ITPD20060440A1 - Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali e procedimento per la sua realizzazione - Google Patents

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    • A44HABERDASHERY; JEWELLERY
    • A44CPERSONAL ADORNMENTS, e.g. JEWELLERY; COINS
    • A44C25/00Miscellaneous fancy ware for personal wear, e.g. pendants, crosses, crucifixes, charms
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    • Y10T29/49Method of mechanical manufacture
    • Y10T29/49588Jewelry or locket making

Description

DISPOSITIVO PER LA REGOLAZIONE DI CATENE ORNAMENTALI E
PROCEDIMENTO PER LA SUA REALIZZAZIONE.
Campo di applicazione
La presente invenzione riguarda un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali
5 ed un procedimento per la sua realizzazione.
Il dispositivo ed il procedimento di cui trattasi si inseriscono nel settore industriale dell’industria manifatturiera per la produzione di articoli in metalli preziosi.
Il dispositivo secondo il preambolo della rivendicazione principale è un accessorio per catene, quali collane o bracciali, avente in particolare lo scopo di regolare la lunghezza
10 della catena che forma l’anello attorno al collo o al un polso della persona che la indossa.
Stato della tecnica
Nel settore della produzione di articoli di oreficeria o di suoi accessori sono da tempo impiegati dispositivi di regolazione delle catene che consentono di allargare o
<15>restringere a piacimento l’anello della catena ornamentale che circonda il collo o il polso della persona che la indossa. Tale regolazione consente agevolmente di indossare il monile e quindi di restringerlo successivamente in modo regolato per trovarne la giusta misura attorno al collo o al polso.
Tali dispositivi di regolazione sono normalmente associati a collane bracciali o altri
<20>prodotti ornamentali che fanno uso di catene e che necessitano di variare la lunghezza dell’anello da esse formato.
I dispositivi di regolazione di collane o bracciali oggi presenti sul mercato possono essere di diversi tipi a seconda anche del sistema meccanico impiegato per fare scorrere in modo controllato la catena nel dispositivo e fermarla nella posizione voluta.
25 Il tipo di dispositivo per la regolazione a cui si riferisce la presente invenzione sfrutta il principio dell’attrito per regolare l’ampiezza dell’anello
È noto dal brevetto giapponese JP 10295420 un primo esempio di dispositivo per la regolazione, il quale comprende un corpo di contenimento cavo, in materiale metallico solitamente prezioso, di forma sferica, sul quale sono ricavati due aperture allineate e
5 contrapposte per l’inserimento di almeno una catena. Il corpo di contenimento è diametralmente diviso da due pareti parallele provviste di fori allineati con le due aperture per il passaggio della collana.
Il libero scorrimento della catena all’interno del dispositivo è consentito solo a seguito dell’azionamento di un pulsante che sposta un elemento di bloccaggio scorrevolmente
10 inserito tra le due pareti diametrali.
Tale elemento di bloccaggio è provvisto di un foro, a circa metà della sua estensione, per il passaggio della catena ed è sottoposto all’azione di una molla che appoggiandosi sulla superficie interna del contenitore si oppone all’azionamento del pulsante. In condizione di riposo, quando il pulsante non è azionato, la spinta della molla
<15>sull’elemento di bloccaggio porta il foro di quest’ultimo a disallinearsi rispetto alle aperture in modo che lo stesso elemento di bloccaggio eserciti una forza di taglio sulla catena trattenendola così in posizione. Quando invece si agisce sul pulsante attraverso la sua proiezione esterna risulta possibile fare scorrere la catena nel dispositivo per regolarne la lunghezza. Vantaggiosamente, un capo della catena è fermato su un anello
<20>fissato esternamente al corpo di contenimento.
Diversamente, è possibile fare scorrere affiancati nel foro i due lembi terminali della stessa catena per regolare l’anello che formano unendosi gli stessi lembi.
Un dispositivo di regolazione analogo è altresì descritto nel brevetto US 2003/0155383. È noto dal brevetto giapponese JP2001029113 un secondo esempio di dispositivo per la
25 regolazione che similmente all’esempio precedente sfrutta il principio dell’azione di taglio per fermare il libero scorrimento della catena all’interno di un corpo di contenimento cavo in materiale metallico, in questo caso di forma tubolare.
