ITRE20130040A1 - Un rotore per macchine estrattrici di prodotti alimentari - Google Patents

Un rotore per macchine estrattrici di prodotti alimentari

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ITRE20130040A1
ITRE20130040A1 IT000040A ITRE20130040A ITRE20130040A1 IT RE20130040 A1 ITRE20130040 A1 IT RE20130040A1 IT 000040 A IT000040 A IT 000040A IT RE20130040 A ITRE20130040 A IT RE20130040A IT RE20130040 A1 ITRE20130040 A1 IT RE20130040A1
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IT
Italy
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rotor
cylindrical bodies
cylindrical body
cylindrical
support shaft
Prior art date
Application number
IT000040A
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English (en)
Inventor
Massimo Navatta
Luigi Vignoli
Original Assignee
Navatta Group Food Proc S R L
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
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Publication date
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A23FOODS OR FOODSTUFFS; TREATMENT THEREOF, NOT COVERED BY OTHER CLASSES
    • A23NMACHINES OR APPARATUS FOR TREATING HARVESTED FRUIT, VEGETABLES OR FLOWER BULBS IN BULK, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; PEELING VEGETABLES OR FRUIT IN BULK; APPARATUS FOR PREPARING ANIMAL FEEDING- STUFFS
    • A23N1/00Machines or apparatus for extracting juice
    • A23N1/02Machines or apparatus for extracting juice combined with disintegrating or cutting

Description

DESCRIZIONE
“UN ROTORE PER MACCHINE ESTRATTRICI DI PRODOTTI ALIMENTARIâ€
La presente invenzione riguarda le macchine estrattrici per prodotti alimentari, ed in particolare le macchine che vengono impiegate nell’industria conserviera per estrarre succo e/o purea di prodotti vegetali, come ad esempio pomodori o frutta, separandoli dalle bucce, dai semi e/o da altri cascami.
Normalmente, le macchine estrattici di questo tipo, conosciute anche con il nome di passatrici o raffinatrici, comprendono un setaccio di forma sostanzialmente tubolare, ad esempio cilindrico o troncoconico, il quale à ̈ alloggiato all’interno di un opportuno involucro di protezione. A questo involucro di protezione à ̈ associata una bocca di carico, attraverso la quale il prodotto da trattare viene alimentato ad una prima estremità del setaccio, ed una bocca di scarico, attraverso la quale i cascami uscenti dall’opposta estremità del setaccio vengono scaricati all’esterno. All’interno del setaccio à ̈ girevolmente accolto un rotore, il quale comprende generalmente un albero centrale su cui à ̈ calettato un mozzo cilindrico che porta un gruppo di pale radiali disposte a raggiera, ciascuna delle quali si sviluppa assialmente per l’intera lunghezza del mozzo e presenta il proprio bordo laterale molto prossimo alla superficie interna del setaccio.
Grazie alla rotazione di questo rotore, le pale radiali imprimono al prodotto una spinta centrifuga che lo comprime contro il setaccio, provocando la separazione delle sostanze fluide, come il succo e/o la purea, dai cascami solidi, come i semi e le bucce. In particolare, le sostanze fluide passano attraverso le maglie del setaccio e si raccolgono in opportune vasche predisposte al di sotto di esso, mentre i cascami solidi rimangono all’interno del setaccio e vengono progressivamente spinti verso la bocca di scarico.
Per facilitare l’avanzamento del cascame solido verso la bocca di scarico, le pale radiali di alcune macchine estrattrici tradizionali si sviluppano in modo leggermente curvo rispetto all’asse centrale del rotore, in modo da realizzare una sorta di elica che imprime al prodotto contenuto nel setaccio sia la suddetta spinta centrifuga sia una certa spinta assiale.
La qualità del prodotto raffinato che passa attraverso le maglie del setaccio dipende generalmente da diversi parametri, uno dei più importanti dei quali à ̈ il grado di spremitura cui à ̈ sottoposto il prodotto, ovvero dalla percentuale di sostanze fluide che rimangono contenute nei cascami all’uscita della macchina. In pratica, un grado di spremitura piuttosto basso implica normalmente una migliore qualità del prodotto raffinato, giacché i semi e le bucce vengono sottoposte a minori sollecitazioni meccaniche, ma implica per contro una minore resa del prodotto di partenza, giacché una grande percentuale di sostanze fluide rimane contenuta nei cascami solidi. Viceversa, un grado di spremitura elevato aumenta la resa del prodotto di partenza, ma richiede che i cascami vengano sottoposti ad elevate sollecitazioni meccaniche, il che può causare la rottura delle bucce e/o dei semi, con conseguente rilascio di oli o altre sostanze che deteriorano la qualità del prodotto raffinato.
