ITPD20090239A1 - Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali e catena ornamentale con detto dispositivo - Google Patents

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ITPD20090239A1
ITPD20090239A1 IT000239A ITPD20090239A ITPD20090239A1 IT PD20090239 A1 ITPD20090239 A1 IT PD20090239A1 IT 000239 A IT000239 A IT 000239A IT PD20090239 A ITPD20090239 A IT PD20090239A IT PD20090239 A1 ITPD20090239 A1 IT PD20090239A1
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IT000239A
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Tomaso Neri
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Fraterna S A S Di Tomaso Neri & C
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A44HABERDASHERY; JEWELLERY
    • A44CPERSONAL ADORNMENTS, e.g. JEWELLERY; COINS
    • A44C11/00Watch chains; Ornamental chains
    • A44C11/005Watch chains; Ornamental chains with friction boxes adjustments

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  • Soil Working Implements (AREA)
  • Mirrors, Picture Frames, Photograph Stands, And Related Fastening Devices (AREA)

Description

DISPOSITIVO PER LA REGOLAZIONE DI CATENE ORNAMENTALI E
CATENA ORNAMENTALE CON DETTO DISPOSITIVO
Campo di applicazione
La presente invenzione riguarda un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali, ed una catena ornamentale dotata di tale dispositivo, secondo il preambolo delle rispettive rivendicazioni indipendenti.
Il dispositivo di regolazione e la catena ornamentale di cui trattasi si inseriscono nel settore dell’industria manifatturiera per la produzione di articoli ornamentali ed in particolare di gioielli in metallo prezioso.
Il dispositivo di regolazione à ̈ un accessorio per catene di articoli ornamentali, quali collane o bracciali, avente in particolare lo scopo di regolare la lunghezza della porzione di catena che si avvolge attorno al collo o ad un polso della persona che la indossa.
Stato della tecnica
Nel settore della produzione di articoli ornamentali, in particolare di gioielli in metallo prezioso, sono stati da tempo introdotti nel mercato dispositivi per la regolazione della lunghezza di catene di bracciali o di collane, i quali consentono di allungare o di accorciare a piacimento la porzione di catena che avvolge il collo o il polso. Tali dispositivi permettono all’utente di indossare e di togliere con maggior facilità il gioiello e, soprattutto, di personalizzare lo stesso, conferendogli la foggia desiderata.
I dispositivi di regolazione di collane o bracciali oggi presenti sul mercato sono di diversi tipi, a seconda anche del sistema meccanico impiegato per fare scorrere in modo controllato la catena nel dispositivo e fermarla nella posizione voluta.
È noto ad esempio dal brevetto statunitense US 2002/066290 un dispositivo di regolazione, il quale comprende un corpo cavo, in materiale metallico solitamente prezioso, a cui à ̈ fissata una estremità di una catena ornamentale. Il corpo cavo à ̈ provvisto di due aperture allineate e contrapposte, attraverso le quali à ̈ libera di scorrere la catena. Una leva à ̈ imperniata al corpo cavo ed à ̈ movimentabile manualmente tra una posizione di chiusura sul corpo cavo, in cui impedisce lo scorrimento della catena, ed una posizione di apertura, in cui consente la regolazione della posizione della catena. Più in dettaglio, la leva porta fissato una punta sporgente destinata, quando la leva à ̈ chiusa, ad inserirsi in un foro ricavato nel corpo cavo in posizione intermedia tra le due aperture allineate fino ad impegnarsi in una maglia della catena, trattenendola nella posizione prescelta.
A seconda della maglia che viene trattenuta dalla punta, Ã ̈ quindi possibile fermare la catena in differenti posizioni.
Il brevetto US 2586758 descrive un altro dispositivo di regolazione di tipo noto provvisto di un semiguscio metallico su cui à ̈ imperniato uno sportello movimentabile manualmente tra una posizione di chiusura sul semiguscio, in cui impedisce lo scorrimento della catena, ed una posizione di apertura, in cui consente la regolazione della posizione della catena. Più in dettaglio, due pareti contrapposte del semiguscio metallico sono provviste di intagli in cui, quando lo sportello à ̈ in posizione di apertura, si possono inserire gli anelli di entrambi i tratti della catena. Gli anelli della catena rimangono impegnati negli intagli non potendo scorrere longitudinalmente attraverso di essi, cosicché la catena definisca un anello chiuso della ampiezza voluta. Una volta che lo sportello à ̈ disposto in posizione di chiusura sul semiguscio, gli anelli sono strettamente vincolati al dispositivo fino ad una nuova apertura dello sportello per una diversa regolazione, o per la apertura della catena.
A seconda della maglia della catena che viene trattenuta nelle sedi, Ã ̈ quindi possibile fermare la catena in differenti posizioni.
I dispositivi di tecnica nota sopra descritti si sono dimostrati nella pratica non scevri da inconvenienti.
Un primo inconveniente risiede nel fatto che tali dispositivi non consentono una regolazione fine ed a piacimento della lunghezza della catena, consentendo infatti di regolare la porzione di catena che avvolge il collo o il polso solo di quantità discrete, pari almeno alla distanza tra due maglie successive.
Un secondo inconveniente risiede nel fatto che tali dispositivi richiedono all’utente di effettuare scomode operazioni per essere regolati, quali appunto l’apertura e la chiusura di uno sportello ed il riposizionamento della catena rispetto ad esso.