Tale corpo tubolare accoglie coassialmente la catena e porta esternamente un anello per agganciare una estremità della catena medesima. Un elemento di interferenza è
5 elasticamente fissato al corpo tubolare in modo da ostruire parzialmente il passaggio della catena attraverso il corpo tubolare medesimo. Per regolare la lunghezza della catena è sufficiente allontanare leggermente tale elemento elastico in m odo da lasciar scorrere la catena nel corpo tubolare.
Dai brevetti JP2000139528, JP2000050921, JP 2003180422, JP 2001275726 e JP
10 2003061720 sono noti dispositivi di regolazione che diversamente dagli esempi precedenti sfruttano il principio dell’attrito e non della forza di taglio per fermare la catena nella posizione voluta.
Più in dettaglio, i dispositivi di regolazione descritti in questi brevetti prevedono sostanzialmente un corpo di contenimento cavo in metallo, preferibilmente ma non
<15>necessariamente di forma sferica, sulla superficie del quale è realizzata almeno una coppia di fori contrapposti per il passaggio della catena di gioielleria. All’interno di questo corpo cavo è alloggiato un elemento di bloccaggio in materiale elastico provvisto di una cavità passante allineata con la coppia di fori.
Tale cavità passante ha una sezione di larghezza inferiore rispetto a quella dei fori
<20>realizzati sul corpo di contenimento e maggiore rispetto all’ingombro della catena in modo da fermare elasticamente quest’ultima nella posizione di regolazione desiderata. In una prima configurazione la catena ha una estremità collegata ad un anello di chiusura fissato esternamente al corpo cavo del dispositivo, mentre l’altra estremità della catena è in grado di scorrere all’interno del corpo cavo come sopra specificato per
25 consentirne la regolazione della lunghezza, e quindi del diametro, dell’anello formato dalla catena.
Diversamente in una seconda configurazione, il corpo cavo è provvisto di due coppie di fori affiancati, a cui corrispondono internamente due cavità passanti ricavate nell’elemento in materiale elastico. In questo caso, il corpo cavo accoglie entrambe le
5 estremità della catena consentendo lo scorrimento dei suoi lembi uno alla volta o entrambi contemporaneamente.
I dispositivi descritti nel brevetto JP 2000139528 e nel brevetto JP 2000050921 prevedono che l’elemento elastico sia in corpo unico mentre diversamente il dispositivo descritto nel brevetto JP 2003180422 prevede la presenza di più elementi elastici, ad
10 esempio di forma sferica, per il bloccaggio della catena all’interno del corpo cavo.
Dal brevetto JP 2001070018 è noto un dispositivo per la regolazione costituito da un corpo di contenimento cavo di forma allungata e da almeno un elemento tubolare in materiale elastico inserito al suo interno. Il contenitore è provvisto di almeno una coppia di fori passanti allineati. Una catena di gioielleria può scorrere all’interno del corpo di
<15>contenimento attraverso i fori passanti ed è fermata dall’azione di compressione elastica esercitata dall’elemento tubolare.
In questo caso, l’azione dell’elemento tubolare elastico sulla catena risulta eccessiva e conseguentemente risulta difficile attuare una regolazione precisa con spostamenti minimi della catena.
<20>Il brevetto US 6,470,571 descrive un dispositivo di regolazione ed un processo per la sua regolazione i quali prevedono un corpo cavo con disposto coassialmente sulla parete interna l’elemento elastico. In questo caso, l’elemento elastico agisce sulla catena solo in corrispondenza dei fori previsti per il passaggio della catena e quindi in un’area molto ridotta che non permette una efficace regolazione.
25 Nella pratica si è potuto constatare che nelle soluzioni di tecnica nota sopra descritte, il passaggio della catena all’interno dell’elemento elastico porta rapidamente alla usura dello stesso elemento elastico con una conseguente perdita della sua funzionalità volta al trattenimento della catena nelle posizioni di regolazione desiderate.
Inoltre, i processi industriali finora impiegati per l’inserimento degli elementi elastici
5 all’interno dei corpi cavi sono risultati lunghi, poco pratici ed eccessivamente onerosi.
