ITPT20000009A1 - Procedimento per la realizzazione di trine rigide a crochet con puntefrastagliate e prodotto da esso derivato - Google Patents

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ITPT20000009A1
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IT
Italy
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lace
crochet
rigid
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scrap
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Application number
IT2000PT000009A
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English (en)
Inventor
Giovanni Dentella
Lorenzo Dentella
Original Assignee
Elastificio Toscano S N C
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DESCRIZIONE DEL BREVETTO PER INVENZIONE INDUSTRIALE
"PROCEDIMENTO PER LA PRO¬
DUZIONE DI TRINE RIGIDE A CROCHET CON PUNTE FRASTA-GLIATE E PRODOTTO DA ESSO DERIVATO" depositato il
Oggetto del presente brevetto per invenzione industriale e' un procedimento per la produzione di trine rigide, del tipo non elastico, realizzate col tradizionale sistema a crochet ma caratterizzate dal fatto di presentare il bordo o i bordi non lineari ma di andamento come desiderato dal produttore ossia dentellato quale ad esempio dente triangolare o ondulato con andamenti regolari ma anche irregolari e comunque assimilabile perfettamente alle trine realizzate a mano o con altri procedimenti o tessile meccanizzato per guarnire i bordi di lenzuola, tovaglie, asciugamani, capi di abbigliamento, di biancheria ed altro ancora. Detto procedimento consente, in effetti di produrre una serie di nastri di trine, uguali o diversi fra loro, contemporaneamente, i quali presentano su uno o su entrambi i bordi, sagomati come anzidetto, uno sfrido sottile largo piu' di tre catenelle, per completare il bordo sagomato fino a formare dei bordi lineari tessuti normalmente dalle macchine in uso.
Questa o queste strisele vengono tessute con filati assai sottili e leggeri oltre un cordino il quale, generalmente, delimita il bordo sagomato della trina, cordino che può' essere sostituito da uno o piu' fili di spessore al bordo della trina. Successivamente alla tessitura con una particolare apparecchiatura di taglio o rifilo si separa questo tessuto laterale sottile di larghezza superiore alle tre catenelle, seguendo praticamente il cordino o filo di bordo, lasciando cosi' al nastro un bordo sagomato e frastagliato come voluto dal produttore e dall'utilizzatore in funzione di solito del tipo di decoro del nastro di pizzo.
Oggi non esistono apparecchiature tali da realizzare col sistema crochet tessiture che presentino il bordo sagomato come anzidetto ed invece il mercato richiede sempre di piu’ elementi decorativi disegnati a triangolo o tondeggianti o altri lungo i bordi i quali conferiscono ben altro aspetto all’oggetto al quale vengono applicati rispetto a quelli lineari di normale tessitura a macchina. Per esplicare la notevole diversità’ di questo sistema di tessitura e rifilo si e' pensato qui di rappresentare nella tavola n. 1 i vari tipi che oggi si possono ottenere con la tessitura detta a crochet la quale peraltro presenta diverse differenziazioni sia per tipi di punto che sfumature sullo stesso tipo di punto. Tuttavia i vari nastri A, B, C e D stanno ad indicare i normali nastri con i normali bordi ottenibili con questo sistema. Infatti tutti risultano a bordi lineari e paralleli fra loro ed evidenziati in Al. Anche i bordi B1 sono comunque lineari anche se i punti a campanella potrebbero indurre ad assimilarlo ad un bordo sagomato. Questi nastri A, B, C e D possono essere tessuti parallelamente fra loro con disegni F diversi, larghezze diverse e con bordi Al, Bl e CI indifferentemente su uno o entrambi i lati su macchine per tessitura crochet, certo e' che qui non e' possibile ottenere i citati bordi sagomati dei quali si e' detto in precedenza.
Con il nastro E1-E2, anch'esso con vari deisegni F, si vuole evidenziare un ulteriore sistema per la realizzazione di trine sempre con sistemi meccanici oggi in largo uso, ossia con il noto telaio Rachel, da maglieria il quale riesce a realizzare un nastro continuo che può essere separato per realizzare una trina ma allorché' la tesse produce anche una seconda trina che va ad inserirsi ad incastro in quella di fronte come E11 e E22 evidenziano. Infatti, normalmente, i nastri prodotti con questo ultimo tipo di telaio vengono chiamati destro come E1 e sinistro come E2 essendo prodotti inoltre a maglia in trama e realizzati su una tavola unica, fatto questo che produce anche problemi all'atto del confezionamento.