Un ulteriore inconveniente risiede inoltre nel fatto che tali dispositivi sono destinati a lavorare solo con catene ad essi compatibili ed a essi dedicate, richiedendo accoppiamenti maschio/femmina di omologa conformazione.
Nel primo esempio di dispositivo descritto, infatti, Ã ̈ necessario che la punta riesca ad intercettare il foro passante di una singola maglia della catena, mentre, nel secondo esempio di dispositivo descritto, Ã ̈ necessario che gli anelli della catena siano disposti correttamente entro gli intagli delle pareti del semiguscio.
E’ infine possibile che i dispositivi sopra descritti vengano chiusi in modo non appropriato, con il rischio che, una volta indossata la catena, il dispositivo di regolazione si apra, facendo sì che la catena si sfili e possa andare eventualmente perduta.
Per ovviare a tali inconvenienti sono stati messi a punto dispositivi per la regolazione di catene di articoli ornamentali, i quali sono in grado di regolare la catena alla lunghezza desiderata in modo continuo ed indipendentemente dalla forma della catena
In particolare, sono stati messi a punto dispositivi di regolazione, i quali sfruttano il principio dell’attrito per regolare l’ampiezza dell’anello formato dalla catena.
Tali dispositivi comprendono generalmente un corpo di contenimento cavo, preferibilmente ma non necessariamente di forma sferica, sulla superficie del quale à ̈ realizzata almeno una coppia di fori passanti contrapposti attraverso i quali vengono inserite e condotte, in modo regolabile, una o entrambe le estremità della catena. In questo modo, il corpo di contenimento chiude una prima porzione ad anello di catena atta a circondare il collo o il polso, lasciando almeno una seconda porzione di catena pendente. Tale seconda porzione di catena pendente porta generalmente fissato alla sua estremità libera un elemento allargato, al fine di evitare che, facendo avanzare il dispositivo di regolazione lungo la catena, tale estremità possa scorrere all’interno del corpo cavo, provocando lo svincolamento del dispositivo di regolazione dalla seconda porzione di catena.
Solitamente, il dispositivo di regolazione à ̈ infilato nella catena durante la realizzazione dell’articolo ornamentale, prima che venga fissato l’elemento allargato all’estremità libera della catena, e, pertanto, non può più essere rimosso dalla catena una volta che l’articolo ornamentale à ̈ stato confezionato.
Funzionalmente, l’ampiezza della prima porzione di catena, ovvero dell’anello che cinge il collo o il polso, può essere regolata facendo scorrere il corpo di contenimento lungo la catena.
Tali dispositivi di regolazione di tipo noto, generalmente adottano accorgimenti per aumentare la forza di attrito esercitata sulla catena, al fine di garantire che quest’ultima permanga nella posizione voluta, ovvero che i dispositivi non scivolino lungo la catena sotto l’effetto del loro peso.
Sono note a tale proposito diverse forme realizzative di dispositivi di regolazione che prevedono l’impiego di un corpo elastico alloggiato all’interno di un corpo di contenimento cavo, e dotato di una cavità passante allineata con una coppia di fori contrapposti previsti nel corpo di contenimento cavo. Tale corpo elastico à ̈ realizzato in un materiale, quale ad esempio un elastomero, atto a realizzare una calibrata frizione con la catena, cosicché, quando almeno una estremità della catena à ̈ inserita e condotta nella cavità passante del corpo elastico, quest’ultimo trattiene saldamente la catena nelle diverse posizioni in cui à ̈ rilasciata.
Forme realizzative di dispositivi di questo tipo sono ad esempio descritte nei brevetti JP2000139528, JP 2001070018, JP 2971453e JP 2003180422 e si differenziano l’una dall’altra principalmente per la conformazione del corpo di contenimento cavo, del corpo elastico e per le modalità con cui trattengono le due estremità delle catena, pur presentando principi tecnici di funzionamento per lo più analoghi.
I brevetti JP2000139528 e JP 2001070018, ad esempio, prevedono di alloggiare entro il corpo di contenimento cavo un elemento tubolare in gomma o resina entro cui scorre la catena.
Il brevetto JP 2971453 prevede che il corpo elastico contenuto nel corpo di contenimento cavo sia ottenuto con uno o più anelli di materiale elastico sovrapposti, dotati di cavità passanti di diametro inferiore rispetto al diametro dei fori del corpo di contenimento, cosicché la catena sia fermamente trattenuta dall’azione di compressione elastica esercitata dal corpo elastico su di essa.
Il brevetto JP 2003180422 descrive un dispositivo di regolazione dotato di un corpo elastico formato da tre elementi sferici in gomma alloggiati affiancati l’uno all’altro all’interno del corpo di contenimento cavo in modo da definire centralmente un passaggio ristretto entro il quale può scorrere con attrito la catena risultando regolabile in posizioni variabili.
I dispositivi di regolazione con regolazione ad attrito di tipo noto sopra descritti si sono dimostrati nella pratica funzionalmente non del tutto ottimali stante che essi non si possono aprire completamente per liberare del tutto la catena, ma solo possono allungare o accorciare la porzione di catena che avvolge il collo o il polso.
Inoltre, il continuo scorrimento della catena a contatto con il corpo elastico può portare nel tempo ad usurare lo stesso corpo elastico con la conseguente perdita della sua funzionalità e con la necessità di sostituirlo con un altro di nuovo.
