ITMO20120280A1 - Apparecchiatura biomedicale - Google Patents

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ITMO20120280A1
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Nicola Ghelli
Antonio Petralia
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Eurosets Srl
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Description

<«>APPARECCHIATURA BIOMEDICALE†.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una apparecchiatura biomedicale, in particolare per l’ossigenazione del sangue.
È noto l’utilizzo degli ossigenatoli nella circolazione extracorporea del sangue praticata per bypassare il cuore e i polmoni del paziente durante interventi chirurgici in arresto cardiaco e a cuore aperto, oppure per aiutare temporaneamente la circolazione e la respirazione del paziente in condizioni cliniche di scompenso cardiaco acuto e/o di insufficienza respiratoria (ECMO).
In particolare, l’ECMO (Extracorporeal Membrane Oxygenator) à ̈ un intervento non terapeutico ma di supporto meccanico al circolo corporeo, che consente di sostituire temporaneamente e parzialmente le funzionalità di cuore e/o i polmoni al fine di consentirne il recupero funzionale. Durante questo tipo di supporto, che può protrarsi anche per diversi giorni, può essere necessario sostituire il modulo ossigenante a causa della sua progressiva perdita della capacità di scambio gassoso (ossigeno e anidride carbonica).
Nel caso sia necessario provvedere alla sostituzione del modulo ossigenante, al fine di evitare l’ingresso di aria nel circolo corporeo che comporterebbe una condizione di grave embolia gassosa, à ̈ assolutamente necessario effettuare un pre-riempimento del nuovo ossigenatore, ad esempio con una soluzione fisiologica, in modo tale da eliminare qualsiasi bolla o sacca d’aria presente al suo interno.
L’operazione di pre-riempimento dell’ossigenatore (comunemente denominata priming), deve essere opportunamente realizzata introducendo una sostanza liquida dal basso per assicurare la fuoriuscita delle bolle d’aria. Ad oggi questa metodica viene generalmente eseguita per gravità oppure in modo forzato.
Nel primo caso si posiziona una sacca di contenimento della sostanza liquida da introdurre all’intemo dell’ ossigenatore ad una quota superiore rispetto all’ ossigenatore stesso e la si collega a quest’ultimo mediante linea di alimentazione ed una linea di ritorno. La sostanza liquida contenuta nella sacca scende quindi per gravità riempiendo man mano ossigenatore. Questa soluzione non à ̈ però in grado di assicurare il completo riempimento dell’ossigenatore e quindi la totale eliminazione di eventuali bolle d’aria in esso presenti a causa della ridotta differenza di pressione tra l’ingresso e uscita dell’ossigenatore.
Il riempimento forzato dell’ ossigenatore prevede invece l’utilizzo di una pompa esterna, la quale viene collegata alla sacca contenente la sostanza liquida da introdurre nell’ ossigenatore per incrementare la pressione di alimentazione ed assicurare così il completo riempimento dell’ossigenatore stesso e la totale rimozione dell’aria dalle varie sezioni di passaggio.
Anche questa metodologia di riempimento presenta degli inconvenienti. Infatti, l’utilizzo di una pompa esterna presenta elevati costi, legati all’acquisto ed all’utilizzo della pompa stessa, e richiede la disponibilità di un adeguato spazio per il suo posizionamento, in un ambiente altamente critico come la rianimazione.
Inoltre, poiché qualsiasi struttura sanitaria presenta un numero limitato di pompe utilizzabili a questo scopo (comunemente dette macchine cuorepolmone), ne consegue che anche la disponibilità della pompa stessa al momento dell’esigenza può venire meno, pregiudicando quindi la corretta e pronta sostituzione dell’ossigenatore.
Il compito principale della presente invenzione à ̈ quello di escogitare un’apparecchiatura biomedicale che consenta di superare gli inconvenienti della tecnica nota.
All’ interno di questo compito, uno scopo del presente trovato à ̈ quello di consentire il completo e corretto riempimento di un modulo ossigenante con una sostanza liquida, garantendo così la completa rimozione delle eventuali bolle d’aria presenti al suo interno, contenendo al contempo i costi di investimento e di utilizzo.
Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di velocizzare i tempi di preparazione del modulo ossigenante, rimanendo al contempo a fianco del letto del paziente.
