ITPD20090076A1 - Gruppo di movimentazione automatizzata - Google Patents

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ITPD20090076A1
ITPD20090076A1 IT000076A ITPD20090076A ITPD20090076A1 IT PD20090076 A1 ITPD20090076 A1 IT PD20090076A1 IT 000076 A IT000076 A IT 000076A IT PD20090076 A ITPD20090076 A IT PD20090076A IT PD20090076 A1 ITPD20090076 A1 IT PD20090076A1
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Verso Luigi Lo
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Verso Luigi Lo
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05FDEVICES FOR MOVING WINGS INTO OPEN OR CLOSED POSITION; CHECKS FOR WINGS; WING FITTINGS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, CONCERNED WITH THE FUNCTIONING OF THE WING
    • E05F15/00Power-operated mechanisms for wings
    • E05F15/60Power-operated mechanisms for wings using electrical actuators
    • E05F15/603Power-operated mechanisms for wings using electrical actuators using rotary electromotors
    • E05F15/611Power-operated mechanisms for wings using electrical actuators using rotary electromotors for swinging wings
    • E05F15/616Power-operated mechanisms for wings using electrical actuators using rotary electromotors for swinging wings operated by push-pull mechanisms
    • E05F15/622Power-operated mechanisms for wings using electrical actuators using rotary electromotors for swinging wings operated by push-pull mechanisms using screw-and-nut mechanisms

Landscapes

  • Preparation Of Compounds By Using Micro-Organisms (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione è generalmente utilizzabile nel settore tecnico dell’edilizia e, in particolare, è applicabile ad elementi di chiusura e regolazione degli accessi quali cancelli, porte o similari.
Più in dettaglio, la presente invenzione si riferisce al settore deH’automazione delle ante battenti di cancelli, porte o simili.
Stato della Tecnica
E' noto che gli edifici presentano, nei vari punti di accesso, elementi di chiusura e regolazione degli accessi quali porte e cancelli al fine di limitare tali accessi solo agli utenti dell'edificio o a persone autorizzate.
In particolare si distinguono generalmente i cancelli per l’accesso pedonale e dei veicoli e i portoni di ingresso all’edificio.
L’apertura e la chiusura dei suddetti elementi di chiusura è generalmente demandata ad una serratura azionabile elettricamente e/o con apposite chiavi. Ciò significa che gli utenti devono azionare la serratura ed aprire le ante dell’elemento di chiusura per accedere all’edificio.
Se tale operazione risulta immediata per i punti di accesso pedonale, può risultare invece scomoda per i punti di accesso dei veicoli. In questo caso, infatti, l'utente deve scendere dal veicolo, azionare la serratura dell'elemento di chiusura e aprirne le ante.
È evidente che tale operazione risulta ancor più scomoda quando il punto di accesso, come accade nella maggior parte dei casi, è esposto agli agenti atmosferici e sta piovendo, nevicando o altro.
Per ovviare a tale inconveniente, sono noti gruppi di movimentazione automatizzata applicabili alle ante dei cancelli, delle porte o simili e generalmente attivabili mediante un telecomando a distanza. In particolare, tali gruppi di movimentazione, quando azionati, mettono in movimento una o più ante dell’elemento di chiusura fino ad aprirle o chiuderle completamente.
Ciò risulta particolarmente comodo quando si deve accedere all’area dell’edificio con un veicolo, ma è anche utile nei punti di accesso pedonale. In tal caso, infatti, possono essere d'aiuto, ad esempio, per utenti disabili.
I gruppi di movimentazione automatizzata noti presentano forme di esecuzione numerose e differenti tra loro, tuttavia generalmente comprendono, come nell’esempio di FIG. 1, un motore contenuto in un corpo scatolare S associabile ad una estremità alla parte fissa F del cancello C, e all'altra estremità ad almeno un’anta mobile M del cancello tramite un attuatore meccanico A disposto esternamente al corpo scatolare S stesso.
L’attuatore A, in particolare, trasforma il lavoro del motore nella movimentazione dell’anta M del cancello C tra una posizione aperta e una posizione chiusa.
L'associazione meccanica tra il motore e l’attuatore A avviene generalmente tramite un gruppo di trasmissione meccanica cui sono associati anche mezzi di finecorsa che servono ad interrompere l’azione del motore per bloccare la movimentazione dell’anta M quando essa raggiunge una posizione predeterminata corrispondente alla posizione di apertura o di chiusura.
