ITRM970130A1 - Radiametro ambientale a tubo g.m. munito di un dispositivo di monitoraggio della degradazione di sensibilita', che utilizza un - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un radiametro ambientale a tubo G.M., munito di un dispositivo di monitoraggio della degradazione di sensibilità, che utilizza una sorgente di controllo cosi debole da poter essere costruita con un radioisotopo naturale, e di un circuito di correzione automatica della sua risposta alla radioattività misurata. Il radiametro è munito anche eventualmente di un circuito di allarme, che segnala quando la degradazione di sensibilità ha superato un valore prefissato.
Il radiametro qui descritto è destinato principalmente alle reti di monitoraggio ambientale per il controllo del territorio, munite di un gran numero di stazioni di misura e presenta rispetto a quelli attualmente in uso il vantaggio di fornire una indicazione della radioattività ambientale con risposta di misura praticamente uniforme sull'intero territorio, indipendentemente dal tempo trascorso nelle singole stazioni dopo la loro ultima revisione. Esso inoltre, fornendo una indicazione della degradazione presente nella sensibilità dei circuiti di misura in ogni stazione, che è significativa del tempo per cui la stazione potrà essere impiegata prima che si renda necessaria una sua revisione, consente una razionale programmazione nelle revisioni delle stazioni.
Per evitare eccessive disparità nelle singole risposte alla radioattività ambientale e per la programmazione delle revisioni, attualmente quasi tutti i misuratori di radioattività sono sottoposti a controlli periodici con una sorgente radioattiva, a cui il radiametro è esposto manualmente da un operatore, oppure, negli strumenti più avanzati, la sorgente è inserita nel radiametro stesso e telecomandata da un operatore, oppure automaticamente. Poiché durante il tempo di effettuazione del controllo il radiametro è fuori servizio, tale tempo deve essere relativamente breve e pertanto la sorgente impiegata deve avere una attività che provochi nel tubo G.M. una intensità di impulsi grande rispetto a quella provocata dalla normale radioattività ambientale.
il dispositivo di monitoraggio della sensibilità contenuto nel radiametro, che è oggetto della presente invenzione, utilizza invece una sorgente che, disposta nelle immediate vicinanze del tubo G.M., provoca una misura dello stesso ordine di grandezza di quella provocata dalla radioattività di fondo ambientale, e che è perciò così ridotta da non essere neppure considerata giuridicamente una sorgente radioattiva, evitando così qualsiasi danno biologico al personale di manutenzione della rete o di revisione delle stazioni.
La misura dell’attività di tale sorgente, che è contemporanea a quella della radioattività ambientale, non disturba la risposta dei radiamelo a quest'ultima e si protrae durante un tempo molto lungo rispetto al tempo di integrazione del radiametro, risultando pertanto molto precisa e consentendo di correggere automaticamente variazioni anche minime di sensibilità. Questo rende uniforme la precisione delle misure nelle varie stazioni, rendendo più fedeli le mappature topografiche della radioattività eseguite dalla rete di monitoraggio ambientale.
L'indicazione della degradazione di sensibilità, razionalizzando la progettazione delle revisioni delle stazioni rende molto più economica la gestione delle reti radiametriche territoriali, la cui manutenzione è stata finora complessa ed onerosa.
Il tempo di decadimento assimilabile all'infinito del radioisotopo naturale, di cui è costituita la sorgente di controllo, elimina qualsiasi necessità di correzione delle sue misure per il decadimento della sorgente, facilitando i controlli di sensibilità nelle revisioni delle stazioni.
