ITPN20120012U1 - Sistema di fissaggio rinforzato a foro passante per appendiabiti - Google Patents

Sistema di fissaggio rinforzato a foro passante per appendiabiti

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ITPN20120012U1
ITPN20120012U1 ITPN20120012U ITPN20120012U1 IT PN20120012 U1 ITPN20120012 U1 IT PN20120012U1 IT PN20120012 U ITPN20120012 U IT PN20120012U IT PN20120012 U1 ITPN20120012 U1 IT PN20120012U1
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Descrizione del modello d’utilità industriale intitolato:
"SISTEMA DI FISSAGGIO RINFORZATO A FORO PASSANTE PER APPENDIABITI"
Il presente trovato ha per oggetto un sistema di fissaggio rinforzato per gli appendiabiti che sono destinati particolarmente ad essere applicati sulle porte delle abitazioni o delle stanze, oppure su ante di mobili.
Caratteristica principale della presente innovazione è quella di prevedere l'applicazione di Lilla contro-piastrina o targhetta, sulla superficie della porta o anta che è opposta a quella di applicazione della base dell’appendiabiti, per interposizione di una vite di umane con borchia o dado di ripresa in un foro passante della stessa porta, mentre una seconda vite o riscontro è presente sulla stessa base dell’appendiabiti, per impedirne agili possibile movimento di rotazione.
Nel settore industriale dell'arredamento e degli accessori per mobili, sono noti degli appendiabiti i cui elementi strutturali e funzionali, nella maggior parte dei casi, presentano sezioni resistenti molto ridotte e generalmente dotate di una elevata rigidità, per meglio garantire il sostegno dell'oggetto o indumento appeso.
Una tipologia molto diffusa di tali appendi abiti è data da quelli che si applicano alla porta o anta per mezzo di uno speciale nastro biadesivo che viene interposto tra la superficie della porta e la superficie della base del medesimo appendiabiti.
Notoriamente, questa forma di applicazione degli appendi abiti comporta l'inconveniente che, con il passare del tempo e con il deteriorarsi delle prestazioni del bi-adesivo, anche per effetto delle continue sollecitazioni e trazioni derivate dal loro utilizzo, dovute al peso caricato sullo stesso appendiabiti, i medesimi appendiabiti si staccano e si rendono inservibili per una eventuale nuova applicazione, anche per il deteriorarsi della superficie della porta alla quale
erano stati applicati.
A parziale soluzione di tale inconveniente, è noto l'utilizzo di particolari sistemi di fissaggio con una o più viti autofilettanti che assicurano l'appendiabiti alla porta, preferibilmente di materiale ligneo, consentendone una buona resistenza.
Il principale inconveniente di tali sistemi consiste nel fatto che la vite, con l'andare del tempo è sottoposta a continue sollecitazioni e trazioni, dovute al peso caricato sullo stesso appendiabiti e, sforzando sulla porta, fuoriesce dalla sede in cui è fissata, provocando il distacco dell'appendiabiti e molto spesso anche un parziale distacco del materiale con cui è realizzata la porta, rovinando la. Compito principale di quanto forma oggetto della presente innovazione è quindi quello di poter adottare un sistema di fissaggio degli appendiabiti alle porte delle abitazioni o alle ante di mobili, tale che ne assicuri la stabilità nel tempo, anche nelle condizioni più gravose di sostegno di abiti e di pesi in generale.
Nell'ambito del compito sopra esposto, un altro importante scopo è quello di poter adottare un sistema di fissaggio degli appendiabiti che consenta anche una identificazione ed una personalizzazione del singolo ambiente, vano o locale di cui la porta consente la chiusura e l'apertura.
Non ultimo scopo della presente innovazione è quello di realizzare un sistema di fissaggio degli appendiabiti che risulti strutturalmente semplice e quindi di costo contenuto, oltre che di facile ed intuitiva applicazione.
