ITPI20130037A1 - Un dispositivo espositore per materassi con sistema di prelievo automatico del materasso - Google Patents

Un dispositivo espositore per materassi con sistema di prelievo automatico del materasso

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ITPI20130037A1
ITPI20130037A1 IT000037A ITPI20130037A ITPI20130037A1 IT PI20130037 A1 ITPI20130037 A1 IT PI20130037A1 IT 000037 A IT000037 A IT 000037A IT PI20130037 A ITPI20130037 A IT PI20130037A IT PI20130037 A1 ITPI20130037 A1 IT PI20130037A1
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IT
Italy
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trolley
mattress
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way
mattresses
Prior art date
Application number
IT000037A
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English (en)
Inventor
Antonio Caso
Original Assignee
Materassificio Montalese S P A
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47FSPECIAL FURNITURE, FITTINGS, OR ACCESSORIES FOR SHOPS, STOREHOUSES, BARS, RESTAURANTS OR THE LIKE; PAYING COUNTERS
    • A47F7/00Show stands, hangers, or shelves, adapted for particular articles or materials
    • A47F7/30Show stands, hangers, or shelves, adapted for particular articles or materials for furniture, e.g. beds, mattresses

Landscapes

  • Mattresses And Other Support Structures For Chairs And Beds (AREA)

Description

UN DISPOSITIVO ESPOSITORE PER MATERASSI CON SISTEMA DI
PRELIEVO AUTOMATICO DEL MATERASSO
Ambito dell’invenzione
La presente invenzione riguarda il settore tecnico inerente gli espositori.
In particolare l’invenzione si riferisce ad un innovativo espositore per materassi il quale, attraverso un apposito sistema di prelievo, consente di riporre i materassi in maniera sovrapposta l’uno all’altro e prelevarli quando necessario, per cui riducendo notevolmente gli ingombri.
Brevi cenni alla tecnica nota
Allo stato attuale della tecnica i materassi vengono esposti nei negozi o nei locali espositivi semplicemente posizionandoli singolarmente nell’area espositiva in modo tale che il potenziale acquirente possa guardarli, provarli ed eventualmente decidere sull’acquisto.
E’ ovvio che un elevato numero di materassi in esposizione può occupare un’ampia area espositiva ed à ̈ dunque possibile il caso in cui si possano avere difficoltà organizzative nel riuscire a predisporli tutti entro l’area espositiva di cui si dispone. Sorge dunque una problematica di gestione di un numero elevato di materassi all’interno di un’area limitata.
Sintesi dell’invenzione
È quindi scopo della presente invenzione fornire una nuova tipologia di espositore per materassi che risolva i suddetti inconvenienti tecnici.
In particolare à ̈ scopo della presente invenzione fornire un nuovo espositore che consenta di ridurre notevolmente gli ingombri, permettendo così l’esposizione simultanea di un elevato numero di materassi anche in caso di ambienti ristretti.
Questi e altri scopi sono ottenuti con il presente dispositivo espositore 1 per materassi 100 in accordo alla rivendicazione 1.
Il presente dispositivo espositore (1) per materassi (100) comprendente:
− Un telaio (2’, 2’’) avente due o più ripiani di appoggio (6) fissi, tra loro sovrapposti lungo l’altezza del telaio e su cui poter predisporre in ogni uno un materasso (100);
− Un piano di prelievo (10) scorrevole lungo l’altezza del telaio;
− Mezzi (70, 80) per trasferire il materasso dal piano di appoggio fisso (6) al piano di prelievo (10) e viceversa quando il piano di prelievo (10) viene portato alla quota prescelta in corrispondenza di un piano di appoggio fisso (6) selezionato.
In accordo all’invenzione detti mezzi (70, 80) comprendono:
− Un dispositivo di aggancio (70) predisposto in modo traslabile lungo il piano di prelievo (10) in modo tale da risultare mobile verso il piano di appoggio fisso (6) e viceversa;
− Un carrello di supporto (80) su cui poter predisporre un materasso (100) e arrangiato in modo tale da risultare trascinabile dal piano di appoggio fisso (6) al piano di prelievo (10) e viceversa;
− Il dispositivo di aggancio (70) essendo configurato in modo tale da agganciare il carrello di supporto (80) in modo tale da trascinarlo dal piano di appoggio fisso (6) al piano di prelievo (10) e viceversa.