Un altro scopo del presente trovato à ̈ quello di escogitare un’apparecchiatura che sia di ingombro contenuto e di semplice utilizzo. Altro scopo del presente trovato à ̈ quello di escogitare un’apparecchiatura biomedicale che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dalla presente apparecchiatura biomedicale, comprendente:
- un dispositivo per l’ossigenazione del sangue provvisto di almeno un raccordo di ingresso e di almeno un raccordo di uscita del sangue;
- un circuito per il pre-riempimento di detto dispositivo per l’ossigenazione;
caratterizzata dal fatto che detto circuito comprende:
- almeno una sacca di contenimento di una sostanza liquida;
- almeno una linea di alimentazione comunicante con detta sacca e collegata al raccordo di ingresso del dispositivo per l’ossigenazione;
- almeno una linea di derivazione che si dirama da detta linea di alimentazione;
- mezzi di pompaggio manuali associati a detta linea di derivazione ed azionabili per aspirare la sostanza liquida da detta sacca e per inviare la sostanza liquida così aspirata nel dispositivo per l’ossigenazione;
- mezzi valvolari disposti lungo detta linea di alimentazione ed attivabili durante aspirazione e l’invio della sostanza liquida mediante detti mezzi di pompaggio per impedire almeno il passaggio della sostanza liquida rispettivamente dal dispositivo per l’ossigenazione verso detta linea di derivazione e dalla linea di derivazione stessa verso detta sacca;
- almeno una linea di ritorno comunicante con detta sacca ed associata al raccordo di uscita del dispositivo per l’ossigenazione.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un’apparecchiatura biomedicale, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui: la figura 1 à ̈ una vista schematica di un’apparecchiatura secondo il trovato, in una prima forma di realizzazione;
la figura 2 à ̈ ima vista schematica di un’apparecchiatura secondo il trovato, in una alternativa forma di realizzazione.
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con il numero di riferimento 1 un’apparecchiatura comprendente un dispositivo 2 per l’ossigenazione del sangue ed un circuito 20 per il pre-riempimento del dispositivo 2.
Il dispositivo 2 à ̈ di tipo noto al tecnico del settore ed à ̈ destinato ad essere inserito lungo una linea di circolazione extracorporea del sangue per ossigenare il sangue in arrivo da un paziente e reintrodurlo nello stesso ad ossigenazione avvenuta.
Il dispositivo 2, rappresentato schematicamente nelle figure 1 e 2, comprende un corpo di contenimento che definisce una camera di ossigenazione destinata ad essere attraversata dal sangue in arrivo dal paziente ed all’ interno della quale viene fatto circolare un gas di lavoro atto a cedere ossigeno al sangue.
Il corpo di contenimento à ̈ quindi provvisto di almeno un raccordo di ingresso, attraverso il quale à ̈ destinato ad essere introdotto nella camera di ossigenazione il sangue in arrivo dal paziente, e di un raccordo di uscita, attraverso il quale à ̈ destinato a fuoriuscire il sangue ossigenato per essere poi reintrodotto nel paziente stesso.
E altresì noto, poi, che il dispositivo 2 comprende anche un canale di ingresso ed un canale di uscita di un gas di lavoro, non rappresentati nelle figure in quanto noti al tecnico del settore e non rilevanti ai fini della presente invenzione, destinato a cedere ossigeno al sangue della camera di ossigenazione.
Secondo il trovato, il circuito 20 comprende almeno una sacca 21 di contenimento di una sostanza liquida da introdurre nel dispositivo 2 per eliminare l’aria contenuta al suo interno prima che il dispositivo stesso sia posizionato lungo la linea di circolazione extracorporea del sangue collegata al paziente. La sostanza liquida contenuta nella sacca 21 à ̈ ad esempio costituita da soluzione fisiologica.
Il circuito 20 comprende, poi, almeno una linea di alimentazione 22 che presenta una prima estremità comunicante con la sacca 21 ed una seconda estremità collegata al raccordo di ingresso del dispositivo 2. La prima estremità della linea di alimentazione 22 à ̈ preferibilmente associata alla sacca 21 in corrispondenza del fondo della stessa.
