ITRM980393A1 - Pattini per rotolamento su strada o scivolamento su ghiaccio - Google Patents

Pattini per rotolamento su strada o scivolamento su ghiaccio Download PDF

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ITRM980393A1
ITRM980393A1 IT98RM000393A ITRM980393A ITRM980393A1 IT RM980393 A1 ITRM980393 A1 IT RM980393A1 IT 98RM000393 A IT98RM000393 A IT 98RM000393A IT RM980393 A ITRM980393 A IT RM980393A IT RM980393 A1 ITRM980393 A1 IT RM980393A1
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione dal titolo:
“Pattini per rotolamento su strada o scivolamento su ghiaccio”
La presente invenzione attiene ad un nuovo tipo di pattini per rotolamento su strada o scivolamento su ghiaccio. Più in particolare attiene ad un tipo di pattini in grado di offrire, oltre a quello tradizionale, un nuovo modo di pattinare, migliore e più completo.
Con riferimento al pattinaggio a rotelle, i sistemi fino ad oggi adottati sono essenzialmente di due tipi, e cioè il pattino con quattro ruote accoppiate due a due, e il più recente pattino con ruote in linea. Sia il primo che il secondo, richiedono, per produrre l’avanzamento del pattinatore, un movimento di spinta delle gambe operato in diagonale verso l'esterno durante il quale la pianta del piede resta parallela al terreno ed il bilanciamento del corpo è coadiuvato da un movimento sincronizzato delle braccia mantenute quasi distese. Il risultato è una traiettoria di avanzamento un po’ a zig-zag, con posizione prona del corpo.
Questo atteggiamento motorio è reso obbligatorio principalmente dalla necessità di agganciare per attrito il suolo con componente di spinta trasversale alle ruote, e poi dal fatto che la struttura del pattino, come normalmente concepita, è uri elemento di tipo monoblocco che richiede alfa pianta del piede, quando sotto sforzo, di restare parallela al terreno con tutte le ruote a contatto del medesimo.
Questi due fattori, propri a tutti i tipi di pattino in commercio, impongono dunque il già descritto movimento caratteristico delle gambe e delle braccia, ed in fase di corsa e accelerazione, la posizione accentuatamente prona del corpo.
Appare evidente come tale movimento da un lato e la postura del corpo per ottenerlo dall'alto, richiedano, per essere ottenuto, una notevole forza fisica, un notevole senso dell’equilibrio, che limita la pratica di tale sport ad un circoscritto numero di persone dotate dei suddetti requisiti fìsici.
E’ pertanto chiara l'esigenza di mettere a punto un nuovo sistema di pattinaggio che possa trovare più larga diffusione anche tra pattinatori meno esperti o tra persone con maggiore rigidezza di postura e che possa costituire una valida alternativa anche come mezzo di trasporto urbano.
Tale esigenza viene soddisfatta, secondo la presente invenzione, partendo dal principio di meglio assecondare il movimento naturale degli arti durante la deambulazione riducendo così lo sforzo necessario per la produzione del moto e, in particolare, facendo in modo di variare il movimento in diagonale delle gambe in un movimento nella direzione della linea del moto, così da produrre la correzione della traiettoria da traiettoria a zig-zag a traiettoria pressoché rettilinea, di migliorare la posizione del corpo, rendendola più eretta e quindi più vicino alla posizione naturale del camminare e del correre, ottenendo l'ulteriore vantaggio di incrementare la velocità di avanzamento e di poter procedere anche in luoghi più affollati, essendo la fascia di spazio richiesta per procedere più stretta.
Per realizzare tale esigenza viene vantaggiosamente previsto secondo l’invenzione di realizzare un pattino a rotelle allineate centralmente o disposte a due a due che consenta al piede di piegarsi secondo il naturale movimento deambulatorio, e di munire il pattino di un sistema automatico di bloccaggio che entri in contatto con il suolo e quindi si attivi, soltanto quando il piede si piega in fase di spinta di modo che, quando il piede resta in piano, il sistema di bloccaggio è inattivo ed il pattino si comporta come un pattino tradizionale, consentendosi così anche la tecnica tradizionale di pattinaggio, e di munire il pattino stesso di elementi di irrigidimento che ne consentano la rigidezza laterale anche fra la zona di appoggio del piede e la caviglia per la salvaguardia della caviglia medesima.
