ITRM20120416A1 - Apparato perfezionato per la compattazione e la disidratazione di rifiuti organici e/o di scarti alimentari - Google Patents

Apparato perfezionato per la compattazione e la disidratazione di rifiuti organici e/o di scarti alimentari Download PDF

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ITRM20120416A1
ITRM20120416A1 IT000416A ITRM20120416A ITRM20120416A1 IT RM20120416 A1 ITRM20120416 A1 IT RM20120416A1 IT 000416 A IT000416 A IT 000416A IT RM20120416 A ITRM20120416 A IT RM20120416A IT RM20120416 A1 ITRM20120416 A1 IT RM20120416A1
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IT
Italy
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auger
treated
screw
food waste
central body
Prior art date
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IT000416A
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English (en)
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Stefano Ceccarelli
Lucio Iacobucci
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Techo Srl
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    • B09BDISPOSAL OF SOLID WASTE NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B09DISPOSAL OF SOLID WASTE; RECLAMATION OF CONTAMINATED SOIL
    • B09BDISPOSAL OF SOLID WASTE NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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Description

APPARATO PERFEZIONATO PER LA COMPATTAZIONE E LA DISIDRATAZIONE DI RIFIUTI ORGANICI E/O DI SCARTI ALIMENTARI
La presente invenzione riguarda il settore degli elettrodomestici ed in particolare à ̈ relativa ad un apparato atto a compattare e disidratare rifiuti organici domestici e/o scarti alimentari, ad esempio da installare direttamente al di sotto della piletta di scarico del lavello della cucina.
Non si esclude peraltro l’utilizzo in ambito commerciale.
Attualmente, non sono noti elettrodomestici in grado di compattare rifiuti organici domestici e provvedere al contempo alla loro disidratazione.
Pertanto, gli scarti alimentari prodotti in cucina vengono gettati direttamente nei sacchetti della spazzatura.
Ciò comporta una serie di inconvenienti.
Un primo inconveniente à ̈ dato dal fatto che detti sacchetti della spazzatura vengono rapidamente riempiti da rifiuti organici domestici e di conseguenza vengono generati una pluralità di sacchetti della spazzatura che occupano evidentemente un notevole volume.
Pertanto, non si agevolano né le operazioni di raccolta dei rifiuti né quelle di trasporto dei rifiuti né il loro stoccaggio.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di superare questi inconvenienti, fornendo un elettrodomestico per la compattazione e la disidratazione di rifiuti organici che riduce il loro volume di circa l’80-90% e i liquidi presenti in detti rifiuti di oltre il 60%. Tutto comporta la riduzione del peso e del volume del rifiuto che disidratato riduce drasticamente la formazione di percolato. Secondo il trovato, ciò à ̈ stato ottenuto prevedendo un apparato che comprende preferibilmente: - un tubo per il collegamento della piletta del lavello con la parte superiore del corpo macchina (elettrodomestico) atto a ricevere ogni materiale organico e/o scarti alimentari, come ad esempio ossa di pollo, bucce di anguria, patate, mele, tovaglioli di carta bagnati;
- un corpo di compattazione dotato di mezzi meccanici per il trattamento di detti scarti alimentari e/o organici atti a compattarli e disidratarli mediante premitura al fine di separarli dalla frazione liquida;
- un cassetto, sottostante, atto a ricevere detti scarti alimentari compattati e disidratati che fuoriescono dal corpo di compattazione, ad esempio cadendo per gravità, nonché gli scarti alimentari e/o organici da gettare direttamente in detto cassetto come ad esempio ossa di ovino, suino, bovino.
Secondo il trovato, sono anche previsti mezzi di tipo noto atti a raccogliere e convogliare i liquidi che fuoriescono da detti scarti alimentari compattati e disidratati verso una fogna. Detti mezzi di raccolta e convogliamento della frazione liquida sono preferibilmente compresi nel corpo di compattazione.
Una migliore comprensione del trovato si avrà con la seguente descrizione dettagliata e con riferimento ai disegni allegati che illustrano, a solo titolo esemplificativo, una preferita forma realizzativa.