Il processo indicato nel presente Brevetto per Invenzione Industriale invece realizza una serie di nastri tutti uguali fra loro o tutti diversi fra loro da una stessa macchina parallelamente. Nelle allegate tavole 2 e 3 ai numeri e numeri e lettere sono attribuiti i significati qui di seguito indicati.
1 - generico nastro di trina o pizzo tessuto con tecnica dei telai a crochet realizzato in filati naturali e sintetici di uso corrente nel settore delle guarnizioni destinate a bordare tovaglie, lenzuola, biancheria, tendaggi e tutto quanto richiede questo particolare articolo di origine antichissima prodotto anche da sempre a mano con l'uncinetto;
1a - perimetro frastagliato o bordo non lineare dei vari nastri di pizzo o trina rigidi tessuti a crochet; 1 a1 , 1- a2 , 1- a3 - indicano ipotetici disegni decorativi delle trine prodotte in nastro continuo, essi possono essere uguali od anche diversi, seppur realizzati su una stessa macchina dalla quale, fuoriescono parallelamente -bordo a spessore o cordino di bordo, e' elemento fondamentale in questo tipo di trina, infatti esso rappresenta il confine del taglio della trina e verrà' reciso nella successiva operazione, realizza, praticamente l'elemento di tenuta o contenimento del nastro da questo lato, può essere presente su entrambi i lati se questi devono essere frastagliati;
1c - indica il senso nel quale procedono i nastri uscenti dalla macchina facendo riferimento, in seguito, al cordino 1-b poiché' generalmente i nastri devono essere rovesciati per poter portare detto cordino nella zona di taglio della successiva apparecchiatura?
1d - sfrido da recidere, realizzato con filati sottili ed economici nello spessore realizza un gradino, piu' basso, rispetto alla trina piu' alta, detto sfrido comprende oltre alle tre catenelle integre, che formano l'elemento continuo anche alcune catenelle, lungo 1-h che saranno recise, unite per formare il corpo sagomato unico e continuo ;
1e zona libera fra un nastro e 1’ altro, sta ad indicare l'indipendenza di trascinamento fra un nastro e l'altro;
1f bordo opposto del cordino o bordo 1-b, nella presente esemplificazione vuol significare il normale bordo che viene realizzato da questo tipo di macchine ossia lineare a maglia fitta o anche, se desiderato, con catenelle come in Bl; tuttavia come anticipato, entrambi i bordi possono essere sagomati ed anche con andamenti diversi fra il destro ed il sinistro del tipo a cordino come descritto in 1-b;
1g generici disegni o decoro del tipo a ricamo nei vari stili in relezione all'applicazione alla quale sono destinati;
1-h - linea o linee di taglio o separazione dello strido dal nastro con cordino/i e bordo/i sagomati;
2 - indica una generica macchina da tessitura a crochet per la produzione di trine rigide (non elastiche) nata originariamente per produrre trine a nastro con bordi paralleli e lineari;
3-apparecchiatura di natura elttromeccanica la quale riesce a tagliare una tela sottile contigua ad un bordo piu' consistente o un cordino 1-b, senza rischio di incidere il bordo o il cordino e tantomeno il nastro di trina portando costantemente il cordino ad allontanarsi dalla zona di taglio, come sara' meglio evidenziato in seguito;
3-a - piano di appoggio e di scorrimento del nastro sulla macchina 3; 3-b - utensile di guida inferiore parte fissa posto sotto il piano 3-a;
3-c - utensile superiore registrabile; 3-d - zona indicativa di contatto fra 3-c ed il bordo o il cilindro 1-b di 1, produce l'effetto di tenere guidato il bordo piu' spesso fra due spessori diversi in un unico corpo ;
3 -e - lama di taglio dello sfrido tenuto in linea da 3-b e 3-c;
3-f1 e 3f2 - verso dei traini relativi, il primo allo sfrido, il secondo al-la trina rigida, praticamente sono realizzati da coppie di rulli motorizzate con velocita' regolabili e tarabili in funzione del prodotto che devono allargare. Nelle allegate tavole n. 2 e n. 3 sono rappresentati sia i tipi di trine a crochet con punte frastagliate che la tessitura di esse e il taglio o separazione dello strido laterale 1-h quale ultimo passaggio delle lavorazioni necessarie.