Come detto, quanto rappresentato in FIG. 1 è solo un esempio di esecuzione dell’arte nota. Tuttavia, tipicamente il gruppo di trasmissione meccanica comprende almeno una vite senza fine che viene posta in rotazione attorno al proprio asse di sviluppo longitudinale dal motore e sulla quale è avvitato un collare filettato, anche detto chiocciola, associato a mezzi di bloccaggio del suo grado rotazionale per consentirne solo lo spostamento assiale lungo l'asse di sviluppo longitudinale della vite senza fine quando essa è posta in rotazione.
In particolare, il collare è associato all’anta da movimentare tramite una staffa ed è quest’ultima che realizza i mezzi di bloccaggio.
Quando il motore è in azione, la rotazione della vite senza fine genera un movimento di avvicinamento o di allontanamento, conformemente al verso di rotazione, del collare al motore. Così facendo l’anta viene aperta o, rispettivamente, chiusa.
Opportunamente, i mezzi di finecorsa servono a fermare l’azione del motore quanto l’anta è chiusa o aperta. In tale situazione, infatti, l’anta non può proseguire nel movimento ed il motore evita così di essere sottoposto ad uno stress eccessivo che potrebbe provocarne anche la rottura.
Tali mezzi di finecorsa sono generalmente costituiti da microinterruttori che si azionano andando a contatto con apposite superficie o elementi di contrasto. Fondamentale è quindi la regolazione degli stessi, ossia la distanza che essi hanno da ciascun elemento di contrasto che provoca l’arresto del motore quando il cancello è completamente aperto o chiuso.
Secondo l'arte nota, essi sono associati alla vite senza fine in corrispondenza dell’asta che collega il corpo scatolare all’anta da movimentare.
È evidente che, in tal senso, i mezzi di fine corsa risiedono nell’asta di collegamento del corpo scatolare all’anta del cancello. Essa è sostanzialmente un carter aperto almeno da un lato e che contiene la vite senza fine, il collare e i mezzi di finecorsa.
Per facilitarne la regolazione, questi ultimi devono essere facilmente raggiungibili con l’inconveniente che chiunque potrebbe modificarne la taratura. Inoltre, nonostante la presenza del carter, essi sono comunque sottoposti all'azione degli agenti atmosferici. Trattandosi generalmente di interruttori elettrici, è evidente che ciò costringe chi realizza il gruppo di movimentazione ad utilizzare interruttori speciali che siano resistenti all’azione di pioggia, neve, ghiaccio, polveri e altro.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra riscontrati, mettendo a disposizione un gruppo di movimentazione automatizzata di cancelli, porte o similari che comprenda mezzi di finecorsa facilmente raggiungibili dall’utente per la loro taratura.
Un altro scopo è quello di tutelare comunque i mezzi di finecorsa per fare in modo che esso possa essere facilmente raggiungibile solo dagli utenti autorizzati e non da chiunque.
Un ulteriore scopo dell'invenzione è quello di realizzare un gruppo di movimentazione automatizzata i cui mezzi di finecorsa siano maggiormente protetti dagli agenti atmosferici rispetto a quanto avviene nei gruppi equivalenti dell’arte nota.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da un gruppo di movimentazione automatizzata di cancelli, porte o simili, in accordo con la rivendicazione principale.
In particolare, il gruppo di movimentazione automatizzata applicabile a cancelli o similari, del tipo avente una parte fissa e almeno un’anta mobile, comprende mezzi di movimentazione e mezzi di finecorsa associati ai mezzi di movimentazione e suscettibili di interromperne l’azione per bloccare la movimentazione dell’anta mobile quando essa raggiunge almeno una posizione predeterminata.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i mezzi di finecorsa sono disposti internamente ad un corpo scatolare provvisto di uno sportello di accesso e suscettibile di proteggerli da agenti esterni.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il corpo scatolare è associabile ad una estremità alla parte fissa e all’altra estremità all’anta mobile del cancello.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, i mezzi di movimentazione comprendono:
- mezzi di motorizzazione contenuti nel corpo scatolare;
- almeno un attuatore interposto tra il corpo scatolare e l’anta mobile per movimentare quest'ultima tra una posizione aperta e una posizione chiusa;
- una trasmissione meccanica del moto dai mezzi di motorizzazione all’attuatore.
Si osserva, quindi, che i mezzi di finecorsa sono accolti nel corpo scatolare che contiene anche i mezzi di motorizzazione, con ciò consentendone una particolare tutela degli stessi. Infatti, il corpo scatolare che contiene notoriamente i mezzi di motorizzazione è appositamente studiato per offrire la migliore tutela possibile agli stessi.
