ITRE20120048A1 - Pinza per la troncatura di lastre di materiale fragile - Google Patents

Pinza per la troncatura di lastre di materiale fragile Download PDF

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ITRE20120048A1
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IT000048A
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Riccardo Sighinolfi
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Raimondi Spa
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“PINZA PER LA TRONCATURA DI LASTRE DI MATERIALE FRAGILEâ€
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda una pinza per la troncatura di lastre di materiale fragile, quali ad esempio lastre in materiale ceramico, vetro o simili.
Più in particolare, la presente invenzione riguarda pinze per la troncatura di lastre di materiale fragile che sono state pre-incise lungo una linea guida atta a guidare la frattura lungo una direzione longitudinale preferenziale.
TECNICA PREESISTENTE
Come à ̈ noto per troncare lastre in materiale fragile, quali lastre di materiale ceramico, come piastrelle, lastre di vetro o simili, si procede con l’incidere, ad esempio lungo una linea, un intaglio longitudinale su una delle facce della lastra, in modo da definire una linea guida della frattura e, successivamente, mediante una pinza si procede a troncare la lastra facendo avanzare la frattura lungo la direzione longitudinale impartita dalla linea guida.
Sono note pinze atte a far avanzare la frattura di una lastra in materiale fragile che comprendono una prima ganascia comprendente un elemento troncatore, il quale definisce una linea di contatto su cui viene appoggiata la lastra da fratturare in modo che l’elemento troncatore stesso sia disposto in corrispondenza dell’intaglio prerealizzato. La pinza comprende poi una seconda ganascia, la quale à ̈ atta a chiudersi a morsa sulla prima ganascia e comprende due elementi pressori tra loro distanziati e atti ad essere disposti da parti opposte rispetto alla linea di contatto definita dall’elemento troncatore.
In pratica, i due elementi pressori sono allineati lungo una linea ortogonale alla linea di contatto definita dall’elemento troncatore e sono singolarmente atti a sollecitare a flessione una rispettiva porzione di lastra di materiale fragile agendo sulla superficie della stessa opposta a quella intagliata che rimane in appoggio sull’elemento troncatore.
Per far avanzare la linea di frattura à ̈, dunque, sufficiente chiudere le due ganasce in modo che la lastra di materiale fragile sia sollecitata a flessione nella zona dell’intaglio e far avanzare la frattura lungo la direzione longitudinale dell’intaglio spostando la pinza o aiutandosi con le mani, lungo la linea di frattura definita dall’intaglio stesso.
Tali pinze di tipo noto, tuttavia, non sono scevre da inconvenienti, tra i quali va annoverato il fatto che la linea di contatto tra l’elemento troncatore e la lastra di materiale fragile, a seguito della prima rottura del materiale fragile che avviene lungo lo spessore della lastra di materiale fragile, tende a spostarsi a destra o sinistra della linea di frattura stessa (come à ̈ illustrato nella Figura 14 relativa alla tecnica anteriore) con conseguente sfalsamento su due piani differenti delle due porzioni in cui viene divisa la lastra di materiale fragile che si traduce in un taglio spesso impreciso e che devia la linea di frattura dalla direzione impartitagli dall’intaglio, di norma verso l’esterno della lastra di materiale fragile.
Si riscontra, infatti, che specie in lastre di notevole dimensione (grandi formati o elevati spessori) il taglio della lastra – che di norma à ̈ desiderato parallelo ad uno dei bordi della lastra stessa – non mantenga il parallelismo con il bordo stesso e segua, invece una linea curva che si allarga verso l’esterno man mano che la frattura avanza.
Tale difetto si traduce in un numero elevato di scarti di produzione o nella necessità di rifinire ulteriormente i bordi tagliati delle lastre per ricondurli al necessario parallelismo, con conseguente aumento dei costi e dei tempi di lavorazione.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
<ESPOSIZIONE DELL’INVENZIONE>
L’invenzione, particolarmente, rende disponibile una pinza per la troncatura di lastre di materiale fragile che comprende almeno una prima ganascia comprendente un elemento troncatore atto a definire una prima linea di appoggio per una lastra di materiale fragile e una seconda ganascia comprendente una coppia di elementi pressori disposti da parti opposte rispetto a detto elemento troncatore.