In tal maniera à ̈ adesso possibile impilare tutti i materassi sugli appositi ripiani e tali per cui ogni materasso poggi su un proprio carrello di supporto. Essendo i materassi ordinatamente impilati l’uno sull’altro questo consente un notevole risparmio di ingombri.
Quando à ̈ necessario prelevare uno specifico materasso, à ̈ sufficiente azionare il piano di prelievo 10 per portarlo alla quota richiesta per poi azionare il dispositivo di aggancio 70 che afferra il carrello su cui à ̈ predisposto il materasso per portarlo sul piano di prelievo 10. A questo punto il piano di prelievo può essere abbassato in modo tale che chiunque possa visionare con comodità il materasso. In questa maniera i materassi ordinatamente impilati possono essere singolarmente prelevati per poi, eventualmente, riporli nel loro ripiano originale.
Ulteriori vantaggi sono desumibili dalle rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e i vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente con la descrizione che segue di alcune forme realizzative, fatte a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, in cui:
− La figura 1 mostra una vista assonometrica di un dispositivo espositore per materassi;
− La figura 2 mostra una vista laterale;
− La figura 3, sempre in una vista laterale, mostra il pianale 10 mobile verticalmente per il prelievo di un materasso;
− La figura 4 evidenzia il motore e la trasmissione azionata dal motore e che serve per movimentare verticalmente il pianale 10;
− La figura 5 mostra il dispositivo di aggancio 70, utilizzato per afferrare il materasso, e che prevede un carrello 72 scorrevole sul pianale 10;
− La figura 6 mostra un dettaglio del carrello 72 per evidenziare il magnete 73 di cui à ̈ corredato per operare il prelievo del materasso e il suo riposizionamento;
− La figura 6A dettaglia strutturalmente il dispositivo di aggancio ed in particolare il cinematismo che movimenta il carrello 72 provvisto del magnete 73;
− La figura 6B à ̈ sempre un dettaglio relativo al carrello per evidenziare il suo aggancio alla catena di strascinamento e i magneti 73;
− La figura 6C mostra una soluzione di aggancio meccanico/pneumatica alternativa all’uso dei magneti;
− La figura 6D à ̈ una vista di assieme per mostrare l’insieme delle catene di trascinamento che comandano, come descritto, il sollevamento e l’abbassamento del pianale su cui viene predisposto il materasso prelevato e l’avanzamento e la retrocessione del carrello che aggancia nel prelievo il materasso;
− Le figure 7 e 8 mostrano una fase di prelievo di un materasso 100;
− La figura 9 à ̈ un dettaglio che mostra i ripiani fissi su cui si predispongo i materassi;
− La figura 9A e 9B mostrano come il piano con rotelle su cui à ̈ predisposto il materasso può essere ottenuto ad esempio dalla stessa rete del materasso quando privata delle gambe di supporto e predisponendovi le apposite rotelle; La stessa figura mostra l’applicazione con vite di una apposita lastra metallica affinché il piano con ruote possa agganciarsi al magnete;
− La sequenza di figure dalla 10 alla 16 mostrano anche esse in vista assonometrica una sequenza di prelievo del materasso e riposizionamento in posizione iniziale.
Descrizione di alcune forme realizzative preferite
La figura 1 mostra una vista assonometrica dell’espositore 1 in accordo all’invenzione.
L’espositore 1 prevede un telaio 2 il quale à ̈ formato da una parte anteriore 2’ ed una parte posteriore 2’’.
La parte anteriore 2’ à ̈ adibita ad accogliere i cinematismi che comandano la movimentazione del materasso. La parte posteriore 2’’ à ̈ invece la parte ricevente, con funzione di magazzino ove vengono impilati i materassi l’uno sull’altro e lasciati in giacenza.
Quando à ̈ necessario visionare un materasso questo viene prelevato dalla parte posteriore come descritto nel seguito.
La parte anteriore 2’ prevede quattro montanti verticali 3 che delimitano un’area interna, ad esempio di forma rettangolare o quadrangolare.
Come meglio chiarito nel seguito, la struttura della parte anteriore 2’ à ̈ adibita a supporto degli apparati previsti per il prelievo dei materassi.