Nei disegni:
le figure 1-4 mostrano schematicamente un esempio di installazione dell’apparato secondo la presente invenzione: da queste à ̈ visibile il foro della piletta di scarico del lavello che si trova in direzione del foro di caricamento dell’apparato di compattazione;
la figura 5 mostra schematicamente una preferita forma di realizzazione dell’apparato per la compattazione e la disidratazione di rifiuti organici e/o scarti alimentari oggetto del trovato;
la figura 6 à ̈ un esploso della valvola di collegamento tra lo scarico del lavello e il condotto di ingresso dell’apparato che si descrive;
la figura 7 mostra una sezione longitudinale dell’apparato di fig. 5, in cui i rifiuti compattati e disidratati cadono dall’apparato all’interno del cassetto inferiore sottostante;
la figura 8, analoga alla fig. 4, mostra le parti interne del trovato, con il cassetto inferiore aperto;
le figure 9A, 9B e 9C sono una vista 3d,una sezione longitudinale ed una vista in pianta della vaschetta raccogli liquidi;
la figura 10 Ã ̈ una sezione longitudinale del corpo centrale con i vari componenti solidali ad esso;
la figura 11 mostra un particolare relativo al nuovo supporto per le guide dei raschiatori e/o pistoni;
la figura 12, analoga alla fig. 10, Ã ̈ uno spaccato longitudinale che mostra la coclea con il suo asse ed i raschiatori montati sul relativo supporto;
le figure 13 e 14 sono, rispettivamente una vista 3D esplosa e assemblata del cassetto frigorifero;
le figure 15 e 16, sostanzialmente analoghe alla fig. 8, mostrano rispettivamente il trovato con installato, sul foro di ingresso, un distanziale regolabile per la piletta di scarico e una valvola a ghigliottina;
la figura 17 Ã ̈ una vista 3D del solo corpo centrale;
la figura 18 mostra lo chassis portante dell’apparato;
la figura 19, analoga alla fig. 17, mostra alcuni dettagli costruttivi;
la figura 20 Ã ̈ una vista 3D del solo corpo centrale nel suo complesso, completo di vaschetta porta liquidi;
la figura 21 à ̈ una vista laterale delle parti interne principali dell’apparato;
le figure 22, 23 e 24 sono una vista 3D che illustrano le parti strutturali interne dell’apparato;
la figura 25 à ̈ una vista laterale parzialmente sezionata di una variante del trovato che à ̈ utilizzabile come elettrodomestico a sé stante anziché come apparato da sotto-lavello; si mostra anche una diversa disposizione del motore che muove la coclea: sul lato opposto a quello di ingresso del materiale da trattare;
le figure 26 e 27 sono dei particolari ingranditi di fig. 25;
le figure 28 e 29 mostrano le barre laterali, chiamate guide, di supporto del corpo centrale;
la figura 30 mostra il particolare relativo alla valvola a ghigliottina sul foro di ingresso, durante l’installazione, detto particolare può vantaggiosamente essere ruotato di 90° a destra o a sinistra per indirizzare lo scarico secondo le necessità di installazione;
le figure 31A e 31B mostrano il passaggio dell’acqua con la valvola a ghigliottina in configurazione chiusa, al fine di impedirne il passaggio nell’apparato;
le figure 32A e 32B mostrano il passaggio del materiale organico e/o di scarto alimentare con la valvola a ghigliottina aperta, che entra nell’apparato per essere trattato;
le figure 33A e 33B mostrano rispettivamente una vista 3D ed una vista laterale della coclea.
Con riferimento alle figure, nella preferita forma realizzativa che si descrive, si prevede un apparato per la compattazione e la disidratazione di rifiuti organici comprendente:
- un’apertura I (fig. 5) per il carico/ingresso del materiale organico e/o degli scarti alimentari nell’apparato stesso;
- mezzi meccanici per la compattazione e disidratazione di detto materiale organico e/o scarti alimentari, comprendenti un corpo centrale di compattazione CC, atti a separare la frazione liquida dal materiale da trattare;
- mezzi per la raccolta e lo scarico della frazione liquida proveniente dal materiale trattato;
- un cassetto CA, sottostante al corpo centrale di compattazione CC (fig. 7), che raccoglie gli scarti alimentari compattati e disidratati tramite detto corpo centrale CC ed eventualmente di quelli non compattabili inseribili a mano direttamente nel cassetto CA.
Nell’esempio che si descrive, detti mezzi meccanici sono costituiti sostanzialmente da una coclea CO atta a far avanzare e contemporaneamente a comprimere e disidratare il materiale organico inserito dall’utente in detto corpo centrale CC tramite l’apertura I di caricamento collegata allo scarico del lavello. Secondo il trovato, comprimendo e disidratando detto materiale organico, detta coclea CO ne riduce il volume in modo che i liquidi organici in esso contenuti fuoriescano tramite una pluralità di asole 50 autopulenti longitudinali o raggiate in senso orario o anti orario appositamente predisposte sulla superficie laterale dell’involucro esterno della coclea CO (fig. 10): in tal modo si ottiene una prima disidratazione dei materiali organici e/o scarti alimentari causata dalla loro “spremitura†.