Secondo la presente invenzione si prevede che un intensimetro digitale a tubo G.M., che utilizza ad esempio un circuito del tipo a duplice informazione come quello descritto nel brevetto per invenzione industriale N° 1 073 902, rilasciato il 17/04/85 a nome Ital Elettronica S.p.A., contenga il dispositivo di monitoraggio della sensibilità e di controllo automatico della risposta alla radioattività misurata, costituito da una debole sorgente radioattiva sorretta da un supporto mobile comandato elettricamente, che commuta in modo rapido e riproducibile la sua dislocazione rispetto al tubo G.M. alternativamente in una posizione ravvicinata, in cui rimane per il tempo Γ, od in una posizione allontanata, in cui rimane per il tempo Τ'. Il tipo di radioisotopo impiegato, la intensità della sorgente, le geometrie del suo supporto e del tubo G.M. sono tali che, nella posizione ravvicinata, Γ intensità di impulsi generata dalla sorgente nei tubo G.M. è debordine di grandezza di quella generata dal fondo di radioattività naturale, mentre, nella posizione allontanata, è trascurabile rispetto ad essa. Nel dispositivo, un temporizzatore controlla che T e T siano entrambi costanti e, a titolo di esempio, supporremo nel seguito che risulti T=T". Durante il tempo T, in cui la sorgente è in posizione ravvicinata, un opportuno circuito del dispositivo genera una intensità di impulsi corrispondente a quella media provocata nel tubo G.M. dalla sorgente e la sottrae elettricamente all'intensità di impulsi misurata dal radiamelo. In entrambe le posizioni della sorgente il radiamelo continua perciò a funzionare ed a fornire una misura corretta, accompagnata dalla presenza di fluttuazioni statistiche, durante i tempi T, leggermente superiori a quelle presenti durante i tempi T", in quanto nei tempi T si combinano le fluttuazioni statistiche della radioattività ambientale a quelle degli impulsi statistici originati dalla sorgente. Il periodo dell'alternanza di sorgente ravvicinata o allontanata ò dello stesso ordine di grandezza del tempo di integrazione del radiametro (in particolare può essere uguale), per evitare che le variazioni della radioattività misurata interferiscano con la misura della sorgente.
La misura della intensità media degli impulsi provocata nel tubo G.M. dalla sorgente è eseguita sommando in due contatori tutti gli N' impulsi che arrivano durante M tempi T, e tutti gli Nt' impulsi che arrivano durante M tempi T. Poiché, come si è ipotizzato, T = T" la intensità media degii impulsi provocata dalla sorgente risulta di (Ν'-N")/MT e questo è pertanto il valore sottratto dal circuito all'intensità di impulsi misurata dal radiametro durante i tempi T, per misurare l'intensità provocata dalla radioattività ambientale. Scegliendo il valore di M sufficientemente grande, le fluttuazioni statistiche con cui può essere misurata l'intensità di impulsi provocata dalla sorgente possono essere ridotte a piacere. Per la correzione automatica della risposta del radiametro alla radioattività ambientale misurata, nel circuito è prevista, secondo l'invenzione, una memoria non volatile in cui è registrato il valore di N°=(N'-N"), misurato all’atto della taratura eseguita in sede di collaudo iniziale o di revisione generale. Durante la vita successiva del radiametro, se la sua sensibilità risulta alterata, la sua misura senza la correzione della risposta risulterà variata del rapporto (N'-N")/N°. Per fornire il valore vero della radioattività ambientale, il circuito di correzione automatica della risposta del radiametro provvede perciò a moltiplicare la misura non corretta per N°/(N’-N"). Il rapporto (N’-N")/N° viene anche fornito a richiesta all'operatore dal radiametro, per indicare il valore di degradazione della sensibilità del suo circuito di misura. Inoltre, un allarme può essere inserito se tale valore supera un limite prefissato.
Le fluttuazioni statistiche degli impulsi forniti dal tubo G.M. durante i tempi T crescono al crescere della radioattività ambientale ed in relazione a questo diminuisce la precisione con cui viene misurata l'intensità di impulsi media provocata dalla sorgente. Pertanto è presente anche un circuito che congela il valore di intensità sottratto durante i tempi T quando l'intensità della radioattività ambientale supera un valore prestabilito.
