ITPV20080003A1 - Dispositivo per fare il letto - Google Patents

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ITPV20080003A1
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Enrico Berruti
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Enrico Berruti
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C21/00Attachments for beds, e.g. sheet holders, bed-cover holders; Ventilating, cooling or heating means in connection with bedsteads or mattresses
    • A47C21/02Holders for loose bed elements, e.g. sheet holders; bed cover holders
    • A47C21/028Holders for facilitating making the bed

Landscapes

  • Bedding Items (AREA)
  • Massaging Devices (AREA)
  • Electrical Discharge Machining, Electrochemical Machining, And Combined Machining (AREA)
  • Magnetic Resonance Imaging Apparatus (AREA)

Description

DISPOSITIVO PER FARE IL LETTO
STATO DELLA TECNICA
Sono noti alcuni trovati relativi a dispositivi per letti diretti ad agevolare e/o automatizzare la routinaria e quotidiana operazione di "fare e/o rifare il letto”.
Detti trovati sono costituiti, secondo i casi da:
a) strumenti per ancorare lenzuola e coperture a letti ad acqua (US 4,486,909, McKneelan, 1984) e lenzuola con coperture specifiche per materassi ad acqua e di altro tipo (US 5,201,086, Decker et al., 1993), talora comprendenti tasche di ritenzione e di alloggiamento per il materasso (US 4,809,376, Boldra, 1999, US 5,029,353 Kimball et al 1991);
b) meccanismi di sollevamento per il materasso (US 5,313,679, Yamaguchi, 1994);
c) sistemi automatizzati per fare il letto ad azione pneumatica (US 5,926,874, Browder, 1999);
d) dispositivi a rulli per la sostituzione di lenzuola (Kaith, 2003);
e) sistemi di “fìtted bedding” (US 7,032,262 B2, Creech 2006);
f) manichette, foderate e non, per idrante (US 6,983,767 B2, Rickards 2006).
g) Lenzuola ed altre coperture - finalizzate all'utilizzo di dispositivi per fare e/o rifare il letto - caratterizzate dalla presenza di tasche, maniche o tubi cavi, integrati nella superficie della copertura, od aggiuntivi rispetto alla stessa (Trovato rivendicato da Berruti IT, 2007, PV 2007A000008).
I trovati sopraccitati sono finalizzati per lo più ad agevolare singole fasi dell'operazione di "fare
e/o rifare il letto" come ad esempio il sollevamento del materasso (Yamaguchi), la sostituzione
del lenzuolo inferiore o superiore (Kaith), la distensione e l'adattamento del lenzuolo inferiore
al materasso (Creech, Decker, Boldra, Kimball), il fissaggio delle lenzuola al materasso
(McKneelan).
II sistema qui fornito si caratterizza rispetto ai precedenti trovati per il fatto di realizzare la
completa automazione dell’intera operazione di preparazione del letto (i.e. distensione, allineamento, rincalzo delle lenzuola superiori, coperte, copripiumini, trapunte ed altre forme di copertura per letti normalmente utilizzate).
Solo il trovato di Browder si caratterizza quale vero e proprio sistema automatizzato per “fare il
letto”, distendendo, allineando e rincalzando un complesso di coperture mediante insufflazione
di aria in un “bladder”.
Il sistema di Browder, tuttavia, limita il realizzatore nell'uso dei materiali da impiegarsi per la
realizzazione del lenzuolo gonfiabile e, a causa della presenza del “bladder", costrìnge a realizzare nella copertura un doppio strato supplementare, costituito, appunto, dai due lati del
“bladder".
Il presente trovato permette di compiere l’operazione di distensione del lenzuolo senza la necessità di alcun intervento manuale, dopo che il lenzuolo stesso sia stato parzialmente vincolato a una o più zone della struttura o a qualsiasi altra parte del sistema “letto", secondo modalità riconducibili a metodi tradizionali o tramite sistemi di fissaggio e/o ritenuta appositamente 3 sviluppati, e dopo che venga dato il comando di “avvio ciclo". Quando non si abbia la necessità di sostituire il lenzuolo e pertanto questo sia già parzialmente vincolato al letto, non vi è al
cuna necessità di operazioni manuali se non quella di avviare il ciclo.
Il sistema qui fornito permette, inoltre, di distendere, allineare, piegare e rincalzare ogni genere di copertura, come tutte quelle poco sopra citate, impiegando, tutti i normali tessuti e materiali sinora utilizzati come lenzuola, coperte, copriletto, trapunte, piumini e copripiumini ecc. senza ricorrere a strati di tessuto aggiuntivi rispetto a quelli normalmente utilizzati, con evidenti vantaggi in termini di comfort per l'utilizzatore, e di estetica.