Forma pertanto oggetto specifico delia presente invenzione un pattino a tre o quattro ruote, preferibilmente del tipo in linea, caratterizzato dal fatto di essere composto da una porzione di calzatura interna del tipo a stivaletto e da una porzione esterna rigida realizzata in una prima parte anteriore di puntale ed una seconda parte posteriore che circonda caviglia e tallone dentro alle quali trova alloggio detta porzione di calzatura interna; in cui detta prima parte anteriore e detta seconda parte posteriore del pattino sono reciprocamente solidarizzate tramite mezzi flessibili di collegamento di tipo a lamina o a molla o da altro mezzo capace di svolgere analoghe funzioni posti in corrispondenza della parte sottostante degli stessi così da consentirne il reciproco movimento rotatorio e l'automatico ritorno in linea; in cui dette parti anteriore e posteriore sono provviste di elementi verticali disposti ortogonalmente rispetto a detti mezzi flessibili di collegamento disposti gli uni all’interno degli altri, e in cui all’interno di ciascuna coppia di elementi verticali sono previsti mezzi a ruota collegati agli stessi tramite mezzi a perno.
Vantaggiosamente secondo l’invenzione detta porzione di calzatura interna a stivaletto, dette porzioni anteriori e posteriori collegate dall’elemento flessibile, così come dette porzioni ortogonali a detta prima e detta seconda porzione vengono a costituire un unico elemento snodato flessibile ed elastico, che consente al piede di piegarsi in avanti e al pattino di seguirne il movimento snodandosi per riprendere poi automaticamente il proprio assetto non appena il piede che ha effettuato la spinta si distacca dal suolo.
Inoltre in virtù della particolare configurazione gli elementi ortogonali che partono da detto elemento anteriore e da detto elemento posteriore, presentano porzioni allungate che si protendono rispettivamente in avanti e indietro e che ruotano l’una rispetto all’altra, mantenendo il reciproco contatto, restando cinematicamente associate anche quando il piede è piegato in fase di spinta sulle due ruote anteriori e le due ruote posteriori si distaccano dai suolo.
In tal modo è garantita la necessaria rigidezza cinematica dei due elementi sul piano verticale durante il movimento relativo rotazionale e resta cosi salvaguardata l’integrità della caviglia.
Sempre secondo l’invenzione viene vantaggiosamente previsto di fissare la mota più interna prevista nell’elemento anteriore leggermente più in alto rispetto alle altre tre, così che quando il pattino è in piano (e il piede quindi non è piegato) sono solo queste ultime tre ad essere in contatto con il suolo, garantendo la perfetta stabilità e rigidezza del pattino stesso.
Inoltre secondo l'invenzione è previsto di realizzare il piano della lamina leggermente inclinato rispetto all'orizzontale cosicché lo stesso risulti parallelo al terreno quando il piede si piega.
Inoltre sempre secondo l’invenzione detta mota interna prevista nell'elemento frontale dislocata più in alto rispetto alle altre, è del tipo che in meccanica viene detto libero” e cioè realizzata in modo tale da potere girare soltanto in un senso e, nel caso specifico, in senso antiorario così da consentire l'azione di spinta quando, gravata del peso del piede, entra in contatto con il suolo.
Sempre secondo l'invenzione viene vantaggiosamente previsto anche di realizzare un pattino del tipo sopra descritto dotato di tre ruote in linea.
(n tale forma di realizzazione le mote sono sempre tutte a contatto con il terreno e, in considerazione del fatto che la mota centrale è del tipo “libero", il pattino non può ruotare all’indietro, sia quando il piede è piegato in fase di spinta, sia quando il piede insiste in piano su tutte le mote.
