ITRM970392A1 - Inibitori di nf-kb come attivatori di hsf e induttori di proteine da shock termico - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
della domanda di brevetto per Invenzione Industriale dal titolo: "INIBITORI DI NF-kB COME ATTIVATORI DI HSF E INDUTTORI DI PROTEINE DA SHOCK TERMICO"
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione riguarda inibitori del fattore NF-kB come attivatori di HSF e induttori di proteine da shock termico (heat shock). In particolare l'invenzione si riferisce a detti inibitori come attivatori di HSF con attività anti-infiammatoria, antiproliferativa, immuno-regolatrice, citoprotettiva e antivirale TECNICA ANTERIORE NF-kB (Nuclear Factor - kB) è un fattore di trascrizione eucariotico della famiglia rel, che normalmente è localizzato nel citoplasma in un complesso inattivo, la cui forma predominante è un eterodimero conposto delle subunità p50 e p65 legato a proteine inibitorie della famiglia ikB (D. Thanos e T. Maniatis, Cell 80:529-532, 1995).
NF-kB viene attivato in risposta a stimoli di vario tipo, tra cui citochine infiammatorie, radiazioni ultraviolette, infezioni batteriche e virali. La stimolazione causa il rilascio di NF-kB da ikB in seguito alla fosforilazione e conseguente degradazione della proteina ikB-alfa (P.A. Baeuerle e T. Henkel, Annu. Rev. Immunol . 12: 141-179, 1994) . NF-kB, una volta attivato, transloca nel nucleo dove si lega al DNA in specifici siti "kB", e induce la trascrizione di una serie di geni codificanti per proteine coinvolte nella regolazione della risposta immunitaria e infiam-matoria, tra cui vari tipi di interleuchine, il tumor necrosis factor alfa, la NO sintasi e la ciclo-ossigenasi 2 (S. Grimm e P. A. Baeuerle, Biochem. J. 290: 297-308, 1993). Di conseguenza NF-kB è considerato un mediatore precoce della risposta immunitaria e infiammatoria ed è stato coinvolto nel controllo della proli-ferezione cellulare e nella patogenesi di varie malattie nel-l'uomo, fra cui l'artrite reumatoide (H. Becker et al, Clin. Exp. Immunol. 99: 325, 1995), l'ischemia (A. Salminen et al Biochem. Biophys. Res. Commun., 212: 939, 1995), l'arterosclerosi (A.S. Baldwin, Annals Rev. Immunol., 14: 649, 1996) e nella patogenesi della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), a causa dell'aumento della trascrizione del virus della immunodeficienza umana HIV-1 in presenza di NF-kB attivato. L'aumento della tra-scrizione degli RNA del virus HIV-1 da parte di NF-kB è dovuto alla presenza di siti "kB" nelle sequenze (LTR) (Long Terminal Repeats) del genoma del virus (M.J. Lenardo e D. Baltimore, Cell 58: 227-229, 1989).
A loro volta, le proteine da stress, anche proteine da Shock Termico {Heat Shock Proteine - HSPs) (Proc. Nati. Acad. Sci. USA 86, 8407-8411, 1989) sono costituite da polipeptidi sintetizzati da cellule eucariotiche e procariotiche in risposta ad uno shock termico o ad altri tipi di stress ambientali. Le HSPs sono codificate da un sottogruppo di geni delle cellule, identificati come geni da stress.
La trascrizione dei geni da stress è regolata dal fattore trascrizionale HSF (heat shock transcription factor) che viene attivato in seguito all'aumento della temperatura, a stress ambientali o dopo esposizione ad alcune molecole biologiche (R.l. Morimoto et al., J. Biol. Chem. vol. 267, 21987-21990, 1992; C. Amici et al., Proc. Nati. Acad. Sci. USA, vol. 89, 6227-6231, 1992) . il ruolo citoprotettivo delle proteine da stress è stato descritto in numerosi tipi di patologie, tra cui l'ischemia (M.S. Marber et al., J. Clin. Invest. 93, marzo 1994, 1087-1094), IL trauma, l'infiammazione e la replicazione virale (U. Feige et al., "Stress-Inducible Cellular Response" Birkhàuser. Verlag, Basel, 1996).