I quattro montanti verticali 3 sono collegati tra loro alla base attraverso tre traversi 4 posti in successione e parallelamente al suolo. In questo modo formano una base di appoggio stabile. Alla stessa maniera, altri quattro traversi 5 sono posti orizzontalmente in testa ai montanti 3 in modo tale da chiudere la struttura. La parte anteriore 2’ del telaio 2 risulta così di forma cubica o parallelepipeda e posta stabilmente al suolo.
Ovviamente tra un montante 3 e il successivo si possono porre dei pannelli (ad esempio in plastica o similari) per coprire i vari cinematismi e dunque a protezione dell’operatore (come previsto dalle norma CE).
E’ ovvio che possono essere predisposte protezioni in svariati modi possibili e tali, ad esempio, da impedire un accidentale posizionamento di un operatore sotto il pianale 10 durante la sua movimentazione.
Le protezioni, non essendo oggetto specifico della presente invenzione, non verranno comunque qui dettagliate ulteriormente.
La parte posteriore 2’’ del telaio forma invece i ripiani fissi su cui vengono posti i materassi impilati l’uno sull’altro e che possono essere prelevati uno ad uno come subito chiarito nel seguito della presente descrizione.
La vista laterale di figura 2 mostra dunque i ripiani 6 collocati a varie quote lungo l’altezza della parte posteriore 2’’ del telaio.
I ripiani 6, come anche mostrato in parte in figura 1, sono fissati alla struttura che forma la parte posteriore 2’’ del telaio. Ad esempio la figura 1 mostra i vari ripiani che si collegano ai montanti verticali 7 che formano la struttura del telaio posteriore.
I ripiani 6 si collegano dunque ai montanti verticali 7 alle varie quote. I montanti verticali 7 sono predisposti in modo tale da delimitare anche loro un’area rettangolare o quadrangolare e sono in numero totale di quattro. Anche in questo caso, naturalmente, sono previsti i traversi 4 alla base e quelli 5 in cima al telaio per rendere stabile la struttura.
Il dettaglio di figura 9 ingrandisce in vista la forma di un ripiano 6 il quale à ̈ ottenuto attraverso delle travi orizzontali (6’, 6’’) che si collegano ai montanti 7 in modo tale da formare un piano di appoggio per il materasso. In particolare la trave laterale 6’’ e la sua corrispondente opposta formano due binari di scorrimento per un carrello con ruote su cui poggia il materasso (meglio dettagliato nel seguito). Il binario di scorrimento si distende, come evidente dalle figure, lungo la lunghezza longitudinale dell’espositore.
Tornando alla figura 1, la parte anteriore 2’ del telaio forma di fatto un sistema di guida verticale per il pianale 10 utilizzato per il prelievo dei materassi il quale à ̈ scorrevole verticalmente lungo la direzione dei montanti verticali 3.
Il pianale di prelievo 10 à ̈ mostrato in figura 1 quando su di esso à ̈ adagiato un materasso 100 prelevato ed à ̈ ulteriormente mostrato ad esempio in figura 10 privo di materasso.
Come mostrato in figura 10, il pianale 10 in questo caso à ̈ formato anche esso da due travi laterali 10’. Le travi laterali 10’ sono poi connesse tra loro attraverso una o più travi trasversali 10’’. Il pianale 10 à ̈ mobile verticalmente lungo la direzione dei montanti trasversali 3 attraverso un apposito sistema di sollevamento/abbassamento subito qui nel seguito dettagliato.
Il sistema di sollevamento/abbassamento del pianale 10 Ã ̈ mostrato nella sezione frontale di figura 4 (la figura 4 mostra infatti con la doppia freccia i due versi di sollevamento ed abbassamento del pianale 10).
Il sistema di sollevamento/abbassamento prevede un motore 50 (preferibilmente ma non necessariamente di tipo elettrico ad esempio un motoriduttore) che aziona una trasmissione (51, 52, 53, 54, 60’, 60’’, 60’’’).
La trasmissione à ̈ composta da catene richiuse ogni una su se stessa a formare un anello chiuso (60’, 60’’, 60’’’) e ruote o dischi dentati (51, 52, 53, 54) montati girevoli entro ogni anello in modo tale da fare presa con la catena e trascinarla in rotazione (esattamente come nella trasmissione a catena delle biciclette). Le ruote o dischi dentati possono essere anche corone dentate.