Dalla linea di alimentazione 22 si dirama almeno una linea di derivazione 23 interposta tra la sacca 21 ed il dispositivo 2. La linea di diramazione 23 à ̈ quindi interposta tra la prima e la seconda estremità della linea di alimentazione 22. La linea di alimentazione 22 presenta quindi un primo tratto 22a interposto tra la sua prima estremità e la linea di derivazione 23 ed un secondo tratto 22b interposto tra la linea di derivazione 23 e la sua seconda estremità.
Alla linea di derivazione 23 sono associati mezzi di pompaggio 24 di tipo manuale. Tali mezzi di pompaggio 24 sono azionabili per aspirare la sostanza liquida dalla sacca 21 e per inviare la sostanza liquida così aspirata nel dispositivo 2. Nella preferita forma di realizzazione rappresentata nelle figure, i mezzi di pompaggio 24 sono costituiti da una siringa.
Lungo la linea di alimentazione 22 sono disposti dei mezzi valvolari 25,26 i quali sono attivabili per impedire almeno il passaggio della sostanza liquida dal dispositivo 2 verso la linea di derivazione 23 e dalla linea di derivazione stessa verso la sacca 21 .
Più particolarmente, i mezzi valvolari 25,26 sono attivabili per ostruire il secondo tratto 22b, almeno in direzione della linea di derivazione 23, durante l’aspirazione della sostanza liquida dalla sacca 21 mediante i mezzi di pompaggio 24 e per ostruire il primo tratto 22a, almeno in direzione della sacca 21, durante invio della sostanza liquida verso il dispositivo 2 mediante i mezzi di pompaggio stessi.
Vantaggiosamente, i mezzi valvolari 25,26 comprendono primi mezzi valvolari 25 interposti tra la sacca 21 e la linea di derivazione 23 e secondi mezzi valvolari 26 interposti tra la linea di derivazione 23 e il dispositivo 2. I primi ed i secondi mezzi valvolari 25 e 26 sono quindi disposti, rispettivamente, lungo il primo ed il secondo tratto 22a e 22b della linea di alimentazione 22.
Preferibilmente, come rappresentato nelle figure 1 e 2, i primi ed i secondi mezzi valvolari 25 e 26 comprendono una rispettiva valvola unidirezionale. Più in dettaglio, i primi mezzi valvolari 25 comprendono una valvola unidirezionale atta a consentire il solo passaggio della sostanza liquida lungo il primo tratto 22a in direzione della linea di derivazione 23. Tale valvola unidirezionale 25 impedisce quindi il flusso della sostanza liquida in direzione opposta, ovvero dalla linea di derivazione 23 verso la sacca 21 indipendentemente dalle pressioni presenti ai suoi estremi.
Analogamente, i secondi mezzi valvolari 26 comprendono una valvola unidirezionale atta a consentire il solo passaggio della sostanza liquida lungo il secondo tratto 22b in direzione il dispositivo 2. Tale valvola unidirezionale 26 impedisce quindi il flusso della sostanza liquida dal dispositivo 2 verso la linea di derivazione 23 indipendentemente dalle pressioni presenti ai suoi estremi.
Le valvole unidirezionali 25 e 26 si attivano automaticamente per consentire il passaggio della sostanza liquida per effetto di una differenza di pressione ai loro capi corrispondente alla relativa pressione di taratura. Non si escludono, tuttavia, forme di realizzazione alternative nelle quali i primi e/o i secondi mezzi valvolari 25 e 26 sono attivabili manualmente per consentire/impedire il flusso della sostanza liquida da introdurre nel dispositivo 2 attraverso i tratti 22a e 22b della linea di alimentazione 22. Ad esempio, in una seconda forma di realizzazione, i primi ed i secondi mezzi valvolari 25 e 26 possono essere costituiti rispettivi rubinetti ad azionamento manuale, non rappresentati nelle figure 1 e 2, e mobili tra una posizione aperta ed una posizione chiusa. Più in dettaglio, in questa seconda forma di realizzazione, un operatore provvede a portare i rubinetti disposti lungo i tratti 22b e 22a rispettivamente in posizione chiusa ed in posizione aperta durante l’aspirazione della sostanza liquida dalla sacca 21 e provvede a modificare il loro stato, portandoli quindi rispettivamente nella posizione aperta e nella posizione chiusa, durante l’invio della sostanza liquida aspirata verso il dispositivo 2.
