ITPR20130007A1 - Metodo per tracciare materiali e beni sanitari con sistema di identificazione rfid; area e/o struttura di contenimento attuante detto metodo - Google Patents

Metodo per tracciare materiali e beni sanitari con sistema di identificazione rfid; area e/o struttura di contenimento attuante detto metodo

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ITPR20130007A1
ITPR20130007A1 IT000007A ITPR20130007A ITPR20130007A1 IT PR20130007 A1 ITPR20130007 A1 IT PR20130007A1 IT 000007 A IT000007 A IT 000007A IT PR20130007 A ITPR20130007 A IT PR20130007A IT PR20130007 A1 ITPR20130007 A1 IT PR20130007A1
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IT
Italy
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antennas
area
goods
devices
radio frequency
Prior art date
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IT000007A
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Pierangelo Liguori
Giorgio Pavesi
Fulvio Rudello
Original Assignee
Ingegneria Biomedica Santa Lucia S P A
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Description

DESCRIZIONE
TITOLO: METODO PER TRACCIARE MATERIALI E BENI SANITARI CON SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE RFId; AREA E/O STRUTTURA DI CONTENIMENTO ATTUANTE DETTO METODO
CAMPO DI APPLICAZIONE DELL’INVENZIONE
Formano oggetto del trovato:
- Un metodo per tracciare materiali e beni sanitari con sistema di identificazione a radio frequenza, noto anche con l’acronimo RFId;
- L’area e/o la struttura di contenimento con cui viene attuato il suddetto metodo di tracciatura materiali e beni sanitari. Per beni sanitari s’intendono quei prodotti che, per diffusione, funzioni e, in molti casi, valore economico, rivestono una rilevante importanza nell’attività delle strutture sanitarie.
Tra i materiali e i beni sanitari sono compresi i dispositivi medici, i farmaci, i tessuti biologici, le cellule: tutti costituiscono una voce importante nell’economia ospedaliera ed una criticità dal punto di vista organizzativo. In altri termini rappresentano un’area di forte interesse dal punto di vista clinico ed economico per cui assume importanza rilevante la disponibilità di strumenti di gestione adeguati.
Con riferimento alle definizioni adottate, con dispositivo medico si definisce qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro prodotto, utilizzato da solo o in combinazione, compreso il software informatico impiegato per il suo corretto funzionamento, destinato ad essere impiegato a scopo di:
- diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia;
- diagnosi, controllo, terapia, attenuazione o compensazione di una ferita o di un handicap;
- studio, sostituzione o modifica dell'anatomia o di un processo fisiologico;
- intervento sul concepimento,
la cui azione principale non à ̈ conseguita con mezzi farmacologici né immunologici né mediante azione metabolica, ma la cui funzione possa essere coadiuvata da tali mezzi.
Con farmaco si intende e si definisce:
1) ogni sostanza o associazione di sostanze presentata come avente proprietà curative o profilattiche delle malattie umane
2) ogni sostanza o associazione di sostanze utilizzata o somministrata allo scopo di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche, esercitando un’azione farmacologica, immunologica o metabolica, ovvero di stabilire una diagnosi medica.
Si definisce tessuto un insieme di cellule, strutturalmente simili, associate per funzione, utilizzato a scopi terapeutici di ingegneria tissutale e/o ricerca.
Si definisce cellula le cellule umane singole o un insieme di cellule non collegate da alcuna forma di tessuto connettivo utilizzate a scopo di trapianto e/o ricerca.
Dalle analisi effettuate, in particolare nell’ambito della gestione dei beni/dispositivi, à ̈ emerso che quelli maggiormente significativi dal punto di vista della criticità clinica e/o economica si possono principalmente riassumere nelle seguenti tipologie: materiale protesico, pacemakers e valvole, protesi oculari, cateteri per interventistica diagnostica, materiale per sutura di elevato costo, strumentazione e kit chirurgici.
Dall’analisi à ̈ risultato che, a fronte di svariati milioni di beni/dispositivi medici consumati annualmente in una Struttura Sanitaria di medie dimensioni, un numero di dispositivi medici in percentuale circa dell’1%-3%, più significativi in termini di criticità clinica e di costi, risulta avere un costo che incide per almeno l’80% sul costo totale.
Si può quindi notare che, pur considerando le naturali variabilità interaziendali, con il processo di tracciatura in oggetto di una percentuale molto limitata del numero complessivo di dispositivi consumati dall’Azienda, à ̈ possibile tracciare e tenere monitorato, fino a ricondurre il consumo allo specifico paziente, l’80% circa in valore del consumato annuo.
Da quanto sopra ne consegue l’interesse per un sicuro stoccaggio e tracciabilità dei beni critici, che consenta di monitorare e registrare l’intero percorso interno alla struttura ospedaliera, in tutte le sue fasi, di un singolo bene impiegato, sia esso un bene sanitario, un dispositivo medico o un farmaco, dal punto di ingresso in struttura sanitaria fino al singolo paziente utilizzatore finale. Infatti, se la tracciabilità dal produttore/fornitore alla Struttura Sanitaria, in genere nella propria Farmacia, à ̈ assicurata dalla normativa vigente e da procedure di qualità relative alle modalità di fornitura e di approvvigionamento, la pianificazione, il controllo e la tracciabilità dalla Farmacia al Paziente non sono garantiti da strutturate procedure, normate e sicure.
ARTE NOTA
Col termine RFId (acronimo di Radio Frequency Identification o Identificazione a radio frequenza) si indica una tecnologia per la identificazione automatica di oggetti, animali o persone basata sulla capacità di memorizzare e accedere a dati usando etichette RFId o transponders o tags.
