuti, prevede la funzione TEST IMPIANTO. Detto test mira a verificare immediatamente se sull’impianto vi sono perdite, dando per scontato che non ve ne siano se l’emettitore d’impulsi resta inattivo.
Trascorsa la fisse di TEST IMPIANTO, se non sono rilevate perdite, il DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS avvia in automatico la fase di TEST UTENZA.
Detta fase di TEST UTENZA, ad esempio della durata di due settimane o un mese, mira alTautoapprendimento (felle abitudini dell’utente, memorizzando i suoi parametri di “normalità”, come già descritto in precedenza.
Al termine della fase di TEST UTENZA, sempre in modo automatico, il DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS si tarerà automaticamente sui parametri elencati sopra nella descrizione, ossia:
- tempo massimo di flusso continuo registrato, indipendentemente dalla portata; - portata minima di flusso continuo registrata, indipendentemente dal tempo;
- portata massima di flusso continuo registrata, indipendentemente dal tempo.
Qualora uno di questi parametri dovesse essere superato, il dispositivo procederà alle azioni come da descrizione generale del principio di funzionamento, con tutte le opzioni ad esso connesse e già elencate in precedenza.
Modo di del dispositivo in di gas acino / gas di città Verrà di seguito riportato un modo di attuazione del dispositivo, in funzione del controllo continuo e prevenzione di perdite negli impianti di gas metano, in ambito domestico. Il riferimento preso in esempio è l’abitazione privata della famiglia Taldeitali, 3 vani abitabili più cucina e bagno, per un nucleo familiare di 4 persone. Se dovesse esserci una rottura nella tubazione che fornisce l’abitazione in questione, e questa perdita non fosse evidente “a naso” (si pensi a impianti con tubazioni molto lunghe, con una tubazione esterna o interrata), il Sig. Takfeitali si accorgerebbe della perdita solo nel momento in cui la bolletta del gas presentasse un conto salatissimo. In quel caso, il Sig. Taldeitali si troverebbe a pagare sia la bolletta che gli eventuali danni creati dalla perdita della sua tubazione. Il DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS può prevenire questo tipo di danni. Infatti, se il flusso di gas dovuto alla perdita dovesse superare uno dei parametri di “normalità” come da taratura automatica, il dispositivo bloccherebbe l’erogazione del gas alla base, ed eviterebbe la perdita, altrimenti inevitabile.
Qualora invece il dispositivo dovesse entrare in blocco a causa del superamento del tempo massimo di flusso come da taratura automatica, e questo dovesse essere dovuto ad esempio a un utilizzo della cucina insolitamente prolungato, (eccesso consapevole dei parametri di “normalità”, come ad esempio una polenta cotta a regola d’arte, por cui ci vogliono diverse ore di cottura) il dispositivo avvertirebbe l’utente del superamento del tempo massimo con un allarme acustico/visivo di 1 minuto tramite l’inter&ccia utente (basterebbe quindi premere il tasto ERRATA CORRIGE, come da descrizione, continuando la cottura della polenta e decidendo o meno, a seguito della segnalazione tramite interfaccia utente, se convalidare il nuovo parametro come “normale”)
Varianti
Sono possibili variami realizzative all’esempio non limitativo descritto, senza per altro uscire dall’ambito di protezione della presente invenzione, comprendendo tutte le realizzazioni equivalenti per un tecnico del ramo. In particolare nell’ utilizzo del dispositivo in funzione del controllo e prevenzione di fughe di gas, può essere utilizzato un contatore volumetrico a pareti deformabili del tipo G(n), al quale può essere applicato un encoder incrementale che sflutti la meccanica del visualizzatore a rulli per generare gli impulsi precedentemente descritti anche con l’ausilio della figura 2.
E’ possibile utilizare sensori di flusso diversi da quello a turbina descritto sopra, come ad esempio a ultrasuoni o a pistoni rotanti, purché dotati di emettitore di impulsi.
L’elettrovalvola utilizzata può essere integrata al dispositivo o posta nelle sue immediate vicinanze sull’impianto, può essere di tipo Instabile o a riarmo manuale, normalmente aperta o chiusa, ed è possibile altresì utilizzare valvole di divaso tipo purché comandate elettronicamente dal dispositivo, il tutto in funzione di un eventuale risparmio energetico.
Il DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS può essere alimentato da rete, da battola o dalla combinazione di queste, in funzione delle necessità e dell’infiastruttura in cui il dispositivo i installato. Nel caso deU’utilizzo di batterìe ricaricatali esse possono essere ricaricate da rete o da dinamo laddove la forza e la velocità di rotazione delle parti meccaniche di alami dei contatori su elencati lo permeta.
L’interfaccia utente può prevedere la mera segnalazione acustica o luminosa dell’allarme (tramite divosi led colorati o alternanze di colorì su led multicolore) o la visualizzazione completa su display led o led, essa può essere posizionata diretamente sul contatore, agendo quindi da master o dentro casa, o entrambi come visualizzatore/master remoto. La medesima interfaccia utente può avere porte e connessioni input/òutpitf per gli utilizzi ampiamente conosciuti da un tecnico del ramo.
in dettaglio di una variante realizzativa
Facendo riferimento alle Figure 3 e 4, è di seguito descrìtta in dettaglio una possibile configurazione del DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS, applicando un encoder incrementale ad uno dei perni meccanici rotanti (tei contatore a membrane o dei rulli numerati del visualizzatore del medesimo contatore.
Nella Figura 3 con 1 è rappresentato il contatore volumetrico a parrà deformabili, del tipo G4 (ad uso domestico), con 2 l’elettrovalvola, con 3 il visualizzatore meccanico/elettronico e l’interfaccia utente, con 4 l’attacco in ingresso del contatore sull’impianto, con 5 l’attacco in uscita del contatore sull’impianto.