Inoltre, lo stesso corpo scatolare generalmente presenta uno sportello di accesso munito di serratura. Tramite lo stesso sportello è quindi possibile agire anche sui mezzi di finecorsa. Ciò implica che solo gli utenti in possesso della chiave possono accedervi, tutelandoli quindi da manomissioni effettuate da terzi non autorizzati.
Forme di realizzazione vantaggiose dell’invenzione sono definite in accordo con le rivendicazioni dipendenti.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, ad esempio, i mezzi di finecorsa comprendono almeno una prima vite senza fine operativamente associata ai mezzi di motorizzazione e almeno una ghiera di arrivo solidale alla prima vite senza fine e associata a primi mezzi di bloccaggio del suo grado rotazionale.
I mezzi di bloccaggio consentono quindi solo lo spostamento assiale lungo l’asse di sviluppo longitudinale della prima vite senza fine quando essa è posta in rotazione.
I mezzi di finecorsa comprendono anche mezzi interruttori stabilmente associati ad almeno un elemento di supporto regolabile e suscettibili di modificare il proprio stato di interruzione quando entrano in contatto con la ghiera di arrivo.
In particolare, i mezzi interruttori sono operativamente collegati con i mezzi di motorizzazione in modo da interromperne e/o ravviarne l’azione, ossia il funzionamento.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite ma non esclusive di un gruppo di movimentazione automatizzata applicabile a cancelli o similari secondo il trovato, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 rappresenta un esempio di arte nota;
la FIG. 2 rappresenta una vista in sezione del gruppo di movimentazione automatizzato dell'invenzione;
le FIGG. da 3 a 5 rappresentano particolari del gruppo di movimentazione automatizzato di FIG. 2.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito Con riferimento alle figure citate, si descrive un gruppo di movimentazione automatizzata 1 applicabile a cancelli o similari del tipo comprendente una parte fissa ed almeno un’anta mobile adatta a chiudere l’apertura su cui è posto il cancello o il suo similare.
Tale gruppo 1 comprende innanzitutto mezzi di movimentazione 2 generalmente costituiti, ma non necessariamente, da mezzi di motorizzazione 3 di potenza opportuna, ossia di potenza sufficiente alla movimentazione dell’anta del cancello, portone o similare cui il gruppo di movimentazione 1 è applicato.
I mezzi di motorizzazione 3 sono contenuti generalmente in un corpo scatolare di contenimento 4 associabile da una estremità alla parte fissa del cancello e dall’altra estremità all'anta mobile del cancello. Tale corpo scatolare 4 è realizzato in modo non solo da proteggere quanto meglio i mezzi di motorizzazione 3 dagli agenti atmosferici, ma anche da evitare che un utente non autorizzato possa accedervi. Ciò, infatti, può essere un rischio per l’utente, ma anche per la gestione del cancello. È infatti importanti evitare che utenti inesperti o male intenzionati possano manomettere o regolare erroneamente la funzionalità dei mezzi di motorizzazione 3.
In quest’ottica, il corpo scatolare 4 è generalmente provvisto di uno sportello di accesso 5 al motore 3 per poterlo disattivare e per poterne effettuare regolazioni e/o manutenzioni. Tale sportello 4 è solitamente provvisto di serratura per consentire l’accesso all’interno del corpo scatolare 4 solo ad utenti autorizzati.
L’aggancio alla parte fissa del cancello, solitamente ma non necessariamente costituita da un pilastro di sostegno della stessa anta, avviene generalmente tramite una prima staffa 28.
Il corpo scatolare 4 è inoltre associato all'anta mobile del cancello tramite almeno un attuatore meccanico 6. Quest’ultimo ha anche il compito di movimentare l’anta tra una posizione aperta e una posizione chiusa. Ciò avviene con il contributo di una trasmissione meccanica del moto 7 dai mezzi di motorizzazione 3 all'attuatore 6 su cui si tornerà più dettagliatamente in seguito.
Il gruppo di movimentazione automatizzata 1 comprende inoltre mezzi di finecorsa 8 associati ai mezzi di movimentazione 2 e suscettibili di interromperne l’azione per bloccare la movimentazione dell’anta mobile quando essa raggiunge almeno una posizione predeterminata. In particolare, le posizioni predeterminate sono solitamente due e corrispondono alle posizioni che assume l’anta mobile quando il cancello o similare è totalmente aperto o totalmente chiuso.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, i mezzi di finecorsa 8 sono disposti internamente al corpo scatolare 4 che li protegge da agenti esterni.