Secondo l’invenzione, l’elemento troncatore à ̈ atto a definire una seconda linea di appoggio sostanzialmente parallela a detta prima linea di appoggio e da essa distanziata di almeno 4 mm.
Grazie a tale soluzione, durante tutta la fase di frattura della lastra di materiale fragile ciascuna porzione in cui à ̈ suddivisa la piastra stessa rimane stabilmente in appoggio sull’elemento troncatore, permettendo di ottenere una linea di frattura perfettamente rettilinea, parallela ad un bordo della lastra e precisamente centrata sull’intaglio guida-frattura, ove previsto.
Un aspetto dell’invenzione prevede, inoltre, che l’elemento troncatore comprenda un blocchetto sostanzialmente parallelepipedo, in cui la prima e la seconda linea di appoggio sono definite in corrispondenza di due spigoli contrapposti del blocchetto atti ad essere affacciati agli elementi pressori.
In tal modo, l’elemento troncatore presenta una superficie di appoggio stabile per la lastra da fratturare nella fase precedente al taglio della lastra stessa e mantiene tale appoggio, localizzato in corrispondenza dei detti spigoli una volta che à ̈ stata innescata la prima frattura della lastra, con i vantaggi sopra evidenziati.
In alternativa, l’elemento troncatore presenta sezione trasversale sostanzialmente conformata ad “U†, in cui la prima e la seconda linea di appoggio sono definite in corrispondenza delle estremità contrapposte di detto elemento troncatore, oppure l’elemento troncatore comprende un blocchetto sostanzialmente cilindrico di diametro non inferiore a 8 mmm, in cui la prima e la seconda linea di appoggio sono definite in corrispondenza di due generatrici contrapposte del blocchetto cilindrico atte ad essere affacciate a detti elementi pressori.
Vantaggiosamente, l’elemento troncatore e gli elementi pressori sono variamente orientabili rispetto alla rispettiva prima e seconda ganascia.
In tal modo à ̈ possibile migliorare la qualità del taglio impartito alla lastra anche nelle zone centrali della stessa.
Inoltre, un aspetto ulteriore dell’invenzione prevede che la pinza comprenda mezzi di regolazione atti a regolare la distanza di ciascuno di detti elementi pressori dall’elemento troncatore.
In tal modo à ̈ possibile variare il braccio del momento applicato alla lastra adattandolo alle specifiche esigenze e alla resistenza offerta dalla lastra, la quale varia, ad esempio, in funzione dello spessore, del materiale, della zona in cui va effettuata la frattura o altri parametri di progetto.
Ancora, vantaggiosamente almeno uno tra detto elemento troncatore e detti elementi pressori sono associati alla rispettiva prima e seconda ganascia in modo removibile, in modo da poterli sostituire, intercambiare, orientare in modo differente a seconda delle esigenze. Un aspetto ancora dell’invenzione prevede che l’elemento troncatore e gli elementi pressori siano azionati in movimento reciproco per mezzo di una vite di controllo, ad esempio per azione diretta della stessa. Grazie a tale accorgimento l’avvicinamento/allontanamento degli elementi pressori all’elemento troncatore potrà avvenire in modo graduale e preciso, per cui l’operatore potrà regolare, secondo la sua abilità, la velocità con cui azionare la pinza e la forza impartita dalla stessa alla lastra, permettendo una buona “maturazione†della frattura impartita e una buona propagazione della stessa lungo la linea prestabilita desiderata.
In alternativa o in aggiunta à ̈ possibile prevedere che l’elemento troncatore e gli elementi pressori siano azionati in avvicinamento e allontanamento reciproco da un leverismo del primo o del secondo tipo.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 à ̈ una vista assonometrica di una pinza per la troncatura di lastre in materiale fragile, secondo l’invenzione, con gli elementi pressori in configurazione divaricata.
La figura 2 Ã ̈ una vista frontale di figura 1.
La figura 3 Ã ̈ una vista laterale da sinistra di figura 1.
La figura 4 Ã ̈ una vista assonometrica della pinza di figura 1, con gli elementi pressori in configurazione contratta.
La figura 5 Ã ̈ una vista frontale di figura 4.
La figura 6 à ̈ una vista assonometrica della pinza di figura 1 con gli elementi pressori e l’elemento troncatore ruotati sostanzialmente di 45° rispetto a quelli di figura 1.
La figura 7 à ̈ una vista in pianta dall’alto di figura 6.
