ITMO20090315A1 - ¿dispositivo di fissaggio per protesi tricologiche¿. - Google Patents

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ITMO20090315A1
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trichological
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skull
integrally
fixing
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Mauro Pagano
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X Med S R L
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F2/00Filters implantable into blood vessels; Prostheses, i.e. artificial substitutes or replacements for parts of the body; Appliances for connecting them with the body; Devices providing patency to, or preventing collapsing of, tubular structures of the body, e.g. stents
    • A61F2/02Prostheses implantable into the body
    • A61F2/10Hair or skin implants

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Description

"DISPOSITIVO DI FISSAGGIO PER PROTESI TRICOLOGICHE".
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo di fissaggio per protesi tricologiche.
Sono note protesi tricologiche, ovvero parrucche, parrucchini e simili, attualmente in uso per soggetti portatori di calvizie o simili patologie che sono applicate esternamente alla cute esterna della testa mediante tecniche adesive.
Una prima tipologia di dispositivi di fissaggio di tipo noto comprende collanti interposti tra la protesi tricologica e la cute esterna della testa del paziente e destinata a far aderire la protesi stessa alla cute. Una seconda tipologia nota di recente sviluppo comprende uno strato di materiale con proprietà adesive che è associato solidalmente alla calotta interna della protesi ed è destinato ad aderire alla cute esterna della testa.
Questi dispositivi di tipo noto non sono, tuttavia, scevri di inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto che essi non consentono alla cute in cui sono applicati una sufficiente traspirazione con tutte le conseguenze che tale impedimento comporta in termini di salubrità della cute stessa.
Inoltre, tali dispositivi di tipo noto comportano notevoli complessità nella gestione del processo di manutenzione ordinaria e straordinaria della protesi tricologica stessa.
Oltre al fatto che l'azione di adesione dei dispositivi noti per il fissaggio della protesi tricologica tende ad indebolirsi con il passare del tempo e dunque è necessario ripristinare lo strato adesivo periodicamente .
Compito precipuo del presente trovato è quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati della tecnica nota escogitando un dispositivo di fissaggio per protesi tricologiche che consenta un sicuro e stabile fissaggio della protesi alla testa del paziente permettendo al contempo la traspirazione della cute sulla quale è disposta la protesi stessa.
Uno scopo del trovato è quello di rendere maggiormente salubre la zona di installazione della protesi, nonché maggiormente rapide le azioni distacco, ed inserimento della protesi, di sanificazione, igiene e manutenzione della cute e della protesi tricologica stessa.
Uno scopo, inoltre, è quello di presentare un dispositivo di fissaggio della protesi che consente un fissaggio della protesi sempre costante e ripetibile nel tempo.
Nell'ambito di tale compito tecnico, altro scopo del presente trovato è quello di presentare una struttura semplice, di relativamente facile attuazione pratica, di sicuro impiego ed efficace funzionamento, nonché di costo relativamente contenuto.
Questo compito e questi scopi vengono tutti raggiunti dal presente dispositivo di fissaggio per protesi tricologiche caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un corpo di interconnessione associabile alla scatola cranica di un paziente e ad almeno una protesi tricologica da impiantare.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di dettaglio di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo di fissaggio per protesi tricologiche, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista in sezione laterale di un dispositivo di fissaggio, secondo il trovato impiantato;
la figura 2 è una vista assonometrica di un primo corpo del dispositivo, secondo il trovato;
la figura 3 è una vista in sezione laterale di figura 2;
la figura 4 è una vista assonometrica di un secondo corpo del dispositivo, secondo il trovato;
la figura 5 è una vista in sezione laterale di figura 4;
la figura 6 è una vista assonometrica di un terzo corpo del dispositivo, secondo il trovato;
la figura 7 è una vista in sezione laterale di figura 6;
la figura 8 è una vista assonometrica di un tappo del dispositivo, secondo il trovato;
la figura 9 è una vista in sezione laterale di figura 8.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un dispositivo di fissaggio per protesi tricologiche .
Il dispositivo 1 comprende almeno un corpo di interconnessione associabile alla scatola cranica 2 di un paziente da sottoporre a trapianto tricologico e ad almeno una protesi tricologica 3 da impiantare.