DESCRIZIONE
Nelle figure da 1 a 5 viene descritto il principio di funzionamento del trovato, in una possibile schematica realizzazione dello stesso.
Nelle figura 1 (posizione di lavoro) e nella figura 2 (esploso dell'assieme della precedente figura) è rappresentata una copertura di larghezza e lunghezza determinate, con le due “parti distendenti” A e punti di fissaggio B; per “parti distendenti" sono da intendersi le porzioni della copertura stessa che interagiscono con i dispositivi di distensione di seguito specificati al fine di portare la copertura in distensione; la superficie sulla quale è adagiata la copertura è provvista di dispositivi di fissaggio C cui vengono vincolati i punti di fissaggio B della copertura, i dispositivi di distensione D, e linee guida E. La copertura può inizialmente trovarsi in una qualsiasi posizione rispetto alla superficie su cui verrà distesa, essendo la sovrapposizione dei punti di fissaggio B ai dispositivi di fissaggio C l'unico vincolo, come esemplificato in figura 3. Da questo momento in poi le parti distendenti A della copertura vengono vincolate a muoversi lungo le linee guida E, in maniera graduale a partire da i punti di fissaggio B, per mezzo dei dispositivi di distensione D , i quali scorrono lungo le linee guida E. Nella figura 4 è rappresentata un fase in cui le parti distendenti A sono già state parzialmente distese lungo le linee guida E, per la porzione compresa tra i punti di fissaggio B e la posizione raggiunta in quel momento dai dispositivi di distensione D, mentre per le restanti porzioni le suddette parti distendenti risultano ancora libere da vincoli. In figura 5 è rappresentata la completa distensione delle parti distendenti A: la copertura risulta completamente distesa.
Si noti come le parti distendenti A non abbiano alcun vincolo o legame con le linee guida E ma semplicemente interagiscano con i dispositivi di distensione D e solo per la porzione interessata al passaggio dei dispositivi stessi.
Nella materiale applicazione del principio sopra descritto la distensione della copertura viene realizzata generando un moto relativo tra i dispositivi di distensione e le parti distendenti della copertura. Tale moto produce forze che sono trasferite dai dispositivi di distensione alla copertura cosi realizzando il dispiegamento della copertura stessa.
Il principio di funzionamento sopra esposto può essere materialmente realizzato con numerose varianti che non ne alterano la validità generale. Alcuni esempi di tali varianti sono:
a) la posizione nello spazio delle linee guida E può essere diversa da quella rappresentata (parallele, perpendicolari, con un angolo compreso tra 0 e 360', rettilinee, curve, di lunghezza uguale o diversa tra loro, sullo stesso piano, su piani paralleli, su piani inclinati uno rispetto all'altro, ecc.), purché venga mantenuta la funzione di guidare le parti distendenti A.
b) Il numero delle linee guida può essere diverso da quello utilizzato nella descrizione (due); anche una sola linea guida, opportunamente concepita, può essere sufficiente; più di due guide, benché potenzialmente sovrabbondanti a meno di diverse configurazioni del sistema, possono realizzare lo stesso principio.
c) I rapporti tra le dimensioni della copertura e l'area sulla quale la stessa viene adagiata possono variare a seconda di come vengano concepiti, per esempio ma non limitatamente: geometria e materiale della copertura, parti distendenti, linee guida, meccanismo che realizza il concetto descritto, reciproca posizione nello spazio tra le varie parti e componenti interessati all'azione.
d) Le posizioni dei punti di fissaggio B possono variare a seconda di come vengano concepiti, per esempio ma non limitatamente: geometria e materiale della copertura, parti distendenti, linee guida, meccanismo che realizza il concetto descritto, reciproca posizione nello spazio tra le varie parti e componenti interessati all'azione. Potrebbe trattarsi, per esempio, anche di una zona di fissaggio estesa su tutta la lunghezza o su parte di essa.
e) Le parti distendenti A potrebbero essere ricavate in zone interne della copertura, lasciando una porzione della copertura stessa, all'esterno di A, non portata in distensione.
f) Le parti distendenti A potrebbero avere una geometria non coincidente con la traiettoria descritta dalle linee guida E, e possono variare - per esempio ma non limitatamente - per i seguenti motivi: geometrìa e materiale della copertura, parti distendenti, linee guida, meccanismo che realizza il concetto descritto, reciproca posizione nello spazio tra le varie parti e componenti interessati all'azione.
