ITRM20120494A1 - Dispositivo di accoppiamento di elementi traviformi e relativo sistema di connessione. - Google Patents

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Description

“DISPOSITIVO DI ACCOPPIAMENTO DI ELEMENTI TRAVI FORMI E RELATIVO
SISTEMA DI CONNESSIONE”
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di accoppiamento ed un sistema di connessione per elementi traviformi, ad esempio assi in legno o altri materiali.
In particolare, è noto che risulta particolarmente difficoltoso il montaggio e la connessione di assi quando queste debbano essere posizionate secondo una precisa disposizione reciproca, in particolare ortogonalmente o parallelamente, ad esempio nella realizzazione di una struttura più complessa.
In questi casi esiste innanzitutto il problema di mantenere i pezzi in posizione durante l’accoppiamento, senza pregiudicare la stabilità della struttura in costruzione e quindi ottenere un loro montaggio preciso ed un saldo fissaggio.
Scopo della presente invenzione è superare le problematiche sopra esposte e ciò è ottenuto attraverso un dispositivo di accoppiamento di elementi traviformi come definito dalla rivendicazione 1 ed un relativo sistema di connessione come definito nella rivendicazione 11.
La presente invenzione, superando i problemi della tecnica nota, comporta numerosi ed evidenti vantaggi.
In particolare, il sistema secondo la presente invenzione consente di mantenere due o più assi tra di loro non vincolate, in fase di montaggio, vincolate al mantenimento di una predeterminata posizione reciproca, ad esempio perpendicolare (formando tra di loro angoli regolari di 90 gradi). Una volta fissate, le assi restano vincolate in tale posizione predeterminata impedendo alla struttura in costruzione di abbattersi durante la fase di montaggio ed anzi permettendo di raggiungere sin dalla fase iniziale uno stabile equilibrio statico.
Inoltre, il sistema secondo la presente invenzione è un sistema modulare e scalabile, potendo essere adattato ed utilizzato in funzione delle specifiche esigenze e problematiche, senza che ciò ne alteri in alcun modo gli aspetti innovativi salienti.
Questi ed altri vantaggi, assieme alle caratteristiche ed alle modalità di impiego della presente invenzione, risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione preferite, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo, facendo riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- le figure da 1 a 3 sono viste prospettiche di un dispositivo di accoppiamento realizzato secondo una prima forma di realizzazione della presente invenzione;
le figure da 4 a 9 sono viste prospettiche di alcune varianti di dispositivi di accoppiamento in accordo ad una seconda forma di realizzazione della presente invenzione;
le figure da 10 a 15 sono viste prospettiche di alcune varianti di dispositivi di accoppiamento in accordo ad una terza forma di realizzazione della presente invenzione;
la figura 16 è una vista prospettica di una realizzazione alternativa di una porzione di contatto secondo la presente invenzione;
le figure da 17 a 19 mostrano una quarta forma di realizzazione della presente invenzione che incorpora la porzione di contatto di figura 16;
le figure da 20 a 22 mostrano una quinta forma di realizzazione della presente invenzione che incorpora la porzione di contatto di figura 16, e - le figure 23 e 24 si riferiscono a forme di realizzazione ottenute come combinazione delle forme e/o varianti precedenti.
La presente invenzione sarà nel seguito descritta nel dettaglio facendo riferimento alle figure suindicate.
In particolare, le figure da 1 a 3 si riferiscono ad una prima forma di realizzazione della presente invenzione.
In accordo a questa prima forma di realizzazione, un dispositivo di accoppiamento 1 può essere vantaggiosamente utilizzato per la connessione di due elementi traviformi, in figura indicati con 100, 200.
Il dispositivo 1 comprende una porzione di contatto 2, piana, atta ad essere interposta tra i due elementi traviformi da accoppiare 100, 200.