Per regolare il grado di spremitura, le macchine estrattrici tradizionali prevedono la possibilità di variare la velocità di rotazione del rotore ed eventualmente di sostituire il setaccio con un altro setaccio avente maglie di dimensioni differenti. Nel caso di macchine estrattrici che impiegano setacci e rotori troncoconici, à ̈ normalmente prevista anche la possibilità di modificare leggermente la posizione assiale del rotore rispetto al setaccio. Spostando il rotore verso l’esterno del setaccio, si ottiene infatti un aumento della distanza tra il bordo laterale delle pale radiali e la superficie interna del setaccio, con conseguente riduzione del grado di spremitura. Spostando il rotore verso l’interno, si ottiene viceversa una riduzione della distanza tra il bordo laterale delle pale radiali e la superficie interna del setaccio, con conseguente aumento del grado di spremitura.
Nonostante queste possibilità di regolazione, le macchine estrattrici tradizionali non sono generalmente in grado di trattare in modo efficace prodotti che abbiano valori di viscosità molto diversi tra loro. Infatti, la viscosità del prodotto da trattare influenza notevolmente i parametri di processo della macchina, tra cui ad esempio l’entità della spinta centrifuga necessaria ad ottenere un determinato grado di spremitura ed anche l’entità della spinta assiale necessaria per fare avanzare i cascami verso la bocca di scarico. Per questo motivo, se il valore di viscosità del prodotto da trattare varia significativamente rispetto al target per il quale la macchina à ̈ stata progettata e costruita, può non essere possibile, tramite i suddetti sistemi di regolazione, raggiungere una configurazione che consenta di ottenere un compromesso accettabile tra le opposte necessità di avere una buona qualità del prodotto raffinato ed una bassa percentuale di sostanze fluide mescolate ai cascami allo scarico.
Per cercare di superare questo inconveniente, à ̈ stata proposta in passato una macchina estrattrice in cui le pale radiali possono essere orientate rispetto all’asse di rotazione del rotore. In questo modo, variando l’orientazione delle pale, à ̈ possibile variare l’entità della componente centrifuga e della componente assiale della spinta esercitata dal rotore, regolandole a seconda della maggiore o minore viscosità del prodotto da trattare.
Un inconveniente di questa soluzione consiste tuttavia nel fatto che, per consentire questa orientazione delle pale radiali, il rotore comprende molte componenti e parti mobili che, oltre a renderlo piuttosto complicato e costoso dal punto di vista costruttivo, richiedono anche l’adozione di specifici accorgimenti che impediscano ad eventuali residui di prodotto di annidarsi negli interstizi tra le suddette parti mobili, compromettendo l’igiene e quindi la sterilità dell’intera macchina estrattrice.
Alla luce di quanto esposto, uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di ovviare agli inconvenienti della tecnica nota, rendendo cioà ̈ disponibile un rotore per macchine estrattrici che consenta a dette macchine di essere molto versatili, pur rimanendo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo relativamente contenuto.
Tali ed al atri scopi sono raggiunti grazie alle caratteristiche dell’invenzione riportate nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano invece aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
In particolare, una forma di attuazione delle presente invenzione rende disponibile un rotore per macchine estrattrici di prodotti alimentari, il quale comprende un pacco di corpi cilindrici disposti in successione e coassiali, in cui ciascuno di questi corpi cilindrici à ̈ provvisto di un rispettivo gruppo di pale disposte a raggiera attorno ad esso, ed in cui detti corpi cilindrici sono uniti tra loro mediante mezzi di collegamento che consentono di modificare la loro posizione angolare reciproca attorno all’asse centrale comune.
Nell’ambito di questa soluzione, ogni pala può avere una forma sostanzialmente piana ed essere orientata parallelamente all’asse centrale comune. Le pale associate a ciascun corpo cilindrico possono inoltre essere disposte tra loro angolarmente equidistanti attorno all’asse centrale comune.
