ITRM20110450A1

ITRM20110450A1 - Metodo apparecchiatura ingredienti e formulazioni per produrre soluzioni ad elevato effetto nutriente ricostituente antiossidante e curativo per un sistema completo ed automatizzato per prevenire e combattere la sindrome dello spopolamento delle api

Info

Publication number: ITRM20110450A1
Application number: IT000450A
Authority: IT
Inventors: Vecchio Francesca Del
Original assignee: Vecchio Francesca Del
Priority date: 2011-08-26
Filing date: 2011-08-26
Publication date: 2013-02-27
Also published as: KR101983415B1; US9981001B2; CN104039131A; AR085248A1; KR20140056351A; PE20141927A1; CL2014000444A1; MX367731B; BR112014004438B1; RU2014111454A; CA2846571A1; WO2013030854A1; CN104039131B; US20140212520A1; MX2014002007A; EP2763524A1; AU2012303590A1; US20180236021A1; BR112014004438A2; CA2846571C

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione avente per TITOLO:

“Metodo, apparecchiatura, ingredienti e formulazioni per produrre soluzioni ad elevato effetto nutriente, ricostituente, antiossidante e curativo, per un sistema completo ed automatizzato per prevenire e combattere la sindrome dello spopolamento delle api degli alveari detta anche CCD- colony collapse dìsorder”,

DESCRIZIONE

Le api (genere di insetti sociali della famiglia dette Apidae classificate in otto specie incluse quelle appartenenti al genere Apis mellifera, Apis dorsata, Apis Cerana, Apis Fiorea) e gli apicoltori di tutto il mondo stanno affrontando una tra le sfide più dure degli ultimi decenni, la sindrome dello spopolamento degli alveari detta anche Colony Collapse Disorder (CCD) secondo la terminologia inglese. Ad oggi una presenza costante di colonie di api sane non può essere più garantita in quanto una combinazione di cause quali acari parassiti, virus, uso massiccio di pesticidi a base di neonicotinoidi sta causando costantemente forti morie di api. Per comprendere il ruolo delle api in agricoltura in tutto il mondo basta sapere che l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) ha stimato che su 100 specie vegetali che forniscono il 90% di cibo in tutto il mondo, 71 di questi sono legate all’ impollinazione delle api. Negli ultimi 50 anni, la produzione agricola indipendente dalla impollinazione degli insetti è raddoppiata mentre la produzione agricola che richiede l'impollinazione degli insetti è aumentata di quattro volte, indicando così che l'agricoltura mondiale è diventata quindi sempre più impollinatore-dipendente. Sia la FAO che altri enti di ricerca indipendenti del settore hanno previsto che il valore economico deirimpollinazione mondiale per l'agricoltura e correlati è dell’ordine di 180 miliardi di dollari americani, di cui 32 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti. Negli ultimi 20 anni, acari e. parassiti hanno provocato ingenti danni alle api; questi acari trasmettono infatti virus nocivi per le api e causano quindi significative perdite di colonie ogni anno. Mentre la maggior parte delle morti durante gli inverni del 2006/07 e del 2007/2008 è stata sostanzialmente attribuita agli acari parassiti, circa il 25-30% delle colonie decedute ha mostrato sintomi in Contrasto con gii acari o qualsiasi altra causa nota. La sindrome di spopolamento degli alveari o Colony Collapse Disorder (CCD) viene definita come una nuova sindrome multifattoriale che porta alla morte di un numero mólto elevato di colonie di api e che dal 2007 fino ad oggi ha causato perdite di tali colonie superiori al 35% annuo. Un elenco di possibili cause di CCD include le pratiche di gestione degli apicoltori, l’uso di nuovi pesticidi quali i neonicotinoidi e le relative pratiche e modalità d’uso, i deficit nutrizionali associati alla presenza di monocolture estese, i cambiamenti climatici, i nuovi parassiti e patogeni esotici, la diminuita immunità verso gli agenti patogeni e le sottili interazioni tra due o più di questi fattori.

