ITSV20060003A1 - Dispositivo di sterzatura in particolare per motori nautici fuoribordo - Google Patents

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ITSV20060003A1
ITSV20060003A1 IT000003A ITSV20060003A ITSV20060003A1 IT SV20060003 A1 ITSV20060003 A1 IT SV20060003A1 IT 000003 A IT000003 A IT 000003A IT SV20060003 A ITSV20060003 A IT SV20060003A IT SV20060003 A1 ITSV20060003 A1 IT SV20060003A1
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rod
steering device
ducts
hydraulic steering
duct
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IT000003A
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Inventor
Giorgio Gai
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Ultraflex Spa
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63HMARINE PROPULSION OR STEERING
    • B63H20/00Outboard propulsion units, e.g. outboard motors or Z-drives; Arrangements thereof on vessels
    • B63H20/08Means enabling movement of the position of the propulsion element, e.g. for trim, tilt or steering; Control of trim or tilt
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63HMARINE PROPULSION OR STEERING
    • B63H25/00Steering; Slowing-down otherwise than by use of propulsive elements; Dynamic anchoring, i.e. positioning vessels by means of main or auxiliary propulsive elements
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    • B63H25/12Steering gear with fluid transmission

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Description

"Dispositivo di sterzatura in particolare per motori nautici fuoribordo"
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di sterzatura per motori marini, in particolare per motori fuoribordo avente almeno: uno stelo (2), il quale stelo è montato a tenuta in un corpo cilindrico (1) che è scorrevole lungo detto stelo (2) ed il quale stelo è sporgente a tenuta dalle testate (3) del corpo cilindrico (2) stesso, uno stantuffo (502) che è fissato in posizione sostanzialmente intermedia dello stesso sullo stelo (2) e che divide il corpo cilindrico (1) in due camere a volume variabile (4,5); due ingressi/uscite (204, 205) posti in comunicazione con dette due camere (4,5).
Dispositivi del suddetto tipo sono noti ed ampiamente utilizzati. Nonostante questi dispositivi assolvano la loro funzione in m soddisfacente, gli stessi presentano alcuni inconvenienti.
In primo luogo si deve notare che in questi noti dispositivi, lo stel e solidale allo specchio di poppa, mentre il cilindro è scorrevole lungo lo stelo. Il fissaggio del dispositivo allo specchio di poppa avviene quindi per mezzo dello stelo. Esistono due tipi di fissaggio. In ambedue i casi, un elemento di accoppiamento al motore è fissato allo stelo per mezzo di elementi radiali o sostanzialmente radiali. In un tipo di fissaggio è prevista un a piastra forata di fissaggio che presenta estensioni angolate d'estremità con cui si collega ad una delle due opposte estremità dello stelo. La piastra forata viene fissata mediante bulloni od altri mezzi di serraggio in corrispondenti fori di un a contro-piastra o di attacchi previsti sul corpo del motore o sul morsetto del motore di fissaggio allo specchio di poppa dell’imbarcazione. La seconda tipologia di fissaggio prevede invece un alberino di sopporto parallelo allo stelo e che è destinato ad impegnarsi in luogo od all’interno di un asse tubolare d’incemieramento del morsetto di fissaggio del motore al corpo del motore stesso. L’alberino è collegato rigidamente con ciascuna delle sue estremità alla corrispondente estremità dello stelo del
Per quanto riguarda l’alimentazione del fluido alle due camere del cilindro, lo stato dell’arte prevede una in cui il cilindro stesso presenta alle sue due opposte estremità rispettivamente, una entrata/uscita per l'alimentazione e lo di un fluido, generalmente olio da ciascuna delle due camere separate dallo stantuffo. Poiché il cilindro si sposta lungo lo stelo, tale collegamento deve essere eseguito per ciascuna entrata ed uscita per mezzo di tubi flessibili che si interpongono fra una estremità di ciascun condotto di alimentazione del fluido per ciascuna corrispondente camera e la detta corrispondente camera. La necessaria rigidità dei tubi flessibili fa si che il continuo movimento di scorrimento del cilindro possa comportare a lungo andare uno stress del materiale che può provocarne la rottura, specialmente nelle zone di uscita dal pozzetto di poppa fino ai raccordi del cilindro.
Una ulteriore diversa soluzione prevista dallo stato delrte consiste nel convogliare olio all’interno delle camere del cilindro, per far muovere il cilindro stesso relativamente allo stelo, attraverso due contrapposti condotti realizzati all’interno dello stelo e che si dipartono ciascuno da una delle due opposte estremità di testa dello stelo, sboccando rispettivamente in una diversa camera delle due camere del cilindro. Ciò si ottiene con fatto che nello stelo viene realizzato un foro passante che è chiuso in una zona intermedia sostanzialmente a livello dello stantuffo e che presenta due uscite una in corrispondenza di una camera e l’altra in corrispondenza dell’altra camera. A tale proposito si veda il brevetto italiano SV2003A000027 a nome della stessa titolare del presente domanda di brevetto a cui si può fare riferimento per comprendere la presente invenzione .
Relativamente a questa forma esecutiva si è rilevato tuttavia l’inconveniente a seguito descrìtto: L’alimentazione dell’olio avviene tradizionalmente tramite un circuito che giunge, tipicamente a partire dal volante, in prossimità del gruppo del dispositivo di sterzatura, tipicamente; in corrispondenza dello specchio di poppa, con due tubi che giungono entrambi dallo stesso lato del gruppo di sterzatura stesso. Questo comporta che l’alimentazione dei due condotti avvenga in questo modo: un primo condotto, quello adiacente alla zona di arrivo dei detti tubi, viene alimentato direttamente, mentre il condotto più lontano viene alimentato tramite un prolungamento del corrispondente tubo, che viene fatto passare sul lato opposto del gruppo di sterzatura fino a raggiungere la corrispondente entrata del secondo condotto sulla corrispondente estremità dello stelo.