Il principale vantaggio della soluzione sopra esposta consiste nel fatto che, variando opportunamente la posizione angolare reciproca dei corpi cilindrici, à ̈ possibile fare assumere alle pale del rotore molteplici configurazioni differenti. In particolare, à ̈ possibile fare in modo che le pale di tutti i corpi cilindrici siano perfettamente allineate tra loro a formare delle file parallele all’asse del rotore, in modo da realizzare sostanzialmente una configurazione tradizionale in cui ogni fila di pale definisce di fatto un’unica pala radiale che si sviluppa per l’intera lunghezza del rotore. In alternativa, à ̈ possibile riposizionare i corpi cilindrici in modo che le pale di ciascuno di essi risultino angolarmente sfalsate di un certo angolo rispetto alle pale associate al corpo cilindrico successivo. In questo modo, le pale di ogni fila possono essere distribuite ad esempio secondo un andamento elicoidale rispetto all’asse del rotore, che permette di esercitare sul prodotto sia la spinta centrifuga necessaria alla spremitura sia una spinta assiale. L’entità della spinta centrifuga e della spinta assiale possono inoltre essere regolate semplicemente aumentando o diminuendo il passo angolare tra le pale di ciascuna fila, ovvero accentuando o riducendo l’inclinazione dell’elica da esse definita, ad esempio per poter efficacemente lavorare prodotti aventi viscosità anche molto differenti tra loro. Il passo angolare che separa le pale di ciascuna fila può anche essere regolato in modo differente in base alla loro posizione assiale sul rotore, ottenendo un’elica ad inclinazione variabile che consente ad esempio di aumentare il grado di spremitura in corrispondenza dell’estremità di uscita del setaccio piuttosto che all’estremità di ingresso. Infine, a seconda che l’andamento dell’elica sia concorde o discorde rispetto al verso di rotazione del rotore, à ̈ rispettivamente possibile fare in modo che la spinta assiale sia diretta nel verso di avanzamento del prodotto o in verso contrario. Nel primo caso, la spinta assiale può quindi favorire l’avanzamento e lo scarico dei cascami, mentre nel secondo caso, la spinta assiale crea di fatto una contropressione che aumenta ulteriormente la pressione con cui il prodotto à ̈ spinto contro la superficie interna del setaccio e quindi il grado di spremitura, al punto da poter ottenere allo scarico dei cascami praticamente privi di sostanze fluide.
Da quanto esposto emerge dunque chiaramente che una macchina estrattrice equipaggiata con un rotore conforme alle caratteristiche dell’invenzione risulta estremamente versatile, al punto da poter essere efficacemente utilizzata sia come passatrice per pomodori che come raffinatrice per frutti o anche come torchio per cascami.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i mezzi di collegamento che permettono di modificare la posizione angolare dei corpi cilindrici possono comprendere, per ciascuna coppia di corpi cilindrici consecutivi, un giunto smontabile che consente di unire tra loro i corpi cilindrici di detta coppia in diverse posizioni angolari reciproche.
L’utilizzo di giunti smontabili configura una soluzione costruttiva piuttosto semplice, economica ed igienica, grazie alla quale à ̈ comunque possibile variare la configurazione delle pale in modo relativamente rapido, semplicemente smontando i vari corpi cilindrici del rotore e rimontandoli in una diversa posizione angolare reciproca. Al fine di rendere più rapide e precise queste fasi di montaggio e smontaggio, il giunto smontabile atto a collegare ciascuna coppia di corpi cilindrici può essere un giunto ad innesto frontale.
Tale giunto ad innesto frontale può comprendere ad esempio almeno un elemento sporgente frontalmente da una estremità di un primo corpo cilindrico di ogni coppia e disposto in posizione eccentrica rispetto all’asse centrale comune, ed una pluralità di fori eccentrici ricavati frontalmente ad una estremità del secondo corpo cilindrico di ogni coppia, i quali sono atti ad essere selettivamente allineati ed accoppiati con detto elemento sporgente del primo corpo cilindrico, a seguito di una rotazione reciproca del primo e del secondo corpo cilindrico attorno all’asse centrale comune.
In questo modo, infilando l’elemento sporgente del primo corpo cilindrico in fori differenti del secondo corpo cilindrico, si varia di conseguenza anche la posizione angolare reciproca dei due corpi cilindrici.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i fori eccentrici del secondo corpo cilindrico possono essere disposti tra loro angolarmente equidistanti attorno all’asse centrale comune, ad esempio possono essere separati tra loro da un angolo di circa 5 gradi.
In questo modo, lo sfasamento angolare tra i due corpi cilindrici di ogni coppia, e quindi tra le relative pale, può essere efficacemente regolato per passi discreti in un intervallo di valori relativamente ampio.
