ITMO20060213A1 - Apparato di azionamento - Google Patents

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ITMO20060213A1
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brakes
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braking
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Enrico Mamei
Eronne Mamei
Omer Mamei
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Studio Tecnico 6M Srl
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Description

DESCRIZIONE
L’invenzione riguarda un apparato di azionamento, adatto per azionare freni di ruote anteriori e freni di ruote posteriori di un veicolo.
E’ noto che le macchine operatrici utilizzate prevalentemente nel settore agricolo oppure in cantieri sono dotate di due circuiti frenanti separati che possono attivare indipendentemente i freni delle ruote posteriori del lato destro e del lato sinistro e che sono azionati ciascuno da un pedale distinto dall'altro, entrambi posti nella postazione di guida.
Questa caratteristica è utilizzata dai conducenti per far curvare la macchina operatrice in modo rapido e con un raggio di curvatura molto ridotto: in pratica, il conducente preme il pedale del freno rivolto verso una direzione di curvatura frenando o bloccando la ruota posteriore del lato della macchina rivolto verso questa, mentre le ruota posteriore dell’altro lato continua a spingere la macchina la quale, pertanto, gira praticamente su se stessa intorno alla ruota frenata, orientandosi progressivamente verso la direzione di curvatura.
I due circuiti frenanti devono tuttavia anche provvedere alla frenatura della macchina operatrice quando questa procede su una strada aperta al traffico per i normali trasferimenti, rallentandone o bloccandone la corsa, secondo necessità e, per questo scopo, sono dotati di una connessione che li collega entrambi anche ai freni delle ruote poste sull’assale anteriore, ma che fa giungere a questi freni, per mezzo di una valvola distributrice, solamente l'olio alla pressione minore tra i due circuiti di frenatura, per cui il contributo alla azione frenante è limitato.
Per ottenere tale azione, il conducente deve premere contemporaneamente entrambi i pedali che comandano i rispettivi circuiti frenanti, affinché la azione frenante avvenga in modo uguale sulle ruote di entrambi i lati della macchina operatrice.
Per agevolare la azione del conducente, i pedali possono essere anche uniti tra loro con dispositivi amovibili che vengono utilizzati solo durante gli spostamenti sulle strade e che vengono rimossi quando la macchina deve operare nei cantieri o nei campi.
L'azione di frenatura richiesta durante i trasferimenti non deve avere scompensi di intensità tra un lato e l’altro della macchina operatrice poiché quest'ultima è capace di raggiungere, su strada di normale traffico, velocità sensibili, dell’ordine dei 40/50 Km/h, ed il verificarsi di uno scompenso, ossia di una azione frenante più forte su un lato rispetto all'altro, può causare pericolosi sbandamenti della macchina operatrice.
Gli scompensi di intensità della forza frenante possono essere determinati da una molteplicità dì elementi che compongono l'impianto di frenatura di una macchina operatrice.
Uno degli elementi che possono determinare scompensi tra un circuito di frenatura e l’altro è la tolleranza con la quale vengono realizzati i singoli componenti di ciascun circuito, in particolare le lavorazioni dei corpi delle pompe o delle valvole distributrici, dei cursori e delle luci attraverso le quali scorre l’olio in pressione che aziona i freni.
Altri elementi che possono determinare scompensi sono le molle che vengono utilizzate nelle pompe e nelle valvole, molle che possono presentare moduli dì elasticità leggermente differenti tra loro anche se le molle di un circuito di frenatura e dell’altro circuito di frenatura sono sostanzialmente uguali tra loro.
Un ulteriore elemento che può causare scompensi nelle frenature è un non perfetto allineamento dei pedali che comandano ciascun circuito frenante della macchina operatrice, allineamento che, nelle frenature su strada, deve essere il più preciso possibile.
Un'altra caratteristica che viene richiesta agli impianti di frenatura di macchine operatrici è di presentare una buona comodità di azionamento, che si avvicini quanto più possibile al comportamento di una normale automobile.
In pratica, viene richiesto che la corsa dei pedali con cui vengono azionati i circuiti di frenatura sia sensibilmente limitata e che lo sforzo che il conducente deve applicare sui pedali sia contenuto e facilmente graduabile.
Attualmente, per limitare la corsa dei pedali dei freni, vengono utilizzate pompe che muovono portate sensibili di olio in pressione.
Tuttavia, l’utilizzo di questo tipo di pompe presenta l’inconveniente che è richiesto uno sforzo fisico elevato da parte del conducente per muovere queste portate ed azionare i freni.
Per limitare lo sforzo da applicare sui pedali, vengono quindi montati sui circuiti di frenatura dei servocomandi che amplificano la forza applicata dal conducente, ma che presentano l'ulteriore inconveniente di essere sensìbilmente costosi, facendo aumentare i costi di produzione ed acquisto delle macchine operatrici.
In alternativa al montaggio di servocomandi, per limitare lo sforzo di azionamento dei pedali vengono anche utilizzate pompe che muovono portate di olio limitate, tuttavia questa soluzione presenta un ulteriore inconveniente che è l’aumento della corsa che i pedali devono compiere per azionare i freni in modo efficace.
Per compensare le differenze di pressioni che possono generarsi tra i due circuiti dì frenatura, vengono adottate soluzioni costruttive che prevedono il montaggio di una rispettiva pompa su ognuno dei due circuiti di frenatura: le pompe sono poste in parallelo tra loro e tra queste sono previsti condotti di collegamento reciproco che possono porre in comunicazione tra loro le due pompe oppure isolarle con dispositivi di apertura e chiusura comandati con i pistoni delle pompe durante la loro corsa.
Secondo una ulteriore soluzione tecnica nota, è previsto che tra i circuiti di frenatura venga disposto un dispositivo di compensazione automatica delle pressioni o delle cilindrate che comprende un cilindro che ha le estremità collegate con rispettivi condotti a ciascun circuito di frenatura ed al cui interno è definita una camera nella quale è mobile un pistone centrale a contrasto di organi elastici; il pistone centrale divide la camera in due semi camere e, movendosi sotto la spinta di una pressione prevalente di un circuito rispetto all’altro, scorre modificando i volumi delle semi camere e compensando in questo modo le pressioni tra i due circuiti.
Per ovviare agli inconvenienti che si verificano con l'impiego specifico di pompe, è stato preferito da qualche tempo l'utilizzo negli impianti di frenatura di valvole distributrici che distribuiscono olio in pressione che viene alimentato da una sorgente, ad esempio, da un accumulatore.