Ulteriori varianti, nell’ambito del principio di funzionamento sopra descritto, possono avere quale specifico oggetto le linee guida, allo scopo di migliorare la funzionalità del trovato, ottimizzarne l’operatività del ciclo, o contenere gli attriti. Si evidenziano le seguenti, a titolo meramente esemplificativo:
g) siccome in genere la larghezza delle coperture è maggiore della larghezza del materasso, le linee guida E possono trovarsi all'esterno del materasso stesso. Nessun vincolo è dato sulla reciproca posizione spaziale tra la superficie sulla quale viene adagiata la copertura e linee guida E purché l'azione prodotta sia ritenuta soddisfacente.
h) Le linee guida E possono essere posizionate in posizione rialzata rispetto alla superficie sulla quale viene adagiata le copertura, con lo scopo di agevolare l'azione di distensione della copertura stessa.
i) Nel caso in cui la larghezza della copertura ecceda la larghezza della superficie su cui la copertura stessa viene adagiata, al fine di ottenere una posizione finale in cui le porzioni laterali della copertura possano scendere lungo i fianchi della superficie su cui la copertura stessa viene adagiata (posizione di riposo), le linee guida E possono essere dotate di un movimento di rototraslazione che permetta alle linee guida di passare alternativamente dalla posizione di lavoro (Figure 1-5) alla posizione di riposo (Figura 6).
j) Nel caso descritto al precedente punto i), l’azione di distensione può essere realizzata anche mantenendo le linee guida nella posizione raffigurata in Figura 6. In questo caso la posizione di lavoro viene a coincidere con la posizione di riposo. L'azione di distensione potrebbe essere realizzata altresì in qualunque posizione intermedia tra quella rappresentata in figura 1 e quella rapresentata figura 6.
Nella Figura 4 è descritto il procedimento nell'ambito del quale il principio di funzionamento sopra esposto trova compimento. Tale procedimento consiste in un ciclo - articolato in più fasi di seguito descritte- che determina la completa distensione della copertura e rende pronto il letto per l'utilizzo.
Fase 1. Sollevamento delle linee guida E dalla posizione di riposo (figura 6) alla posizione di lavoro (figure 1-5) . Si tratta di una fase opzionale non indispensabile.
Fase 2. Fissaggio dela copertura ai dispositivi di fissaggio C e, se necessario, predisposizione delle parti distendenti A rispetto ai dispositivi di distensione D.
Fase 3. 1 dispositivi di distensione D avanzano sulle linee guida dal punto più vicino ai dispositivi di fissaggio (Figura 3) al punto più distante dagli stessi dispositivi di fissaggio (Figura 5), con eventuali fasi intermedie di sosta o arretramento o altra movimentazione del sistema. Con il compimento della fase 3 la distensione della copertura è completa e può iniziare la parte di ciclo che permette ai dispositivi di distensione di tornare alla posizione iniziale (quella più vicina ai dispositivi di fissaggio), al fine di consentire il normale utilizzo del letto.
Fase 4. Bloccaggio del lenzuolo in prossimità dell'estremità anteriore (Figura 7) tramite i dispositivi di bloccaggio F. Si tratta di una fase opzionale e come tale non indispensabile.
Fase 5. Arretramento dispositivi di distensione D fino alla posizione più vicina ai dispositivi di fissaggio (Figura 8) dalla posizione di Figura 5 fino alla posizione di Figura 1.
Fase 6. Abbassamento linee guida E dalla posizione di lavoro alla posizione di riposo (Figura 9). Questa fase è necessaria solo se la fase 1 è presente.
Fase 7. Apertura dispositivi di bloccaggio F (Figura 10). Questa fase è presente solo se fase 4 presente.
Alcune delle fasi descritte potrebbero anche essere eseguite con una diversa sequenza temporale, ad esempio invertendo tra loro le fasi 5 e 6, senza per ciò compromettere il funzionamento del principio.
La Figura 11 rappresenta un esempio di materiale realizzazione del principio sopra esposto in una configurazione minimale, secondo il quale la distensione del lenzuolo avviene tramite l'applicazione di un'azione sulla superficie interna delle parti distendenti A (che nell'esempio raffigurato sono costituite da strutture tubolari).