Si sottolinea che, in questo documento, per agenti esterni non si intendono solamente agenti atmosferici, terriccio, fango, polveri e simili, ma anche utenti o persone non autorizzate ad accedere ai mezzi di finecorsa 8.
Come anticipato in precedenza, quindi, i mezzi di finecorsa 8, essendo disposti all’interno del corpo scatolare 4, sono maggiormente tutelati rispetto a quanto avviene per quelli appartenenti ai gruppi di movimentazione automatizzata noti.
Opportunamente, tramite lo sportello 5 del corpo scatolare 4 è possibile agire anche sui mezzi di finecorsa 8 per effettuare le opportune regolazioni. Tuttavia, essendo lo sportello 5 provvisto di serratura essi sono accessibili solo ad utenti autorizzati.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, i mezzi di finecorsa 8 comprendono almeno una prima vite senza fine 9 operativamente associata ai mezzi di motorizzazione 3 e almeno una ghiera di arrivo 10 solidale alla prima vite senza fine 9 e associata a primi mezzi di bloccaggio del suo grado rotazionale. In particolare, nel caso di esempio riprodotto nelle figure, i primi mezzi di bloccaggio coincidono con la sede in cui la ghiera di arrivo 10 è disposta, quest’ultima presentando sagomature suscettibili di andare in contrasto con controsagomature della sede per effettuare il bloccaggio.
In tal modo, quando la prima vite senza fine 9 è posta in rotazione dai mezzi di motorizzazione 3, la ghiera di arrivo 10 effettua esclusivamente uno spostamento assiale lungo l'asse di sviluppo longitudinale X della prima vite senza fine 9 in allontanamento o in avvicinamento ai mezzi di motorizzazione 3 conformemente al verso di rotazione.
I mezzi di finecorsa 8 comprendono anche mezzi interruttori 11 stabilmente associati ad almeno un elemento di supporto regolabile 12 e suscettibili di modificare il proprio stato di interruzione quando entrano in contatto con la ghiera di arrivo 10. In particolare, quando la prima vite senza fine 9 è posta in rotazione, il conseguente spostamento della ghiera di arrivo 10 ne provoca il contatto con i mezzi interruttori 11. Questi ultimi sono operativamente collegati con i mezzi di motorizzazione 3 per interromperne e/o avviarne l’azione. In altre parole, quando si realizza il contatto fisico tra la ghiera di arrivo 10 e i mezzi interruttori 11, questi interrompono l’azione dei mezzi di motorizzazione 3. Tipicamente, ma non necessariamente, essi interrompono l’alimentazione degli stessi.
In accordo con quanto appena detto, quindi, i mezzi interruttori 11 sono generalmente costituiti da uno o più interruttori elettrici 13. Opportunamente, gli interruttori 13 sono due, un primo suscettibile di interrompere l'azione dei mezzi di motorizzazione 3 in occasione dell’apertura del cancello, e un secondo suscettibile di interrompere l'azione dei mezzi di motorizzazione 2 in chiusura del cancello.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, l’elemento di supporto regolabile 12 comprende una porzione 14 solidale con il corpo scatolare 4 e almeno una coppia di cursori 15 cui sono stabilmente associati i mezzi interruttori 11, un interruttore 13 per ciascun cursore 15.
Nello specifico della forma di esecuzione rappresentata nelle figure, la porzione 14 è costituita da un corpo solido provvisto di un foro passante 16 per il passaggio della prima vite senza fine 9. Ciò comunque non è da intendersi limitativo per differenti forme di esecuzione non descritte o rappresentate che comunque rimangano nell’ambito delle rivendicazioni che seguiranno.
Ciascuno dei cursori 15 è provvisto di almeno un codolo sporgente 17 suscettibile di inserirsi ciascuno in un primo foro 18 realizzato frontalmente sulla porzione 14 dell’elemento di supporto regolabile 12.
Tale codolo 17 è provvisto, sulla superficie laterale, di una cremagliera 19 sui quali agire per regolare la corsa del codolo 17 inserita nel corrispondente primo foro 18 della porzione 14 dell’elemento di supporto regolabile 12.
In altre parole, regolando l'inserimento di ciascun codolo 17 nel corrispondente primo foro 18, si effettua una regolazione della posizione del rispettivo interruttore 13 non solo rispetto alla porzione 14 dell’elemento di supporto regolabile 12, ma soprattutto rispetto alla ghiera di arrivo 10. Ciò si traduce nella regolazione dell’istante di fine corsa. Effettuando la regolazione su entrambi i cursori 15 è quindi possibile regolare il fine corsa sia in apertura che in chiusura del cancello.
