ITPN20120046A1 - Sistema di apertura/chiusura di ante con moto sincronizzato - Google Patents

Description

“SISTEMA DI APERTURA/CHIUSURA DI ANTE CON MOTO SINCRONIZZATOâ€

DESCRIZIONE

SETTORE TECNICO DELL’INVENZIONE

[0001]. La presente invenzione si riferisce ad un sistema di apertura/chiusura di ante con moto sincronizzato. In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un sistema di apertura/chiusura provvisto di una prima ed una seconda anta, e di un meccanismo che consente di muovere dette ante tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura, e viceversa, in modo tale che il movimento della prima anta sia sincronizzato e concorde con il movimento della seconda anta.

STATO DELLA TECNICA

[0002]. Generalmente, nel settore dell'arredamento, i mobili sono realizzati da corpi parallelepipedi formati, come noto, da due fianchi verticali paralleli, un coperchio, una base ed eventualmente una parete di fondo, definenti un vano interno in cui à ̈ possibile disporre oggetti, alimenti, vestiario ecc.

[0003]. L’apertura frontale attraverso cui si accede a detto vano interno à ̈ associabile ad una o più ante che possono passare da una posizione di chiusura, in cui l’accesso al vano à ̈ impedito, ad una posizione di apertura, in cui à ̈ possibile accedere al contenuto del vano interno, e viceversa.

[0004]. Generalmente, dette ante possono essere “battenti†, ossia incernierate sul mobile in modo tale che il passaggio da una posizione all’altra avvenga per rotazione attorno ad un asse verticale o orizzontale, richiedendo pertanto uno spazio considerevole per l’apertura, o scorrevoli, in modo tale che il passaggio da una posizione all’altra avvenga per scorrimento laterale o verticale, rendendo quindi difficilmente accessibile, o inaccessibile, parte del vano interno.

[0005]. Il modello di utilità tedesco DE20121033, su cui à ̈ basato il preambolo della rivendicazione 1, mostra un mobile provvisto di un meccanismo di apertura/chiusura a doppia anta: in particolare, detta prima anta e detta seconda anta sono disposte in modo tale che, nella posizione di chiusura del vano interno del mobile, esse risultino sovrapposte e giacenti su uno stesso piano verticale, mentre in posizione di apertura del vano interno del mobile dette ante risultino giacenti affacciate su due piani paralleli orizzontali, completamente a sbalzo in corrispondenza della sommità del mobile.

[0006]. Il passaggio tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura, e viceversa, avviene tramite un movimento di roto-traslazione sincronizzata e concorde di entrambe le ante, ossia una rotazione attorno ad assi orizzontali nello stesso senso e contemporanea traslazione verticale nella medesima direzione, verso l’alto in apertura e verso il basso in chiusura, ottenuto grazie a bracci articolati disposti sui due lati di ciascuna anta e scorrevoli mediante una cremagliera all’interno di due guide laterali previste nella parte frontale dei fianchi del mobile.

[0007]. Questo meccanismo presenta tuttavia alcuni inconvenienti. Infatti, per ottenere il passaggio dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura del vano e poter quindi accedere al suo contenuto, à ̈ necessario che l’utente imprima all’anta inferiore, sulla quale à ̈ prevista un’apposita maniglia, la forza necessaria per operare il movimento di entrambe le ante: pertanto, oltre al peso proprio delle ante, l’utente si trova inoltre nella condizione di dover vincere anche la resistenza offerta dai bracci articolati e l’attrito di scorrimento della cremagliera. Ciò può risultare piuttosto oneroso in apertura, specie se il mobile ha dimensioni considerevoli, ad esempio nel caso in cui si tratti di un armadio guardaroba.

[0008]. Invece, nel passaggio tra la posizione di apertura e la posizione di chiusura à ̈ necessario accompagnare il movimento delle ante per impedire brusche e pericolose chiusure dovute al peso delle ante stesse. Inoltre, questo meccanismo di apertura/chiusura non consente di bloccare il movimento delle due ante in una posizione intermedia.

[0009]. Infine, lo scorrimento verticale mediante cremagliera à ̈ piuttosto rumoroso e necessita di manutenzione e lubrificazione, come anche i bracci articolati, per garantire nel tempo una sufficiente fluidità del movimento.

[0010]. Per ridurre ulteriormente l’ingombro necessario alle operazioni di apertura/chiusura del mobile sono state proposte altre soluzioni: esistono ad esempio mobili ad anta singola in cui l’apertura avviene con un movimento rotatorio dell’anta che si conclude quando essa à ̈ disposta in una posizione sostanzialmente orizzontale al di sopra del coperchio del mobile. Eventualmente, possono essere previsti meccanismi atti ad assistere il movimento, quali molle o pistoni idraulici o pneumatici. Un esempio di tale soluzione à ̈ presentato nel documento US2002/0113532.

[0011]. Se questa soluzione ben si adatta a mobili pensili che si estendono in lunghezza e molto meno in altezza, essa non può in alcun modo essere utilizzata nel caso di armadi guardaroba, i quali generalmente si estendono per quasi tutta l’altezza della stanza, lasciando uno spazio assai ridotto tra coperchio del mobile e soffitto.

[0012]. Il documento GB1257999 mostra un sistema di chiusura per mobili comprendente due ante rettangolari incernierate una con l’altra lungo due lati di pari lunghezza e in cui l’anta inferiore à ̈ provvista di perni guida posti in corrispondenza dei lati opposti a quelli di cerniera e scorrevoli all’interno di scanalature laterali. Per ottenere l’apertura del mobile, i perni guida dell’anta inferiore vengono fatti scorrere verticalmente entro le scanalature laterali finché le due ante non si trovano disposte affacciate e giacenti su due piani orizzontali; successivamente, la posizione di apertura viene raggiunta inserendo le due ante per scorrimento orizzontale all’interno del mobile, appena al di sotto del coperchio dello stesso.

[0013]. Questo meccanismo di apertura risulta assai scomodo in quanto, nel passaggio tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura, l’utilizzatore si viene a trovare nella traiettoria delle ante; inoltre, pur consentendo di alloggiare le ante all’interno del mobile, esse devono essere prima “impaccate†per poi essere inserite scorrevolmente e quindi, in realtà, l’ingombro richiesto per le operazioni di apertura/chiusura à ̈ sostanzialmente pari alla larghezza di un’anta. Inoltre, non à ̈ previsto alcun mezzo di ausilio per l’apertura di dette ante, che devono pertanto essere sollevate di peso dall’utilizzatore.

RIASSUNTO DELL’INVENZIONE

[0014]. Compito principale di quanto forma oggetto della presente invenzione à ̈ quello di superare gli inconvenienti della tecnica nota escogitando un sistema di apertura/chiusura per ante con moto sincronizzato che consenta un ingombro ridotto per le operazioni di apertura/chiusura.

