ITMO20140034U1 - Dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti - Google Patents

Dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti

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ITMO20140034U1
ITMO20140034U1 ITMO2014U000034U ITMO20140034U ITMO20140034U1 IT MO20140034 U1 ITMO20140034 U1 IT MO20140034U1 IT MO2014U000034 U ITMO2014U000034 U IT MO2014U000034U IT MO20140034 U ITMO20140034 U IT MO20140034U IT MO20140034 U1 ITMO20140034 U1 IT MO20140034U1
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Description

D E S C R I Z IO N E
Campo di applicazione
Il modello di utilità riguarda un dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti, generalmente utilizzabile per smaltire in modo sicuro farmaci chemioterapici e farmaci pericolosi in genere, dopo la loro istillazione in una zona del corpo di un paziente affetta da una patologia, come, ad esempio, la vescica .
Stato della Tecnica
E' noto che i farmaci chemioterapici utilizzati nelle terapie oncologiche vengono espulsi dal corpo dei pazienti dopo la conclusione di ogni ciclo di terapia attraverso l'apparato urologico, durante la minzione.
Tipicamente, questi farmaci per loro stessa natura e dopo che sono stati utilizzati nel corpo di un paziente e sono pertanto esausti, rappresentano comunque un residuo pericoloso, sia per un eventuale contatto con la epidermide di un essere umano, sia per la sola inalazione dei vapori che da questi emanano normalmente.
Lo smaltimento di questi farmaci attraverso la minzione, rappresenta un problema in quanto mantiene uno specifico ed alto rischio di contatto tra 1'urina e l'epidermide dei pazienti e degli operatori sanitari e la inevitabile inalazione dei vapori durante la espulsione.
In alcuni casi, è previsto un accorgimento, seppure molto approssimativo, per raccogliere le urine e non disperderle nella normale rete fognaria, che prevede di scaricare le urine espulse dal paziente direttamente in un convenzionale contenitore dotato di tappo che, dopo la raccolta viene chiuso e quindi smaltito.
Tuttavia, anche in questo caso permane il problema relativo al rischio molto elevato di contatto e di inalazione, per la ragione che spesso i pazienti sottoposti a chemioterapie non possono assumere una postura ottimale, oppure essere nelle condizioni fisiche o psico-fisiche adatte per scaricare in modo accurato tutte le urine nel contenitore.
Dal brevetto WO2004/034953 è noto un "Sistema di catetere ed un metodo di somministrazione di farmaci alla vescica".
Secondo questo brevetto, il sistema ha una sacca di raccolta di urina che selettivamente drena la vescica oppure definisce un percorso fluido verso la vescica per iniettare un quantitativo di medicinale all'interno, per mezzo della manipolazione di una valvola multi-posizione.
Un dispositivo di alimentazione di fluido può essere collegato al percorso e pressurizzato per forzare nella vescica il proprio contenuto.
Dal brevetto US 3,780,736 è nota una valvola chirurgica per la irrigazione ed il drenaggio della vescica .
Secondo questo brevetto la valvola è del tipo a quattro posizioni ed ha quattro porte.
Il nucleo della valvola è ruotabile per interconnettere a due a due le porte in modo tale che la vescica possa essere irrigata con un fluido per mezzo di un palloncino comprimibile oppure di una siringa connessi ad una delle porte.
La vescica può essere anche drenata convenzionalmente in una sacca agganciabile lateralmente ad un letto senza scollegare fisicamente la valvola sia dal catetere, sia dalla sorgente di fluido irrigante, sia dal palloncino o dalla siringa, sia dalla sacca di drenaggio urinario.
Dal brevetto US 4,902,282 è noto un "Set cireolatore adattato" per la somministrazione di soluzioni dialitiche peritoneali nella dialisi peritoneale automatizzata.
Il set comprende dei condotti di collegamento per collegare rispettivamente un catetere di un paziente, un contenitore per riscaldare la soluzione dialitica, una linea di drenaggio, ed una sorgente di soluzione dialitica.
Il condotto fluido per il collegamento con la sorgente definisce almeno tre condotti derivati che alle rispettive estremità, hanno connettori per il collegamento con contenitori separati di soluzione dialitica.