Questo comporta che un tratto del circuito idraulico, ovvero il tratto corrispondente al condotto la cui entrata avviene dall’estremità dello stelo non adiacente ai lato di arrivo dei detti tubi, sia più lungo, e quindi presenti perdite di carico maggiori, con uno sbilanciamento del circuito idraulico stesso.
Inoltre un ulteriore inconveniente è relativo al fatto che il detto tubo, di prolungamento o collegamento al condotto la cui entrata non è prevista sull’estremità dello stelo rivolta verso il lato di arrivo di entrambi i tubi, presenti un allungamento realizzato con parti flessibili che sono posizionate appunto dietro al dispositivo stesso e possono impigliarsi o costituire intralcio.
Lo stato dell’arte ha previsto un ulteriore dispositivo di sterzatura in cui l'alimentazione dell’olio alle camere del cilindro avviene se attraverso due condotti di alimentazione previsti nello stelo e che terminano con la loro estremità di entrata o di collegamento ciascuno corrispondenza di una delle due opposte estremità di testa dello stelo. Per ovviare agli inconvenienti su esposti, una delle due aperture di ingresso di uno dei due condotti e che è prevista su una delie due opposte estremità dello stelo è collegata ad un terminale di raccordo ai tubi di alimentazione del fluido che è previsto sull’estremità dello stelo in cui sbocca l’apertura di entrata del primo condotto. Ciò ha luogo per mezzo di un condotto di collegamento che è realizzato opportunamente integrato nella struttura portante del dispositivo. In particolare nella versione in cui il fissaggio del dispositivo al motore ha luogo per mezzo di un alberino di fissaggio le cui estremità si raccordano per mezzo di braccetti radiali d’estremità alle corrispondenti estremità dello stelo, il detto condotto di collegamento è realizzato all'interno dei braccetti e del detto alberino di fissaggio essendo questi elementi realizzati opportunamente tubolari. In questo dispositivo dell’arte nota l'alimentazione dell'olio o fluido idraulico avviene si attraverso i due contrapposti condotti all’interno dello stelo, ma gli ingressi/uscite dei detti due condotti ed a cui si raccordano i tubi di alimentazione dell'olio o fluido idraulico provenienti dalla pompa di comando di sterzatura sono posizionati entrambi sul lato di testa del dispositivo corrispondente alla stessa estremità di testa dello stelo .
Per convogliare l’olio all’interno di ciascun condotto adiacente agli ingressi/uscite si ha una connessione diretta con l’ingresso/uscita più prossimo, mentre per convogliare l’olio o fluido idraulico all'interno dell’altro condotto viene previsto un foro passante all’interno dei braccetti radiali o dei mezzi di sopporto dello stelo, come si può notare chiaramente nelle figure allegate 8 e 9 che illustrano l’arte nota. Questa forma esecutiva chiaramente comporta una notevole asimmetria nelle resistenze di flusso delle due parti di circuito che collegano la pompa del dispositivo di sterzatura con ciascuna delle due camere del cilindro di sterzatura ed inoltre costituiscono un notevole aggravio di costo sia per quanto riguarda il puro costo dell’alberino di fissaggio e dei braccetti radiali di collegamento delle estremità dello stelo al detto alberino di fissaggio, sia per quanto riguarda i tempi ed i costi di montaggio poiché è necessario che ciascuna estremità dello stelo e dell’alberino di fissaggio sia collegata a tenuta fra loro. Si consideri che il fissaggio dell’alberino allo stelo è un punto critico, poiché su detto fissaggio vengono scaricate le forze che il motore esercita sul dispositivo di sterzatura durante la marcia. In questo caso, quindi non solo il collegamento dei braccetti radiali allo stelo ed all'alberino di fissaggio deve essere sufficientemente resistente, ma lo stesso deve anche generare una tenuta stabile e duratura nel tempo e soprattutto che non venga pregiudicata da forze agenti in senso di svergolamento del parallelogramma che è formato dallo stelo, dal parallelo alberino e dai braccetti radiali di collegamento.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di sterzatura secondo il preambolo della rivendicazione 1 e che posa ovviare in modo semplice e poco costoso aali inconvenienti dei noti dispositivi di sterzatura.
L’invenzione consegue i suddetti scopi con un dispositivo di sterzatura per motori marini, in particolare per motori fuoribordo avente almeno: uno stelo, il quale stelo è montato a tenuta in un corpo cilindrico che è scorrevole lungo detto stelo ed il quale stelo è sporgente a tenuta dalle testate del corpo cilindrico stesso, uno stantuffo che è fissato in posizione sostanzialmente intermedia dello stesso sullo stelo e che divide il corpo cilindrico in due camere a volume variabile; due ingressi/uscite ciascuno dei quali comunica con una di dette due camere per mezzo di un separato condotto d’alimentazione delle dette due camere, essendo detti condotti ulteriormente ricavati all'interno dello stelo ed i quali due condotti sboccano con la loro entrata/uscita in corrispondenza di una sola delle due estremità del detto stelo e rispettivamente in una delle due camere delimitate dai due lati dello stantuffo.