Va detto che le macchine o telai per nastri di trine rigide o pizzi producono detti nastri in continuo nella larghezza richiesta con i bordi laterali paralleli e sempre lineari in quanto non esiste la possibilità , almeno pratica, di eliminare durante la lavorazione delle serie di fili in avanzamento, in quanto questi devono sempre essere tessuti costantemente con l'ausilio della trama del crochet. Pertanto risulta ben evidente che comunque il nastro di trine rigide sara' un nastro a bordi lineari e paralleli con larghezza fuzione del numero di fili alimentati.
Da qui procede il sistema adottato nel presente Brevetto per invenzione Industriale; infatti, il nastro di trina, prodotto qui, in uscita dalla macchina sara* ancora un nastro a larghezza costante ma da uno o da entrambi i lati esso potrà ’ avere una zona eccedente la reale larghezza del nastro e del bordo sagomato col filato della trina stessa. Questa zona eccedente e' infatti necessaria per realizzare il nastro a bordi paralleli e lineari perche' cosi' impongono forzosamente i metodi di tessitura a crochet, ma una volta tagliato via questo strido rimarrà' solo la trina con il bordo o con i bordi desiderati.
La fig. 1 di tavola n. 1 mostra una serie parallela di nastri 1, aventi larghezze e disegni diversi fra loro ma fuoriuscenti da un'unica macchina da tessitura a crochet, tessitura che ripete meccanicamente quanto da sempre realizzato all’uncinetto con opportuni filati producendo disegni e reticoli abbinati a bordi di ottimo aspetto. Come si può ben notare i tre nastri di pizzo 1 sono realizzati con disegni 1-al, 1-a2 e l-a3 e bordi 1-a di forma geometrica, in genere, ripetitiva diversi fra loro tondeggianti o triangolari o a greca o altra forma di solito in funzione dell'oggetto al quale verrà' applicato fra il bordo sagomato 1-a ed il filo esterno si può' notare il tessuto 1-d di forma complementare al nastro del bordo sagomato secondo 1-a fino alla linea esterna. Detta zona 1-d di tessuto necessita di almeno tre catenelle di ordito in piu' rispetto al culmine del cordino 1-b e questo per appoggiarvi quello che successivamente diverrà sfrido del nastro finito. Infatti qui si può ben notare che il festone risultante può ssere disegnato di qualsivoglia forma 1-a, triangolare, tondeggiante e altro ma lo sfrido dovrà' sempre seguirlo alla distanza di almeno tre nodi riempiendo con la trama sottile il vuoto della punta ricercata nel disegno del bordo al fine di garantire la consistenza della tela di 1-d almeno fino a quando non verrà tagliata dalla trina. Si e' qui insistito sui tre nodi e sulle tre catenelle di ordito perche' questa e' una regola empirica sulla tessibilita generalmente rispettata in questi casi, tuttavia anche se con maggiori difficolta' si può' tagliare lo sfrido anche con un numero diverso di nodi e catenelle. Per quanto concerne l’indemagliabilita’ il numero di inserzioni nell'unita' di lunghezza deve essere al limite della tessbilita'.
Nella resente figura 1 si e' voluto anche evidenziare con 1-e la completa "autonomia" di ogni nastro 1 realizzato dagli altri, inoltre non vuol essere restrittivo il presente esempio che propone i nastri con un solo bordo da ritagliare secondo 1-h in quanto questa rappresenta in generale la casistica piu’ diffusa.
Passando adesso all'esame della fig. 2 si vuol qui evidenizare il metodo pratico usato per il distacco del citato sfrido 1-d, ossia un lama 3-e del tipo rotativo capace di operare il taglio secondo bordi comunque frastagliati e tale da non rovinare o incidere il cordino 1-b che evideniza il bordo sagomato della trina o pizzo.
Il nastro 1 viene inserito col cordino o bordo 1-b verso la zona di contatto 3-d dell'utensile registrabile 3-c mentre lo sfrido 1-d ed il pizzo vengono avviati verso due traini 3-f1 e 3-f2 dotati di controllo di velocita' e di tensione in modo da invitare 1 alla lama 3-e secondo 1-b tenuto in guida sul citato contrasto 3-d in modo che il bordo segua nel proprio avanzamento il punto di taglio e quindi 1-d venga rifilato per tutta la lunghezza del nastro stesso. Risulta evidente il fatto che qualora i bordi sagomati fossero due si dovrebbe operare il taglio in due fasi successive o su particolari apparecchiature speciali anche se questa seconda possibilità' e' di scarso interesse. La scelta di procedere al rifilo della fettuccia 1-d successivamente alla tessitura e’ dettata in genere dal fatto che queste cesoie 3 di solito vengono destinate a piu' servizi ed inoltre dal fatto che la loro velocita' di produzione e' molto elevata mentre le macchine di tessitura producono molti nastri contemporaneamente ma a velocita' assai piu' basse.