Tuttavia, dal momento che il corpo elastico à ̈ montato in modo inamovibile all’interno del corpo di contenimento cavo, non à ̈ possibile procedere alla sua sostituzione cosicché il dispositivo di regolazione diventa inservibile.
Inoltre, come precedentemente riportato, tali dispositivi di regolazione vengono generalmente infilati nella catena al momento della manifattura dell’articolo ornamentale e non possono essere agevolmente rimossi dall’utente per la sostituzione. La perdita di funzionalità di tali dispositivi di regolazione, pertanto, rende inutilizzabile lo stesso articolo ornamentale e richiede all’utente di rivolgersi ad una oreficeria per la sua riparazione.
Gli articoli ornamentali dotati di tali dispositivi di regolazione per attrito, risultano piuttosto onerosi richiedendo il montaggio di un elevato numero di componenti e quindi, in sostanza, un processo produttivo piuttosto complesso da realizzare.
Generalmente, infatti, tali articoli ornamentali prevedono, oltre al dispositivo di regolazione che deve essere infilato nella catena durante il confezionamento dello stesso articolo ornamentale, almeno un elemento allargato che deve essere fissato all’estremità libera della catena, solitamente mediante almeno un anello di giunzione, per impedirne lo sfilamento, ed eventualmente anche opportuni mezzi di aggancio, quali un moschettone, che devono essere fissati all’altra estremità della catena, anch’essi solitamente mediante almeno un proprio anello di giunzione.
Infine, gli articoli ornamentali dotati di tali dispositivi di regolazione, non consentono di aggiungere o di rimuovere pendenti o elementi decorativi in genere, non potendosi questi ultimi infilare nella catena per la presenza del moschettone ad un capo della catena e dell’elemento allargato all’altro capo della catena.
Presentazione dell'invenzione
In questa situazione, scopo principale della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali che sia in grado di realizzare una regolazione molto precisa e di mantenerla nel tempo.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali che sia pratico da utilizzare e che consenta una facile regolazione della catena.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali che consenta la chiusura della catena ad anello attorno al colo o al polso dell’utente in maniera semplice e senza richiedere la ricerca di una precisa posizione di chiusura.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali che possa essere impiegato con catene aventi maglie di qualsiasi forma.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali, il quale possa essere agevolmente riparato o sostituito nell’articolo ornamentale in caso di danneggiamento od usura. Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali, il quale sia semplice ed economico da realizzare.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali, il quale permetta di personalizzare l’articolo ornamentale sul quale à ̈ predisposto, consentendo l’aggiunta o la rimozione di pendenti o di elementi decorativi in genere.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano alcune forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
- la Figura 1 mostra una vista prospettica di una prima forma realizzativa di un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali in accordo con la presente invenzione montato su una catena ed in posizione chiusa;
- la Figura 2 mostra una vista dall’alto del dispositivo di figura 1, montato su una catena ed in posizione chiusa;
- la Figura 3 mostra una vista prospettica del dispositivo di regolazione di figura 1, in posizione aperta e con associata la catena ornamentale;
- la Figura 4 mostra una vista prospettica del dispositivo di regolazione di figura 1, in posizione aperta senza la catena ornamentale;
- la Figura 5 mostra un particolare ingrandito del dispositivo di regolazione di figura 4, relativo ad un foro per l’inserimento della catena;
- la Figura 6 mostra una vista in esploso del dispositivo di regolazione di figura 1, con associata la catena ornamentale;
- la Figura 7 mostra una seconda forma realizzativa del dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la presente invenzione in posizione chiusa ed in una vista laterale;
- la Figura 8 mostra il dispositivo di figura 7 in posizione aperta.
- la Figura 7 mostra una seconda forma realizzativa del dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la presente invenzione in posizione chiusa ed in una vista laterale;
- la Figura 9 mostra una vista prospettica della seconda forma realizzativa del dispositivo secondo l’invenzione in accordo con una sua possibile conformazione; - la Figura 10 mostra il dispositivo di figura 9 in una vista frontale;
- la Figura 11 mostra un particolare ingrandito della seconda estremità della catena secondo l’invenzione in accordo con una possibile forma realizzativa;
- la Figura 12 mostra un particolare ingrandito della seconda estremità della catena secondo l’invenzione in accordo con una variante realizzativa;
- la Figura 13 mostra un particolare ingrandito della seconda estremità della catena secondo l’invenzione in accordo con una ulteriore variante realizzativa.
Descrizione dettagliata
Con riferimento agli uniti disegni sono stati indicati, nel loro complesso, con 1 un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali e con 4 una catena ornamentale oggetto del presente trovato.
Il dispositivo 1 à ̈ destinato ad essere impiegato per variare l’ampiezza dell’anello formato dalla catena 4 di un articolo di gioielleria quale una collana, una bracciale od un articolo similare, intendendosi tuttavia che, senza uscire dall’ambito di tutela della presente privativa, lo stesso dispositivo 1 possa trovare applicazione anche su altri monili o su articoli di altro genere purché ugualmente impieganti una catena 4 che necessita di una regolazione.
La catena 4 da regolare potrà essere ottenuta in un qualunque materiale ed in una qualunque forma anche se preferibilmente, il dispositivo 1 oggetto della presente invenzione à ̈ stato principalmente concepito per un impiego nel campo della oreficeria per regolare la lunghezza di collane o bracciali costituiti da maglie di oro, argento o altri metalli preziosi semipreziosi o loro leghe.