I due condotti possono essere previsti sotto forma di due fori assiali fra loro paralleli e che sui dipartono da una stessa estremità di testa dello stelo mentre terminano con un tratto radiale che sbocca in corrispondenza della superficie esterna dello stelo in due punti fra loro distanziati in direzione assiale dello stelo e ciascuno dei quali è previsto su un tratto di stelo, ovvero un cosiddetto semistelo su uno dei due lati dello stantuffo.
Alternativamente i due condotti possono essere previsti sotto forma di condotti disposti l’uno all’interno dell'altro, essendo lo stelo formato da due elementi tubolari di diverso diametro disposti l’uno dentro l'altro ad una certa distanza fra loro. I due condotti possono essere eccentrici e/o concentrici, in particolare coassiali fra loro. Ciascun condotto comunica separatamente con solo una delle due camere sui due opposti lati dello stantuffo.
In una forma costruttiva particolare il dispositivo comprende almeno un terminale di fissaggio del motore fuoribordo mediante serraggio e/o a morsetto allo specchio di poppa di una imbarcazione su cui è mont girevole intorno ad un asse sostanzialmente verticale di sterzatura gruppo motore/propulsore, ed il quale dispositivo di sterzatura comprende inoltre un circuito idraulico chiuso con almeno una pompa azionata da mezzi di sterzatura, come un volante, un timone o simili ed almeno un cilindro attuatore idraulico a doppio effetto costituito da un corpo cilindrico in cui è montato scorrevole almeno uno stelo, il quale stelo sporge a tenuta dalle testate del corpo cilindrico, e porta, in una posizione intermedia dello stesso, uno stantuffo separatore che divide il corpo cilindrico in una prima ed una seconda camera a volume variabile e lo stelo in un primo ed un secondo settore di stelo ed in cui ciascuna delle dette prima e seconda camera è operativamente connessa ad un corrispondente ingresso/uscita per il fluido idraulico, cosiddetto primo ingresso/uscita per la prima camera e cosiddetto secondo ingresso/uscita per la seconda camera (5); almeno un mezzo di fissaggio del gruppo cilindro-stelo allo specchio di poppa e/o al terminale di fissaggio del motore allo specchio di poppa, al quale mezzo di fissaggio è fissato in modo non scorrevole relativamente rispetto alla stessa l’almeno uno stelo, almeno un braccetto di rinvio tra il cilindro e dei mezzi di accoppiamento per la sterzatura del motore fuoribordo stesso solidali al motore, ed in cui almeno detti primo e secondo ingressi/uscite delie dette prima e seconda camera del cilindro sono connesse rispettivamente un primo condotto per il detto primo ingresso/uscita ed un secondo condotto per detto secondo ingresso/uscita, detti primo e secondo condotto essendo ricavati all’interno dello stelo e si estendono dalla stessa estremità esterna dello stelo e/o del dispositivo fino ad una o più aperture di comunicazione con la corrispondente prima o seconda camera del cilindro, le quali aperture sono previste adiacenti al lato dello stantuffo che è rivolto verso la corrispondente testata del cilindro di uscita del detto stelo
Grazie agli accorgimenti sopra descritti, l’invenzione consente il superamento degli inconvenienti relativi all’arte nota e sopra illustrati in dettaglio.
Infatti la presenza di due condotti per l’alimentazione delle dette due camere, essendo detti condotti ricavati ambedue nello stelo ed in modo da scoccare in corrispondenza di una sola delle due estremità del detto stelo permette di poter alimentare detti condotti tramite due ingressi/uscite per il fluido idraulico o olio che sono realizzati in corrispondenza della stessa estremità di stelo, i quali ingressi/uscite sono connessi ai tubi di alimentazione per l’alimentazione dei detti condotti.
In questo modo si realizza un circuito idraulico ottimale e bilanciato, poiché i due tratti di circuito idraulico corrispondenti ognuno ad una determinata camera del cilindro presentano la stessa lunghezza e sostanzialmente le stesse perdite di carico. In questo modo i due tratti del circuito idraulico sono bilanciati tra loro, superando gli inconvenienti dell’arte nota.
Inoltre l’alimentazione avviene dallo stesso lato dello stelo e non sono necessari allungamenti dei tubi che convogliano il fluido idraulico o olio, evitando in questo modo eventuali impedimenti che potrebbero nascere come più sopra descritto.
Nella presente descrizione e nelle rivendicazioni, con termine semistelo si deve intendere sia un settore di stelo, cioè una parte di stelo corrispondente sostanzialmente ad una metà lunghezza dello stelo sia un parte di stelo sotto forma di elemento separato fisicamente da una ulteriore parte di stelo. Nel primo caso la suddivisione dello stelo in semisteli è sostanzialmente ideale e la linea ideale di divisione è sostanzialmente definita
variante i due semisteli so due pa separate di stelo che so collegate fra loro ad esempio dallo stantuffo o da un elemento di fissaggio dello stantuffo sullo stelo. Pertanto il termine semistelo non va considerato come limitato ad una parte costruttiva separata corrispondente a metà della lunghezza complessiva dello stelo.
Per comprendere meglio gli inconvenienti dell’arte nota ed i vantaggi della presente invenzione conviene fare riferimento alle figure allegate, in cui
La fig.1 illustra una vista in pianta di una forma esecutiva del dispositivo oggetto della presente invenzione.
La fig.2 illustra una vista frontale del dispositivo di fig. 1.
La fig.3 illustra uno spaccato in pianta di una prima forma esecutiva del dispositivo oggetto della presente invenzione in cui i condotti sono coassiali sullo stesso settore di stelo.