Il corpo centrale CC comprende detti mezzi per la raccolta e lo scarico della frazione liquida proveniente dal materiale trattato, ed in particolare:
- mezzi (figg. 9A, 9B e 9C) per la raccolta, per gravità, di detti liquidi organici, i quali mezzi sono posizionati al di sotto di detta coclea CO;
- mezzi per convogliare detti liquidi organici verso una tubatura di scarico in fogna;
- un motoriduttore (figg. 7 e 8) atto a essere collegato alla coclea CO;
- un foro di caricamento del materiale da trattare collocati sulla parte superiore della coclea CO.
Con riferimento alla figura 9, detti mezzi per la raccolta dei liquidi organici sono costituiti da una camicia definita da almeno una vaschetta di raccolta con una parte anteriore 14 tronco-conica ed una parte posteriore 15 cilindrica (che può anche essere costituita da due parti separate ed unite tra loro in modo noto), mentre i mezzi per convogliare detti liquidi organici verso una fogna sono costituiti da un apposito tubo TU di uscita liquidi che à ̈ atto a essere collegato ad una pompa 28 di estrazione (figg. 8 e 23).
Nell’esempio illustrato (figg. 19 e 33A-33B), la coclea CO à ̈ a passo variabile e può anche essere realizzata con una spirale a più principi.
Secondo una caratteristica peculiare dell’invenzione, la coclea CO ha una sagoma - da cresta a cresta - che à ̈ molto concava come si vede nelle figure 33A e 33B in modo tale da permettere ai pistoncini-raschiatori 10 di accompagnarli verso la risalita, anche quando la stessa coclea CO cambia il senso di rotazione in caso di intasamento/bloccaggio.
La coclea CO à ̈ montata su un albero interno AC in acciaio ed ha una sagoma esterna (figg. 7 e 33A e 33B) a spirale la cui altezza ed in cui passo si riduce andando dall’estremità posteriore, di entrata del materiale da trattare, verso quella anteriore, di uscita del materiale trattato.
Giova notare che la coclea CO à ̈ autopulente e a tale scopo à ̈ dotata di uno o più pistoni raschiatori 10 alloggiati in una camicia a bicchiere 13 spinti verso la coclea CO da apposite molle 11 bloccate da corrispondenti tappi a vite 12 che sono posizionati coassialmente alle rispettive molle (fig. 12). Detti tappi a vite 12 sono atti anche a regolare il precarico della molla.
E’ opportuno notare che le camicie a bicchiere 13 fungono da guida per i pistoni raschiatori 10, e a tale scopo sono saldamente ancorate sulla parte conica anteriore del corpo centrale CC, tramite un apposito supporto 13A.
Tali pistoni raschiatori 10 rendono la coclea autopulente perché agiscono direttamente nelle cavità della coclea stessa favorendo il trasporto e l’avanzamento del materiale verso l’uscita. Ciò infatti permette lo svuotamento completo del vano di carico e la pulizia della medesima. Il movimento di salita dei pistoncini 10 gli viene fornito dalla rotazione della coclea CO medesima mentre quello di discesa gli viene fornito dalle molle 11 di richiamo alloggiate nel bicchiere 13 medesimo.
Detta coclea à ̈ alloggiata in un involucro di forma tronco-conica (fig. 10) che, come già accennato, à ̈ dotato di una pluralità di asole autopulenti 50 per consentire ai liquidi del materiale organico “spremuto†di fluire nella camicia di raccolta costituita dalla vaschetta di raccolta 14 15 (figg. 9A, 9B e 9C) .
L’involucro a forma tronco–conica mostrato in figura 10 ha un grande foro posteriore G assiale dove viene inserita la coclea CO, mentre detto foro superiore I per l’inserimento del materiale da trattare à ̈ disposto trasversalmente rispetto al foro posteriore ora descritto, sempre nella parte posteriore sostanzialmente cilindrica del corpo centrale CC.
Secondo una preferita forma di realizzazione dell’invenzione, il supporto 13A per le camicie 13 di guida per i pistoni 10 che à ̈ montato solidalmente sulla parte anteriore conica del corpo centrale CC, à ̈ disposto in modo che i pistoni 10 risultino perpendicolari alla superficie conica e non perpendicolari all’asse della coclea CO. In alternativa, i pistoni 10 potrebbero essere montati in modo da risultare perpendicolari all’asse della coclea CO.