In questo caso, le portate di olio che vengono movimentate nei circuiti di frenatura sono indipendenti dalle dimensioni delle valvole distributrici che vengono impiegate e queste non hanno il compito di spingere l’olio in pressione verso i circuiti di frenatura, bensì solamente di distribuirlo verso questo: di conseguenza, sia le corse dei pedali, sia la forza che è necessario applicare sui pedali di comando dei freni risultano sensibilmente inferiori rispetto a quanto necessario nel caso di impiego di pompe.
Un impianto frenante noto che comprende due circuiti idraulici azionabili indipendentemente uno dall’altro oppure congiuntamente, prevede il montaggio di una valvola di distribuzione sia sul circuito destro sia sul circuito sinistro di una macchina operatrice.
Questa soluzione permette di ottenere corse brevi per i pedali dei freni e sforzi di azionamento limitati che sono tipici delle valvole distributrici, ma presenta l'inconveniente di non fornire nessuna sicurezza in merito alla intensità della forza di frenatura che viene sviluppata dal circuito sinistro e dal circuito destro della macchina operatrice quando il conducente aziona i pedali dei freni per frenare su strada; pertanto, anche con questa soluzione tecnica, possono verificarsi scompensi di frenatura che creano sbandamenti. Secondo una ulteriore soluzione tecnica nota, è previsto che i pedali dei freni possano azionare congiuntamente o singolarmente un unico dispositivo modulatore di pressione posto tra i due circuiti di frenatura, il quale riceve olio in pressione da un accumulatore e lo invia ad entrambi i circuiti di frenatura della macchina operatrice per mezzo di rispettivi elementi che aprono oppure chiudono il passaggio dell'olio in pressione ai singoli circuiti. Questa soluzione tecnica nota presenta l’inconveniente che se accidentalmente si verifica una perdita anche in uno solo dei due circuiti di frenatura, tutta la pressione dell'olio si scarica all'esterno e viene a mancare completamente l’azione frenate, con grave pericolo.
Secondo un altro sistema di frenatura per due circuiti paralleli è previsto l’utilizzo di due dispositivi modulatori di pressione posti in parallelo ed interconnessi tra loro con condotti di pressione e/o valvole; ciascuno dei dispositivi modulatori può essere azionato singolarmente con un rispettivo pedale per azionare il rispettivo circuito frenante e poter far girare la macchina operatrice.
Quando vengono azionati congiuntamente entrambi i pedali, e quindi quando entrambi i modulatori sono attivati, la pressione che giunge ai freni è la pressione maggiore tra quelle generate dai due modulatori.
L'olio dei due circuiti di frenatura viene miscelato tra i due modulatori e tra le valvole o condotti di pressione che li collegano.
Anche questa soluzione presenta l'inconveniente che, nel caso in cui si verifichi una perdita di olio da uno dei circuiti, l'olio di entrambi si perde, poiché i modulatori sono collegati tra di loro, e viene a mancare l’azione frenante.
Uno scopo dell'invenzione è migliorare la tecnica nota.
Un ulteriore scopo dell'invenzione è realizzare una valvola idraulica che permetta di utilizzare nei circuiti di frenatura di una macchina operatrice valvole distributrici, ottenendo corse dei pedali ridotte in lunghezza e sforzi di azionamento limitati.
Un altro scopo dell’invenzione è realizzare una valvola idraulica che permetta di ottenere forze di frenatura uguali tra loro in entrambi i circuiti di frenatura di una macchina operatrice, compensando automaticamente eventuali differenze di pressioni generate da elementi costruttivi delle valvole e dei circuiti.
Un altro scopo dell’invenzione è realizzare una valvola idraulica che permetta di mantenere una azione frenante attiva anche se in uno dei due circuiti di una macchina operatrice si verifica una perdita di olio in pressione.
Secondo un aspetto dell’invenzione è previsto un apparato di azionamento di organi di frenatura di un veicolo, comprendenti almeno un primo assale dotato di primi freni sinistri e primi freni destri, un secondo assale dotato di secondi freni sinistri e secondi freni destri; mezzi di alimentazione di un fluido di attivazione di detti organi di frenatura; mezzi a circuito di collegamento fluidodinamico tra detti mezzi di alimentazione e detti organi di frenatura, primi mezzi distributori interposti tra detti mezzi a circuito e detti organi di frenatura e predisposti per distribuire detto fluido di attivazione alternativamente a detti secondi freni sinistri oppure secondi freni destri, caratterizzato dal fatto che tra detti primi mezzi distributori e detti organi di frenatura sono disposti secondi mezzi distributori predisposti per distribuire detto fluido di azionamento a detti organi di frenatura secondo almeno due condizioni di frenatura, in una prima condizione essendo azionabili alternativamente almeno detti secondi freni sinistri oppure detti secondi freni destri, in una seconda condizione essendo azionabili congiuntamente detti primi freni sinistri e primi freni destri, detti secondi freni sinistri e detti secondi freni destri.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, è prevista una valvola idraulica, adatta per apparati di azionamento adatti per azionare primi freni di ruote di un assali anteriori e secondi freni di ruote di assali posteriori di un veicolo, comprendente: mezzi a corpo, che hanno primi mezzi di ingresso, secondi mezzi di ingresso, primi mezzi di uscita e secondi mezzi di uscita; primi mezzi distributori e secondi mezzi distributori predisposti per collegare rispettivamente detti primi mezzi di ingresso con detti primi mezzi di uscita e secondi mezzi di ingresso con detti secondi mezzi di uscita, primi mezzi di spinta e secondi mezzi di spinta predisposti per azionare rispettivamente detti primi mezzi distributori e secondi mezzi distributori, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi distributori e secondi mezzi distributori è previsto un collegamento idraulico in modo che detti primi mezzi distributori agiscano su detti secondi mezzi distributori e viceversa. L’invenzione consente pertanto di realizzare un apparato di azionamento di organi di frenatura di un veicolo ed una valvola idraulica che permettono rispettivamente di assicurare una azione frenante anche in caso di guasto dell'apparato di frenatura del veicolo e di azionare due circuiti paralleli di frenatura di una macchina operatrice con una corsa limitata dei pedali di azionamento dei freni e con un limitato sforzo per azionare i pedali; l’invenzione consente anche di ottenere una azione frenate equilibrata sulle ruote di entrambi i lati della macchina operatrice senza che si verifichino scompensi tra un lato a l'altro.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di un apparato di azionamento di organi di frenatura dì un veicolo, illustrato a titolo indicativo e non limitativo nelle unite tavole di disegni in cui: Figura 1 è uno schema idraulico di un apparato di azionamento adatto per azionare secondi freni sinistri oppure secondi freni destri di un assale posteriore di un veicolo in una condizione di funzionamento normale;
Figura 2 è lo schema idraulico di Figura 1 in una condizione di frenatura con un solo pedale di frenatura di un veicolo;
Figura 3 è lo schema idraulico di Figura 2 in una condizione di frenatura con due pedali paralleli di un veicolo;
Figura 4 è lo schema idraulico di Figura 3 in una condizione di frenatura secondo una seconda condizione di frenatura in cui sono azionati i freni dell'assale anteriore e di quello posteriore di un veicolo;
Figura 5 è uno schema di una valvola idraulica predisposta per comandare due circuiti idraulici paralleli di un impianto di frenatura di una macchina operatrice, in una condizione di riposo;
Figura 6 è uno schema della valvola di Figura 5 in una condizione di frenatura con un primo dei circuiti idraulici paralleli;
Figura 7 è uno schema della valvola idraulica di Figura 6 in una condizione di inizio di frenatura anche con un secondo dei circuiti idraulici paralleli;
Figura 8 è uno schema della valvola idraulica di Figura 7 in una condizione di frenatura con entrambi i circuiti idraulici paralleli ed i pedali leggermente disallineati tra loro;
Figura 9 è uno schema della valvola idraulica di Figura 8 in una condizione di frenatura in cui i pedali sono disallineati tra loro in modo inverso.