La fig.4 illustra uno spaccato in pianta di un particolare della prima forma esecutiva illustrata in fig. 3.
Le fig.5 e 6 illustrano uno spaccato in pianta di una seconda forma esecutiva del dispositivo oggetto della presente invenzione in cui i condotti sono sostanzialmente affiancati sullo stesso settore di stelo.
La fig.7 illustra uno spaccato in pianta di un particolare della prima forma esecutiva illustrata in fig. 5 e 6.
La fig. 8 illustra una forma esecutiva dell’arte nota in cui i condotti sono passanti all’interno dei mezzi di sopporto dello stelo stesso e dei due semisteli.
La fig. 9 illustra una forma ell’arte nota in cui i condotti sono passanti all’interno dei due sem
Facendo riferimento alla fig. 8 è possibile notare una prima forma esecutiva secondo l'arte nota. È possibile notare il cilindro idraulico, composto da un corpo cilindrico 1 che scorre su di uno stelo 2 il quale è fissato a due staffe di sopporto 106 connesse tra loro da un mezzo di fissaggio 206. In colore nero tratteggiato è indicato il percorso del circuito idraulico: l’olio o fluido idraulico viene alimentato a due ingressi/uscite 90 e 91 tramite due tubi o condutture che provengono da una pompa, non illustrata, azionata per mezzo del volante o dei mezzi di comando delia imbarcazione. In questo esempio di cilindro o dispositivo secondo l’arte nota gli ingressi/uscite 90 e 91 sono disposti entrambi sullo stesso lato del cilindro e si possono notare i differenti percorsi che l’olio o fluido idraulico deve seguire: il condotto corrispondente aH’ingresso/uscita 91 essendo prossimo alla corrispondente ingresso/uscita 91 stessa compie un percorso decisamente minore e meno tortuoso del condotto corrispondente all’ingresso/uscita 90, il quale condotto invece attraversa le due staffe di sopporto ed il mezzo di fissaggio 206 per giungere infine nella corrispondente camera attraverso l’attraversamento del corrispondente semistelo. Appare immediatamente percepibile dalla fig. 8 come il percorso del circuito idraulico corrispondente all'ingresso/uscita 90 sia indubitabilmente più lungo e tortuoso del percorso del circuito idraulico corrispondente all’ingresso/uscita 91, e questo comporta per detto condotto perdite di carico maggiori. Le perdite di carico sono infatti correlate non solo alla lunghezza ma anche alle curve presenti nel circuito in analisi. Inoltre è da notare che se
idraulico corrispondente all’ ingresso/uscita 90, esso deve attraversare differenti parti che quindi devono essere connesse tutte a tenuta tra loro.
Ciò comporta che si ha in primo luogo un circuito idraulico sbilanciato, in cui i due rami corhspondenti ai due ingressi/uscite 90 e 91 presentano perdite di carico diverse ed in secondo luogo un costo di produzione decisamente elevato, dovuto alla presenza di lavorazioni complesse e di numerosi punti di serraggio a tenuta.
In fig. 9 è illustrato un secondo esempio di arte nota: in questo caso si ha un cilindro idraulico composto da una parte di corpo cilindrico 1 che scorre tenuta su di uno stelo 2, il quale stelo è fissato tra due staffe di sopporto 106 unite da un mezzo di fissaggio 206. In questo caso si può notare che i due ingressi/uscite 90 e 91 sono posizionati in corrispondenza dei due semisteii in cui è diviso lo stelo 2. In questo caso i condotti interni allo stelo hanno la stessa lunghezza, ma poiché i tubi o condutture dell’olio o fluido idraulico giungono al dispositivo dallo stesso lato, è necessario prevedere, come illustrato, che il tubo, o conduttura idraulica corrispondente aH’ingresso/uscita 90 sia più lungo. Questo comporta nuovamente che il circuito idraulico risulta essere non bilanciato, poiché analogamente ai ragionamenti di cui sopra, il circuito idraulico corrispondente all'ingresso/uscita 90 è più lungo e tortuoso del circuito idraulico corrispondente all'ingresso/uscita 91. In questo caso inoltre bisogna tenere presente che la parte di circuito idraulico esterno al cilindro corrispondente all’ingresso/uscita 90 e necessario a portare dal lato opposto l’alimentazione dello stesso, attraversa lo spazio di azione del cilindro stesso e può quindi creare intralc
La presente invenzione risolve i sopra cita problemi dell’arte nota tramite un dispositivo di sterzatura per motori marini, illustrato genericamente in fig. 1 e 2 in particolare per motori fuoribordo avente almeno: uno stelo 2, il quale stelo è scorrevole in un corpo cilindrico 1 e sporgente a tenuta dalle testate 3 del corpo cilindrico stesso, uno stantuffo 502 in posizione sostanzialmente intermedia allo stelo 2 e che divide il corpo cilindrico 1 in due camere 4 e 5, due ingressi/uscite 204, 205 posti in comunicazione con dette due camere 4 e 5 rispettivamente in cui detti ingressi/uscite 204 e 205 sono operativamente connessi a due condotti 104 e 105 per l’alimentazione delle dette due camere 4 e 5 , essendo detti condotti 104 e 105 ricavati in una sola delle due estremità del detto stelo 2.