Il compito e gli scopi accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da un sistema di fissaggio che si caratterizza per il fatto di prevedere l'applicazione di una contro-placchetta o targhetta, sulla superficie della porta che è opposta a quella di applicazione della base dell’appendiabiti, per interposizione di una vite di unione con borchia o dado di ripresa in un foro passante della stessa porta, mentre una seconda vite o riscontro è applicata alla stessa base dell'appendiabiti, per impedirne ogni possibile rotazione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare ma non esclusiva forma di attuazione del sistema in esame, anche con l'ausilio di n. 5 figure schematiche riprodotte nelle tre tavole allegate e delle quali:
-la fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista prospettica ed in esploso degli elementi principali dell'appendiabiti che consentono l'attuazione del presente sistema di applicazione ad esempio ad una porta;
-la fig. 2 di tav. 1 rappresenta una vista frontale di alcuni degli elementi dell' appendiabiti di fig. 1; -la fig, 3 di tav. 2 rappresenta una vista trasversale degli stessi elementi di appendi abiti delle figg. 1 e 2, secondo il piano di sezione III - III di fig. 2;
-la fig. 4 di tav. 2 rappresenta una vista trasversale esterna analoga alla vista di fig. 3, ma secondo un diverso piano di sezione della porta dove il sistema in esame è applicato;
-la fig. 5 di tav. 3 rappresenta un vista d'assieme analoga alla vista di fig. l, per una prima variazione costruttiva dell' appendiabiti, sempre assemblato secondo il sistema in esame.
In tutte le figure gli stessi particolari sono rappresentati, o SI intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.
Sulla scorta delle figure precedentemente citate, un tradizionale appendiabiti (10) è sostanzialmente costituito da un corpo di fissaggio (11), preferibilmente con superficie di base (12) piatta, detto corpo (11) essendo dotato di una coppia di pomelli o ganci (13 - 14), per il sostegno degli abiti, detti pomelli (13 - 14) essendo associati al corpo di base (11) per mezzo di rispettivi gambi (15 - 16). Lo stesso tradizionale appendiabiti (l0) è completato dalla presenza di una coppia di fori svasati e passanti (17 -18) che sono ricavati in opportuna posizione lungo il corpo di fissaggio (11).
Innovativamente, il presente sistema prevede il fissaggio dell'appendiabiti (10) alla superficie interna (Al) della porta o anta (A), per mezzo di una vite (20) il cui gambo filettato (21) si alloggia nella sede (17) del corpo (11) e si avvita nella sede filettata (31) di un borchia o rivetto (30), la quale borchia (30) ha la testa (32) in battuta con una piastrina (40) che è applicata alla superficie esterna (A2) della medesima porta (A).
Secondo la soluzione costruttiva indicata nelle vane figure allegate, detta piastrina o targhetta (40) è costituita da un corpo rigido piatto, ad esempio di forma rettangolare (41), munito di un foro passante (42) che è preferibilmente realizzato in posizione baricentrica e preferibilmente in prossimità del suo lato superiore, per favorire una sua disposizione regolare e quindi con i lati paralleli ai bordi della porta (A).
Conforme ad una soluzione già nota e come già specificato, 1'appendiabiti (10) è completato dalla presenza del foro (18) nel quale si applica una vite, ad esempio autofilettante (50), il cui gambo (51) si avvita sulla superficie interna (Al) della porta (A), per impedire ogni possibile oscillazione o rotazione dello stesso appendiabiti.
Conforme al presente sistema, la medesima porta o anta (A) è innovativamente munita di un preventivo foro passante (A') che è atto ad alloggiare il gambo (33) della borchia (30), impedendo il passaggio della sua testa (32).
Lo stesso gambo (33) è dotato di un suo foro filettato assiale (31), il quale è atta ad avvitare il gambo filettato (21) della vite (20).
Descritte così i pochi e semplici elementi costituenti l'appendiabiti (10) ed i suoi accessori, si riassume di seguito la loro evidente funzione nell'attuazione del sistema in esame, oltre che verificarne la rispondenza dello stesso sistema al conseguimento degli scopi specificati.
Dopo aver eseguito il foro passante (A') nella voluta posizione della porta o anta (A), si procede ad applicarvi il gambo (33) della borchia (30), dopo che lo stesso gambo (33) sia stato precedentemente inserito nel foro (42) della piastrina o targhetta (40), previa sua applicazione sulla superficie esterna (A2) della stessa porta (A).
