ITMO980260A1 - "impianto di carico e scarico forni, particolarmente per prodotti ceramici". - Google Patents
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Description
Descrizione del Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: "IMPIANTO DI CARICO E SCARICO FORNI, PARTICOLARMENTE PER PRODOTTI CERAMICI”.
DESCRIZIONE
Il presente trovato riguarda un impianto di carico e scarico forni, particolarmente per prodotti ceramici.
Nella industria ceramica per la produzione di piastrelle, lungo le linee di alimentazione e di allontanamento delle stesse verso e da un forno di cottura, sono previsti dispositivi di cosiddetto polmonamento, dispositivi, cioè che sono adibiti a caricare le piastrelle che per ogni eventuale intoppo che si viene a verificare a monte o a valle del forno sulle linee di produzione, divengono eccedenti, per poi ridistribuirle sulle linee stesse alla rimozione dell’intoppo sopraddetto.
I suddetti dispositivi, noti in generale con il termine “compenser” consistono essenzialmente in tralicci reticolari posti a cavallo delle linee di trasporto e dotati di serie di piani sovrapposti e mobili verticalmente sui quali le piastrelle vengono caricate.
Una forma semplificata dei detti compenser consiste in un telaio a portale lungo i montanti del quale si muovono in parallelo catene o simili chiuse ad anello su ruote motrici e di rinvio e tra le quali sono supportati i detti piani.
Una seconda forma più complessa dei detti compenser prevede che i detti telai reticolari siano di forma parallelepipeda e che in essi si spostino in verticale dei tralicci composti da montanti e traversi (o stecche) rigidamente collegati tra loro a comporre una sorta di gabbia a piani sovrapposti sui quali vengono depositate le piastrelle.
Nel secondo caso citato, i detti tralicci necessitano, per la loro movimentazione, in verticale, anche della realizzazione in corrispondenza verticale con essi di una fossa ricavata nel pavimento ed entro la quale i tralicci stessi possono scendere quando si debbono caricare (o scaricare) le piastrelle nelle orditure più alte di piani.
Tale stato della tecnica comporta una serie di inconvenienti; primo tra questi è la necessità di realizzare importanti, costose e permanenti opere murarie nei capannoni in cui gli impianti sono piazzati.
Un secondo inconveniente è rappresentato dal fatto che i citati tralicci a stecche possono essere bloccati nella loro movimentazione verticale da piastrelle che si spostano accidentalmente dalla loro giacitura e che vanno ad interferire tra le stecche ed i rulli dei piani di trasporto tra i quali le stecche stesse passano a pettine di precisione.
Un terzo inconveniente è causato dagli ingombri complessivi che gli impianti assumono a causa della necessità oggettiva di prevedere inevitabilmente i compenser lungo le linee dì trasporto, linee che debbono altresì seguire percorsi obbligati per poter utilizzare alla bisogna i detti compenser.
Un quarto inconveniente è rappresentato dal fatto che i detti compenser presentano caratteristiche costruttive che ne impediscono l'impiego simultaneo, se non operando modifiche strutturali sostanziali, per piastrelle di formati tra loro differenti ovvero per prodotti di natura diversa.
Compito tecnico del presente trovato è quello di risolvere i suesposti problemi della tecnica nota realizzando un impianto di carico e scarico forni, particolarmente per prodotti ceramici che sia installabile senza dover effettuare opere murarie, che possa evitare dannosi blocchi della funzionalità dei compenser, che sia di struttura modulare e di ingombri limitati, che permetta altresì di manipolare prodotti di varie nature e dimensioni senza dover modificare la propria struttura ad ogni cambiamento di prodotto. Questo ed altri scopi sono raggiunti da un impianto di carico e scarico forni, particolarmente per prodotti ceramici, comprendente una coppia corrispondente di piani di trasporto orizzontali a rulli paralleli motorizzati ed interposti ognuno allineato rispettivamente tra l'ingresso e l’uscita del detto forno ed i tratti trasversali di testa di relative linee di trasporto confluenti in detti piani, caratterizzato dal fatto che ciascun piano è dotato di un prolungamento complanare senza soluzione di continuità rivolto da banda opposta rispetto al forno, prolungamento che è suddiviso in almeno tre sezioni consecutive motorizzate singolarmente in modo indipendente rispetto alle altre e delle quali una prima rivolta al forno ed una seconda intermedia sono fisse complanarmente ed almeno una terza terminale è abbinata a mezzi ascensori per il sollevamento della stessa in quota.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una preferita forma di attuazione di un impianto di carico e scarico forni, particolarmente per prodotti ceramici illustrata a titolo indicativo, e non limitativo nelle unite tavole di disegno in cui:
- Figura 1 mostra di lato la zona di ingresso di un forno dotata del relativo impianto di carico;
- Figura 2 ne è la corrispondente vista dall’alto;
- Figura 3 mostra di lato la zona di scarico di un forno dotata del relativo impianto di scarico;
- Figura 4 ne è la corrispondente vista dall’alto.