Come à ̈ noto infatti, l’anello delle catene destinato a circondare il collo o il polso delle persone che portano il relativo monile, richiede di essere vantaggiosamente regolato. In particolare, à ̈ normalmente richiesta la possibilità di allargare tale anello per poter indossare comodamente il monile e quindi anche la possibilità di restringere lo stesso anello una volta indossato il monile anche solo per ragioni estetiche.
In accordo con il disegno di figura 1, il dispositivo 1 comprende un corpo di contenimento 2 cavo, atto a ricevere almeno un primo tratto 5 della catena 4 e dotato di una coppia di fori 3 diametralmente contrapposti, ciascuno dei quali presenta dimensioni leggermente maggiori rispetto al diametro esterno della catena 4 per consentire lo scorrimento della catena 4 stessa all’interno del corpo di contenimento 2.
Come illustrato nelle allegate figure, il dispositivo 1 comprende, inoltre, un elemento di frizione 6 elasticamente cedevole alloggiato all’interno del corpo di contenimento 2 cavo ed atto ad agire con attrito sulla catena 4.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione, il corpo di contenimento 2 à ̈ ottenuto con un primo semiguscio 7 e con un secondo semiguscio 8 girevolmente collegati tra loro mediante una cerniera 9 lungo un asse di rotazione Y comune, e l’elemento di frizione 6 comprende a sua volta un primo corpo elastico 10, alloggiato all’interno del primo semiguscio 7, ed un secondo corpo elastico 11, alloggiato all’interno del secondo semiguscio 8.
Il primo semiguscio 7 ed il secondo semiguscio 8, con all’interno i rispettivi corpi elastici, 10 e 11, sono mobili tra una posizione di apertura, come illustrato nelle figure 3 e 4, in cui à ̈ possibile introdurre il primo tratto 5 della catena 4 tra il primo corpo elastico 10 ed il secondo corpo elastico 11, ed una posizione chiusura, come illustrato nelle figure 1 e 2, in cui il primo ed il secondo corpo elastico, 10 e 11, sono disposti ravvicinati e contraffacciati l’uno all’altro, preferibilmente con porzioni in appoggio l’una sull’altra, trattenendo tra di essi la catena 4 in modo regolabile.
Sul primo e sul secondo semiguscio, 7 e 8, sono previsti mezzi di azionamento 12, azionabili manualmente ad agire sui semigusci 7 e 8 per spostarli tra la posizione di apertura e la posizione di chiusura.
In particolare, in accordo con una possibile forma realizzativa del dispositivo 1 illustrata nelle figure 1-6, tali mezzi di azionamento 12 sono di tipo maschio/femmina. Più in dettaglio, essi vantaggiosamente comprendono una apertura 13, ricavata sul primo semiguscio 7, ed un elemento sporgente 14 elasticamente cedevole fissato al secondo semiguscio 8, vantaggiosamente saldato alla superficie interna del secondo semiguscio 8, rivolto verso il primo semiguscio 7 e dotato di una protuberanza 15, atta ad inserirsi entro l’apertura 13 durante la chiusura dei due semigusci, per realizzare un incastro di tipo maschio-femmina.
Più in dettaglio, in accordo con quanto illustrato nelle figure 1-6, l’elemento sporgente 14 à ̈ formato da una lamina piana 36, fissata ad una prima estremità all’interno del secondo semiguscio 8 ed allungata circonferenzialmente verso il bordo periferico dello stesso secondo semiguscio 8 fino a superarlo per un tratto destinato ad inserirsi entro il primo semiguscio 7. La seconda estremità libera della lamina piana 36 porta esternamente fissata in sporgenza la protuberanza 15 destinata ad inserirsi amovibilmente ad incastro nella apertura 13. La protuberanza 15 definisce un gradino 16 con la lamina piana 36, il quale gradino 16 presenta una parete verticale 41, avente altezza maggiore rispetto allo spessore del primo semiguscio 7, ed una parete piana 42 sulla quale à ̈ possibile agire manualmente per azionare i mezzi di azionamento 12. La parete piana 42 à ̈ vantaggiosamente inclinata verso la lamina piana 36, e la protuberanza 15 presenta, pertanto, una altezza minore in corrispondenza della parete verticale 41 ed una altezza maggiore in corrispondenza dell’estremità libera dell’elemento sporgente 14.
Funzionalmente, quando il dispositivo 1 à ̈ chiuso, ovvero quando la protuberanza 15 sporge dall’apertura 13 essendovi impegnata in rapporto di trattenimento, con la parete verticale 41 del gradino 16 contro un bordo laterale 17 dell’apertura 13, i mezzi di azionamento 12 possono essere azionati manualmente per portare i semigusci 7 e 8 in posizione di apertura. In particolare, esercitando una opportuna pressione sulla parete piana 42 del gradino 16, l’elemento sporgente 14 viene deformato elasticamente e la protuberanza 15 à ̈ fatta rientrare nell’apertura 13 così da svincolare la parete verticale 41 del gradino 16 dal bordo laterale 17 dell’apertura 13 e consentire la rotazione dei due semigusci, 7 e 8. L’inclinazione della parete piana 42 rende più agevole l’apertura dei semigusci 7 e 8: l’altezza minore della protuberanza 15 in corrispondenza del gradino 16, infatti, richiede una minore deformazione dell’elemento sporgente 14 per liberare la parete verticale 41 del gradino 16 dal bordo laterale 17 dell’apertura 13 e, una volta liberata la parete verticale 41 dal bordo laterale 17, la parete piana 42 della protuberanza 15, scorre sulla superficie interna del primo semiguscio 7 fino a separarsi da quest’ultimo.