In questo modo vengono agevolmente superati gli inconvenienti legati all’arte nota, poiché non soltanto gli ingressi/uscite 204 e 205 sono situati in corrispondenza della stessa estremità del detto stelo 2, evitando che vi sia una parte di circuito idraulico analoga a quella esterna illustrata nella fig. di arte nota 9, ma inoltre i tratti di circuito idraulico 104 e 105 corrispondenti agli ingressi/uscite 204 e 205 presentano sostanzialmente la stessa lunghezza e quindi sostanzialmente le stesse perdite di carico. Il circuito idraulico della presente invenzione è quindi da considerarsi un circuito idraulico bilanciato, in cui entrambi i rami del circuito hanno la stessa lunghezza, tortuosità, e quindi le stesse perdite di carico.
Facendo riferimento alle fig. 1 e 2 si può notare esternamente la configurazione del dispositivo secondo la presente invenzione: il dispositivo comprende un cilindro idraulico opmposto da un corpo cilindrico 1 che scorre rispeto ad uno stelo 2, il quale stelo 2 è fissalo ad un terminale di fissaggio 6. il terminale di fissaggio 6 comprende due staffe di sopporto 106 e 106’ connesse alle estremità dello stelo 2 e ad un mezzo di fissaggio 206, sostanzialmente parallelo allo stelo 2.
Inoltre il dispositivo comprende un bracceto di sterzatura 7 fissato al corpo cilindrico 1 e due ingressi/uscite 204, 205 per l’ingresso/uscita del fluido idraulico.
Secondo una carateristica dalla deta prima estremità il deto primo condoto 104 sbocca nella prima camera 4 sul lato dello stantuffo 502 rivolto verso la deta estremità tramite almeno una apertura di comunicazione 404 ed il secondo condotto 105 sbocca nella seconda camera 5 sul lato dello stantuffo 502 rivolto verso l’estremità opposta tramite una apertura di comunicazione 405.
Secondo una prima forma esecutiva illustrata nelle figg. 3 e 4 è previsto che i condoti 104 e 105 siano realizzati coassiali l’uno rispeto all’altro. Si può notare in fig. 3 come i due condoti 104 e 105 siano coassiali l’uno rispeto all’altro e come entrambi siano operativamente connessi per il passaggio del fluido idraulico, o olio, da un lato con il corrispondente ingresso/uscita 204 e 205 dall’altro lato con l’apertura di comunicazione corrispondente 404 e 405.
Sostanzialmente in questa forma esecutiva la camera a volume variabile 4 viene riempita o svuotata dal fluido idraulico o olio alimentato alla camera stessa tramite la apertura di comunicazione 404 per mezzo del condoto 104 alimentato a sua volta dall’ingresso/uscita 204 e la camera a volume variabile 5 viene riempita o svuotata da fluido idraulico o olio alimentato alla camera stessa tramite la apertura di comunicazione 405 per mezzo del condotto 105 alimentato a sua volta dall’ingresso/uscita 205. Quindi operativamente si può riassumere il funzionamento come segue: l’utente aziona un comando di sterzatura, non illustrato, il quale comando aziona una pompa per il pompaggio del fluido idraulico o olio nel corrispondente ramo del circuito idraulico, il fluido idraulico o olio viene quindi pompato in pressione all'interno del ramo corrispondente e attraverso l’ingresso/uscita raggiunge il condotto che lo convoglia attraverso le aperture di comunicazione alla corrispondente camera a volume variabile. Il riempimento della camera a volume variabile porta allo spostamento del corpo cilindrico sullo stelo e conseguentemente alla movimentazione del braccetto di sterzatura connesso al corpo cilindrico stesso. Quando viene riempita la camera opposta ovviamente sia ha una traslazione del cilindro in senso contrario.
Nella forma esecutiva illustrata in fìg. 3 è possibile notare che il condotto 105 è sostanzialmente concentrico al condotto 104 e si prolunga oltre lo stantuffo o in corrispondenza dello stesso e tramite le aperture 405 è messo in comunicazione con la camera a volume variabile 5. Il condotto 105 è connesso in corrispondenza della estremità dello stelo 2 con l'ingresso/uscita 205. A fianco dell’ingresso/uscita 205 è visibile l’ingresso/uscita 204 che alimenta il canale 104 posizionato concentricamente attorno al canale 105. Il canale 104 in prossimità dello stantuffo 502 presenta delle aperture di comunicazione 404, ad esempio disposte radialmente, ed è in comunicazione con la camera volume variabile 4. Sia il condotto 104 che 105 sono ricavati sullo stesso settore di stelo 102, infatti è possibile notare che lo stelo 2 è suddiviso dallo stantuffo 502 in due settori, o parti, di stelo, 102 e 202. mentre il settore di stelo 102 presenta i canali 104 e 105, il settore di stelo 202 può essere semplicemente realizzato cavo, oppure pieno, o in altri modi.
È da notare che nella soluzione preferita ed illustrata in fig. 3 lo stantuffo è previsto forato in modo da far passare il fluido idraulico direto verso la camera 5 realizzata in corrispondenza del settore di stelo 202.
Inoltre sempre in fig. 3 è possibile notare come le pareti delle camere a volume variabile 4 e 5 siano realizzate dalle testate del corpo cilindrico 3 e 3’ che sono fissate a tenuta, dalla superficie esterna del corrispondente settore di stelo 102 e 202, dalla parete interna del corpo cilindrico 1 e dalla corrispondente parete dello stantuffo 502 affacciata sulla coincidente camera a volume variabile 4 e 5.
Sono previste delle chiusure a tenuta tra i differenti componenti del cilindro attuatore in modo da evitare perdite di fluido idraulico o olio.
Secondo una seconda forma esecutiva preferita illustrata nelle figg.