La figura 6D mostra l’intero cinematismo il quale, per ovvie ragioni di simmetria e di equilibrio per il pianale che viene movimentato, prevede tre anelli chiusi da una parte del piano di simmetria longitudinale dell’intero espositore e tre dalla parte opposta a detto piano. In questo modo il pianale 10 à ̈ agganciato in quattro punti angolari a tale sistema di sollevamento/abbassamento.
Innanzitutto si descrive per semplicità l’azionamento di quella parte di trasmissione posta in prossimità del motore 50 dato che la parte opposta à ̈ speculare e trascinata solidalmente attraverso la rotazione degli alberi (68, 69, 66, 67), come dettagliato nel seguito.
Nel dettaglio, un albero 68 à ̈ dunque connesso al motore 50 e trascinato in rotazione da quest’ultimo. L’albero 68 porta calettato a se due ruote dentate (o dischi dentati o corone dentate indifferentemente) e precisamente il disco 51’ e il disco 51 posti in prossimità del motore 50. In tal maniera la rotazione dell’albero conduce in rotazione solidale le due suddette ruote 51 e 51’. Ciò premesso l’anello di catena 60’, che à ̈ in presa sia intorno al primo disco dentato 51’ calettato su detto albero 68 e sia intorno ad una ruota dentata 54 contrapposta, viene trascinato in rotazione attraverso la rotazione della ruota 51’.
La rotazione della catena 60’ viene poi trasmessa solidalmente anche all’anello di catena posto di fianco (la catena 60’’) attraverso l’anello di catena orizzontale 60’’’ interposto tra essi. A tal scopo, sempre sull’albero 68, à ̈ calettata la seconda ruota 51 attraverso cui risulta in presa l’anello di catena orizzontale 60’’’. In tal maniera la rotazione dell’albero 68 si trasforma in un azionamento della catena 60’’’. Sempre l’anello di catena 60’’’, ovviamente, avvolge una ruota dentata 52’ solidale ad un ulteriore albero 69 parallelo al precedente 68. In tal maniera l’albero 69 viene condotto in rotazione attraverso il trascinamento della catena 60’’’. Sempre l’albero 69 porta calettata una ulteriore ruota dentata 52 che viene così portata in rotazione in maniera solidale. Intorno a detta ruota 52 passa l’anello verticale 60’’ che così viene condotto in rotazione alla medesima velocità e nel medesimo verso della catena 60’ (ovviamente selezionando i corretti rapporti). La catena 60’’ passa intorno alla ruota 53 posta in basso.
La parte opposta di cinematismo (quello dalla parte opposta al piano di simmetria longitudinale) Ã ̈ identico al precedente e le trasmissioni di rotazione sono solidali grazie agli alberi rigidi 66, 67, 68 e 69.
In tal maniera un montaggio di ruote dentate (51, 51’, 52, 52’, 53, 54) sui quattro alberi (68, 69, 66, 67) identico al precedente ma all’estremo opposto, consente la trasmissione del moto dalla parte opposta al piano di simmetria longitudinale.
In uso, dunque, quando il servomotore 50 viene azionato, l’albero 68 viene condotto in rotazione portando in rotazione le ruote 51 e 51’ su di esso calettate (quelle poste in prossimità del motore e quelle dalla parte opposta al piano di simmetria longitudinale). Le due catene verticali 60’ vengono azionate e trasmettono entrambi il moto alle altre due catene verticali 60’’ attraverso l’azionamento delle due catene orizzontali 60’’’.
Le catene (60’ e 60’’) sono quelle dunque responsabili del sollevamento e abbassamento del pianale 10. Ovviamente a seconda del verso di rotazione dell’albero motorizzato 68 si avrà un sollevamento o un abbassamento del pianale 10.
Il pianale 10, come mostrato in figura 3 ed in figura 4, prevede ai suoi estremi (in prossimità dei sui quattro angoli) un sistema di attacco 12 che consente di renderlo solidale alle catene verticali 60’’ e 60’. Strutturalmente la figura 6 schematizza questo sistema di attacco 12 il quale à ̈ di fatto una sorta di piastra 12 (solidale al pianale 10) che si fissa attraverso viti 13 alle catene (60’, 60’’) in questione.