La porzione di contatto 2 presenta due facce 2a, 2b opposte tra loro. Su ciascuna di tali facce è ricavata una corrispondente sede 3a, 3b, ciascuna sede essendo atta ad accogliere uno degli elementi traviformi da accoppiare 100, 200.
In particolare, secondo la variante illustrata nelle figure 1 e 2, la porzione di contatto è lastriforme e presenta una forma in pianta quadrata, mentre la variante di figura 3 presenta una pianta di forma rettangolare.
A partire dai bordi della porzione di contatto, si estendono rispettive pareti laterali 4a, 4b, 5a, 5b.
Preferibilmente, almeno una delle sedi 3a, 3b comprende almeno una parete laterale che si estendente a partire da un bordo della porzione di contatto 2 ed ortogonalmente ad essa.
In accordo alla prima forma di realizzazione qui descritta, ciascuna delle sedi 3a, 3b comprende due pareti laterali, realizzate su bordi opposti della porzione di contatto 2.
Preferibilmente, le pareti laterali 4a, 4b della sede 3a si estendono a partire da due primi bordi opposti di detta porzione di contatto 2 e le pareti laterali 5a, 5b della sede 3b si estendono a partire da due secondi bordi opposti della porzione di contatto 2.
E’ naturalmente da intendersi che le dimensioni del dispositivo potranno essere selezionate in funzione delle dimensioni degli elementi traviformi da accoppiare. In tal senso potrà vantaggiosamente essere prevista la realizzazione di dispositivi di accoppiamento in varie misure, secondo gli standard più comuni di assi e/o elementi traviformi utilizzati per la realizzazione di strutture.
Inoltre, la possibilità di avere un dispositivo la cui porzione di contatto 2 può essere realizzata in forma quadrata o rettangolare, allarga ancora di più le possibilità di variazioni e di montaggio, anche di elementi traviformi di dimensioni diverse tra loro.
E’ inoltre preferibile che il dispositivo secondo la presente invenzione comprenda anche mezzi per il fissaggio agli elementi traviformi. Ad esempio, senza intento limitativo, tali mezzi di fissaggio possono comprendere delle predisposizioni 10 per l'alloggiamento di elementi a vite, bulloni, ecc. che possano tenere uniti gli elementi traviformi e, contemporaneamente, il dispositivo di accoppiamento.
E’ tuttavia da intendersi che elementi traviformi e dispositivo potranno essere tra loro fissati anche in altri modi, ad esempio tramite adesivi, morse, legacci o altro.
Le successive figure dalla 4 alla 9, si riferiscono ad alcune varianti del dispositivo secondo la presente invenzione, realizzate in accordo ad una seconda forma di realizzazione.
In generale, tutte le varianti possono prevedere alcune caratteristiche di base, in comune anche con i dispositivi secondo la prima forma di realizzazione.
Anche in tal caso infatti, un dispositivo 11 comprende una porzione di contatto 12, piana e preferibilmente lastriforme.
In corrispondenza di ciascuna delle due facce 12a e 12b della porzione di contatto 12, sono ricavate rispettive sedi 13a, 13b che possano accogliere porzioni degli elementi traviformi da accoppiare 100, 200.
Tutte le varianti che afferiscono a tale seconda forma di realizzazione, prevedono che tali due sedi siano realizzate nella forma di sedi tubolari, quindi cave.
Quindi, ciascuna di tali sedi tubolari, presenta almeno un’apertura 16. In funzione del posizionamento dell’apertura 16, si realizza una delle varianti raffigurate.
In particolare, la figura 4 mostra una variante in cui i due elementi traviformi sono da accoppiare ortogonalmente tra loro. In particolare, entrambe le sedi tubolari 13a e 13b sono passanti.
La figura 5 mostra invece una variante in cui i due elementi traviformi si accoppiano ortogonalmente di testa. In tal caso, il dispositivo 11 comprende sedi 13a e 13b aperte da un lato, ma chiuse su quello opposto.