Un’altra caratteristica peculiare del trovato, consiste nel fatto che all’estremità libera della parte anteriore conica del corpo centrale CC à ̈ previsto un tappo tramoggia 6 che presenta una sede per un paraolio 16, una sede per un cuscinetto reggispinta 17, nonché un foro centrale per il passaggio dell’albero AC della coclea CO.
Vantaggiosamente, serrando radialmente sull’albero AC della coclea un apposito elemento di bloccaggio 18 che poggia direttamente sul cuscinetto reggispinta 17 si ottiene che detto albero AC – che à ̈ solidale alla coclea CO - possa ruotare liberamente rispetto al corpo centrale ed allo stesso tempo sia bloccato assialmente in una posizione prestabilita, in modo che la coclea CO non possa arretrare durante il ciclo di strizzatura del materiale organico da trattare.
L’anello di bloccaggio 18 viene fissato sull’albero AC della coclea CO preferibilmente grazie ad una scanalatura 51 impressa sull’albero stesso della coclea, come si vede in figura 7 e 12.
Vantaggiosamente, in questo modo la spinta assiale generata dalla coclea CO all’interno del corpo centrale CC durante il trattamento del materiale organico e/o degli scarti alimentari, si scarica direttamente sul cuscinetto reggispinta alloggiato nel tappo-tramoggia 6 grazie ad un sistema di bloccaggio 18 (fig. 19) sull’albero AC della coclea stessa. Questo consente vantaggiosamente la possibilità di avere una struttura posteriore più leggera e meno ingombrante.
Per la pulizia dell’apparato à ̈ previsto un ciclo di lavaggio che viene effettuato in parte durante il ciclo di strizzatura e completato al termine del ciclo.
Il lavaggio parziale viene applicato al fine di migliorare il ciclo di strizzatura e per la pulizia della vaschetta raccogli liquidi 14 e 15 (figg. 9A, 9B e 9C) e delle asole 50 (fig. 10). Il lavaggio, inoltre, agevola la fuoriuscita dei liquidi che si formano durante la strizzatura convogliandoli verso il condotto di scarico posteriore TU.
Sotto la vaschetta, collegata a valle del condotto di scarico posteriore TU, Ã ̈ presente una elettropompa 28 che spinge i liquidi verso la fognatura.
È prevista anche la possibilità di effettuare uno o più lavaggi supplementari comandati manualmente a discrezione dell’ utilizzatore.
A tal fine, si prevedono uno o più ugelli spruzzatori 8 (fig. 17) posizionati in punti strategici dell’apparato.
Il funzionamento degli ugelli avviene per mezzo di apposite elettrovalvole temporizzate collegate alla rete idrica, o in mancanza di pressione idrica, da un’apposita elettropompa (non mostrata).
Il cassetto CA (figg. 7, 8, 13, 14) à ̈ dotato di una struttura atta ad alloggiare un sacchetto per la raccolta degli scarti alimentari compattati e disidratati (compost) che cadono per gravità dal condotto anteriore 52 del corpo centrale CC.
Il cassetto CA à ̈ composto da una base portante 22 scatolare alla quale sono avvitate le guide di scorrimento 25 e da un cestello dotato di pareti forate, che può essere monoblocco oppure essere costituito da 2 o 4 pareti componibili: laterali 19, posteriore 20 e anteriore 21 per facilitare le operazioni di pulizia.
Anche il fondo 23 del cestello à ̈ facilmente rimuovibile per eventuale pulizia e presenta due protuberanze atte a cooperare con due molle di sostegno 26, fissate alla base portante 22 del cassetto CA, in modo che detto fondo sia oscillante e leggermente inclinato.
Con l’aumentare del peso del materiale di risulta, detto fondo inclinato oscillante 23 tende ad abbassarsi fino a che, raggiunto un fondo corsa predeterminato, si ha l’attivazione di un sensore che segnalerà la necessità di sostituire il sacchetto di raccolta.
In prossimità della estremità anteriore della coclea CO, sono previsti mezzi di raschiamento preferibilmente sagomati per tenere pulita la coclea e per facilitare la caduta degli scarti alimentari compattati e disidratati nel sacchetto sottostante.
Nell’esempio che si descrive, detti mezzi di raschiamento comprendono almeno un coltello o pistone 10 raschiatore.