Secondo il brevetto sono previsti mezzi per rendere sostanzialmente uguali le resistenze ai flussi nei percorsi in cui passano attraverso ciascuna delle derivazioni,
Dal brevetto US 5,002,528 è noto un "Sistema di irrigazione percutanea e di drenaggio".
Secondo questo brevetto, il sistema è chiuso ed utilizzabile per la irrigazione ed il drenaggio di cavità in cui sono presenti ascessi, raccolte di fluidi sterili o ematomi.
Il sistema comprende un serbatoio di irrigazione, un tubo di irrigazione che collega il serbatoio ad una prima porta di un connettore a tre vie, adatto per collegare fluidamente due delle tre porte alla volta.
Una siringa è collegata d una seconda porta del primo connettore ed un tubo di prolungamento collega la terza porta del primo connettore ad una primaporta di di un secondo connettore a tre vie, adatto per collegare due delle tre porte alla volta.
La estremità distale del catetere è adatta per essere posizionata nella cavità mentre la estremità prossimale è collegata alla seconda porta del secondo connettore.
Un tubo di drenaggio è collegato tra una terza porta del secondo connettore e mezzi di raccolta di fluidi drenati dalla cavità.
Dal brevetto US 4,704,102 è noto un "Metodo per eliminare infezioni intra-addominali".
Secondo questo brevetto, il metodo prevede la irrigazione dì una cavità addominale, favorendo la asepsi, con una soluzione preferibilmente di iodio, la ritenzione della soluzione nella cavità fino al raggiungimento della asepsi ed il drenaggio dalai cavità addominale.
Preferibilmente, la soluzione comprende un anestetico locale ed un agente vincolante come un glicole.
Un catetere particolarmente adatto per incrementare il metodo di irrigazione comprende mezzi di drenaggio e mezzi di irrigazione indipendenti.
Nel catetere un primo sistema valvolare è collegato ai mezzi di drenaggio in modo tale che il drenaggio di fluido dalla cavità addominale può essere selettivamente regolato.
Un secondo sistema valvolare provvede ad aprire selettivamente i mezzi di irrigazione per permettere la introduzione della soluzione di irrigazione nella cavità addominale.
Un kit comprendente un catetere ed una dotazione ausiliaria, comprendente un serbatoio per l'irrigante, un attrezzo valvolare attuatore ed una siringa per l'uso con mezzi ritentori del catetere provvede uno sviluppo del metodo di trattamento.
Dal brevetto GB 2.304.686 sono noti "Valvole e sistemi di alimentazione liquida.
In dettaglio l'apparato per la irrigazione e/o il trattamento di una vescica comprende un montante, una sacca di gocciolamento, una linea di alimentazione, una valvola per una linea di alimentazione, un catetere, una linea di drenaggio ed una valvola disposta sulla linea di drenaggio.
Le due valvole sono controllate da un elemento di controllo ed hanno alle rispettive estremità sedi di ingresso e di uscita in, oppure da, una camera nella quale un elemento viene alternativamente spostato tra le sedi in modo tale da permettere alla camera di essere prima riempita con un volume noto di liquido e quindi di essere svuotata.
Il rapporto in cui l'elemento è controllato alternativamente è determinato dall'elemento di controllo, azionando un elettromagnete per spostare l'elemento valvolare.
Presentazione dell'invenzione
Scopo del modello di utilità è migliorare la tecnica nota.
Un altro scopo è realizzare un dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti che permetta di eseguire lo smaltimento in modo estremamente sicuro, evitando contatti ed inalazioni accidentali delle urine dei pazienti che contengono farmaci chemioterapici esausti o farmaci pericolosi.
Un ulteriore scopo è realizzare un dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti che sia economico e che sia anche adattabile alle esigenze specifiche di raccolta del materiale organico che contiene 1 farmaci esausti o pericolosi.
Secondo un aspetto del modello di utilità è previsto un dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti, in accordo con le caratteristiche della rivendicazione 1.