Ad oggi lo stato della tecnica non presenta una soluzione univoca e di successo contro la CCD; ci sono preparati che combattono, curano o prevengono la varroa destructor, come ad esempio preparati a base di timolo, o di acido ossalico; altri preparati si occupano del fungo nosema ceranea, utilizzando l’acido acetico. Alcune società stanno lavorando per curare il virus iridescente IIV6 o la IAPV, la Israeli Acute Paralysis Virus, utilizzando anche tecniche di ingegneria genetica ma sono ancora nella fase di test e per esempio in USA devono passare per le autorizzazioni della FDA, Food and Drag Administration con tempi non certi e sicuramente lunghi. Allo stato attuale non esistono apparecchiature automatizzate che rilasciano sostanze efficaci per la sindrome di spopolamento degli alveari che ha natura multifattoriale, come descritto precedentemente. La soluzione proposta nella seguente invenzione, oltre ai problemi sopra menzionati degli acari, funghi e dei virus IIV6 e IAPV fornisce rimedio anche alla carenza di nutrimento e ricostituenti e - contrasta gli effetti negativi dell’avvelenamento da pesticidi di nuova generazione, quali ad esempio i neonicotinoidi, riuscendo così a limitare e combattere Γ insorgere della sindrome di spopolamento degli alveari.

L’oggetto della presente invenzione è costituito da un’apparecchiatura automatizzata dedicata a prevenire e combattere detta sindrome di spopolamento degli alveari (detta anche CCD) poiché permette la nebulizzazione di una preparazione anch’essa oggetto della presente invenzione di ingredienti scelti ad elevata attività nutriente, ricostituente, antiossidativa e curativa. L’invenzione riguarda sia il sistema ilei suo complesso, ciò a dire il nebulizzatore e la soluzione da nebulizzare, sia la singola apparecchiatura per nebulizzare il preparato, che la singola preparazione di ingredienti tal quale.

L’apparecchiatura di seguito descritta di cui un tipico è riportato nel Disegno n.l è un sistema di nebulizzazione speciale ed automatizzato da installarsi in prossimità delle colonie o delle amie per favorire Γ accessibilità ai composti da nebulizzare da parte delle api stesse. Il sistema è composto da un scatola o contenitore (10) dotato di ruote (13) e maniglia (14) per facile movimentazione di colore adatto ad attrarre e/o essere visualizzato dalle api, per esempio in viola, blu, rosso o giallo. Detta scatola o contenitore può essere realizzato in vari materiali, possibilmente riciclabili, come per esempio il legno di abete stagionato o altro legname adatto alla permanenza all’ aperto e all’esposizione al sole e alla pioggia. All’ interno del contenitore (10) sono contenuti un primo serbatoio (6) con volume da un minimo di 2 litri ad un massimo di 20 litri attraverso il bocchettone (3) in cui si versa la preparazione con gli ingredienti scelti più avanti dettagliati e che permette il giusto dosaggio degli ingredienti stessi. In un secondo serbatoio (9) con volume da un minimo di 20 ad un massimo di 35 litri viene caricata attraverso il bocchettone (4) dell’acqua potabile, possibilmente a bassa durezza, in cui il contenuto del primo serbatoio andrà a diluirsi. Si può in alternativa usare un unico serbatoio dove caricare sia l’acqua che il prodotto da diluire. Nel caso di due serbatoi essi sono collegati attraverso una tubazione (11) e sono l’uno appoggiato sull’altro per mezzo di supporti di sostegno (8). In entrambi i casi (singolo serbatoio o due serbatoi) sul fondo è presente un agitatore (12) che viene attivato per brevi periodi (dell’ ordine di pochi minuti) e consente di mantenere miscelati i preparati evitando ogni forma di sedimentazione sul fondo.

La nebulizzazione vera e propria avviene attraverso un sistema alimentato in corrente continua (15), a pile ricaricabili a mezzo di un pannello solare (5) da 5 W fino a 15 W installato sull’ apparecchiatura, da 4,5 Volt fino ad un massimo di 12 Volt. Il sistema elettrico di nebulizzazione che mette in pressione il contenuto dei serbatoi o dell’unico serbatoio, è dotato di un’asta telescopica (2) lunga per esempio fino a 150 cm. Detta asta permette di posizionare all’altezza ottimale gli ugelli rilasciando una nebbia micrometrica costituita dalla soluzione acquosa con i vari ingredienti.