In aggiunta, à ̈ preferibile che il cassetto CA sia dotato di mezzi per aspirare l’aria e convogliarla verso l’esterno.
Detti mezzi per aspirare e convogliare l’aria verso l’esterno sono posizionati nella parte posteriore dell’apparato e comprendono una ventola di deumidificazione.
Al fine di migliorare la ventilazione ed il calo peso del compost, detta ventola à ̈ posta su una parete forata.
È anche opportuno prevedere che l’aria in uscita dell’apparato sia fatta passare attraverso un filtro a carboni attivi per eliminare i cattivi odori.
Nella preferita forma realizzativa che si descrive, l’apparato comprende mezzi per la refrigerazione del materiale di risulta atti a essere fissati sulla struttura portante.
Con riferimento alla figura 8 detti mezzi di refrigerazione comprendono, ad esempio, una unità di refrigerazione UR con un evaporatore alloggiato all’interno del vano che ospita il cassetto CA.
Il cassetto CA à ̈ atto a essere mosso lungo il suo asse longitudinale per la totalità della sua lunghezza e può anche essere totalmente estraibile .
La figura 15 mostra il trovato dotato di un distanziale telescopico sul foro di ingresso I del materiale da trattare, dove detto distanziale consente di facilitare l’installazione dell’apparato, a prescindere dall’altezza del foro di scarico del lavello rispetto al foro di ingresso I dell’apparato.
La figura 16 mostra il trovato dotato di una valvola a ghigliottina V sul foro di ingresso I del materiale da trattare. Detta valvola V a ghigliottina come da figure 30, 31A, 31B, 32A, 32B, consente vantaggiosamente di bypassare l’apparato nel caso in cui il lavello debba scaricare solo acqua e di far scaricare il lavello nell’apparato solo quando devono essere scaricati dei rifiuti organici e/o degli scarti alimentari, evitando la necessità che la pompa di scarico 28 venga attivata ogni volta che si deve svuotare il lavello.
Il funzionamento della valvola V a ghigliottina può essere elettrico o manuale.
Come à ̈ mostrato chiaramente nelle figure 30, 31A, 31B, 32A, 32B sopra citate, la valvola V presenta una uscita di scarico laterale al di sopra della chiusura a ghigliottina, la quale serve per far defluire direttamente i liquidi dallo scarico del lavello verso la fognatura.
L’apparato comprende un meccanismo di rilevazione del blocco della coclea basato sula misurazione della corrente di assorbimento il quale à ̈ associato al motoriduttore per rilevare la sua rotazione.
Quando la coclea à ̈ bloccata,l’assorbimento a sua volta cambia notevolmente e pertanto grazie ad una apposita scheda elettronica, che controlla l’intero apparato, provvede ad interrompere l’alimentazione del motoriduttore. E’ possibile sbloccare automaticamente detta coclea tramite la scheda elettronica di controllo che, avendo rilevato il bloccaggio della coclea, agisce sulla rotazione del motoriduttore invertendo il senso di rotazione stesso per un tempo prestabilito dopo di che interrompe l’alimentazione al motoriduttore stesso per consentire un intervento tecnico risolutivo.
Secondo l’invenzione, l’apparato à ̈ anche dotato di un segnalatore luminoso e/o acustico atto a segnalare all’utente che la coclea à ̈ bloccata e che à ̈ necessario rimuovere l’oggetto che ha causato il blocco della coclea stessa.
Detta spia luminosa e/o acustica viene attivata dalla scheda elettronica di controllo.
I mezzi atti ad azionare l’apparato che si descrive comprendono un impianto elettrico nonchà ̈ dei pulsanti, spie luminose e dispositivi di segnalazione acustica che sono posti preferibilmente sulla parete frontale esterna dell’elettrodomestico:
- un interruttore generale ON/OFF;
- un interruttore di avvio ciclo di compattazione e disidratazione;
- un interruttore di avvio ciclo di lavaggio supplementare;
- spia unità refrigerante verde/rossa;
- spia service;
- spia cassetto pieno.
E’ appena il caso di osservare che, in alternativa all’interruttore ON/OFF e alla spia service, à ̈ possibile prevedere un interruttore ON/OFF con integrata la spia service.
Nell’esempio che si descrive, detti pulsanti e/o interruttori e/o spie e/o segnalatori sono posizionati in un pannello di controllo sulla parete anteriore dell’apparato, ma detto pannello di controllo può essere collocato anche a distanza in modo da poter facilmente gestire la messa in funzione dell’apparato senza dover aprire lo sportello del mobile sottolavello.