Con particolare riferimento alle sopraddette figure, si è indicato con 1a un impianto di carico di un forno 2, particolarmente per prodotti ceramici, e con 1b un corrispondente impianto di scarico. Entrambi i suddetti impianti 1a ed 1 b comprendono ciascuno un relativo piano di trasporto 3a e 3b, orizzontali e del tipo a rulli 4 paralleli e motorizzati.
Ciascun piano 3a e 3b è interposto allineato rispettivamente tra l’ingresso e l’uscita del detto forno 2 ed i tratti trasversali di testa di relative linee di trasporto 5 e 6 confluenti in detti piani 3a e 3b e rispettivamente di alimentazione e di allontanamento dei prodotti ceramici.
Ciascun piano 3a, 3b è dotato di un prolungamento 7, complanare e senza soluzione di continuità, che è rivolto da banda opposta rispetto al forno 2.
Ogni prolungamento è a sua volta suddiviso in almeno tre sezioni consecutive, indicate rispettivamente con 7a, 7b, 7c che sono motorizzate singolarmente in modo indipendente rispetto alle altre e delle quali le prime 7a rivolte al forno 2 e le seconde intermedie 7b sono fisse complanarmente, mentre le terze terminali 7c sono abbinate a mezzi ascensori 8 atti a sollevare le stesse in quota. A cavallo delle prime e seconde sezioni 7a, 7b sono posizionabili, in modo da consentire il passaggio dei prodotti, almeno un traliccio parallelepipedo 9 a piani orizzontali sovrapposti di appoggio composti da una pluralità di rulli folli paralleli 9a, normalmente impiegato per l'immagazzinamento a strati di prodotti ceramici, quali piastrelle e simili; il traliccio 9 è comunemente noto con il termine “box a rulli” e con tale termine sarà definito nel prosieguo della descrizione.
Vantaggiosamente, la estensione in pianta di ogni box 9 a rulli è sostanzialmente uguale a quella risultante dalla sommatoria delle dette prime e seconde sezioni 7a, 7b e le stesse tre sezioni componenti il prolungamento 7 hanno dimensioni tra loro uguali. In definitiva, il prolungamento 7 è atto a portare le piastrelle, o altri prodotti ceramici, in una zona del box 9 a rulli che nella configurazione dellimpianto 1a, 1b viene considerata posteriore. Secondo una possibile forma alternativa di attuazione di questi ultimi, le sezioni 7a e 7b possono coincidere complessivamente con uno dei piani inferiori di rulli 9a di un box 9.
I mezzi ascensori 8 sono costituiti da un telaio 10 conformato a portale e dotato di mezzi di supporto, in pratica una traversa 11 , che è montata scorrevole lungo i montanti 10a ed alla quale è bilateralmente vincolata la terza sezione terminale 7c del prolungamento 7.
Sugli stessi montanti 10a del telaio 10 sono pure montati scorrevoli primi mezzi 12 per la motorizzazione dei piani di rulli 9a del detto box 9, i quali consistono in uno ovvero due bracci 13 proteso a sbalzo orizzontale in modo da affiancarsi al detto box 9 e dotato di usuali organi motori accoppiabili rotatoriamente con le estremità dei rulli 9a di questo, organi peraltro non illustrati dettagliatamente poiché di tipo noto.
L’impianto di scarico 1b del forno 2 prevede che i tratti trasversali di testa della linea 6 di allontanamento siano due e posti affiancati tra loro, indicati rispettivamente con 6a e 6b; inoltre, in un possibile sviluppo modulare in lunghezza degli impianti 1a ed 1b, a valle della terza sezione terminale 7c è posizionabile almeno un ulteriore secondo box 9 a rulli, avente struttura e dimensioni anche differenti rispetto al box 9 già previsto di norma, a cui può seguire un ulteriore portale 10 che serve altri due box 9 e così a seguire fino alla capacità operativa desiderata.