Forma pertanto oggetto specifico di detta seconda forma di realizzazione un pattino, caratterizzato dal fatto di essere composto; da una porzione di calzatura interna del tipo a stivaletto e da una porzione esterna rigida realizzata in una prima parte anteriore di puntale ed una seconda posteriore che circonda caviglia e tallone dentro alle quali trova alloggio detta porzione di calzatura interna; in cui detta parte anteriore e detta porzione posteriore del pattino sono solidarizzate tramite mezzi flessibili di collegamento del tipo a lamina o a molla posti in corrispondenza della parte sottostante degli stessi così da consentire il reciproco movimento flessionale; in cui dette parti anteriore e posteriore sono provviste di elementi verticali disposti ortogonalmente rispetto a detti mezzi flessibili di collegamento, in cui detti elementi verticali sono provvisti di elementi di prolungamento che si impegnano reciprocamente, in cui all’interno di detti mezzi verticali anteriori sono previste una prima ed una seconda mota allineata, e in cui all'interno di detti mezzi verticali posteriori è prevista una terza ruota disposta sull’estremità.
Sempre secondo l’invenzione, detta prima, seconda e terza mota sono fissate a detti elementi verticali posteriori ed anteriori alla stessa altezza così da risultare a contatto con il suolo anche quando II piede non è piegato in fase di spinta.
Inoltre detta mota centrale anche in detta forma di realizzazione a tre mote allineate è dei tipo “libero” ed evita pertanto il movimento a ritroso del pattino.
Sempre secondo l’invenzione detti elementi verticali frontali e posteriori possono essere dotati di risvolti intradorsali o nervature o bombature per garantirne la necessaria stabilità e rigidezza.
Una ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione riguarda un’applicazione dello stesso come pattino per ghiaccio ed è caratterizzata dal fatto di utilizzare lo stesso sistema di avanzamento nella stessa direzione del moto ottenuto, consentendo al piede di piegarsi in fase di spinta, e al pattino di agganciare il ghiaccio in tale frangente senza scivolare all’indietro.
Forma pertanto oggetto della presente invenzione una ulteriore forma di realizzazione di pattino da ghiaccio caratterizzato dal fatto di comprendere una porzione di calzatura interna del tipo a stivaletto ed una porzione esterna rigida realizzata in due parti delle quali una prima porzione anteriore di puntale ed una seconda porzione che circonda caviglia e tallone dentro alle quali trova alloggio detta porzione di calzatura interna; in cui detta parte anteriore e detta parte posteriore del pattino sono reciprocamente solidarizzate tramite mezzi flessibili di collegamento, così da consentirne il reciproco movimento flessionale e la completa piegatura del piede; in cui dette parti anteriore e posteriore presentano elementi verticali all’interno dei quali trova alloggio (a parte anteriore della lama di scivolamento; in cui detta lama di scivolamento è associata a detti elementi verticali anteriori mediante mezzi a perno; in cui detta lama è contenuta in detti mezzi verticali posteriori, in cui a detti elementi a perno sono associati mezzi a molla a spirale per mantenere detta lama a contatto con la porzione posteriore anche quando il pattino è sollevato dal suolo; e in cui sono previsti mezzi di bloccaggio del tipo a dente per consentire il bloccaggio del pattino al suolo in fase di spinta.
Sempre secondo l’invenzione, detti mezzi di bloccaggio del tipo a dente sono disposti nella parte interna di ciascuno di detti elementi verticali della porzione anteriore in modo da sormontare a ponte detto elemento di lama.
Inoltre sempre secondo l'invenzione, detti elementi di bloccaggio del tipo a dente sono fissati a detti elementi verticali in una posizione tale per cui non si impegnano con il ghiaccio quando il pattino è in movimento con piede in piano, ma soltanto quando il piede è piegato in fase di spinta.
In tale circostanza infatti, la porzione posteriore si solleva e la porzione frontale ruota all’indietro rispetto a detti mezzi a perno di collegamento fino a quando detti mezzi di bloccaggio a dente entrano in contatto con il ghiaccio impedendo al pattino di scivolare a ritroso e incidendo il ghiaccio solo di quanto è necessario e programmato poiché il dente, oltre un prefissato valore deH'abbassamento incontra con la sua parte inferiore interna la lamina portante e non va oltre.