I dispositivi in seguito descritti ed il processo di tracciabilità si basa sulla lettura a distanza di informazioni contenute in un tag RFId usando dei lettori o dispositivi di connettività di tag RFId.
Esistono due grandi classi di tecnologie RFId, ripartite secondo la diversa sorgente di energia che li alimenta:
1) Tecnologie RFId Passive; i Tag “Passivi†ricevono l’energia necessaria ad operare, esclusivamente dal campo RF fornito dal sistema. La comunicazione tra etichetta Tag e dispositivo di connetività avviene solo all’interno del campo elettromagnetico.
2) Tecnologie RFId Attive; i Tag “Attivi†hanno invece un’alimentazione propria, normalmente costituita da una batteria a lunga durata. Quando interrogati dal “sistema di lettura†, emettono una propria energia a RF che può propagarsi su distanze molto più consistenti.
All’interno delle classi sopra indicate, si trovano due ulteriori suddivisioni:
3) Tecnologie RFId Semi Passive; i Tag Semi -“Passivi†comunicano con il Reader quando sono all’interno del campo RF (HF o UHF). Sono dotati di una micro-batteria (in carta o materiale organico) utilizzata per sostenere la comunicazione con dei sensori (ad es. di temperatura, umidità, etc).
4) Tecnologie RFId Semi Attive; i Tag Semi-“Attivi†Comunicano con il Reader quando sono sollecitati dal campo RF (HF o UHF). Sono dotati di una micro-batteria utilizzata per sostenere la comunicazione con il Reader e comunicano anche al di fuori del campo RF.
Un tag RFId à ̈ costituito almeno da un microchip in grado di contenere dati (tra cui un numero in genere univoco) e da una antenna.
Il principale elemento distintivo della tecnologia RFId à ̈ la frequenza; in funzione del range di frequenza utilizzato si possono individuare le seguenti tre categorie:
1. LF (Low Frequency): tipicamente 119-135 KHz, accoppiamento mediante campo magnetico induttivo.
Distanza massima di comunicazione inferiore agli 80 cm. Data transfer rate: 2-4 Kbit/s. Dimensioni Tag (realizzati con antenna a spira): diametro minimo 2 mm. Capacità memoria: read only. Velocità transito consentita: 0-10 Km/h.
2. HF (High Frequency): tipicamente 13,56 MHz, accoppiamento mediante campo magnetico induttivo. Distanza massima di comunicazione inferiore ai 150 cm. Data transfer rate: 28 Kbit/s. Dimensioni Tag (realizzati con un’antenna a loop): diametro minimo 10 mm, massimo formato A5. Capacità memoria: da 64 bit a 4 Kbyte. Velocità transito consentita: 0-30 Km/h.
3. UHF (Ultra High Frequency): tipicamente da 850 a 960 MHz, accoppiamento mediante campo elettromagnetico. Distanza massima di comunicazione superiore agli 11 m. Data transfer rate: da 40 a 320 Kbit/s. Dimensioni Tag (realizzati con un’antenna dipolo): diametro minimo 10 mm, massimo formato A5. Capacità memoria: da 64 bit a 1024 bit. Velocità transito consentita: 0-70 Km/h.
Le tecnologie HF ed UHF sono dotate di “funzione di anticollisione†che consente la rilevazione massiva di Tag nello stesso istante di tempo.
Una delle principali difficoltà che si incontrano nella gestione della tracciabilità con metodo basato su tag RFId, à ̈ la garanzia di efficacia nella rilevazione automatica dei dispositivi da tracciare.
Ciascuna delle tecnologie appena citate presenta specifiche caratteristiche. La scelta della tecnologia RFId più consona, dipende da diversi elementi:
- fattore ambientale: deve poter essere applicata in modo da garantire il successo del suo utilizzo e/o funzionamento - fattore funzionale: non deve limitare e/o complicare l’attuale operatività
- fattore economico: deve essere economicamente sostenibile.
Tenendo conto dei sopra menzionati fattori, e avendo a riferimento il ventaglio delle caratteristiche tecnologiche ad oggi disponibili, l’impiego della tecnologia RFId presenta limiti noti che possono portare al fallimento della lettura dei Tag, il che nella fattispecie, comporterebbe inefficacia nella rilevazione automatica dei dispositivi da rilevare.
Le principali fonti di errore sono le seguenti:
ïƒ1⁄4 dispositivi che, per il particolare contenuto di parti metalliche o parti liquide, possono generare rilevazioni errate per l’interferenza che queste parti metalliche o liquide generano con le onde elettromagnetiche utilizzate
ïƒ1⁄4 dispositivi che, per la particolare forma fisica dei contenitori, durante lo stoccaggio su ripiani/scaffali generano un posizionamento molto ravvicinato dei tag RFId, che rende difficile l’identificazione corretta di tutti i singoli dispositivi stoccati ïƒ1⁄4 la particolare forma del campo elettromagnetico che si genera nelle interazioni con tag RFId e in generale, à ̈ tale da generare rilevazioni che vanno anche oltre la zona di stoccaggio, rischiando quindi di rilevare altre fonti di interazione e/o altri tag RFId che appartengono ad altre zone di stoccaggio
ïƒ1⁄4 vincoli geometrici: obbligo di collocare gli oggetti secondo una particolare disposizione geometrica e orientati in maniera da ottenere il giusto accoppiamento della radiazione RF con il Tag (solo in caso di utilizzo della tecnologia LF ed HF)
ïƒ1⁄4 antenne ricetrasmittenti: in presenza di superfici metalliche le antenne LF ed HF devono essere opportunamente configurate e distanziate dal metallo. Le antenne UHF posso essere posizionate anche a ridosso di superfici metalliche.