Il funzionamento del trovato è il seguente: dalla linea di alimentazione 5 arrivano i prodotti ceramici, nella fattispecie piastrelle, che si accumulano ordinati in file alla estremità della linea stessa.
Se il forno 2 di cottura è libero, le file ordinate di piastrelle vengono traslate in successione sul piano 3a e da questo introdotte nel forno 2.
Nel caso in cui questo risulta occupato ovvero bloccato, le file di piastrelle vengono traslate da banda opposta sulla prima sezione 7a del prolungamento 7, passando al disotto del box a rulli 9 posizionato a cavallo delle due sezioni 7a e 7b.
Quando le file di piastrelle hanno formato una cosiddetta quadrotta, una disposizione cioè di file e colonne di piastrelle che copre l'intera superficie della prima sezione 7a, questa motorizza i propri rulli di trasporto e la trasferisce sulla seconda sezione 7b intermedia.
Da questa viene poi trasferita a sua volta sulla terza sezione terminale 7c del prolungamento 7, quando ovviamente la stessa terza sezione si trova a livello complanare con le altre due 7b e la.
Mentre queste, continuano, se persiste l'impedimento a valle, il ciclo operativo sopraddescritto per ricevere le file di piastrelle che non possono essere dirottate sul piano 3a e, quindi al forno 2, la terza sezione 7c si solleva portando in quota la quadrotta fino a disporsi complanare ad un piano di rulli 9a del box 9 predestinato all'immagazzinamento.
Il detto piano di rulli 9a viene motorizzato mediante gli organi portati a bordo del braccio (ovvero dei bracci) 13 che si porta anch'esso complanare al sopraddetto piano; in pratica, si costituisce così un piano di appoggio sostanzialmente continuo tra la sezione 7c ed il piano di rulli 9a del box 9 che permette, motorizzando i rispettivi rulli, di trasferire la quadrotta sul piano stesso, del quale, vantaggiosamente, ne occupa una porzione, nella fattispecie la metà.
Una volta scaricata, la sezione 7c si riporta in basso alla quota complanare con le altre sezioni 7b e 7a per la reiterazione del ciclo precedentemente descritto.
Questo si ripete in modo contrario all’uscita del forno 2.
Infatti, le file di piastrelle in uscita, nel caso in cui le linee di allontanamento 6 fossero bloccate, vengono ordinate a costituire passo passo le quadrotte sulla prima sezione 7a e, una volta formate, da questo traslate sulla seconda sezione 7b e da questa alla terza sezione 7c.
Si fa notare che la motorizzazione dei rulli di ciascuna sezione del prolungamento 7 è indipendente dalle altre: in tal modo è possibile, mentre ad esempio la seconda sezione 7b trasferisce una quadrotta sulla 7c, che la prima sezione 7a continui ad introitare contemporaneamente file di piastrelle per formare una successiva quadrotta.
Quando una quadrotta in uscita è trasferita sulla terza sezione 7c, questa, analogamente a quanto avviene all’ingresso forno 2, si porta in quota scorrendo lungo il telaio a portale 10; analogamente il relativo braccio (ovvero i relativi bracci) 13 si portano alla stessa quota e motorizzando i rulli 9a del piano predestinato, unitamente alla motorizzazione dei rulli della terza sezione 7c, indipendente, ma di pari velocità, trasferiscono sul detto piano la quadrotta.
Quando gli impedimenti che interrompono il circuito produttivo vengono rimossi, i cicli operativi precedentemente descritti vengono invertiti e quadrotte di piastrelle vengono estratte dai box 9 e ritrasferite per file successive sui piani 3a e sul tratto 6b. Dal piano 3a, nella zona di ingresso forno 2, ed in alternanza con le piastrelle provenienti dalla linea 5, cioè negli eventuali spazi vuoti tra esse, vengono avviate alla cottura; corrispondentemente, dal piano 3b, nella zona di uscita dal forno 2 vengono traslate sul tratto di testa 6a della linea 6 di allontanamento; contemporaneamente, dal box 9 vengono scaricate le quadrotte di piastrelle precedentemente caricate e, seguendo a ritroso il percorso di immagazzinamento, giungono sulla prima sezione 7a: da questa vengono scomposte nuovamente in file parallele ciascuna delle quali viene traslata sul tratto di testa 6b e da questo, alternandosi alle file provenienti dal 6a, inserite negli spazi disponibili lasciati tra queste ultime.
