ITPD980256A1 - Filtro per fluidi - Google Patents

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ITPD980256A1
ITPD980256A1 IT000256A ITPD980256A ITPD980256A1 IT PD980256 A1 ITPD980256 A1 IT PD980256A1 IT 000256 A IT000256 A IT 000256A IT PD980256 A ITPD980256 A IT PD980256A IT PD980256 A1 ITPD980256 A1 IT PD980256A1
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valves
connection
head
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Berardino Minichiello
Luigi Minichiello
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Berardino Minichiello
Luigi Minichiello
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01DSEPARATION
    • B01D29/00Filters with filtering elements stationary during filtration, e.g. pressure or suction filters, not covered by groups B01D24/00 - B01D27/00; Filtering elements therefor
    • B01D29/11Filters with filtering elements stationary during filtration, e.g. pressure or suction filters, not covered by groups B01D24/00 - B01D27/00; Filtering elements therefor with bag, cage, hose, tube, sleeve or like filtering elements
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    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
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    • B01D29/88Filters with filtering elements stationary during filtration, e.g. pressure or suction filters, not covered by groups B01D24/00 - B01D27/00; Filtering elements therefor having feed or discharge devices
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Description

FILTRO PER FLUIDI
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un filtro per fluidi
Sono ormai da tempo noti ed impiegati filtri a pressione destinati alla filtrazione dei fluidi e dei liquidi e nominati nel settore "filtri a cartuccia" che impiegano, come mezzo filtrante, un elemento tubolare comunemente chiamato cartuccia filtrante oppure candela filtrante .
Tipici campi di applicazione di questi filtri sono, ad esempio, la filtrazione delle acque per usi domestici, per usi tecnico-scientifici ed industriali.
In particolare, pur nella diversità di realizzazioni, i filtri a cartuccia sono sostanzialmente costituiti da un corpo cavo convogliatore in cui è alloggiata almeno una cartuccia di filtraggio associata ad una testata con luci di immissione ed emissione, collegabili al circuito di applicazione, e relativi condotti.
Tale testata, inoltre, è a sua volta collegata a tenuta al corpo del filtro.
Nella testata sono ricavati condotti ed accessi al filtro che impongono, a partire dalla luce di immissione fino alla luce di emissione, un ben preciso percorso al fluido da filtrare il quale è costretto a passare attraverso la cartuccia filtrante.
Pur nella diversità di modelli, le cartucce filtranti offrono una certa resistenza al flusso d'acqua ed in conseguenza di ciò si rileva una perdita di carico che va a sommarsi alla perdita di carico dovuta alle caratteristiche dell'impianto di filtrazione ed ai relativi condotti.
Tale perdita di carico è una caratteristica tipica di ogni cartuccia filtrante e può variare a seconda dei materiali di cui è costituita nonché a seconda del suo grado di filtrazione.
L'entità della perdita di carico deve essere misurata quando la cartuccia è all'inizio dell'es
l'esperienza ha dimostrato che essa aumenta
talvolta anche notevolmente, durante il suo lavoro con l'aumentare del livello di intasamento della stessa.
Giocoforza risulta evidente che il deposito trattenuto dalla cartuccia di filtraggio, con l ' andare del tempo , pregiudica pesantemente la funzionalità di questa e quindi, in qualche modo, deve essere rimosso.
Attualmente sul mercato sono disponibili due soluzioni diverse: una prima soluzione prevede cartucce filtranti non lavabili o del tipo "a perdere" in cui le particelle filtrate rimangono imbrigliate principalmente all'interno del setto filtrante e, quando il loro numero impone perdite di carico troppo elevate, necessita della sostituzione in toto della cartuccia; una seconda soluzione, invece, prevede cartucce filtranti lavabili o rigenerabili che, per le loro caratteristiche costruttive, dopo un certo tempo di lavoro possono essere pulite e riutilizzate per un nuovo ciclo di lavoro.
Le cartucce lavabili o rigenerabili sono spesso preferibili rispetto a quelle del tipo "a perdere", innanzitutto per il risparmio sul costo delle stesse e poi perchè in esse può essere più facilmente e con migliore precisione determinato il grado di filtrazione; inoltre esse hanno una bassa perdita di carico e questa aumenta di poco con l'aumentare del livello di intasamento della cartuccia stessa.
Nella maggioranza delle cartucce esistenti in commercio le filtrazione, e quindi il passaggio dell'acqua da filtrare, avviene dall'esterno verso l'interno delle cartucce stesse.
Tali cartucce saranno di seguito indicate come cartucce a "flusso normale".
Esistono comunque in commercio alcuni tipi di cartucce per le quali, per un corretto funzionamento, il flusso dell'acqua da filtrare, e quindi la filtrazione, deve avvenire dall'interno verso l'esterno delle cartucce stesse.
Tali tipi di cartucce saranno di seguito indicate come cartucce a "flusso inverso".
L'esistenza di queste ultime cartucce comporterebbe per le ditte produttrici, la costruzione di filtri con diversa indicazione dei fori di immissione ed emissione, ovvero comporterebbe una doppia produzione con notevoli aumenti dei costi di produzione.