La Figura 12 rappresenta un esempio di materiale realizzazione del principio sopra esposto in una configurazione minimale, secondo il quale la distensione del lenzuolo avviene tramite l'applicazione di un’azione sulla superficie esterna delle parti distendenti A .
La forza applicata alle parti distendenti a strutture tubolari può essere di varia natura; alcuni esempi di forza utilizzabili, che non intendono essere limitativi sono; meccanica, pneumatica, idraulica. Inoltre le forze applicate possono essere variabili o costanti a seconda del metodo di realizzazione scelto.
Una volta determinata la natura della forza che si intende applicare (o una combinazione di più forze) si può definire il sistema che realizza le linee guida E e i dispositivi di distensione D (anche se il processo potrebbe essere inverso). Alcuni esempi, non limitativi, sono riportati di seguito.
k) In caso di forza applicata di tipo meccanico le linee guida E possono essere realizzate da qualsiasi sistema capace di movimentare i dispositivi di distensione D secondo le traiettorie prestabilite (guide lineari, sistemi telescopici, carri-ponte et altera). L) I dispositivi di distensione, qualora vengano utilizzate parti distendenti del tipo rappresentato in Figura 11 , possono essere costituiti da un’ogiva che scorra nelle parti distendenti e movimentata da un meccanismo che avanzi internamente (Figura 11 ) o esternamente (Figure 13,14,15) rispetto alle parti distendenti stesse.
m) Qualora invece vengano utilizzate parti distendenti del tipo rappresentato in Figura 12 può essere utilizzato un meccanismo che scorra esternamente alle parti distendenti A (ovvero non al loro interno).
n) In caso di forza applicata pneumatica o idraulica le linee guida E sono costituite dalle parti distendenti stesse di Figura 11 (in quanto si distenderanno per effetto della pressione e della loro geometria) e i dispositivi di distensione D sono costituiti dal fluido utilizzato e dal circuito in pressione (in quanto è la pressione applicata dal fluido alle parti distendenti che ne determina la distensione).
In Figura 14 è rappresentata la concreta realizzazione del principio di funzionamento precedentemente esposto, nella sua preferibile attuazione.
Si tratta di una realizzazione del trovato che utilizza le parti distendenti realizzate a struttura tubolare rappresentata alla Figura 11 , applica una forza di tipo meccanico tramite dispositivi di distensione D del tipo esterno rappresentato in Figura 13. In particolare la funzione delle linee guida E è, in questa realizzazione, assolta da guide lineari; la funzione dei dispositivi di distensione D è svolta da carrelli.
Con riferimento alla Figura 13, i carrelli sono costituiti dalla base G che permette lo scorrimento dei carrelli stessi lungo le guide E e da una struttura H che ha la funzione di interagire con l'ogiva i tramite i rulli J. La suddetta ogiva I non ha vincoli rigidi con la struttura H in modo tale che, come rappresentato in Figura 15, una parte distendente tubolare A di opportuna larghezza e di qualsiasi lunghezza aperta almeno a una estremità possa essere calzata sull'ogiva I dall’estremità aperta e essere completamente percorsa dall’ogiva stessa fino all'estremità opposta. L’azione della struttura H sull'ogiva I consiste principalmente nell'applicare, tramite i rulli J, una forza all’ogiva stessa al fine di trascinarla quando i carrelli siano messi in movimento; la presenza delle parti distendenti tubolari A tra i rulli J e l’ogiva I non ne pregiudica il funzionamento. Secondariamente, anche se non necessariamente, la struttura H ha la funzione di impedire che l'ogiva possa essere rimossa dalla sua sede.
Le parti distendenti A della copertura sono costituite da strutture tubolari che hanno la funzione di essere calzate sulle ogive I; quando i carrelli vengono messi in movimento, le ogive I, vincolate a muoversi lungo la direzione delle guide E, costringono a loro volta le parti distendenti tubolari a seguire la stessa direzione, realizzando la distensione del lenzuolo.