Con riferimento alle Figure da 1 a 4, con 500 è indicato un apparato di azionamento adatto per azionare i freni di ruote di un veicolo poste su un assale anteriore 501 e su un assale posteriore 502 di un veicolo, ad esempio una macchina operatrice per lavori agricoli.
L’apparato 500 comprende un primo circuito 503 ed un secondo circuito parallela 504 che sono collegati con una valvola idraulica 1 e con due elementi 23 e 24, ad esempio due pompe oppure due accumulatori, che pompano oppure contengono olio in pressione, i quali alimentano con l'olio in pressione il primo circuito 503 ed il secondo circuito 504.
Tra questi ultimi sono previsti primi mezzi distributori 505 ì quali presentano due vie di ingresso 506 e 507 ed un cursore 508 scorrevole tra tre posizioni, indicate rispettivamente con 509, 510 e 511; gli spostamenti del cursore 508 sono determinati dalle differenze di pressione che agiscono sulle estremità del cursore stesso attraverso due vie di derivazione 512 e 513 dal primo circuito 503 e dal secondo circuito 504 e sono indicate in tratteggio nelle Figure.
Tra il primo circuito 503 ed il secondo circuito 504 ed i freni delle ruote degli assali anteriore 501 e posteriore 502 sono previsti secondi mezzi distributori 514 che sono dotati anch'essi di un cursore 515 scorrevole tra due posizioni 516 e 517.
Il cursore 515 è azionato da un comando di selezione delle due posizioni che è posizionato in corrispondenza di una postazione di guida del veicolo, in modo da poter essere manovrato dal guidatore ed è scorrevole a contrasto di un membro elastico 518. Come è visibile nei disegni, la valvola idraulica 1 è azionata per mezzo di due pedali 12 e 13 che sono montati, anche questi, nella postazione di guida del veicolo.
Con riferimento alle Figure da 5 a 9, si nota che la valvola idraulica 1 comprende un corpo 2 nel quale sono ricavate una prima camera di scorrimento 3 ed una seconda camera di scorrimento 4 all'interno delle quali sono montati scorrevoli rispettivamente un primo ed un secondo cursore 5 e 6 e, coassiali a queste, un corrispondente primo gruppo di spinta 7 ed un secondo 8.
Entrambe le prima camera di scorrimento 3 e la seconda camera di scorrimento 4 presentano due rispettivi tratti uguali che hanno diametri diversi e che sono raccordati tra loro per mezzo di uno spallamelo 300: rispettivamente un primo tratto 3’ di diametro maggiore ed un secondo tratto 3” di diametro minore e un corrispondente primo tratto 4’ di diametro maggiore ed un secondo tratto 4” di diametro minore; due rispettive estremità concordi 203 e 204 dei tratti 3" e 4" sono chiuse con tappi 9 e due contrapposte estremità 103 e 104 sono aperte, per consentire il passaggio verso l'esterno del corpo 2 di due puntali 10 e 11 che fanno parte del primo e del secondo gruppo di spinta 7 ed 8 e che sono predisposti per essere collegati con due pedali di frenatura indicati schematicamente con 12 e 13.
Il primo ed il secondo gruppo di spinta 7 ed 8 sono alloggiati nei rispettivi tratti 3’ e 4’ e comprendono, oltre ai puntali 10 e 11, una serie di molle concentriche, rispettivamente 14 e 14' più interne, 15 e 15’ intermedie, 16 e 16' esterne, queste ultime con funzione di richiamo.
Nel dettaglio, i puntali 10 e 11 sono sagomati in modo da formare rispettive porzioni convesse 110 e 111 che si protendono verso l’esterno del corpo 2 attraverso le estremità aperte 103 e 104, e rispettive porzioni concave 210 e 211 che sono rivolte verso l'interno delle rispettive prima e seconda camera di scorrimento 3 e 4 e che sono predisposte per accogliere al proprio interno le estremità delle molle interne 14, 14’ ed intermedie 15, 15' mentre le estremità delle molle esterne 16, 16' sono appoggiate sui bordi di estremità dei puntali 10 e 11 e su rispettivi anelli di appoggio 116 e 117 montati all'interno dei tratti 3’ e 4’ delle sedi parallele.
Per mantenere in guida le molle interne 14 ed intermedie 15, sia le porzioni concave 210 e 211 sia le estremità concorrenti dei cursori 5 e 6 sono provviste di elementi guidamolle 17 e 17'.
Tra le porzioni concave 210 e 211 ed i tratti 3’ e 4' in cui queste sono montate scorrevoli assialmente, sono previsti mezzi di tenuta 18, 18’ comprendenti guarnizioni anulari 19, 19‘ sistemate in corrispondenti gole 20, 20’.
Il primo cursore 5 ed il secondo cursore 6 comprendono rispettivamente primi segmenti 105 e 106 e secondi segmenti 205 e 206 che sono allineati coassialmente tra loro e che, scorrendo all’interno dei rispettivi tratti 3" e 4" delle prima e seconda camera di scorrimento 3 e 4, regolano la apertura e la chiusura di una serie di luci ricavate nel corpo 2.