Nella realtà invece non esiste quasi mai una doppia produzione per cui queste cartucce vengono quasi sempre usate installandole e facendole funzionare in modo erroneo.
Anche queste cartucce possono essere lavabili e, nel caso ove il lavaggio è possibile, questa operazione deve avvenire nel senso contrario a quello di filtrazione e cioè dall'esterno verso l'interno delle stesse.
Il lavaggio delle cartucce può essere fatto un po grossolanamente estraendo la cartuccia dall'apparecchio e lavandola con un getto d'acqua pulita e con un contemporanei spazzolamento .
Il metodo migliore, più pratico ed efficace è comunque quello che consiste nel pulire le cartucce sottoponendole, senza estrarle dall'apparecchio, ad un lavaggio controcorrente mediante un flusso d'acqua in direzione contraria a quella di filtrazione.
Sul mercato sono disponibili alcune soluzioni atte a consentire il lavaggio della cartuccia, delle quali nel seguito vengono descritte le più diffuse.
In particolare una soluzione prevede il controlavaggio in senso proprio, infatti in questo tipo di realizzazione, azionando dei comandi esterni al filtro stesso, il flusso dell'acqua viene deviato verso l'interno della cartuccia, l'uscita viene chiusa e le particelle trattenute dalla cartuccia, che si sono staccate per effetto dell'inversione del flusso, si depositano nel corpo del filtro e vengono scaricate per mezzo di una valvola posizionata sul fondo del filtro stesso ed azionata dall'esterno.
La deviazione del flusso avviene per mezzo di valvole, pistoni e/o pareti mobili incorporate al filtro stesso.
Un'altra soluzione, prevede, invece, uno spazzolamento ed in pratica il filtro è dotato di alcune spazzole poste all'interno del suo corpo in modo che le rispettive estremità tocchino le pareti esterne della cartuccia filtrante .
La cartuccia è fissata alle due estremità le quali presentano rispettivi perni sagomati collegati, sulla testata, ad una manopola esterna e, all'altra estremità, ad una valvola posta sul fondo del filtro.
Tramite l'azionamento della manopola, si ruota di 90 gradi la cartuccia filtrante con il filtro ancora in pressione in modo da far strofinare le pareti della cartuccia filtrante contro le spazzole poste all'interno del filtro mentre, contemporaneamente, i perni delle estremità della cartuccia, ruotando, chiudono l'uscita e aprono lo scarico sul fondo del filtro.
Le particelle staccatesi per l'effetto della spazzolatura vengono sospinte dal flusso dell'acqua verso lo scarico; detta operazione deve essere ripetuta più volte per ottenere un risultato apprezzabile.
Sul mercato, esistono anche dei filtri che combinano le due tipologie di lavaggio sopra descritte.
Tuttavia i filtri disponibili sul mercato hanno spesso l'inconveniente di non garantire una perfetta separazione tra acqua filtrata e acqua di scarico soprattutto durante l'azionamento delle parti in movimento, siano esse valvole, pistoni o la cartuccia stessa.
Ancora una osservazione riguarda i filtri per fluidi del tipo a cartuccia che devono essere in grado di assolvere ad altre necessità, in particolare:
- devono consentire di eliminare l'aria che rimane imprigionata all'interno del filtro tutte le volte che, per motivi di manutenzione od altro, dopo aver scaricato l'acqua dal filtro o dall'intero impianto a valle dello stesso, lo si vuole rimettere in funzione;
- devono consentire di scaricare la pressione idraulica dal filtro tutte le volte che si deve effettuare la manutenzione o la pulizia del filtro;
devono permettere di sostituire la cartuccia filtrante chiudendo il flusso dell'acqua sia a monte che a valle dello stesso;
- devono poter garantire l'erogazione di acqua, anche se non filtrata, durante le operazioni di manutenzione del filtro o di sostituzione della cartuccia filtrante;
particolarmente in ambito domestico, devono assicurare una seconda derivazione di servizio con acqua non filtrata per usi secondari come, ad esempio, per tutti gli utilizzi connessi al giardinaggio ed alle pulizie interne ed esterne della casa;
- devono consentire di pulire la cartuccia, nel caso si utilizzi una cartuccia del tipo lavabile, senza doverla rimuovere dal corpo in cui è alloggiata e senza interrompere l'erogazione dell'acqua, seppure non filtrata.
Al fine di risolvere contemporaneamente tali necessità nella pratica di progettazione impiantistica si prevede il ricorso ad un sistema di tubazioni esterne di "by-pass" con un raccordo di scarico e con valvole di intercettazione che deviano il flusso verso il filtro o estèrnamente ad esso oppure verso lo scarico e permettono di effettuare le operazioni di controlavaggio e tutte le altre operazioni sopra descritte.
Tuttavia, come ovvio, una tale soluzione, pur risolvendo gli inconvenienti in modo pressoché definitivo, comporta una complicazione dell'impianto nonché l'acquisto ed il montaggio di componentistica.
Compito principale del presente trovato è quello di realizzare un filtro per fluidi il quale porti a soluzione gli inconvenienti sopra lamentati nei modelli noti ampliando le possibilità operative dei filtri a cartuccia senza la necessità di interventi impiantistici esterni da effettuare con la posa in opera.
