ITRA20090006A1 - Unita' di supporto - Google Patents

Unita' di supporto

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ITRA20090006A1
ITRA20090006A1 IT000006A ITRA20090006A ITRA20090006A1 IT RA20090006 A1 ITRA20090006 A1 IT RA20090006A1 IT 000006 A IT000006 A IT 000006A IT RA20090006 A ITRA20090006 A IT RA20090006A IT RA20090006 A1 ITRA20090006 A1 IT RA20090006A1
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    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B3/00Window sashes, door leaves, or like elements for closing wall or like openings; Layout of fixed or moving closures, e.g. windows in wall or like openings; Features of rigidly-mounted outer frames relating to the mounting of wing frames
    • E06B3/54Fixing of glass panes or like plates
    • E06B3/5436Fixing of glass panes or like plates involving holes or indentations in the pane

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  • Civil Engineering (AREA)
  • Structural Engineering (AREA)
  • Load-Bearing And Curtain Walls (AREA)
  • Centrifugal Separators (AREA)
  • Sink And Installation For Waste Water (AREA)
  • Supplying Of Containers To The Packaging Station (AREA)

Description

"UNITÀ DI SUPPORTO"
La presente invenzione à ̈ relativa ad un'unità di supporto di lastre sostanzialmente piane. In particolare, la presente invenzione à ̈ relativa ad un'unità di supporto di lastre sostanzialmente piane per la costruzione di facciate continue. Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad un'unità di supporto di lastre sostanzialmente piane per la costruzione di facciate continue e comprendente un dispositivo di regolazione dell'inclinazione delle lastre rispetto ai montanti.
DESCRIZIONE DELLO STATO DELLA TECNICA
Nel settore dell'edilizia à ̈ noto di costruire degli edifici delimitati esternamente da delle cosiddette "facciate continue" che si sviluppano secondo una struttura a matrice composta da moduli che si ripetono serialmente in orizzontale ed in verticale attorno a dei nodi a cui afferiscono una o più lastre in base al progetto.
In alcuni casi, come nella domanda di brevetto n. EP 5023155 della richiedente, che si considera incorporata per riferimento con particolare riferimento alla critica dell'arte anteriore e al contributo all'innovazione fornito dagli insegnamenti in essa riportati, le facciate continue sono prodotte accoppiando delle lastre in vetro ad un telaio, il quale comprende una pluralità di montanti metallici normalmente, ma non necessariamente, sono verticali. Tali lastre sono sostenute dai montanti attraverso delle unità di supporto, che comprendono degli organi normalmente denominati "crociere", i quali presentano tanti bracci quante sono le lastre che ciascuna unità deve supportare. Pertanto, in base alle esigenze di progetto, tali crociere possono comprendere uno o più bracci, a ciascuno dei quali corrisponde una rispettiva lastra, normalmente in vetro.
Sono note delle crociere fisse e delle crociere snodate, in cui almeno un braccio à ̈ incernierato rispetto alla propria unità di supporto per permettere il montaggio delle lastre superando problemi di imprecisa costruzione del telaio e quindi di almeno uno dei montanti; in alternativa, l'impiego di tali crociere snodate permette di costruire delle facciate continue che riproducono delle superfici sfaccettate.