Secondo una vantaggiosa soluzione prevista nell'invenzione, detto elemento di bloccaggio del tipo a dente è impedito nella sua rotazione in avanti dalla presenza degli elementi verticali della porzione anteriore contro i quali contrasta, ed è tenuto in posizione da mezzi elastici che ne impediscono vibrazioni fastidiose.
La presente invenzione verrà ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, con particolare riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
la figura 1 rappresenta una vista laterale di un pattino secondo l'invenzione nella forma di realizzazione con quattro ruote in linea;
le figure 2 e 3 rappresentano una vista prospettica rispettivamente dei due elementi esterni anteriore e posteriore di supporto delle ruote;
la figura 4 rappresenta una vista prospettica degli elementi di figura 2 e 3 uniti insieme;
la figura 4bis rappresenta una vista prospettica come in figura 4, con l'aggiunta della lamina di collegamento degli elementi 2 e 3; la figura 5 rappresenta una vista dal sotto del pattino di figura 1;
la figura 6 rappresenta una vista laterale del pattino di figura 1 in posizione di spinta;
la figura 7 rappresenta una vista laterale di una seconda forma di realizzazione del pattino secondo l'invenzione con tre ruote in linea;
la figura 8 rappresenta una vista prospettica rispettivamente degli elementi frontali e posteriori di supporto delle ruote in posizione non montata;
la figura 9 rappresenta una vista prospettica dei due elementi illustrati nella figura 8 reciprocamente associati;
la figura 9bis rappresenta una vista prospettica dei due elementi illustrati in figura 9 con apposta la lamina di collegamento degli elementi illustrati in figura 8;
la figura 10 rappresenta una vista prospettica dei due elementi illustrati nelle figure 8 e 9 reciprocamente associati e muniti dell’elemento elastico e della porzione esterna di stivaletto;
la figura 11 mostra una vista dal sotto del pattino di figura 7; la figura 12 mostra una vista laterale del pattino di figura 7 in posizione di spinta;
la figura 13 mostra una vista laterale di una terza forma di realizzazione del pattino secondo l'invenzione corredato da lama per pattinaggio su ghiaccio in posizione di scivolamento;
la figura 14 mostra una vista in sezione verticale de! pattino di figura 13 sull’elemento di perno posto in posizione frontale; e
la figura 15 mostra una vista laterale del pattino su ghiaccio in posizióne di spinta.
Si illustra una possibile applicazione dell'invenzione alla forma di realizzazione di pattini con quattro ruote in linea.
Come si può notare dalla figura 1, il pattino secondo l'invenzione è costituito da una parte interna 1 che forma stivaletto, e da una parte esterna in materiale più rigido e resistente organizzata in due corpi 2 e 3 distinti e resi solidali fra loro tramite una lamina flessibile in acciaio 4 che consenta il moto rotatorio fra i due corpi 2 e 3 ed il loro automatico ritorno sul piano verticale. Il corpo posteriore 2 è munito inferiormente di elementi verticali 5 entro i quali sono alloggiate due ruote in linea 6 cóme indicato nelle figure 1 e 2, elementi che si protendono di una certa misura in avanti per ingaggiare cinematicamente il corpo anteriore 3.
Detto corpo anteriore di puntate è anch'esso munito inferiormente di due elementi verticali 7 entro i quali sono alloggiate altre due ruote in linea 8’ ed 8. Detti elementi verticali 7 si protendono all'indietro per abbracciare esternamente, ingaggiandoli, gli elementi verticali 5 del corpo posteriore come indicato nelle figure 1 e 3 e sia gli elementi verticali 5 che gli elementi verticali 7 possono essere muniti di risvolti intradorsali ovvero assumere conformazioni irrigidenti diverse.