In relazione al compito principale, un altro importante scopo del presente trovato è quello di consentire il controlavaggio della cartuccia filtrante senza che si debba effettuare la rimozione della stessa dalla sede all'interno del corpo del filtro e senza interrompere l'erogazione di acqua, sia pure non filtrata.
Un altro importante scopo del presente trovato è quello di realizzare un filtro che consenta l'erogazione di non filtrata in by-pass all'utilizzo con isolamento del corpo del filtro e scarico della pressione al suo interno, al fine di permettere tutte le operazioni di manutenzione della cartuccia del filtro stesso.
Ancora uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un filtro atto a consentire la chiusura ed il completo isolamento, a monte (immissione) ed a valle (emissione) del filtro stesso con scarico della pressione al suo interno.
Ancora un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un filtro che consenta l'erogazione su una linea idrica secondaria di acqua non filtrata per usi particolari.
Ancora un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un filtro che consenta l'erogazione su una linea idrica secondaria di acqua filtrata.
Altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un filtro che consenta la filtrazione contemporaneamente di acqua sia sulla linea principale che su quella secondaria.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un filtro che consenta l'erogazione di acqua filtrata sulla linea principale e, allo stesso tempo, di acqua non filtrata sulla linea idrica secondaria.
Ancora un importante scopo del presente trovato è quello di realizzare un filtro che permetta di effettuare il controlavaggio della cartuccia filtrante interrompendo l'erogazione di acqua all'utilizzo, nonché la chiusura del filtro senza scarico della pressione all'interno del corpo.
Ancora un altro scopo è quello di realizzare un filtro che consenta l'erogazione di acqua non filtrata in by-pass su entrambe le linee oppure l'erogazione di acqua non filtrata in by-pass solo all'utilizzo, senza scarico della pressione all'interno del corpo del filtro.
Altro scopo è quello di realizzare un filtro pratico, razionale, costruttivamente semplice, commercialmente economico, che soddisfi contemporaneamente tutte le esigenze di impiego sopra elencate, di minimo ingombro, di facile installazione e manutenzione, ridotta a poche semplici operazioni.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare un filtro producibile con tecnologie ed impianti noti ed a costi competitivi rispetto ai filtri disponibili sul mercato.
Il compito principale, gli scopi preposti ed altri scopi ancora che più chiaramente appariranno in seguito vengono raggiunti da un filtro per fluidi del tipo comprendente un corpo cavo chiuso da una testata e contenente almeno un mezzo di filtraggio, detto filtro caratterizzandosi per il fatto che detta testata è attraversata da un condotto collettore passante, collegabile con le estremità a rispettivi rami primari di un circuito idraulico, dal quale sono derivati almeno un raccordo di collegamento col detto almeno un mezzo di filtraggio, almeno due raccordi di collegamento con le zone libere dell'interno di detto corpo cavo e un raccordo verso l'esterno che si sviluppa dalla zona di sbocco in detto condotto collettore di uno dei precedenti raccordi ed è collegabile ad un rispettivo ramo secondario di detto circuito idraulico, almeno gli sbocchi in detto condotto collettore di detti almeno due raccordi verso le zone libere di detto corpo cavo essendo intercettati da rispettive valvole deviatrici di flusso.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di sette sue forme realizzative illustrate a titolo indicativo, ma non per questo limitativo della loro portata nelle allegate tavole di disegni e figure in cui:
- la fig. 1 illustra in assonometria un filtro secondo il trovato in una sua prima forma realizzativa;
- la fig. 2 illustra in assonometria e parzialmente in esploso il filtro di figura 1;
- la fig. 3 illustra in assonometria un particolare del filtro di figura 1;
- la fig. 4 illustra in sezione il particolare di figura 3;
- la fig. 5 illustra in proiezione ortogonale sezionata e schematicamente il filtro di figura 1;
- la fig. 6 illustra in proiezione ortogonale sezionata e schematicamente un filtro secondo il trovato in una sua seconda forma realizzativa;
- la fig. 7 illustra in proiezioni ortogonale sezionata e schematicamente un filtro secondo il trovato in una sua terza forma realizzativa;
- la fig. 8 illustra in proiezione ortogonale sezionata e schematicamente un filtro secondo il trovato in una sua quarta forma realizzativa;
- la fig. 9 illustra in proiezione ortogonale sezionata e schematicamente un filtro secondo il trovato in una sua quinta forma realizzativa;
la fig. 10 illus-ra in proiezione ortogonale sezionata e schematicamente un filtro secondo il trovato in una sua sesta forma realizzativa;
la fig. 11 illustra in proiezione ortogonale sezionata e schematicamente un filtro secondo il trovato in una sua settima forma realizzativa.
Con particolare riferimento alle figure da 1 a 5, un filtro per fluidi, secondo il trovato, viene complessivamente indicato con il numero 10.
Il filtro 10 comprende, all'interno di un corpo cavo 11 convogliatore che in questo caso si presenta con una conformazione a vaso, un mezzo di filtraggio costituito da una cartuccia 12, cilindrica disposta con asse di sviluppo verticale ed associata con l'estremità superiore ad una testata 13.