Una variante dell’invenzione, mostrata nelle figure da 25 a 29, può essere utilizzata come elettrodomestico a sà ̈ stante, che non deve essere installato nel sottolavello in corrispondenza dello scarico del lavandino, ma à ̈ installato a parte ed a tale scopo à ̈ dotato di un coperchio fisso che copre l’apertura I quando l’apparato à ̈ in configurazione chiusa per l’utilizzo. In questa variante, l’apparato viene aperto (cioà ̈ spostato lungo le guide laterali dello chassis portante) solo per introdurre il materiale organico e/o gli scarti alimentari da trattare. Nelle figure ora citate, viene mostrata una differente posizione del motoriduttore MR che muove la coclea CO, che à ̈ collocato sul lato anteriore della coclea, cioà ̈ quello opposto a quello di ingresso del materiale da trattare. Secondo il trovato, la posizione del motoriduttore MR e del relativo motore ME può indifferentemente essere quella appena descritta oppure quella sul lato opposto della coclea, come nelle figure precedenti relative alla versione posizionata nel sottolavello.
La presente invenzione à ̈ stata descritta ed illustrata secondo una preferita forma realizzativa ed una variante, ma si intende che qualunque tecnico del ramo potrà apportarvi modifiche e/o sostituzioni equivalenti senza peraltro esulare dall’ambito di tutela della presente privativa industriale.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato perfezionato per la compattazione e la disidratazione di rifiuti organici e/o di scarti alimentari, caratterizzato dal fatto che comprendente: - un’apertura (I) per il carico/ingresso del materiale organico e/o degli scarti alimentari nell’apparato stesso; - mezzi meccanici per la compattazione e disidratazione di detto materiale organico e/o scarti alimentari, comprendenti un corpo centrale di compattazione (CC), atti a separare il materiale da trattare dalla frazione liquida in esso contenuta; - mezzi per la raccolta e lo scarico della frazione liquida proveniente dal materiale trattato; - un cassetto (CA), posto al di sotto di detto corpo centrale di compattazione (CC), per raccogliere gli scarti alimentari compattati e disidratati tramite detto corpo centrale (CC) e di quelli non compattabili inseribili a mano direttamente nello stesso cassetto (CA).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi meccanici per la compattazione e disidratazione di detto materiale organico e/o scarti alimentari sono costituiti sostanzialmente da una coclea (CO) atta a far avanzare e contemporaneamente a comprimere e disidratare il materiale organico inserito dall’utente in detto corpo centrale (CC) tramite l’apertura (I) di caricamento.
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta coclea (CO) comprimendo e disidratando detto materiale organico riducendone il volume in modo che i liquidi organici in esso contenuti fuoriescano tramite una pluralità di asole (50) autopulenti longitudinali o raggiate in senso orario o anti orario appositamente predisposte sulla superficie laterale dell’involucro esterno della coclea (CO).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per la raccolta e lo scarico della frazione liquida proveniente dal materiale trattato sono compresi nel corpo centrale (CC) e comprendono, in combinazione: - mezzi (14-15) per la raccolta, per gravità, di detti liquidi organici, i quali mezzi sono posizionati al di sotto di detta coclea (CO); - mezzi (TU) per convogliare detti liquidi organici verso una tubatura di scarico in fogna; - un motoriduttore (MR) atto a essere collegato alla coclea CO; - un foro di caricamento del materiale da trattare collocati sulla parte superiore della coclea (CO).
  5. 5. Apparato secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per la raccolta dei liquidi organici sono costituiti da una camicia definita da almeno una vaschetta di raccolta con una parte anteriore (14) tronco-conica ed una parte posteriore (15) cilindrica, mentre i mezzi per convogliare detti liquidi organici verso una fogna sono costituiti da un apposito tubo (TU) di uscita liquidi che à ̈ atto a essere collegato ad una pompa (28) di estrazione.
  6. 6. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che la coclea (CO) à ̈ a passo variabile e/o à ̈ realizzata con una spirale a più principi, oppure che la coclea (CO) ha una sagoma esterna a spirale la cui altezza ed in cui passo si riducono andando dall’estremità posteriore, di entrata del materiale da trattare, verso quella anteriore, di uscita del materiale trattato.