Esempi di unità di supporto provviste di crociere snodate si riscontrano in alcuni documenti brevettuali tra cui la domanda di brevetto tedesco per modello di utilità DE 9302820 in cui l'unità di supporto à ̈ conformata per essere accoppiabile longitudinalmente ad un montante in una rispettiva una scanalatura longitudinale, e presenta una coppia di bracci, ciascuno dei quali presenta, in una rispettiva estremità libera, un organo predisposto per supportare una porzione di vertice di una lastra in modo snodato. Tale soluzione risulta migliorata dagl'insegnamenti riportati nella domanda di brevetto europeo n. EP 1589182, in cui viene descritta un'unità di supporto accoppiabile frontalmente ad un montante e predisposta per supportare una crociera sdoppiata e provvista di una coppia di organi a C portati girevoli rispetto ad un organo allungato attorno ad un asse longitudinale di tale organo. Ogni organo a C à ̈ provvisto di due bracci, ciascuno presentante un'estremità libera predisposta per accoppiare ad una porzione di vertice di una lastra. Pertanto, ogni crociera permette di supportare fino a quattro lastre. Ogni unità di supporto à ̈ provvista di una coppia di scanalature longitudinali e ogni organo a C presenta una porzione centrale sostanzialmente cilindrica per accoppiare una di tali scanalature. Ciò impone che i due elementi meccanici da accoppiare siano realizzati con grande accuratezza per assicurare un accoppiamento preciso; in aggiunta, ogni organo a C deve essere sagomato a L in pianta, e ciò complica fortemente la forma dello stampo. Tali caratteristiche presentano alcuni inconvenienti, tra cui la scarsa accuratezza dell'accoppiamento e l'elevato costo di produzione. Pertanto, tale attrezzatura risulta scarsamente impiegata per la produzione di facciate continue. Alcune soluzioni alternative sono state presentate dalla richiedente nella propria domanda di brevetto n. PCT/IT2008/000158 , i cui insegnamenti si considerano incorporati per riferimento, in cui l'accoppiamento tra ogni organo a C e il corpo centrale dell'unità di supporto avviene attraverso almeno un perno che impegna longitudinalmente l'organo a C stesso. Il problema principale di tale soluzione à ̈ rappresentato dalla ridotta coppia torcente esercitabile dai dispositivi di bloccaggio descritti sugli organi a C, anche detti ali, che impongono di limitare i carichi in gioco e quindi la dimensione delle lastre, per cui le soluzioni descritte sono idonee in località scarsamente ventose o in edifici di ridotta altezza.
Per quanto sopra descritto, il problema di disporre unità di supporto capaci di presentare rigidezza adeguata al collegamento tra le ali di supporto delle lastre di una facciata continua piana o sfaccettata ai rispettivi corpi centrali, e quindi di essere impiegati per la costruzione di facciate continue in edifici di grande altezza, rappresenta una sfida interessante per la richiedente allo scopo di rendere sicure le installazioni di facciate continue e permetterne la costruzione a costi ridotti anche in caso di lastre di massa rilevante o di localizzazioni dell'edificio che le comprende in zone particolarmente ventose o statisticamente investite da venti di forte intensità attraverso.
In considerazione della situazione sopra descritta sarebbe auspicabile disporre di una facciata continua e di una unità di supporto per lastre di vetro o corpi simili che, oltre a permettere di limitare e possibilmente superare gli inconvenienti tipici del sopra illustrato stato dell'arte anteriore, definisca un nuovo standard per tali tipi di facciate, che ne faciliti l'ampliamento del rispettivo mercato.
SOMMARIO DELLA PRESENTE INVENZIONE
La presente invenzione à ̈ relativa ad un'unità di supporto di lastre sostanzialmente piane. In particolare, la presente invenzione à ̈ relativa ad un'unità di supporto di lastre sostanzialmente piane per la costruzione di facciate continue. Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad un'unità di supporto di lastre sostanzialmente piane per la costruzione di facciate continue e comprendente un dispositivo di regolazione dell'inclinazione delle lastre rispetto ai montanti.
Scopo della presente invenzione à ̈ realizzare un'unità di supporto per facciate continue, tale unità permettendo di risolvere gli inconvenienti sopra illustrati delle facciate continue, e che sia atta a soddisfare un insieme di esigenze allo stato dei fatti risolte in modo insoddisfacente, e quindi, atta a rappresentare una nuova ed originale fonte di interesse economico, in grado di modificare l'attuale mercato delle facciate continue.