Il vantaggio di uso di ruote dentate e catene in presa con le ruote à ̈ che la movimentazione à ̈ precisa senza rischi di slittamenti.
Tuttavia, in una variante dell’invenzione, sarebbe anche possibile l’uso di pulegge che trascinano in moto delle cinghie.
Continuando nella descrizione strutturale dell’invenzione, il pianale 10 à ̈ poi fornito di un dispositivo di aggancio del materasso 70 che prevede un carrello traslabile 72 lungo la lunghezza longitudinale del pianale 10 (dal telaio anteriore 2’ verso il telaio posteriore 2’’ e viceversa) come dai doppi versi di freccia di figura 5. Il carrello, come subito dettagliato nel seguito, serve per il prelievo del materasso dal ripiano 6 desiderato e il suo successivo riposizionamento.
La figura 6 mostra un dettaglio costruttivo ingrandito.
Anche in questo caso à ̈ previsto un anello chiuso di catena 71 il quale à ̈ montato nel pianale 10 al fine di azionare la movimentazione del carrello 72.
In particolare, come mostrato nella ulteriore vista assonometrica di figura 6A, à ̈ previsto un ulteriore motore 171. Il motore 171 si collega ad un albero trasversale 76 il quale porta calettato a se due ruote dentate o dischi dentati o corone dentate 172 e 173 ai suoi estremi. Intorno al disco dentato 172 passa l’anello chiuso di catena 71 ed intorno al disco 173 passa una catena 71’ la quale à ̈ dunque parallela alla catena 71.
Le catene ad anello chiuso 71 e 71’ ingranano rispettivamente, dalla parte opposta alle ruote 172 e 173, con le ruote 172’ e 173’. Le due ruote 172’ e 173’ sono solidali ad un albero 76’ parallelo all’albero 76.
Quando dunque il motore 171 si aziona, esso conduce in rotazione l’albero 76 e dunque le due ruote 172 e 173 ad esso calettate. In questa maniera le catene 71 e 71’ vengono trascinate dalla rotazione delle ruote e, avvolgendo anche le ruote contrapposte 172’ e 173’, esse azionano in rotazione l’albero 76’.
Il carrello 72, come schematizzato sempre in figura 6A, à ̈ reso solidale a dette due catene 71 e 71’ con un sistema di fissaggio del tutto similare a quello usato nel pianale 10, ovvero un fissaggio a vite ad una maglia di catena.
A seconda dunque del verso di rotazione dell’albero 76, il carrello viene trascinato da una parte o dall’altra secondo il verso di frecce indicato.
La figura 6B mostra il fissaggio del carrello alla catena ad esempio attraverso viti.
In sostanza il cinematismo à ̈ il seguente. Il pianale 10 può essere movimentato verticalmente lungo i montanti verticali in modo tale da posizionarlo alla quota prescelta e, raggiunta la quota, il carrello 72 può essere fatto reciprocare in modo tale da farlo avanzare per il prelievo del materasso e farlo tornare indietro.
A tal scopo, andando ad esempio alla figura 8 o al dettaglio di figura 9, sono previsti degli ulteriori carrelli di appoggio 80 per ogni materasso 100 che di fatto sono in forma di un piano provvisto di rotelle 81.
In questa maniera ogni materasso si trova posizionato su un carrello traslabile e la sua movimentazione dalla parte anteriore del telaio verso la parte posteriore o viceversa à ̈ operata attraverso il carrello 72 che spinge in un verso o nel verso opposto il carrello di appoggio 80 una volta che lo ha agganciato.
E’ dunque ovvio che il pianale 10 e i ripiani fissi 6 sono in forma tale per cui il carrello 80 posso scorrervi sopra.
La figura 9A e 9B mostra come, tra le varie possibili soluzioni, il carrello di appoggio 80 può essere ottenuto ad esempio utilizzando la stessa rete su cui poggia il materasso, ad esempio rimuovendo le gambe ed avvitandovi o fissandovi apposite rotelle.
Diversamente un apposito e specifico carrello 80 potrebbe essere realizzato anche se la soluzione precedente ha il vantaggio di rendere più economico l’intero espositore.