Il modello di utilità permette di ottenere i seguenti vantaggi:
- raccogliere in modo sicuro i liquidi organici dei pazienti, come le urine, che contengono farmaci chemioterapici esausti o pericolosi da espellere, evitando contatti con i liquidi organici ed inalazioni dei vapori che da questi possono derivare;
- smaltire rapidamente il dispositivo monouso; e
- mantenere il dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti a costi ridotti, agevolandone la diffusione e l'utilizzo a scapito delle tecniche note attualmente utilizzate per lo smaltimento di farmaci chemioterapici o pericolosi.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di un dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti, illustrate a titolo di esempio non limitativo nelle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 è una vista schematica di una prima versione di realizzazione di un dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti , adatta per la somministrazione e raccolta di rilevanti volumi di farmaci;
la FIG. 2 è una vista schematica di una seconda versione di realizzazione di un dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti , adatta per la somministrazione e raccolta di ridotti volumi di farmaci.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito.
Con riferimento alle figure citate, con 1 è indicato un dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti, in una prima versione di realizzazione e di seguito indicato brevemente come dispositivo 1.
Il dispositivo 1 comprende un primo tubo 2 di collegamento con un primo contenitore 3 di un farmaco da somministrare .
La estremità 2a del tubo 2 che è rivolta verso il primo contenitore 3 è dotata di un raccordo standardizzato 4 che permette 1'accoppiamento a tenuta del tubo 2 con il primo contenitore 3.
La opposta estremità 2b del tubo 2 confluisce in un ingresso 5a di un raccordo 5 a due vie, noto anche come raccordo a "Y", al quale è fissata a tenuta.
Sul primo tubo 2 è anche montato un morsetto di chiusura 6 che può essere chiuso oppure aperto ripetutamente da un operatore secondo necessità, come verrà descritto meglio nel seguito.
Il dispositivo 1 comprende anche un secondo tubo 7 il quale ha una estremità 7a che è dotata di un raccordo standardizzato 8 per l'accoppiamento con una siringa 9, che funge da mezzo pompante.
La estremità opposta 7b del tubo 7 confluisce anch'essa nel raccordo 5 e, come la estremità 2b, è fissata a tenuta ad un ingresso 5b di questo .
Anche sul secondo tubo 7 è previsto il montaggio di un morsetto di chiusura 10 che può essere aperto oppure chiuso ripetutamente da un operatore secondo necessità.
A valle del raccordo 5 è previsto un terzo tubo 11 che collega il raccordo 5 stesso con un punto di istillazione di un paziente "P", ad esempio la vescica. Anche questo terzo tubo 11 ha una estremità Ila che è fissata a tenuta al raccordo 5, precisamente ad una uscita 5c, ed una estremità opposta llb che è dotata di un raccordo standardizzato 19 per il collegamento con un dispositivo di istillazione nel paziente "P", ad esempio un catetere, peraltro non illustrato in dettaglio ma indicato in modo schematico con la linea tratteggiata "C".
Anche sul terzo tubo 11 è montato un morsetto di chiusura 14 che, come gli altri, può essere chiuso oppure aperto ripetutamente da un operatore secondo necessità.
Su questo terzo tubo 11 è previsto un raccordo 12 a cui è fissata a tenuta la estremità 13a di un quarto tubo 13 in derivazione, il quale ha la estremità opposta 13b che è fissata a tenuta ad una luce di ingresso 15 di una sacca 16 di raccolta.
Fra il raccordo 12 ed il raccordo standardizzato 19 è previsto un ulteriore morsetto 31 che, a differenza dei precedenti, è del tipo a chiusura irreversibile e che, quanto è chiuso dall'operatore, come verrà descritto più avanti, blocca in modo definitivo ed irreversibile il flusso attraverso il terzo tubo 11, tipicamente isolando in modo definitivo il paziente "P" da tutto il dispositivo 1.
Anche sul quarto tubo 13 è montato un morsetto di chiusura 17 che può essere chiuso oppure aperto da un operatore.
Con riferimento alla Figura 2, si nota che la seconda versione attuativa del dispositivo monouso per lo smaltimento di farmaci esausti, indicato in questo caso brevemente come dispositivo 20, differisce dalla versione precedentemente descritta solamente per la presenza di un ulteriore quinto tubo 21 che collega un terzo contenitore 22 con un raccordo a quattro vie 23 e delle quali tre vie sono ingressi, indicati con 24, 25, 26 mentre la quarta via è una uscita comune 27.