[0015]. Nell’ambito del compito sopra esposto, un importante scopo à ̈ quello di escogitare un sistema di apertura/chiusura per ante, in particolare per mobili o vani contenitori, in cui in posizione di apertura sia consentito il libero accesso all’intero volume interno del vano.

[0016]. Un altro scopo della presente invenzione consiste nel fornire un sistema di apertura/chiusura per ante che risulti estremamente fluido, silenzioso e durevole nel tempo senza necessitare di manutenzione.

[0017]. Ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di fornire sistema di apertura/chiusura di ante assistito da organi di bilanciamento che consentano di muovere le ante con uno sforzo minimo da parte dell’utilizzatore, permettendo inoltre il mantenimento di posizioni intermedie in totale sicurezza.

[0018]. Non ultimo scopo à ̈ quello di escogitare un sistema di apertura/chiusura di ante con moto sincronizzato che consegua il compito e gli scopi sopra indicati e che sia ottenibile con gli usuali e noti impianti, macchinari ed attrezzature.

[0019]. Il compito e gli scopi sopra indicati, ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un sistema di apertura/chiusura per ante come definito alla rivendicazione 1.

BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI

[0020]. Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi ottenibili mediante un sistema di apertura/chiusura sincronizzato per ante secondo la presente invenzione diverranno più evidenti dalla seguente descrizione di una particolare, ma non esclusiva, forma di realizzazione illustrata a puro titolo di esempio non limitativo con riferimento alle seguenti figure:

- le figure 1A, 1B e 1C mostrano, rispettivamente secondo una vista frontale, una vista laterale e una vista dall’alto, un mobile provvisto di un sistema di apertura/chiusura per ante secondo la presente invenzione;

- la figura 2 Ã ̈ una vista in sezione lungo il piano C-C del mobile di cui alle precedenti figure, illustrante un sistema di apertura/chiusura per ante secondo la presente invenzione in cui le ante sono disposte in posizione di chiusura; - la figura 2A mostra un particolare ingrandito di figura 2;

- le figure 3A e 3B sono viste del mobile di cui alle precedenti figure sezionato rispettivamente lungo i piani orizzontali A-A e B-B mostrati in figura 1B;

- la figura 4 Ã ̈ una vista in sezione lungo il piano C-C del mobile di cui alle precedenti figure, illustrante il sistema di apertura/chiusura della presente invenzione in cui le ante sono disposte in posizione di apertura;

- le figure 5, 6 e 7 mostrano una successione di fasi nel passaggio tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura in un sistema di apertura/chiusura di ante con moto sincronizzato secondo la presente invenzione;

- la figura 8 mostra una particolare fase detta “punto morto†del passaggio tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura in un sistema di apertura/chiusura di ante con moto sincronizzato secondo la presente invenzione.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE

[0021]. Un sistema di apertura/chiusura di ante secondo la presente invenzione comprende almeno una prima anta ed una seconda anta ed un meccanismo atto a muovere simultaneamente detta prima e detta seconda anta tra una posizione di chiusura, in cui esse giacciono sovrapposte su un medesimo piano sostanzialmente verticale, ad una posizione di apertura in cui esse sono disposte affacciate e giacenti su due piani paralleli sostanzialmente orizzontali, e viceversa; in particolare, il passaggio da detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura, e viceversa, avviene mediante un movimento roto-traslatorio sincronizzato e concorde di dette ante.

[0022]. Secondo una caratteristica dell’invenzione, detto meccanismo comprende un primo ed un secondo cinematismo atti a muovere rispettivamente detta prima e detta seconda anta, detti cinematismi essendo separati e distinti ma cinematicamente collegati attraverso mezzi di sincronizzazione e variazione del rapporto di trasmissione per imprimere una traiettoria differenziata al movimento sincronizzato di detta prima anta rispetto a detta seconda anta nel passaggio tra detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura e viceversa.

[0023]. Con riferimento alle figure precedentemente citate, vi à ̈ rappresentato un sistema di apertura/chiusura di ante con moto sincronizzato secondo la presente invenzione applicato ad un mobile 1.

[0024]. Detto mobile 1 comprende un corpo parallelepipedo formato da due fianchi verticali sostanzialmente paralleli 2, un coperchio 3, una base 4 ed eventualmente una parete di fondo 5 (figure 1A, 1B e 1C). Detto corpo parallelepipedo definisce un vano interno 6 in cui à ̈ possibile disporre oggetti, alimenti, vestiario ecc..

[0025]. Si precisa che i termini direzionali di seguito utilizzati per descrivere la presente invenzione, quali "sopra, sotto, verticale, orizzontale, inferiore e superiore", come anche qualsiasi altro termine direzionale simile, vanno interpretati con riferimento ad un sistema di apertura/chiusura di ante secondo la presente invenzione quando in uso.

[0026]. Un sistema di apertura/chiusura secondo l’invenzione comprende una prima anta 10, una seconda anta 20, di seguito chiamate rispettivamente anta inferiore 10 ed anta superiore 20 a causa della loro disposizione in uso, associabili all’apertura frontale del mobile 1 attraverso la quale à ̈ possibile accedere al contenuto del vano interno 6.

[0027]. Detto sistema di apertura/chiusura comprende inoltre un meccanismo 100 atto a muovere dette ante 10, 20 tra una posizione di chiusura (figura 2), in cui dette ante 10, 20 sono disposte a copertura dell’apertura frontale del vano interno 6 e giacciono su un medesimo piano verticale, risultando quindi complanari, sovrapposte per mezzo di due lati di pari lunghezza, pur essendo meccanicamente separate, e una posizione di apertura (figura 4), in cui giacciono affacciate su due piani paralleli e sostanzialmente orizzontali in corrispondenza della parte superiore del mobile 1, in modo tale da consentire all’utente l’accesso a detto vano interno 6.

[0028]. Secondo una caratteristica particolarmente vantaggiosa dell’invenzione, come spiegato oltre con maggior dettaglio, in posizione di apertura detta prima e detta seconda anta 10, 20 risultano almeno parzialmente alloggiate all’interno del vano 6, in prossimità del coperchio 3 del mobile 1, come si osserva in figura 4.

[0029]. Il passaggio tra detta posizione di chiusura e detta posizione di apertura, e viceversa, avviene mediante un movimento roto-traslatorio concorde e sincronizzato delle due ante 10, 20: in altre parole, nel movimento di apertura/chiusura, entrambe le ante 10, 20 compiono una rotazione avente lo stesso senso di rotazione attorno ad assi orizzontali, ed una contestuale traslazione verticale in una stessa direzione.

[0030]. Il meccanismo 100 dell’invenzione che consente di ottenere questi movimenti comprende un primo cinematismo 110 atto a muovere detta anta inferiore 10 ed un secondo cinematismo 120, atto a muovere detta anta superiore 20.