In soluzioni analoghe si propone l’impiego della tecnologia HF, facilmente gestibile per il ridotto raggio di azione (circa 150 cm) che si confina naturalmente in ambiti ristretti, che non rischia di rilevare oggetti posti lontano e che non genera interferenze ad altri oggetti posti lontano. Questa tecnologia non consente però una precisione e accuratezza nella rilevazione automatica degli oggetti di interesse, principalmente per i limiti sopra descritti, e cioà ̈:
- la condizione vincolante della disposizione del Tag, applicato al bene sanitario, rispetto alle antenne ricetrasmittenti,
- l’impossibilità di lettura in presenza di materiale metallico.
ESPOSIZIONE E VANTAGGI DEL TROVATO
Scopo del presente trovato à ̈ quello di mettere a disposizione della tecnica un metodo per la tracciabilità di materiali e ai beni sanitari e/o dispositivi medici con tecnologia RFId e, in particolare, utilizzante la tecnologia UHF, che non impone vincoli sull’orientamento dei Tag e offre una buona capacità di lettura anche in presenza di materiali metallici e/o liquidi.
Siccome la tecnologia UHF ha una capacità di lettura estesa a oltre una decina di metri dalle antenne ricetrasmittenti, al fine di rendere efficace e corretta la rilevazione automatica dei beni/dispositivi da tracciare, il trovato prevede l’attuazione di una serie di accorgimenti tecnologici e procedurali che consentono di rilevare con certezza tutti e soli i dispositivi contenuti della zona di stoccaggio, escludendo quei dispositivi posti in zone di stoccaggio adiacenti.
In breve, tra i primi accorgimenti del trovato, si sottolinea il fatto di prevedere:
a. di effettuare lo scambio di informazioni tag-antenna in un campo di radiofrequenze compreso tra 850 a 960 MHz (UHF) b. di confinare il campo di radiofrequenze (UHF) attraverso la schermatura dell’area predisposta allo stoccaggio dei materiali e dei beni.
Altri accorgimenti, messi in atto al fine di garantire la massima affidabilità di rilevamento del tag applicato ai materiali e beni sanitari, prevedono che lo scambio di informazioni nel campo delle radio frequenze (UHF) avvenga non accendendo contemporaneamente tutte le pluralità (P) di antenne dislocate nell’area preposta allo stoccaggio dei materiali e beni, bensì facendo in modo che solamente una parte sia operativa eccitando il tag RFId.
In aggiunta si prevede di variare sia il campo che la polarizzazione di ciascuna antenna, fissando il tempo di permanenza in ciascuna combinazione ottenibile.
Ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di tutelare la struttura ottenuta dal metodo di tracciabilità descritto. Una volta determinati i beni a maggiore criticità, dal punto di vista economico oppure clinico-sanitario, si prevede l’individuazione di particolari aree di reparti in cui gestirne lo stoccaggio. L’organizzazione prevede il posizionamento di un apparato, quale un armadio o struttura chiusa di contenimento, attrezzato con antenne e lettori basati su tecnologia RFId (acronimo di Radio Frequency Identification o Identificazione a radio frequenza), oppure la realizzazione di una stanza adibita a magazzino, anch’essa attrezzata con tecnologia RFId. Tramite detti dispositivi RFId, il processo di gestione rileva il caricamento e/o il prelievo di detti beni dotati di tag RFid ed interagisce con il sistema informativo per scambiare informazioni relative agli oggetti identificati.
Un’ulteriore variante di gestione si realizza attraverso la delimitazione dell’area di magazzino con apposite barriere fisiche, alle quali sono associate una serie di antenne e di dispositivi di identificazione basati su tecnologia RFId, in grado di rilevare l’entrata e/o l’uscita dei dispositivi dotati di tag RFId.
Naturalmente, perché il metodo sia attuabile, i materiali e/o i dispositivi sanitari/medici devono essere provvisti di un circuito integrato, la cui comunicazione à ̈ gestita in radiofrequenza, contenente i dati del dispositivo e di una antenna.
L’etichettatura e codifica dei beni/dispositivi medici verrà effettuata applicando, sulla confezione del bene/dispositivo, un’etichetta contenente uno o più etichette o tag RFId. In alternativa l’etichettatura e codifica avverrà direttamente sul bene/dispositivo, applicando uno o più tag RFId.
L’etichettatura provvede a identificare i beni/dispositivi attraverso una serie di informazioni atte a riconoscere univocamente il bene/dispositivo nel percorso di tracciamento. Le informazioni sono scritte nel tag RFId e, in parte, anche sull’etichetta stessa, in modo da poterle individuare anche manualmente qualora, nel percorso di tracciamento, si verificasse qualche problema sulla lettura del tag RFId. Un esempio delle principali informazioni identificative à ̈ rappresentato dalla seguente lista di informazioni:
ïƒ1⁄4 descrizione
ïƒ1⁄4 codice produttore
ïƒ1⁄4 codice CND
ïƒ1⁄4 descrizione CND
ïƒ1⁄4 codice Repertorio
ïƒ1⁄4 descrizione Repertorio
ïƒ1⁄4 codice EAN
ïƒ1⁄4 flag per identificare “senza lattice†e “prodotto sterile†ïƒ1⁄4 codice articolo produttore
ïƒ1⁄4 lotto
ïƒ1⁄4 data di scadenza
ïƒ1⁄4 altre codifiche, ove applicabili, ad esempio la codifica CIVAB (sistema univoco di riconoscimento di una parte consistente delle tecnologie biomediche presenti sul mercato nazionale, utilizzabile in tutto il processo di acquisto e di gestione di tali beni) e codifiche inerenti i beni sanitari (ad esempio il codice PARAF).