  7. 7. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che la coclea (CO) ha una sagoma - da cresta a cresta - che à ̈ molto concava in modo tale da permettere a dei pistonciniraschiatori (10) di essere accompagnati verso la risalita, anche quando la stessa coclea (CO) cambia il senso di rotazione in caso di intasamento/bloccaggio.
  8. 8. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 in poi, caratterizzato dal fatto che la coclea (CO) à ̈ autopulente e a tale scopo à ̈ dotata di uno o più pistoni raschiatori (10) alloggiati in una rispettiva camicia a bicchiere (13), i quali sono spinti verso la coclea (CO) da apposite molle (11) bloccate da corrispondenti tappi a vite (12) che sono posizionati coassialmente alle rispettive molle; detti tappi a vite (12) essendo anche atti a regolare il precarico della rispettiva molla; in cui le camicie a bicchiere (13) fungono da guida per i pistoni raschiatori (10), e a tale scopo sono saldamente ancorate sulla parte conica anteriore del corpo centrale (CC), tramite un apposito supporto (13A).
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il movimento di salita dei pistoncini (10) viene loro fornito dalla rotazione della coclea (CO) stessa mentre quello di discesa viene loro fornito dalle molle (11) di richiamo alloggiate nel rispettivo bicchiere (13).
  10. 10. Apparato secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzato dal fatto che detta coclea à ̈ alloggiata in un involucro di forma tronco-conica dotato di una pluralità di asole autopulenti (50) per consentire ai liquidi del materiale organico “spremuto†di fluire nella camicia di raccolta costituita dalla vaschetta di raccolta (14-15), in cui detto involucro a forma tronco–conica ha un grande foro posteriore (G) assiale dove viene inserita la coclea (CO), mentre detto foro superiore (I) per l’inserimento del materiale da trattare à ̈ disposto perpendicolarmente rispetto al foro posteriore ora descritto, sempre nella parte posteriore sostanzialmente cilindrica del corpo centrale (CC).
  11. 11. Apparato secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che il supporto (13A) per le camicie (13) di guida per i pistoni (10), che à ̈ montato solidalmente sulla parte anteriore conica del corpo centrale (CC), à ̈ disposto in modo che i pistoni (10) risultino perpendicolari alla superficie conica e non perpendicolari all’asse della coclea (CO), oppure detto supporto (13A) à ̈ disposto in modo che i pistoni (10) risultino perpendicolari all’asse della coclea (CO).
  12. 12. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 in poi, caratterizzato dal fatto che all’estremità libera della parte anteriore del corpo centrale (CC) à ̈ previsto un tappo tramoggia (6) che presenta una sede per un paraolio (16), una sede per un cuscinetto reggispinta (17), nonché un foro centrale per il passaggio di un albero (AC) della coclea (CO); ottenendosi così che, serrando radialmente sull’albero (AC) della coclea un apposito elemento di bloccaggio (18) che poggia direttamente sul cuscinetto reggispinta (17) si ottiene che detto albero (AC) – che à ̈ solidale alla coclea (CO) - possa ruotare liberamente rispetto al corpo centrale (CC) ed allo stesso tempo sia bloccato assialmente in una posizione prestabilita, in modo che la coclea (CO) non possa arretrare durante il ciclo di spremitura del materiale organico da trattare; in cui l’elemento di bloccaggio (18) à ̈ fissato sull’albero (AC) della coclea (CO) mediante una scanalatura anulare (51) prevista sull’albero stesso della coclea; ottenendosì così che in questo modo la spinta assiale generata dalla coclea (CO) all’interno del corpo centrale (CC) durante il trattamento del materiale organico e/o degli scarti alimentari, si scarichi direttamente sul cuscinetto reggispinta alloggiato nel tappo-tramoggia (6) grazie a detto anello di bloccaggio (18) sull’albero (AC) della coclea stessa.
  13. 13. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che per la pulizia dell’apparato à ̈ previsto un ciclo di lavaggio che viene effettuato in parte durante il ciclo di strizzatura e completato al termine del ciclo, a tale scopo sono previsti uno o più ugelli spruzzatori 8 posizionati in diversi punti dell’apparato, i quali vengono azionati tramite apposite elettrovalvole temporizzate collegate alla rete idrica, o in mancanza di pressione idrica, da un’apposita elettropompa.