[0031]. In particolare, detti due cinematismi 110, 120 sono cinematicamente distinti e separati; come spiegato oltre con maggior dettaglio, per ottenere il sincronismo nel movimento delle due ante 10, 20 ed imprimere alle stesse una traiettoria differenziata in base alla loro differente posizione, detti due cinematismi 110, 120 sono operativamente collegati attraverso mezzi di sincronizzazione e variazione del rapporto di trasmissione 200.

[0032]. Inoltre, secondo una caratteristica vantaggiosa dell’invenzione, il movimento di apertura/chiusura delle due ante 10, 20 à ̈ assistito, ossia bilanciato, grazie alla presenza di opportuni mezzi di bilanciamento G1, G2.

[0033]. Entrambi i cinematismi 110, 120 ricalcano sostanzialmente lo schema del paranco per il sollevamento di elementi pesanti: l’elemento da sollevare à ̈ associato ad un mezzo di trasmissione del movimento, quale una fune o una cinghia dentata, avente un’estremità vincolata ad una parete sommitale e l’estremità opposta associata ad un mezzo di bilanciamento quale un corpo solido che funge da contrappeso. Detto mezzo di trasmissione del movimento à ̈ atto ad impegnarsi con una successione di elementi di rinvio opportunamente disposti, e la corsa del contrappeso deve risultare sostanzialmente doppia rispetto alla corsa dell’elemento da sollevare.

[0034]. In particolare detti elementi di rinvio comprendono preferibilmente almeno una puleggia fissa ancorata a detta parete sommitale ed almeno una puleggia mobile, disposta solidale all’elemento da sollevare. Il sistema raggiunge una condizione di equilibrio teorico se la massa di detto contrappeso à ̈ pari sostanzialmente alla metà della massa dell’elemento da sollevare.

[0035]. Di seguito saranno descritti i due cinematismi 110, 120 distinti che consentono di muovere in modo indipendente dette ante 10, 20. Ciascun cinematismo 110, 120 comprende coppie di elementi disposti simmetricamente sui fianchi del mobile 1, preferibilmente alloggiati all’interno di intercapedini realizzate a ridosso dei fianchi 2, ossia formate tra detti fianchi 2 e corrispondenti paretine divisorie interne L chiuse frontalmente da una cornice perimetrale D, come si osserva in figura 3A e 3B.

[0036]. Con riferimento alle figure 2, 2A, 3A e 3B, saranno descritti gli elementi componenti di ciascun cinematismo 110, 120 disposti su uno dei due lati del mobile 1. Naturalmente la disposizione degli elementi componenti sull’altro lato sarà speculare.

[0037]. Detto primo cinematismo 110 comprende un primo mezzo di trasmissione del movimento 111, un primo pattino 13, una prima pluralità di elementi di rinvio 113, 114, 115, 116, ed un primo mezzo di bilanciamento G1 che funge da contrappeso.

[0038]. Detto primo pattino 13, preferibilmente costituito da un carrello provvisto rotelle, à ̈ scorrevole lungo una direzione verticale all’interno di una scanalatura guida 7, preferibilmente sagomata a “C†, prevista sul fianco 2 del mobile ed estendentesi sostanzialmente per l’intera altezza del vano 6. Detta anta inferiore 10 à ̈ girevolmente associata a detti primi pattini 13, previsti su ciascun lato del mobile 1, mediante primi perni 12, sporgenti dalle superfici laterali di detta anta inferiore 10, preferibilmente in corrispondenza di una porzione essenzialmente centrale dell’estensione verticale dell’anta stessa. In questo modo detta anta inferiore 10 à ̈ liberamente girevole attorno ad un primo asse orizzontale X1, definito dall’estensione di detti primi perni 12, come si osserva in figura 3A.

[0039]. In particolare, ciascuno di detti primi perni 12 Ã ̈ vincolato a detta anta inferiore 10 mediante un piastra di fissaggio 11, preferibilmente a forma di L, prevista sulla faccia posteriore di detta anta 10, ossia sulla superficie rivolta verso il vano interno 6 del mobile 1.

[0040]. Un primo elemento di rinvio mobile 113, quale ad esempio una puleggia, à ̈ montato su detto primo pattino 13, potendo così muoversi solidalmente ad esso. In particolare, detta prima puleggia mobile 113 à ̈ disposta coassialmente a detto primo perno 12, ed à ̈ girevole attorno a detto primo asse orizzontale X1. Detta prima puleggia mobile 113 à ̈ l’elemento di connessione tra detto primo cinematismo 110 e detta anta inferiore 10, avendo la funzione di trasmettere il movimento verticale all’anta e di reggerne il peso.

[0041]. Un primo mezzo di trasmissione del movimento 111, preferibilmente formato da una cinghia dentata, à ̈ vincolato con un’estremità sulla sommità del mobile 1, in corrispondenza della porzione terminale superiore di detta scanalatura guida 7, tramite un primo elemento di fissaggio 112; l’estremità opposta di detto primo mezzo di trasmissione del movimento 111 à ̈ invece associato ad un primo mezzo di bilanciamento G1 quale ad esempio un corpo solido.

[0042]. Seguendo lo sviluppo detta prima cinghia dentata 111 a partire dalla sua prima estremità, essa si estende all’interno di detta scanalatura 7, si avvolge attorno a detta prima puleggia mobile 113 venendone rinviata di 360° e, sempre sviluppandosi all’interno della scanalatura 7, ne fuoriesce dalla porzione terminale superiore, sostanzialmente in prossimità di detto primo elemento di fissaggio 112.

[0043]. Successivamente, detta prima cinghia dentata 111 subisce una serie di rinvii attorno ad una corrispondente prima pluralità di elementi di rinvio fissi, vincolati al fianco 2 di detto mobile 1: ad esempio, nelle figure allegate sono rappresentate a titolo esemplificativo ma non limitativo una prima puleggia frontale 114, atta a rinviare sostanzialmente di 90° detta prima cinghia dentata 111 verso l’interno del mobile 1, una prima puleggia di rinvio intermedia 115, anch’essa fissata al fianco 2 del mobile e avente preferibilmente diametro maggiore rispetto a quello di detta prima puleggia 114, che rinvia nuovamente detta prima cinghia dentata 111 verso una prima puleggia di supporto 116, fissata al fianco 2 del mobile in una posizione intermedia tra detta puleggia frontale 114 e detta puleggia di rinvio intermedia 115, sulla quale à ̈ scaricato il peso di detto primo corpo solido G1 che funge da contrappeso per detta anta inferiore 10.