Più precisamente, nel corpo 2 sono ricavate una prima ed una seconda luce 21 e 22 che comunicano con i rispettivi tratti 3” e 4” attraverso condotti 121 e 122 e con rispettive sorgenti di alimentazione di olio in pressione, ad esempio due accumulatori 23 e 24, ed una terza ed una quarta luce 25 e 26 che comunicano con i tratti 3” e 4" attraverso rispettivi condotti 125 e 126 e con due circuiti di frenatura indipendenti di una macchina operatrice.
Nel corpo 2 sono anche ricavate una quinta ed una sesta luce anulare 27 e 28 che comunicano con i tratti 3" e 4” ed una settima ed una ottava luce anulare 29 e 30 che comunicano anch’esse con i tratti 3" e 4", la cui funzione verrà indicata nel seguito. Nel primo segmento 105 è ricavata una prima gola anulare 31 perimetrale ed un passaggio 33 longitudinale e parallelo all'asse del primo segmento 105 e sfociante alla estremità 305 di questo; analogamente, nel corrispondente primo segmento 106 del secondo cursore 6 sono simmetricamente ricavate una seconda gola anulare 32 perimetrale ed un passaggio 34 longitudinale e parallelo all'asse del primo segmento 106 e sfociante alla estremità 306 di questo.
La prima e la seconda gola anulare 31 e 32 sono predisposte per aprire o chiudere rispettivamente la quinta luce anulare 27 oppure la settima luce anulare 29 e la sesta luce anulare 28 oppure la ottava luce anulare 30; la settima e l'ottava luce anulare 29 e 30 sono collegate tra di loro attraverso condotti 35 di scarico che sono a loro volta collegati con un elemento di scarico 135 attraverso un canale 235 comune nel quale sfociano i condotti 35 e che, attraverso prime derivazioni 335 e seconde derivazioni 435, è collegato rispettivamente con i tratti 3’, 4' e 3", 4” della prima camera di scorrimento 3 e della seconda camera di scorrimento 4.
Nei secondi segmenti 205 e 206 sono ricavate a loro volta rispettivamente una terza ed una quarta gola anulare perimetrale 36 e 37 che sono sempre collegate, rispettivamente attraverso i condotti 125 e 126, con la terza luce 25 e la quarta luce 26 e che sono predisposte per aprire o chiudere alternativamente i condotti 121 oppure 435 e 122 oppure 439.
La quinta e la sesta luce anulare 27 e 28 sono collegate con i tratti 3" e 4” attraverso un rispettivo primo condotto indipendente 38 ed un secondo condotto indipendente 39 che sfociano in queste ultime in corrispondenza della terza e della quarta gola anulare 36 e 37.
Tra i primi segmenti 105 e 106 ed i rispettivi secondi segmenti 205 e 206 sono definite prime camere 40 e 41 in cui sfociano i passaggi longitudinali 33 e 34 che le collegano con la prima e la seconda gola anulare 31 e 32.
Ulteriori seconde camere 42 e 43 sono definite nei tratti 3” e 4", tra i tappi 9 e le corrispondenti estremità del primo e del secondo cursore 5 e 6, nelle quali sono anche ricavate ulteriori sedi cave 44 e 45 in cui sono alloggiate molle 46 e che comunicano con la terza e quarta gola anulare 36 e 37 attraverso secondi passaggi 47 e 48.
Il funzionamento dell'apparato di azionamento 500 è il seguente: quando il veicolo si trova in una condizione normale di lavoro, ad esempio nei campi ed entrambi il primo circuito 503 ed il secondo circuito 504 sono funzionanti senza alcun inconveniente, il guidatore può agire sui freni del veicolo, sia per farlo girare rapidamente in una direzione, sia per bloccarne l'avanzamento.
Nel primo caso il guidatore preme solamente uno dei pedali, come indicato nella Figura 2 nella quale il pedale 12 è premuto.
Nel corrispondente secondo circuito 504 la pressione aumenta e l'olio viene spinto verso il secondo freno posteriore destro F4 che agisce sulla la ruota posteriore destra per chi osserva la Figura 2 e, contemporaneamente, il cursore 508 dei primi mezzi distributori 505 viene spinto in direzione del primo circuito 503.
Questo spostamento mette in collegamento i primi freni sinistro F1 e destro F2 delle ruote dell’assale anteriore 501 con lo scarico 135.
I secondi mezzi distributori 514, per ottenere questo comportamento del veicolo, sono stati posizionati nella posizione normale 517 nella quale il primo circuito 503 ed il secondo circuito 504 sono collegati con i rispettivi freni delle ruote dell’assale posteriore 502.
In questa condizione, il veicolo gira sostanzialmente intorno alla ruota posteriore destra per l’osservatore.
Analogamente accade quando il guidatore intende girare verso sinistra, premendo il pedale 13 e facendo aumentare la pressione all’interno del primo circuito 503 e facendo spostare il cursore 508 verso il secondo circuito 504.
Quando il guidatore desidera rallentare o arrestare l'andatura del veicolo, agisce su entrambi i pedali 12 e 13 contemporaneamente, come indicato in Figura 3.
In questo caso si nota che il cursore 508 resta fermo poiché alle estremità le pressioni che lo spingono sono uguali e contrarie ed anche i secondi mezzi distributori 514 sono fermi nella posizione 517 che consente il passaggio dell’olio in pressione attraverso il primo circuito 503 ed il secondo circuito 504 ed una linea 519 di collegamento con i primi freni sinistro F1 e destro F2 delle ruote dell'assale anteriore 501.
Pertanto, l'olio in pressione raggiunge, attraverso il primo circuito 503 ed il secondo circuito 504, i secondi freni sinistro F3 e destro F4 delle ruote dell’assale posteriore 502 ed, attraverso la linea di collegamento 519, i primi freni sinistro F1 e destro F2 delle ruote dell’assale anteriore 501.
Quando il veicolo si trasferisce su strada per spostamenti veloci, il guidatore aggancia tra loro i pedali 12 e 13 con un apposito dispositivo predisposto per questo scopo ed aziona il comando che muove il cursore 515, facendolo spostare, come indicato in Figura 4, verso il secondo circuito 504: in questa seconda condizione, indicata con 516, si osserva che il primo circuito 503 è collegato con i secondi freni F3 ed F4 delle ruote dell'assale posteriore 502 mentre il primo circuito 504 è collegato con la linea 519 e, quindi, con i primi freni F1 ed F2 delle ruote dell'assale anteriore 501.