  14. 14. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il cassetto (CA) à ̈ dotato di una struttura atta ad alloggiare un sacchetto per la raccolta degli scarti alimentari compattati e disidratati (compost) che cadono per gravità da un condotto anteriore (52) del corpo centrale (CC); in cui il cassetto (CA) à ̈ composto da una base portante (22) scatolare alla quale sono avvitate le guide di scorrimento (25) e da un cestello dotato di pareti forate, che può essere monoblocco oppure essere costituito da 2 o 4 pareti componibili: laterali (19), posteriore (20) e anteriore (21) per facilitare le operazioni di pulizia; in cui il cestello ha un fondo (23) facilmente rimuovibile per eventuale pulizia e presenta due protuberanze atte a cooperare con due molle di sostegno (26), fissate alla base portante (22) del cassetto (CA), in modo che detto fondo sia oscillante e leggermente inclinato; dove con l’aumentare del peso del materiale di risulta, detto fondo inclinato oscillante (23) tende ad abbassarsi fino a che, raggiunto un fondo corsa predeterminato, attiva un sensore che segnalerà la necessità di sostituire il sacchetto di raccolta.
  15. 15. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi per la refrigerazione del materiale trattato che comprendono una unità di refrigerazione (UR) con un evaporatore alloggiato all’interno del vano che ospita il cassetto (CA); quest’ultimo essendo atto a essere mosso lungo il suo asse longitudinale per la totalità della sua lunghezza o essendo totalmente estraibile.
  16. 16. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nel caso in cui debba essere installato sotto lo scarico di un lavello, sul foro di ingresso (I) del materiale da trattare à ̈ previsto un distanziale telescopico (D) per facilitare l’installazione dell’apparato, a prescindere dall’altezza del foro di scarico del lavello rispetto al foro di ingresso (I) dell’apparato.
  17. 17. Apparato secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che sul foro di ingresso (I) del materiale da trattare à ̈ prevista una valvola a ghigliottina (V) per bypassare l’apparato nel caso in cui il lavello debba scaricare solo acqua e per far scaricare il lavello nell’apparato solo quando devono essere scaricati dei rifiuti organici e/o degli scarti alimentari da trattare; il funzionamento della valvola (V) a ghigliottina essendo elettrico o manuale.
  18. 18. Apparato secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che comprende un meccanismo di rilevazione del blocco della coclea (CO) basato sulla misurazione della corrente di assorbimento il quale à ̈ associato al motoriduttore (MR) per rilevare la sua rotazione: quando la coclea à ̈ bloccata, l’assorbimento a sua volta cambia notevolmente e pertanto grazie ad una apposita scheda elettronica, che controlla l’intero apparato, provvede ad interrompere l’alimentazione del motoriduttore; essendo possibile sbloccare automaticamente detta coclea (CO) tramite la scheda elettronica di controllo che, avendo rilevato il bloccaggio della coclea, agisce sulla rotazione del motoriduttore invertendo il senso di rotazione stesso per un tempo prestabilito dopo di che interrompe l’alimentazione al motoriduttore stesso per consentire un intervento tecnico risolutivo; in cui à ̈ previsto un segnalatore luminoso e/o acustico, attivato dalla scheda elettronica di controllo, atto a segnalare all’utente che la coclea à ̈ bloccata e che à ̈ necessario rimuovere l’oggetto che ha causato il blocco della coclea stessa.
  19. 19. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi atti ad azionare l’apparato comprendono un impianto elettrico nonchà ̈ dei pulsanti, spie luminose e dispositivi di segnalazione acustica che sono posti preferibilmente sulla parete frontale esterna dell’elettrodomestico tra cui: - un interruttore generale ON/OFF; - un interruttore di avvio ciclo di compattazione e disidratazione; - un interruttore di avvio ciclo di lavaggio supplementare; - spia unità refrigerante verde/rossa; - spia “service†; - spia cassetto pieno.
  20. 20. Apparato secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti pulsanti e/o interruttori e/o spie e/o segnalatori sono posizionati in un pannello di controllo collocato a distanza in modo da poter facilmente gestire la messa in funzione dell’apparato senza dover aprire lo sportello del mobile sottolavello.
  21. 21. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sull’apertura di ingresso (I) à ̈ previsto un coperchio fisso che copre l’apertura stessa quando l’apparato à ̈ in configurazione chiusa per l’utilizzo; detto apparato venendo aperto, cioà ̈ spostato lungo le guide laterali dello chassis portante, solo per introdurre il materiale organico e/o gli scarti alimentari da trattare.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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ITTS950003A1 (it) * 1995-02-14 1996-08-14 Antonio Ventura Elettrodomestico trituratore-essicatore per rifiuti solidi organici domestici ed industriali
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