[0044]. Vantaggiosamente, la massa di detto primo corpo solido G1 deve essere almeno pari, e preferibilmente maggiore per tener conto degli attriti che si sviluppano tra gli elementi costituenti il cinematismo, ad un quarto della massa di detta anta inferiore 10, ossia, in altre parole, la somma delle masse di detti primi corpi solidi G1 disposti su ciascun lato dell’anta 10 deve essere almeno pari alla metà della massa di detta prima anta 10: in questo modo, infatti, in ogni momento del movimento di detta anta tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura, e viceversa, il sistema à ̈ in equilibrio. Pertanto, vantaggiosamente, nel passaggio tra detta posizione di chiusura e detta posizione di apertura e viceversa, detta anta inferiore 10 può essere bloccata con sicurezza in una pluralità di posizioni intermedie.

[0045]. Inoltre, preferibilmente, la corsa di detto primo corpo solido G1, calcolata come la distanza che detto corpo solido G1 deve percorrere per passare dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, e viceversa, Ã ̈ sostanzialmente doppia rispetto alla corsa di detta anta inferiore 10, calcolata come la distanza che detto primo pattino 13 deve compiere per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura, e viceversa.

[0046]. Secondo una forma realizzativa preferenziale dell’invenzione, detto primo mezzo di trasmissione del movimento 111 consiste in una cinghia dentata provvista di dentatura solo in corrispondenza di una delle due facce; la faccia opposta à ̈ invece prevista liscia. La dentatura di detta cinghia 111 à ̈ atta ad impegnarsi sulla corrispondente dentatura di detta prima puleggia frontale 114 e detta prima puleggia di rinvio intermedia 115, entrambe formate vantaggiosamente da ruote dentate; detta prima puleggia mobile 113 e detta prima puleggia di supporto 116 possono invece essere formate da carrucole, ossia pulegge presentanti una gola liscia sulla propria superficie esterna, in quanto l’accoppiamento tra detta cinghia dentata e dette pulegge 113, 116 avviene tramite la faccia sprovvista di dentatura.

[0047]. I mezzi e gli elementi appartenenti al primo cinematismo 110 fin qui descritti consentono di muovere verticalmente detta anta inferiore 10 con un minimo sforzo da parte dell’utilizzatore: à ̈ infatti sufficiente che egli applichi una leggera trazione per sbilanciare l’equilibrio contrappeso G1/anta inferiore 10, sia in apertura che in chiusura, ed azionare quindi il movimento nella direzione desiderata.

[0048]. Il cinematismo 110 comprende inoltre un primo braccio 15, previsto per conferire il movimento roto-traslatorio a detta anta inferiore 10 in modo tale da consentire alla stessa, in posizione di apertura, di disporsi giacente su un piano sostanzialmente orizzontale ed almeno parzialmente alloggiata all’interno del vano 6 del mobile 1, al di sotto del coperchio 3.

[0049]. Detto primo braccio 15 comprende un corpo rigido allungato, preferibilmente metallico, girevolmente associato con un’estremità al fianco 2 del mobile attorno ad un primo fulcro F1 e con l’estremità opposta collegato a detta anta inferiore 10, mediante appositi mezzi di connessione.

[0050]. La posizione di detto primo fulcro F1 e di detti mezzi di connessione sull’anta 10, e la lunghezza di detto primo braccio 15 determinano la traiettoria di detta anta inferiore 10.

[0051]. Inoltre, vantaggiosamente, per effetto delle direttrici di forza derivanti dalla disposizione degli elementi sopra citati, quando detta anta inferiore 10, nel passaggio tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura, supera un “punto morto†, rappresentato in figura 8, essa prosegue in modo autonomo il proprio movimento verso il fine corsa, senza necessitare della trazione dell’utente; in questo modo, à ̈ pertanto possibile ottenere la completa di detta anta 10 anche da utenti di bassa statura.

[0052]. Similmente, detto secondo cinematismo 120, atto a muovere detta anta superiore 20 comprende un secondo mezzo di trasmissione del movimento 121, un secondo pattino 23, una seconda pluralità di elementi di rinvio 123, 124, 125, ed un secondo mezzo di bilanciamento G2 che funge da contrappeso.

[0053]. Detto secondo pattino 23, preferibilmente costituito da un carrello provvisto di rotelle, à ̈ scorrevole lungo una direzione verticale all’interno di una scanalatura guida 7, preferibilmente sagomata a “C†, prevista sul fianco 2 del mobile ed estendentesi sostanzialmente per l’intera altezza del vano 6. Detta anta superiore 20 à ̈ girevolmente associata a detti secondi pattini 23, previsti su ciascun lato del mobile 1, mediante secondi perni 22, sporgenti dalle superfici laterali di detta anta superiore 20, preferibilmente in corrispondenza di una porzione essenzialmente centrale dell’estensione verticale dell’anta stessa. In questo modo detta anta superiore 20 risulta girevole liberamente, attorno ad un secondo asse orizzontale X2, definito dall’estensione di detti secondi perni 22, come si osserva in figura 3B.

[0054]. In particolare, ciascuno di detti secondi perni 22 à ̈ vincolato a detta anta superiore 20 mediante un piastra di fissaggio 21, preferibilmente a forma di L, prevista sulla faccia posteriore di detta anta superiore 20, ossia sulla superficie rivolta verso la cavità interna 6 del mobile 1.

[0055]. Un secondo elemento di rinvio mobile 123, quale una puleggia, à ̈ montato su detto secondo pattino 23, potendo così muoversi solidalmente ad esso. Detta seconda puleggia mobile 123 à ̈ montata coassialmente a detto secondo perno 22, girevole quindi attorno a detto secondo asse orizzontale X2. Detta seconda puleggia mobile 123 à ̈ l’elemento di connessione tra detto secondo cinematismo 120 e detta anta superiore 20; su detta seconda puleggia mobile 123 à ̈ inoltre scaricato il peso di detta anta superiore 20.

[0056]. Un secondo mezzo di trasmissione del movimento 121, preferibilmente formato da una cinghia dentata, à ̈ vincolato con un’estremità sulla sommità del mobile 1, in corrispondenza della porzione terminale superiore di detta scanalatura guida 7, tramite un secondo elemento di fissaggio 122; l’estremità opposta di detta seconda cinghia dentata 121 à ̈ invece associata ad un secondo mezzo di bilanciamento G2 quale ad esempio un corpo solido.

[0057]. Seguendo lo sviluppo di detta seconda cinghia dentata 121 a partire dalla sua prima estremità, essa si estende all’interno di detta scanalatura 7, si avvolge attorno a detta seconda puleggia mobile 123 venendone rinviata di 360° e, sempre sviluppandosi all’interno della scanalatura 7, ne fuoriesce dalla porzione terminale superiore, sostanzialmente in prossimità di detto secondo elemento di fissaggio 122.

[0058]. Pertanto, detta scanalatura guida 7 dovrà possedere una larghezza tale da consentire, oltre allo scorrimento di detto primo e detto secondo pattino 13, 23, anche il passaggio al suo interno detto primo e detto secondo mezzo di trasmissione del movimento 111, 121 in doppia mandata.