Quest'ultima è fissata a tenuta, mediante una guarnizione 14 ad anello del tipo in sè noto, al corpo 11 e presenta nella parte interna un condotto collettore 15 che si sviluppa ortogonalmente rispetto all'asse di sviluppo della cartuccia di filtraggio 12 da cui sono individuabili luci di immissione ed emissione, rispettivamente indicate con i numeri 16 e 17, collegabili, mediante rispettivi condotti di alimentazione 18 e di uscita 19, ai rami primari un circuito idraulico.
Nella testata 13 è ricavata, in aggiunta, una luce di scarico 20 posta in posizione contrapposta rispetto alla luce di immissione 16, comunicante con detto condotto collettore 15 e collegabile, all'esterno, con un corrispondente condotto di scarico 21 (ramo secondario del circuito idraulico).
Dal condotto collettore si sviluppa, all'interno del filtro 10, un primo raccordo 22, di collegamento con l'interno di detta cartuccia di filtraggio, ed un secondo ed un terzo raccordo, rispettivamente 23 e 24, di collegamento con le parti libere dell'interno del corpo cavo 11.
Sono presenti, in questo caso, valvole deviatrici di flusso, come meglio sarà specificato in seguito alloggiate in opportune sedi 25 interposte ciascuna nell zona di collegamento del condotto collettore 15 con detti raccordi 22, 23 e 24.
In questa particolare soluzione realizzativa, ciascuna di dette valvole, di seguite indicate, in corrispondenza del primo, secondo e terzo raccordo 22, 23 e 24, rispettivamente con i numeri 26a, 26b e 26c, permette, su azione dell'operatore, di variare la configurazione dei collegamenti dei condotti di alimentazione, uscita e scarico, 18, 19 e 21, con il filtro 10 così da consentire altrettanti differenti stati operativi.
In particolare, in questo caso, dette valvole 26a, 26b e 26c si concretizzano in valvole cilindriche, ognuna definita da una canalizzazione 27 conformata a "T" ricavata su un corpo cilindrico disposto ortogonalmente rispetto a detto condotto collettore 15 e sagomato a definire, ad una estremità, una manopola, rispettivamente 28a, 28b e 28c, disponibile all'esterno della testata 13 per l'azione dell 'operatore.
Così, più semplicemente, ciascuna di dette valvole 26a, 26b e 26c è del tipo a tre vie.
Chiaramente, ciascuna valvola 26a, 26b e 26c è alloggiata nella corrispondente sede 25 ed è dotata di una guarnizione di tenuta 29 che strutturalmente ad esempio si presenta come una calza che avvolge completamente ciascuna valvola 26a, 26b e 26c.
In alternativa possono essere previsti ad esempio anelli di tenuta tipo o-ring o equivalenti.
In questo caso ciascuna di dette valvole 26a, 26b e 26c è trattenuta nella testata 13 mediante l'impiego di una vite 30 che l'attraversa e si impegna in una controfilettata sede, non illustrata per maggiore semplicità, definita sul corpo cilindrico della valvola 26a, 26b e 26c dalla parte opposta alla manopola 28a, 28b e 28c.
In pratica, il funzionamento del filtro 10 consente una pluralità di differenti configurazioni stabilite, mediante la regolazione delle manopole 28a, 28b e 28c, dalle valvole che, in questo caso, rendono possibili i seguenti collegamenti :
la valvola 26b può collegare il condotto di alimentazione 18 con il secondo raccordo 23 verso l'interno del corpo cavo 11;
- la valvola 26a può collegare il condotto di uscita 19 con il primo raccordo 22 verso l'interno della cartuccia di filtraggio 12;
- la valvola 26c può collegare il condotto di scarico 21 con il terzo raccordo 24 di collegamento con l'interno del corpo cavo 11.
Inoltre tutte tre le valvole possono mettere in comunicazione i tratti del condotto collettore 15 fra cui sono disposte.
Si ottiene:
- la filtrazione sulla linea principale, aprendo al condotto di alimentazione 18 il secondo raccordo 23 e al condotto di uscita 19 il primo raccordo 22, mentre con la valvola 26c si chiude il condotto di scarico 21, come è evidenziato in figura 5;
- il lavaggio in controcorrente della cartuccia senza interruzione della linea principale, che risulta servita con fluido non filtrato, mediante la chiusura del secondo raccordo 23 ed il collegamento tra il condotto di alimentazione 18, con il primo raccordo 22 ed il condotto di uscita 19, mentre la valvola 26c collega il terzo raccordo 24 con il condotto di scarico 21;
la chiusura a monte ed a valle del filtro 10 con isolamento dello stesso e scarico della pressione idraulica grazie alla chiusura del condotto di alimentazione 18, alla chiusura del condotto di uscita 19 e al collegamento del terzo raccordo 24 con il condotto di scarico 21.