In questa condizione, sì osserva anche che è interrotto il collegamento tra i primi mezzi distributori 505 e la linea 519, pertanto, i primi mezzi distributori 505 non sono in grado di inviare olio in modo separato ai secondi freni sinistro F3 e destro F4 delle ruote dell'assale posteriore 502.
Nel caso in cui il guidatore abbia necessità di frenare per ridurre o arrestare la corsa del veicolo, agisce su entrambi i pedali e l'olio raggiunge sia i primi freni sinistro F1 e destro F2 delle ruote dell’assale anteriore 50, sia i secondi freni sinistro F3 e destro F4 dell’assale posteriore 502.
Se accidentalmente si verificasse una perdita di olio da uno dei due circuiti 503 oppure 504, si osserva che la perdita di pressione nel circuito in cui questa si verifica non esclude completamente la possibilità dì frenare il veicolo in modo omogeneo con i freni delle ruote di almeno un assale, o quello anteriore oppure quello posteriore.
La valvola idraulica 1 che invia l’olio in pressione al primo circuito 503 ed al secondo circuito 504 funziona come segue: con riferimento alla Figura 5, è indicata la condizione in cui nessuna forza è applicata da un conducente sui pedali 12 e 13 di una macchina operatrice la quale, pertanto, non è frenata e può muoversi liberamente sulle strade. In detaglio gli accumulatori 23 e 24 non forniscono, in questa condizione, olio in pressione ai circuiti idraulici indipendenti che comandano i freni del lato sinistro e del lato destro della macchina operatrice, poiché i condoti 121 e 122 delle prime luci 21 e 22 sono chiusi dai rispetivi secondi segmenti 205 e 206 del primo e del secondo cursore 5 e 6.
La terza e la quarta luce 25 e 26 sono collegate con un rispettivo circuito idraulico che comanda i freni di un lato di una macchina operatrice (rispettivamente il circuito sinistro ed il circuito destro) e sono prive di alimentazione essendo poste in collegamento con lo scarico 135; come detto, la macchina operatrice, in questa condizione, può muoversi sul terreno.
Quando il conducente desidera effetuare con la macchina operatrice una sterzata rapida verso una direzione mentre questa avanza sul terreno, aziona il corrispondente pedale del freno il quale apre la alimentazione di olio in pressione verso il corrispondente circuito idraulico 503 oppure 504, bloccando i secondi freni F3 oppure F4 del lato posto verso la direzione di curvatura desiderata.
In dettaglio, la Figura 6 indica questa condizione.
Come si può osservare il pedale 12 è stato premuto dal conducente ed il primo gruppo di spinta 7 si è spostato assialmente all'interno del tratto 3' verso l’interno del corpo 2 della valvola 1, in direzione del tappo 9, comprimendo la molla interna 14, la molla intermedia 15 e la molla esterna 16.
L'avanzamento del primo gruppo di spinta 7 fa avanzare nel tratto 3” nella stessa direzione con la spinta delle molle interna 14, intermedia 15 anche il corrispondente primo cursore 5, nel quale il primo segmento 105 è mantenuto a contatto con il secondo segmento 205.
L’avanzamento del primo cursore 5, dapprima apre il collegamento tra la prima camera 40 e la quarta luce anulare 26 attraverso il passaggio longitudinale 33, la quinta luce anulare 27, la prima gola anulare 31 e la quarta gola anulare 37, collegando la prima camera 40 con lo scarico 135; quindi si apre anche progressivamente il collegamento tra la prima luce 21 e la terza luce 25, attraverso la terza gola anulare 36: l’olio in pressione passa, pertanto, dall'accumulatore 23 (o altra sorgente equivalente) al circuito idraulico che comanda i freni, ad esempio del lato sinistro della macchina operatrice, bloccandoli progressivamente a mano a mano che aumenta l’allineamento, e quindi il passaggio, tra la prima luce 21 e la terza gola anulare 36.
Un volume di olio in pressione riempie anche il secondo condotto indipendente 39 senza, tuttavia, generare in questa fase alcun effetto, essendo lo stesso chiuso dal primo segmento 106 del cursore 6; una parte di olio in pressione raggiunge anche la ulteriore sede cava 44 attraverso il secondo passaggio 47, iniziando ad invadere la seconda camera 42 ed a controbilanciare, insieme alla forza della molla 46 pre-caricata ad un valore pre-calcolato, normalmente limitato, la spinta esercitata dal conducente sul pedale 12 e modulando la forza di azionamento del freno di un lato.
L'azione frenante, in questa condizione, avviene pertanto esclusivamente sulla ruota posta sul lato alimentato attraverso la terza luce 25, ad esempio il sinistro, della macchina operatrice mentre la ruota dell'altro lato destro continua a girare, azionata o dallo slancio della macchina operatrice, o dal motore stesso, esercitando, in questo secondo caso, una spinta determinata essenzialmente dall’inerzia e che, unitamente al bloccaggio della ruota interna alla curva, fa ruotare sostanzialmente su se stessa la macchina operatrice nella direzione del lato in cui la ruota è bloccata.
Se durante l'azione di sterzata rapida descritta sopra il conducente ha necessità azionare anche i freni del lato destro, agisce iniziando a premere anche il pedale 13. Con riferimento alla Figura 7 in cui è illustrata questa condizione ed analogamente a quanto descritto in precedenza, il secondo gruppo di spinta 8 avanza progressivamente all’interno del tratto 4’ e le molle interna 14’, intermedia 15’ provvedono a spingere assialmente il primo segmento 106 del cursore 6 che inizia a spostarsi nel tratto 4" in direzione del tappo 9.
Questo spostamento determina un trafilamento di olio in pressione tra il secondo condotto indipendente 39 e la seconda gola anulare 32; questo trafilamento di olio passa attraverso il passaggio longitudinale 34 e occupa progressivamente la prima camera 41 definita nel tratto 4" tra il primo segmento 106 ed il secondo segmento 206.
La pressione all’interno di questa prima camera 41 aumenta progressivamente, facendo distanziare il secondo segmento 206 dal primo segmento 106 del cursore 6: in pratica, il secondo segmento 206 si sposta verso il tappo 9 aprendo progressivamente il collegamento tra la seconda luce 22 e la quarta luce 26 attraverso la quarta gola anulare 37, iniziando quindi a far giungere olio in pressione dall'accumulatore 24 al circuito idraulico che comanda il freno del lato destro della macchina operatrice, che inizia a frenare.