[0059]. Successivamente, detta seconda cinghia dentata 121 subisce una serie di rinvii attorno ad una corrispondente seconda pluralità di elementi di rinvio fissi, vincolati al fianco 2 di detto mobile 1: ad esempio, nelle figure allegate sono rappresentate a titolo esemplificativo ma non limitativo una seconda puleggia frontale 124, atta a rinviare detta seconda cinghia dentata 121 di circa 90° verso l’interno del mobile 1, ed una seconda puleggia di supporto 125 fissata al fianco 2 del mobile 1 in prossimità del fondo 5, sulla quale à ̈ scaricato il peso di detto secondo corpo solido G2 che funge da contrappeso per detta anta superiore 20.

[0060]. Vantaggiosamente, la massa di detto secondo corpo solido G2 deve essere almeno pari, e preferibilmente maggiore per tener conto degli attriti che si sviluppano tra gli elementi costituenti il cinematismo, ad un quarto della massa di detta anta superiore 20, ossia, in altre parole, la somma delle masse di detti secondi corpi solidi G2 disposti su ciascun lato dell’anta superiore 20 deve essere almeno pari alla metà della massa di detta anta superiore 20: in questo modo, infatti, in ogni momento del movimento di detta anta tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura, e viceversa, il sistema à ̈ in equilibrio. Pertanto, vantaggiosamente, nel passaggio tra detta posizione di chiusura e detta posizione di apertura e viceversa detta anta superiore 20 può essere bloccata con sicurezza in una pluralità di posizioni intermedie.

[0061]. Inoltre, preferibilmente, la corsa di detto secondo corpo solido G2, calcolata come la distanza che detto corpo solido G2 deve percorrere per passare dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, e viceversa, Ã ̈ sostanzialmente doppia rispetto alla corsa di detta anta superiore 20, calcolata come la distanza che detto secondo pattino 23 deve compiere per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura, e viceversa.

[0062]. Secondo una forma realizzativa preferenziale dell’invenzione, detto secondo mezzo di trasmissione del movimento 121 consiste in una cinghia dentata provvista di dentatura solo in corrispondenza di una delle due facce; la faccia opposta à ̈ invece prevista liscia. La dentatura di detta cinghia 121 à ̈ atta ad impegnarsi sulla corrispondente dentatura di detta seconda puleggia frontale 124 e detta seconda puleggia di supporto 125, vantaggiosamente formate da ruote dentata; detta seconda puleggia mobile 123 può invece essere formata da una carrucola, ossia una puleggia presentante una gola liscia sulla propria superficie esterna, in quanto l’accoppiamento tra detta cinghia dentata 121 e detta puleggia mobile 123 avviene tramite la faccia sprovvista di dentatura.

[0063]. I mezzi e gli elementi appartenenti al secondo cinematismo 120 fin qui descritto consentono di muovere verticalmente detta anta superiore 20 con un minimo sforzo da parte dell’utilizzatore: à ̈ sufficiente infatti imprimere una leggera trazione per sbilanciare l’equilibrio contrappeso G2/anta superiore 20, sia in apertura che in chiusura, ed azionare quindi il movimento nella direzione desiderata.

[0064]. Il cinematismo 120 comprende inoltre un secondo braccio 25, previsto per conferire il movimento roto-traslatorio a detta anta superiore 20 in modo tale da consentire alla stessa, in posizione di apertura, di disporsi giacente su un piano sostanzialmente orizzontale e almeno parzialmente alloggiata all’interno del vano 6 del mobile 1, in prossimità di detto coperchio 3.

[0065]. Detto secondo braccio 25 comprende un corpo rigido allungato, preferibilmente metallico, girevolmente associato con un’estremità al fianco 2 del mobile attorno ad un secondo fulcro F2 e con l’estremità opposta collegato a detta anta superiore 20, mediante appositi mezzi di connessione.

[0066]. La posizione di detto secondo fulcro F2 e di detti mezzi di connessione su detta anta superiore 20, e la lunghezza di detto secondo braccio 25 determinano la traiettoria di detta anta superiore 20.

[0067]. Vantaggiosamente, per effetto delle direttrici di forza derivanti dalla disposizione degli elementi sopra citati, quando detta anta superiore 20 nel passaggio tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura, supera un “punto morto†, rappresentato in figura 8, essa prosegue in modo autonomo il proprio movimento verso il fine corsa, senza necessitare della trazione dell’utente; in questo modo, à ̈ pertanto possibile ottenere la completa apertura di entrambe le ante 10, 20 anche da utenti di bassa statura.

[0068]. Secondo una caratteristica particolarmente vantaggiosa, mezzi di sincronizzazione del movimento 200 sono previsti per accoppiare cinematicamente detti primo e secondo cinematismo 110, 120, in modo tale da sincronizzare il movimento di detta anta inferiore 10 e detta anta superiore 20. In altre parole, detti mezzi di sincronizzazione del movimento 200 fanno sì che muovendo una di dette due ante 10, 20 per passare da una posizione di chiusura ad una posizione di apertura, e viceversa, l’altra segua il movimento della prima.

[0069]. Tuttavia, à ̈ necessario tener conto della differente posizione di dette ante 10, 20, che corrisponde quindi ad una diversa ampiezza di movimento necessaria per portarsi dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, e viceversa. Pertanto detti mezzi di sincronizzazione 200 comprendono inoltre mezzi di variazione della trasmissione, per mezzo dei quali à ̈ possibile variare il rapporto di trasmissione tra detto primo cinematismo 110 e detto secondo cinematismo 120.

[0070]. Detti mezzi di sincronizzazione e variazione della trasmissione 200 comprendono una puleggia di trasmissione 201 montata solidale e coassiale ad un elemento di rinvio appartenente a detto primo cinematismo 110, ed un terzo elemento di trasmissione del movimento 202 formato da una terza cinghia dentata chiusa su se stessa ad anello e atta ad impegnarsi sia con detta puleggia di trasmissione del movimento 201 sia con una puleggia appartenente a detto secondo cinematismo 120 per attuare il collegamento cinematico tra detti primo e detto secondo cinematismo 110, 120.

[0071]. In particolare, con riferimento alle figure allegate a titolo esemplificativo, detta puleggia di trasmissione del movimento 201 Ã ̈ montata solidale e coassiale a detta prima puleggia di rinvio intermedia 115 appartenente a detto primo cinematismo 110, ed detto terzo elemento di trasmissione del movimento 202, si impegna sia con detta puleggia di trasmissione del movimento 201, sia anche con detta seconda puleggia di sostegno 125 appartenente a detto secondo cinematismo 120, attuando in questo modo il collegamento cinematico tra detti primo e detto secondo cinematismo 110, 120.