Secondo la presente invenzione viene realizzata un'unità di supporto per facciate continue, le caratteristiche principali di tale unità essendo descritte in almeno una delle rivendicazioni che seguono.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'unità di supporto per facciate continue secondo la presente invenzione appariranno più chiari dalla descrizione seguente, esposta con riferimento alle figure allegate che ne illustrano alcuni esempi di attuazione non limitativi, nelle quali parti identiche o corrispondenti del dispositivo stesso sono identificate dagli stessi numeri di riferimento. In particolare:
- la figura 1 à ̈ una vista prospettica schematica di un'unità di supporto per una facciata continua secondo la presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica esplosa della figura 1 con parti asportate per chiarezza;
- la figura 3 Ã ̈ una vista prospettica esplosa della figura 1;
- le figure 4 e 5 sono delle viste in pianta in scala ridotta della figura 1 illustrata in scala ridotta e con parti asportate per chiarezza in due distinte posizioni operative .
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PRESENTE INVENZIONE
Nella figura 1, con 1 à ̈ indicata, nel suo complesso un'unità di supporto per una facciata continua nota e non illustrata, validamente impiegabile per definire una parete di chiusura di una porzione laterale di un edificio. Ogni facciata à ̈ provvista di una pluralità di montanti 10, ciascuno dei quali si estendente in una direzione D determinata per supportare una pluralità di lastre, note e non illustrate, attraverso una pluralità di unità 1, ciascuna delle quali à ̈ accoppiata in modo noto al rispettivo montante 10 attraverso un collegamento filettato che prevede l'impiego di un piastrino di fissaggio da alloggiare all'interno di una nota scanalatura frontale del montante 10 stesso. È facile comprendere che il montante 10 illustrato nella figura 1 non appartiene all'unità 1 e che à ̈ stato indicato con il numero 10 di riferimento solo per completezza d' informazione e per identificare facilmente l'orientazione della direzione D determinata, che appunto à ̈ longitudinale considerando il montante 10 stesso.
L'unità 1 di supporto à ̈ predisposta per supportare almeno una lastra nota e non illustrata attraverso un organo di aggancio 12 conformato per supportare a cerniera almeno un organo interfaccia 122 attorno ad un asse di fulcro 14 associato lateralmente all'organo di aggancio 12 ed estendentesi nella direzione D determinata. Come si può vedere nella figura 1, ogni organo di aggancio 122 à ̈ provvisto di almeno un braccio 124 delimitato da una porzione di estremità 126 predisposta per supportare una lastra nota e non illustrata. Pertanto, ogni unità 1 di supporto può accoppiare da 1 a 4 lastre note e non illustrate al rispettivo montante 10.
Con riferimento particolare alle figure 1 e 3, l'unità 1 comprende un corpo centrale 16 provvisto di un alloggiamento 162 per l'organo di aggancio 12; tale alloggiamento à ̈ conformato per guidare l'organo di aggancio 12 parallelamente alla direzione D determinata; il corpo centrale 16 à ̈ inoltre provvisto di un dispositivo di regolazione 60 che permette di variare la posizione dell'organo di aggancio 12 lungo la direzione D determinata. L'unità 1 comprende, inoltre, un dispositivo di bloccaggio 40, predisposto per fissare rigidamente ogni organo interfaccia 122 al corrispondente organo di aggancio 12 secondo un angolo a d'inclinazione determinato, visibile nelle sole figure 4 e 5. Tale dispositivo di bloccaggio 40 comprende almeno una spina 42 ed una corrispondente coppia di primo e secondo fori 44 e 46 ricavati rispettivamente nell'organo di aggancio 12 e nell'organo interfaccia 122 ad esso incernierato attorno all'asse 14. Tali fori 44 e 46 sono trasversali alla direzione D e dimensionati per alloggiare la spina 42 di precisione, in modo tale