Secondo un preferito aspetto dell’invenzione, il suddetto elemento sporgente può essere definito da una semplice spina, la quale à ̈ parzialmente infilata in un foro eccentrico ricavato frontalmente all’estremità del primo corpo cilindrico di ogni coppia.
Grazie a questa soluzione si semplifica vantaggiosamente la realizzazione dei due corpi cilindrici della coppia.
Si desidera qui precisare che, sebbene il giunto frontale possa essere realizzato da una sola spina atta ad inserirsi in due fori allineati del primo e del secondo corpo cilindrico, à ̈ tuttavia preferibile che esso comprenda una pluralità di dette spine, ciascuna delle quali à ̈ atta ad inserirsi in rispettive coppie di fori allineati del primo e del secondo corpo cilindrico, in modo da aumentare la resistenza torsionale del giunto stesso.
Per questo motivo, l’estremità del primo corpo cilindrico può essere anch’essa frontalmente provvista di una pluralità di fori eccentrici, ciascuno dei quali à ̈ atto ad accogliere parzialmente una rispettiva spina.
Questi fori eccentrici possono essere disposti tra loro angolarmente equidistanti attorno all’asse centrale, ad esempio separati dalla stesso passo angolare che separa anche i fori eccentrici del secondo corpo cilindrico o eventualmente da un suo multiplo.
Al fine di consentire il montaggio e l’azionamento del rotore, un preferito aspetto dell’invenzione prevede che il pacco di corpi cilindrici possa essere coassialmente infilato su un unico albero di supporto, rispetto al quale à ̈ assialmente e girevolmente vincolato.
In particolare, il pacco di corpi cilindrici può essere girevolmente vincolato all’albero di supporto mediante almeno una chiavetta che si impegna contemporaneamente in una sede ricavata nell’albero di supporto ed in una sede ricavata in almeno uno dei corpi cilindrici.
Il pacco di corpi cilindrici può invece essere assialmente vincolato all’albero di supporto mediante una ghiera, la quale à ̈ atta ad essere avvitata all’estremità dell’albero di supporto, in modo da mantenere il pacco di corpi cilindrici contro una spallatura dell’albero di supporto stesso.
Questi accorgimenti hanno il vantaggio di consentire di sfilare i corpi cilindrici dall’albero di supporto, di cambiare la loro posizione angolare reciproca e quindi di rimontarli sull’albero di supporto, con un numero di operazioni piuttosto contenuto e quindi in modo semplice e rapido.
Un’altra forma di attuazione della presente invenzione rende infine disponibile una macchina estrattrice di prodotti alimentari, la quale comprendente un setaccio di forma sostanzialmente tubolare, ad esempio cilindrico o troncoconico, dotato di un ingresso per il prodotto da trattare e di una uscita per i cascami, ed un rotore avente le caratteristiche sopra delineate, il quale à ̈ girevolmente accolto all’interno di detto setaccio.
Questa forma di attuazione dell’invenzione consegue sostanzialmente gli stessi vantaggi descritti in precedenza in relazione al rotore, in particolare quello di fornire una macchina molto versatile che può essere regolata per operare su prodotti diversi e con diversi gradi di spremitura, ad esempio come passatrice per pomodori, come raffinatrice per puree di frutta ed eventualmente anche come torchio per cascami.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate. La figura 1 mostra la sezione longitudinale di una macchina estrattrice secondo una forma di attuazione della presente invenzione.
La figura 2 mostra in scala ingrandita il rotore appartenete alla macchina estrattrice di figura 1.
La figura 3 Ã ̈ la vista di traccia III-III di figura 2.
La figura 4 Ã ̈ la vista di traccia IV-IV di figura 2.
La figura 5 Ã ̈ una vista laterale non sezionata ed in scala ingrandita del solo rotore appartenente alla macchina estrattrice di figura 1.
La figura 6 Ã ̈ la proiezione ortogonale di figura 5.
La figura 7 Ã ̈ una vista laterale di figura 5 in cui le pale del rotore sono in configurazione sfalsata.
La figura 8 Ã ̈ la proiezione ortogonale di figura 7.
Dalla succitata figura 1 si rileva una macchina estrattrice 100, la quale à ̈ generalmente atta a trattare prodotti vegetali, come ad esempio pomodori o frutta, in modo da estrarre da essi succo e/o purea separandoli dalle bucce, dai semi e/o da altri cascami. In particolare, la macchina estrattrice 100 può operare sia a caldo sia a freddo, ad esempio per estrarre succo da pomodori precedentemente triturati e riscaldati, oppure per estrarre purea da frutta mediterranea e/o tropicale, priva o privata di nocciolo, e precedentemente affettata.