[0072]. Vantaggiosamente, il rapporto tra i diametri di detta prima puleggia di rinvio intermedia 115 e detta puleggia di trasmissione del movimento 201 à ̈ sostanzialmente uguale al rapporto tra la corsa di detta anta inferiore 10, calcolata come la distanza che detto primo pattino 13 deve compiere per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura, e la corsa di detta anta superiore 20, calcolata come la distanza che detto secondo pattino 23 deve compiere per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura; infatti, data la loro disposizione, la corsa dell’anta superiore 20 à ̈ inferiore alla corsa di detta anta inferiore 10, e pertanto, come si osserva nelle allegate figure, il diametro di detta prima puleggia di rinvio intermedia 115 à ̈ maggiore rispetto al diametro di detta puleggia di trasmissione 201.

[0073]. Secondo una caratteristica vantaggiosa dell’invenzione, un quarto mezzo di trasmissione 150, quale ad esempio un albero di trasmissione, può essere previsto tra almeno una puleggia appartenente al primo o al secondo cinematismo 110, 120 e disposta su un fianco 2 del mobile con la corrispondente puleggia disposta sul fianco 2 opposto. Grazie alla presenza di detto albero di trasmissione 150 à ̈ possibile conferire maggiore fluidità al meccanismo di apertura/chiusura, assicurando che i primi ed i secondi pattini 13, 23, previsti rispettivamente ai lati di detta prima e detta seconda anta 10, 20, rimangano perfettamente paralleli ed allineati nel passaggio tra detta posizione di apertura e detta posizione di chiusura, e viceversa.

[0074]. Vantaggiosamente, come si osserva in figura 3B, detto albero di trasmissione 150 può essere previsto tra la seconda puleggia di sostegno 125 prevista fissata ad un fianco 2 in prossimità del fondo 5 del mobile 1, e la corrispondente puleggia 125 fissata sul fianco 2 opposto.

[0075]. Eventualmente, mezzi attuatori motorizzati, quali ad esempio un motore elettrico, possono essere collegati a detto albero di trasmissione 150 per imprimere la coppia necessaria per attuare il movimento di detto primo e detto secondo cinematismo 110, 120 in risposta ad un comando inviato dall’utente tramite appositi mezzi di comando quali un pulsante posto sul mobile 1 o mediante un telecomando, come noto per un esperto del settore.

[0076]. Nelle figure 5, 6, 7 e 8 sono illustrate diverse fasi del passaggio di dette ante 10, 20 da una posizione di chiusura ad una posizione di apertura: la prima operazione da compiere consiste nell’avviare il movimento di detta anta superiore 20 afferrandola preferibilmente tramite primi mezzi di presa 26, quali ad esempio una maniglia. Detta maniglia 26 può essere sporgente rispetto alla superficie di detta anta, o ricavata da una gola ottenuta nello spessore dell’anta stessa.

[0077]. Avviando il movimento per detta anta superiore 20, si aziona di conseguenza il corrispondente cinematismo 120: il secondo corpo solido G2 inizierà la sua corsa verticale, ottenuta per gravità, essendo stato sbilanciato l’equilibrio anta superiore 20/corpo solido G2. Tale sbilanciamento induce detto secondo mezzo di trasmissione 121 a scorrere su detta seconda puleggia di sostegno 125, impegnandosi sulla sua dentatura ed inducendola pertanto a ruotare.

[0078]. Finché l’utente imprime una trazione su detta maniglia 26, detto secondo corpo G2 prosegue la sua corsa verso il basso e quindi detto secondo mezzo di trasmissione 121, poiché vincolato all’estremità opposta, trascina verso l’alto detto secondo pattino 23, facendolo scorrere all’interno della scanalatura guida 7, ed ottenendo il conseguente sollevamento di detta anta superiore 20 ad esso solidale.

[0079]. Contestualmente al suo movimento lineare verticale, detta anta superiore 20 bascula in modo controllato attorno a detto secondo asse orizzontale X2, grazie all’azione di detto secondo braccio 25 che guida progressivamente la rotazione attorno a detto secondo fulcro F2. La traiettoria risultante à ̈ tale da indurre detta anta superiore 20 a compiere un movimento roto-traslatorio per passare dalla posizione di chiusura, in cui giace su un piano verticale, alla posizione di apertura, in cui giace su un piano orizzontale e si trova disposta almeno parzialmente alloggiata all’interno di detto vano 6, in prossimità del coperchio 3 del mobile 1.

[0080]. Inoltre, come si osserva nelle figure allegate a titolo esemplificativo, se detta anta superiore 20 bascula attorno ad un asse X2 che si sviluppa in una regione essenzialmente centrale rispetto all’estensione verticale dell’anta stessa, la traiettoria di detta anta 20 nel passaggio tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura à ̈ tale da prevedere un ingombro massimo sostanzialmente pari alla metà della larghezza di detta anta superiore stessa 20.

[0081]. Contemporaneamente al movimento di detta anta superiore 20, grazie alla presenza di detti mezzi di sincronizzazione e variazione della trasmissione 200, il moto rotativo di detta seconda puleggia di sostegno 125 viene trasmesso alla prima puleggia di rinvio intermedia 115 appartenente a detto primo cinematismo 110, avviando quindi il movimento anche di detta anta inferiore 10.

[0082]. Infatti, la rotazione di detta prima puleggia di rinvio intermedia 115 trascina detto primo mezzo di trasmissione 111, sbilanciando il sistema anta inferiore 10/primo corpo solido G1 verso quest’ultimo, che inizia la sua corsa per gravità verso il basso.

[0083]. Man mano che detto primo corpo G1 prosegue la sua corsa verso il basso, detto primo mezzo di trasmissione 111, poiché vincolato all’estremità opposta, trascina verso l’alto detto primo pattino 13, facendolo scorrere all’interno della scanalatura guida 7, ed ottenendo il conseguente sollevamento di detta anta inferiore 10 ad esso solidale.

[0084]. Contestualmente al suo movimento lineare verticale, detta anta inferiore 10 bascula in modo controllato attorno a detto primo asse orizzontale X1, grazie all’azione di detto primo braccio 15 che guida la progressiva rotazione attorno a detto primo fulcro F1. La traiettoria risultante à ̈ tale da indurre detta anta inferiore 10 a compiere un movimento roto-traslatorio per passare dalla posizione di chiusura, in cui giace su un piano verticale, alla posizione di apertura, in cui giace su un piano orizzontale, parallelo al piano di giacitura di detta anta superiore 20, anch’essa almeno parzialmente alloggiata all’interno di detto vano 6, in prossimità del coperchio 3 del mobile 1.

[0085]. Vantaggiosamente, come detto, quando dette ante 10, 20 superano un “punto morto†(figura 8), esse proseguono autonomamente il proprio movimento di apertura, senza più necessitare dell’azione dell’utente.