Il carrello traslabile 72 Ã ̈ dunque fornito di un magnete 73 (vedi ad esempio la figura 7B) che interagisce con un apposita placchetta metallica applicata in un punto prescelto del carrello 80 in modo tale da agganciarlo quando condotto ad una distanza utile di attrazione del campo magnetico (ad esempio quasi a contatto).
Il magnete 73 può essere à ̈ del tipo “elettromagnete†, ovvero tale da attivarsi elettricamente quando fornito di una certa tensione (ad esempio 12V). In questo modo, in maniera automatica, l’operatore aziona la sua attivazione per il prelievo e lo disattiva togliendo il contatto elettrico per effettuare lo sgancio.
E’ ovvio che il sistema di aggancio del carrello 80 può essere effettuato anche in altri modi diversi.
Ad esempio uno di questi sistemi à ̈ del tipo meccanico/pneumatico ed à ̈ descritto con riferimento alla figura 6C.
In questo caso l’aggancio del carrello viene effettuato attraverso un gancio 273 il quale à ̈ ruotabile rispetto ad un suo punto fisso di incernieramento 274. La figura 6C mostra tale gancio sia in fase di aggancio del carrello 80 che in fase di rilascio dello stesso. A tal scopo à ̈ previsto un attuatore 275, ad esempio pneumatico, il quale à ̈ connesso al gancio in modo tale da comandarne una sua movimentazione (rotazione intorno al perno 274) sulla base di una estrazione o ritrazione controllata del suo stelo 276.
Tutte le movimentazioni (la verticale del pianale 10 e quella orizzontale del carrello 72) possono anche non essere automatizzate attraverso i motori ma, alternativamente, possono essere azionate manualmente attraverso un leverismo manuale che conduce in rotazione rispettivamente l’albero 68 e l’albero 76.
Come poi mostrato in figura 9 o in figura 10, à ̈ previsto un pannello di controllo 200 attraverso cui un operatore può comandare tutte le movimentazioni necessarie al prelievo del materasso e il suo eventuale riposizionamento (incluso l’attivazione/disattivazione del magnete o l’attivazione dell’attuatore).
Il pannello di controllo, come ben noto nello stato della tecnica, comprende all’interno un sistema elettronico programmabile che gestisce, in base ai comandi ricevuti, tutte le movimentazioni sia del carrello 10 che del carrello 72 traslabile sul carrello 10.
Infine potrebbe essere facilmente implementato un sistema di controllo e azionamento da remoto che, in modalità wireless con connessione a cavi, consente di comandare il pannello di controllo e dunque azionare il sistema (ad esempio attraverso apposito PC).
Avendo descritto strutturalmente l’invenzione passiamo adesso ad una descrizione di uso al fine di chiarirne tutti gli ulteriori rimanenti aspetti sia strutturali che funzionali.
La sequenza delle figure 7 e 8 mostrano un prelievo di un materasso 100 da un predeterminato ripiano 6 per portarlo dalla parte posteriore del telaio (ove sono riposti tutti i materassi) alla parte anteriore ove à ̈ predisposto il pianale 10 mobile verticalmente ed in attesa alla quota prescelta.
La figura 8 evidenzia il magnete 73 che ha agganciato un lato del carrello 80 provvisto con le rotelle 81 su cui à ̈ posto il materasso in questione.
Partendo dalla sequenza di figura 10 Ã ̈ evidenziato il pianale 10, scorrevole verticalmente e predisposto alla base del telaio anteriore stesso ove montato. La figura mostra anche tutti i materassi impilati sulla parte posteriore del telaio nei vari ripiani fissi 6 e predisposti sui carrelli mobili 80 (ad esempio le stesse reti dei materassi provvisti di rotelle).
Al momento di dover prelevare un materasso l’operatore può azionare la movimentazione verticale del pianale 10 in modo tale da azionare il motore elettrico 50 che movimenta le catene di trasmissione (60’. 60’’, 60’’’).
La figura 10 mostra dunque, con l’apposito verso di freccia, il sollevamento del pianale 10 in modo tale che, come da sequenza di figura 11, questo si porti al livello del ripiano fisso 6 desiderato.
A questo punto, con l’apposito verso di freccia, la figura 11 mostra l’avanzamento del carrello 72 verso il ripiano fisso 6 sino a quando, come da figura 12, il magnete 73 entra in contatto con il carrello 80 su cui à ̈ riposto il materasso e ancora fermo sul pianale fisso 6.