I due corpi, posteriore ed anteriore, sono poi, come già detto, collegati tra di loro dalla lamina flessibile in acciaio 4 oltre che dallo stivaletto interno 1 , come rappresentato in figura 4bis e come visibile dalla figura 1; la combinazione e solidarizzazione dello stivaletto interno 1, della lamina 4, dei due corpi posteriore 2 ed anteriore 3 e degli elementi verticali 7 e 5, può realizzarsi in diversi modi uno dei quali è indicativamente rappresentato nella figura 4bis; la migliore pratica realizzazione dipenderà dalle tecnologie esecutive e dai materiali impiegati dagli esperti del ramo.
In questo modo, stivaletto interno, corpo posteriore e corpo anteriore, vengono a formare un tutt’uno al contempo snodato, flessibile ed elastico che consente al piede di piegarsi in avanti come indicato in figura 6 ed al pattino di seguirne il movimento snodandosi per riprendere poi rassetto originario non appena il piede che ha operato la spinta si distacca dal suolo.
La parte degli elementi verticali del corpo posteriore che si protende in avanti e la parte degli elementi verticali del corpo anteriore che si protende all' indietro, mantengono, scivolando la prima internamente alla seconda, il contatto reciproco restando cinematicamente ingaggiate anche quando il piede è piegato in fase di spinta sulle due ruote anteriori e le due ruote posteriori si distaccano dal suolo, come indicato in figura 6.
In questo modo resta garantita la necessaria rigidezza cinematica dei due corpi in piano verticale durante il movimento relativo rotazionale e resta cosi salvaguardata la caviglia.
Appare evidente dalle figure 1-3 come la ruota 8’ del corpo anteriore 3 sia dislocata leggermente più in alto rispetto alle altre tre, dimodoché, quando il pattino è in piano (piede non piegato) sono solo queste ultime tre ad essere in contatto con il suolo, come indicato in figura 1.
In questa posizione, pur insistendo su tre ruote, il pattino è perfettamente stabile. Infatti, nonostante una ruota sia staccata dal suolo, esso non si può “imbarcare1’, restandone impedito data la posizione delle ruote del corpo posteriore, dalla conformazione del medesimo e dalla presenza della lamina di collegamento dei due corpi, come chiaramente risulta dalle figure 1-3.
Quando in fase di spinta il piede si piega e viene quindi meno l’appoggio sulle due ruote posteriori 6, anche la ruota 8’ entra in contatto con il suolo e la parte anteriore del piede insiste su entrambe le ruote del corpo anteriore 8, 8’, come risulta dalla figura 6.
La ruota interna 8’ del corpo anteriore, oltre ad essere dislocata leggermente più in alto delle altre, presenta la caratteristica di potere girare solo in un senso e cioè in avanti, il che può ottenersi in diversi modi il più semplice essendo quello di far ricorso ad una ruota detta in meccanica “libera" di reperibilità commerciale. In tal modo quando la ruota 8’ entra in contatto con il suolo il pattino non può rullare all' indietro e l'azione di spinta può essere esercitata, mentre il piede in fase di spinta non ha bisogno di disporsi in diagonale alla ricerca dell’indispensabile appiglio, ma può restare orientato in avanti nel senso del moto.
La figura 5 mostra una vista dai sotto del pattino con quattro ruote in linea secondo l’invenzione.
Una seconda forma di realizzazione della presente invenzione prevede un pattino a tre ruote in linea ed è illustrata in figura 7.
Il pattino, indicativamente rappresentato in figura 7 è costituito da uno stivaletto interno 9, dal corpo posteriore 10, dal corpo anteriore 11, solidarizzati dalla lamina flessibile in acciaio 12 o da altro mezzo capace di svolgere analoghe funzioni. Il corpo 10 presenta inferiormente gli elementi verticali 13 entro i quali è alloggiata la ruota 14 come indicato nelle figure 7 e 8, elementi che si protendono in avanti per ingaggiare cinematicamente il corpo anteriore 11 e possono essere muniti di risvolti irrigidenti intradorsali ovvero assumere conformazioni irrigidente diverse grazie a nervature o bombature esterne, il corpo anteriore 11 è anch’esso munito inferiormente di elementi verticali 15 come indicato in figura 7 entro i quali sono alloggiate due ruote in linea 16 e 16’. Detti elementi 15 si protendono aH’indietro per inserirsi, ingaggiandoli cinematicamente negli elementi 13 del corpo posteriore come indicato nelle figure 7 e 9 e possono essere, al pari degli elementi 13, muniti di risvolti intradorsali ovvero assumere conformazioni irrigidenti diverse.