E' anche noto che, nella patogenesi dell'infezione virale, le proteine da stress HSP interferiscono a vari livelli con la replicazione del virus, e in particolare un ruolo citoprotettivo della proteina HSP70 è stato caratterizzato in alcuni modelli sperimentali di infezione acuta (M.G. Santoro, Experientia, Vol.
50, 1039-1047, 1994). La possibilità di attivare selettivamente alcuni geni "heat shock" (hs) e di manipolare la risposta da stress cellulare a vantaggio dell'ospite, è suggerita da studi recenti nel corso dei quali è stato verificato che le prostaglandine sono in grado di indurre la sintesi di HSP70 in una situazione di non-stress cellulare e di proteggere la cellula ospite durante l'infezione da virus (M.G. Santoro, Experientia, voi. 50, 1039-1047, 1994).
Gli autori hanno recentemente dimostrato che l'induzione della sintesi di HSP70 è uno dei meccanismi molecolari utilizzati dalle prostaglandine ciclopentenoniche per esercitare un blocco selettivo e reversibile della sintesi proteica virale in modelli di infezione con virus ad RNA a filamento singolo con polarità negativa (C. Amici et al., J. Virol. 68, 6890-6899, 1994). Inoltre hanno dimostrato che la prostaglandina ciclopentenonica PGA inibisce l'attivazione del fattore NF-kB in cellule umane attraverso l'inibizione della fosforilazione e della degradazione della proteina inibitoria ikB-alfa (A. Rossi, G. Elia e M.G. Santoro, Proc. Natl. Acad. Sci. USA, vol. 94, 746-750, 1997) e hanno inoltre dimostrato che l'inibizione di NF-kB dopo tratta-mento con prostaglandine ciclopentenoniche, arsenito di sodio o shock termico è strettamente associata all'attivazione del fat-tore trascrizionale HSF {Rossi et al., Proc. Natl. Acad. Sci. USA, vol. 94, 746-750, 1997). Gli autori hanno anche trovato che l'inibizione dell'attivazione di NF-kB è uno dei meccanismi mo-lecolari utilizzati dalle prostaglandine ciclopentenoniche per esercitare un blocco selettivo e reversibile della trascrizione degli RNA del virus Hiv-1. Infine è noto che gli inibitori di serin proteasi sono anche inibitori dell'attivazione di NF-kB (T.S. Finco et al., Proc. Nati. Acad. Sci. USA, vol. 91, 11884-11888, 1994). .
SOMMARIO DELL'INVENZIONE
E' stato ora inaspettatamente trovato, e costituisce oggetto della presente invenzione, che gli inibitori dell'attivazione di NF-kB inducono l'attivazione del fattore HSF e la trascrizione e traduzione di geni heat shock, con produzione di hsp70. Altro oggetto dell'invenzione è costituito dagli inibitori di serin proteasi, che sono potenti inibitori dell'attivazione di NF-kB e inducono l'attivazione del fattore HSF e la trascrizione e traduzione di geni heat shock, con produzione di hsp70, l'attivazione di HSF essendo strettamente associata all'inibizione di NF-kB, sia in relazione al tempo che alla dose.
Ancora altro oggetto dell'invenzione è costituito dall'inibizione dell'attivazione di NF-kB con correlata induzione dell'attivazione del fattore HSF da parte di: 3,4-dicloro-isocumarina (DCIC), Tosil-L-Fenilalanina-clorometilchetone (TPCK) , Nd-Tosil -Lisina-clorometilchetone (TLCK) , N-acetil-DL-Fenilalanina-β-naftilestere (APNE) e N-benzoil -L-Tirosinaetilestere (BTEE).
Ulteriore oggetto dell'invenzione è l'impiego di inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili come induttori dell'attivazione del fattore HSF.
Ancora ulteriore oggetto dell'invenzione è l'impiego di inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili come inibitori di HSF come farmaci ad attività antivirale. In particolare attività antivirale nei confronti di virus a RNA a filamento singolo con polarità negativa e virus a DNA (ad esempio herpesvirus).
Ancora ulteriore oggetto dell'invenzione è l'impiego di inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili come attivatori di HSF come farmaci ad attività anti-infiammatoria , anti -proliferativa , immunoregolatrice, citoprotettiva e antivirale.