Presentazione dell'invenzione
In questa situazione, scopo principale della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali che sia in grado di realizzare una regolazione molto precisa e di mantenerla nel tempo.
10 Un altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali che abbia una elevata resistenza antimicrobrica.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un procedimento per realizzare un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali, il
<15>quale sia semplice ed economico da realizzare.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con
<20>riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la Figura 1 mostra un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali in accordo con la presente invenzione;
- la Figura 2 mostra una vista in sezione del dispositivo di figura 1;
25 - le Figure 3A, 3B, 3C e 3D mostrano quattro fasi del procedimento secondo l’invenzione per realizzare il dispositivo di regolazione della figura 1.
Descrizione dettagliata
Con riferimento agli uniti disegni è stato indicato nel suo complesso con 1 un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali oggetto del presente trovato.
5 Tale dispositivo è destinato ad essere impiegato per variare l’ampiezza dell’anello formato dalla catena di un articolo di gioielleria quale una collana, una bracciale od un articolo similare, intendendosi tuttavia che, senza uscire dall’ambito di tutela della presente privativa, lo stesso dispositivo possa trovare applicazione anche su altri monili o su articoli di altro genere purché ugualmente impieganti una catena che necessita di
10 una regolazione.
La catena da regolare potrà essere ottenuta in un qualunque materiale ed in una qualunque forma anche se preferibilmente, il dispositivo oggetto della presente invenzione è stato principalmente concepito per un impiego nel campo della oreficeria per regolare la lunghezza di catene o bracciali costituiti da maglie di oro, argento o altri
<15>metalli preziosi semipreziosi o loro leghe.
Come è noto infatti, l’anello delle catene destinato a circondare il collo o il polso delle persone che portano il relativo monile, richiede di essere vantaggiosamente regolato. In particolare è normalmente richiesta la possibilità di allargare tale anello per poter indossare comodamente il monile e quindi anche la possibilità di restringere lo stesso
<20>anello una volta indossato il monile anche solo per ragioni estetiche.
In accordo con il disegno di figura 1, il dispositivo 1 comprende un corpo di contenimento 2, cavo e di forma preferibilmente sferica, dotato di una coppia di fori 3 diametralmente contrapposti ed un manicotto tubolare 4 elasticamente cedevole disposto all’interno del corpo di contenimento cavo 2, provvisto di un foro passante 5 disposto
25 allineato rispetto alla coppia di fori contrapposti 3.
I fori contrapposti 3 ed il foro passante 5 definiscono un canale di passaggio per la catena ornamentale da regolare.
Il dispositivo di regolazione 1 sarà necessariamente associato ad una catena di dimensioni leggermente inferiori rispetto al diametro dei fori contrapposti 3 e di
5 dimensioni leggermente maggiori rispetto al foro passante 5.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione il manicotto tubolare 4 è trattenuto in modo compresso all’interno del corpo di contenimento cavo 2, il quale definisce un alloggiamento di dimensioni inferiori rispetto al manicotto tubolare 4 qualora quest’ultimo potesse liberamente espandersi.
10 Inoltre il manicotto tubolare 4 è costituito da un materiale termoplastico di adeguata elasticità e durezza scelto all’interno del gruppo comprendente:
poliuretani termoplastici, poliuretani termoplastici elastomerizzati con elastomeri a base di copolimeri stirenici a blocchi, poliolefine elastomerizzate, copoliesteri elastomerizzati.
<15>Vantaggiosamente vengono utilizzati poliuretani termoplastici il cui segmento soft è costituito da:
- poliestere,
- etere da politetrametilene glicole,
- policaprolattone diolo,
<20>- estere carbonato diolo,
e la cui base isocianica è costituita da isocianati alifatici (HDI, IPDI, H12 MDI) e/o aromatici (MDI e TDI).
Ancora più vantaggiosamente, il suddetto poliuretano termoplastico è del tipo a base estere carbonato diolo, di cui è nota la buona resistenza antimicrobica, scelto
25 nell’intervallo di durezza da 70 Shore A a 50 Shore D.
In accordo con una ulteriore caratteristica del dispositivo 1 secondo l’invenzione il materiale termoplastico è arricchito durante la sua formazione con un additivo con azione antimicrobica preferibilmente costituito da una soluzione di 2-Ottil-2H-isotiazol-3-one e Triclosano, nota con il nome commerciale di Sanitized presente in una
5 percentuale variabile dallo 0,3 allo 1% in peso sul polimero.
