ITRM20130235A1 - Impianto elevatore - Google Patents
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Description
IMPIANTO ELEVATORE
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un impianto elevatore, in particolare un ascensore per usi civili.
In generale, i normali impianti elevatori di tipo oleodinamico (ma anche elettrici gearless) necessitano di un supporto di ancoraggio costituito nella quasi totalità dei casi da un muro maestro (sia in mattoni che in c.a.) posto lateralmente alle guide ed al gruppo di sollevamento (cilindro-pistone) sul quale vengono ancorate, mediante staffe in acciaio appositamente sagomate, le guide della cabina e del pistone, pertanto tutto l’apparato di trazione e sostegno oltre che rimanere interamente a vista à ̈ vincolato, per la sua installazione dal supporto di sostegno. Analogo discorso nel caso di vani di corsa in struttura di acciaio portante.
La presente invenzione riguarda un impianto di tipo mono-colonna che consente il pieno rispetto della normativa ascensoristica vigente ed il superamento delle cosiddette barriere architettoniche e, al contempo, risulti in un impianto funzionalmente avanzato, strutturalmente sicuro e resistente anche in caso di eventi sismici.
Nello stesso tempo, la presente invenzione realizza un impianto facilmente collocabile in qualsiasi edificio e/o ambiente, senza particolare necessità di opere e strutture e con un risultati estetico particolarmente apprezzabile.
Scopo della presente invenzione à ̈ dunque quello superare le problematiche sopra esposte e ciò à ̈ ottenuto attraverso un impianto elevatore come definito dalla rivendicazione 1.
La presente invenzione, superando i problemi della tecnica nota, comporta numerosi ed evidenti vantaggi che, assieme alle caratteristiche ed alle modalità di impiego della presente invenzione, risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione preferite, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
ï‚· la figura 1 Ã ̈ una vista complessiva di un impianto secondo la presente invenzione, esemplificativamente comprendente quattro livelli, installato in un edificio;
 le figure 2 e 3 sono viste in sezione ed in prospettiva di una porzione del pilastro di sostegno dell’impianto;
ï‚· la figura 4 à ̈ una vista in sezione trasversale di una porzione dell’impianto; ï‚· la figura 5 à ̈ una vista in sezione laterale di parte dell’impianto;
ï‚· la figura 6 à ̈ una vista dall’altro dell’ancoraggio terminale di testa del pilastro di sostegno;
ï‚· la figura 7 à ̈ una vista frontale dell’ancoraggio di figura 6;
ï‚· la figura 8 à ̈ una vista in sezione dall’alto di un ancoraggio intermedio del pilastro di sostegno; e
ï‚· la figura 9 à ̈ una vista frontale dell’ancoraggio di figura 8.
La presente invenzione sarà di seguito descritta facendo riferimento alle figure suindicate.
In particolare, la figura 1 mostra una vista complessiva di un impianto elevatore 1 secondo la presente invenzione.
In maniera del tutto esemplificativa, l’impianto elevatore 1 à ̈ raffigurato installato in un edificio 100 comprendente quattro livelli. E’ tuttavia da intendersi che un impianto secondo la presente invenzione potrà efficacemente e vantaggiosamente essere installato in edifici di altezza diversa, senza particolari vincoli sul numero di livelli.
In particolare, l’impianto elevatore 1 à ̈ del tipo mono-colonna e comprende innanzitutto un unico pilastro di sostegno 20 che si sviluppa per l’intera altezza H dell’impianto.
Il pilastro 20 presenta una porzione di base 3 ed una porzione di testa 4. L’impianto prevede mezzi di fissaggio 5 della porzione di base 3 ad una superficie di fondo fossa 6 e mezzi di ancoraggio terminale 7 della porzione di testa 4 ad una porzione di parete dell’edificio 100.
Inoltre, l’impianto 1 comprende un supporto di cabina 10 per una cabina 11. Tale supporto à ̈ scorrevolmente accoppiato al pilastro di sostegno 20, per potersi muovere tra i livelli dell’edificio, per azione di adeguati mezzi per la movimentazione.
A titolo esemplificativo e preferenziale, i mezzi di movimentazione dell’impianto possono essere di tipo oleodinamico indiretto con trazione a catene doppie e pignoni sulla testa del pistone. E’ tuttavia da intendersi che potranno essere impiegati anche differenti tipologie di movimentazioni.
Nel seguito di questa descrizione, senza alcun intento limitativo, si farà riferimento ad un esempio realizzativo, progettato secondo determinate scelte dimensionali.