Ulteriore oggetto dell'invenzione è costituito da composizioni farmaceutiche comprendenti inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili come attivatori di HSF per la realizzazione di medicamenti ad attività come sopra detto, in particolare attività antivirale nei confronti del virus HIV-1 e virus la cui trascrizione è regolata da NF-kB. Ulteriori oggetti dell'invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione dettagliata dell'invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Fig. 1A mostra l'attivazione del fattore HSF (Heat Shock Factor) in autoradiografia.
Fig. 1B mostra l'attivazione del fattore HSF in determinazione quantitativa.
Fig. 1C mostra l'induzione e trascrizione dei geni heat shock da parte di DCIC in cellule di leucemia umana in autoradiografia. Fig. 1D mostra l'induzione e trascrizione dei geni heat shock da parte di DCIC in cellule di leucemia umana in determinazione quantitativa .
Fig. 2A mostra l'attività antivirale di DCIC.
Fig. 2B mostra l'induzione di HSP70 e l'inibizione della sintesi delle proteine virali da parte di DCIC.
Fig. 3A mostra che l'attivazione di HSF da parte di DCIC (A) è strettamente associata all'inibizione di NF- kB .
Fig. 3B mostra che l'attivazione di HSF da parte di TLCK (B) è strettamente associata all'inibizione di NF-kB. Fig. 3C mostra che l'attivazione di HSF da parte di TPCK (C) è strettamente associata all'inibizione di NF-kB.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INVENZIONE
Secondo la presente invenzione, gli inibitori dell'attivazione di NF-kB inducono l'attivazione del fattore HSF e la trascrizione e traduzione di geni heat shock, con produzione di hsp70. Fra questi inibitori si possono annoverare gli inibitori di serin proteasi, che sono potenti inibitori dell'attivazione di NF-kB e che risultano essere induttori dell'attivazione del fattore HSF e della trascrizione e traduzione di geni heat shock, con produzione di hsp70, l'attivazione di HSF essendo strettamente associata all'inibizione di NF-kB, sia in relazione al tempo che alla dose. Fra questi inibitori di serin proteasi si comprendono: 3,4-dicloro-isocumarina (DCIC), Tosil-L-Fenilalanina-clorometilchetone (TPCK), Nd-Tosil-Lisina-clorometilchetone (TLCK), N-acetil -DL-Fenilalanina-β-naftilestere (APNE) e N-benzoil-L-Tiros ina-etilestere (BTEE), tutti prodotti in sè noti, ad esempio commercializzati dalle ditte Sigma, Aldrich e Fluka. E' stato altresì verificato che l'induzione della sintesi di hsp70 da parte degli inibitori di NF-kB secondo l'invenzione è associata ad una notevole attività antivirale, come precedentemente noto per altri induttori di questa proteina. In cellule MA104 infettate con il virus della Stomatite vescicolare (VSV) (i-10 P.F.U./cellula) il trattamento con DCIC, iniziato 1 ora dopo l'infezione, causa una riduzione dose-dipendente della produzione di progenie virale infettante. Come nel caso di altri induttori di hsp70, il blocco di replicazione del virus è dovuto all'inibizione selettiva della sintesi delle proteine virali, associata alla sintesi della proteina hsp70. Questi risultati in-dicano che è possibile utilizzare gli inibitori di NF-kB, e in particolare gli inibitori di serin proteasi, come attivatori di HSF per indurre la sintesi di hsp70 e inibire la replicazione virale. Pertanto risulta possibile utilizzare in campo farmacologico gli inibitori di NF-kB, e in particolare gli inibitori di serin-proteasi, o corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili ad attività antì-infiammatoria, anti-proliferativa, immuno-regolatrice, citoprotettiva e antivirale. In particolare attività antivirale nei confronti di virus a RNA a filamento singolo con polarità negativa e virus a DNA (ad esempio herpesvirus ) .
Secondo la presente invenzione il DCIC, preferibilmente in concentrazione da 5 a 45 uM, è in grado di attivare il fattore dì trascrizione HSF e di indurre selettivamente la trascrizione e traduzione,del gene HSP70. Prove di induzione sono state in particolare condotte in cellule di leucemia umana (linea JURKAT), come illustrato in fig.1.