Sulla superficie esterna 6 è fissato sporgente un anello 6 per consentire di agganciare una estremità della catena (non rappresentata).
Forma oggetto della presente invenzione anche un procedimento per la realizzazione di un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali, in particolare del tipo sopra
10 descritto, di cui si manterranno nel seguito i medesimi riferimenti.
Tale procedimento comprende le fasi operative descritte qui di seguito in dettaglio. Inizialmente, è prevista una fase di stampaggio a partire da una lamina metallica, in particolare di metallo prezioso (quali oro, o argento), semiprezioso o di una lega di metallo prezioso.
<15>Grazie a questa fase di stampaggio si ottengono una pluralità di corpi di contenimento cavi 2 dotati ciascuno di una coppia di fori contrapposti 3.
È altresì prevista una fase di estrusione di un tubo in poliuretano 4 di diametro sostanzialmente pari o leggermente inferiore a quello dei fori 3 previsti nel corpo cavo 2.
<20>In una fase successiva, vengono infilati i corpi cavi 3 sul tubo in poliuretano 4 che quindi attraversa le coppie di fori contrapposti 3.
Viene quindi effettuata una fase di taglio attraverso una lama che si inserisce tra i corpi cavi 2 posti adiacenti l’uno all’altro per recidere il tubo in poliuretano 4 a filo delle aperture esterne dei fori contrapposti 3.
25 A questo punto, si è quindi ottenuto una pluralità di semilavorati, ciascuno costituito da un corpo cavo 2 con predisposto all’interno un manicotto tubolare 4 in poliuretano. È quindi prevista una fase di riduzione della dimensione di ciascun semilavorato così ottenuto, per determinare una compressione del manicotto tubolare 4 all’interno del corpo cavo 2. La reazione elastica del manicotto 4 esercitata sulla superficie interna del
5 corpo cavo 2 in aree di contatto 7 poste in prossimità dei fori 3 garantisce l’adesione dello stesso manicotto 4 anche quando, in fase di regolazione, è previsto che esso eserciti una forza elastica ed una forza di attrito sulla catena.
Vantaggiosamente, tale riduzione della dimensione è ottenuta mediante punzonatura disponendo, come indicato nelle figure 2B, 2C e 2D, lo stesso corpo cavo 2 tra uno
10 stampo 8 ed un controstampo 9. Tali stampi o punzoni contrapposti 5 e 6 sono sagomati sostanzialmente secondo il profilo del corpo cavo 2 ma con una forma di dimensioni leggermente inferiori rispetto a quella del corpo cavo 2.
In questo modo è possibile ridurre le dimensioni del corpo cavo pur mantenendone inalterato l’aspetto esteriore, in particolare a forma di sfera, e costringendo il manicotto
<15>4 a rimanere saldamente al suo interno.
Le cavità degli stampi 8 e 9 sono leggermente svasate in corrispondenza dei bordi liberi in corrispondenza dei quali torna a seguire pedissequamente la forma del corpo cavo 2 per evitare che durante la punzonatura con chiusura degli stampi 8e 9 si creino dei segni in corrispondenza del piano di contatto dei due stampi 8 e 9 medesimi.
<20>Vantaggiosamente, il manicotto cilindrico 4 a seguito della compressione a cui è sottoposto per effetto della punzonatura si deforma leggermente con la superficie laterale 10 che viene ad assumere una leggera bombatura (v. figura 2) e con le superfici terminali 11 che collassano leggermente verso il foro passante 5.
In questo modo, le due facce terminali 10 del manicotto cilindrico 4 si presentano dopo
25 la punzonatura vantaggiosamente leggermente rientranti all’interno del corpo cavo 2 ed evitano in questo modo l’insorgenza (dovuta anche a bave di lavorazione o alle operazioni di taglio) di sgradite sporgenze di bave o parti del manicotto di poliuretano che dovrebbero altrimenti essere rifinite in una ulteriore successiva operazione.
Vantaggiosamente, il poliuretano si presta ad essere agevolmente ottenuto per estrusione
5 nei colori desiderati, in particolari atti ad abbinarsi correttamente con i colori del corpo cavo 2.