La figura 8 Ã ̈ una vista frontale di figura 6.
La figura 9 à ̈ una vista assonometrica di una prima forma di realizzazione di elemento troncatore della pinza, secondo l’invenzione.
La figura 10 à ̈ una vista assonometrica di una seconda forma di realizzazione di elemento troncatore della pinza, secondo l’invenzione.
La figura 11 à ̈ una vista assonometrica di una terza forma di realizzazione di elemento troncatore della pinza, secondo l’invenzione.
La figura 12 à ̈ una vista assonometrica di una quarta forma di realizzazione di elemento troncatore della pinza, secondo l’invenzione.
La figura 13 à ̈ una vista schematica di una fase di frattura di una lastra di materiale fragile con una pinza, secondo l’invenzione.
La figura 14 à ̈ una à ̈ una vista schematica di una fase di frattura di una lastra di materiale fragile con una pinza di tipo tradizionale, secondo la tecnica nota.
<MODO MIGLIORE PER ATTUARE L’INVENZIONE>
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 10 una pinza per la troncatura di lastre di materiale fragile, quali vetro materiale ceramico o simile, indicate con la lettera T nelle figure.
Nell’esempio raffigurato si riporta una pinza ad azionamento manuale a vite diretta, non si esclude che la pinza possa essere del tipo a leva, del primo tipo o del secondo tipo, ad azionamento manuale o a vite, come noto al tecnico del settore.
La pinza 10 comprende un corpo di supporto 11 ad una cui estremità à ̈ definita una impugnatura 12 e la cui estremità opposta à ̈ conformata a forcella, definente una prima ganascia 13, inferiore in figura, e una seconda ganascia 14, superiore.
Ciascuna ganascia 13,14 à ̈ realizzata, nell’esempio, mediante una coppia di piastre a forcella tra loro distanziate e parallele fissate all’impugnatura 12.
La prima ganascia 13 presenta una lunghezza leggermente maggiore della seconda ganascia, come visibile in figura 3.
La prima ganascia 13 comprende un elemento troncatore 20, il quale, Ã ̈ atto ad essere fissato, ad esempio removibilmente, alla prima ganascia 13.
Ad esempio, l’elemento troncatore 20 à ̈ atto ad essere inserito, almeno parzialmente, all’interno dello spazio definito tra le due piastre che definiscono la prima ganascia stessa.
In particolare, l’elemento troncatore 20 presenta un dente 21 di accoppiamento che sporge inferiormente ad esso ed à ̈ atto ad impegnare almeno una sede 15 coniugata, realizzata nella prima ganascia 13.
In pratica, il dente 21 e la sede 15 realizzano un accoppiamento prismatico, tale da impedire la rotazione dell’elemento troncatore 20 rispetto alla prima ganascia 13 quando il dente 21 à ̈ inserito nella sede stessa.
L’elemento troncatore 20 à ̈, inoltre, fissabile alla prima ganascia 13 mediante organi filettati 150, atti ad impegnare il dente 21, ad esempio, stringendo a morsa una porzione della prima ganascia 13 in cui à ̈ realizzata la sede 15.
L’elemento troncatore 20 à ̈ atto a definire una prima e una seconda linea di appoggio, rispettivamente A e B, su cui appoggia una rispettiva porzione di lastra T, ad esempio una volta che à ̈ avvenuta la prima frattura della stessa.
Nelle figure da 1 a 5 à ̈ mostrato l’elemento troncatore 20 posto in una prima posizione operativa, in cui le linee di appoggio A e B sono disposte sostanzialmente parallele al piano di giacitura delle piastre a forcella che costituiscono la prima e la seconda ganascia, rispettivamente 13 e 14.
Con particolare riferimento alle figure da 9 a 12 si descrivono 4 alternative forme di realizzazione dell’elemento troncatore 20.
In figura 9 Ã ̈ mostrata una prima forma di realizzazione di un elemento troncatore 20, il quale comprende un blocchetto 22 sostanzialmente parallelepipedo, al di sotto del quale si deriva il dente 21, sostanzialmente in squadro con esso.
In pratica, il blocchetto 22 e il dente 21 realizzano un pezzo unico conformato sostanzialmente a T.