La sintesi di HSP70 viene indotta anche in altri tipi di cellule umane (HEp-2, HeLa) ed in cellule epiteliali di scimmia (linea MA104 ) (fig.2). Inoltre l'induzione della sintesi di HSP70 risulta essere associata ad una notevole attività antivirale. Infatti in cellule MA104 infettate con il virus della Stomatite Vescicolare (vsv) (1-10P.F.U./cellula) il trattamento con DCIC, iniziato 1 ora dopo l'infezione, causa una riduzione dosedipendente della produzione di progenie virale infettante (fig.2A) . Come nel caso di altri induttori di HSP70, il blocco di replicazione del virus è dovuto all'inibizione selettiva della sintesi delle proteine virali, associata alla sintesi della proteina HSP70 (fig.2B). Questi risultati confermano l'attività antivirale di DCIC in quanto induttore di HSP70 e indicano la possibilità di utilizzare il DCIC per indurre la sintesi di HSP70 ed inibire la replicazione virale. Sulla base di questi risultati è possibile impiegare il DCIC e altri inibitori di NF-kB, come gli,altri inibitori di serin protessi, come principio attivo per realizzare farmaci, in particolare farmaci ad attività antivirale per virus ad RNA a filamento singolo con polarità negativa (ad esempio virus influenzali, parainfluenzali e rhabdovirus) e altri virus sensibili all'attività antivirale delle proteine HSP.
Ad illustrazione dell'invenzione vengono appresso riportati gli esempi seguenti, che tuttavia non devono essere considerati limitativi dello scopo e della portata della medesima.
I reagenti usati, compreso il DCIC, erano prodotti dalla Sigma Aldrich. <32>P e <35>S erano prodotti dalla AMERSHAM. Siero fetale bovino e mezzi di coltura cellulare erano prodotti dalla GIBCO. ESEMPIO 1
L'effetto del trattamento con DCIC sull'attivazione di HSF, sulla trascrizione del gene heat shock e sulla sintesi delle proteine sono stati valutati in cellule JURKAT con le modalità appresso descritte e illustrate in fig. 1.
CINETICA DI ATTIVAZIONE
La preparazione delle cellule fu effettuata secondo le modalità descritte in C.Amici et al. Cancer Research 55, 4452-4457, 1995. Gli estratti di cellule intere, preparati a tempi differenti dopo trattamento con 5uM di DCIC diluito in etanolo furono sottoposti a EMSA (Electrophoretic Mobility Shift Assay), come descritto in C.Amici et al. Cancer Research 55, 4452-4457, 1995. Sono indicate le posizioni di HSF, CHBA (attività costitutiva HFS-DNA) (fIG. 1A) ed NS (interazioni non specifiche di proteine-DNA) . I livelli di attività dell'HSF DNA-legante in cellule trattate con DCIC furono quantificate con un Molecular Dynamics Phosphorlmager (MDP). I valori di HSF furono normalizzati al livello di attività dell'HSF DNA-legante a 3 h dopo il trattamento, che fu preso come 100% (Fig. 1B)
E' evidente come il DCIC è in grado di attivare HSF. L'attivazione è prolungata nelle 12 ore seguenti, con un picco massimo a 3 ore dall'inizio del trattamento.
VELOCITA' DI TRASCRIZIONE DEL GENE HSP70.
Le velocità furono misurate mediante saggio Nuclear Run-On {C.Amici et al., Cancer Research 55, 4452-4457, 1995). L'RNA marcato <32>P fu ibridizzato su filtri di nitrocellulosa contenenti plasmidi per i seguenti geni umani: hsp90 (pUCHS80l; Stress-Gen Biotechologies Co., Victoria British Columbia Canada); hsp70 (pH,2,3; B.Wu et al., Mol. Celi. Biol. 5, 330 (1985)); grp78/BÌP (proteina 78 glucosio-regolata) (pHG 23,1; C.Amici et al., Proc. Nati. Acad. Sci. USA 89, 6227, 1992); hsc70 (heat shock cognate 70) (pHA 7,6; C.Amici et al., Proc. Nati. Acad. Sci. USA 89, 6227, 1992); GAPDH (deidrogenasi gliceraldeide fosfato di ratto) (GAPDH, 1400 bp, Pstl; A.Rossi e M.G.Santoro, Biochem. J., 308, 455, 1995). Il plasmide vettore (Bluescript) fu utilizzato come riferimento di ibridizzazione non specifico. Dopo l'ibridizzazione, i filtri furono visualizzati per autora-diografia (fig. IC) e la radioattività fu quantizzata mediante analisi MDP (fig. ID). I valori sono espressi come unità arbitrarie ottenute confrontando le velocità di trascrizione con i livelli del riferìmento. E' evidente che il DCIC è in grado di attivare selettivamente la trascrizione dei geni heat shock hsp70 e hsp90. La trascrizione continua a livelli elevati per almeno 9 ore dopo l'inizio del trattamento.