Nella Figura 4 con 1 è indicato il contatore volumetrico a parrà deformabili, del tipo G4, con 2 la base del visualizzatore meccanico a rulli numerati, con 3 l’encoder incrementale installato rotante con il flusso di gas nel contatore, con 4 la scheda elettronica completa di microprocessore e sofiware/data logger, con 5 il visualizzatore meccanico/elettronico e l’interfaccia utente del DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS, con 6 l’attacco del gas in entrata, con 7 l’elettrovalvola collegata alla scheda (4), con 8 l’attacco (tei contatore in uscita sull’impianto domestico.
Sempre tacendo riferimento alla Figura 4, con l’ingresso del gas (6) nel contatore, il movimento delle di detto contatore fanno ruotare meccanicamente il perno su cui normalmente è installato il gruppo rulli numerato per la visualizzazione dei consumi, la cui sensibilità minima, nei contatori predisposti per l’emettitore di impulsi (contatto reed switch) è di 1dm cubo, che corrisponde a 10 giri su se staso di detto pano.
Nel DISPOSITIVO AUTOMATICO DI SICUREZZA GAS a detto perno è installato un encoder incrementale che, nel caso ad esentino di un encoder a 5000 impulsi/giro, darebbe un di misura con sistema standard di emissione impuls di 50.000:1 .
Deto encoder 0) è colle alla scheda elett (4) che sfrut impulsi per calcol i consumi del g con un'altissima risoluzion
Lo stesso sisema può esse utilizz per eliminare i rulli meccani dei normali

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo automatico per la prevenzione di perdite e fughe di gas in utilizzatori e impianti domestici, pubblici e industriali, caratterizzato da un sensore di flusso con emettitore di impulsi ad altissima risoluzione, una elettrovalvola,uninterfacciautenteeuncircuitoelettronicoesoftware/data logger creati ad hoc per il funzionamento di detto dispositivo, il tutto completamenteautomaticosindallaprimainstallazione.
  2. 2. Software/dataloggerdotatodiclockcalendercomenellarivendicazione1,che memorizza automaticamente i parametri di "normalità” di utilizzo della singolautenza,siattivaautomaticamenteallaprimainstallazioneeavviain automatico le fasi di TEST IMPIANTO e TEST UTENZA, procedendo nella secondafasesoloaseguitodiesitopositivodellaprima.
  3. 3. Parametri di "normalità" di utilizzo della singola utenza, come nella rivendicazione 2, dati dal tempo massimo di flusso continuo registrato, indipendentementedallaportata;portataminimadiflussocontinuoregistrata, indipendentementedaltempo;portatamassimadiflussocontinuoregistrata, indipendentementedaltempo.
  4. 4. Metodo di autoapprendimento del dispositivo tramite circuito elettronico e software/dataloggercreatiadhoc,comenellerivendicazioni 1 e 2 e3,con taratura automatica sulla base della memorizzazione automatica delle condizioni di"normalità" di utilizzo della singola utenza nella fase di TEST UTENZA.
  5. 5. TEST IMPIANTO, come nelle rivendicazioni 1 e 2, da avviare al momento dell'installazionedidettodispositivo,delladuratadi10o30minuti,conavvio manuale tramite interfaccia utente e stop automatico, durante i quali il sistema verifica che sull'impianto non ci siano perdite o fughe già al momento dell'installazione di detto dispositivo, tramite l'utilizzo degli impulsi ad alta risoluzione, la cui assenza conferma che sull'impianto non vi sono perdite, e la presenza conferma il contrario.
  6. 6. TEST UTENZA, come nelle precedenti rivendicazioni, della durata di due settimane o un mese, con avvio e stop automatico, durante la quale il dispositivo apprende le abitudini di utilizzo della fornitura dell'utenza, anche chiamati parametri di "normalità”.
  7. 7. Funzione ERRATA CORRIGE, come nelle rivendicazioni 1-5, tramite la quale l’utente, consapevole del superamento delle soglie dei parametri di "normalità”, può annullare l’allarme emesso tramite l’interfaccia utente, evitando l’azionamento dell'elettrovalvola, e aggiornando, se lo desidera, il parametro di "normalità" superato, con il nuovo parametro sostitutivo.
  8. 8. Interfaccia utente, come nelle rivendicazioni precedenti, che può essere posizionata sul dispositivo, in casa o entrambi, corredata di porte e connessioni dati input/output per telecontrollo, telegestione e per tutte le applicazioni ampiamente conosciute da un tecnico del ramo, tramite la quale il dispositivo e l'utente interagiscono solo in fase di avvio TEST IMPIANTO e di ERRATA CORRIGE.
  9. 9. Elettrovalvola, come nelle rivendicazioni 1, 2, 7, attivata dal dispositivo solo a seguito del superamento dei parametri di "normalità", che può essere integrata al dispositivo o posta nelle immediate vicinanze di esso sull'impianto. 0. Dispositivo automatico di sicurezza, come in ognuna delle precedenti rivendicazioni, installabile sia da tecnici che dallo stesso utente finale, data la sua completezza e capacità di funzionamento e reperimento dei dati in totale autonomia, senza necessità di inserimento manuale di alcun parametro allo scopo del suo utilizzo, per svolgere tutte le funzioni di cui alla presente invenzione, svincolando la rilevazione di perdite e fughe di gas dalla sola accortezza dell’uomo, scongiurando quindi l’errore umano dovuto, nei dispositivi di sicurezza noti, aH’inserimento manuale dei parametri iniziali per il funzionamento degli stessi.
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