Il dispositivo di supporto della sorgente di controllo è costituito, secondo l'invenzione, da un disco non trasparente alla luce, innestato al suo centro sull'asse di un motore elettrico passo-passo, che è disposto nei pressi del tubo G. M., è pilotato da un opportuno circuito di pilotaggio ed è dimensionato in modo che la sorgente si trovi vicino al tubo nella sua posizione ravvicinata. Il disco è munito di un foro, che segnala la corretta dislocazione della sorgente ravvicinata ad un dispositivo opto-elettronico di posizionamento.
Riepilogando quanto già sopra spiegato, forma oggetto specifico della presente invenzione un radiametro ambientale a tubo G.M. munito di un dispositivo di monitoraggio della degradazione della sensibilità, comprendente: a) un circuito di conteggio ciclico degli impulsi che provengono dal tubo G.M., b) un supporto motorizzato per una debole sorgente radioattiva, in grado di alternare per quest'ultima due posizioni stabili, nella prima delle quali la sorgente e dislocata in modo riproducibile in prossimità del tubo G.M e provoca in esso una intensità di impulsi dello stesso ordine di grandezza di quella provocata dalla normale radioattività ambientale di fondo, mentre nella seconda posizione l'intensità di impulsi provocata dalla sorgente è trascurabile rispetto a quella provocata dalla normale radioattività di fondo, c) un circuito in grado di misurare e di memorizzare le intensità di impulsi provocate dalla sorgente radioattiva nella sua posizione vicina al tubo G.M., sia in sede di taratura, sia nei tempi successivi e di eseguire i rapporti di tali valori delle intensità degli impulsi.
In una diversa forma di realizzazione, il radiametro ambientale comprende : a) un circuito di conteggio ciclico degli impulsi che provengono dal tubo G.M., b) una debole sorgente radioattiva montata in posizione fissa rispetto a detto tubo G.M., c) un disco di schermatura azionato da un supporto motorizzato in grado di alternare il disco in maniera riproducibile fra due posizioni stabili, nella prima delle quali il disco scherma il tubo G.M. dalla debole sorgente radioattiva, per cui l'intensità degli impulsi provocata dalla sorgente è trascurabile rispetto a quella provocata dalla normale radioattività di fondo, mentre, nella seconda posizione, il tubo G.M. è direttamente esposto a detta debole sorgente radioattiva, la quale provoca in esso una intensità di impulsi dello stesso ordine di grandezza di quella provocata dalla normale radioattività ambientale di fondo, d) un circuito in grado di misurare e di memorizzare le intensità di impulsi provocate dalla sorgente radioattiva agente direttamente sul tubo G.M., sia in sede di taratura, sia nei tempi successivi, e di eseguire i rapporti di tali valori delle intensità degli impulsi.
Nella preferita forma di realizzazione, il radiamelo comprende un circuito di correzione automatica della risposta alla radioattività misurata, che utilizza i risultati memorizzati sia in sede di taratura che nei tempi successivi dai circuito in grado di misurare e di memorizzare le intensità di impulsi provocate dalla sorgente radioattiva nella sua posizione vicina o direttamente esposta al tubo G.M..
Ulteriori particolarità e vantaggi del radiametro secondo la presente invenzione appariranno evidenti dal seguito della descrizione con riferimento ai disegni allegati, in cui è rappresentata a titolo illustrativo e non restrittivo la preferita forma di realizzazione.
Nei disegni:
la Figura I illustra il supporto della sorgente di controllo a due posizioni stabili, con movimento elettromeccanico, che fa parte del dispositivo di monitoraggio della degradazione di sensibilità,
la Figura 2 illustra, a titolo di esempio, un circuito che genera, sotto forma di impulsi, le informazioni degli eventi nucleari e delle unità di tempo attivo in un radiametro dei tipo a duplice informazione,
la Figura 3 illustra lo schema elettrico di principio del circuito radiametrico a duplice informazione, con dispositivo di monitoraggio della degradazione di sensibilità e di correzione automatica della risposta alla radioattività misurata, basato su di un unico microprocessore che controlla sia i circuiti radiametrici che i componenti elettromeccanici utilizzati nel dispositivo di monitoraggio della degradazione di sensibilità. Trattandosi di un circuito radiametrico destinato ad una rete di monitoraggio è previsto solo un ingresso/uscita, in standard RS232 con UART e convertitore di livelli, per i colloqui con gli operatori remoti.