Mediante opportune regolazioni delle valvole 26a, 26b e 26c si può, in aggiunta, ottenere:
l ' erogazione sulla linea principale (condotto di uscita 19) di liquido non filtrato con isolamento del corpo del filtro 10 e scarico della pressione idraulica;
- l'erogazione su linea secondaria (condotto di scarico 21) di liquido non filtrato;
la filtrazione contemporanea su entrambe le linee cioè sia sulla linea principale che sulla linea secondaria; - la filtrazione solo sulla linea secondaria;
la filtrazione sulla linea principale e, contemporaneamente, l'erogazione di liquido non filtrato sulla linea secondaria;
- il lavaggio della cartuccia in controcorrente con interruzione della linea principale;
- la chiusura del filtro a monte e a valle e sulla linea secondaria, perciò senza scarico della pressione;
- l'erogazione di liquido non filtrato su entrambe le linee (doppio by-pass);
- l'erogazione sulla linea principale di liquido non filtrato senza scarico della pressione.
Questa forma realizzativa si può usare solo con cartucce a flusso normale, perchè l'impiego di quelle a flusso inverso implicherebbe una configurazione dei passaggi tale che attraverso la valvola 26a vi sarebbe un'incrocio del flusso durante la fase primaria della filtrazione.
Con particolare riferimento alla figura 6, un filtro secondo il trovato, in una sua seconda forma realizzativa viene complessivamente indicato con il numero 110.
Anche in questa seconda realizzazione il filtro 110 comprende, all'interno di un corpo cavo 111, una cartuccia di filtraggio 112 disposta verticalmente ed associata, nella parte superiore, ad una testata 113.
Quest 'ultima definisce al suo interno un condotto collettore 115 disposto ortogonalmente rispetto all'asse di sviluppo della cartuccia 112 e collegato all'esterno mediante contrapposte luci di immissione 116 e di emissione 117.
Queste ultime sono collegabili a rispettivi condotti di alimentazione e di uscita, non illustrati per maggiore semplicità, di un circuito idraulico del quale costituiscono i rami primari.
In questa particolare realizzazione detta testata 113 presenta una luce di scarico 119 che si sviluppa coassialmente alla cartuccia 112 e che è collegabile ad un corrispondente condotto di scarico (che costituisce per il succitato circuito idraulico un ramo secondario).
Come si può facilmente notare, questa seconda forma realizzativa differisce dalla precedente 10 per il fatto che in questo caso le luci di immissione 116 ed emissione 117 sono ricavate in contrapposizione, mentre la luce di scarico 119 è ricavata in opposizione al corpo 111.
Anche in questo caso dal condotto collettore 115 si sviluppa un primo raccordo 122, di collegamento con l'interno della cartuccia di filtraggio 112, ed un secondo ed un terzo raccordo, nell'ordine 123 e 124, di collegamento con le parti libere dell'interno del corpo cavo 111.
Il filtro 110 è completato opportunamente da valvole, che ora sono 126a, 126b e 126c, anche in questo caso cilindriche a tre vie, disposte, nell'ordine, in corrispondenza del primo, del secondo e del terzo raccordo 122, 123 e 124.
In questo caso detta luce di immissione 116 è in corrispondenza del secondo raccordo 123, la luce di scarico 119 è corrispondente al primo raccordo 122 mentre la luce di emissione 117 è in corrispondenza del terzo raccordo 124.
La diversità di configurazione del filtro 110 in oggetto rispetto al precedente 10 consente la possibilità di impiegare, oltre alle cartucce normali 112, anche cartucce a flusso inverso.
In particolare si ottiene, nel caso si utilizzino cartucce di filtraggio 112 a flusso normale:
- la filtrazione sulla linea principale, così come è evidenziato nella figura 6, mediante il collegamento della luce di immissione 116 con il secondo raccordo 123 ed il contemporaneo collegamento del primo raccordo 122 con la luce di emissione 117 mentre la luce di scarico 119 è chiusa dalla valvola 126a;
- la chiusura a monte e a valle del filtro con isolamento dello stesso e scarico della pressione idraulica, mediante la chiusura della luce di immissione 116, il collegamento diretto del primo raccordo 122 con la luce di scarico 119 e la chiusura della luce di emissione 117;
- erogazione sulla linea secondaria (fuoriuscita dalla luce di scarico) di liquido non filtrato, mediante il collegamento diretto della luce di immissione 116 con la luce di scarico 119 e la contemporanea chiusura della luce di emissione 117;
- filtrazione contemporanea su entrambe le linee;
- filtrazione solo sulla linea secondaria;
- chiusura a monte, a valle e sulla linea secondaria (perciò senza scarico della pressione);
- erogazione di fluido non filtrato su entrambe le linee (doppio by-pass);
- erogazione sulla linea principale di liquido non filtrato senza isolamento totale del corpo filtro, senza scarico della pressione.