5, 6 e 7 detti primo e secondo canale possono essere realizzati in maniera non concentrica, pur essendo entrambi ricavati all’interno dello stesso semistelo, ad esempio i detti due condotti 104’ e 105’ , come illustrato possono essere realizzati sostanzialmente paralleli tra loro ed estendentesi dalla estremità del settore di stelo 202' almeno fino allo stantuffo 502’. In particolare come è possibile notare in fig. 5 il primo condotto 104’ termina in corrispondenza di una prima apertura 404’ in comunicazione con la camera a volume variabile 4’, ed il secondo condotto 105’ termina in corrispondenza di una seconda apertura comunicazione con la camera a volume variabile 5'.
Dal confronto delle figg. 5 e 6 è possibile notare il movimento che compie il corpo cilindrico da una posizione in cui le camere a volume variabile 4’ e 5’ presentano sostanzialmente ugual volume, ad una posizione in cui la camera 4’ presenta volume minimo e la camera 5’ presenta volume massimo.
È inoltre possibile notare dalle sopra menzionate figure che i due condotti 104’ e 105’ sono realizzati preferibilmente paralleli tra loro e che il condotto 105’ ovvero quello che sfocia nella camera 5’ situata nel semistelo in cui non sono ricavati i condotti stessi si prolunga attraverso un foro nello stantuffo oltre lo stantuffo stesso fino ad una apertura 405’ che mette in comunicazione il condotto 105 con la camera 5.
Per motivi funzionali le aperture di passaggio 404’ e 405’ sono realizzate adiacenti allo stantuffo 502’.
Detti primo 104’ e secondo 105’ condotti realizzati nel semistelo corrispondente sfociano in corrispondenza del tratto terminale dello stelo in due corrispondenti ingressi/uscite 204’ e 205’ connessi a loro volta con la restante parte del circuito idraulico.
È da notare inoltre che per entrambe le forme esecutive presentate, e facendo specifico riferimento alle figg. 4 e 7 che il tratto terminale del semistelo 102 che presenta i condotti 104 e 105 o 104’ e 105’ termina in corrispondenza della staffa di sopporto 106 o 106’ a cui è vincolato. Onde permettere una semplice lavorazione della staffa di sopporto 106 ed il contemporaneo passaggio delle
ingressi/uscite 204 e 205 o 204’ e 205’ siano connessi ad un mezzo di accoppiamento 9, 9’ che presenta al suo interno i corrispondenti attacchi per gli ingressi/uscite 204 e 205 o 204’ e 205’ e le necessarie canalizzazioni. In questo modo l'interfacciamento tra stelo 2, 2’ e la staffa di sopporto 106, 106’ non avviene nella soluzione preferita in modo diretto, ma tramite detto mezzo di accoppiamento, che costituisce una sorta di testata del semistelo 102, 102’.
Facendo riferimento alla forma preferita del mezzo di accoppiamento 9 di fig. 4 nel caso di primo e secondo condotto 104 e 105 coassiali tra loro, è possibile notare come le canalizzazioni all’interno del mezzo di accoppiamento 9 siano realizzate in modo tale per cui il secondo condotto 105 sbocca direttamente in corrispondenza del secondo ingresso/uscita 205, mentre il primo condotto 104 sfocia in una piccola canalizzazione 109 che a sua volta sbocca in corrispondenza del primo ingresso/uscita 204.
Facendo riferimento invece alia fig. 7 è possibile notare che in questo caso, in cui i condotti 104’ e 105’ sono sostanzialmente paralleli, il mezzo di accoppiamento 9’ presenta una prima ed una seconda canalizzazione 109’ e 209' collegate ai detti condotti 104' e 105’, le quali canalizzazioni 109’ e 209’ sfociano nei corrispondenti ingressi/uscite 204’ e 205’.
Un ulteriore vantaggio che si consegue con questa particolare soluzione, che prevede che il semistelo avente i condotti presenti una sorta di testata costituita dal mezzo di accoppiamento di cui sopra, è che la staffa 106 o 106’ presenta una lavorazione molto semplice, in quanto le canalizzazioni sono ricavate nel mezzo di accoppiamento e non nella staffa, rendendo la lavorazione della staffa estremamente semplice.
Ulteriori caratteristiche ed i perfezionamenti sono oggetto delle rivendicazioni.

Claims (35)

  1. RIVENDICAZIONE 1. Dispositivo di sterzatila per motori marini, in particolare per motori fuoribordo avente almeno: uno stelo (2), il quale stelo (2) è montato a tenuta in un corpo cilindrico (1) che è scorrevole lungo detto stelo (2) ed il quale stelo (2) è sporgente a tenuta dalle testate del corpo cilindrico stesso, uno stantuffo (502) che è fissato in posizione sostanzialmente intermedia dello stesso sullo stelo (2) e che divide il corpo cilindrico (1) in due camere (4, 5) a volume variabile; due ingressi/uscite (204, 205) ciascuno dei quali comunica con una di dette due camere (4, 5) per mezzo di un separato condotto d’alimentazione (104, 105) delle dette due camere (4, 5), caratterizzato dal fatto che detti condotti (104, 105) sono ulteriormente ricavati all'interno dello stelo (2) ed i quali due condotti (104, 105) sboccano con la loro entrata/uscita (204, 205) in corrispondenza di una stessa estremità delle due estremità del detto stelo (2) e rispettivamente in una delle due camere (4, 5) delimitate fra loro dai due lati dello stantuffo (502).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che I due condotti (104, 105) sono costituiti da due fori assiali fra loro paralleli e che sui dipartono da una stessa estremità di testa dello stelo mentre terminano con un tratto radiale che sbocca in corrispondenza della superficie esterna dello stelo in due punti fra loro distanziati in direzione assiale dello stelo (2) e ciascuno dei quali è previsto su un tratto di stelo, ovvero un cosiddetto semistelo su uno dei due lati dello stantuffo.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i due condotti (104, 105) sono costituit da condotti disposti l’uno all’interno dell'altro, essendo lo stelo (2) formato da due elementi tubolari di diverso diametro disposti l’uno dentro l’altro ad una certa distanza fra loro. I due condotti possono essere eccentrici e/o concentrici, in particolare coassiali fra loro.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che ciascun condotto comunica separatamente con solo una delle due camere sui due opposti lati dello stantuffo.