In una terza forma di realizzazione, anch’essa non rappresentata nelle figure, i mezzi valvolari comprendono almeno un rubinetto a tre vie disposto in corrispondenza dell’intersezione tra la linea di alimentazione 22 e la linea di derivazione 23. Tale rubinetto à ̈ azionabile manualmente tra una prima posizione, nella quale mette in comunicazione la linea di derivazione 23 con il primo tratto 22a ostruendo il secondo tratto 22b, ed una seconda posizione, nella quale mette in comunicazione la linea di derivazione 23 con il secondo tratto 22b ostruendo il primo tratto 22a. Anche in questa terza forma di realizzazione, l’operatore deve portare manualmente il rubinetto a tre vie nella prima posizione durante la fase di aspirazione della sostanza liquida mediante i mezzi di pompaggio 24 e nella seconda posizione durante l’invio della sostanza liquida aspirata nel dispositivo 2.
Risulta di facile comprensione per il tecnico del settore come la prima soluzione descritta, nella quale i mezzi valvolari 25, 26 sono costituiti da valvole unidirezionali, sia preferibile rispetto alla seconda ed alla terza soluzione in quanto garantisce una migliore sicurezza di funzionamento poiché l’attivazione delle valvole stesse à ̈ automatica e quindi indipendente dall’operatore.
Il circuito 20 comprende, poi, almeno una linea di ritorno 27 comunicante con la sacca 21 ed associata al raccordo di uscita del dispositivo 2 a definire un percorso chiuso.
Vantaggiosamente, come rappresentato nella forma di realizzazione di figura 2, la linea di ritorno 27 Ã ̈ associata alla sacca 21 ad una quota maggiore rispetto alla linea di alimentazione 22.
Più in particolare, l’estremità della linea di ritorno 27 associata alla sacca 21 à ̈ disposta ad una quota maggiore, ad esempio in corrispondenza della zona intermedia della sacca stessa, rispetto alla prima estremità della linea di alimentazione 22. Questa disposizione del collegamento tra la linea di ritorno 27 e la sacca 21 consente di far sì che eventuali bolle di aria che vengono reintrodotte nella sacca 21 attraverso la linea di ritorno 27 si raccolgano nella parte superiore della sacca stessa, evitando così che si mescolino con la sostanza liquida di volta in volta aspirata lungo il primo tratto 22a.
Nella forma di realizzazione rappresentata in figura 2, il circuito 20 comprende, inoltre, una linea di riempimento 28. Tale linea di riempimento 28 à ̈ associata da una parte alla sacca 21, mentre dalla parte opposta à ̈ associabile ad un recipiente di contenimento della sostanza liquida da introdurre nel dispositivo 2. La linea di riempimento 28 comprende quindi un’estremità libera, provvista di un relativo connettore, la quale à ̈ associabile al recipiente sopraccitato per effettuare il riempimento della sacca 21.
Il funzionamento del presente trovato à ̈ il seguente.
Si provvede innanzitutto a collegare il circuito 20 al dispositivo 2 associando la linea di alimentazione 22 e la linea di ritorno 27 rispettivamente al raccordo di ingresso ed al raccordo di uscita del dispositivo stesso.
Successivamente si provvede ad ostruire il secondo tratto 22b e ad aspirare la sostanza liquida dalla sacca 21 mediante i mezzi di pompaggio 24.
Nella prima forma di realizzazione rappresentata nelle figure 1 e 2, l’ostruzione del secondo tratto 22b à ̈ svolta dalla valvola unidirezionale 26, la quale impedisce il transito di qualsiasi sostanza liquida eventualmente già contenuta nel dispositivo 2 verso i mezzi di pompaggio 24.
Nella seconda forma di realizzazione sopra descritta, l’operatore deve invece intervenire manualmente sui rubinetti disposti lungo i tratti 22a e 22b rispettivamente prima della fase di aspirazione e prima della fase di invio della sostanza liquida. Più in dettaglio, in questa seconda forma di realizzazione, operatore deve chiudere il rubinetto disposto lungo il secondo tratto 22b prima di aspirare la sostanza liquida con i mezzi di pompaggio 24, al fine di evitare che la sostanza liquida eventualmente contenuta o già introdotta nel dispositivo 2 venga risucchiata verso i mezzi di pompaggio stessi. Opportunamente, in questa fase, il rubinetto disposto lungo il primo tratto 22a deve risultare in posizione aperta.