In alternativa, se si usa il gancio, questo viene azionato quando appunto il carrello 72 arriva a contatto con il carrello 80.
Una volta che il magnete 73 (o gancio) ha agganciato il carrello 80, il dispositivo di prelievo 70 viene ritratto lungo il pianale 10 in modo tale da trascinare il carrello 80 con il materasso su di esso riposto interamente sul pianale 10 (vedi figura 13).
A questo punto, come da sequenza di figura 14, il materasso viene traslato attraverso il pianale 10 alla base del telaio in modo tale che il potenziale cliente possa visionarlo.
Ad operazione completata, come da figura 15 e 16, il materasso può essere riposizionato nuovamente nel suo ripiano fisso 6 e l’operatore, una volta posizionato il materasso sul ripiano 6, può disattivare il magnete per riportare il carrello 72 in posizione iniziale e traslare il pianale 10 in basso.
Nella presente descrizione i termini ruote dentate o dischi dentati sono considerati del tutto equivalenti come anche nel caso di corona dentata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo espositore (1) per materassi (100) comprendente: − Un telaio (2’, 2’’) avente due o più piani di appoggio (6) fissi, tra loro sovrapposti lungo l’altezza del telaio, e su cui poter predisporre in ogni uno un materasso (100); − Un piano di prelievo (10) mobile lungo l’altezza del telaio; − Mezzi (70, 80) per trasferire il materasso dal piano di appoggio fisso (6) al piano di prelievo (10) e viceversa quando il piano di prelievo (10) viene portato alla quota prescelta in corrispondenza di un piano di appoggio fisso (6) selezionato; Caratterizzato dal fatto che detti mezzi (70, 80) comprendono: − Un dispositivo di aggancio (70) predisposto in modo traslabile lungo il piano di prelievo (10) in modo tale da risultare mobile verso il piano di appoggio fisso (6) e viceversa; − Un carrello di supporto (80) su cui poter predisporre un materasso (100) e configurato in modo tale da risultare trascinabile dal piano di appoggio fisso (6) al piano di prelievo (10) e viceversa; − Il dispositivo di aggancio (70) essendo configurato in modo tale da agganciare il carrello di supporto (80) in modo tale da trascinarlo dal piano di appoggio fisso (6) al piano di prelievo (10) e viceversa.
  2. 2. Un dispositivo espositore (1), secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo di aggancio (70) comprende un magnete (73) cooperante con una parte metallica del carrello di supporto (80).
  3. 3. Un dispositivo espositore (1), secondo la rivendicazione 2, in cui il magnete à ̈ del tipo elettromagnete.
  4. 4. Un dispositivo espositore (1), secondo una o più rivendicazioni dalla 1 alla 3, in cui il dispositivo di aggancio (70) comprende un carrello mobile (72) collegato ad un dispositivo di trasmissione secondario (171, 172, 173, 76, 76’, 71, 71’ 172’, 173’) per movimentare detto carrello mobile (72).
  5. 5. Un dispositivo espositore (1), secondo la rivendicazione 4, in cui detto dispositivo di trasmissione secondario (171, 172, 173, 76, 76’, 71, 71’ 172’, 173’) comprende: − Un motore (171); − Una trasmissione a catena (71, 71’) azionata da detto motore.
  6. 6. Un dispositivo espositore (1), secondo una o più rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ previsto un dispositivo di trasmissione primario (50, 60) a cui risulta collegato il piano di prelievo per muovere verticalmente detto piano di prelievo (10).
  7. 7. Un dispositivo espositore (1), secondo la rivendicazione 6, in cui detto dispositivo di trasmissione primario (50, 60) comprende: − Una trasmissione a catena (60’, 60’’, 60’’’, 51, 52, 53, 54); − Un motore che aziona detta trasmissione a catena.
  8. 8. Un dispositivo espositore (1), secondo una o più rivendicazioni precedenti, in cui il carrello di supporto (80) prevede una o più ruote (81).
  9. 9. Un dispositivo espositore (1), secondo una o più rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ previsto un pannello di controllo.
  10. 10. Un dispositivo espositore (1), secondo una o più rivendicazioni precedenti, il quale à ̈ controllabile da remoto.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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DE9001011U1 (it) * 1989-08-08 1990-04-05 Sembella Gmbh
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