In particolare l’impianto qui descritto a titolo esemplificativo presenta le seguenti caratteristiche tecniche:
Portata: 860 Kg.
Peso cabina: 1300 Kg.
Fossa = 2000 mm. (minima possibile mm.1800, con pianale alto mm.1000) Corsa: 12000 mm.
Testata = 3500 mm.
Centralina oleodinamica portata 180l./min., Velocità = 0,5 m./s.
Facendo ora riferimento alle figure 2 e 3, il pilastro di sostegno 20 presenta un profilo sostanzialmente ad omega.
Tale profilo ad omega presenta, nell’ambito dell’impianto qui descritto, le seguenti caratteristiche inerziali:
spessore = mm.12,
lato lungo = 700 mm.;
ala = 350 mm.;
pieghe esterne = 150 mm.;
Wx = 1752 cm3; Wy = 3872 cm3
Tale dimensionamento à ̈ stato opportunamente progettato per adeguarsi all’ingombro del gruppo catena-pignone.
Verifiche hanno mostrato che, sia localmente (tramite calcolo FEM considerando il pilastro nella sua forma di omega) che globalmente (considerando il pilastro come trave), il pilastro (vincolato al pavimento ed alla sommità ), presenta elevati livelli di resistenza. Si verifica infatti:
Sigma max = 30 N/mm2 (contro i 360 N/mm2 a rottura)
Spostamento Max = 3 mm. (in caso di paracadute, che in esercizio normale diventano 1/3).
Verificando il pilastro in caso di sisma, la resistenza rimane la stessa, ma la deformazione à ̈ di circa 3 cm. Pertanto il profilo disegnato à ̈ perfettamente idoneo a svolgere la funzione assegnatale.
Il pilastro di sostegno 20 presenta due superfici laterali interne 21, 22, contrapposte, definite sulle ali del profilo.
Inoltre, in corrispondenza delle pieghe esterne presenta due superfici frontali 23, 24 complanari.
Infine, sempre nella porzione interna delle ali laterali, il pilastro reca due guide di scorrimento 60, 61 aventi una sezione sostanzialmente a “T†e tali da definire due superfici posteriori 25, 26 complanari. Tali guide potranno essere elementi distinti montati e connessi al pilastro, come potrebbero anche essere ricavati per piegatura della lastra che costituisce il profilo stesso del pilastro oppure secondo modalità ancora diverse.
Con riferimento alle figure 4 e 5, il supporto di cabina 10 comprende un elemento di sostegno 13 che si estende ortogonalmente al pilastro di sostegno 20.
L’elemento di sostegno 11 comprende ad esempio due elementi laterali a forma di sedia detti “cosciali†connessi tra loro da traverse orizzontali e tiranti.
Ulteriormente, il supporto di cabina 10 comprende un elemento di arcata 12 che si sviluppa parallelamente al pilastro di sostegno 20.
L’arcata 12 di sostegno della cabina, preferibilmente metallica, sarà dotata, conformemente alle norme tecniche vigenti, di apparecchiature paracadute di sicurezza. L’arcata à ̈ di fatto la struttura che sorregge la cabina e sulla quale vengono inseriti gli apparati di sicurezza paracadute, quelli di guida costituiti da pattini di scorrimento e rulli, e gli attacchi delle catene di sollevamento.
Il supporto di cabina 10 à ̈ scorrevolmente accoppiato a detto pilastro di sostegno 20 tramite una prima coppia di ruote e/o rulli 31 montate in maniera tale da poter rotolare lungo le superfici laterali interne 21, 22 del pilastro 20. Le ruote e/o rulli 30 hanno la funzione di contrastare i movimenti di deriva orizzontali dell’impianto durante la corsa del medesimo prodotti essenzialmente dagli spostamenti dei passeggeri all’interno della cabina mobile.
Il supporto di cabina 10 à ̈ scorrevolmente accoppiato a detto pilastro di sostegno 20 anche tramite una seconda coppia di ruote e/o rulli 40 montate in maniera tale da poter rotolare lungo le superfici frontali 23, 24 del pilastro 20 e tramite una terza coppia di ruote e/o rulli 50 montate in maniera tale da poter rotolare lungo le superfici posteriori 25, 26 delle guide a “T†.
La funzione delle ruote e/o rulli 40 e 50 Ã ̈ quella di contrastare in modo migliore la pressione sulle guide generata dal momento ribaltante.
Vantaggiosamente, proprio per contrastare al meglio il momento ribaltante, le ruote e/o i rulli 40 e 50 sono montate in posizione opposta rispetto all’altezza dell’arcata.