La macchina estrattrice 100 comprende un basamento 105 su cui à ̈ installato un involucro 110, di forma sostanzialmente cilindrica ed avente asse orizzontale. L’estremità anteriore dell’involucro cilindrico 110 à ̈ chiusa da un coperchio 115, al centro del quale à ̈ ricavata una bocca di carico 120 per l’introduzione del prodotto da trattare. A seconda del tipo di prodotto da trattare, quest’ultimo può essere alimentato alla bocca di carico 120 attraverso svariati sistemi (non illustrati), tra cui ad esempio una pompa volumetrica o un dispositivo a coclea. L’estremità posteriore dell’involucro cilindrico 110 à ̈ chiusa da un fondello 125, in corrispondenza del quale à ̈ ricavata una bocca di scarico 130 per i cascami. Il succo e/o la purea si raccolgono invece in una tramoggia inferiore 135, la quale à ̈ unita all’involucro cilindrico 110 ed à ̈ provvista di una bocca di uscita 140. All’interno dell’involucro cilindrico 110 à ̈ fissato un setaccio 145 di forma generalmente tubolare, il cui asse centrale X à ̈ orientato orizzontalmente ed à ̈ preferibilmente coincidente con l’asse dell’involucro cilindrico 110. Il setaccio 145 può essere realizzato da una lamiera sottile avvolta su se stessa introno all’asse centrale X ed opportunamente traforata, in modo che i fori della lamiera definiscano le maglie del setaccio. Nell’esempio illustrato, il setaccio 145 ha una forma sostanzialmente troncoconica, la cui base minore à ̈ posta in corrispondenza del coperchio 115, in modo da risultare in comunicazione con la bocca di carico 120, mentre la base maggiore à ̈ posta in corrispondenza al fondello 125, in modo da risultare in comunicazione con la bocca di scarico 130. Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, il setaccio 145 possa avere forma perfettamente cilindrica.
All’interno del setaccio 145 à ̈ accolto un rotore, indicato globalmente con 150, il quale à ̈ atto a ruotare su se stesso intorno all’asse centrale X, in modo da centrifugare il prodotto in ingresso contro la superficie interna del setaccio 145 e provocare quindi la separazione delle sostanze fluide, come il succo e/o la purea, dai cascami solidi, come i semi e le bucce. Le sostanze fluide passano così attraverso le maglie del setaccio 145 e si raccolgono nella tramoggia inferiore 135, mentre i cascami solidi rimangono all’interno del setaccio 145 e vengono progressivamente spinti verso la bocca di scarico 130.
Il rotore 150 comprende un albero di supporto 155 avente asse coincidente con l’asse centrale X, il quale presenta una estremità a sbalzo posta in corrispondenza del coperchio 115 mentre fuoriesce dall’involucro cilindrico 110 attraverso il fondello 125. L’albero di supporto 155 à ̈ girevolmente sostenuto da un gruppo di cuscinetti, i quali sono racchiusi all’interno di un carter di protezione 160 che à ̈ realizzato in corpo unico col basamento 105 all’esterno dell’involucro cilindrico 110. La porzione dell’albero di supporto 155 che fuoriesce dalla parte opposta del carter di protezione 160 à ̈ collegata con un motore elettrico di azionamento (non illustrato) atto a porre in rotazione l’intero rotore 150.
Come meglio illustrato in figura 2, il rotore 150 comprende una pluralità di corpi cilindrici, nella fattispecie un primo corpo cilindrico 170, un secondo corpo cilindrico 175, un terzo corpo cilindrico 180 ed un quarto ed ultimo corpo cilindrico 180. Questi corpi cilindrici 170-185 hanno tutti sostanzialmente la stessa lunghezza assiale e lo stesso diametro eterno. Ciascuno di essi comprende inoltre un foro centrale F, il quale si sviluppa in modo passante tra una faccia piana anteriore A ad una faccia piana posteriore P del rispettivo corpo cilindrico.