Nella figura 2 gli elementi comuni alla prima versione sono stati indicati con gli stessi riferimenti numerici per una più immediata osservazione.
Sia nella prima versione del dispositivo 1 sia in questa seconda versione del dispositivo 20 è stato anche montato un opzionale elemento dosatore 28 per dosare la portata di infusione del farmaco, secondo quanto previsto dalle terapie.
Come negli altri casi, anche su questo quinto tubo 21 è montato un morsetto di chiusura 30 che è apribile oppure chiudibile ripetutamente dall'operatore secondo necessità.
Il funzionamento è il seguente: con riferimento alla prima versione visibile nella Figura 1, questa viene utilizzata specificamente quando il volume di farmaco da inoculare nel paziente "P" è sensibilmente elevato.
La siringa 9, che in questo caso funge da secondo contenitore, è precaricata con un volume di sostanza diluente, normalmente una soluzione cosiddetta fisiologica, che è proporzionale al volume del farmaco "F" contenuto in forma di polvere, all'interno del primo contenitore 3 e che deve essere istillato nel paziente "P" in forma diluita.
Il morsetto 14 viene chiuso mentre i due morsetti 6 e 10 restano aperti.
L'operatore aziona la siringa 9 ed invia tutta la soluzione fisiologica all'interno del primo contenitore 3 attraverso il primo tubo 2 ed il secondo tubo 7, passando per il raccordo 5.
Quando il volume di soluzione fisiologica è stato completamente iniettato nel primo contenitore 3, l'operatore chiude il morsetto 10, isolando la siringa 9.
Dopo che è completata la miscelazione della soluzione fisiologica con il farmaco all'interno del primo contenitore 3, l'operatore apre il morsetto 14 consentendo 11 flusso del farmaco diluito verso il paziente "P".
Quando il farmaco ha completato la propria azione, l'operatore chiude nuovamente il morsetto 14 ed il paziente "P" può espellere con 1'urina il farmaco esausto che viene convogliato attraverso il catetere "C" nel quarto tubo 13 e, da questo, raccolto nella sacca 16 che, opportunamente, viene collocata, come d'uso, ad una quota inferiore a quella alla quale giace il paziente "P" in modo tale che la espulsione avvenga spontaneamente per gravità .
Dopo che la espulsione del farmaco è completata, l'operatore chiude il morsetto 31 ed isola il dispositivo 1 dal paziente "P".
Il dispositivo 1, in questa condizione, può essere smaltito in sicurezza, essendo totalmente stagno e chiuso.
Nella seconda versione del dispositivo 20, il funzionamento è il seguente: una dose di farmaco "F" in polvere è ancora contenuta nel primo contenitore 3, mentre la siringa 9 in questo caso è vuota.
La soluzione fisiologica per diluire il farmaco "F" è contenuta nel terzo contenitore 22.
Per diluire il farmaco "F", l'operatore chiude i morsetti 6 e 14 e lascia aperti i morsetti 10 e 30.
In questa configurazione, l'operatore aziona la siringa 9 ed aspira all'interno di questa un volume prestabilito di soluzione fisiologica.
Dopo aver completato questa fase di aspirazione, l'operatore chiude il morsetto 30 ed apre il morsetto 6, mettendo in collegamento la siringa 9 con il primo contenitore 3 nel quale inietta il volume di soluzione fisiologica aspirato precedentemente nella siringa 9.
Dopo che quest'ultima è stata completamente scaricata, l'operatore la isola chiudendo il morsetto 10 e chiude anche il morsetto 30, isolando il terzo contenitore 22.
Quando è completata la diluizione del farmaco "F" all'interno del primo contenitore 3, l'operatore procede alla istillazione nel paziente "P", aprendo il morsetto 14 ed eventualmente dosando il flusso con il regolatore 28.
Dopo che tutto il farmaco diluito è stato istillato nel paziente "P", nel caso specifico nella vescica di quest'ultimo, l'operatore chiude nuovamente il morsetto 14 ed apre il morsetto 17, mettendo in comunicazione la vescica del paziente "P" con la sacca 16.