Secondo la presente invenzione il pilastro di sostegno 20 può essere vincolato alle sue estremità (fondo fossa e testata).
Il fissaggio alla superficie di fossa potrà essere eseguito tramite prigionieri opportunamente dimensionati e precedentemente infissi nella soletta portante in calcestruzzo armato. Vantaggiosamente, la porzione di base del pilastro potrà essere opportunamente rinforzata con fazzoletti verticali 60 in lamiera del medesimo spessore di quella formante l’omega.
L’ancoraggio terminale di testa del pilastro potrà essere realizzato con un elemento a collare, raffigurato nelle figure 6 e 7 che ne rappresentano una vista dall’alto. L’elemento a collare à ̈ molto robusto e può essere fissato ad una porzione di parete dell’edificio.
Naturalmente, ove fosse prevista un’altezza di impianto particolarmente elevata, potranno essere utilizzati mezzi di ancoraggio intermedio 8 di una porzione intermedia 9 del pilastro di sostegno 20 ad una porzione di parete dell’edificio.
Tali mezzi di ancoraggio intermedio, schematicamente mostrati nelle figure 8 e 9, possono essere anch’essi realizzati nella forma di un collare 8 che abbraccia dall’esterno il pilastro di sostegno 20.
Vantaggiosamente, sia i mezzi di ancoraggio terminali 7 che i mezzi di ancoraggio intermedio 8, possono essere tali da realizzare un accoppiamento con il pilastro 20 che presenti una tolleranza lungo la direzione di sviluppo dell’impianto 1 per compensare eventuali dilatazioni termiche e/o oscillazioni.
Ciò può essere ad esempio realizzato attraverso un accoppiamento tramite perni ed asole verticali (come illustrato nelle figure 7 e 9) che permetterebbero un allungamento controllato del pilastro in caso di dilatazione termica e garantirebbero, altresì, una minima flessibilità in caso di sisma.
Sempre allo scopo di migliorare l’ancoraggio e l’accoppiamento tra collari e pilastro, i mezzi di ancoraggio terminali 7 e/o i mezzi di ancoraggio intermedio 8 possono inoltre comprendere elementi di smorzamento delle vibrazioni interposti appunti tra il pilastro ed i collari di supporto.
Tutta la struttura sopra descritta verrà rivestita con lamiera piegata e sagomata in acciaio inox del tipo “supermirror†.
E’ quindi previsto un elemento di ricopertura 27 del pilastro di sostegno 20 atto a contenere al proprio interno sostanzialmente tutti i meccanismi dell’impianto.
Sempre all’interno del carter di protezione 27 verranno posizionati i cavi flessibili di alimentazione circuiti cabina mobile dentro una struttura plastica flessibile sicché risultino perfettamente occultati alla vista esterna.
Tutti i meccanismi automatici di comando porte vengono allocati al di sotto del pavimento cabina unitamente alla componentistica elettronica di decodifica ed interfacciamento con i comandi in cabina. Anche il vano di alloggio di tali meccanismi viene completamente rivestito da lamiere sagomate in acciaio inox supermirror.
Al disotto del fondo cabina vengono allocati gli operatori elettromeccanici per l’azionamento automatico delle porte.
Per quanto riguarda la cabina 11, essa à ̈ preferibilmente realizzata come un parallelepipedo interamente in cristallo di sicurezza temperato e stratificato rispondente alle vigenti normative.
Al di sopra del tetto cabina, anch’esso costituito da una lastra unica in cristallo di sicurezza, verrà realizzato un parapetto di protezione in cristallo o una ringhiera in acciaio inox, qualora ve ne fosse bisogno, ovvero, quando le distanze orizzontali tra il bordo perimetrale del tetto cabina e le pareti del vano di corsa siano uguali o maggiori di 0,3 m.
Secondo quanto finora descritto, un impianto secondo la presente invenzione mira, grazie alla sua estrema versatilità di impiego, a superare le difficoltà architettoniche e tecniche di installazione che investono, invece, i normali impianti ascensori.
In particolare, grazie alla particolare conformazione ad omega del pilastro in lamiera di acciaio sagomata, non avendo necessità di ancoraggi a pareti in muratura o solai, può essere installato in ambienti ampi e liberi a 360° avendo il predetto pilastro necessità di vincoli solo alle estremità inferiore e superiore.