Mediante questi fori centrali F, i corpi cilindrici 170-185 sono coassialmente infilati in successione sul tratto dell’albero di supporto 155 che à ̈ contenuto all’interno del setaccio 145, in modo che almeno una faccia piana di ciascun corpo cilindrico sia sostanzialmente a contatto con la faccia piana di un corpo cilindrico adiacente. Nella fattispecie, la faccia anteriore A del primo corpo cilindrico 170 à ̈ posta sostanzialmente a contatto con la faccia posteriore P del secondo corpo cilindrico 175, la faccia anteriore A del secondo corpo cilindrico 175 à ̈ posta sostanzialmente a contatto con la faccia posteriore P del terzo corpo cilindrico 180, e la faccia anteriore A del terzo corpo cilindrico 180 à ̈ posta sostanzialmente a contatto con la faccia posteriore P del quarto corpo cilindrico 185.
I corpi cilindrici 170-185 sono collegati tra loro mediante giunti ad innesto frontale (che verranno descritti dettagliatamente più avanti), in modo da formare un pacco che si comporta come un corpo unico rispetto alle rotazioni interno all’asse centrale X.
Questo pacco di corpi cilindrici 170-185 à ̈ girevolmente vincolato all’albero di supporto 155 mediante una chiavetta 190, la quale à ̈ accolta contemporaneamente in una sede ricavata sulla superficie esterna dell’albero di supporto 155 ed in una sede ricavata sulla superficie interna del foro centrale F del primo corpo cilindrico 170. Il pacco di corpi cilindrici 170-185 à ̈ inoltre assialmente vincolato tra un piattello anteriore 195, il quale trova riscontro contro una ghiera 200 avvitata all’estremità libera dell’albero di supporto 155, ed un piattello posteriore 205, il quale à ̈ infilato sull’albero di supporto 155 e trova riscontro contro una spallatura 210 ricavata in posizione prossimale al fondello 125.
Ciascuno dei summenzionati corpi cilindrici 170-185 à ̈ provvisto di un rispettivo gruppo di pale radiali, rispettivamente 220, 221, 222 e 223, le quali sono disposte a raggiera attorno all’asse centrale X. Ciascuna di queste pale radiali 220-223 può essere rigidamente fissata alla superficie laterale del relativo corpo cilindrico 170-185, ad esempio mediante viti.
Preferibilmente, le pale radiali 220-223 che sono associate ad uno stesso corpo cilindrico 170-185 sono disposte tra loro angolarmente equidistanti attorno all’asse centrale X. In particolare, nella forma di realizzazione illustrata, il secondo, terzo e quarto corpo cilindrico 175-185 hanno tutti lo stesso numero di pale radiali separate dallo stesso passo angolare, nella fattispecie dodici pale radiali separate da un passo di 30°, mentre il primo corpo cilindrico 170 presenta la metà delle pale radiali separate da un passo angolare doppio, nella fattispecie sei pale radiali separate da un passo angolare di 60° (si vedano a questo proposito le figure da 5 e 8).
In generale, tutte le pale radiali 220-223 hanno una forma sostanzialmente piana e sono orientate parallelamente all’asse centrale X, in modo da portare il loro bordo laterale in prossimità della superficie interna del setaccio 145. Più in particolare, tutte le pale radiali 220-223 che sono associate allo stesso corpo cilindrico 170-185 possono essere identiche tra loro, e differire da quelle associate agli altri corpi cilindrici solamente per il loro profilo laterale, il quale deve naturalmente seguire il profilo del setaccio 145.
Come anticipato in precedenza, ogni corpo cilindrico 170-185 à ̈ collegato a quelli adiacenti mediante un giunto ad innesto frontale, in modo che tutti i corpi cilindrici risultino tra loro solidali rispetto alle rotazioni introno all’asse centrale X. Oltre a ciò, ciascuno di questi giunti ad innesto frontale deve essere smontabile e deve consentire che ogni coppia di corpi cilindrici adiacenti 170-175, 175-180 e 180-185 possano essere collegati tra loro in molteplici posizioni angolari reciproche rispetto all’asse centrale X.
Per realizzare questi giunti ad innesto frontale, l’esempio illustrato nelle figure prevede che le facce posteriori P del secondo corpo cilindrico 175, del terzo corpo cilindrico 180 e del quarto corpo cilindrico 185, siano singolarmente provviste di un rispettivo gruppo di fori frontali 230 (si veda ad esempio figura 3). Questi fori frontali 230 sono eccentrici ed hanno assi paralleli all’asse centrale X. In particolare, i fori frontali 230 di ogni gruppo sono equidistanti dall’asse centrale X, e sono distribuiti introno ad esso in modo da risultare reciprocamente separati da un passo angolare costante. A titolo esemplificativo, il passo angolare che separa i fori frontali 230 può essere all’incirca pari a 5 gradi.