La conformazione dellimpianto di carico e scarico forno 2 consente di piazzare modularmente altri box 9 a valle dei telai a portale 10 ed altri di questi a valle dei detti ulteriori box 9 e così a seguire fino a comporre fino a raggiungere la estensione capacitiva desiderata per le esigenze dell'impianto: nelle figure 1 e 3 sono indicati in tratteggio un primo passo del possibile ampliamento precedentemente citato.
In una ulteriore forma attuativa deirimpianto secondo il trovato, è possibile far coincidere le prime sezioni 7a e 7b di ciascun prolungamento 7 con uno dei piani di appoggio inferiori di un box 9 a rulli 9a.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi prefissati, come cioè permetta di realizzare un cosiddetto polmonamento senza dover effettuare opere murarie e senza dover prevedere appositi compenser, bensì utilizzando strutture di normale reperibilità.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell 'ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.
Claims (14)
- RIVENDICAZIONI 1) Impianto di carico e scarico forni, particolarmente per prodotti ceramici, comprendente una coppia corrispondente di piani di trasporto orizzontali a rulli paralleli motorizzati ed interposti ognuno allineato rispettivamente tra l’ingresso e l’uscita del detto forno ed i tratti trasversali di testa di relative linee di trasporto confluenti in detti piani, caratterizzato dal fatto che ciascun piano è dotato di un prolungamento complanare senza soluzione di continuità rivolto da banda opposta rispetto al forno, prolungamento che è suddiviso in almeno tre sezioni consecutive motorizzate singolarmente in modo indipendente rispetto alle altre e delle quali una prima rivolta al forno ed una seconda intermedia sono fisse complanarmente ed almeno una terza terminale è abbinata a mezzi ascensori per il sollevamento della stessa in quota.
- 2) Impianto secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che a cavallo di dette prima e seconda sezione è posizionarle in modo passante almeno un traliccio parallelepipedo a piani orizzontali sovrapposti composti da pluralità di rulli paralleli e folli per l'immagazzinamento a strati di piastrelle e simili, comunemente noto con il termine “box a rulli”.
- 3) Impianto secondo le rivendicazioni 1 e 2 caratterizzato dal fatto che la estensione in pianta di detto box a rulli è sostanzialmente uguale a quella sommatoria di dette prima e seconda sezione.
- 4) Impianto secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fato che le dete tre sezioni componenti il deto prolungamento hanno dimensioni tra loro uguali.
- 5) Impianto secondo le rivendicazioni precedenti caraterizzato dal fato che deto prolungamento è ato a portare le piastrelle in una zona considerata posteriore di detto box a rulli.
- 6) Impianto secondo le rivendicazioni precedenti caraterizzato dal fato che dete prima e seconda sezione costituiscono coincidentemente uno dei piani inferiori di deto box a rulli.
- 7) Impianto secondo la rivendicazione 1 caraterizzato dal fato che deti mezzi ascensori sono costituiti da un telaio a portale dotato di mezzi di supporto, scorrevoli lungo i montanti, ai quali è bilateralmente vincolata deta terza sezione terminale del prolungamento.
- 8) Impianto secondo le rivendicazioni 1 e 7 caraterizzato dal fato che lungo i montanti di deto telaio a portale sono contestualmente mobili con deti mezzi di supporto ed in modo indipendente da questi corrispondenti primi mezzi di motorizzazione dei piani di rulli del deto box a rulli.
- 9) Impianto secondo la rivendicazione 1 caraterizzato dal fato che almeno all'uscita del deto forno i deti trati trasversali di testa di dete linee di trasporto sono due posti affiancati tra loro.
- 10) Impianto secondo le rivendicazioni precedenti caraterizzato dal fato che a valle di detta terza sezione terminale è posizionabile almeno un ulteriore secondo box a rulli.
- 11) Impianto secondo la rivendicazione 10 caraterizzato dal fato che deto ulteriore box a rulli presenta strutura e dimensioni differenti rispeto al primo box a rulli.
- 12) Impianto secondo le rivendicazioni 8 e 10 caratterizzato dal fato che su deto telaio a portale sono montati scorrevoli e rivolti da banda opposta rispeto a deti primi secondi mezzi di motorizzazione dei rulli di deto secondo box a rulli.
- 13) Impianto secondo le rivendicazioni precedenti caraterizzato dal fato che a valle di deto secondo box a rulli sono modularmente posizionabili ripetitivamente deti telai a portale e detti secondi box a rulli.
- 14) Impianto di carico e scarico forni, particolarmente per prodoti ceramici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti e secondo quanto desumibile dalla descrizione e dai disegni e per gli scopi specificati.
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