Si procede quindi ad applicare la base piatta (12) del corpo (11) di un appendiabiti (l0), contro la superficie interna (Al) della medesima porta (A), in modo tale che 1'asse del suo foro svasato e passante (17) sia allineato all'asse del foro (A') e quindi del gambo (33) della borchia (30) che vi è già inserita.
Si procede quindi all' inserimento in detto foro (17) del gambo filettato (21) della vite (20), avvitandolo alla filettatura interna (31) di detta borchia o rivetto (30), fino a consolidare il fissaggio dell'appendiabiti (10) con la porta (A) e con la targhetta (40), formando un unico corpo solidale, naturalmente previa graduale regolazione della verticalità sia della targa esterna (40) che dell' appendiabiti interno (10).
L'applicazione della vite (SO) nella sede (18) dell'appendiabiti (10), incidendo per auto filettatura sulla superficie (A 1) della porta Cl O), assicura il mantenimento nel tempo della voluta posizione dell' appendiabiti (10) e della contrapposta targhetta (40), anche in presenza di urti o strappi dovuti al corrente uso di ogni appendiabiti.
Con il sistema fino ad ora descritto, si rende quindi possibile l'applicazione di un appendiabiti che assicuri la massima solidità anche nel tempo, conforme al compito principale specificato.
Lo stesso sistema di fissaggio di un appendiabiti consente poi di poter utilizzare la targhetta esterna per indicare l'uso o la personalizzazione del vano che è delimitato dalla porta, come ad esempio l'indicazione del numero di stanza di un albergo o l'etichetta di WC per i servizi di una comunità, conforme ad un altro degli scopi specificati.
La composizione semplice dei pochi elementi costituenti l'appendiabiti fino ad ora esemplificato, oltre che il suo intuitivo sistema di applicazione e fissaggio, rendono la soluzione fino ad ora esemplificata assolutamente economica e pratica, conforme ad altri scopi specificati.
Con riferimento alla fig. 5, come già indicato, è proposta una prima variazione costruttiva dell' appendi abiti in esame, con conseguente ovvio adattamento del suo sistema di applicazione, trattandosi appunto dell'applicazione di una coppia di identici appendi abiti (10) ad un'unica piastra (40a) con corpo allargato (41a) e dotata di rispettivi fori passanti (42a - 42b).
Identici rivetti o borchie (30) sono applicati ai fori (42a - 42b) della placca (40) per potervi infilare i gambi (33) nei rispettivi fori (A') già ricavati sulla porta o anta (A), dopo aver applicata una analoga targhetta (40) sulla sua superficie (A2).
Con l'applicazione dei due appendiabiti (10) sulla superficie (Al) della stessa porta (A) e con l'allineamento ed avvitamento dei loro fori (17) alle cavità filettate (31) dei rivetti (30), nei rispettivi fori passanti (A'), si consegue la stabile unione degli stessi appendiabiti (10) che, con l' avvitamento delle viti autofilettanti (50) nelle sedi (18), garantiscono la solidità dell'unione nel tempo anche con la targhetta esterna (40), seguendo sostanzialmente lo stesso sistema già descritto e conseguendo gli stessi scopi già specificati.
Si è così constatato come il sistema raggiunge il compito e gli scopi prefissati, trattandosi di un sistema di fissaggio per appendiabiti (10) molto resistente, in grado di sopportare elevati carichi di peso e trazione, grazie all'adozione di una placca (40) che può inoltre svolgere anche una funzione segnaletica per l'utente disorientato che è alla ricerca di una precisa stanza.
Naturalmente la soluzione costruttiva e la successione delle fasi fino ad ora esemplificate possono essere variate ed adattate a situazioni particolari. È ad esempio possibile utilizzare appendi abiti (10) aventi una diversa conformazione ed un diverso numero di pomelli o ganci ( 13 - 14) o altre forme di supporto degli abiti o di altre cose da sostenere, così come può variare il numero di appendi abiti (10) da applicare con una unica placchetta (40).