Contemporaneamente, attraverso il secondo passaggio 48, un volume di olio in pressione raggiunge anche la ulteriore sede cava 45 e, quindi, invade la seconda camera 43, esercitando una pressione sulla sezione trasversale del secondo segmento 206 che, unitamente all'azione della molla 46, controbilancia la azione esercitata dal conducente sul pedale 13.
E' da segnalare come i due circuiti idraulici sinistro e destro, anche se nella condizione illustrata in Figura 7 sono entrambi alimentati, si mantengono tra dì loro completamente separati in quanto l'olio fornito dall'accumulatore 23 non può raggiungere la quarta luce 26 e, analogamente, l’olio dell’accumulatore 24 non raggiunge la terza luce 25.
In questa configurazione la pressione dell'olio che vi è nel tratto 3' è maggiore della pressione che vi è all’interno della seconda camera 41 a causa del fatto che la spinta complessiva delle molle interna 14’ ed intermedia 15' del secondo gruppo di spinta 8 è ancora limitata, essendo limitato lo sforzo applicato dal conducente sul pedale 13: la pressione all’interno della camera 41 e la spinta contrapposta delle molle interna 14' ed intermedia 15' pone in una condizione di equilibrio dinamico il primo segmento 106 che spostandosi nel tratto 4” per mantenere la condizione di equilibrio, determina la modulazione della apertura della sesta luce 28 sulla seconda gola anulare 32.
Se il conducente aumenta la pressione esercitata sul pedale 13, la forza di spinta delle molle interna 14’ ed intermedia 15’ aumenta e determina un ulteriore spostamento del primo segmento 106 in direzione del tappo 9, come illustrato in Figura 8.
Questo ulteriore spostamento apre definitivamente il collegamento tra la sesta luce 28 e la seconda gola anulare 32 senza più modulazione e la pressione che è presente nel secondo condotto indipendente 39 si trasmette interamente nella prima camera 41 attraverso il passaggio longitudinale 34.
Il primo segmento 106 del cursore 6 si mantiene ancora in equilibrio tra la pressione esercitata dall’olio presente nella prima camera 41 e la spinta complessiva ricevuta della molla interna 14' ed intermedia 15’.
In questa condizione, la pressione all'interno della terza luce 25 ed all'interno della prima camera 41 diventano tra loro uguali, essendo collegate tra loro attraverso il secondo condotto indipendente 39.
L’aumento progressivo di pressione all’interno della prima camera 41 fino ad eguagliare la pressione all’interno della terza luce 25 determina il proseguire dello spostamento del secondo segmento 206 del cursore 6 in direzione del tappo 9.
Questo spostamento apre il collegamento tra il condotto 122, e quindi tra la seconda luce 22 che porta all’accumulatore 24 ed il condotto 126 che porta alla quarta luce 26 e, quindi al circuito di frenatura destro, attraverso la quarta gola anulare 37; l’olio in pressione si dirige, oltre che verso il circuito di frenatura destro, anche verso la seconda camera 43 attraverso il secondo passaggio 48, controbilanciando, unitamente alla forza della molla 46, la spinta esercitata dalla pressione dell’olio nella prima camera 41.
Il secondo segmento 206 del cursore 6 è a sua volta mantenuto in equilibrio tra la pressione esercitata sulla propria sezione trasversale dall’olio presente nella prima camera 41 e la pressione dell’olio presente nella seconda camera 43, sommata alla forza della molla 46.
Questa pressione è uguale alla pressione dell’olio che viene inviato al circuito di frenatura sinistro: pertanto, le pressioni dell'olio inviato ai rispettivi circuiti di frenatura destro e sinistro sono tra loro sostanzialmente uguali e la macchina operatrice frena senza scompensi o sbandamenti.
Come è visibile in Figura 8, i pedali 12 e 13, nonostante l'azione frenante sia uguale tra i due circuiti di frenatura, non sono, tuttavia, perfettamente allineati tra loro, ma risultano sfalsati dì una quota “δ" a causa del fatto che il primo segmento 105 del cursore 5 è a contatto diretto con il secondo segmento 205, mentre il primo segmento 106 del cursore 6 è mantenuto distaccato dal secondo segmento 206 di una quota pari alla quota di disallineamento “δ” che vi è tra i pedali 12 e 13, considerando, per ipotesi, che tale disallineamento “δ" sia causato solamente dalla condizione sopra descritta e che siano ininfluenti tutti gli altri errori causati da tolleranze di lavorazione diverse dei componenti la valvola idraulica.
In altre parole, le molle interne 14' ed intermedie 15’ si comportano come elementi dì compensazione automatica dei disallineamenti tra pedali 12 e 13, determinati dalle configurazioni dei primi segmenti e secondi segmenti ed anche da ogni altra differenza di pressione causata da diverse tolleranze di lavorazione dei componenti.
Se il conducente continua ad aumentare la pressione esercitata sul pedale 13, il primo segmento 106 del cursore 6 scorre verso il secondo segmento 206 fino ad arrivare a contatto di questo: in questa condizione, la pressione dell'olio che vi è all'interno del condotto 126, e, quindi, della quarta luce 26, è maggiore della pressione che vi è all’interno del condotto 125 e, quindi, della terza luce 25.
Questa maggiore pressione, attraverso il primo condotto indipendente 38 raggiunge la prima camera 40 definita tra il primo segmento 105 ed il secondo segmento 205, separandoli progressivamente tra loro, come illustrato in Figura 9.
Complessivamente, si osserva che l'olio in pressione contenuto nell'accumulatore 23 raggiunge esclusivamente la terza luce 25 attraverso la quale viene alimentato il circuito di frenatura sinistro, mentre l'olio in pressione contento nell'accumulatore 24 raggiunge solamente la quarta luce 26 attraverso la quale viene alimentato il circuito dì frenatura destro: non accade, pertanto, che vi possa essere miscelazione di olio che alimenta i due circuiti separatamente che, pertanto, sono idraulicamente separati.
Per questa ragione, se si verificasse una perdita di olio in uno dei circuiti, l’altro circuito rimarrebbe efficiente fornendo ugualmente una azione frenante per la macchina operatrice, anche se solo su una ruota di un lato della macchina operatrice.