Ovviamente, l’impiego del dispositivo è subordinato ad una fase di inserimento di almeno una estremità della catena all’interno del canale 5 del manicotto tubolare. Il trovato così concepito raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
10 Ovviamente, esso potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle
<15>necessità.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per la regolazione di catene ornamentali il quale comprende un corpo di contenimento cavo dotato di almeno una coppia di fori diametralmente contrapposti; almeno un manicotto tubolare elasticamente cedevole disposto all’interno di detto corpo 5 di contenimento cavo e provvisto di un foro passante disposto allineato rispetto a detta coppia di fori contrapposti, detti fori contrapposti e detto foro passante definendo un canale di passaggio per almeno una catena ornamentale di dimensioni leggermente inferiori rispetto al diametro di detti fori contrapposti e di dimensioni leggermente maggiori rispetto al diametro di detto foro passante, per applicare una forza elastica su 10 detta catena, caratterizzato dal fatto che detto manicotto tubolare è trattenuto in modo compresso all’interno di detto corpo di contenimento cavo ed è formato da un materiale termoplastico scelto all’interno del gruppo comprendente poliuretani termoplastici, poliuretani termoplastici elastomerizzati con elastomeri a base di copolimeri stirenici a blocchi, poliolefine elastomerizzate, copoliesteri elastomerizzati. <15>2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detto materiale termoplastico è del tipo a base estere carbonato diolo, di cui è nota la buona resistenza antimicrobica, scelto nell’intervallo di durezza da 70 Shore A a 50 Shore D. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui il segmento soft di detto poliuretano termoplastico è costituito da: <20>- poliestere, - etere da politetrametilene glicole, - policaprolattone diolo, - estere carbonato diolo, e la cui base isocianica è costituita da isocianati alifatici (HDI, IPDI, H12 MDI) e/o 25 aromatici (MDI e TDI). 4. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto materiale termoplastico è caricato con un additivo avente azione antimicrobica e/o antiallergica. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui detto additivo antimicrobico è 5 costituito da una soluzione di 2-Ottil-2H-isotiazol-3-one e Triclosano, nota con il nome commerciale di Sanitized presente in una percentuale variabile dallo 0,3 allo 1% in peso sul polimero. 6. Procedimento per la realizzazione di un dispositivo per la regolazione di catene ornamentali comprendente le seguenti fasi operative: 10 - una fase di stampaggio di una lamina metallica, in particolare di metallo prezioso, semiprezioso o di una lega di metallo prezioso, per l’ottenimento di una pluralità di corpi di contenimento cavi dotati ciascuno di una coppia di fori contrapposti; - una fase di estrusione di un tubo in poliuretano; - una fase di inserimento di detti corpi cavi attraverso le coppie di fori contrapposti su <15>detto tubo di poliuretano; - una fase di taglio di detto tubo in poliuretano in corrispondenze delle aperture esterne di detti fori contrapposti con l’ottenimento di una pluralità di corpi cavi ciascuno con predisposto all’interno un manicotto tubolare in poliuretano; - una fase di riduzione per punzonatura della dimensione di ciascun corpo cavo con <20>all’interno detto manicotto tubolare, atta a determinare la compressione di detto manicotto tubolare e la sua reazione elastica contro la superficie interna di detto corpo cavo, in corrispondenza di aree di contatto 7 poste in prossimità dei fori 3; - una fase di inserimento di almeno una estremità di detta catena all’interno del canale di detto manicotto tubolare. 25 7. Procedimento secondo la rivendicazione 6, in cui detta fase di punzonatura è ottenuta comprimendo detto corpo cavo tra due stampi sagomati suscettibili di ridurre le dimensioni di detto corpo cavo mantenendole tuttavia inalterate in corrispondenza del piano di contatto dei due stampi per evitare la formazione di segni di stampaggio o asperità. 5 8. Procedimento secondo la rivendicazione 6, in cui detto corpo cavo è una sfera la quale risulta leggermente appiattita dopo la fase di punzonatura. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 6, in cui detto manicotto cilindrico a seguito di detta punzonatura si deforma con le superfici terminali leggermente rientranti entro detto corpo cavo.
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