Come noto la scatola cranica 2 di un paziente è rivestita esternamente da cute esterna 4, anche detto cuoio capelluto, che nel caso di impianti tricologici è la zona da destinare alla copertura mediante la suddetta protesi tricologica 3.
Il dispositivo 1, dunque, permette di fissare mediante il corpo di interconnessione la protesi tricologica 3 ancorandola direttamente alla scatola cranica 2 e, quindi, all'ossatura cranica del paziente.
Il corpo di interconnessione, particolarmente, comprende almeno un primo corpo 5 di ancoraggio che è impiantabile solidalmente alla scatola cranica 2 ed è destinato ad essere raggiungibile dall'esterno della cute esterna 4 che riveste la scatola cranica stessa. Il primo corpo 5 comprende almeno una sede di alloggiamento ed incastro 6 per almeno un secondo corpo 7, il quale è associabile solidalmente alla protesi tricologica 3 ed è posizionato sempre esternamente rispetto alla cute esterna 4.
Il primo corpo 5 comprende almeno un elemento di ancoraggio 8 conformato sostanzialmente a bicchiere e presentante in corrispondenza della estremità chiusa 9, che è destinata ad essere fissata in una cavità 10 cieca della scatola cranica 2, primi organi filettati 11 realizzati di pezzo sul mantello esterno 12 dell'elemento di ancoraggio stesso per il fissaggio alla scatola cranica stessa.
Il dispositivo 1 comprende almeno un risalto 13 sostanzialmente anulare associabile in corrispondenza dell'estremità aperta 14 opposta alla estremità chiusa 9 dell'elemento di ancoraggio 8.
Il risalto 13 è realizzato in aggetto esterno al mantello esterno 12 per la battuta dello stesso risalto sulla cute esterna 4 che riveste la scatola cranica 2, quindi il risalto risulta sempre esterno alla cute esterna stessa. Inoltre, il risalto 13 presenta mezzi di regolazione della distanza dalla estremità chiusa 9 del primo corpo 5, per l'adattamento alla variazione di spessore che presentasse la cute esterna 4.
Il corpo di interconnessione comprende almeno un terzo corpo 15 associato solidalmente, ad esempio in modo removibile, al primo corpo 5 e presenta organi di trattenimento amovibili del secondo corpo 7.
Il terzo corpo 15 comprende ad esempio anch'esso un corpo sostanzialmente cilindrico presentante un'ulteriore cavità 16 interna (anch'essa cilindrica e coassiale al mantello cilindrico del terzo corpo stesso); il corpo cilindrico presenta diametro esterno almeno inferiore al diametro interno della cavità 10 del primo corpo 5 ed è atto ad essere inserito internamente ad essa.
Vantaggiosamente, il risalto 13 è associato solidalmente al terzo corpo 15, ad esempio, realizzato di pezzo con esso.
Il risalto 13, in particolare, è atto a sporgere esternamente e radialmente rispetto al terzo corpo 15 e al primo corpo 5 per il riscontro dello stesso sulla cute esterna 4.
Il primo corpo 5, inoltre, presenta una filettatura interna 17 alla cavità 10 e il terzo corpo 15 presenta filettatura esterna 18 per l'accoppiamento amovibile con il primo corpo stesso.
Vantaggiosamente, la filettatura esterna 18 è realizzata solamente in prossimità dell'estremità del terzo corpo 15 destinata ad essere inserita nel primo corpo 5, l'estremità opposta della stessa, in cui è realizzato il risalto 13 essendo sostanzialmente liscia per favorire la cicatrizzazione epidermica della cute esterna 4.
I mezzi di regolazione della distanza del risalto 13 dall'estremità chiusa 9 del primo corpo 5 sono, dunque, costituiti dalla filettatura interna 17 del primo corpo 5 e dalla filettatura esterna 18 del terzo corpo 15 per cui è possibile regolare la posizione reciproca tra i due corpi stessi.
In particolare anche la sede di alloggiamento ed incastro 6 è associata solidalmente al terzo corpo 15, ad esempio realizzata di pezzo con esso internamente all'ulteriore cavità 16 realizzata nel terzo corpo stesso .
La sede di alloggiamento ed incastro 6 è tale da alloggiare per l'incastro, ad esempio, amovibile almeno un perno di aggancio 19 associato solidalmente al secondo corpo 7.