Corrispondentemente, le facce anteriori A del primo corpo cilindrico 170, del secondo corpo cilindrico 175 e del terzo corpo cilindrico 180, sono singolarmente provviste di un ulteriore gruppo di fori frontali 235, i quali sono anch’essi eccentrici ed hanno assi paralleli all’asse centrale X, in modo da potersi allineare con i fori frontali 230 (si veda ad esempio figura 4). A questo proposito, i fori frontali 235 distano dall’asse centrale X di una quantità pari alla quella dei fori frontali 230. I fori frontali 235 sono inoltre distribuiti introno all’asse centrale X in modo da risultare reciprocamente separati da un passo angolare costante, il quale può essere uguale o multiplo a quello dei fori frontali 230.
Ciascuno dei fori frontali 235 Ã ̈ predisposto per poter accogliere coassialmente una spina di collegamento 240 (si veda figura 2), un tratto della quale sporge rispetto alla faccia anteriore A del relativo corpo cilindrico.
In questo modo, le spine di collegamento 240 che sporgono ad esempio dalla faccia anteriore A del primo corpo cilindrico 170 possono essere tutte contemporaneamente allineate ed infilate all’interno di corrispondenti fori frontali 230 ricavati sulla faccia posteriore P del secondo corpo cilindrico 175, realizzando un innesto che li rende reciprocamente solidali rispetto alle rotazioni attorno all’asse X. Tale allineamento ed innesto può inoltre essere ottenuto per svariate posizioni angolari relative tra il primo corpo cilindrico 170 ed il secondo corpo cilindrico 175, la cui posizione angolare reciproca può quindi essere modificata a piacere di quantità discrete pari al passo angolare che separa i fori frontali 230, nella fattispecie di una quantità pari a circa 5 gradi.
Lo stesso discorso vale naturalmente anche per il collegamento tra le altre coppie di corpi cilindrici consecutivi, ovvero tra il secondo corpo cilindrico 175 ed il terzo corpo cilindrico 180, nonché tra il terzo corpo cilindrico 180 ed il quarto corpo cilindrico 185. In questo modo, i corpi cilindrici 170-185 possono essere accoppiati in molteplici configurazioni angolari differenti, permettendo di conseguenza di variare anche la fasatura angolare tra i gruppi di pale radiali 220-223 che sono fissate su ciascuno di essi.
In particolare, à ̈ possibile fare in modo che le pale radiali 220-223 di tutti i corpi cilindrici 170-185 siano perfettamente allineate tra loro a formare delle file parallele all’asse centrale X (come mostrato nelle figure 5 e 6). In questo modo, si realizza una configurazione in cui ogni fila di pale radiali definisce di fatto un’unica pala rettilinea che si sviluppa per l’intera lunghezza del rotore 150 e che à ̈ solamente atta a centrifugare il prodotto contro il setaccio 145.
In alternativa, à ̈ possibile riposizionare i corpi cilindrici 170-185 in modo che le pale radiali di ciascuno di essi risultino angolarmente sfalsate di una predeterminata quantità rispetto alle pale radiali che sono associate al corpo cilindrico adiacente (come mostrato nelle figure 7 e 8). In questo modo, le pale radiali 220-223 di ogni fila possono essere distribuite secondo un andamento elicoidale attorno all’asse centrale X, che permette di esercitare sul prodotto da trattare sia la spinta centrifuga necessaria alla spremitura sia una spinta assiale.
A seconda che l’andamento elicoidale delle file di pale radiali 220-223 sia concorde o discorde rispetto al verso di rotazione del rotore 150, à ̈ possibile fare in modo che la suddetta spinta assiale sia diretta nel verso di avanzamento del prodotto da trattare o in verso contrario. Nel primo caso, la spinta assiale può quindi favorire lo scarico dei cascami attraverso la bocca di scarico 130, mentre nel secondo caso, la spinta assiale crea di fatto una contropressione che aumenta ulteriormente la pressione con cui il prodotto à ̈ spinto contro la superficie interna del setaccio 145, aumentando il grado di spremitura sino al punto da poter ottenere allo scarico dei cascami praticamente privi di umidità.
Aumentando o diminuendo la sfasatura angolare tra le pale radiali 220-223 associate ai diversi corpi cilindrici 170-185, ovvero accentuando o riducendo l’inclinazione delle eliche da esse definite, à ̈ inoltre vantaggiosamente possibile regolare l’entità della spinta centrifuga e della spinta assiale, ad esempio in base al tipo e/o alla viscosità del prodotto da trattare.