Come descritto in precedenza, in quest'ultima viene raccolta per gravità 1'urina del paziente nella quale è presente il farmaco esausto da raccogliere e smaltire.
Quando il paziente "P" ha completato la espulsione dell'urina, l'operatore chiude irreversibilmente il morsetto 31 ed anche il morsetto 17: in questo modo, tutto il dispositivo monouso 20 per lo smaltimento di farmaci esausti viene scollegato dal catetere "C, e quindi dal paziente "P", risultando pertanto completamente stagno e chiuso.
In questa condizione può essere quindi smaltito con la massima sicurezza di evitare contatti con le urine dei pazienti ed impedendo che queste possano diffondere nell'ambiente sostanze volatili aspirabili.
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga gli scopi prefissati.
Il trovato come concepito è suscettibile di modifiche e varianti, tutte rientranti nel concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili con altri elementi tecnicamente equivalenti.
Nella attuazione pratica, i materiali impiegati nonché le forme e le dimensioni potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, senza per questo uscire dall'ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (7)

  1. R IV E N D I C A Z IO N I 1. Un dispositivo monouso (1; 20) per lo smaltimento di farmaci esausti comprendente: un primo tubo (2) di collegamento per collegare il dispositivo monouso ad un primo contenitore {3) esterno di un farmaco (F) da somministrare; - un secondo tubo (7) di collegamento per collegare il dispositivo monouso ad un secondo contenitore {9; 22) esterno di una soluzione diluente detto farmaco (F) da somministrare per ottenere un farmaco diluito; - Un raccordo ad "Y" (5, 5a, 5b) di confluenza tra estremità (2b, 7b) di detti primo e secondo tubo (2, 7); - Un terzo tubo (11) di collegamento tra detto raccordo (5, 5a, 5b) di confluenza e mezzi di istallazione (C) ad un paziente (P) destinatario di detto farmaco diluito da somministrare e diluito; e - Mezzi di chiusura rimuovibile (6, 10, 14} di detti primo, secondo e terzo tubo (2, 7, 11); un quarto tubo (13) di collegamento fisso con mezzi di raccolta (16) di detto farmaco diluito quando esausto ed espulso dal paziente (P) e collegato a detto terzo tubo (11) con una connessione (12) di derivazione a tre vie detti mezzi di chiusura (6, 10, 14) essendo montati ciascuno su uno dei detti primo, secondo, terzo, tubo (2, 7, 11) e anche su detto quarto tubo (13) essendo montati rispettivi mezzi di chiusura rimuovibile (17) caratterizzato dal fatto che su almeno detto terzo tubo è montato un dosatore di flusso di detto farmaco (F) da somministrare .
  2. 2. Un dispositivo monouso secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di chiusura (6, 10, 14) e detti mezzi di chiusura rimuovibile (19) sono realizzati in forma di morsetti chiudibili oppure apribili.
  3. 3. Un dispositivo monouso secondo la rivendicazione 1 in cui è previsto un ulteriore quinto tubo (21) di collegamento per collegare il dispositivo monouso ad un terzo contenitore (22) esterno e confluente in detto raccordo di confluenza (5).
  4. 4. Un dispositivo monouso secondo la rivendicazione 1 , in cui detto secondo contenitore comprende almeno un dispositivo pompante in forma di una siringa (9).
  5. 5. Un dispositivo monouso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la capacità di detta siringa (9) è proporzionale al volume di detto primo contenitore (3) e tale da contenere una quantità di una soluzione diluente tale da diluire il contenuto di quest'ultimo.
  6. 6. Un dispositivo monouso secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di raccolta comprendono almeno una sacca (16) dotata di una apertura di ingresso dotata di mezzi di chiusura ermetica.
  7. 7. Un dispositivo monouso secondo la rivendicazione 1, in cui tra detta connessione (12) di derivazione e detti mezzi di istillazione (C) sono previsti mezzi di chiusura irreversibile (31), destinati ad isolare detto paziente (P) da detto dispositivo monouso (1; 20).
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