E' molto importante sottolineare che il filtro 110, se si utilizza una cartuccia di filtraggio 112 a flusso inverso, permette:
- filtrazione sulla linea principale, mediante il collegamento diretto della luce di immissione 116 con il primo raccordo 122, la contemporanea chiusura della luce di scarico 119 ed il collegamento tra il terzo raccordo 124 e la luce di emissione 117;
- lavaggio in controcorrente della cartuccia senza interruzione della linea principale, servita con liquido non filtrato, mediante il collegamento della luce di immissione con il secondo raccordo 123, il collegamento diretto del primo raccordo 122 con la luce di scarico 119 ed il collegamento del terzo raccordo 124 con la luce di emissione 117;
- chiusura a monte e a valle del filtro con isolamento dello stesso e scarico della pressione idraulica, mediante la chiusura delle luci di immissione 116 e di emissione 117 e il collegamento diretto del primo e/o del terzo raccordo 122 e 124 alla luce di scarico 119;
- erogazione sulla linea secondaria di liquido non filtrato;
- filtrazione sulla linea principale ed erogazione, in contemporanea, di liquido non filtrato sulla linea secondaria;
- lavaggio della cartuccia in controcorrente con interruzione della linea principale;
- chiusura del filtro a monte, a valle e sulla linea secondaria, senza scarico della pressione;
- erogazione di liquido non filtrato su entrambe le linee (doppio by-pass);
erogazione sulla linea principale di liquido non filtrato con isolamento del corpo filtro, senza scarico della pressione.
Con particolare riferimento alla figura 7, un filtro secondo il trovato, in una sua terza forma realizzativa viene complessivamente indicato con il numero 210 e comprende, all'interno di un corpo cavo 211, una cartuccia di filtraggio 212 associata ad una testata 213 a sua volta fissata a tenuta, mediante guarnizioni 214, al corpo 211 stesso.
Sulla testata 213 è definito un condotto collettore 215 con sviluppo ortogonale all'asse della cartuccia 212 collegabile con un circuito idraulico mediante luci di immissione e di emissione, 216 e 217 ed una luce di scarico 219.
In questa particolare soluzione realizzativa le luci di emissione 217 e di scarico 219 sono reciprocamente contrapposte mentre la luce di immissione 216 è ricavata coassialmente alla cartuccia di filtraggio 212.
Il condotto collettore 215, come nelle versioni precedenti 10 e 110, è dotato di un primo raccordo 222, di collegamento con l'interno della cartuccia 212 che in questo caso è posto in corrispondenza diretta con la luce di immissione 216, ed un secondo ed un terzo raccordo, nell'ordine 223 e 224, di collegamento con l'interno del corpo cavo 211 che sono rispettivamente disposti i corrispondenza della luce di emissione 217 e della luce di scarico 219.
La configurazione del filtro 210 permette solo l'utilizzo di cartucce di filtraggio 212 del tipo a flusso inverso (con cartucce normali si avrebbe un incrocio del flusso durante la fase primaria di filtrazione).
In particolare si ottiene:
- la filtrazione sulla linea principale, così come è evidenziato nella figura 7, mediante il collegamento diretto della luce di immissione 216 con il primo raccordo 222, la chiusura della luce di scarico 219 ed il contemporaneo collegamento del secondo raccordo 223 con la luce di emissione 217;
- chiusura a monte e a valle del filtro con isolamento dello stesso e scarico della pressione idraulica, mediante la chiusura delle luci di immissione 216 e di emissione 217 ed il collegamento del terzo raccordo 224 con la luce di scarico 219;
- erogazione sulla linea principale di liquido non filtrato (by-pass) con isolamento del corpo di filtro e scarico della pressione;
- erogazione sulla linea secondaria di liquido non filtrato ;
- filtrazione contemporanea su entrambe le linee;
- filtrazione sulla sola linea secondaria;
filtrazione sulla linea principale e, contemporaneamente, erogazione di liquido non filtrato sulla linea secondaria;
- chiusura del filtro a monte, a valle e sulla linea secondaria, quindi senza scarico della pressione idraulica; - erogazione di fluido non filtrato su entrambe le linee (doppio by-pass);
- erogazione sulla linea principale di liquido non filtrato con isolamento del corpo filtro, perciò senza scarico della pressione.
Con particolare riferimento alla figura 8, un filtro in una sua quarta forma realizzativa viene indicato con il numero 310 e, in modo del tutto analogo a quelli precedentemente descritti, presenta un corpo cavo 311 al cui interno è disposta, in assetto verticale, una cartuccia di filtraggio 312 associata ad una testata 313 con condotto collettore 315 dotato di luci di immissione ed emissione, rispettivamente 316 e 317, e di una luce di scarico 319, tutte collegabili a rispettivi condotti di una linea principale e di una linea secondaria.
Anche in questo caso il condotto collettore 315 presenta un primo raccordo 322, di collegamento con l'interno della cartuccia 312, ed un secondo ed un terzo raccordo, nell'ordine 323 e 324, di collegamento con le parti libere dell'interno del corpo cavo 311.
Inoltre, nella testata 313 sono allogg iate, in altrettante sedi 325, valvole cilindriche 326b e 326c disponibili all'azionamento dell'operatore e regolabili gli accessi, rispettivamente, di detti primo, secondo e terzo raccordo 322, 323 e 324.
In particolare, in questo caso, le valvole indicate con i numeri 326a e 326b sono del tipo a tre vie con canalizzazione conformata a "T", mentre quella indicata con il numero 326c è del tipo ad una via con canalizzazione rettilinea e regola il collegamento di detto terzo raccordo 324 con la luce di emissione 317 o, in alternativa, con la luce di scarico 319.