In una preferita forma di realizzazione mostrata nelle figure, il terzo corpo 15 comprende un setto 20 disposto internamente all'ulteriore cavità 16 e la sede di alloggiamento ed incastro 6 comprende un'asola 21 sagomata e realizzata nel setto 20.
L'asola 21 presenta una porzione di passaggio 21a del perno 19 e una porzione di trattenimento 21b del perno stesso, quest 'ultima essendo rastremata rispetto alla porzione di passaggio stessa.
Il perno 19 presenta un estremità di aggancio 19a di sezione maggiore rispetto allo stelo 19b del perno stesso atta al passaggio all'interno della porzione di passaggio 21a e a riscontrarsi nelle pareti del setto 20 qualora portato in corrispondenza della porzione di trattenimento 21b dell'asola, il perno e l'asola stessi così sagomati permettono l'innesto rapido e removibile del secondo corpo 7 al terzo corpo 15 e, dunque, al primo corpo 5 ad esso solidale.
Il secondo corpo 7 comprende, in una zona contrapposta al perno 19 di aggancio, almeno una superficie di fissaggio 22 che è atta ad essere disposta superiormente alla cute e destinata ad essere solidalmente associata alla protesi tricologica 3, ad esempio la superficie dì fissaggio 22 è sostanzialmente piana e sufficientemente estesa da permettere il fissaggio alla protesi tricologica stessa ma non si escludono differenti conformazioni di essa .
La superficie di fissaggio 22 può essere associata solidalmente alla protesi tricologica 3 mediante annegamento nel film polimerico generalmente presente nelle protesi e che costituisce il supporto dei capelli, o mediante incollaggio o incastro in apposite sedi o altro sistema di fissaggio di tipo noto.
Particolarmente, il primo corpo 5, il secondo corpo 7 e il terzo corpo 15 sono realizzati in almeno un materiale biocompatibile, ad esempio in titanio o altro materiale.
Il dispositivo 1 può essere presentato in un kit formato da una pluralità di dispositivi 1 così come descritti e atti ad essere impiantati nel paziente. Il kit, inoltre, comprende un tappo 23 temporaneo del primo corpo 5.
Il tappo 23 transitorio è alloggiabile temporaneamente all'interno della cavità 10 del primo corpo 5 e comprende un aggetto 24 radiale atto a fungere da riscontro sulla cute esterna 3, al pari del risalto 13 nelle fasi transitorie in cui il secondo corpo 7 e il terzo corpo 15 non alloggiano il primo corpo stesso. In particolare, il tappo 23 svolge la sua funzione oltre che nella fase di innesto del primo corpo 5, descritta nel seguito, anche nelle fasi di rimozione e/o manutenzione della protesi tricologica 3 o di sanif icazione prolungata della cute esterna 4 del paziente .
Il metodo di impianto del dispositivo secondo il presente trovato è il seguente.
Si esegue un'incisione nella della cute esterna 4 in una zona destinata ad ospitare un dispositivo 1 per il fissaggio della protesi tricologica 3.
Una volta scoperta la scatola cranica 2 si esegue per l'esecuzione di un foro cieco in essa e vi si posiziona, avvitandolo mediante i primi organi filettati 11, il primo corpo 5, ad esempio fino a battuta dell'estremità chiusa 9 con il fondo del foro cieco .
A questo punto si posiziona il tappo 23 transitorio all'interno della cavità 10 del primo corpo 5 con l'aggetto 24 a battuta sulla cute esterna 4.
Si procede bendando il tutto e lasciando a riposo la zona di lavorazione per un tempo sufficiente affinché le lacerazioni della cute esterna 4 nella zona di lavorazione si cicatrizzino e l'ossatura della scatola cranica 2 aderisca stabilmente al primo corpo 5.
Si noti come il tappo 23 e il relativo aggetto 24 non permettano alla cute in cicatrizzazione di occupare la zona sovrastante al primo corpo 5 e, dunque, ricoprire la cavità 10, il primo corpo stesso risultando accessibile dall'esterno della cute esterna 4.