Se necessario, la sfasatura angolare tra le pale radiali 220-223 associate ai vari corpi cilindrici 170-185 può anche essere regolata in modo differente in base alla loro posizione assiale sull’albero di supporto 155, ottenendo eliche ad inclinazione variabile che consentono ad esempio di aumentare il grado di spremitura del prodotto in corrispondenza dell’estremità di uscita del setaccio 145 piuttosto che all’estremità di ingresso.
Grazie a tutte queste possibilità, la macchina estrattrice 100 sopra descritta risulta dunque estremamente versatile, al punto da poter essere efficacemente utilizzata sia come passatrice per pomodori che come raffinatrice per frutti o anche come torchio per cascami.
In conclusione si desidera rilevare che, sebbene il rotore 150 sopra descritto comprenda quattro corpi cilindrici 170-185, altre forme di realizzazione potrebbero prevedere che il rotore 150 sia provvisto di un numero differente di corpi cilindrici palettati.
Ovviamente alla macchina estrattrice 100 un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un rotore (150) per macchine estrattrici (100) di prodotti alimentari, caratterizzato dal fatto di comprendere un pacco di corpi cilindrici (170-185) disposti in successione e coassiali, in cui ciascuno di questi corpi cilindrici (170-185) à ̈ provvisto di un rispettivo gruppo di pale (220-223) disposte a raggiera attorno ad esso, ed in cui detti corpi cilindrici (170-185) sono uniti tra loro mediante mezzi di collegamento (230, 235, 240) che consentono di modificare la loro posizione angolare reciproca attorno all’asse centrale comune (X).
  2. 2. Un rotore (150) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento comprendono, per ciascuna coppia di corpi cilindrici consecutivi (170-175, 175-180, 180-185), un giunto smontabile (230, 235, 240) che consente di unire tra loro i corpi cilindrici di detta coppia in diverse posizioni angolari reciproche.
  3. 3. Un rotore (150) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto giunto smontabile (230, 235, 240) Ã ̈ un giunto ad innesto frontale.
  4. 4. Un rotore (150) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto giunto ad innesto frontale comprende almeno un elemento (240) sporgente frontalmente da una estremità di un primo corpo cilindrico (170, 175, 180) di ogni coppia e disposto in posizione eccentrica rispetto all’asse centrale comune (X), ed una pluralità di fori eccentrici (230) ricavati frontalmente ad una estremità del secondo corpo (175, 180, 185) cilindrico di ogni coppia, i quali sono atti ad essere selettivamente allineati ed accoppiati con detto elemento sporgente (240) del primo corpo cilindrico, a seguito di una rotazione reciproca del primo e del secondo corpo cilindrico attorno all’asse centrale comune (X).
  5. 5. Un rotore (150) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto elemento sporgente à ̈ definito da una spina (240), la quale à ̈ parzialmente infilata in un foro eccentrico (235) ricavato frontalmente all’estremità del primo corpo cilindrico (170, 175, 180) di ogni coppia.
  6. 6. Un rotore (150) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l’estremità del primo corpo cilindrico (170, 175, 180) di ogni coppia à ̈ frontalmente provvista di una pluralità di fori eccentrici (235), ciascuno dei quali à ̈ atto ad accogliere parzialmente una rispettiva spina (240).
  7. 7. Un rotore (150) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il pacco di corpi cilindrici (170-185) à ̈ coassialmente infilato su un unico albero di supporto (155), rispetto al quale à ̈ assialmente e girevolmente vincolato.
  8. 8. Un rotore (150) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il pacco di corpi cilindrici (170-185) à ̈ assialmente vincolato all’albero di supporto (155) mediante una ghiera (200), la quale à ̈ atta ad essere avvitata all’estremità dell’albero di supporto (155), in modo da mantenere il pacco di corpi cilindrici contro una spallatura (210).
  9. 9. Un rotore (150) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il pacco di corpi cilindrici (170-185) à ̈ girevolmente vincolato all’albero di supporto (155) mediante almeno una chiavetta (190) che si impegna contemporaneamente in una sede ricavata nell’albero di supporto (155) ed una sede ricavata in almeno uno dei corpi cilindrici (170).
  10. 10. Una macchina estrattrice (100) per prodotti alimentari comprendente un setaccio (145) di forma sostanzialmente tubolare dotato di un ingresso per il prodotto da trattare e di una uscita per i cascami, ed un rotore (150) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, il quale à ̈ girevolmente accolto all’interno di detto setaccio (145).
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