Tutta l’apparecchiatura è alimentata in corrente continua per mezzo di normali pile ricaricabili (7) con pannello ad energia solare per permettere di utilizzare l’apparecchiatura stessa anche in aperta campagna e laddove non è presente alimentazione elettrica di rete. A tal riguardo l’operatore che utilizza F apparecchiatura, dopo il posizionamento della stessa nel punto ottimale in prossimità delle amie, non deve far altro che riempire il serbatoio di acqua e versare il preparato con gli ingredienti. Il preparato deve essere integrato presumibilmente ogni 2-3 mesi mentre il livello dell’acqua va reintegrato non prima di una volta al mese.

Attraverso un sistema di controllo elettronico (7) e la programmazione di un temporizzatore (7) la soluzione viene nebulizzata all’aria aperta o all’ interno di un contenitore del tipo nutritore (1) normalmente utilizzato nell’industria apiaria nei coprifavi. Ciò permette di rendere disponibile alle api delle gocce micronizzate della soluzione acquosa nutritiva e curativa. Nell’apparecchiatura è presente un sistema di controllo (7) che permette di verificare il livello di acqua e dei composti da miscelare nei serbatoi o nel serbatoio qualora ne fosse presente uno solo:, allarmando l’utilizzatore per mezzo di un segnale luminoso e sonoro e con invio di messaggistica telefonica e via email qualora il serbatoio raggiungesse il livello minimo. Il sistema di controllo elettronico segnala con la stessa modalità l'efficienza