Il blocchetto 22 presenta una superficie superiore 23 sostanzialmente piana ed estesa sostanzialmente rettangolare, la quale à ̈ atta a definire una zona di appoggio per la lastra T da fratturare.
Più in particolare, la superficie superiore 23 presenta larghezza non inferiore a 4 mm, ad esempio 8 mm, e preferibilmente ma non limitativamente lunghezza non inferiore a 10, ad esempio 48 mm.
In pratica, durante l’uso della pinza 10, la prima e la seconda linea di appoggio, rispettivamente A e B, sono definite in corrispondenza dei due spigoli laterali 231 e 232 contrapposti del blocchetto 22, come meglio apparirà nel seguito della descrizione.
In figura 10 à ̈ mostrata una seconda forma di realizzazione dell’elemento troncatore 20, nel quale il blocchetto 22 presenta una sezione trasversale sostanzialmente ad “U†, le cui estremità superiori definiscono, rispettivamente, la prima e la seconda linea di appoggio A e B.
In pratica, le estremità superiori separate del blocchetto 22 sono distanziate di almeno 4 mm, ad esempio 8 mm, e presentano uno sviluppo longitudinale – preferibilmente ma non limitativamente - di almeno 10 mm, ad esempio 48 mm.
Al di sotto del blocchetto 22 Ã ̈ fissato, ad esempio realizzato in corpo unico con il blocchetto stesso, il dente 21.
In figura 11 si mostra un’alternativa forma di realizzazione dell’elemento troncatore di figura 9, in cui in corrispondenza della parete posteriore del blocchetto 22 à ̈ fissato un elemento di riscontro e riferimento 24.
L’elemento di riscontro e riferimento 24, nella fattispecie, presenta una porzione appuntita 25 che à ̈ allineata con la mezzeria del blocchetto 22, la quale in uso à ̈ atta ad essere disposta all’interno dell’intaglio, che normalmente à ̈ conformato a “V†, realizzato nella lastra T e che funge da linea guida della frattura.
Grazie alla porzione appuntita 25 l’elemento troncatore 20 può essere facilmente centrato rispetto all’intaglio realizzato nella lastra T, migliorando – un volta che la prima frattura à ̈ stata impartita dalla pinza 10 - la linearità della frattura della stessa.
Non si esclude che tale elemento di riscontro e riferimento 24 possa essere fissato anche alla parete posteriore del blocchetto 22 conformato come da seconda forma di realizzazione mostrata in figura 10.
In figura 12 si illustra una quarta e alternativa forma di realizzazione di elemento troncatore 20, in cui il blocchetto 22 presenta forma sostanzialmente cilindrica, con diametro non inferiore a 8 mm, ad esempio 10 mm, e altezza – preferibilmente ma non limitativamente - non inferiore a 10 mm, ad esempio 48 mm.
La prima e la seconda linea di appoggio, rispettivamente A e B, sono definite, in uso, in corrispondenza di due generatrici contrapposte e distanti almeno 4 mm, del blocchetto 22 cilindrico.
In corrispondenza della parete posteriore del blocchetto 22 à ̈ fissato l’elemento di riscontro e riferimento 24, il quale presenta la porzione appuntita 25 allineata con l’asse del blocchetto 22 cilindrico.
La pinza 10 comprende mezzi per orientare l’elemento troncatore 20 rispetto alla prima ganascia 13, in pratica permettendo di orientare la direzione della prima e della seconda linea di appoggio A e B rispetto al piano di giacitura delle piastre a forcella che costituiscono la prima e la seconda ganascia 13 e 14.
Nelle figure da 6 a 8 l’elemento troncatore 20 à ̈, ad esempio, mostrato in una seconda posizione operativa, in cui le linee di appoggio A e B sono disposte sostanzialmente inclinate (nell’esempio di 45°) rispetto al piano di giacitura delle piastre a forcella che costituiscono la prima e la seconda ganascia, rispettivamente 13 e 14.
Nell’esempio i mezzi per orientare, oltre ad essere definiti dalla sede 15 – come sopra descritto - comprendono una o più scanalature 16 realizzate nella prima ganascia 13 in cui à ̈ inseribile l’elemento troncatore 20 e che sono limitate da pareti laterali che limitano la rotazione dell’elemento troncatore stesso.