VANTAGGI DEL TROVATO
Il processo di tracciabilità dei beni sanitari e/o dispositivi medici consente:
- Maggiore omogeneità di gestione tra le varie categorie di dispositivi e tra i materiali forniti da diverse aziende,
- Disponibilità per il farmacista di informazioni grazie alle quali tracciare il dispositivo fino al paziente, quindi con maggiore possibilità di effettuare analisi di conformità,
- Uno strumento per la tracciabilità in caso di raccolta di segnalazioni in modo strutturato di eventi (incident reporting) e nel caso di segnalazioni da parte delle autorità competenti in relazione a problemi su lotti di produzione, ritiro di prodotti, “allarmi†vari, - Maggiore possibilità, grazie al supporto automatico, di pianificazione degli approvvigionamenti
- Maggiore controllo per le situazioni di gestione in conto deposito e in transito,
- Gestione ottimizzata/automatica delle scadenze, - Possibilità di introdurre sistemi di gestione facilitata dei kit chirurgici, grazie alla lettura simultanea dei vari tag RFId, con vantaggi importanti, oltre che sul monitoraggio dei consumi e per la corretta attribuzione dei costi, anche per l’ottimizzazione dei tempi dedicati dal personale di sala alla gestione dei dispositivi.
Ancora, con la creazione della struttura/area di contenimento e con il procedimento di tracciabilità in oggetto si attua una tracciabilità elevatissima dei dispositivi e dei beni trattati, riducendo praticamente al minimo le operazioni che deve eseguire l’operatore; l’operatore, sia in fase di carico che di scarico, non deve eseguire operazioni particolarmente diverse da quelle eseguite normalmente (ad esempio non deve premere un bottone sul cassetto dove à ̈ posizionato il dispositivo, oppure non deve notificare l’operazione nel software di gestione della struttura/area di contenimento, o anche il passaggio del dispositivo su un lettore nell’armadio). Non ci sono quindi rischi, volontari o involontari, di saltare operazioni necessarie al tracciamento dell’operazione. Tutte le operazioni vengono tracciate in automatico senza nessuna richiesta all'operatore di particolari attività oltre la semplice collocazione del dispositivo nell'area di stoccaggio o il prelievo dello stesso.
Inoltre, il metodo di tracciabilità à ̈ gestita da un sistema software di gestione, in grado di effettuare automaticamente le operazioni di inventario, di controllo delle scadenze, di gestione delle scorte e richiesta di nuovo materiale, consentendo un risparmio di tempo notevole per gli operatori e riducendo il rischio di errore in queste procedure.
Inoltre, il sistema software di gestione dialogando direttamente con i sistemi informativi della Struttura Sanitaria, può provvedere a trasferire in automatico queste informazioni ad altri sistemi di gestione (ad esempio magazzino, farmacia, sistemi di approvvigionamento, sistemi di controllo di gestione).
Detti scopi e vantaggi sono tutti raggiunti dalla struttura, (aperta e/o chiusa) di contenimento dei beni sanitari provvisti di tag RFId e dal procedimento per la tracciabilità e la gestione integrale di materiali e beni sanitari e dispositivi medici, oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto previsto nelle sotto riportate rivendicazioni.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di alcune forme di realizzazione illustrate, a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno.
- Figura 1: Una vista frontale di un armadio, ante aperte o struttura di contenimento di beni e/o materiali sanitari e/o dispositivi medici mediante identificazione RFID
- Figura 2: l’armadio di cui alla figura 1, ante chiuse e dispositivo di sicurezza,
- Figura 3: un’area e/o struttura di contenimento di beni sanitari e/o dispositivi medici mediante identificazione RFID.
DESCRIZIONE DEL TROVATO - METODO
Il metodo oggetto del trovato, à ̈ preposto alla tracciabilità di materiali e beni sanitari con sistema di identificazione RFId, dove detti materiali e beni sanitari sono collocabili e gestiti entro un’area predisposta allo stoccaggio.
Detta area à ̈ allestita, ovvero provvista, di una pluralità (P) di antenne ricetrasmittenti di identificazione a radio frequenza e dispositivi di connettività associati; la pluralità di antenne e dispositivi di connettività sono posti in modo di ricevere e scambiare le informazioni tramite tecnologia RFId all’interno dell’area preposta così da registrare e rilevare il caricamento e/o il prelievo dei materiali e beni etichettati e scambiare le informazioni relative agli oggetti identificati.
Il metodo prevede di:
a. effettuare lo scambio di informazioni tag-antenna in un campo di radiofrequenze compreso tra 850 a 960 MHz (UHF) b. confinare il campo di radiofrequenze (UHF) attraverso la schermatura dell’area predisposta allo stoccaggio dei materiali e dei beni.
Precisamente, detto scambio di informazioni nel campo delle radio frequenze (UHF) avviene non accendendo tutte assieme la pluralità (P) di antenne dislocate nell’area preposta allo stoccaggio dei materiali e beni. In altri termini il metodo prevede di eccitare il tag dei materiali e beni per mezzo di una parte delle antenne che formano la pluralità (P) prevista all’interno dell’area, e di variare ciclicamente, a intervalli di tempo, l’accensione e lo spegnimento di dette antenne.