Claims

RIVENDICAZIONI dell’invenzione avente per TITOLO: “Metodo, apparecchiatura, ingredienti e formulazioni per produrre soluzioni ad elevato effetto nutriente, ricostituente, antiossidante e curativo, per un sistema completo ed automatizzato per prevenire e combattere la sindrome dello spopolamento delle api degli alveari detta anche CCD- colony collapse disorder”, RIVENDICAZIONI 1. Il Metodo, l’apparecchiatura, gli ingredienti e le formulazioni per produrre soluzioni ad elevato effetto nutriente, ricostituente, antiossidante e curativo, per un sistema completo ed automatizzato per prevenire e combattere la sindrome dello spopolamento delle api degli alveari detta anche CCD- colony collapse disorder, 2. Un’apparecchiatura come descritta nel Disegno n.l, costituita da un sistema di nebulizzazione automatizzato da installarsi in prossimità delle colonie di api o delle amie stesse, con colori in grado di attrarre le colonie di api quali il viola, il blu, il rosso e il verde, e con possibilità di nebulizzare composti in grado di attrarre le api, 3. Un’apparecchiatura costituita da un sistema di nebulizzazione automatizzato in grado di temporizzare l’erogazione, il dosaggio delle quantità, verificando e allarmando l’utente per anomalie del sistema o per elementi critici da monitorare quali la temperatura della soluzione e i livelli della stessa nei serbatoi di accumulo, alimentata da pile elettriche a corrente continua ricaricabili per mezzo di energia rinnovabile come ad esempio un pannello solare o una micro turbina eolica per utilizzare Γ apparecchiatura stessa anche in aperta campagna e laddove non è presente alimentazione elettrica di rete, 4. Una soluzione diluibile in acqua realizzata attraverso la combinazione ottimale di ingredienti che hanno caratteristiche di nutrienti, di ricostituenti, di antiossidanti e di composti curativi per le api, inclusa la capacità di prevenire o combattere la proliferazione di acari parassiti esterni, di forme micotiche dannose per le api e di prevenire deficienze nutrizionali o contrastare Γ effetto della contaminazione da pesticidi quali i neonicotinoidi riducendo drasticamente il rischio di contrarre là CCD o mitigandone gli effetti, 5. Una soluzione da diluire in acqua e nebulizzare in prossimità delle amie contenente lieviti e/o latte in polvere, zuccheri di tipo glucosio e fruttosio in quantità dall’l% al 45% del volume del prodotto da somministrare, per aumentare rappetibilità della soluzione da parte delle api e apportare nutrienti e ricostituenti alle stesse, 6. Una soluzione da diluire in acqua e nebulizzare in prossimità delle amie contenente Acido Acetico e/o acidi carbossilici in generale ad acidità massima 6% e antiossidanti ad elevata attività inclusi carotenoidi del tipo crocetina, crocina e picrocrocina, limonelle, geraniolo, citronellolo, terpineolo e linalolo, miristicina e/o elemicina e/o safrole, e altri eteri aromatici estratti per esempio da Myristica fragrans, e/o carvacrolo e il timolo e altri fenoli minori estratti daH’origanum vulgare ssp hirtum, e/o terpeni di tipo terpineolo, bomeolo, e linalolo e/o sarbinene estratti dairoriganum majorana, in grado di contrastare le forme micotiche, e gli effetti indesiderati dei neonicotinoidi, 7. Una soluzione da diluire in acqua e nebulizzare in prossimità delle amie contenente sostanze curative quali il carvacrolo e/o il glucomannane e/o Pacemannano e/o gli antrachinoni tra cui aioina ed emodina e/o il betasitosterolo e/o l’acido acetilsalicilico anche estratto e/o contenuto nell’aloè arborescens in grado di contrastare e/o prevenire gli acari, le forme micotiche nocive, i virus inclusi l’IIVó e lo IAPV e gli effetti indesiderati dei neonicotinoidi, 8. Una soluzione da diluire in acqua e nebulizzare in prossimità delle amie contenente sostanze curative quali l’acido ossalico e/o i flavonoidi in particolare la betaina e/o altri precursori della vitamina B15 estratti della barbabietola comune o Beta vulgaris cv Altissima in grado di contrastare gli acari e le forme micotiche nocive, 9. Una formulazione per realizzare un litro di composto da diluire in 30 litri di acqua per la nebulizzazione finale su un numero di amie da 10 fino ad un massimo di 15 composta da Nutrienti e ricostituenti per un totale di 425 mi, di seguito specificati: soluzione acquosa di latte in polvere 80 mi, soluzione acquosa di zucchero a velo 260 mi, acido acetico al 6% di acidità pari a 20 mi, glicerina pari a 50 mi, acido tartarico pari a 5 mi, acido citrico pari a 10 mi; Antiossidanti per un totale di 255 mi, così composti: estratto alcolico in soluzione acquosa di Crocus sativus pari a 55 mi, estratto alcolico in soluzione acquosa di Pelargonium pari a 45 mi, estratto alcolico in soluzione acquosa di Monarda citriodora pari a 35 mi, estratto alcolico in soluzione acquosa di Myristica fragrans pari a 45 mi, estrato alcolico in soluzione acquosa di Origanum vulgare ssp hirtum pari a 40 mi, estrato alcolico in soluzione acquosa di Origanum majorana pari a 35ml; Composti curativi per un totale di 320 ml:estrato alcolico in soluzione acquosa di Thymus vulgaris pari a 100 mi; estrato alcolico in soluzione acquosa di Aloe arborescens pari a 175 ml·; estrato alcolico in soluzione acquosa di Beta vulgaris cv Altissima 25 ml; acido ossalico in soluzione acquosa pari a 20 ml, 10. Una formulazione per realizzare un litro di composto da diluire in 29 litri di acqua per la nébulizzazione finale su un numero di amie da 10 fino ad un massimo di 15 composta da Nutrienti e ricostituenti per un totale di 400 ml: soluzione acquosa di late in polvere 70 ml, soluzione acquosa di zucchero a velo 250 ml, acido acetico al 6% di acidità pari a 20 ml, glicerina pari a 50 ml, acido citrico pari a 10 ml, Antiossidanti per un totale di 245 ml, così composti: estratto alcolico in soluzione acquosa di Crocus sativus pari a 55 ml, estrato alcolico in soluzione acquosa di Pelargonium pari a 35 ml, estrato alcolico in soluzione acquosa di Myristica fragrans (o noce moscata) pari a 55 ml, estrato alcolico in soluzione acquosa di Origanum vulgare ssp hirtum pari a 75 mi, estrato alcolico in soluzione acquosa di Origanum majorana pari a 25 ml e Composti curativi per un totale di 355 ml, così composti: estrato alcolico in soluzione acquosa di Thymus vulgaris pari a 90 ml; estrato alcolico in soluzione acquosa di Aloe arborescens pari a 245 ml; acido ossalico in soluzione a 20 ml.