da bloccare rigidamente lo stesso organo interfaccia 122 all'organo di aggancio 12 secondo un'angolazione relativa definibile a piacere. In particolare, ogni spina 42 comprende un corpo allungato 42, che può essere indifferentemente cilindrico o prismatico; in particolare, i primo e secondo fori 44 e 46 sono sostanzialmente identici fra loro e conformati in modo coniugato alla relativa spina 42 stessa. Inoltre, i primo e secondo fori 44 e 46 accoppiabili da una stessa spina 42 presentano dei rispettivi primo e secondo assi 45 e 47 che sono disposti ad una altezza sostanzialmente identica rispetto al corpo centrale 16 e quindi rispetto anche all'organo di aggancio 12, in modo tale essere accoppiabili coassialmente fra loro.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 3, il dispositivo di regolazione 60 comprende un foro 62 filettato passante parallelo alla direzione D determinata, ricavato nel corpo centrale 16 in comunicazione aerea con l'alloggiamento 162. Si noti che del foro 62 à ̈ visibile solo la traccia nelle figure 4 e 5 ma à ̈ stato indicato anche nella figura 3 per meglio informare sulla rispettiva posizione nel corpo centrale 16. Inoltre, il dispositivo di regolazione 60 comprende una vite 64 alloggiata in tale foro 62 filettato ed atta a cooperare con l'organo di aggancio 12 per variarne a piacere la posizione rispetto al corpo centrale 16 lungo la direzione D determinata.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 3, l'unità 1 comprende un organo di fissaggio 11, in particolare una vite 11, portato dal corpo centrale 16 per stringere a morsa l'organo di aggancio 122 una volta tarato il dispositivo di regolazione 60, quando, in uso, l'organo di aggancio 122 à ̈ stato posizionato a piacere lungo la direzione D determinata.
Con riferimento alla figura 3, à ̈ bene osservare che l'organo di aggancio 12 à ̈ accoppiato al corpo centrale 16 attraverso una guida prismatica 166 comprendente l'alloggiamento 162 e una feritoia 168 ricavata nell'organo di aggancio 12 e sagomata a U rovesciato. Sempre con riferimento alla figura 2, l'organo di aggancio 12 à ̈ delimitato lateralmente da due corpi allungati 127 delimitati esternamente da due superficie 128 sostanzialmente cilindriche coassiali ad un rispettivo asse di fulcro 14 e parallele alla direzione D determinata. Ogni organo interfaccia 122 presenta lateralmente una sede 129 conformata a C per accoppiare lateralmente con i corpi allungati 128. Inoltre, almeno un perno 130 à ̈ previsto per incernierare ciascun organo interfaccia 122 al rispettivo corpo allungato 128 attorno all'asse di fulcro 14. Ciò significa che, desiderando minimizzare la massa dell'unità 1, si potrebbe valutare se sostituire il corpo allungato 128 con due perni 130' senza per questo procurare problemi di funzionamento all'unità 1 stessa.
Con riferimento all'ampiezza dell'angolo OÃŒdi inclinazione tra l'organo di aggancio 12 e ciascuno degli organi interfaccia 122 può essere utile osservare che ogni organo interfaccia 122 presenta una faccia 125 piana tra i rispettivi bracci 124; tale faccia 125 à ̈ orientata in modo tale da risultare sempre trasversale ad un piano centrato sull'asse 14 corrispondente, allo scopo di facilitare la fase di foratura necessaria a produrre i fori 44 e 46. La scelta di delimitare il corpo allungato 127 con una superficie 128 cilindrica ha lo scopo di massimizzare lo spessore utile in cui ricavare i secondi fori 46, in modo tale che il collegamento tra il corrispondente organo interfaccia 122 e l'organo di aggancio 12 sia in grado di sopportare i carichi trasmessi trasversalmente dalla/le spina/e 42 all'organo di aggancio 12.
Per quanto sopra descritto, come si vede nelle figure 4 e 5, ogni unità 1 di supporto permette di orientare i corrispondenti organi interfaccia 122 a piacere lungo un angolo a di ampiezza che approssima 120° e quindi anche le corrispondenti lastre.