In particolare l’accensione della pluralità (P) di antenne à ̈ di tipo sequenziale.
In alternativa, l’accensione della pluralità (P) di antenne à ̈ di tipo sequenziale e a gruppi.
Nel dettaglio, lo scambio di informazioni nel campo delle radio frequenze (UHF) avviene:
a. creando, per ciascuna antenna accesa e dislocata nell’area, una serie (M) di configurazioni geometriche del campo, tramite una serie di direzioni di puntamento l’una diversa dall’altra,
b. creando, per ciascuna delle suddette configurazioni (M) o direzioni di puntamento, una serie (N) di differenti polarizzazioni del campo elettrico.
L’insieme delle combinazioni (MxN), a seguito della variazione della direzione del campo e della polarità, vengono ciclicamente ripetute.
Ciascuna delle combinazioni (MxN) viene ciclicamente ripetuta secondo un intervallo di tempo (T).
La configurazione preferita con la quale si ottengono i migliori risultati della tracciabilità, à ̈ quella che applica sette configurazioni geometriche del campo e quattro differenti polarizzazioni del campo elettrico. L’insieme delle ventotto combinazioni vengono ciclicamente ripetute secondo un intervallo di tempo (T) compreso tra quaranta e duemila millisecondi (durante questo intervallo di tempo non tutte le pluralità (P) di antenne sono contemporaneamente accese).
Tuttavia, qualora il numero delle combinazione fosse inferiore a quelle sopra indicate, l’intervallo di tempo (T) potrebbe essere superiore a quello di riferimento.
Partendo dall’evidenza che il sistema antenna-tag consente una rilevazione migliore se le due parti si trovano in movimento relativo fra loro, tutti gli accorgimenti sopra descritti consentono appunto di simulare questo movimento relativo.
Si riassumono di seguito le principali caratteristiche della soluzione tecnologica e procedurale.
Il primo aspetto in evidenza à ̈ l’utilizzo delle onde UHF abbinato alla schermatura della zona di contenimento oggetti da tracciare.
Secondariamente, altra caratteristica à ̈ quella della variabilità del campo generato all’interno dell’area di stoccaggio.
Questo viene ottenuto prevedendo l’impiego di antenne ricetrasmittenti dinamiche: sebbene fisse in punti dislocati all’interno della struttura, il diagramma di radiazione di dette antenne mostra una varietà di direzioni di puntamento l’una diversa dall’altra (molteplici configurazioni geometriche del campo). Ciascuna direzione di puntamento inoltre à ̈ arricchita da diverse polarizzazioni del campo elettrico. Tutte le configurazioni possibili del campo vengono ciclicamente ripetute in maniera tale da ottenere notevoli vantaggi rispetto alle tradizionali antenne “statiche†. Si verifica una maggiore affidabilità di lettura dei Tag, i quali possono essere disposti in maniera completamente casuale, anche molto ravvicinati tra loro (distanziati di pochi mm) e in numero elevatissimo (ordine delle centinaia). Inoltre il numero delle antenne da impiegare diminuisce drasticamente, di un fattore dieci, rendendo l’installazione molto più semplice e sostenibile e adattabile a varie situazioni logistiche e ambientali.
La suddetta variabilità del campo, può essere ottenuta (secondo una variante realizzativa illustrata nella figura 1, ultimo ripiano in fondo dell’armadio raffigurato) disponendo entro l’area schermata antenne, indicate con 13, movibili tramite mezzi o sistemi di azionamento automatico; le antenne 13 vengono spostate all’interno dell’area (ad esempio lungo guide di scorrimento) al fine di potenziare l’effetto sopra descritto e ottenere ulteriori vantaggi, quali:
- maggiore possibilità di successo nella rilevazione dei Tag,
- copertura efficace dell’intero volume di stoccaggio,
- drastica riduzione dei tempi di lettura,
- ulteriore riduzione del numero di antenne utilizzate.
In generale, anche le antenne movibili potranno a loro volta essere di tipo dinamico, vale a dire generanti MxN combinazioni di direzione e polarizzazione.
La dislocazione all’interno dell’area di stoccaggio di antenne fisse o mobili potrà anche prevedere la combinazione di entrambe; alcune delle quali prevedranno la variabilità di campo UHF per lo scambio di informazioni, altre variazione del campo stesso e della loro polarità e al contempo prevedere la rimanente quota di antenne mobili in grado di essere spostate all’interno dell’area.
La direzione di spostamento potrà essere qualsiasi, lineare o curvilinea, orizzontale, verticale o obliqua.
Per ciò che attiene la configurabilità delle antenne, il trovato prevede, per ciascuna antenna, la possibilità di configurare il tempo di permanenza su ciascuna configurazione e la sequenzialità di attivazione delle diverse configurazioni.
Per ciò che riguarda la disposizione delle antenne e la tecnica di lettura, si sottolinea che le antenne sono disposte in numero e posizione a seconda dell’area di lettura, in maniera da garantire la copertura dell’intero volume. L’attivazione dei reader e delle antenne à ̈ pilotata in maniera sequenziale: ciò evita colli di bottiglia e problematiche di gestione dei flussi di dati che i reader devono gestire.