Una volta cicatrizzata la cute esterna è possibile rimuovere il tappo 23 e posizionare, avvitandolo mediante l'accoppiamento tra la filettatura interna 17 e la filettatura esterna 18, il terzo corpo 15 all'interno della cavità 10 del primo corpo 5, in modo tale che il riscontro 13 risulti a battuta sulla cute esterna 4 cicatrizzata.
Infine è sufficiente associare in modo temporaneamente solidale il secondo corpo 7 al terzo corpo stesso mediante l'inserimento del perno 19 nella sede di alloggiamento ed incastro 6 e associare ad incastro o mediante incollaggio o altro metodo noto la superficie di fissaggio 22 alla protesi tricologica 3.
È possibile, inoltre ripetere le suddette fasi in differenti zone della scatola cranica 2 per fissare una pluralità, a discrezione, di dispositivi 1 alla scatola cranica 2 del paziente per un ottimale fissaggio della protesi tricologica alla stessa scatola cranica.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti ed in particolare si sottolinea il fatto che il dispositivo di fissaggio per protesi tricologiche secondo il trovato consente un sicuro e stabile fissaggio della protesi alla testa del paziente permettendo al contempo la traspirazione della cute sulla quale è disposta la protesi stessa.
Inoltre, il trovato, mantenendo appoggiata la protesi alla cute, permette di rendere maggiormente salubre la zona di installazione della protesi, nonché maggiormente rapide le azioni distacco, ed inserimento della protesi, di sanificazione, igiene e manutenzione della cute e della protesi tricologica stessa. Inoltre, il dispositivo secondo il trovato consente un fissaggio della protesi sempre costante e ripetibile nel tempo e presenta una struttura semplice, di relativamente facile attuazione pratica, di sicuro impiego ed efficace funzionamento, nonché di costo relativamente contenuto .
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qual ìasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall'ambito di protezione delle :eguenti rivendicazioni.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1)Dispositivo (1) di fissaggio per protesi tricologiche caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un corpo di interconnessione associabile alla scatola cranica (2) di un paziente e ad almeno una protesi tricologica (3) da impiantare. 2)Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo di interconnessione comprende almeno un primo corpo (5) di ancoraggio impiantabile solidalmente a detta scatola cranica (2) e destinato ad essere raggiungibile dall'esterno della cute esterna (4) rivestente detta scatola cranica (2) , detto primo corpo (5) comprendendo almeno una sede di alloggiamento ed incastro (6) per almeno un secondo corpo (7) associabile solidalmente a detta protesi tricologica (3) e posizionato esternamente rispetto a detta cute esterna (4). 3)Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che detto primo corpo (5) comprende almeno un elemento di ancoraggio (8) conformato sostanzialmente a bicchiere e presentante in corrispondenza della estremità chiusa (9), primi organi filettati (11) sul mantello esterno (12) per il fissaggio alla scatola cranica stessa. 4 )Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un risalto (13) sostanzialmente anulare associabile in corrispondenza dell'estremità aperta (14) opposta a detta estremità chiusa (9) di detto elemento di ancoraggio (8), detto risalto (13) aggettandosi esternamente a detto mantello esterno (12) per la battuta dello stesso sulla cute esterna (4) rivestente detta scatola cranica (2). 5)Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo di interconnessione comprende almeno un terzo corpo (15) associato solidalmente a detto primo corpo (5) e presentante organi di trattenimento amovibili di detto secondo corpo (7), detto risalto (13) essendo associato solidalmente a detto terzo corpo (15). 6)Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo corpo (5) presenta filettatura interna (17) alla cavità (10), detto terzo corpo (15) comprendendo filettatura esterna (18) per l'accoppiamento con detto primo corpo (5). 7)Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sede di alloggiamento ed incastro (6) è associata a detto terzo corpo (15) per l'alloggiamento e l'incastro di almeno un perno (19) di aggancio associato solidalmente a detto secondo corpo (7), detto secondo corpo stesso comprendendo, in una zona contrapposta a detto perno (19) di aggancio, almeno una superficie di fissaggio (22) atta ad essere disposta superiormente a detta cute esterna (4) e destinata ad essere solidalmente associata a detta protesi tricologica (3). 8)Kit di fissaggio per protesi tricologiche caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di dispositivi (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 7 atti ad essere interposti tra la scatola cranica (2) di almeno un paziente ed almeno una protesi tricologica (3) per il trattenimento amovibile della stessa.
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