Rispetto ad un normale ascensore non à ̈ visibile all’esterno alcun conduttore. Inoltre non ha necessità di un vano corsa di protezione (tranne che sul fronte degli sbarchi ai piani) e pertanto la cabina si muove libera nello spazio tra un piano e l’altro.
Tale versatilità risolve molti problemi architettonici e di arredo potendo posizionare la colonna di sostegno e trazione dell’impianto con estrema facilità in qualsiasi punto dei piani da collegare.
L’utilizzo, infine, di catene di trazione a doppia maglia in sostituzione delle tradizionali funi in acciaio permettono di contenere al minimo indispensabile l’ingombro della colonna. La trazione oleodinamica indiretta assicura notevole silenziosità di funzionamento.
La presente invenzione à ̈ stata fin qui descritta con riferimento a sue forme di realizzazione preferite. È da intendersi che ciascuna delle soluzioni tecniche implementate nelle forme di realizzazione preferite qui descritte a titolo esemplificativo, potranno vantaggiosamente essere combinate diversamente tra loro, per dar forma ad altre forme di realizzazione, che afferiscono al medesimo nucleo inventivo e tutte comunque rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.
Claims (12)
- RIVENDICAZIONI 1. Impianto elevatore (1) mono-colonna per un edificio (100) comprendente: - un unico pilastro di sostegno (20) che si sviluppa per l’intera altezza dell’impianto e presenta un profilo sostanzialmente ad omega, con una porzione di base (3) ed una porzione di testa (4); - mezzi di fissaggio (5) di detta porzione di base (3) ad una superficie di fondo fossa (6); - mezzi di ancoraggio terminale (7) di detta porzione di testa (4) ad una porzione di parete di detto edificio (100); - un supporto di cabina (10) scorrevolmente accoppiato a detto pilastro di sostegno (20); e - mezzi per la movimentazione di detto supporto di cabina (10).
- 2. Impianto elevatore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto pilastro di sostegno (20) presenta due superfici laterali interne (21, 22) contrapposte.
- 3. Impianto elevatore (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto supporto di cabina (10) Ã ̈ scorrevolmente accoppiato a detto pilastro di sostegno (20) tramite una prima coppia di ruote e/o rulli (30) montate in maniera tale da poter rotolare lungo dette superfici laterali interne (21, 22).
- 4. Impianto elevatore (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto pilastro di sostegno (20) presenta due superfici frontali (23, 24) complanari.
- 5. Impianto elevatore (1) secondo la rivendicazione 4, in cui detto supporto di cabina (10) Ã ̈ scorrevolmente accoppiato a detto pilastro di sostegno (20) tramite una seconda coppia di ruote e/o rulli (40) montate in maniera tale da poter rotolare lungo dette superfici frontali (23, 24).
- 6. Impianto elevatore (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto pilastro di sostegno (20) reca due guide di scorrimento (60, 61) aventi una sezione sostanzialmente a “T†e tali da definire due superfici posteriori (25, 26) complanari.
- 7. Impianto elevatore (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detto supporto di cabina (10) Ã ̈ scorrevolmente accoppiato a detto pilastro di sostegno (20) tramite una terza coppia di ruote e/o rulli (50) montate in maniera tale da poter rotolare lungo dette superfici posteriori (25, 26).
- 8. Impianto elevatore (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto supporto di cabina (10) comprende un elemento di sostegno (11) che si estende ortogonalmente a detto pilastro di sostegno (20) ed un elemento di arcata (12) che si sviluppa parallelamente a detto pilastro di sostegno (20).
- 9. Impianto elevatore (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di ancoraggio intermedio (8) di una porzione intermedia (9) di detto pilastro di sostegno (20) ad una porzione di parete di detto edificio.
- 10. Impianto elevatore (1) secondo la rivendicazione 9, in cui detti mezzi di ancoraggio terminali (7) e/o detti mezzi di ancoraggio intermedio (8) sono tali da realizzare un accoppiamento con il pilastro (20) che presenta una tolleranza lungo la direzione di sviluppo dell’impianto (1) per compensare eventuali dilatazioni termiche e/o oscillazioni.
- 11. Impianto elevatore (1) secondo la rivendicazione 9, in cui detti mezzi di ancoraggio terminali (7) e/o detti mezzi di ancoraggio intermedio (8) comprendono elementi di smorzamento di vibrazioni.
- 12. Impianto elevatore (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un elemento di ricopertura (27) di detto pilastro di sostegno (20) atto a contenere al proprio interno sostanzialmente tutti i meccanismi dell’impianto.
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-
2013
- 2013-04-18 IT IT000235A patent/ITRM20130235A1/it unknown
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