I due corpi, posteriore 10 ed anteriore 11 , sono poi, come già detto, collegati tra di loro, oltre che dallo stivaletto 9, dalla lamina in acciaio 12 come indicato nella figura 9bis e nella figura 10.
In questo modo, stivaletto, corpo posteriore e corpo anteriore formano un tutt’uno, ma, al contempo, snodato, flessibile ed elastico che consente al piede di piegarsi come indicato in figura 12 ed al pattino di seguirne il movimento snodandosi per riprendere poi automaticamente il suo assetto non appena il piede che ha operato la spinta si distacca dal suolo.
Si osserva che la ruota centrale 16’ possiede la caratteristica, già descritta per la forma di realizzazione di pattino a quattro ruote, di potere girare solo in un senso e cioè in avanti, adottandosi, ad esempio, la soluzione detta in meccanica “ruota libera”. Ciò fa sì che, quando in fase di spinta il piede si piega, il pattino non può rullare all’indietro e l’azione di spinta può essere esercitata senza dover disporre il piede in diagonale bensì lasciandolo orientato in avanti nella direzione del moto.
A differenza della precedente forma di realizzazione, il pattino con tre ruote in linea illustrate in figura 7-12 presenta la caratteristica di non consentire il movimento di rotolamento a ritroso non solo quando il piede è piegato ma anche quando il piede insiste in piano su tutte le ruote, ciò in considerazione della posizione della ruota indicata con 16' che resta in contatto con il suolo.
Una ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione concerne un pattino destinato ad essere usato sul ghiaccio ed è illustrato nelle figure 13-15. Anche in tal caso restano validi gli stessi criteri innovativi esposti nel caso del pattino con ruote in linea, in base ai quali criteri il pattino offre la possibilità di attuare anche sul ghiaccio, oltre al pattinaggio tradizionale, il modo nuovo di pattinare che elimina la necessità di disporre il pattino in diagonale per darsi la spinta necessaria all’avanzamento. Tale possibilità si realizza consentendo al piede, in fase di spinta, di piegarsi rimanendo orientato nella stessa direzione del moto e consentendo al pattino di agganciare il ghiaccio senza scivolare all’indietro.
Come si può notare in figura 13, il pattino è costituito da una parte interna 17 che forma stivaletto e da una parte esterna in materiale rigido organizzata in due corpi distinti 18 e 19 collegati tra di loro da una lamina flessibile orizzontale in acciaio 20 o da altro mezzo capace di svolgere analoghe funzioni.
Il corpo anteriore 18 è munito inferiormente di elementi verticali 21 entro i quali trova alloggio la parte anteriore 22 della lama portante di scivolamento e che a questi elementi resta collegata tramite un perno 23, solidale alla lama medesima. Il corpo posteriore 19 è anch’esso munito inferiormente di elementi verticali 24 entro i quali trova alloggio la parte posteriore 25 della lama portante. Il corpo anteriore 21 è altresì munito, in corrispondenza del perno 23 che lo accoppia e lo collega alla lamina portante, di una coppia di molle a spirale 26 poste in coazione e collocate intorno al perno 23 alle sue due estremità come rappresentato in figura 14. Dette molle hanno la funzione di mantenere la lama portante a contatto con il corpo posteriore anche quando il pattino è sollevato e staccato dal suolo.