La figura 6 mostra invece una variante in cui i due elementi traviformi si accoppiano ortogonalmente a formare una “T”. In tal caso, il dispositivo 11 comprende una sede 13b passante ed una sede 13a aperta da un solo lato.
La figura 7 mostra invece una variante in cui i due elementi traviformi si accoppiano parallelamente tra loro. In tal caso, il dispositivo 11 comprende entrambe le sedi tubolari 13a e 13b passanti.
la figura 8 mostra invece una variante in cui i due elementi traviformi si accoppiano di testa, a formare l’uno il prolungamento dell’altro. In tal caso, il dispositivo 11 comprende entrambe le sedi tubolari 13a e 13b aperte da un solo lato.
la figura 9 mostra invece una variante in cui i due elementi traviformi si accoppiano parallelamente tra loro, a formare tra loro un corpo con sezione ad “L”. In tal caso, il dispositivo 11 comprende entrambe le sedi tubolari 13a e 13b aperte da un solo lato.
E’ da notare che le due facce della porzione di contatto non devono necessariamente avere la medesima estensione, come nel caso ora descritto.
In alternativa, la variante di figura 9 potrebbe anche avere entrambe le sedi 13a e 13b entrambe passanti.
Le successive figure da 10 a 15 si riferiscono invece ad alcune varianti del dispositivo secondo la presente invenzione, realizzate in accordo ad una terza forma di realizzazione.
In generale, tutte le varianti realizzate in accordo alla terza forma di realizzazione possono prevedere alcune caratteristiche di base, in comune anche con i dispositivi secondo le forme di realizzazione già descritte.
Anche in tal caso infatti, un dispositivo 21 comprende una porzione di contatto 22, piana e preferibilmente lastriforme.
In corrispondenza di ciascuna delle due facce 22a e 22 b della porzione di contatto 22, sono ricavate rispettive sedi 23a, 23b che possano accogliere porzioni degli elementi traviformi da accoppiare 100, 200.
Tutte le varianti che afferiscono a tale terza forma di realizzazione, prevedono che le due sedi 23a e 23b siano realizzate una, nel caso esemplificato nelle figure la sede 23a, nella forma di sede tubolare cava, ed una, ad esempio la sede 23b, secondo gli insegnamenti della prima forma di realizzazione, quindi attraverso una o più pareti laterali 25 che si estendono perpendicolarmente alla porzione di contatto 22. Ciascuna delle sedi tubolari, presenta almeno un’apertura 26.
In funzione del posizionamento dell’apertura 26 e del numero e del posizionamento delle pareti laterali 25, si realizza una delle varianti raffigurate.
In particolare, la figura 10 mostra una variante in cui gli elementi traviformi 100, 200 devono essere accoppiati ortogonalmente tra loro, a formare una “T”. In tal caso, la sede 23a è tubolare con un’unica apertura 26, mentre la sede 23b è realizzata tramite due pareti laterali 25 che si estendono ortogonalmente alla porzione di contatto 22, a partire da bordi opposti della stessa.
La variante di figura 11 differisce da quella di figura 10 per il solo fatto di avere una sola parete laterale 25 a formare la sede 13b.
Nella variante di figura 12, la sede 13b è formata ancora da due pareti laterali 25 che si estendono ortogonalmente alla porzione di contatto 22, a partire però da bordi consecutivi della stessa.
Secondo la variante di figura 13, una delle due sedi, ad esempio la sede 23b, è formata da tre pareti laterali 25 che si estendono ortogonalmente alla porzione di contatto 22, a partire da bordi consecutivi della stessa.
La figura 14 mostra una variante in cui gli elementi traviformi 100, 200 devono essere accoppiati parallelamente tra loro. In tal caso, la sede 23a è tubolare con un’unica apertura 26, mentre la sede 23b è realizzata tramite due pareti laterali 25 che si estendono ortogonalmente alla porzione di contatto 22, a partire da bordi opposti della stessa.