Inoltre, la valvola idraulica 1 è in grado di fornire un'azione frenante omogenea tra i due circuiti di frenatura sinistro e destro di una macchina operatrice anche se, per qualunque ragione, si verificano disallineamenti tra i due pedali che azionano rispettivamente i freni sinistro e destro di questa.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Apparato di azionamento (500) di organi di frenatura (600) di un veicolo, comprendenti almeno un primo assale (501) dotato di primi freni sinistri (F1) e primi freni destri (F2), un secondo assale (502) dotato di secondi freni sinistri (F3) e secondi freni destri (F4); mezzi di alimentazione (1, 23, 24) di un fluido di attivazione di detti organi di frenatura (600); mezzi a circuito (503, 504) di collegamento fluidodinamico tra detti mezzi di alimentazione (1, 23, 24) e detti organi di frenatura (600), primi mezzi distributori (505, 508) interposti tra detti mezzi a circuito (503, 504) e detti organi di frenatura (600) e predisposti per distribuire detto fluido di attivazione alternativamente a detti secondi freni sinistri (F3) oppure secondi freni destri (F4), caratterizzato dal fatto che tra detti primi mezzi distributori (505, 508) e detti organi di frenatura (600) sono disposti secondi mezzi distributori (514, 515) predisposti per distribuire detto fluido di azionamento a detti organi di frenatura (600) secondo almeno due condizioni di frenatura (516, 517), in una prima condizione (517) essendo azionabili alternativamente almeno detti secondi freni sinistri (F3) oppure detti secondi freni destri (F4), in una seconda condizione (516) essendo azionabili congiuntamente detti primi freni sinistri (F1) e primi freni destri (F2), detti secondi freni sinistri (F3) e detti secondi freni destri (F4).
  2. 2) Apparato secondo la rivendicazione 1 in cui detti mezzi a circuito comprendono: un primo circuito (503) ed un secondo circuito (504) parallelo a, ed indipendente da detto primo circuito (503).
  3. 3) Apparato secondo la rivendicazione 1 oppure 2 in cui detti primi mezzi distributori (505, 508) presentano estremità contrapposte che sono collegate rispettivamente con detti primo circuito (503) e secondo circuito (504) attraverso rispettive vie di derivazione (512, 513) in modo che differenze di pressioni di detto fluido di attivazione in detti primo circuito (503) e secondo circuito (504) azionino detti primi mezzi distributori (505, 508).
  4. 4) Apparato secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3 in cui detto primo circuito (503) è collegato con un primo pedale di azionamento (13) e detto secondo circuito (504) è collegato con un secondo pedale di azionamento (12).
  5. 5) Apparato secondo la rivendicazione4 in cui detti primo pedale di azionamento (13) e secondo pedale di azionamento (12) sono azionabili congiuntamente oppure separatamente.
  6. 6) Apparato secondo la rivendicazione 1 in cui detti secondi mezzi distributori (514) comprendono: un corpo di scorrimento (520) dotato di una sede di scorrimento (521), e di luci di ingresso (522, 523, 524) e corrispondenti luci di uscita (525, 526, 527) di detto fluido di azionamento verso detti primi freni sinistri (F1) primi freni destri (F2) e secondi freni sinistri (F3) e secondi freni destri (F4); un elemento cursore (515) montato scorrevole in detta sede di scorrimento (521) e predisposto per aprire oppure chiudere secondo sequenze predeterminate dette luci di ingresso (522, 523, 524) e/o dette corrispondenti luci di uscita (525, 526, 527) secondo dette due condizioni di frenatura (516, 517).
  7. 7) Apparato secondo la rivendicazione 1 oppure 6 in cui in detta seconda condizione di frenatura (516) detto primo circuito (503) è collegato con detti secondi freni sinistri (F3) e secondi freni destri (F4) e detto secondo circuito (504) è collegato con detti primi freni sinistri (F1) e detti primi freni destri (F2), oppure viceversa.
  8. 8) Apparato secondo la rivendicazione 1 in cui detti mezzi di alimentazione comprendono: mezzi pompanti (23, 24) di detto fluido di azionamento; mezzi valvolari (1) predisposti per attivare l'invio di detto fluido di azionamento verso detti primo circuito (503) e secondo circuito (504).
  9. 9) Valvola idraulica, adatta per apparati di azionamento (500) di freni di ruote sinistre e destre (F1 , F2) di assali anteriori e di freni di ruote sinistre e destre (F3, F4) di assali posteriori di un veicolo, comprendente: mezzi a corpo (2), che hanno primi mezzi di ingresso (21), secondi mezzi di ingresso (22), primi mezzi di uscita (25) e secondi mezzi di uscita (26); primi mezzi distributori (5) e secondi mezzi distributori (6) predisposti per collegare rispettivamente detti primi mezzi di ingresso (21) con detti primi mezzi di uscita (25) e secondi mezzi di ingresso (22) con detti secondi mezzi di uscita (26), primi mezzi di spinta (7) e secondi mezzi di spinta (8) predisposti per azionare rispettivamente detti primi mezzi distributori (5) e secondi mezzi distributori (6), caratterizzata dal fatto che tra detti primi mezzi distributori (5) e secondi mezzi distributori (6) è previsto un collegamento idraulico (36, 39, 34, 41, 37, 38, 33, 40) in modo che detti primi mezzi distributori (5) agiscano su detti secondi mezzi distributori (6) e viceversa.
  10. 10) Valvola secondo la rivendicazione 9, in cui tra detti primi mezzi distributori (5) e secondi mezzi distributori (6) comprendono rispettivi primi mezzi e secondi mezzi (105, 106) di apertura/chiusura di detto collegamento idraulico (36, 39, 34, 41, 37, 38, 33, 40).
  11. 11) Valvola secondo la rivendicazione 9 oppure 10, in cui detti primi mezzi e secondi mezzi (105; 106) di apertura/chiusura di detto collegamento idraulico (36, 39, 34, 41; 37, 38, 33, 40) sono azionati rispettivamente con detti primi mezzi di spinta (7) e secondi mezzi di spinta (8).
  12. 12) Valvola secondo la rivendicazione 9, in cui detti primi mezzi di uscita (25) e detti secondi mezzi di uscita (26) sono tra loro idraulicamente separati.
  13. 13) Valvola secondo la rivendicazione 9 oppure 12, in cui detti primi mezzi di uscita (25) sono collegabili con un primo circuito idraulico di alimentazione di primi mezzi utilizzatori e detti secondi mezzi di uscita (26) sono collegabili con un secondo circuito idraulico di alimentazione di secondi mezzi utilizzatori.
  14. 14) Valvola secondo la rivendicazione 13, in cui detti primi mezzi utilizzatori e secondi mezzi utilizzatori comprendono rispettivamente un circuito idraulico sinistro di frenatura (503) ed un circuito idraulico destro di frenatura (504) di una macchina operatrice.