Con riferimento alia Figura 1, la struttura del radiamelo è la seguente: si nota il tubo G.M. a finestra frontale 1, del tipo ad alogeno, disposto coassialmente rispetto all'involucro 2 del radiametro, in posizione adatta a fornire una risposta alla radiazione gamma approssimativamente isotropa rispetto alla semisfera concentrica al volume utile del tubo e rivolta nella direzione della finestra. Sull’asse del motore elettrico passo-passo 3 è innestato il disco di plastica non trasparente 4, sul quale è fissata la sorgente di controllo 5, la cui posizione davanti alla finestra sottile del tubo G.M. 1 è controllata dal dispositivo opto-elettronico 6, a mezzo del foro 7 ricavato nel disco 4. Sono omessi nella Figura 1 tutti gli elementi costruttivi non necessari alla comprensione del funzionamento meccanico, come i supporti meccanici, i componenti elettronici ed i filtri di compensazione della risposta alle varie energie fotoniche del tubo G.M. 1. Il motore elettrico può disporre la sorgente sia davanti alla finestra sottile del tubo G.M. 1, con posizione fissata dal dispositivo opto-elettronico 6 cooperante, in maniera facilmente comprensibile agli esperti nel ramo, con il foro 7 del disco 4, sia in posizione ruotata di 180° rispetto alla prima, con l’invio da parte del circuito di pilotaggio di un numero determinato di impulsi per il motore.
La Figura 2 illustra il generatore di informazioni di un radiametro a duplice informazione della presente invenzione e genericamente corrisponde alla Figura 2 dell intensimetro descritto nel brevetto N° 1 073902, depositato a nome di ttal Elettronica S.p.A. il 25 Agosto 1976, a cui si rinvia per eventuali ulteriori informazioni.
Con riferimento alla Figura 2, si notano le quattro parti essenziali del generatore di informazioni del radiametro a duplice informazione, indicate nei riquadri tratteggiati e costituite rispettivamente dal tubo G.M., dal suo circuito di alimentazione, dal circuito radiametrico e dal circuito di generazione delle unità di tempo attivo.
Il funzionamento avviene nella maniera seguente.
I transistori TR1, TR2 e TR3, quando il tubo G.M. è attivato, sono tutti interdetti, avendo le loro basi collegate ai rispettivi emettitori tramite T2, T1 ed R3, R8 ed R9, per cui la normale tensione di lavoro di 550 volt giunge sull'anodo del tubo tramite R1, mentre il catodo del medesimo è collegato alla tensione di massa tramite R4.
Quando si innesca una scarica nel tubo G.M., questa, poiché il transistore TR5 è interdetto ed R4 ha un valore relativamente elevato, attraversa per la maggior parte TR4 e R6 ed innesca, tramite il condensatore C2, il trigger di inizio inattivazione che, a sua volta, tramite T1 e D1, eccita il transistore TR2.
II transistore TR2 è attraversato da una forte corrente quando è eccitato da T1 e fa passare molto rapidamente la sua tensione di collettore da circa 550 volt a<' >circa 250 volt. Il partitore R1, R2 ed il condensatore C1, che compensa la capacità parassita del tubo G.M., riducono altrettanto rapidamente la tensione anodica del tubo G.M. da circa 550 volt a circa 300 volt, essendo quest'ultima tensione inferiore alla soglia G.M..