Al fine di agevolare ulteriormente l’apertura del dispositivo 1 in accordo con la forma realizzativa appena descritta, possono essere previsti mezzi elasticamente cedevoli, quali ad esempio una molla 50, agenti sui due semigusci, 7 e 8, per mantenerli nella posizione di apertura.
Come illustrato nelle allegate figure, l’elemento di frizione 6 à ̈ provvisto di una cavità passante 18 destinata a ricevere l’alloggiamento della catena 4 e disposta allineata rispetto alla coppia di fori 3 contrapposti. In accordo con una forma realizzativa preferenziale, la cavità passante 18 à ̈ definita dall’incontro di un primo solco 22 e di un secondo solco 23, ricavati in facce contrapposte 26 rispettivamente del primo corpo elastico 10 e del secondo corpo elastico 11. Le due facce 26 dei due corpi elastici 10 e 11 si dispongono contraffacciate, parallele ed in posizione ravvicinata quando i due semigusci, 7 e 8, si trovano in posizione di chiusura e trattengono tra di loro il primo tratto 5 della catena 4, in particolare in corrispondenza del primo e del secondo solco, 22 e 23.
Vantaggiosamente la cavità passante 18 ha larghezza L leggermente maggiore rispetto al diametro esterno d della catena 4, per consentire il facile posizionamento del primo tratto 5 della catena 4 all’interno del dispositivo 1 di regolazione, e profondità s leggermente inferiore al diametro esterno d della catena 4, per applicare una forza elastica sulla catena 4 e trattenere il dispositivo 1 saldamente ancorato alla catena 4 nella posizione prescelta, quando i due semigusci, 7 e 8, sono in posizione di chiusura. Preferibilmente, la prima faccia 26 del primo corpo elastico 10 e la seconda faccia 37 del secondo corpo elastico 11 vanno reciprocamente in appoggio quando il dispositivo 1 si trova nella posizione di chiusura, al fine di esercitare una maggiore compressione sul primo tratto 5 della catena 4 disposto tra di esse.
Il primo ed il secondo semiguscio, 7 e 8, sono provvisti rispettivamente di un primo bordo periferico 24 e di un secondo bordo periferico 25, i quali con il primo ed il secondo semiguscio, 7 e 8, nella posizione di chiusura, vanno in appoggio l’uno contro l’altro.
Sul primo bordo periferico 24 del primo semiguscio 7 e sul secondo bordo periferico 25 del secondo semiguscio 8 sono ricavati in posizioni diametralmente contrapposte rispettivamente una prima coppia di intagli 20 ed una seconda coppia di intagli 21 destinati ad incontrarsi, quando il dispositivo 1 si trova nella posizione di chiusura, definendo la coppia di fori 3 di passaggio per la catena.
Il corpo di contenimento 2 cavo à ̈ vantaggiosamente realizzato in un materiale metallico, preferibilmente prezioso, e, secondo una forma realizzativa preferenziale, presenta una forma sferica, con il primo ed il secondo semiguscio 7 e 8 aventi la forma di calotte semisferiche.
In accordo con una seconda possibile forma realizzativa del dispositivo 1 illustrata nelle figure 7 e 8, i mezzi di azionamento 12 comprendono una prima leva 38, fissata al primo semiguscio 7, una seconda leva 39, fissata al secondo semiguscio 8 e mezzi di richiamo elastico 51 meccanicamente collegati ai semigusci, 7 e 8, per forzarli verso la posizione di chiusura. Le due leve, 38 e 39, si estendono dal corpo di contenimento 2 divaricandosi a partire dalla cerniera 9.
La prima e la seconda leva, 38 e 39, presentano ciascuna una porzione di presa 40 sulla quale à ̈ possibile agire manualmente, per spostare i semigusci, 7 e 8, dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, vincendo la forza elastica antagonista dei mezzi di richiamo elastico 51.
Funzionalmente, quando il dispositivo 1 Ã ̈ chiuso, i mezzi di azionamento 12 possono essere azionati manualmente esercitando una opportuna pressione sulle porzioni di presa 40 delle leve, 38 e 39, le quali sono spinte ad avvicinarsi e, con la cerniera 9 che funge da fulcro, sospingono i semigusci, 7 e 8, nella posizione di apertura.
Preferibilmente, la posizione di chiusura à ̈ mantenuta in sicurezza da un elemento di incastro 55 fissato al bordo di un semiguscio 7 e suscettibile di impegnarsi in rapporto di trattenimento con il bordo dell’altro semiguscio 8.
Vantaggiosamente, i mezzi di richiamo elastico 51 possono essere costituiti da una molla alloggiata tra le leve, 38 e 39, in corrispondenza della cerniera 9, la quale molla agisce sulle leve, 38 e 39 medesime, per forzarle divaricate verso la posizione di chiusura.