Analogamente, nella terza forma di realizzazione, l’operatore deve intervenire manualmente sul solo rubinetto a tre vie portandolo nella prima posizione prima della fase di aspirazione della sostanza liquida dalla sacca 21.
Dopo aver aspirato la sostanza liquida dalla sacca 21, si provvede ad aprire il secondo tratto 22b e ad ostruire il primo tratto 22a in modo tale da consentire il passaggio della sostanza liquida contenuta nei mezzi di pompaggio 24 verso il dispositivo 2 ed impedirne al contempo il ritorno della stessa nella sacca 21.
Queste fasi sono svolte automaticamente dalle valvole unidirezionali 25 e 26 nella prima forma di realizzazione, mentre devono essere eseguite manualmente dall’operatore nella seconda e nella terza forma di realizzazione sopradescritte.
Più in particolare, nella seconda forma di realizzazione, l’operatore deve intervenire nuovamente sui mezzi valvolari portando i rubinetti disposti lungo i tratti 22a e 22b rispettivamente nella posizione chiusa e aperta, in modo tale da consentire il passaggio della sostanza liquida contenuta nei mezzi di pompaggio 24 verso il dispositivo 2 ed impedire al contempo il ritorno della stessa nella sacca 21.
Nella terza forma di realizzazione, invece, l’operatore deve intervenire manualmente sul solo rubinetto a tre vie portandolo nella seconda posizione prima della fase di invio della sostanza liquida all’ interno del dispositivo 2.
Successivamente si provvede ad inviare la sostanza liquida aspirata inviata del dispositivo 2 intervenendo nuovamente sui mezzi di pompaggio 24 ma con modalità opposte rispetto alla fase di aspirazione.
Le fasi aspirazione ed invio della sostanza liquida mediante i mezzi di pompaggio devono essere ripetute fino al completo riempimento del dispositivo 2, ovvero fino a quando la sostanza liquida introdotta nello stesso raggiunge la linea di ritorno 27 che chiude il circuito 20.
Risulta facilmente intuibile per il tecnico del settore il funzionamento del presente trovato nella seconda e nella terza forma di realizzazione sopra descritte.
Si à ̈ in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che consente di riempire in modo agevole e sicuro il dispositivo per l’ossigenazione del sangue prima del suo inserimento nella linea di circolazione extracorporea del sangue. L’apparecchiatura secondo il trovato garantisce infatti il completo riempimento del dispositivo per l’ossigenazione grazie all’utilizzo di mezzi di pompaggio manuali che consentono di esercitare una pressione sensibilmente maggiore rispetto al riempimento per gravità. Al contempo, la semplicità costruttiva del circuito secondo il trovato riduce sensibilmente i costi di utilizzo e gli ingombri rispetto all’impiego di una pompa esterna e risulta, inoltre, sempre disponibile all’uso.
Ancora, una volta posizionato lungo una linea di circolazione extracorporea, il dispositivo per l’ossigenazione riempito mediante il circuito secondo il trovato risulta infati già pronto all’uso, riducendo così le tempistiche di sostituzione rispetto alle tecniche note e quindi anche la durata del interruzione della perfusione al paziente.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Apparecchiatura (1) biomedicale, comprendente: - un dispositivo per l’ossigenazione (2) del sangue provvisto di almeno un raccordo di ingresso e di almeno un raccordo di uscita del sangue; - un circuito (20) per il pre-riempimento di detto dispositivo (2) per l’ossigenazione; caratterizzata dal fatto che detto circuito (20) comprende: - almeno una sacca (21) di contenimento di una sostanza liquida; - almeno una linea di alimentazione (22) comunicante con detta sacca (21) e collegata al raccordo di ingresso del dispositivo (2) per l’ossigenazione; - almeno una linea di derivazione (23) che si dirama da detta linea di alimentazione (22); - mezzi di pompaggio (24) manuali associati a detta linea di derivazione (23) ed azionabili per aspirare la sostanza liquida da detta sacca (21) e per inviare la sostanza liquida così aspirata nel dispositivo (2) per l’ossigenazione; - mezzi valvolari (25, 26) disposti lungo detta linea di alimentazione (22) ed attivabili durante l’aspirazione e l’invio della sostanza liquida mediante detti mezzi di pompaggio (24) per impedire almeno il passaggio della sostanza liquida rispettivamente dal dispositivo (2) per ossigenazione verso detta linea di derivazione (23) e dalla linea di derivazione stessa verso detta sacca (21); - almeno una linea di ritorno (27) comunicante con detta sacca (21) ed associata al raccordo di uscita del dispositivo (2) per l’ossigenazione.