Infine, la figura 15 si riferisce ancora ad una variante in cui gli elementi traviformi 100, 200 devono essere accoppiati parallelamente tra loro. In tal caso però, la sede tubolare 23a è passante, mentre la sede 23b è realizzata tramite due pareti laterali 25 che si estendono ortogonalmente alla porzione di contatto 22, a partire da bordi opposti della stessa.
La successiva figura 16 è una vista prospettica di una realizzazione alternativa di una porzione di contatto 52 secondo la presente invenzione.
In particolare, in accordo a tale realizzazione alternativa, la porzione di contatto 52 comprende due elementi 53, 54, tra loro girevolmente accoppiati.
Ad esempio, tali elementi 53, 54 possono essere realizzati nella forma di due piastre piane quadrate, tra loro connesse girevolmente in corrispondenza di un punto di centro e libere di ruotare attorno ad un asse comune ortogonale al loro piano.
Secondo tale configurazione, un primo di tali elementi girevolmente accoppiati contiene una prima faccia della porzione di contatto, mentre un secondo di tali elementi contiene la seconda faccia.
In tal modo, le sedi destinate ad accogliere gli elementi traviformi 100, 200, sono quindi ricavate rispettivamente su uno di detti elementi.
Se ne ottiene che le due sedi possano essere orientate liberamente l’una rispetto all’altra, tramite rotazione attorno all’asse comune.
In questo modo si ottiene l’evidente vantaggio che il dispositivo può essere utilizzato per la connessione di elementi traviformi, in una qualunque posizione reciproca, non necessariamente secondo angoli retti o piani (90° o 180°).
In tal senso, le successive figure da 17 a 19, illustrano un dispositivo 101 secondo la presente invenzione, corrispondente a quello descritto in relazione alla prima forma di realizzazione, con la differenza di incorporare una porzione di contatto girevole, secondo quanto ora descritto.
In particolare, la figura 18 mostra, in pianta, un dispositivo 101 utilizzato per l’accoppiamento di due elementi traviformi 100, 200, posizionati a 90° tra loro.
Diversamente, la figura 19 mostra lo stesso dispositivo 101, utilizzato per l’accoppiamento di due elementi traviformi 100, 200, posizionati tra loro secondo un angolo a <> 90°.
I due elementi girevoli della porzione di contatto sono infatti posizionati in maniera angolata tra loro attraverso una rotazione attorno all’asse comune passante per il loro centro.
Vantaggiosamente sono previsti mezzi 110 per il fissaggio agli elementi traviformi. Vista la possibilità di rotazione reciproca degli elementi girevoli, è vantaggioso che tali mezzi di fissaggio comprendano delle predisposizione regolabili, ad esempio delle asole, atte ad accogliere elementi di fissaggio, ad esempio a vite, in qualsiasi posizione gli elementi girevoli possano essere disposti.
E’ tuttavia da intendersi che elementi traviformi e dispositivo potranno essere tra loro fissati anche in altri modi, ad esempio tramite adesivi, morse, legacci o altro.
Le successive figure da 20 a 22 illustrano un ulteriore dispositivo 111 secondo la presente invenzione, che incorpora una porzione di contatto girevole, secondo quanto ora descritto.
In questo caso, le due sedi 113a e 113b per accogliere gli elementi traviformi 100, 200 sono rappresentate come sedi passanti, secondo quanto già descritto in precedenza.
La figura 21 mostra, in pianta, un dispositivo 111 utilizzato per l'accoppiamento di due elementi traviformi 100, 200, posizionati a 90° tra loro.
Diversamente, la figura 19 mostra lo stesso dispositivo 111, utilizzato per l’accoppiamento di due elementi traviformi 100, 200, posizionati tra loro secondo un angolo a <> 90°.
E’ da intendersi che i dispositivi secondo la presente invenzione possono essere vantaggiosamente utilizzati nel’ambito di un più ampio sistema, per la realizzazione di strutture complesse. Infatti, nel’ambito di una stessa struttura può essere utilizzata una pluralità di dispositivi, per realizzare ogni tipologia di accoppiamento tra due o più elementi traviformi.