  5. 5. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che comprende un terminale di fissaggio (6) del motore fuoribordo mediante serraggio e/o a morsetto allo specchio di poppa di una imbarcazione su cui è montato girevole intorno ad un asse sostanzialmente verticale di sterzatura il gruppo motore/propulsore, ed il quale dispositivo di sterzatura comprende inoltre un circuito idraulico chiuso con almeno una pompa azionata da mezzi di sterzatura, come un volante, un timone o simili ed almeno un cilindro attuatore idraulico a doppio effetto costituito da un corpo cilindrico (1) in cui è montato scorrevole almeno uno stelo (2), il quale stelo sporge a tenuta dalle testate (3) del corpo cilindrico (1), e porta, in una posizione intermedia dello stesso, uno stantuffo separatore (502) che divide il corpo cilindrico in una prima ed una seconda camera a volume variabile (4,5) e lo stelo in un primo ed un secondo settore di stelo (102, 202) ed in cui ciascuna delle dette prima e seconda camera (4,5) è operativamente connessa ad un corrispondente ingresso/uscita per il fluido idraulico, cosiddetto primo ingresso/uscita (204) per la prima camera (4) e cosiddetto secondo ingresso/uscita (2Q5) per la seconda camera (5) ; almeno un mezzo di fissaggio (6) del gruppo cilindro-stelo allo specchio di poppa e/o al terminale di fissaggio del motore allo specchio di poppa, al quale mezzo di fissaggio (6) è fissato in modo non scorrevole relativamente rispetto alla stessa l’almeno uno stelo, almeno un braccetto di rinvio (7) tra il cilindro e dei mezzi di accoppiamento per la sterzatura del motore fuoribordo stesso solidali al motore, ed in cui almeno detti primo e secondo ingressi/uscite (204, 205) delle dette prima e seconda camera (4,5) del cilindro sono connesse rispettivamente un primo condotto (104) per il detto primo ingresso/uscita ed un secondo condotto (105) per detto secondo ingresso/uscita, detti primo e secondo condotto (104, 105) essendo ricavati all’interno dello stelo (2) e si estendono dalla estremità esterna dello stelo stesso fino ad una o più aperture^ di comunicazione (404, 405) con la corrispondente prima (4) o seconda (5) camera del cilindro, le quali aperture sono previste adiacenti al lato dello stantuffo (502) che è rivolto verso la corrispondente testata (3) del cilindro di uscita del detto stelo e che detti primo e secondo condotto (104, 105) sono ricavati entrambi in uno solo del detto primo (102) o secondo (202) settore di stelo e sboccano entrambi su una sola stessa estremità delle due opposte estremità dello stelo (2) in cui sono ricavati detto primo e detto secondo ingresso/uscita (204, 205).
  6. 6. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto primo condotto (104) sbocca nella prima camera (4) sul lato dello stantuffo (502) rivolto verso la detta estremità tramite almeno una apertura di comunicazione (404) ed il secondo condotto (105) camera lato dello stantuffo (502) rivolto verso l'estremità opposta tramite almeno una seconda apertura di comunicazione (405).
  7. 7. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti condotti (104, 105) sono realizzati coassiali l’uno rispetto all’altro.
  8. 8. Dispositivo di sterzatura idraulica la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo condotti coassiali (104 e 105) sono operativamente connessi per il passaggio del fluido idraulico, o olio, da un lato con il corrispondente primo e secondo ingresso/uscita (204 e 205) dall’altro lato con l’apertura di comunicazione corrispondente (404 e 405).
  9. 9. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che la prima camera a volume variabile (4) viene riempita o svuotata dal fluido idraulico o olio alimentato alla camera stessa tramite la prima apertura di comunicazione (404) per mezzo del primo condotto (104) alimentato a sua volta dal primo ingresso/uscita (204) e la seconda camera a volume variabile (5) viene riempita o svuotata dal fluido idraulico o olio alimentato alla seconda camera stessa tramite la seconda apertura di comunicazione (405) per mezzo del secondo condotto (105) alimentato a sua volta dal secondo ingresso/uscita (205).
  10. 10. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che il secondo condotto (105) è sostanzialmente concentrico al primo condotto (104) e si prolunga oltre lo stantuffo (502) o in corrispondenza dello tesso.
  11. 11. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detto secondo condotto (105) è messo in comunicazione con la camera a volume variabile 5 tramite la/e seconda/e apertura/e (405) ed è connesso in corrispondenza della estremità dello stelo 2 con il secondo ingresso/uscita (205).
  12. 12. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il detto primo canale (104) è posizionato concentricamente ed esternamente al detto secondo canale (105) .