I semigusci 7, 8 e le leve 38, 39 potranno essere realizzati in corpo unico e sagomati per definire unitamente tra loro una figura ornamentale come illustrato a titolo di esempio nelle figure 9 e 10. In accordo con tale esempio realizzativo i due semigusci 7, 8 realizzano con le leve 38, 39 una forma a cuore. I due semigusci 7, 8 sono in questo caso formati da due elementi appiattiti a forma di un lobo di cuore, tra cui sono ricavati i fori 3 e la cavità passante per il passaggio della catena 4. Dai due semigusci 7, 8 si dipartono in direzioni leggermente divaricate le due leve 38, 39 le quali formano l’altro lobo della forma a cuore e sono mantenuti divaricati dalla molla 51.
Ovviamente, senza per questo uscire dall’ambito di protezione della presente privativa, i gusci 7, 8 e le leve 38, 39 potranno assumere anche forma diversa pur rientrando sempre nell’ambito di tutela della presente privativa.
Vantaggiosamente, come illustrato nell’esempio delle figure 7 e 8, sui due semigusci, 7 e 8, sono ricavate una pluralità di fessure 43, in particolare sagomate secondo motivi atti a realizzare decorazioni e disegni sulla superficie del corpo di contenimento 2. Le fessure 43 hanno lo scopo di alleggerire il corpo di contenimento 2, preferibilmente di metallo prezioso, riducendo così il costo delle materie prime necessarie alla realizzazione del dispositivo 1 di regolazione. Inoltre, le fessure 43 consentono di portare a vista i sottostanti corpi elastici, 10 e 11, che, preferibilmente, saranno realizzati in un materiale colorato, al fine di meglio evidenziare i motivi decorativi delle fessure 43.
In accordo con una forma realizzativa preferenziale illustrata nelle allegate figure, la cerniera 9 di collegamento dei due semigusci 7 e 8, à ̈ ottenuta con una pluralità di primi anelli 27 paralleli, fissati al primo semiguscio 7, distanziati tra loro, e con una pluralità di secondi anelli 28 paralleli, fissati al secondo semiguscio 8, distanziati tra loro e disposti in posizione sfalsata rispetto ai primi anelli 27 del primo semiguscio 7. I primi ed i secondi anelli, 27 e 28, sono disposti coassialmente allineati lungo l’asse di rotazione Y e sono tra loro collegati girevolmente da un perno 29 disposto coassialmente all’interno dei primi e dei secondi anelli27 e 28 medesimi.
Vantaggiosamente, l’asse di rotazione Y della cerniera 9, che collega i due semigusci 7 e 8 à ̈ parallelo alla direzione di sviluppo della cavità passante 18, ovvero à ̈ sostanzialmente parallelo alla direzione di scorrimento della catena 4 entro il dispositivo di regolazione 1.
Il corpo di contenimento 2 cavo porta fissato, in corrispondenza della cerniera 9, un terzo anello 30 a cui à ̈ destinata a collegarsi una prima estremità 33 della catena 4. In particolare il suddetto terzo anello 30 à ̈ utilmente fissato ai primi anelli 27, ovvero ai secondi anelli 28 della cerniera 9.
In accordo con una forma realizzativa preferenziale, l’elemento di frizione 6 elasticamente cedevole à ̈ realizzato in un materiale termoplastico, preferibilmente elastomerico, per esercitare la richiesta frizione con la catena 4.
Il primo ed il secondo corpo elastico, 10 e 11, sono vantaggiosamente fissati, preferibilmente mediante incollaggio, all’interno rispettivamente del primo semiguscio 7 e del secondo semiguscio 8. Diversamente, à ̈ possibile prevedere che tali primo e secondo corpo elastico, 10 e 11, siano disposti ad incastro all’interno del primo e del secondo semiguscio, 7 e 8.
Nella posizione di apertura di detto dispositivo 1, i due corpi elastici 10 e 11 sono facilmente accessibili, così da essere agevolmente sostituiti con altri di nuovi in caso di usura o di deterioramento che ne abbiano compromesso la funzionalità ovvero la capacità di trattenere saldamente la catena 4.
Come illustrato in particolare nella figura 5, l’elemento di frizione 6 presenta almeno una coppia di labbri 31 sporgenti, i quali sporgono dai corpi elastici 10 e 11 in corrispondenza della prima e della seconda coppia di intagli 20 e 21 dei due semigusci 7 e 8, coprendo lo spessore dei due semigusci 7 e 8, ovvero estendendosi esternamente da essi.
Tali labbri 31 evitano che, durante la regolazione, la catena 4 entri direttamente a contatto con il corpo di contenimento 2 in materiale metallico, usurandosi e usurando per strisciamento lo stesso corpo di contenimento 2.
Vantaggiosamente, come illustrato in figura 5, il primo ed il secondo corpo elastico, 10 e 11, presentano ciascuno una scanalatura periferica 32 disposta circonferenzialmente e ricavata sulla superficie esterna destinata ad impegnarsi con la superficie interna rispettivamente del primo e del secondo semiguscio, 7 e 8. La scanalatura 32 del secondo corpo elastico 11 accoglie, almeno in un tratto iniziale a partire dal secondo bordo periferico 25, la lamina piana 36 dell’elemento sporgente 14 dei mezzi di azionamento 12. La scanalatura 32 del primo corpo elastico 10 à ̈ invece destinata ad accogliere, almeno in un tratto iniziale a partire dal primo bordo periferico 24, il tratto della lamina piana 36 dell’elemento sporgente 14 destinato ad inserirsi nel primo corpo elastico 10 quando il dispositivo 1 à ̈ in posizione di chiusura.