A tale scopo il gruppo di movimentazione 1 dell’invenzione comprende anche mezzi di regolazione a chiave suscettibili di essere inseriti in almeno un secondo foro 20 realizzato sulla porzione 14 dell’elemento di supporto regolabile 12. In particolare, essendo due i cursori 15, sono due i codoli 17 e quindi due secondi fori 20. Ciascun secondo foro 20 è realizzato in modo da consentire l’accesso dei mezzi di regolazione 30, osservabili in fig. 5, al codolo 17 poiché essi sono suscettibili di interagire con la cremagliera 19 di quest'ultimo al fine di regolarne la quantità inserita nel corrispondente primo foro 18.
Più in dettaglio, i mezzi di regolazione 30 sono costituiti da un corpo sagomato a chiave 31 la cui porzione terminale 32 presenta una sagomatura con denti sporgenti 33 adatti ad ingranare con la cremagliera 19 del codolo 17.
Dopo avere effettuato la regolazione corretta, è necessario fissare saldamente il codolo 17 ed evitare che questo possa, con le vibrazioni, perdere tale regolazione. Ciò può avvenire, ad esempio, tramite mezzi a vite.
In precedenza si è detto che il gruppo di movimentazione 1 dell’invenzione comprende una trasmissione meccanica 7 del moto dai mezzi di motorizzazione 3 all’attuatore 6 che movimenti quest’ultimo al fine di ottenere l’apertura o la chiusura del cancello.
Per fare ciò, la trasmissione meccanica 7 comprende almeno una seconda vite senza fine 21 suscettibile di essere posta in rotazione attorno al proprio asse di sviluppo longitudinale Y dai mezzi di motorizzazione 3. In particolare, nelle figure si osserva che la prima e la seconda vite senza fine 9, 21 sono solidali mediante un giunto 22, tuttavia, secondo una differente forma di esecuzione, esse possono anche coincidere.
Analogamente ai mezzi di finecorsa 8, anche in questo caso una forma di esecuzione dell’invenzione prevede che l'attuatore 6 comprenda un collare filettato 23 avvitato sulla seconda vite senza fine 21 e associato a secondi mezzi di bloccaggio 24 del suo grado rotazionale. Questi ultimi consentono quindi al collare 23 solo lo spostamento assiale lungo l'asse di sviluppo longitudinale Y della seconda vite senza fine 21 quando essa è posta in rotazione dai mezzi di motorizzazione 3.
In particolare, i mezzi di bloccaggio 24 sono costituiti da una staffa di aggancio dell’attuatore 6 all’anta mobile del cancello. Tale staffa quindi svolge la doppia funzione di associare il gruppo di movimentazione 1 all’anta del cancello e di impedire la rotazione del collare filettato 23 con la seconda vite senza fine 21 quando questa è posta in rotazione. Il collare 23, quindi, si muove longitudinalmente e provoca l'apertura e la chiusura, per trazione, del cancello in accordo con il verso di rotazione della seconda vite senza fine 21.
Operativamente, un utente collega il gruppo di movimentazione automatizzata 1 all’anta mobile di un cancello o similare fissandone un estremo al pilastro di sostegno del cancello, e l’attuatore 6 all’anta mobile tramite la staffa appena citata.
Successivamente, lo stesso utente apre lo sportello di accesso 5 al corpo scatolare 4 con l’apposita chiave è utilizza i mezzi di regolazione per spostare i due cursori 15 dei mezzi di finecorsa 8 in modo che ciascun interruttore 13 vada a contatto con la ghiera di arrivo 10 nell’istante desiderato, ossia in corrispondenza della completa apertura o della completa chiusura dell’anta.
Ciò fatto, il cancello è pronto all’uso. Ogni volta che sarà inviato l’apposito comando, il cancello verrà aperto o chiuso e le ante mobili fermeranno il loro movimento nei punti desiderati senza il rischio di danneggiamento dei mezzi di motorizzazione 3.
Nel contempo, l'accesso ai mezzi di finecorsa 8 è protetto ed è realizzabile solo da chi è in possesso della chiave per aprire lo sportello 5 del corpo scatolare 4 che li contiene. Lo stesso corpo scatolare 4, inoltre, protegge i mezzi finecorsa 8 dagli agenti atmosferici.