In pratica, le scanalature 16 definiscono un canale inclinato rispetto al piano di giacitura delle piastre a forcella, ad esempio di 45°, in modo che l’elemento troncatore 20, quando inserito nelle scanalature 16, sia inclinato di 45° rispetto a quando à ̈ inserito nello spazio interposto tra le piastre a forcella ed à ̈ ad esso parallelo.
Non si esclude, in alternativa, che la stessa sede 15 possa essere atta ad alloggiare il dente 21, mediante accoppiamento prismatico, in due o più posizioni in modo che l’elemento troncatore 20 sia orientato secondo corrispondenti differenti angolature rispetto alla prima ganascia 13.
Inoltre, non si esclude che, in un’ulteriore alternativa, l’elemento troncatore 20 possa essere orientato in modo continuo o discreto rispetto alla prima ganascia 13, ad esempio mediante un giunto o altro dispositivo equivalente o che sia associato girevolmente alla prima ganascia e bloccato nella posizione desiderata da mezzi di fissaggio, ad esempio filettati.
La seconda ganascia 14 comprende una coppia di elementi pressori 31,32, di cui un elemento pressore destro 31 e un elemento pressore sinistro 32, atti ad essere disposti da parti opposte rispetto all’elemento troncatore 20 su un piano superiore rispetto a quello su cui giacciono le linee di appoggio A e B definite dall’elemento troncatore 20, in modo da permettere l’inserimento di una lastra T tra gli elementi pressori 31 e 32 e l’elemento troncatore stesso e la chiusura a morsa di essi sulla lastra inserita.
Preferibilmente, la lunghezza dell’elemento troncatore 20, qualsiasi conformazione esso abbia, à ̈ sostanzialmente non inferiore alla lunghezza o al diametro degli elementi pressori 31 e 32.
Nell’esempio raffigurato nelle figure, gli elementi pressori 31 e 32 sono associati in modo traslabile alla seconda ganascia 14 in una direzione di avvicinamento ed allontanamento dalla prima ganascia 13. Nella fattispecie, la pinza 10 comprende mezzi di azionamento in traslazione degli elementi pressori 31 e 32 nella direzione di avvicinamento ed allontanamento alla prima ganascia 13.
I mezzi di azionamento in traslazione comprendono, ad esempio, una vite di controllo 33, la quale à ̈ avvitata in una sua porzione centrale ad un bussolotto 34 fissato all’estremità della seconda ganascia 14.
L’estremità superiore della vite di controllo 33 comprende un pomolo 35 atto ad essere impugnato e manovrato dalla mano di un operatore e l’estremità opposta à ̈ atta a sostenere gli elementi pressori 31 e 32. In pratica, una staffa 36 à ̈ incernierata in una sua zona intermedia all’estremità opposta della vite di controllo 33 in modo da poter ruotare rispetto all’asse della vite di controllo stessa.
Vantaggiosamente, sono previsti mezzi di bloccaggio, ad esempio di tipo filettato, della rotazione della staffa rispetto alla vite di controllo 33, non mostrati in figura in quanto di tipo noto al tecnico del ramo.
La staffa 36 giace sostanzialmente su un piano parallelo al piano definito dalle linee di appoggio A e B dell’elemento troncatore 20 e posto ad un livello superiore rispetto ad esso (con riferimento alle figure).
Dalle parti opposte del punto di incernieramento della staffa 36 rispetto alla vite di controllo 33 sono realizzate due asole 37 allungate, ad esempio tra loro allineate e parallele all’asse longitudinale della staffa 36.
Ciascuno degli elementi pressori 31 e 32 à ̈ atto a scorrere all’interno di una rispettiva asola 37 in modo da poter variare la propria distanza, in modo indipendente l’uno dall’altro, dal centro della staffa 36.
Il centro della staffa 36, ad esempio, à ̈ allineato in pianta con l’elemento troncatore 20.
Gli elementi pressori 31 e 32 comprendono ciascuno un cilindretto 38, ad esempio realizzato in materia plastica o simile, che à ̈ disposto al di sotto della staffa 36 e da cui si erge uno stelo 39, ad esempio filettato, atto ad essere inserito con gioco nella rispettiva asola 37, in modo da poter scorrere lungo di essa con asse longitudinale sostanzialmente ortogonale alla staffa 36.