Il trigger di inizio inattivazione Innesca al suo eccitarsi anche il monostabile del tempo di inattivazione che, per tutto il suo tempo proprio mantiene nel transistore TR2, per il tramite di R8 e di TR3, una corrente tale da conservare sull'anodo del tubo G.M. la predetta tensione ridotta di circa 300 volt.
Il monostabile del tempo di inattivazione è del tipo senza tempo morto di ripristino (costituito, ad esempio, da due monostabile classici eccitati in cascata con circuito OR oppure AND di uscita, a seconda delle uscite combinate prescelte). Detto monostabile, oltre a far condurre il transistore TR3 durante il tempo di inattivazione eccita, al suo ripristino il trigger di fine inattivazione che, tramite l'avvolgimento T2 eccita il transistore TR1. Il transistore TR1 , attraversato da una forte corrente, ripristina bruscamente la tensione di uscita di circa 550 volt sul collettore del transistore TR2 e quindi sull'anodo del tubo G.M..
Durante il tempo di conduzione del transistore TR1, anche il transistore TR5, alla cui base è collegata l'uscita negata del trigger di fine inattivazione tramite il resistere R7, risulta conduttore, impedendo così che la corrente di carica della capacità parassita del tubo G.M. faccia innescare nuovamente il trigger di inizio inattivazione.
Nel caso in cui un nuova scarica dovuta ad un evento nucleare inneschi il tubo G.M. prima dell'esaurirsi della corrente nel transistore TR1 , i resistori R1, R2, che agiscono come normale circuito di spegnimento, provvedono a limitare la corrente nel tubo G.M. per non danneggiarlo ed il trigger di inizio inattivazione viene regolarmente attivato al termine dell'impulso di corrente nel transistore TR1 dalla scarica del tubo, la quale ha durata più lunga dell’impulso di corrente nel transistore TR1.
Il circuito che comprende il transistore TR6, i resistor! R10, R11 ed il condensatore C3 provvede a fornire al circuito radiametrico un impulso per ogni evento nucleare registrato dal tubo G.M..
II circuito generatore delle unità di tempo attivo comprende il condensatore C 4 che viene scaricato a corrente costante durante i tempi di attivazione, mentre risulta isolato durante i tempi di inattivazione e viene ricaricato bruscamente al valore di tensione iniziale tutte le volte che la tensione ai suoi capi raggiunge un valore prefissato.
La scarica lineare del condensatore C4 avviene attraverso i transistori TR8, TR9 polarizzati dal circuito con compensazione termica comprendente i diodi D4, D5 ed il resistore R17 e la corrente di scarica del condensatore C4 è aggiustata regolando il valore dei resistor! R15 ed R16.
Durante i tempi di inattivazione, il transistore TR7 interdice i transistori TR8 e TR9 poiché viene applicato un impulso negativo sulla sua base. Tale impulso di tensione durerà esattamente per lo stesso tempo per il quale la tensione anodica sul tubo G.M. rimane al disotto del valore di soglia della tensione G.M.. A tale scopo la base dei transistore TR7 è comandata in OR sia dal trigger di inizio inattivazione attraverso il diodo D2, sia dal monostabile del tempo di inattivazione attraverso il diodo D3, nonché da un apposito trigger di compensazione, tramite il resistere R14.
Il trigger di compensazione, analogo al trigger di fine inattivazione, viene innescato in parallelo a quest'ultimo ed è regolato per compensare tutte le differenze di tempo circuitali legate al funzionamento dei transistori TR1 e TR2. La tensione prefissata che determina l'entrata in funzione del circuito di ricarica rapida è determinata dall'entrata in reazione dei discriminatore che comprende i transistori TRIO e TR11, i resistor! R20, R21 e R22 ed il condensatore C5. I! condensatore C5, attraverso il condensatore C6, provoca l'entrata in reazione del monostabile di ricarica rapida che, a sua volta, attraverso i transistori TR12 e TR13, ricarica rapidamente il condensatore C4.