[0086]. La posizione di apertura à ̈ raggiunta in modo stabile e sincronizzato da parte di entrambe le ante 10, 20 quando detto secondo pattino 23 raggiunge un fine-corsa superiore, disposto sostanzialmente in corrispondenza della porzione terminale superiore di detta scanalatura guida 7, e il primo pattino 13 à ̈ in battuta contro detto secondo pattino 23, come si osserva in figura 4.

[0087]. Il movimento contrario, ossia il passaggio di dette ante 10, 20 da una posizione di apertura ad una posizione di chiusura avviene in modo sostanzialmente identico, attuato a ritroso. In questo caso l’utilizzatore afferra detta anta inferiore 10, eventualmente servendosi di secondi mezzi di presa 16, quale ad esempio un tirante associato a detta anta inferiore 10 in particolare nella porzione inferiore ed interna, ed avvia il movimento di chiusura di detto primo cinematismo 110. Così facendo, egli provoca infatti uno sbilanciamento del sistema primo corpo solido G1/ anta inferiore 10 verso quest’ultima, la quale, a causa del peso proprio, avvia per gravità la corsa verso il basso, inducendo conseguentemente detto primo pattino 13 ad essa associato a scorrere lungo detta scanalatura guida 7.

[0088]. Inoltre, applicando una trazione verso il basso, l’utilizzatore induce detta anta inferiore 10 a ruotare attorno a detto primo asse orizzontale X1; la rotazione à ̈ tuttavia controllata dalla presenza di detto primo braccio 15, in modo tale che la traiettoria risultante sia un movimento roto-traslatorio che riporta detta anta inferiore 10 alla posizione di chiusura.

[0089]. Detta anta superiore 20 segue in modo sincronizzato il movimento di detta anta inferiore 10, essendo il moto di detto primo cinematismo 110 trasferito a detto secondo cinematismo 120 tramite detti mezzi di sincronizzazione e variazione della trasmissione 200.

[0090]. La posizione di chiusura (figura 2) Ã ̈ raggiunta in modo stabile e sincronizzato da parte di dette due ante 10, 20 quando la porzione esterna superiore di detta anta superiore 20 va in battuta contro un mezzo di fermo 27, quale ad esempio una piastra sporgente verticalmente dalla porzione frontale di detto coperchio 3, come mostrato in figura 2A.

[0091]. Vantaggiosamente, detto mobile 1 può comprendere, al di sotto di detto vano interno 6, una base 8 formante un altro vano contenitore; la presenza di detta base 8 à ̈ vantaggiosa in quanto permette a detto primo e detto secondo corpo solido G1, G2 di compiere una corsa lineare nel passaggio da una posizione di chiusura ad una posizione di apertura, come si osserva in figura 4.

[0092]. Da quanto precede risulta quindi evidente come la presente invenzione consegua gli scopi ed i vantaggi inizialmente previsti.

[0093]. Si à ̈ infatti realizzato un sistema per l’apertura/chiusura sincronizzata di ante che comporta un ingombro ridotto per le operazioni di apertura/chiusura.

[0094]. Tale sistema trova vantaggiosa applicazione su un mobile: infatti, in posizione di apertura, dette ante vengono almeno parzialmente alloggiate all’interno al mobile, in prossimità del coperchio 3, in un volume molto limitato e generalmente inutilizzato, consentendo pertanto il libero accesso al contenuto del vano interno. Come mostrato ad esempio nelle allegate figure, nel caso in cui detto sistema sia applicato ad un armadio guardaroba, per l’alloggiamento delle ante in posizione di apertura à ̈ possibile sfruttare lo spazio generalmente inutilizzabile compreso tra coperchio 3 ed un’eventuale asta appendiabiti A.

[0095]. Inoltre, poiché in posizione di apertura dette ante sono inserite all’interno del vano 6 del mobile 1, à ̈ vantaggiosamente possibile sovrapporre altri mobili o realizzare mobili di altezza tale da risultare a filo soffitto, o inseribili all’interno di nicchie.

[0096]. E’ opportuno osservare come entrambe le ante, nel passaggio tra la posizione di chiusura e la posizione di apertura, risultino sempre almeno parzialmente in appoggio sul mobile 1 e mai completamente a sbalzo, essendo previste girevoli attorno ad assi orizzontali X1, X2 vantaggiosamente disposti centralmente rispetto all’estensione verticale delle ante stesse.

[0097]. Inoltre, nel caso in cui detti mezzi di trasmissione del movimento 111, 121, 202 comprendano resistenti cinghie dentate e cuscinetti chiusi ed autolubrificanti, detto sistema di apertura/chiusura risulta vantaggiosamente fluido, silenzioso e durevole nel tempo, e non necessita di manutenzione.

[0098]. Ulteriore vantaggio offerto da un sistema di apertura/chiusura per ante secondo l’invenzione à ̈ quello di consentire all’utente di muovere in modo sincronizzato almeno due ante, anche di dimensioni e peso considerevoli, con uno sforzo minimo grazie alla presenza di mezzi di bilanciamento che ne assistono costantemente il movimento. Inoltre, grazie a detti mezzi di bilanciamento, le ante possono essere mantenute con sicurezza in posizioni intermedie.

[0099]. Si precisa infine che un sistema di apertura/chiusura per ante secondo la presente invenzione, oltre che trovare applicazione nel settore dell’arredamento, in particolare in mobili da cucina, armadi guardaroba ecc., può essere vantaggiosamente impiegato anche per l’apertura/chiusura di garage, rimesse o altre applicazioni in cui vi sia l’esigenza di chiudere o separare con delle ante un retrostante vano o cavità.

[00100]. Naturalmente, la presente invenzione à ̈ suscettibile di numerose applicazioni, modifiche o varianti senza con ciò uscire dall’ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

[00101]. Inoltre i materiali e le attrezzature utilizzati per la realizzazione della presente invenzione, nonché le forme e le dimensioni dei singoli componenti, potranno essere i più idonei a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (12)