Tornando alla schermatura dell’area di contenimento, l’impiego di materiale con opportuna efficienza di schermatura alle RF (alluminio) risolve problematiche note che hanno finora impedito l’utilizzo di tale tecnologia (UHF) per questo tipo di applicazione con il conseguente ottenimento di vantaggi sulla qualità della rilevazione dei Tag, quali:
- problematiche di emissione, ovvero propagazione del campo elettromagnetico a RF a distanze maggiori di 11 m, con conseguente possibilità di lettura di Tag presenti in zone di stoccaggio limitrofe.
- problematiche di immunità: sorgenti esterne potrebbero interferire con il corretto funzionamento del sistema determinando letture falsate o parziali dei Tag.
- riflessioni multiple: il sistema risulta essere completamente chiuso e schermato. Questo consente di confinare il campo generato all’interno dello stesso. Per via della schermatura si avrà l’ingenerarsi di riflessioni multiple del campo RF le quali, restando sempre confinate all’interno dell’area di lettura, vanno a potenziare ulteriormente la qualità della lettura aumentando la probabilità di rilevazione dei Tag, riducendo ulteriormente il tempo di lettura ed il numero di antenne ricetrasmittenti necessarie. Il trovato consente di raggiungere l’obiettivo di identificare con elevatissimo grado di accuratezza tutti i dispositivi contenuti nella zona di stoccaggio gestita, e di non rilevare alcun dispositivo che si trovi al di fuori della zona di stoccaggio gestita, indipendentemente dalla numerosità dei beni tracciati.
PRIMO ESEMPIO DI REALIZZAZIONE
I beni sanitari e i dispositivi medici (etichettati con tag RFId) verranno immagazzinati, presso i reparti, all’interno di apposite strutture chiuse o armadi.
Forma altresì oggetto del trovato l’apparato fisico di stoccaggio dei dispositivi medici che presentano una criticità e provvisti di tag RFId.
Con riferimento alla figura 1, l’armadio 1 consiste in una struttura chiusa ed apribile tramite ante 5 e/o cassetti e/o serrande/tendine di chiusura, ecc… comprendente al suo interno ripiani 4 (cassetti) ove riporre beni 2 sanitari e/o dispositivi 2 medici ad elevata criticità a cui sono applicati elementi tag RFID, indicato con 6 su detto dispositivo 2.
Ciascun armadio reca solidali una pluralità P di antenne 3 e di dispositivi di connettività posti in maniera opportuna, ovvero idonea a ricevere e scambiare le informazioni secondo le tecnologie e procedure descritte sopra, e sicura all’interno dell’armadio.
Attraverso questa struttura il sistema di gestione à ̈ in grado di rilevare il caricamento e il prelievo di oggetti dotati di tag RFid, e di interagire con il sistema informativo, per scambiare informazioni relative agli oggetti identificati.
Gli armadi potranno essere ad accesso controllato, mediante serrature 7 a comando elettronico: in tal caso gli operatori abilitati potranno aprirlo solo previo riconoscimento, realizzato con diverse possibili modalità (login, sistemi biometrici, carte elettroniche aziendali, ecc.). Ogni accesso verrà registrato. Anche carico e scarico dei dispositivi verranno registrati in modo automatico, senza necessità da parte dell’utente di inserire la descrizione del dispositivo e il numero delle quantità prelevate e/o inserite.
Alla chiusura dell’armadio verrà effettuato l’inventario dei dispositivi presenti in esso aggiornando tipologie e quantità ed eventualmente generando liste di riordino automatiche sulla base dei livelli di sottoscorta impostati.
La tecnologia utilizzata e sopra descritta impiega componenti ad elevate prestazioni, che consentono una lettura molto rapida di un numero elevato di tag RFid, e permettono anche di leggere e distinguere tag RFid localizzati in posizioni molto ravvicinate, e di non rilevare tag RFid posizionati fuori dall’area di interesse.
Dal punto di vista strutturale, la soluzione si basa sull’utilizzo di elementi modulari componibili a piacere. La flessibilità à ̈ utile per adattarsi alle esigenze dei singoli reparti/unità operative. Questa modularità à ̈ assicurata dalla possibilità di configurare l’armadio di stoccaggio secondo le proprie esigenze, in termini di altezza, larghezza, tipologia di pannelli di chiusura e di divisori interni. La modularità costruttiva consente di organizzare gli spazi di stoccaggio in modo da adattarsi sia alle condizioni dell’ambiente in cui si colloca l’armadio, sia alla tipologia di dispositivi che si intende immagazzinare. E’ possibile infatti creare, ad esempio, gli alloggiamenti opportuni per immagazzinare dispositivi che necessitano di essere posizionati verticalmente, insieme ad altri dispositivi che necessitano invece di cassetti di dimensioni varie. La tipologia di armadio consente di immagazzinare, qualora di comodità per gli operatori, anche confezioni non soggette ad etichettatura RFid, e quindi non dotate di tracciabilità automatica.
SECONDO ESEMPIO DI REALIZZAZIONE
I dispositivi 2 medici etichettati con tag RFID, indicato con 6, sono immagazzinati direttamente presso un’area 8, ad esempio uno o più reparti, e più precisamente all’interno di aree delimitate, ad esempio, da apposite barriere 9 di separazione (fisiche o meno) ed almeno un dispositivo di lettura di tag RFID. Una serie di antenne 3 e di dispositivi di connettività sono collocati in maniera opportuna nell’area predisposta allo stoccaggio dei beni etichettati, entro l’area preposta o sulle barriere di separazione. Attraverso questi dispositivi, il sistema di gestione à ̈ in grado di rilevare l’introduzione ed il prelievo di oggetti dotati di tag RFid, e di interagire con il sistema informativo, per scambiare informazioni relative agli oggetti identificati.