  2. 2) Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi valvolari (25, 26) comprendono primi mezzi valvolari (25) interposti tra detta sacca (21) e detta linea di derivazione (23) e secondi mezzi valvolari (26) interposti tra detta linea di derivazione (23) e il dispositivo (2) per l’ossigenazione.
  3. 3) Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti primi e secondi mezzi valvolari (25, 26) comprendono rispettive valvole unidirezionali atte ad impedire, rispettivamente, il passaggio della sostanza liquida da detta linea di derivazione (23) verso detta sacca (21) e dal dispositivo (2) per l’ossigenazione verso detta linea di derivazione (23).
  4. 4) Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti primi e secondi mezzi valvolari comprendono rispettivi rubinetti azionabili manualmente per consentire/impedire il passaggio della sostanza liquida.
  5. 5) Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi valvolari comprendono almeno un rubinetto a tre vie disposto in corrispondenza dell’ intersezione tra detta linea di alimentazione (22) e detta linea di derivazione (23) e movimentabile tra una prima posizione, nella quale mette in comunicazione detta sacca (21) con detta linea di derivazione (23) isolando quest’ultima dal dispositivo (2) per l’ossigenazione, ed una seconda posizione, nella quale mette in comunicazione il dispositivo (2) per l’ossigenazione con detta linea di derivazione (23) isolando quest’ultima da detta sacca (21).
  6. 6) Apparecchiatura (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di pompaggio (24) sono del tipo di una siringa.
  7. 7) Apparecchiatura (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta linea di alimentazione (22) à ̈ associata al fondo di detta sacca (21).
  8. 8) Apparecchiatura (1) secondo ima o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta linea di ritorno (27) à ̈ associata a detta sacca (21) ad una quota maggiore di detta linea di alimentazione (22).
  9. 9) Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detta linea di ritorno (27) à ̈ associata a detta sacca (21) in prossimità di una sua zona mediana.
  10. 10) Apparecchiatura (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una linea di riempimento (28) associata a detta sacca (21) e collegabile ad un recipiente di raccolta della sostanza liquida da introdurre nella sacca stessa.
  11. 11) Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che detta linea di riempimento (28) Ã ̈ associata a detta sacca (21) in corrispondenza della sua porzione superiore.
  12. 12) Metodo per il pre-ri empimento di un dispositivo (2) per l’ossigenazione del sangue, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi di: a) fornitura di un dispositivo (2) per l’ossigenazione del sangue provvisto di almeno un raccordo di ingresso e di almeno un raccordo di uscita; b) fornitura di un circuito (20) di pre-riempimento comprendente una sacca (21) di contenimento una sostanza liquida da introdurre in detto dispositivo, almeno una linea di alimentazione (22) ed una linea di ritorno (27) comunicanti con detta sacca (21), almeno una linea di derivazione (23) che si dirama da detta linea di alimentazione (22) e mezzi di pompaggio (24) manuali associati a detta linea di derivazione (23); c) connessione di detta linea di alimentazione (22) e di detta linea di ritorno (27) rispettivamente al raccordo di ingresso ed al raccordo di uscita di detto dispositivo (2) per ossigenazione; d) chiusura del tratto (22b) di detta linea di alimentazione (22) interposto tra detti mezzi di pompaggio (24) e detto dispositivo (2); e) aspirazione della sostanza liquida contenuta in detta sacca (21) mediante detti mezzi di pompaggio (24); f) apertura di detto tratto (22b) interposto tra detti mezzi di pompaggio (24) e detto dispositivo (2) e chiusura del tratto (22a) interposto tra detta sacca (21) ed i mezzi di pompaggio stessi; g) invio della sostanza liquida così aspirata di detto dispositivo (2) mediante detti mezzi di pompaggio (24); h) ripetizione delle fasi da d) a g) fino a quando la sostanza liquida introdotta in detto dispositivo (2) fuoriesce dallo stesso entrando in detta linea di ritorno (27).
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