È ancora possibile applicare il sistema in esame anche su pareti mobili o sostituire le viti (20) e le borchie filettate (30) ad esempio con normali rivetti o ancora con tradizionale vite e dado, così come i singoli clementi dell'appendiabiti (10) e della piastra (40) possono essere realizzati in ogni materiale più adatto, oltre che nelle forme più diverse. È inoltre possibile prevedere l'eliminazione della seconda vite (50) e del suo foro d'applicazione (18), prevedendo la presenza di almeno una piccola sporgenza conica o parte inferiore rugosa sulla superficie piana (12) del corpo (11) dell'appendiabiti (10).
È possibile applicare il sistema di fissaggio rinforzato, così come fino ad ora descritto, anche per altri usi diversi dall' appendiabiti, come ad esempio per porta accessori o tasche da applicare ed individuare su pannelli anche fissi disposti su postazioni di lavoro, come per sostenere oggetti di tipo ornamentale, di arredo o di esposizione in fiere e mostre, o ancora di specifico impiego in determinate condizioni di vita o di lavoro, nelle quali condizioni la targhetta applicata sulla parete (A2) consente una logica connessione con quanto applicato sul contrapposto lato (A 1) ad esempio di un pannello o parete (A). In relazione al vario tipo d'uso, il sistema di fissaggio in esame può prevedere diverse forme delle stesse targhette e delle sue borchie, così come dei materiali e dei colori degli elementi che ne consentono l'attuazione.
È infine possibile sostituire la targhetta esterna (40) con un identico o simile appendiabiti esterno (10), sostituendo la borchia (30) con un'altra vite che sia comunque dotata di gambo con foro filettato (31) per l'unione alla vite (20).
Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti si intendono comunque rientranti nel!' originalità del sistema che si vuole proteggere.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di fissaggio rinforzato a foro passante per appendiabiti (10), che sono destinati particolarmente ad essere applicati sulle porte (A) delle abitazioni o delle stanze, oppure su ante di mobili (A), in cui l’appendiabiti (10) è costituito da un corpo di fissaggio (11), preferibilmente con superficie di base (12) piatta, detto corpo di fissaggio (11) essendo dotato di una coppia di pomelli o ganci (13, 14) per il sostegno degli abiti, detti pomelli (13, 14) essendo associati a detto corpo di fissaggio (11) per mezzo di rispettivi gambi (15, 16), detto corpo di fissaggio (11) essendo fissato alla superficie interna (A1) della porta o anta (A), alla cui superficie opposta esterna (A2) è applicata una piastrina o targhetta (40) costituita da un corpo rigido piatto (41) munito di un foro passante (42), detta porta o anta (A) essendo munita di un preventivo foro passante (A’), e detto corpo di fissaggio (11) essendo munito di un foro (18) nel quale si applica una vite autofilettante (50), il cui gambo (51) si avvita sulla superficie interna (A1) della porta (A), per impedire ogni possibile oscillazione o rotazione dello stesso appendiabiti, caratterizzato dal fatto che nel detto corpo di fissaggio (11) è ricavato un foro svasato e passante (17), allineato con l’asse del foro (A’), per l’inserimento del gambo filettato (21) di una vite (20) che si avvita nella filettatura interna (31) di una borchia o rivetto (33), allineata con l’asse del foro passante (A’), dopo che lo stesso gambo (33) sia stato precedentemente inserito nel foro passante (42) della piastrina o targhetta (40), previa sua applicazione sulla superficie esterna (A2) della stessa porta (A), la quale borchia o rivetto (33) ha la testa (32) in battuta con detta piastrina (40) ed è impedita di passare attraverso detto foro passante (A’).
  2. 2. Sistema di fissaggio rinforzato a foro passante secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto foro passante (42) della piastrina o targhetta (40) è realizzato preferibilmente in posizione baricentrica e preferibilmente in prossimità del suo lato superiore, per favorire una sua disposizione regolare e quindi con i lati paralleli ai bordi della porta (A).
  3. 3. Sistema di fissaggio rinforzato a foro passante secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la superficie esterna della targhetta (40) si rende disponibile per la riproduzione di almeno una cifra, una parola o una figura che sono atte ad individuare e personalizzare l’ambiente o il vano delimitato dalla porta o anta (A).
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