La tecnologia utilizzata e sopra descritta impiega componenti ad elevate prestazioni, che consentono una lettura molto rapida di un numero elevato di tag RFid, e permettono anche di leggere e distinguere tag RFid localizzati in posizioni molto ravvicinate, e di non rilevare tag RFid posizionati fuori dall’area di interesse.
L’area può prevedere un accesso controllato in modo che solo gli operatori abilitati possano accedervi.
L’introduzione ed il prelievo dei dispositivi etichettati con tecnologia RFId verranno registrati in modo automatico dal lettore di tag RFId che invierà tutte le informazioni ad apposito software di gestione.
L’utente non ha la necessità di inserire la descrizione del dispositivo e il numero delle quantità prelevate e/o introdotte.
Successivamente alla uscita dell’operatore dall’area preposta, il sistema di gestione comanderà di compiere l’inventario dei dispositivi presenti in esso aggiornando tipologie e quantità ed eventualmente generando liste di riordino automatiche sulla base dei livelli di sottoscorta impostati. Il sistema di controllo e gestione à ̈ perciò statico.
TERZO ESEMPIO DI REALIZZAZIONE
I dispositivi medici, una volta etichettati con etichetta contenente informazioni memorizzate sul tag RFId, sono immagazzinati presso i reparti:
- all’interno di apposite aree/stanze delimitate da apposite barriere fisiche
- all’interno di armadi di contenimento
I suddetti reparti contenenti le aree di stoccaggio e/o gli armadi di contenimento sono provvisti di porte o accessi di ingresso in corrispondenza dei quali sono associati uno o più dispositivi di lettura di tag RFId.
Più serie di antenne e di dispositivi di connettività sono collocati in modo da rilevare in modo dinamico l’accesso rilevando e registrando il passaggio di oggetti dotati di tag RFid ed interagendo con il sistema informativo, per scambiare informazioni relative agli oggetti identificati.
Qualora vi siano più dispositivi di lettura di tag RFId in serie sull’accesso si potrà determinare il flusso dell’oggetto, identificandone l’entrata o l’uscita.
Il procedimento compie l’inventario dei dispositivi presenti in esso aggiornando tipologie e quantità. Eventualmente il procedimento prevede di generare liste di riordino automatiche sulla base dei livelli di sottoscorta impostati.
Eventualmente dispositivi con tag RFId potranno essere posti anche dentro l’area di stoccaggio.
Il procedimento descritto si rivolge in particolare ai dispositivi medici che presentano una certa criticità, sia dal punto di vista economico per l’alto costo, sia per la necessità di una corretta e protetta conservazione dal punto di vista clinicosanitario, sia per la gestione in conto deposito (che necessitano di predisporre le misure corrette di stoccaggio).
Questa modalità di identificazione e tracciabilità attraverso tecnologia RFId in grado di rilevare il passaggio attraverso opportuni varchi consente di gestire i kit procedurali, ovvero insiemi variabili di dispositivi, posti all'interno di appositi contenitori di materiale compatibile con lo svolgimento delle letture automatiche dei tag RFId posti al loro interno. Nel sistema di gestione sono pre-impostate le liste di scarico relative ai vari kit procedurali. Il sistema di gestione, quindi, conosce il contenuto di ogni kit e quindi à ̈ in grado di guidare l’operatore alla composizione del kit. Costituito il kit da parte dell’operatore, questo viene portato nel locale dove verrà utilizzato, passando attraverso i varchi di identificazione automatica del contenuto. Al passaggio del contenitore nel varco prima di utilizzarne il contenuto nella specifica procedura clinica (ad esempio intervento chirurgico, procedure di emodinamica, etc), viene identificato il contenuto e trasmesso al sistema informativo di gestione. Al termine della procedura clinica, al successivo passaggio nel varco, viene nuovamente identificato il contenuto e trasmesso al sistema informativo di gestione: dalla differenza fra i due contenuti rilevati, si identifica il materiale utilizzato e si procede alle opportune operazioni di gestione (scarico del materiale, gestione riordini, etc).
Le caratteristiche del metodo e sistema di gestione e tracciabilità proposto sono riassumibili in:
- facilità d’uso, in quanto l’automazione non impone praticamente nessuna operatività del Personale sostanzialmente diversa dalla gestione tradizionale - accesso controllato, per proteggere l’accesso e identificare l’operatore che effettua le operazioni - modularità, con una conseguente adattabilità sia all’ambiente in cui posizionarle, sia alla tipologia di beni e dispositivi che si intende immagazzinare
- facilita l’allestimento, da parte degli operatori, dei kit procedurali (ad esempio i kit chirurgici), ed il corretto carico e scarico dei materiali che li compongono
- accuratezza nell’identificazione dei tag RFId, e quindi dei dispositivi, contenuti nell’area di gestione - protezione dalla rilevazione di tag RFid,e quindi di dispositivi, non appartenenti all’area di gestione Il procedimento in oggetto può prevedere, a seguito della fase iniziale di determinazione di dispositivi medici a criticità elevata, una fase di etichettatura e codifica dei suddetti dispositivi medici individuati, che avviene applicando su detto dispositivo un microchip, la cui comunicazione à ̈ gestita in radiofrequenza, contenente i dati del dispositivo ed una antenna. Qualora il dispositivo medico fosse già provvisto di detta unità radio non si rende necessaria tale fase.
Il procedimento consente di gestire il tracciamento anche di confezioni di farmaci (applicabile a farmaci molto costosi oppure ai preparati che entrano in sala operatoria a completamento dei kit procedurali, come la terapia antibiotica).