Infatti, in questa soluzione realizzativa, la valvola 326b regola il collegamento tra la luce di immissione 316, il secondo raccordo 323 ed il condotto collettore 315 mentre la valvola 326a regola il collegamento del primo raccordo 322 con il condotto collettore 315 verso la luce di immissione 316 e/o verso la luce di emissione 317/luce di scarico 319.
Il filtro 310 descritto si presenta con una funzionalità ridotta, pur essendo mantenute le funzionalità principali relativamente alla filtrazione ed al lavaggio della cartuccia, la chiusura con scarico della pressione.
Un'ulteriore variante prevede che la valvola 326a possa essere a due vie a "L".
E' possibile svolgere la filtrazione, il controlavaggio, la chiusura con scarico pressione.
Con particolare riferimento alla figura 9, un filtro in una quinta forma realizzativa viene adesso indicato con il numero 410, è sostanzialmente analogo al filtro 310 dal quale si diversifica per il fatto di presentare tre valvole, ora indicate con i numeri 426a, 426b e 426c delle quali le prime due, 426a e 426b a tre vie con canalizzazione sagomata a "T", come nella versione precedente, mentre la terza 426c è del tipo a due vie ma con canalizzazione angolare sagomata a "L".
Un'ulteriore variante prevede che la valvola 426a possa essere a due vie a "L".
E' possibile svolgere la filtrazione, il controlavaggio, la chiusura con scarico pressione.
Con particolare riferimento alla figura 10, un filtro in una sesta forma realizzativa viene complessivamente indicato con 510 e non differisce, nella sostanza, dai filtri precedenti comprendendo anch'esso un corpo cavo 511 con all'interno una cartuccia 512 associata ad una testata 513, a sua volta fissata mediante elementi di tenuta 514 al corpo 511 stesso.
Nella testata 513 è definito il condotto collettore 515 collegato all'esterno mediante luci di immissione, emissione e scarico, rispettivamente numerate con 516, 517 e 519 e all'interno della cartuccia 512 con il primo raccordo 522 e, con il secondo ed il terzo 523 e 524, con le parti libere dell'interno del corpo cavo 511.
In questo caso, il filtro 510 comprende due sole valvole, indicate con i numeri 526a e 526b, alloggiate in altrettanti sedi 525 disposte in corrispondenza , rispettivamente, del secondo e del terzo raccordo 523 e 524 mentre detto primo raccordo 522 risulta direttamente comunicante con detto condotto collettore 515.
In particolare la valvola 526a è a tre vie con canalizzazione sagomata a "T" mentre la valvola 526b è a due vie con canalizzazione rettilinea.
Con particolare riferimento alla figura 11, un filtro per fluidi in una settima forma realizzativa viene indicato con 610 e non differisce dal filtro 510 precedentemente descritto se non per il fatto che le due valvole sono ora indicate con i numeri 626a e 626b, e la prima, 626a, è del tipo a tre vie con canalizzazione sagomata a "T" mentre l'altra, 626b, è a due vie con canalizzazione angolare sagomata a "L".
E' particolarmente interessante notare come, con le configurazioni di filtro indicate con i numeri 310, 410, 510 e 610, che strutturalmente sono più semplici rispetto alle precedenti, si possono utilizzare solamente le cartucce di filtraggio a flusso normale, ma invertendo le posizioni delle luci di scarico con quelle di emissione, si possono utilizzare le cartucce a flusso inverso.
In pratica si è constatato come il presente trovato abbia portato in modo più che soddisfacente a soluzione sia il compito principale che tutti gli scopi ad esso preposti.
Inoltre, il filtro secondo il trovato può essere realizzato in configurazioni più semplici, e quindi più economiche le quali tuttavia consentono almeno le funzionalità principali.
Inoltre è da osservare che il filtro secondo il trovato, comporta il notevole e decisivo vantaggio di non abbisognare di alcun circuito esterno di by-pass con eliminazione di costi relativi al montaggio e all'acquisto della componentistica relativa.
L'alimentazione deve essere comunque in pressione, mentre il ramo secondario, che permette anche lo scarico della pressione, è consigliabile non sia sottoposto a pressione.
E' da mettere a questo punto in evidenza che per un buon funzionamento del filtro è consigliabile il montaggio, almeno sul ramo primario a valle di esso, di una valvola unidirezionale .
Può anche essere previsto che la testata 13 stessa incorpori, a valle e/o a monte delle valvole a tre vie, valvole unidirezionali.
Può pure essere prevista la motorizzazione delle valvole a tre vie per automatizzarne il funzionamento.
E' pure da mettere in evidenza che il filtro secondo il trovato può essere impiegato con altri mezzi di filtrazione di tipo meccanico diversi dalle cartucce come ad esempio apparecchi che impiegano letti filtranti o, con eventuali adattamenti filtri di altro genere, a sacco, a cestello, ecc ..
Da ultimo è da mettere in evidenza che col filtro secondo il trovato, in varie sue configurazioni, si possono usare le cartucce a flusso inverso.