Il circuito che comprende il transistore TR14 ed i resistor! R27, R28 e R29 provvede a fornire al circuito di misura dell'intensità di radiazione un impulso per ciascuna scarica rapida del condensatore C4
Con riferimento alla figura 3 si nota il microprocessore, del tipo a 8 bit, che gestisce 16 bit di Indirizzi con l'aggiunta di un latch, utilizzato per gii 8 bit più significativi. Un selettore di memoria gestisce gli indirizzamenti a RAM, EPROM ed UART.
Il microprocessore comprende tutti i registri da utilizzare come contatori, sia per il conteggio ciclico degli impulsi generati per la misura della radioattività ambientale, che per il conteggio degli impulsi di eventi nucleari utilizzati per il controllo della sensibilità. Esso comprende anche i circuiti utilizzati per tutte le temporizzatori controllate dal quarzo.
Gli impulsi rappresentativi degli eventi nucleari e delle unità di tempo attivo, che arrivano ai relativi ingressi, sono provvisoriamente memorizzati sedando i due flip-flop e vengono resettati dal microprocessore quando esso è pronto per contarli.
Nello schema si nota anche il motore passo-passo ed il traguardo opto-elettronico del dispositivo di monitoraggio della degradazione di sensibilità, già indicati in Figura 1. Anche questi componenti sono gestiti dal microprocessore, per il tramite del circuito di pilotaggio del motore e per il tramite dei flip-flop di memorizzazione del segnale del traguardo opto-elettronico, che è resettato dal microprocessore per il tramite della sua porta di uscita.
Nello schema si nota anche la memoria non volatile, del tipo EEPROM, in cui sono memorizzati sia l'ultimo valore misurato dell'attività della sorgente di controllo, sia quello misurato in sede di taratura, il cui rapporto è alla base sia della correzione automatica della risposta alla radioattività misurata, che a quella dell'informazione sulla degradazione di sensibilità, da utilizzare per la programmazione delle revisioni.
Durante i "tempi attivi" del tubo G.M., il microprocessore esegue il conteggio ciclico degli impulsi rappresentativi degli eventi nucleari e delle unità di tempo attivo ed alterna poi queste funzioni a quella di elaborazione dei dati ed a quella di gestione del movimento del motore passo-passo. Pur essendo queste ultime due funzioni compiute in tempi piccoli rispetto alle prime, le loro durate sono stralciate dai "tempi attivi" del tubo G.M., resecando i flip-flop di memorizzazione degli impulsi degli eventi nucleari e dei tempi attivi, prima di ogni tempo attivo elementare di misura.
Come è stato già accennato, la presente invenzione può essere attuata anche in una forma in cui la sorgente radioattiva è montata in posizione fissa ed è previsto un disco di schermatura che può occupare in maniera riproducibile, sotto l'azione dello stesso motore elettrico passo - passo, una posizione di schermatura ed una posizione di non schermatura di detto tubo G.M. nei confronti della detta sorgente radioattiva. Gli adattamenti dell'apparecchiatura per operare in questa seconda forma di realizzazione sono alla portata dei tecnici del ramo alla luce della precedente descrizione.