La stessa scanalatura 32 del primo e del secondo corpo elastico, 10 e 11, accoglie, in un diverso tratto iniziale a partire rispettivamente dal primo e dal secondo bordo periferico 24 e 25, una porzione di cerniera 9 sporgente internamente al corpo di contenimento 2 cavo, per diminuire l’ingombro all’esterno dello stesso corpo di contenimento 2 cavo. Forma oggetto della presente invenzione anche una catena 4 dotata di un dispositivo 1 per la regolazione di catene ornamentali, in particolare del tipo sopra descritto, di cui si manterranno nel seguito i medesimi riferimenti, per semplicità di esposizione.
Tale catena 4 à ̈ dotata di una prima estremità 33 e di una seconda estremità 34. Alla prima estremità 33 à ̈ collegato il dispositivo di regolazione 1 vantaggiosamente mediante il terzo anello 30 ed eventualmente mediante un ulteriore anello di congiunzione 330. Alla seconda estremità 34 della catena 4 à ̈ fissato un elemento allargato 35, il quale presenta preferibilmente una forma affusolata per consentire di infilare (o rimuovere) elementi decorativi 52 sulla catena 4.
In accordo con tale forma realizzativa illustrata nelle figure 6 e 10, l’elemento allargato 35 à ̈ ottenuto in corpo unico, preferibilmente saldato alla seconda estremità 34 della catena 4 (figura 11).
Nel caso in cui la catena 4 realizzi una collana, l’elemento decorativo à ̈ destinato ad essere esibito davanti al collo dell’utente in una posizione, mentre l’elemento allargato à ̈ destinato a posizionarsi dietro al colo dell’utente.
Tale elemento allargato 35 presenta dimensioni trasversali D maggiori rispetto al diametro esterno d della catena e maggiori rispetto ad almeno una (s) delle dimensioni di sviluppo dei fori 3 del dispositivo 1 per andare in interferenza contro il bordo periferico dei due semigusci 7 e 8 ed impedire alla seconda estremità 34 della catena 4 di fuoriuscire dai fori 3 del dispositivo, aprendo l’anello realizzato dalla catena 4 attorno al collo o al polso dell’utente.
L’elemento allargato 35 potrà ovviamente formare esso stesso un elemento decorativo, ed in questo caso sarà destinato ad essere esibito sul davanti del collo dell’utente senza necessità di montare altri elementi decorativi.
In accordo con gli esempi realizzativi illustrati nelle figure 12 e 13, l’elemento allargato 35 potrà essere realizzato in due parti fissabili amovibilmente tra loro, di cui una prima parte 35’ fissata alla seconda estremità 34 della catena 4 ed una seconda parte 35’’ portante montato un elemento decorativo 52, così da consentire entrambe le suddette funzionalità ovvero con l’elemento allargato 35 davanti o dietro al collo dell’utente. Le due parti 35’, 35’’ potranno essere collegate tra loro mediante avvitamento (figura 12) o mediante un dedicato dispositivo di chiusura ed apertura di per sé noto (figura 13). La catena 4 oggetto della presente invenzione risulta particolarmente economica, dato il ridotto numero di pezzi da assemblare al momento del suo confezionamento. Il processo produttivo della stessa catena 4, pertanto, richiede un ridotto numero di fasi produttive, risultando più semplice e più economico.
Una catena ornamentale regolabile di tipo tradizionale, infatti, generalmente comprende, oltre al dispositivo di regolazione ed all’elemento allargato, anche un dispositivo di chiusura a moschettone, per aprire e chiudere l’anello formato dalla catena.
Una catena 4 dotata di un dispositivo 1 di regolazione del tipo sopra descritto non necessita di un dispositivo di chiusura, dal momento che il dispositivo 1 di regolazione può aprirsi, potendo vincolare e svincolare il primo tratto 5 di catena 4 dal dispositivo 1 a piacimento, aprendo e chiudendo l’anello formato dalla catena 4 attorno al collo o al polso dell’utente.
La catena può essere chiusa ad anello attorno al colo o al polso dell’utente in maniera semplice e senza richiedere la ricerca di una precisa posizione di chiusura, stante che la posizione ottimale viene poi raggiunta azionando in scorrimento la catena attraverso il dispositivo di regolazione 1.
Il trovato così concepito raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente, esso potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione. Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali il quale comprende: - almeno un corpo di contenimento (2) cavo, in particolare realizzato in un materiale metallico prezioso, dotato di almeno una coppia di fori (3) diametralmente contrapposti, suscettibile di ricevere almeno un primo tratto (5) di una catena (4), ciascun foro (3) di detta coppia di fori presentando dimensioni leggermente maggiori rispetto al diametro esterno (d) di detta catena (4) per consentire lo scorrimento di detta catena (4) all’interno di detto corpo di contenimento (2); - almeno un elemento di frizione (6) elasticamente cedevole alloggiato all’interno di detto corpo di contenimento (2) cavo, atto a agire con attrito su detta catena (4); caratterizzato dal fatto che detto corpo di contenimento (2) cavo à ̈ ottenuto con almeno un primo semiguscio (7) e con almeno un secondo semiguscio (8) girevolmente collegati tra loro mediante una cerniera (9) lungo un comune asse di rotazione Y e caratterizzato dal fatto che detto elemento di frizione (6) comprende almeno un primo corpo elastico (10) ed almeno un secondo corpo elastico (11) alloggiati rispettivamente all’interno di detto almeno un primo semiguscio (7) e di detto almeno un secondo semiguscio (8); detto almeno un primo semiguscio (7) e detto almeno un secondo semiguscio (8) essendo mobili tra una posizione di apertura, in cui à ̈ possibile introdurre detto almeno un primo tratto (5) di catena (4) tra detto primo e detto secondo corpo elastico (10 e 11), ed una posizione chiusura, in cui detto primo e detto secondo corpo elastico (10 e 11) sono in posizione ravvicinata, trattenendo tra di essi detta catena (4) in modo regolabile, mezzi di azionamento (12) essendo previsti, i quali sono collegati a detti semigusci (7 e 8) e sono azionabili manualmente ad agire su detti semigusci (7 e 8) per spostarli tra detta posizione di apertura e detta posizione di chiusura.