ESEMPIO 2
L'effetto del DCIC sulla replicazione del Virus della Stomatite vescicolare (vsv) e sulla sintesi della proteina HSP70 è stato valutato come appresso descritto e illustrati in fig. 2.
Monostrati confluenti di cellule di rene di scimmia MA104, accresciute in mezzo RPMI-1640 alimentato con 5% FCS (siero fetale bovino) e antibiotici, furono infettate con VSV (sierotipo Indiana, Orsay,- 1 P.F.U./cell). Dopo un'ora a 37°C l'inoculo virale fu rimosso e le cellule furono mantenute a 37°C in mezzo RPMI-1640 contenente 2% FCS e differenti concentrazioni di DCIC in etanolo o diluente di riferimento. I titoli di VSV furono determinati 12 h ore dopo l'infezione (p.i.) mediante saggio dell'effetto citopatico 50% (CPE 50%) come descritto in F.Pica et al., Antiviral Res., voi. 20, 193, 1993 e illustrato in fig.
2A. Cellule MA104 non infettate (U) o infettate con VSV furono trattate con concentrazioni di DCIC di 5 uM (tracciati 2 e 7), di 15 uM (tracciati 3 e 8), di 30 uM (tracciati 4 e 9) e di 45 uM (tracciati 5 e 10), o con diluente di riferimento (tracce 1 e 6), subito dopo l'infezione con VSV e marcate con [<3>S] -metionina (8 uCi/2x10<5 >cellule, impulsi di 1 h iniziando 5 ore dopo l'infezione). Uguali quantità di proteina furono analizzate su gel 10% SDS/PAGE e processate per autoradiografia. La posizione di hsp70, identificata con l'analisi western blot utilizzando anticorpi anti-hsp70 umani, è indicata dalle frecce. Sono indicate le proteine del virus VSV L, G, N, NS ed M.
Il DCIC, a concentrazioni che variano da 5 a 45uM, inibisce la produzione di virioni infettanti di VSV dal 50% a più del 98% rispetto al riferimento, nelle condizioni indicate. L'inibizione è mediata da un blocco selettivo della sintesi delle proteine virali, associate all'induzione di HSP70.
La Tabella 1 mostra che altri 4 inibitori di serin proteasi, oltre a DCIC, attivano HSF alla concentrazione minima inibitoria di NF-kB.
Tabella 1
Effetto degli inibitori di serin proteasi su NF-kB e HSF. Le cellule Jurkat furono incubate con i composti elencati o diluente di riferimento a differenti concentrazioni per 1 h e poi stimolati con 25 ng/ml di TPA. Dopo 1 h a 37°C, furono preparati gli estratti completi delle cellule e analizzati per l'attivazione di NF-kB e HSF mediante EMSA. I livelli di attività DNA-legante di NF-kB furono quantificati con analisi Moleculàr Dynamics PhosphorImager. Tutti i composti attivavano . HSF alle concentrazioni alle quali inibivano NF-kB . Concentrazione3⁄4di inibizione iC90, .90%.
Tabella 1
ESEMPIO 3
L'effetto del trattamento con DCIC, TLCK e TPCK sull'inibizione del fattore NF-kB da parte di TPA e sull'attivazione di HSF è stato valutato in cellule JURKAT con le modalità appresso descritte e illustrate in Fig. 1.
Effetto della dose
La preparazione delle cellule fu effettuata secondo le modalità descritte in C. Amici et al. (Cancer. Res. 55:4452, 1995).