In quel che precede sono state esposte le preferite forme di realizzazione della presente invenzione e sono state suggerite delle varianti, ma deve essere chiaro che gli esperti nel ramo potranno apportare altre varianti, modificazioni e cambiamenti nei dettagli e nei particolari costruttivi, senza con ciò uscire dall ambito di protezione della presente privativa industriale.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI 1.- Radiametro ambientale a tubo G.M. (1) munito di un sistema di monitoraggio della degradazione della sensibilità, caratterizzato dal fatto di comprendere: a) un circuito di conteggio ciclico degli impulsi che provengono dal tubo G.M., b) un supporto motorizzato (4) per una debole sorgente radioattiva (5), in grado di alternare per quest'ultima due posizioni stabili, nella prima delle quali la sorgente e dislocata in modo riproducibile in prossimità del tubo G.M. (1) e provoca in esso una intensità di impulsi dello stesso ordine di grandezza di quella provocata dalla normale radioattività ambientale di fondo, mentre nella seconda posizione l'intensità di impulsi provocata dalla sorgente (5) è trascurabile rispetto a quella provocata dalla normale radioattività di fondo, c) un circuito in grado di misurare e di memorizzare le intensità di impulsi provocate dalia sorgente radioattiva nella sua posizione vicina al tubo G.M.. sia in sede di taratura, sia nei tempi successivi e di eseguire i rapporti di tali valori delle intensità degli impulsi. 2.- Radiametro ambientale secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il supporto della debole sorgente radioattiva (5) è realizzato come un disco (4) di materiale plastico non trasparente montato sull'asse di un motore elettrico passo-passo (3), controllato dallo stesso microprocessore che presiede alle funzioni radiametriche del circuito, per il tramite di un circuito di pilotaggio. 3.- Radiametro ambientale secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che il posizionamento riproducibile della sorgente radioattiva (5) vicino e lontano dal tubo G.M. (1) è assicurato da un dispositivo opto-elettronico (6) che coopera con un foro (7) ricavato in detto disco di supporto (4) e che controlla il movimento del motore elettrico passo-passo (3). 4.- Radiametro ambientale a tubo G.M. (1) munito di un sistema di monitoraggio della degradazione della sensibilità, caratterizzato dal fatto di comprendere : a) un circuito di conteggio ciclico degli impulsi che provengono dal tubo G.M., b) una debole sorgente radioattiva montata in posizione fissa rispetto a detto tubo G.M., c) un disco di . schermatura (4) azionato da un supporto motorizzato in grado di alternare il disco in maniera riproducibile fra due posizioni stabili, nella prima delle quali il disco scherma il tubo G.M. dalla debole sorgente radioattiva (5), per cui l’intensità degli impulsi provocata dalla sorgente (5) è trascurabile rispetto a quella provocata dalla normale radioattività di fondo, mentre, nella seconda posizione, il tubo G.M. è direttamente esposto a detta debole sorgente radioattiva (5), la quale provoca in esso una intensità di impulsi dello stesso ordine di grandezza di quella provocata dalla normale radioattività ambientale di fondo, d) un circuito in grado di misurare e di memorizzare le intensità di impulsi provocate dalla sorgente radioattiva agente direttamente sul tubo G.M., sia in sede di taratura, sia nei tempi successivi, e di eseguire i rapporti di tali valori delle intensità degli impulsi. 5.- Radiamelo ambientale secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto disco di schermatura (4) è montato sull’asse di un motore elettrico passo - passo (3), controllato dallo stesso microprocessore che presiede alle funzioni radiametriche del circuito, per il tramite di un circuito di pilotaggio. 6.- Radiametro ambientale secondo le rivendicazioni 4 e 5, caratterizzato dal fatto che il posizionamento riproducibile del disco di schermatura (4) è assicurato da un dispositivo opto-elettronico (6) che coopera con un foro (7) ricavato in detto disco (4) e che controlla il movimento del motore elettrico passo - passo (3). 7.- Radiametro ambientale secondo le precedenti rivendicazioni 1 6, caratterizzato dal fatto di comprendere un circuito di correzione automatica della risposta alla radioattività misurata, che utilizza i risultati memorizzati sia in sede di taratura che nei tempi successivi dai circuito in grado di misurare e di memorizzare le intensità di impulsi provocate dalla sorgente radioattiva nella sua posizione vicina o direttamente esposta al tubo G.M.. 8.- Radiametro ambientale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detta debole sorgente di radioattività comprende un radioisotopo naturale. 9.- Radiametro ambientale a tubo G.M. munito di un sistema di monitoraggio della degradazione della sensibilità, che utilizza un radioisotopo naturale, e di correzione automatica della risposta alla radioattività misurata, sostanzialmente come illustrato e descritto.
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