Passando adesso all'esame dell'ultima tavola della fig. 3 si può' ben vedere in pianta come venga separato lo sfrido 1-d dalla lama 3-e mentre 1 e 1-d vengono trainati secondo le frecce di 3-f1 e 3-f2 da destra verso sinistra, qui si può’ anche meglio capire la necessita' di almeno tre catenelle di ordito per dare la consistenza necessaria a 1.
Ultima, ma non per importanza, la fig. 4 vuole evidenziare quanto in precedenza asserito, ossia il doppio bordo sagomato ottenuto sempre a crochet con due sfridi o fettucce da ritagliare per ottenere due disegni sagomati anche diversi da un parte e dall'altra. La rifilatura può’ essere ottenuta con due passaggi successivi nella taglierina di tipo 3 tuttavia possono attrezzarsi anche banchi di taglio di tipo elettronico o cerca bordo ma allo stato attuale la soluzione piu’ indicata e’ quella di 3. In conclusione il prodotto ottenuto col presente procedimento offre molteplici possibilità’ d’uso dell'arredamento alla biancheria in genere alle confezioni sia come bordature o terminale ma può' essere inserito come tramezzo fra due tessuti o anche opposto, come detto in gergo, a mo' di ricamo, sopra un unico tessuto.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) "PROCEDIMENTO PER LA PRODUZIONE DI TRINE RIGIDE A CROCHET CON PUNTE FRASTAGLIATE E PRODOTTO DA ESSO DERIVATO" costituito da un telaio a crochet il quale realizza un nastro che contiene il pizzo con la relativa punta o bordo frastagliato piu' una parte necessaria per rendere completa la larghezza e la tessitura del nastro realizzato in modo da rendere facile la recisione dell'eccendenza delle punte e delle anse sotto forma di uno sfrido, tessuto con filati sottili e di basso costo, recisione realizzata con specifiche taglierine generalmente in fase successiva e distinta dalla tessitura, essendo dette trine rigide destinate a guarnire lenzuola, biancheria in genere, confezioni e altro ed essendo tessute con filati di origine sia naturale che sintetica, potendosi detto procedimento estendere anche al bordo opposto anche se questa applicazione e' di fatto poco richiesta. 2) "PROCEDIMENTO PER LA PRODUZIONE DI TRINE RIGIDE A CROCHET CON PUNTE FRASTAGLIATE E PRODOTTO DA ESSO DERIVATO" come da rivendicazione precedente carat terizzato dal fatto di disporre di uno sfrido, su un lato o entrambi di un nastro per trine rigide, tessuto con filati sottili per realizzare un gradino con la trina vera e propria, gradino che può' essere anche piu' marcato con cordino o con fili di trama piu' grossi o altro. 3) "PROCEDIMENTO PER LA PRODUZIONE DI TRINE RIGIDE A CROCHET CON PUNTE FRASTAGLIATE E PRODOTTO DA ESSO DERIVATO" come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto sfrido dispone di almeno tre catenelle integre per realizzare l'elemento continuo anche di altre catenelle unite le quali tagliate realizzano il nastro continuo dello sfrido. 4) "PROCEDIMENTO PER LA PRODUZIONE DI TRINE RIGIDE A CROCHET CON PUNTE FRASTAGLIATE E PRODOTTO DA ESSO DERIVATO" come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il presente procedimento e’ specifico dei soli pizzi realizzati su telai a crochet. 5) "PROCEDIMENTO PER LA PRODUZIONE DI TRINE RIGIDE A CROCHET CON PUNTE FRASTAGLIATE E PRODOTTO DA ESSO DERIVATO" come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di essere tessuto su normali telai a crochet e rifilato del proprio sfrido da taglierine a tastatore o del cordino o del maggior spessore del nastro di trina rispetto allo sfrido. 6) "PROCEDIMENTO PER LA PRODUZIONE DI TRINE RIGIDE A CROCHET CON PUNTE FRASTAGLIATE E PRODOTTO DA ESSO DERIVATO" come da rivendicazioni precedenti, come descritto nella presente relazione e rappresentato nelle allegate tavole.
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