Ciascun elemento pressore 31,32 à ̈ poi removibilmente bloccabile lungo l’asse longitudinale della staffa 36 nella posizione desiderata mediante un dado 40, il quale à ̈ atto ad essere avvitato sullo stelo 39 dalla parte opposta rispetto al cilindretto 38, in modo da poter serrare la staffa 36 tra il dado 40 e il cilindretto stesso.
In uso, gli elementi pressori 31 e 32 (quindi le asole 37) sono allineati lungo una linea immaginaria che deve essere sostanzialmente ortogonale alle linee di appoggio A e B definite dall’elemento troncatore 20.
Quindi, a seconda dell’orientazione impartita all’elemento troncatore 20, à ̈ necessario orientare conseguentemente la staffa 36 e, dunque, gli elementi pressori 31 e 32.
Come detto, à ̈ stata illustrata una pinza 10 di tipo a vite ad azione diretta, tuttavia non si esclude che, in alternativa, la pinza 10 sia di tipo tradizionale, ad azionamento manuale o a vite, ovvero che le ganasce della stessa non siano fisse (come quelle sopra descritte), ma siano azionate in moto reciproco mediante leverismi del primo tipo, ovvero con bracci ad incrocio infulcrati in una zona intermedia rispetto alle estremità, o leverismi del secondo tipo, ovvero con bracci infulcrati in corrispondenza dell’estremità opposta all’estremità di impugnatura, come noto al tecnico del settore.
Alla luce di quanto sopra descritto, il funzionamento della pinza 10 Ã ̈ il seguente.
La pinza 10 Ã ̈ particolarmente adatta per fratturare, lungo una direzione longitudinale prestabilita, lastre T di materiale fragile, quali piastrelle lastre di vetro o simili, che presentano uno spessore compreso tra 6 e 12 mm.
In primo luogo à ̈ necessario pre-intagliare la lastra T lungo una linea di frattura desiderata, ad esempio mediante una taglierina atta ad impartire un intaglio conformato a “V†rettilineo parallelo ad uno dei bordi della lastra T.
Una volta eseguito tale intaglio guida frattura, à ̈ sufficiente disporre lo stesso in appoggio sull’elemento troncatore 20, in pratica l’intaglio - come si vede in figura 13 – à ̈ atto ad essere sovrapposto in pianta all’elemento troncatore 20 e la lastra T appoggia su quest’ultimo almeno in due porzioni (separate dall’intaglio) rispettivamente prossime alle linee di appoggio A e B. In pratica, operativamente si parte con l’aprire la frattura abbrancando con la pinza 10 un’estremità dell’intaglio e, da tale posizione, si inizia a stringere gli elementi pressori 31 e 32, azionando la vite di controllo 33, sulla superficie della lastra T opposta a quella in cui à ̈ realizzato l’intaglio stesso.
Gli elementi pressori 31 e 32 esercitano una flessione sulla lastra T tale da prolungare la frattura della porzione di intaglio sovrapposta all’elemento troncatore 20 lungo tutto lo spessore della lastra T che si viene così ad aprire.
La pressione data dalla vite di controllo 33 à ̈ graduale e permette alla frattura di “maturare†e propagarsi sostanzialmente in direzione ortogonale alla superficie superiore ed inferiore della lastra T, in modo da garantire un taglio molto preciso.
Inoltre, lo spessore dell’elemento troncatore 20 non inferiore a 4 mm, permette che la lastra T - che si viene a flettere a seguito della frattura lungo il suddetto piano di taglio – continui ad appoggiare lungo entrambe le linee di appoggio A e B, rispettivamente con entrambe le porzioni in cui viene divisa la lastra stessa, come si vede in figura 13.
Grazie a tale accorgimento si migliora la precisione del taglio, in quanto, come si vede nella figura 14, qualora l’elemento troncatore fosse, come nella tecnica nota, di spessore più contenuto, la lastra T appoggerebbe sempre lungo un’unica linea di appoggio, e l’altra porzione della lastra T si disporrebbe ad un livello inferiore rispetto alla prima, portandosi in una posizione di equilibrio stabile che la allontana e la inclina maggiormente rispetto alla restante parte tagliata della lastra stessa.
Si ha, quindi, che la linea di frattura ottenuta con la pinza 10, secondo l’invenzione, permette di ottenere una maggiore precisione nel taglio rispetto alle pinze di tipo noto, in quanto permette di avere una linea di frattura rettilinea anche nella direzione longitudinale dell’intaglio pre-realizzato sulla lastra T.