L'uso dell'unità 1 à ̈ facilmente comprensibile da quanto sopra descritto e non richiede ulteriori spiegazioni. D'altra parte à ̈ bene osservare che la scelta di produrre delle unità 1 di supporto comprendenti tre coppie di primi e secondi fori 44 e 46, come illustrato nelle figure allegate, à ̈ legata alla scelta di determinare un collegamento di provata rigidezza. Pertanto, à ̈ bene precisare che, ove gli sforzi agenti sulla struttura lo permettano, per impegni di diversa importanza, si potrà decidere di produrre unità 1 di supporto con ali collegate al corpo centrale 16 attraverso un diverso numero di spine 42, al limite anche una sola, ed eventualmente anche per incollaggio, avendo avuto cura di dimensionare opportunamente gli organi da interfacciare, senza per questo uscire dall'ambito di tutela della presente invenzione. Inoltre, à ̈ opportuno precisare che ogni coppia di fori 44 e 46 potrà essere prodotta con inclinazione definibile a piacere al momento dell'ordine o con un'angolazione standard per ottenere il risultato visibile nelle figure SS e TT.
Risulta infine chiaro che all'unità 1 di supporto qui descritta ed illustrata possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito protettivo della presente invenzione.
Ad esempio, à ̈ opportuno precisare che, nel caso in cui fosse accettabile definire un set standard di angoli d'inclinazione degli organi interfaccia 122 rispetto al relativo organo di aggancio 12, le superfici 128 potrebbero essere conformate prismaticamente e coassiali al corrispondente perno 130/asse 14 di fulcro. Tale soluzione, facilmente comprensibile e per questo non illustrata, avrebbe lo scopo di produrre una superficie 128 sfaccettata longitudinalmente, con delle facce, note e non illustrate per quanto sopra descritto, cherisulterebbero parallele a passo alla faccia 125 del corrispondente organo interfaccia 122 in base al rispettivo angolo di inclinazione. Tale scelta ha lo scopo di semplificare la fase di foratura dei secondi fori 46, e quindi di impiegare attrezzature di foratura di semplice costruzione e quindi di minimo costo. Per quanto sopra descritto, ogni unità 1 prodotta secondo gli insegnamenti sopra illustrati, permette di costruire delle facciate 3 continue le cui lastre sono disposte in modo tale da definire delle pareti piane o sfaccettate e quindi di permettere ai progettisti di produrre degli effetti architettonici attualmente impossibili da realizzare con le unità di supporto note alla data del deposito di tale domanda di brevetto. Pertanto l'impiego dell'unità di supporto 1 permette di risolvere economicamente il problema tecnico sopra descritto. Sempre per quanto sopra descritto appare chiaro che la definizione dell'angolo di inclinazione degli organi interfaccia 122 può essere definita estemporaneamente all'atto dell'installazione, ad esempio per rimediare ad errori di posizionamento dei montanti 10, ove sia possibile eseguire le forature dei secondi fori 46 in cantiere o comunicare prontamente al produttore l'effettiva ampiezza dell'angolo di inclinazione a.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Unità (1) di supporto per una facciata continua provvista di una pluralità di primi montanti (10), ciascuno dei quali si estendente in una direzione (D) determinata per supportare una pluralità di lastre; la detta unità (1) di supporto essendo accoppiabile al detto montante (10) e predisposta per supportare almeno una detta lastra attraverso un organo di aggancio (12) conformato per supportare a cerniera almeno un organo interfaccia (122) attorno ad un asse di fulcro (14) estendentesi nella detta direzione (D) determinata; dei mezzi di bloccaggio (40) essendo previsti per fissare rigidamente ogni detto organo interfaccia (122) al detto organo di aggancio (12) secondo un angolo (a) d'inclinazione determinato; caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di bloccaggio (40) comprendono almeno una spina (42) ed una corrispondente coppia di primo e secondo fori (44)(46) ricavati rispettivamente nel detto organo di aggancio (12) ed in un detto organo interfaccia (122) trasversalmente alla detta direzione (D) determinata per alloggiare la detta spina (42), in modo tale da bloccare rigidamente il corrispondente organo interfaccia (122) al detto organo di aggancio (12) secondo il detto angolo (a) determinato.