  13. 13. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detto primo canale in prossimità dello stantuffo 502 presenta delle prime aperture di comunicazione (404) per la comunicazione con la detta prima camera (4).
  14. 14. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che dette prime aperture di comunicazione (404) sono disposte radialmente rispetto all’asse longitudinale del detto primo canale (104).
  15. 15. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che sia il primo condotto (104) che il secondo condotto (105) sono ricavati sullo stesso settore di stelo (102).
  16. 16. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto, che il settore di stelo (202) che non presenta i detti primo e secondo canale è realizzato cavo, o pieno.
  17. 17. Dispositivo di sterzatila idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che lo stantuffo (502) è previsto forato, in modo tale da far passare il fluido idraulico diretto verso la camera (5) realizzata in corrispondenza del settore di stelo (202) che non presenta i detti primo e secondo canale.
  18. 18. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che le pareti delle camere a volume variabile (4 e 5) sono realizzate dalle testate (3, 3’) del corpo cilindrico fissate a tenuta, dalla superficie esterna del corrispondente settore di stelo (102 e 202), dalla parete interna del corpo cilindrico (1) e dalla corrispondente parete dello stantuffo (502) affacciata sulla coincidente camera a volume variabile (4 e 5).
  19. 19. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che sono previste chiusure a tenuta tra i differenti componenti del cilindro attuatore in modo da evitare perdite di fluido idraulico o olio.
  20. 20. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo canale (104’ e 105’) sono realizzati nello stesso semistelo in maniera non concentrica.
  21. 21. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo canale (104' e 105’) sono realizzati nello stesso semistelo paralleli l’uno all’altro.
  22. 22. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, aratterizzato dal fatto che detti primo e secondo canale (104' e 105’) si estendono dalla estremità del settore di stelo (202’) almeno fino allo stantuffo (502’).
  23. 23 Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo condotto (104’) termina in corrispondenza di una prima apertura (404’) in comunicazione con la camera a volume variabile (4’), ed il secondo condotto (105’) termina in corrispondenza di una seconda apertura (405’) in comunicazione con la camera a volume variabile (5’).
  24. 24. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che i due condotti (104’) e (105’) sono realizzati preferibilmente paralleli tra loro e che il condotto (105’) ovvero quello che sfocia nella camera (5’) situata nel semistelo in cui non sono ricavati i condotti stessi si prolunga attraverso un foro nello stantuffo oltre lo stantuffo stesso fino ad una apertura (405’) che mette in comunicazione il condotto (105’) con la camera (5’).
  25. 25. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che le aperture di passaggio (404’ e 405’) sono realizzate adiacenti allo stantuffo (502’).
  26. 26. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti primo (104’) e Secondo (105’) condotti realizzati nel semistelo corrispondente sfociano in corrispondenza del tratto terminale dello stelo in due corrispondenti ingressi/uscite (204’ e 205’) connessi a loro volta con la restante parte del circuito idraulico.
  27. 27. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che il tratto terminale del semistelo (102) che presenta i condotti (104 e 105 o 104’ e 105’) termina in corrispondenza della staffa di sopporto (106 o 106’) a cui è vincolato.
  28. 28. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che gli ingressi/uscite (204 e 205 o 204’ e 205’) sono connessi ad un mezzo di accoppiamento (9, 9’).
  29. 29. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che presenta al suo interno i corrispondenti attacchi per gli ingressi/uscite (204 e 205 o 204’ e 205’) almeno una canalizzazione per ogni ingresso/uscita.
  30. 30. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che l’Interfacciamento tra stelo (2, 2’) e la staffa di sopporto (106, 106’) non avviene in modo diretto, ma tramite detto mezzo di accoppiamento, che costituisce una sorta di testata del semistelo (102, 102’).
  31. 31. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che nel caso di primo e secondo condotto (104 e 105) coassiali tra loro le canalizzazioni all’interno del mezzo di accoppiamento (9) sone in modo tale per cui il secondo condotto (105) sbocca direttamente in corrispondenza del secondo ingresso/uscita (205), mentre il primo condotto (104) sfocia in una canalizzazione (109) che a sua volta sbocca in corrispondenza del primo ingresso/uscita (204).
  32. 32. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che nel caso in cui i condotti (104’ e 105’) sono sostanzialmente paralleli, il mezzo di accoppiamento (9’) presenta una prima ed una seconda canalizzazione (109’ e 209’) collegate ai detti condotti (104’ e 105’), le quali canalizzazioni (109’ e 209’) sfociano nei corrispondenti ingressi/uscite (204’ e 205’).
  33. 33. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che il semistelo avente i condotti presenta una sorta di testata costituita dal detto mezzo di accoppiamento (9, 9’), è che la staffa (106 o 106’) essendo le canalizzazioni ricavate nel mezzo di accoppiamento e non nella staffa.
  34. 34. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che le parti terminali di detto stelo presentano mezzi di serraggio a dette staffe che sono costituiti da da una filettatura presente sulla superficie esterna di detto stelo, e da due dadi di trattenuta previsti ciascuno su uno dei due opposti lati dei terminali della detta piastra.
  35. 35. Dispositivo di sterzatura idraulica secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che il detto braccetto è provvisto di mezzi per ruotare/traslare all'interno della sede ricavata sul cilindra come per esempio innesti a baionetta, giunzioni a vite/madrevite, dado/controdado e presenta inoltre sul suo corpo mezzi per fare traslare/ruotare rispetto al corpo del braccetto stesso la parte terminale del braccetto stesso, come per esempio giunzioni a vite/madrevite, dado/controdado ed innesti a baionetta.
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