La linea di intaglio, infatti, invita la frattura anche in direzione longitudinale e la lunghezza dell’elemento troncatore 20 favorisce l’estensione longitudinale della frattura.
Per proseguire con la frattura lungo la direzione longitudinale dell’intaglio à ̈ sufficiente spostare la pinza lungo l’intaglio, fin quando possibile mantenendo l’impugnatura 12 sostanzialmente parallela all’intaglio (abbrancando la latra T prima da un lato e poi dall’altro).
Qualora tale operazione non fosse sufficiente a completare la frattura, ad esempio in caso di grandi formati della lastra T, à ̈ possibile proseguire attaccando l’intaglio in una zona centrale della lastra stessa.
In pratica, per far ciò à ̈ sufficiente orientare l’elemento troncatore 20 e quindi gli elementi pressori 31 e 32 ruotandoli ad esempio di 45°, come mostrato nelle figure da 6 a 8.
Grazie a tale disposizione dell’elemento troncatore 20 e degli elementi pressori 31 e 32 à ̈ possibile disporre la pinza 10 in modo da abbrancare lateralmente la lastra T, come si vede in figura 7, in modo che l’impugnatura 12 della pinza 10 sia inclinata rispetto alla linea definita dall’intaglio e quindi alle linee di appoggio A e B, e completare così l’apertura della frattura, in modo molto preciso, anche nelle zone centrali della lastra T difficilmente raggiungibili mediante l’approccio frontale.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pinza (10) per la troncatura di lastre (T) di materiale fragile che comprende almeno una prima ganascia (13) comprendente un elemento troncatore (20) atto a definire una prima linea di appoggio (A) per una lastra (T) di materiale fragile e una seconda ganascia (14) comprendente una coppia di elementi pressori (31,32) disposti da parti opposte rispetto a detto elemento troncatore (20) caratterizzata dal fatto che detto elemento troncatore (20) Ã ̈ atto a definire una seconda linea di appoggio (B) sostanzialmente parallela a detta prima linea di appoggio (A) e da essa distanziata di almeno 4 mm.
  2. 2. Pinza (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento troncatore (20) presenta sezione trasversale sostanzialmente conformata ad “U†, dette prima e seconda linea di appoggio (A e B) essendo definite in corrispondenza delle estremità contrapposte di detto elemento troncatore (20).
  3. 3. Pinza (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento troncatore (20) comprende un blocchetto (22) sostanzialmente parallelepipedo, dette prima e seconda linea di appoggio (A e B) essendo definite in corrispondenza di due spigoli (231,232) contrapposti del blocchetto (21) atti ad essere affacciati rispettivamente a detti elementi pressori (31,32).
  4. 4. Pinza (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento troncatore (20) comprende un blocchetto (22) sostanzialmente cilindrico di diametro non inferiore a 8 mmm, dette prima e seconda linea di appoggio (A e B) essendo definite in corrispondenza di due generatrici contrapposte del blocchetto (22) cilindrico atte ad essere affacciate rispettivamente a detti elementi pressori (31,32).
  5. 5. Pinza (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento troncatore (20) e detti elementi pressori (31,32) sono variamente orientabili rispetto alla rispettiva prima e seconda ganascia (13 e 14).
  6. 6. Pinza (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di regolazione (37) atti a regolare la distanza di ciascuno di detti elementi pressori (31,32) dall’elemento troncatore (20).
  7. 7. Pinza (10) secondo la rivendicazione 1 in cui almeno uno tra detto elemento troncatore (20) e detti elementi pressori (31,32) sono associati alle rispettive prima e seconda ganascia (13 e 14) in modo removibile.
  8. 8. Pinza (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno uno tra detto elemento troncatore (20) e detti elementi pressori (31,32) à ̈ azionato in movimento rispetto all’altro tra detti elementi pressori (31,322) e detto elemento troncatore (20) per mezzo di una vite di controllo (33).
  9. 9. Pinza (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento troncatore (20) e detti elementi pressori (31,32) sono azionati in avvicinamento e allontanamento reciproco da un leverismo del primo o del secondo tipo.
  10. 10. Pinza (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detta prima e detta seconda linea di appoggio (A e B) presentano lunghezza non inferiore alla lunghezza o al diametro di detti elementi pressori (31 e 32).
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