  2. 2. Unità secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i detti primo e secondo fori (44)(46) sono sostanzialmente identici fra loro e presentano dei rispettivi primo e secondo assi (45)(47) disposti ad una altezza sostanzialmente identica rispetto al detto organo di aggancio (12).
  3. 3. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzata dal fatto che il detto organo di aggancio (12) à ̈ delimitato lateralmente da due corpi allungati (127) delimitati esternamente da due superficie (128) di forma determinata sostanzialmente coassiali ad un rispettivo detto asse di fulcro (14) paralleli alla detta direzione (D) determinata; ogni detto organo interfaccia (122) presentando lateralmente una sede (129) conformata a C per accoppiare lateralmente con i detti corpi allungati (128); almeno un perno (130)(130') essendo previsto per incernierare ciascun detto organo interfaccia (122) al rispettivo detto corpo allungato (128) attorno al detto asse di fulcro (14).
  4. 4. Unità secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che ogni detto organo di aggancio (122) à ̈ provvisto di almeno un braccio (124) delimitato da una porzione di estremità (126) predisposta per supportare una detta lastra.
  5. 5. Unità secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che ogni detto organo interfaccia (122) presenta una faccia (125) piana tra i rispettivi detti bracci (124) che à ̈ orientata in modo tale da risultare, in uso, costantemente trasversale ad un piano ideale centrato sul corrispondente detto asse (14) di fulcro corrispondente, per facilitare una fase di foratura dei detti primo e secondo fori (44)(46).
  6. 6. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-5, caratterizzata dal fatto di comprendere un corpo centrale (16) provvisto di un alloggiamento (162) per il detto organo di aggancio (12) conformato per guidarlo parallelamente alla detta direzione (D) determinata; il detto corpo centrale (16) essendo provvisto di mezzi di regolazione (60) della posizione del detto organo di aggancio (12) lungo la detta direzione (D) determinata.
  7. 7. Unità secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di regolazione (60) comprendono un foro (62) filettato passante parallelo alla detta direzione (D) determinata, ricavato nel detto corpo centrale (16) in comunicazione aerea con il detto alloggiamento (162); i detti mezzi di regolazione (60) comprendendo, inoltre, una vite (64) alloggiata in tale detto foro (62) filettato ed atta a cooperare con il detto organo di aggancio (12) per variarne a piacere, in uso, la posizione rispetto al detto corpo centrale (16) lungo la detta direzione (D) determinata.
  8. 8. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3-7, caratterizzato dal fatto di comprendere un organo di fissaggio (11) portato dal detto corpo centrale (16) per stringere a morsa, in uso, il detto organo di aggancio (122) una volta tarata la detta vite (64) dei detti mezzi di regolazione (60) con il detto organo di aggancio (122) posizionato a piacere lungo la detta direzione (D) determinata .
  9. 9. Unità secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che il detto organo di aggancio (12) à ̈ accoppiato al detto corpo centrale (16) attraverso una guida prismatica (166) comprendente il detto alloggiamento e una feritoia (168) a U rovesciato ricavata nel detto organo di aggancio (12).
  10. 10. Unità secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che almeno una detta superficie (128) à ̈ coassiale ad ogni corrispondente detto perno (130)(130') e sostanzialmente cilindrica.
  11. 11. Unità secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che almeno una detta superficie (128) à ̈ sostanzialmente prismatica e coassiale al corrispondente detto perno (130)(130') per risultare parallela a passo della detta faccia (125) del corrispondente organo interfaccia (122).
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