1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di apertura/chiusura di ante comprendente almeno una prima anta (10), una seconda anta (20) ed un meccanismo (100) atto a muovere dette ante (10, 20) tra una posizione di chiusura, in cui dette ante (10, 20) giacciono sovrapposte su un medesimo piano sostanzialmente verticale, ad una posizione di apertura in cui dette ante (10, 20) sono disposte affacciate e giacenti su due piani paralleli sostanzialmente orizzontali, e viceversa, in cui il passaggio da detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura, e viceversa, avviene mediante un movimento roto-traslatorio sincronizzato e concorde di dette ante (10, 20), caratterizzato dal fatto che detto meccanismo (100) comprende un primo ed un secondo cinematismo (110, 120) atti a muovere rispettivamente detta prima anta (10) e detta seconda anta (20), detti cinematismi (110, 120) essendo separati e distinti, cinematicamente collegati attraverso mezzi di sincronizzazione e variazione del rapporto di trasmissione del moto (200) per imprimere una traiettoria differenziata al movimento sincronizzato di detta prima anta (10) rispetto a detta seconda anta (20) nel passaggio tra detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura e viceversa.
2. 2. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo e detto secondo cinematismo (110, 120) comprendono ciascuno coppie di elementi simmetricamente disposti adiacenti ai lati opposti di detta prima e detta seconda anta (10, 20), detti elementi comprendendo rispettivamente, su ciascun lato, - primi e secondi mezzi di trasmissione del movimento (111, 121), - un primo ed un secondo pattino (13, 23) scorrevoli all’interno di una scanalatura guida (7) verticale associabile ad un fianco (2) di un vano (6) chiudibile con detta prima e detta seconda anta (10, 20) per passare da detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura, e viceversa, detta prima e detta seconda anta (10, 20) essendo montate girevoli sul rispettivo pattino attorno rispettivamente ad un primo ed un secondo perno (12, 22); - una prima pluralità di elementi di rinvio (113, 114, 115, 116) ed una seconda pluralità di elementi di rinvio (123, 124, 125); - un primo ed un secondo mezzo di bilanciamento (G1, G2); - un primo braccio (15) girevolmente associabile a detto fianco (2) e a detta prima anta (10) in corrispondenza delle rispettive estremità, ed un secondo braccio (25) girevolmente associabile a detto fianco (2) e a detta seconda anta (20) in corrispondenza delle rispettive estremità.
3. 3. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo la rivendicazione 2, in cui detti primi e detti secondi mezzi di trasmissione del movimento (111, 121) comprendono rispettivamente una prima ed una seconda cinghia dentata vincolabile con un’estremità su una parete sommitale (3), e associata con l’estremità opposta ad un rispettivo primo e secondo mezzo di bilanciamento (G1, G2), ciascuno formato da un corpo solido, detta prima e detta seconda cinghia dentata (111, 121) essendo atte ad impegnarsi rispettivamente con detta prima pluralità di elementi di rinvio (113, 114, 115, 116) e detta seconda pluralità di elementi di rinvio (123, 124, 125).
4. 4. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo la rivendicazione 3, in cui detto primo corpo solido (G1) ha una massa almeno pari ad un quarto della massa di detta prima anta (10) e funge da contrappeso per detta prima anta (10), e detto secondo corpo solido (G2) ha una massa almeno pari ad un quarto della massa di detta seconda anta (20) e funge da contrappeso per detta seconda anta (20).
5. 5. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui la distanza che detto primo e detto secondo corpo solido (G1, G2) percorrono per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura à ̈ sostanzialmente pari rispettivamente al doppio della distanza che detto primo pattino (13) compie per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura, e al doppio della distanza che detto secondo pattino (23) compie per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura.
6. 6. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui detta prima pluralità di elementi di rinvio (113, 114, 115, 116) di detto primo cinematismo (110) e detta seconda pluralità di elementi di rinvio (123, 124, 125) di detto secondo cinematismo (120) comprendono rispettivamente - una prima ed una seconda puleggia mobile (113, 123), ciascuna montata solidale sul rispettivo pattino (13, 23) coassialmente rispettivamente a detto primo e detto secondo perno (12, 22), ed - una prima (114, 115, 116) ed una seconda (124, 125) pluralità di pulegge fissabili a detto fianco (2).
7. 7. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo la rivendicazione 6, in cui detti mezzi di sincronizzazione e variazione del rapporto di trasmissione (200) comprendono una puleggia di trasmissione (201) montata solidale e coassiale ad una puleggia (115) di detta prima pluralità di pulegge fissabili a detto fianco (2) e appartenente a detto primo cinematismo (110), ed un terzo elemento di trasmissione del movimento (202) formato da una terza cinghia dentata chiusa su ad anello e atta ad impegnarsi sia con detta puleggia di trasmissione del movimento (201) sia con una puleggia (125) di detta seconda pluralità di pulegge fissabili a detto fianco (2) e appartenente a detto secondo cinematismo (120) per attuare il collegamento cinematico tra detti primo e detto secondo cinematismo (110, 120).
8. 8. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo la rivendicazione 7, in cui il rapporto tra i diametri di detta puleggia di trasmissione del movimento (201) e della puleggia (115) su cui à ̈ montata detta puleggia di trasmissione del movimento (201) à ̈ sostanzialmente pari al rapporto tra la distanza che detto secondo pattino (23), associato a detta seconda anta (20), compie per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura e la distanza che detto primo pattino (13), associato a detta prima anta (10), compie per passare dalla posizione di chiusura a quella di apertura.
9. 9. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, in cui quarti mezzi di trasmissione (150), comprendenti un albero di trasmissione, sono previsti tra almeno un elemento di rinvio fissabile a detto fianco (2) ed il corrispondente elemento di rinvio previsto sul fianco (2) opposto.
10. 10. Sistema di apertura/chiusura di ante secondo la rivendicazione 9, in cui mezzi attuatori motorizzati sono collegati a detto albero di trasmissione (150) per attuare il movimento di detto primo e detto secondo cinematismo (110, 120).
11. 11. Mobile (1) comprendente almeno due fianchi (2) paralleli ed un coperchio (3) definenti un vano (6) chiudibile con un sistema di apertura/chiusura di ante secondo la rivendicazione 1.
12. 12. Mobile (1) secondo la rivendicazione 11, in cui detto primo e detto secondo cinematismo (110, 120) comprendono ciascuno coppie di elementi simmetricamente disposti su detti fianchi (2), detti elementi comprendendo rispettivamente, su ciascun fianco (2), - primi e secondi mezzi di trasmissione del movimento (111, 121), - un primo ed un secondo pattino (13, 23) scorrevoli all’interno di una scanalatura guida (7) verticale associabile a detto fianco (2) per passare da detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura, e viceversa, detta prima e detta seconda anta (10, 20) essendo montate girevoli sul rispettivo pattino attorno rispettivamente ad un primo ed un secondo perno (12, 22); - una prima pluralità di elementi di rinvio (113, 114, 115, 116) ed una seconda pluralità di elementi di rinvio (123, 124, 125); - un primo ed un secondo mezzo di bilanciamento (G1, G2); - un primo ed un secondo braccio (15, 25) girevolmente associati con un’estremità a detto fianco (2), rispettivamente attorno ad un primo ed un secondo fulcro (F1, F2), e con l’estremità opposta collegati ai lati rispettivamente di detta prima e detta seconda anta (10, 20) in modo tale che, in posizione di apertura, detta prima e detta seconda anta (10, 20) risultino almeno parzialmente alloggiate all’interno di detto vano (6), in prossimità di detto coperchio (3).