  2. 2. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di frizione (6) à ̈ provvisto di una cavità passante (18) destinata a ricevere l’alloggiamento di detta catena (4) e disposta allineata rispetto a detta coppia di fori (3) contrapposti, detta cavità passante (18) avendo, in particolare sviluppo parallelamente all’asse di rotazione (Y) di detta cerniera (9), ed avendo almeno una dimensione leggermente maggiore rispetto al diametro esterno (d) di detta catena (4), per consentire il facile posizionamento di detto almeno un primo tratto (5) di catena all’interno di detto dispositivo (1) di regolazione, ed almeno una dimensione leggermente inferiore rispetto al diametro esterno (d) di detta catena (4), per applicare una forza elastica su detta catena (4).
  3. 3. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 1, in cui detta almeno una coppia di fori (3) à ̈ definita dall’incontro, in detta posizione di chiusura, di almeno una prima coppia di intagli (20) ricavati in posizioni diametralmente contrapposte su detto primo semiguscio (7) con almeno una seconda coppia di intagli (21) ricavati in posizioni diametralmente contrapposte su detto secondo semiguscio (8).
  4. 4. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo corpo elastico (10) e detto secondo corpo elastico (11) sono fissati, in particolare mediante incollaggio, rispettivamente all’interno di detto primo semiguscio (7) e di detto secondo semiguscio (8).
  5. 5. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 1, in cui il primo ed il secondo corpo elastico (10 e 11) di detto elemento di frizione (6) presentano almeno una coppia di labbri (31) sporgenti, per accompagnare detto primo tratto (5) di catena attraverso detta coppia di fori (3).
  6. 6. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di azionamento (12) comprendono almeno una apertura (13) ricavata su detto primo semiguscio (7) ed almeno un elemento sporgente (14) elasticamente cedevole fissato a detto secondo semiguscio (8), rivolto verso detto primo semiguscio (7) e dotato di una protuberanza (15) atta ad inserirsi amovibilmente entro detta apertura (13) per realizzare un incastro di tipo maschio-femmina.
  7. 7. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 6, in cui detti mezzi di azionamento (12) comprendono mezzi elasticamente cedevoli (50) meccanicamente collegati a detti semigusci ed agenti su di essi per forzarli verso detta posizione di apertura.
  8. 8. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di azionamento (12) comprendono almeno una prima leva (38) fissata a detto primo semiguscio (7), almeno una seconda leva (39) fissata a detto secondo semiguscio (8) e mezzi di richiamo elastico (51) meccanicamente collegati a detti primo e secondo semiguscio (7 e 8) per forzarli verso detta posizione di chiusura, detta almeno una prima leva (38) e detta almeno una seconda leva (39) estendendosi da detto corpo di contenimento (2), divaricandosi a partire da detta cerniera (9), e presentando ciascuna una porzione di presa (40) sulla quale à ̈ possibile agire manualmente per spostare detti semigusci (7 e 8) da detta posizione di chiusura a detta posizione di apertura, vincendo la forza elastica antagonista di detti mezzi di richiamo elastico (51).
  9. 9. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 8, in cui detti mezzi di richiamo elastico (51) sono costituiti da una molla alloggiata tra detta prima leva (38) e detta seconda leva (39) in corrispondenza di detta cerniera (9) ed agente su detta prima e detta seconda leva (38 e 39) per forzarle divaricate verso detta posizione di chiusura.
  10. 10. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui su detto primo semiguscio (7) e su detto secondo semiguscio (8) Ã ̈ ricavata almeno una fessura (43), in particolare sagomata secondo motivi atti a realizzare decorazioni e disegni sulla superficie di detto corpo di contenimento (2).
  11. 11. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali secondo la rivendicazione 10, in cui detto primo corpo elastico (10) e detto secondo corpo elastico (11) sono realizzati in un materiale colorato e sono portati a vista da detta almeno una fessura (43).
  12. 12. Catena ornamentale portante montato ad una prima estremità (33) un dispositivo (1) per la regolazione di catene ornamentali in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un elemento allargato (35) fissato ad una seconda estremità (34), il quale elemento allargato (35) presenta una forma affusolata per consentire di infilare o rimuovere elementi decorativi su detta catena (4) e presenta una dimensione trasversale (I) maggiore rispetto al diametro esterno (d) di detta catena (4) e rispetto a ciascun foro (3) di detta coppia di fori di detto corpo di contenimento (2) cavo per impedire alla seconda estremità (34) di detta catena (4) di fuoriuscire dai fori (3) medesimi.
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