Le cellule venivano trattate con varie concentrazioni di DCIC, TLCK o TPCK per 1 ora e poi trattate con TPA (25 ng/ml). Dopo 3 ore gli estratti di cellule intere furono preparati e sottoposti a EMSA (Electrophoretic Mobility Shift Assay) come descritto per NF-kB in U. Zabel et al. (J. Biol. Chem. 266:252, 1991) e per HSF in C. Amici et al. {Cancer. Res. 55:4452/1995).
In Fig. 3 (pannelli inferiori) sono indicate le posizioni del complesso NF-AB-DNA (NF-AB) e il legame non specifico (ns).
In Fig. 3 (pannelli superiori) sono indicate le posizioni del complesso HSF -DNA (HSF), dell' a tività costitutiva HSF-DNA (CHBA) e le interazioni non specifiche di proteine-DNA (ns). La linea "control" rappresenta cellule non stimolate con TPA come controllo di NF-AB non attivato.
E' evidente che DCIC, TLCK e TPCK attivano HSF alla concentrazione che inibisce l'attivazione di NF-AB da parte di TPA.
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Inibitori dell'attivazione di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele da impiegare come attivatori del fattore HSF per la trascrizione e traduzione di geni heat shock, con produzione di hsp70.
- 2. Inibitori di serin proteasi e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele da impiegare come attivatori del fattore HSF per la trascrizione e traduzione di geni heat shock con produzione di hsp70.
- 3. Composto scelto fra 3,4-dicloro-isocumarina, Tosil-L-Fenilalanina-clorometilchetone, Nd-Tosil-Lisina-clorometilchetone, N-acetil-DL-Fenilalanina-β-naftilestere e N-benzoil-L-Tirosinaetilestere e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele da impiegare come induttore dell'attivazione del fattore HSF per la trascrizione e traduzione di geni heat shock, con produzione di hsp70.
- 4. Impiego di inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF.
- 5. Impiego di inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la preparazione di farmaci ad attività antivirale.
- 6. Impiego di inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la preparazione di farmaci ad attività antivirale nei confronti di virus a RNA a filamento singolo con polarità negativa e virus a DNA.
- 7. impiego di inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la preparazione di farmaci ad attività anti-infiammatoria, anti-proliferativa, immuno-regolatrice, citoprotettiva e antivirale.
- 8. Composizioni farmaceutiche comprendenti inibitori di NF-kB e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la realizzazione di medicamenti ad attività antiinfiammatoria, anti -proliferativa , immuno-regolatrice, citoprotettiva e antivirale.
- 9 . Composizioni farmaceutiche comprendenti inibitori di NF-ΛΒ e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la realizzazione di medicamenti ad attività antivirale nei confronti del virus Hiv-i e virus la cui trascrizione è regolata da NF-kB.
- 10. Composizioni farmaceutichè comprendenti inibitori di serin proteasi e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la realizzazione di medicamenti ad attività anti -infiammatoria, anti-prolif erativa , immuno-regolatrice , citoprotettiva e antivirale.
- 11. Composizioni farmaceutiche comprendenti inibitori di serin proteasi e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la realizzazione di medicamenti ad attività antivirale nei confronti del virus HIV-1 e virus la cui trascrizione è regolata da NF-kB.
- 12. Composizioni farmaceutiche comprendenti almeno uno dei seguenti composti: 3,4-dicloro-isocumarina, Tosil-L-Fenilalanina-clorometilchetone, Nd-Tosil-Lisina-clorometilchetone, N-acetil-DL-Fenilalanina-β-naftilestere e N-benzoil-L-Tirosina-etilestere e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la realizzazione di medicamenti ad attività anti-inf iammatoria, anti -proliferativa , immuno-regolatrice , citoprotettiva e antivirale.
- 13. Composizioni farmaceutiche comprendenti almeno uno dei seguenti composti: 3,4-dicloro-isocumarina, Tosil-L-Fenilalanina-clorometilchetone, Nd-Tosil-Lisina-clorometilchetone, N-acetil-DL-Fenilalanina-β-naftilestere e N-benzoil-L-Tirosina-etiléstere e corrispondenti composti derivati farmacologicamente accettabili e relative miscele come induttori dell'attivazione del fattore HSF per la realizzazione di medicamenti ad attività antivirale nei confronti del virus HIV-1 e virus la cui trascrizione è regolata da NF-kB.
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