L'esempio di Figura 13 mostra una possibile soluzione, che non intende essere limitativa, per la struttura H: i rulli J sono sagomati in modo che l'ogiva I non abbia la possibilità di essere estratta. Tali rulli esplicano la funzione principale di spinta sull'ogiva riducendo gli attriti eventualmente causati dalla presenza di un terzo corpo (quale la struttura tubolare delle parti distendenti A) tra rulli e ogiva.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI Nella versione minima del trovato qui descrìtto si rivendica: 1) Un sistema per la distensione ed il dispiegamento di lenzuola e coperture, applicabile o comunque integrabile ad un letto inteso quale struttura di supporto per utenti (i.e. complesso rete/materasso), caratterizzato da: Utilizzo di lenzuola o altre coperture provviste di strutture in seguito denominate anche “parti distendenti” quali definite nella precedente descrizione, eventualmente provviste di dispositivi che ne consentano il fissaggio alla sopraindicata struttura di supporto; Tali lenzuola e/o coperture non costituiscono parti integranti del sistema, ma sono necessarie per la funzionalità dello stesso. Dispositivi di distensione che hanno la funzione di interagire con le parti distendenti della copertura sopra citata al fine di realizzarne la distensione; sono da intendersi dispositivi di distensione tutti gli elementi mobili del sistema in grado di imprimere o comunque trasmettere direttamente un moto alle parti distendenti della copertura. Una o più linee guida aventi la funzione di guidare i dispositivi di distensione lungo la traiettoria desiderata. E' da intendersi ‘Linea guida” qualsiasi dispositivo in grado di vincolare il moto dei dispositivi di distensione lungo una traiettoria predeterminata. La distensione della copertura avviene facendo scorrere i dispositivi di distensione lungo le guide del sistema. Lo scorrimento indotto, generando un movimento relativo tra i dispositivi di distensione e le parti distendenti della copertura, produce forze che sono trasferite dai dispositivi di distensione alla copertura stessa per il tramite delle parti distendenti, cosi realizzando la distensione della suddetta copertura.
  2. 2) Sistema secondo la rivendicazione n. 1 , caratterizzato da: movimento dei dispositivi di distensione su un complesso guida /carrello; guide provviste di movimento di rototraslazione che permetta di portare le stesse ad ope rare su un piano più elevato rispetto al livello della superfìcie del letto ove si sdraia l'utente durante il normale utilizzo. dispositivo di distensione costituito da uno o più carrelli. Dispositivo di ritenuta/aggancio per lenzuolo o -più in generale- coperture, finalizzato a bloccare le estremità delle suddette coperture nella posizione di completa distensione, permettendo il ritorno dei dispositivi di distensione nella posizione di partenza e/o la separazione dal lenzuolo dei suddetti dispositivi, cosi liberando tale copertura dal vincolo rispetto al sistema di distensione.
  3. 3) Sistema secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato da dispositivo di distensione costituito da carrello-spintore (figure 13 e 15), finalizzato a trasmettere il moto alle "parti distendenti” del lenzuolo agendo su una porzione della loro superfìcie interna. Tale dispositivo può essere provvisto dei normali accorgimenti atti a minimizzare gli attriti ed ottimizzarne la funzionalità, quali, a titolo puramente esemplificativo, rulli, sfere o altri.
  4. 4) Sistema secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato da dispositivo di distensione costituito da carrello in grado di trasmettere un moto alle "parti distendenti" del lenzuolo agendo sulla superficie esterna delle stesse; 5) Sistema, secondo la rivendicazione n. 1 caratterizzato dal fatto che la funzione di guidare il moto dei dispositivi di distensione lungo una traiettoria predeterminata viene assolta, anziché da una o più linee guida, da un dispositivo “carro ponte” . 6) sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dalla presenza di un meccanismo in grado di imprimere ai dispositivi di distensione il moto lungo la traiettoria desiderata. ^ 7) Sistema secondo la rivendicazione n. 1 , caratterizzato da distensione dellle coperture mediante dispositivo idropneumatico. Il trovato, nella versione qui rivendicata presenta le seguenti peculiarità: a) il meccanismo che imprime il moto ai dispositivi di distensione è costituito da un compressore, una pompa o più in generale qualunque dispositivo in grado di portare un fluido in pressione; b) la distensione delle lenzuola e/o delle coperture è realizzata per azione diretta di un fluido in pressione sulle “parti distendenti”, fluido che nella realizzazione qui rivendicata assolve la stessa funzione dei dispositivi di distensione nelle realizzazioni in precedenza rivendicate; c) la funzione assolta dalle linee guida è qui assolta dalle parti distendenti stesse. 7) Sistema secondo una delle precedenti rivendicazioni caratterizzato daH’utilizzo di due o più linee guida ed altrettanti dispositivi di distensione al fine di realizzare la distenzione di due o più coperture. 8) Sistema secondo una delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dall’utilizzo di guide a ciascuna delle quali sono associati due o più dispositivi di distensione al fine di realizzare la distensione di due o più coperture. 9) Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato da un sistema di spinta o trascinamento delle lenzuola o delle altre coperture.
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