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo di tracciabilità di materiali e beni sanitari con sistema di identificazione RFId; detti materiali e beni sanitari provvisti di almeno una etichetta contenente un microchip contenente i dati del materiale o del bene ed una antenna; detti materiali e beni sanitari collocabili entro un’area predisposta allo stoccaggio; detta area essendo provvista di una pluralità (P) di antenne ricetrasmittenti di identificazione a radio frequenza e dispositivi di connettività associati; detta pluralità di antenne e dispositivi di connettività posti in modo di ricevere e scambiare le informazioni tramite tecnologia RFId all’interno dell’area preposta così da registrare e rilevare automaticamente il caricamento e/o il prelievo dei materiali e beni etichettati e scambiare le informazioni relative agli oggetti identificati; caratterizzato dal fatto che prevede di: a. effettuare lo scambio di informazioni tag-antenna in un campo di radiofrequenze compreso tra 850 a 960 MHz (UHF) b. confinare il campo di radiofrequenze (UHF) attraverso la schermatura dell’area predisposta allo stoccaggio dei materiali e dei beni.
  2. 2. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che prevede di utilizzare un campo di radiofrequenze variabile all’interno di detta area di stoccaggio schermata.
  3. 3. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che prevede di effettuare lo scambio di informazioni nel campo delle radio frequenze (UHF) non accendendo tutte assieme la pluralità (P) di antenne dislocate nell’area preposta allo stoccaggio dei materiali e beni.
  4. 4. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta accensione della pluralità (P) di antenne à ̈ di tipo sequenziale, singola o a gruppi.
  5. 5. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che prevede di effettuare la variabilità del campo di radio frequenze (UHF) mediante una pluralità di antenne movibili entro l’area schermata e mezzi o sistemi di azionamento automatico consentono a dette antenne movibili di essere spostate all’interno dell’area.
  6. 6. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che prevede di effettuare la variabilità del campo di radio frequenze (UHF), con una pluralità (P) di antenne fisse e: a. creando, per ciascuna antenna dislocata nell’area, una serie (M) di configurazioni geometriche del campo tramite una serie di direzioni di puntamento l’una diversa dall’altra, b. creando, per ciascuna delle suddette configurazioni (M) o direzioni di puntamento, una serie (N) di differenti polarizzazioni del campo elettrico, l’insieme delle combinazioni (MxN), a seguito della variazione della direzione del campo e della polarità, vengono ciclicamente ripetute per un tempo (T); durante questo intervallo di tempo (T) non tutte le pluralità (P) di antenne sono contemporaneamente accese.
  7. 7. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che prevede di eccitare il tag dei materiali e beni per mezzo di una parte delle antenne che formano la pluralità (P) prevista all’interno dell’area.
  8. 8. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che prevede di applicare sette configurazioni geometriche del campo e quattro differenti polarizzazioni del campo elettrico per ciascuna di dette configurazioni; l’insieme delle ventotto combinazioni vengono ciclicamente ripetute secondo un intervallo di tempo (T) compreso tra quaranta e duemila millisecondi; durante questo intervallo di tempo non tutte le pluralità (P) di antenne sono contemporaneamente accese.
  9. 9. Una struttura chiusa ed apribile tramite ante, cassetti, serrande/tendine di chiusura, ecc… comprendente al suo interno ripiani/cassetti ove riporre beni sanitari e/o dispositivi medici caratterizzata dal fatto che comprende una serie di antenne e dispositivi di identificazione a radio frequenza, operanti secondo il metodo della rivendicazione 1.
  10. 10. Area di una struttura sanitaria delimitata da una o più barriere atte a definire una zona interna di stoccaggio, caratterizzata dal fatto che comprende, in detta zona o in alternativa solidali a dette barriere, una o più antenne e dispositivi di identificazione a radio frequenza operanti secondo il metodo della rivendicazione 1.
  11. 11. Area sanitaria delimitata da una o più barriere atte a definire una zona interna di stoccaggio, caratterizzata da porte o accessi di ingresso/uscita dotati di dispositivi di lettura di tag RFId; una pluralità (P) di antenne, operanti secondo il metodo della rivendicazione 1, e dispositivi di connettività sono collocati in maniera da controllare l’accesso e registrare il passaggio di oggetti dotati di tag RFid, e di interagire con il sistema informativo, per scambiare informazioni relative agli oggetti identificati.
  12. 12. Metodo di tracciatura che prevede l’impiego di due o più aree come sopra definite, ciascuna gestita da un proprio reader, collegate a livello software in modo da apparire come un unico magazzino; la lettura del cui contenuto essendo realizzata attivando in maniera sequenziale o per gruppi i vari reader.
  13. 13. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 1, 2, 5 e 6, caratterizzato dal fatto che prevede di effettuare la variabilità del campo di radio frequenze (UHF) mediante la combinazione di antenne fisse e movibili secondo le rivendicazioni 5 e 6; alcune antenne prevedranno la variabilità di campo UHF per lo scambio di informazioni, mediante variazione del campo stesso e della loro polarità, mentre la rimanente quota di antenne in grado di essere spostate all’interno dell’area; la direzione di spostamento delle antenne mobili essendo, lineare o curvilinea, orizzontale, verticale o obliqua.
  14. 14. Metodo di tracciabilità, secondo la rivendicazione 1, 2, 5, caratterizzato dal fatto che prevede di generare MxN combinazioni di direzione e polarizzazione anche per le antenne movibili.
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