Quando il piede è in piano, ossia poggia per intero sul pattino, allora il corpo anteriore 18 grava sui perno 23 che lo collega alla lama portante 22, ed il corpo posteriore 19 grava sulla parte 25 delia medesima all'uopo sagomata come indicato in figura 13. Tra gli elementi verticali 24 e la parte posteriore 25 della lama portante si prevede una striscia in gomma 24bis o altro materiale similare per attutire il rumore generato dal reciproco contatto
Si nota anche che sugli elementi verticali 21 del corpo anteriore 18 trova alloggio un secondo perno 27 che serve da supporto ad un dente in acciaio 28, disposto a cavallo della lama portante per arrestarsi, con le sue porzioni di estremità, qualche millimetro più in alto rispetto al filo di detta lama cosicché, quando il pattino procede parallelo al suolo, il dente 28 non entra in contatto con il ghiaccio; quando però, in fase di spinta, il piede si piega, come rappresentato in figura 15 ed il corpo posteriore 19 si solleva, il corpo anteriore 18 ruota aH’indietro intorno al perno 23 di collegamento fino a che il dente 28 non incontra la superficie del ghiaccio.
A questo punto il pattino "blocca" il ghiaccio e non può scivolare a ritroso per cui il pattinatore può imprimere la spinta necessaria all’avanzamento.
Come si può notare dalle figure 13, 15, il dente 28 non può ruotare in senso orario poiché, in tal senso, è bloccato dagli elementi verticali 21 del corpo anteriore 18 contro i quali contrasta, mentre può ruotare in senso antiorario sebbene leggermente contrastato da una linguetta d'acciaio 29 che ha la sola funzione di tenerlo in posizione senza farlo vibrare. Il dente, con la suddetta cinematica, non può mai frenare il pattino raschiando il ghiaccio mentre il pattino scivola in avanti; nè raschiarlo andando all’indietro con piede in piano. Lo può intaccare solo con piede piegato in fase di spinta, poiché, anche con piede piegato, se non si imprime la spinta, il dente, per la libertà rotazionale antioraria di cui gode, pur toccando la superficie ghiacciata, vi scivola sopra. Va anche detto che il dente è strutturato in modo che non può incidere il ghiaccio più di quanto è necessario e programmato poiché, oltre un certo movimento di flessione incontra, con la sua parte interna, la lama portante che lo blocca.
Va infine detto che quando il piede si piega ed il tallone si solleva come indicato in figura 15, il corpo posteriore del pattino resta cinematicamente agganciato alla lama portante allo scopo sagomata tramite i suoi elementi verticali e resta quindi conferita all’insieme dei due corpi, anteriore e posteriore, la necessaria rigidezza a salvaguardia della caviglia.
La presente invenzione è stata descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, ma è da intendersi che variazioni e/o modifiche potranno essere apportate dagli esperti nel ramo senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pattino a quattro ruote del tipo in linea caratterizzato dal fatto di essere composto da una porzione di calzatura interna del tipo a stivaletto e da una porzione esterna rigida realizzata in una prima parte anteriore di puntale ed una seconda parte posteriore che circonda caviglia e tallone dentro alle quali trova alloggio detta porzione di calzatura interna; in cui detta prima parte anteriore e detta seconda parte posteriore del pattino sono reciprocamente solidarizzati tramite mezzi flessibili di collegamento di tipo a lamina o a molla, posti in corrispondenza della parte inferiore degli stessi così da consentirne il reciproco movimento rotatorio ed il ritorno automatico alla posizione iniziale; in cui dette parti anteriore e posteriore sono provviste di elementi verticali disposti ortogonalmente rispetto al piano del pattino disposti gli uni all’interno degli altri, e in cui all'interno di ciascuna coppia di elementi verticali sono previsti mezzi a ruota collegati agli stessi tramite mezzi a perno.
  2. 2. Pattino a quattro ruote del tipo in linea secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di disporre dette ruote rispettivamente due in detta parte anteriore e due in detta parte posteriore di detti elementi verticali previsti al di sotto di detta porzione anteriore e posteriore costituenti detta calzatura esterna.
  3. 3. Pattino a quattro ruote del tipo in linea secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta ruota più interna prevista nell’elemento anteriore tra le due porzioni ortogonali all’elemento flessibile è posizionata leggermente più in alto rispetto alle altre tre.