E’ da intendersi che le forme di realizzazione e le rispettive varianti finora descritte possono essere tra loro combinate per dar forma ad ancora ulteriori forme di realizzazione e/o ulteriori varianti.
A titolo esemplificativo, le figure 23 e 24 mostrano rispettivamente due forme di realizzazione ottenute per combinazione di altre varianti già descritte.
In particolare esse si riferiscono al caso in cui gli elementi traviformi da accoppiare sono più di due, nello specifico tre. In tal caso, ogni dispositivo 201 presenterà due porzioni di contatto 202, una per ciascuna coppia di elementi traviformi. Evidentemente, il dispositivo 201 comprende tre sedi 203c, 203b e 203c, atte ciascuna ad accogliere un rispettivo elemento traviforme.
La forma e la disposizione delle sedi potrà essere vantaggiosamente selezionata tra quelle finora descritta e comunque prevista al fine di realizzare l’accoppiamento voluto in termini di posizionamento reciproco degli elementi traviformi (posizione e angolazione).
E’ infine da intendersi che potranno esistere ancora altre forme di realizzazione, che afferiscono comunque al medesimo nucleo inventivo e tutte comunque rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) di due o più elementi traviformi (100, 200) comprendente: almeno una porzione di contatto (2, 12, 22, 52), atta ad essere interposta tra due elementi traviformi (100, 200) da accoppiare; ed almeno due sedi (3a, 3b; 13a, 13b, 23a, 23b; 63a, 63b), ciascuna essendo atta ad accogliere uno di detti elementi traviformi (100, 200) da accoppiare, in cui detta porzione di contatto (2; 12; 22; 52; 202) presenta due facce opposte e ciascuna di dette due sedi (3a, 3b; 13a, 13b, 23a, 23b; 63a, 63b; 203a, 203b, 203c) è ricavata su una rispettiva di dette facce.
  2. 2. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione di contatto (2; 12; 22; 52; 202) è lastriforme, a pianta rettangolare o quadrata.
  3. 3. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui almeno una di dette sedi (3a, 3b; 13a, 13b, 23a, 23b) comprende almeno una parete laterale (4a, 4b, 5a,5b; 25; 105) estendentesi a partire da un bordo di detta porzione di contatto (2; 12; 22; 202) ed ortogonalmente ad essa.
  4. 4. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo la rivendicazione 3, in cui ciascuna di dette sedi comprende due pareti laterali (4a, 4b; 5a, 5b; 25) su bordi opposti di detta porzione di contatto (2, 12, 22).
  5. 5. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo la rivendicazione 4, in cui le pareti laterali di una di dette sedi si estendono a partire da due primi bordi opposti di detta porzione di contatto (2; 12; 22) e le pareti laterali dell’altra di dette due sedi si estendono a partire da due secondi bordi opposti di detta porzione di contatto (2; 12; 22).
  6. 6. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una di dette sedi è una sede tubolare presentante almeno un’apertura.
  7. 7. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo la rivendicazione 6, in cui detta sede tubolare è passante.
  8. 8. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta porzione di contatto (52) comprende due elementi tra loro girevolmente accoppiati, e tali che una faccia di dette due facce opposte appartiene ad un primo di detti elementi girevolmente accoppiati e l’altra faccia appartiene ad un secondo di detti elementi girevolmente accoppiati.
  9. 9. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi per il fissaggio (10; 110) a detti elementi traviformi (100, 200).
  10. 10. Dispositivo di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo la rivendicazione 9, in cui detti mezzi per il fissaggio comprendono predisposizioni (10; 110) per l’alloggiamento di elementi a vite.
  11. 11. Sistema di connessione di elementi traviformi (100, 200), comprendente una pluralità di dispositivi di accoppiamento (1; 11; 21; 101; 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10.
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