Per quanto detto, quindi, il gruppo di movimentazione automatizzato dell’invenzione raggiunge tutti gli scopi prefissati e, in particolare, presenta caratteristiche tali per cui i mezzi di finecorsa sono facilmente raggiungibili dall’utente per la loro taratura, ma, nel contempo, sono irraggiungibili da utenti non autorizzati.
Essi sono inoltre maggiormente protetti dagli agenti atmosferici rispetto a quanto avviene nell’arte nota.
Il gruppo di movimentazione automatizzata secondo l'invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito del trovato.
Anche se il gruppo di movimentazione automatizzata è stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un gruppo di movimentazione automatizzata applicabile a cancelli o similari, del tipo avente una parte fissa e almeno un’anta mobile, comprendente mezzi di movimentazione (2) e mezzi di finecorsa (8) associati a detti mezzi di movimentazione (2) e suscettibili di interromperne l’azione per bloccare la movimentazione dell’anta mobile quando essa raggiunge almeno una posizione predeterminata, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di finecorsa (8) sono disposti internamente ad un corpo scatolare (4) provvisto di uno sportello di accesso (5) e suscettibile di proteggerli da agenti esterni.
  2. 2. Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo scatolare (4) è associabile ad una estremità alla parte fissa e all’altra estremità all'anta mobile, i mezzi di movimentazione (2) comprendendo: - mezzi di motorizzazione (3) contenuti in detto corpo scatolare (4); - almeno un attuatore (6) interposto tra detto corpo scatolare (4) e l’anta mobile per movimentare quest’ultima tra una posizione aperta e una posizione chiusa; - una trasmissione meccanica del moto (7) da detti mezzi di motorizzazione (3) a detto attuatore (6);
  3. 3. Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di finecorsa (8) comprendono almeno una prima vite senza fine (9) operativamente associata a detti mezzi di motorizzazione (3) e almeno una ghiera di arrivo (10) solidale a detta prima vite senza fine (9) e associata a primi mezzi di bloccaggio del grado rotazionale di detta ghiera di arrivo (10) per consentirne solo lo spostamento assiale lungo l'asse di sviluppo longitudinale (X) di detta prima vite senza fine (9) quando essa è posta in rotazione.
  4. 4. Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di finecorsa (8) comprendono mezzi interruttori (11) stabilmente associati ad almeno un elemento di supporto regolabile (12) e suscettibili di modificare il proprio stato di interruzione quando entrano in contatto con detta ghiera di arrivo (10), detti mezzi interruttori (11) essendo operativamente collegati con detti mezzi di motorizzazione (3) per interromperne e/o avviarne l'azione.
  5. 5. Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto regolabile (12) comprende una porzione (14) solidale con detto corpo scatolare (4) e almeno una coppia di cursori (15) cui sono stabilmente associati detti mezzi interruttori (11).
  6. 6. Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti cursori (15) è provvisto di almeno un codolo sporgente (17) suscettibile di inserirsi in un primo foro (18) realizzato frontalmente su detta porzione (14) di detto elemento di supporto regolabile (12).
  7. 7. Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto codolo (17) è provvisto, sulla superficie laterale, di una cremagliera (19) su cui agire per regolare la quantità di detto codolo (17) inserita in detto primo foro (18) di detta porzione (14) di detto elemento di supporto regolabile (12).
  8. 8. Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di regolazione a chiave (30) suscettibili di essere inseriti in un secondo foro (20) realizzato su detta porzione (14) di detto elemento di supporto regolabile (12) per l’accesso di detti mezzi di regolazione (30) a detto codolo (17), detti mezzi di regolazione (30) essendo suscettibili di interagire con detta cremagliera (19) per regolare la quantità di detto codolo (17) inserita in detto primo foro (18) di detta porzione (14) di detto elemento di supporto regolabile (12).
  9. 9. Gruppo di movimentazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, caratterizzato dal fatto che detta trasmissione meccanica (7) comprende almeno una seconda vite senza fine (21) suscettibile di essere posta in rotazione attorno al proprio asse di sviluppo longitudinale (Y) da detti mezzi di movimentazione (3).
  10. 10. Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (6) comprende un collare filettato (23) avvitato su detta seconda vite senza fine (21) e associato a secondi mezzi di bloccaggio (24) del grado rotazionale di detto collare (23) per consentirne solo lo spostamento assiale lungo l’asse di sviluppo longitudinale (Y) di detta seconda vite senza fine (21) quando essa è posta in rotazione.
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