  4. 4. Pattino a quattro ruote del tipo in linea secondo le rivendicazioni 1-3, caratterizzato dal fatto che detta ruota più interna consente il rotolamento solo in un senso-
  5. 5. Pattino a quattro ruote in linea secondo le rivendicazioni 1-4 caratterizzato dai fatto che detti elementi verticali frontali e posteriori possono essere dotati di risvolti intradossali, o nervature, o bombature per garantirne la necessaria stabilità e rigidezza.
  6. 6. Pattino a tre ruote del tipo in linea caratterizzato dal fatto di essere composto da una porzione di calzatura interna del tipo a stivaletto e da una porzione esterna rigida realizzata in una prima parte anteriore di puntale ed una seconda posteriore che circonda caviglia e tallone dentro alle quali trova alloggio detta porzione di calzatura interna; in cui detta parte anteriore e detta parte posteriore del pattino sono solidarizzate tramite mezzi flessibili di collegamento del tipo a lamina o a molla posta in corrispondenza della parte inferiore degli stessi così da consentire il reciproco movimento flessionale; in cui dette parti anteriore e posteriore sono provviste di elementi verticali disposti ortogonalmente rispetto al piano del pattino, in cui detti elementi verticali sono provvisti di elementi di prolungamento che si impegnano reciprocamente, in cui all'interno di detti mezzi verticali anteriori sono previste una prima ed una seconda ruota allineata, e in cui all'interno di detti mezzi verticali posteriori è prevista una terza ruota disposta sull’estremità.
  7. 7. Pattino a tre ruote del tipo in linea secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detta prima, seconda e terza mota sono fissate a detti elementi verticali posteriori ed anteriori alia stessa altezza così da risultare a contatto con il suolo anche quando il piede non è piegato in fase di spinta.
  8. 8. Pattino a tre mote del tipo in linea secondo le rivendicazioni 1-7, caratterizzato dal fatto che detti elementi verticali frontali e posteriori possono essere dotati di risvolti intradorsali o nervature o bombature per garantirne la necessaria stabilità e rigidezza.
  9. 9. Pattino da ghiaccio caratterizzato dal fatto di comprendere una porzione di calzatura interna del tipo a stivaletto ed una porzione esterna rigida realizzata in due parti delle quali una prima porzione anteriore di puntale ed una seconda porzione che circonda caviglia e tallone dentro alle quali trova alloggio detta porzione di calzatura interna; in cui detta parte anteriore e detta parte posteriore del pattino sono reciprocamente solidarizzate tramite mezzi flessibili di collegamento, così da consentirne il reciproco movimento flessionale; in cui dette parti anteriore e posteriore presentano elementi verticali aH’intemo dei quali trova alloggio la parte anteriore della lama di scivolamento; in cui detta lama di scivolamento è associata a detti elementi verticali anteriori mediante mezzi a perno; in cui detta lama è contenuta in detti mezzi verticali posteriori, in cui a detti elementi a perno sono associati mezzi a molla a spirale per mantenere detta lama a contatto con la porzione posteriore anche quando il pattino è sollevato dal suolo; e in cui sono previsti mezzi di bloccaggio del tipo a dente per consentire il bloccaggio del pattino al suolo in fase di spinta.
  10. 10. Pattino da ghiaccio secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dai fatto che detti mezzi di bloccaggio del tipo a dente sono disposti nella parte interna di ciascuno di detti elementi verticali della porzione anteriore in modo da sormontare a ponte detto elemento di lama.
  11. 11. Pattino da ghiaccio secondo ie rivendicazioni 9, 10 caratterizzato dal fatto che detti elementi di bloccaggio del tipo a dente sono fissati a detti elementi verticali in una posizione tale per cui non si impegnano con il ghiaccio quando il pattino è in movimento, ma soltanto quando il piede è piegato in fase dì spinta.
  12. 12. Pattino da ghiaccio secondo le rivendicazioni 9, 10, 11 caratterizzato dal fatto che detto elemento di bloccaggio del tipo a dente è impedito nella sua rotazione in avanti dalla presenza degli elementi verticali anteriori contro i quali contrasta ed è tenuto in posizione da mezzi elastici che ne impediscono fastidiose vibrazioni.
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