Il presente trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo; così, ad esempio, le valvole possono essere del tipo sferico o troncoconico o comunque tipo solido di rivoluzione.
I dettagli tecnici possono essere sostituiti con altri elementi tecnicamente equivalenti.
I materiali utilizzati, nonché le dimensioni possono essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Filtro per fluidi del tipo comprendente un corpo cavo chiuso da una testata e contenente almeno un mezzo di filtraggio, detto filtro caratterizzandosi per il fatto che detta testata è attraversata da un condotto collettore passante, collegabile con le estremità a rispettivi rami primari di un circuito idraulico, dal quale sono derivati almeno un raccordo di collegamento col detto almeno un mezzo di filtraggio, almeno due raccordi di collegamento con le zone libere dell'interno di detto corpo cavo e un raccordo verso l'esterno che si sviluppa dalla zona di sbocco in detto condotto collettore di uno dei precedenti raccordi ed è collegabile ad un rispettivo ramo secondario di detto circuito idraulico, almeno gli sbocchi in detto condotto collettore di detti almeno due raccordi verso le zone libere di detto corpo cavo essendo intercettati da rispettive valvole deviatrici di flusso.
  2. 2) Filtro per fluidi come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un mezzo di filtraggio è costituito da almeno una cartuccia di filtraggio associata alla detta testata, detto almeno un raccordo verso detto almeno un mezzo di filtraggio terminando all'interno di detta almeno una cartuccia di filtraggio.
  3. 3) Filtro, secondo la rivendicazione precedente, che si caratterizza per il fatto che dette estremità di detto condotto collettore e detto raccordo verso l'esterno costituiscono selettivamente, a seconda dei collegamenti con detto circuito idraulico e delle posizioni delle rispettive valvole, una luce di immissione, una luce di emissione e una luce di scarico.
  4. 4) Filtro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto, che in ciascuno degli sbocchi in detto condotto collettore di detto raccordo con detto almeno un mezzo di filtraggio e di detti due raccordi verso le zone libere dell'interno del corpo cavo, è alloggiata nella testata una valvola a tre vie.
  5. 5) Filtro, secondo la rivendicazione 1 e/o 3, che si caratterizza per il fatto che in detta testata è alloggiata una valvola in corrispondenza di ciascuno degli sbocchi in detto condotto collettore di detto raccordo con detto almeno un mezzo di filtraggio e di detti due raccordi verso le zone libere dell'interno di detto corpo cavo, dette valvole essendo una a due vie e le altre due a tre vie.
  6. 6) Filtro, secondo la rivendicazione precedente, che si caratterizza per il fatto che detta valvola a due vie è del tipo con canalizzazione rettilinea.
  7. 7) Filtro, secondo la rivendicazione 5, che si caratterizza per il fatto che detta valvola a due vie è del tipo a canalizzazione angolare a "L".
  8. 8) Filtro, secondo la rivendicazione 1 e/o 3, che si caratterizza per il fatto che in detta testata è alloggiata una valvola in corrispondenza di ciascuno degli sbocchi in detto condotto collettore di detto raccordo con detto almeno un mezzo di filtraggio e di detti due raccordi verso le zone libere dell'interno di detto corpo cavo, dette valvole essendo due a due vie e una a tre vie.
  9. 9) Filtro, secondo la rivendicazione 8, che si caratterizza per il fatto che dette valvole a due vie sono del tipo a canalizzazione rettilinea e/o angolare a "L".
  10. 10) Filtro, secondo la rivendicazione 1, che si caratterizza per il fatto che in detta testata è alloggiata una valvola in corrispondenza di ciascuno degli sbocchi in detto condotto collettore di detti due raccordi verso le zone libere dell'interno di detto corpo cavo, dette valvole essendo una a tre vie ed una a due vie.
  11. 11) Filtro, secondo la rivendicazione precedente, che si caratterizza per il fatto che detta valvola a due vie è del tipo a canalizzazione rettilinea.
  12. 12) Filtro, secondo la rivendicazione 10, che si caratterizza per il fatto che detta valvola a due vie è del tipo a canalizzazione angolare a "L".
  13. 13) Filtro, secondo la rivendicazione 1, che si caratterizza per il fatto che detto almeno un raccordo di collegamento con detto almeno un mezzo di filtraggio e detti almeno due raccordi verso le zone libere dell'interno di detto corpo cavo sono ortogonali a detto condotto collettore.
  14. 14) Filtro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detto raccordo verso l'esterno di detta testata, che si sviluppa dalla zona di sbocco in detto condotto collettore di uno dei raccordi verso le zone libere dell'interno di detto corpo cavo, è ortogonale a detto condotto collettore.
  15. 15) Filtro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che ognuna di dette valvole è sagomata a definire una manopola o elemento equivalente disponibile all'azione dell'operatore.
  16. 16) Filtro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che dette valvole sono sagomate a solido di rivoluzione.
  17. 17) Filtro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detta testata incorpora, a valle e/o a monte del gruppo delle dette valvole a due e/o tre vie, rispettive valvole unidirezionali .
  18. 18) Filtro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che dette valvole a due e tre vie sono motorizzate.
  19. 19) Filtro per fluidi secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.
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