  15. 15) Valvola secondo la rivendicazione 9, in cui detti primi mezzi di ingresso (21) e secondi mezzi di ingresso (22) sono collegabili a rispettivi apparati di alimentazione (23, 24) di fluido in pressione.
  16. 16) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazione 9 oppure 14, in cui tra detti primi mezzi di uscita (25) e secondi mezzi di uscita (26) sono previsti mezzi di compensazione delle pressioni (38, 39) di detto fluido in pressione in detti circuito idraulico sinistro di frenatura (503) e circuito idraulico destro di frenatura (504).
  17. 17) Valvola secondo la rivendicazione 9, in cui detti primi mezzi distributori comprendono: una prima camera di scorrimento (3) ricavata in detti mezzi a corpo (2); primi mezzi a cursore (205) montati scorrevoli in detta prima camera di scorrimento (3); primi mezzi a condotto (121, 125) predisposti per collegare detta prima camera di scorrimento (3) con detti primi mezzi di ingresso (21) e detti primi mezzi di uscita (25).
  18. 18) Valvola secondo la rivendicazione 17, in cui detti primi mezzi a condotto comprendono un primo condotto (121) predisposto per collegare detta prima camera di scorrimento (3) con detti primi mezzi di ingresso (21); un terzo condotto (125) predisposto per collegare detta prima camera di scorrimento (3) con detti primi mezzi di uscita (25), detti primi mezzi di ingresso (21) e primi mezzi di uscita (25) essendo controllati da detti primi mezzi a cursore (205), 19) Valvola secondo la rivendicazione 18, in cui detti secondi mezzi distributori (6) comprendono: una seconda camera di scorrimento (4) ricavata in detti mezzi a corpo (2); secondi mezzi a cursore (206) montati scorrevoli in detta seconda camera di scorrimento (4); secondi mezzi a condotto (122, 126) predisposti per collegare detta seconda camera di scorrimento (4) con detti secondi mezzi di ingresso (22) e secondi mezzi di uscita (26). 20) Valvola secondo la rivendicazione 19, in cui detti secondi mezzi a condotto comprendono: un secondo condotto (122) predisposto per collegare detta seconda camera di scorrimento (4) con detti secondi mezzi di ingresso (22); un quarto condotto (126) predisposto per collegare detta seconda camera di scorrimento (4) con detti secondi mezzi di uscita (26), detti secondi mezzi di ingresso (22) e secondi mezzi di uscita (26) essendo controllati da detti secondi mezzi a cursore (206). 21) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 17 oppure 18, in cui detti primi mezzi cursori (205) sono dotati di una terza gola perimetrale (36) allinearle a detti primo condotto (121) e/o seconde derivazioni (435) di mezzi di scarico (135). 22) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 17 oppure 19, in cui detti secondi mezzi cursori (206) sono dotati di una quarta gola perimetrale (37) allinearle a detti secondo condotto (122) e/o seconde derivazioni (435 di mezzi di scarico (135). 23) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 17 a 19, in cui dette prima camera di scorrimento (3) e seconda camera di scorrimento (4) sono tra loro parallele e comprendono rispettivamente primi tratti (3’, 4') aventi un primo diametro e secondi tratti (3”, 4") aventi secondi diametri inferiori a detti primi diametri, tra detti primi diametri e detti secondi diametri essendo definiti spallameli anulari (300) di raccordo. 24) Valvola secondo la rivendicazione 20, in cui detti mezzi di scarico (135) di detto fluido in pressione sono interposti tra detti primi tratti (3’, 4’) e detti secondi tratti 25) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 17 a 20, in cui detta prima camera di scorrimento (3) e seconda camera di scorrimento (4) hanno seconde estremità concordi (203, 204) chiuse con mezzi a tappo (9) e corrispondenti contrapposte prime estremità aperte (103, 104) per il passaggio di concorrenti estremità (10; 11) di detti primi e secondi mezzi distributori (5, 6). 26) Valvola secondo la rivendicazione 20 oppure 22, in cui detti secondi tratti (3", 4") sono rivolti verso dette seconde estremità concordi (203, 204) e detti primi tratti (3<1>, 4') sono rivolti verso dette prime estremità aperte (103, 104). 27) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 18, 19, 23, 24 in cui detti primi mezzi distributori (5) e secondi mezzi distributori (6) comprendono rispettivamente un primo ed un secondo gruppo di spinta (7, 8) montati scorrevoli in detti primi tratti (3’, 4’) con la interposizione di mezzi di tenuta (19) ed un primo ed un secondo cursore (105, 205; 106, 206) posti in prolungamento assiale di detti primo gruppo di spinta (7) e secondo gruppo di spinta (8) in direzione di detti mezzi a tappo (9). 28) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 23, 25, 27, in cui detti primo gruppo di spinta (7) e secondo gruppo di spinta (8) comprendono rispettivamente: primi elementi a puntale (10) e secondi elementi a puntale (11) aventi corrispondenti estremità (110, 111) che si protendono oltre dette contrapposte prime estremità aperte (103, 104); mezzi elastici (14, 15, 16, 14’, 15’, 16’) reattivi a compressione interposti tra detti primo elemento a puntale (10), secondo elemento a puntale (11) e detti spallamenti anulari (300). 29) Valvola secondo la rivendicazione 28, in cui detti primo elemento a puntale (10) e secondo elemento a puntale (11) comprendono rispettive porzioni convesse (110, 111) protese all’esterno di dette seconde estremità aperte (103, 104) e contrapposte porzioni concave (210, 211) rivolte verso l’interno di detti primi tratti (3’, 4’). 30) Valvola secondo la rivendicazione 29, in cui dette porzioni convesse (110, 111) sono collegabili con rispettivi mezzi a pedale (12, 13) azionabili dall'esterno. 31) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 21 a 25 e da 28 a 29, in cui detti primi mezzi cursori e secondi mezzi cursori comprendono rispettivi primi segmenti (105, 106) rivolti verso dette estremità aperte (103, 104) e secondi segmenti (205, 206) montati coassiali a detti primi segmenti (105, 106) rivolti verso detti mezzi a tappo (9) e scorrevoli in detti secondi tratti (3", 4"). 32) Valvola secondo la rivendicazione 10 oppure 31 in cui detti primi segmenti (105; 106) di detti primi e secondi mezzi a cursore coincidono rispettivamente con detti primi e secondi mezzi di apertura/chiusura di detto collegamento idraulico (36, 39, 34, 41, 37, 38, 33, 40). 33) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 9 a 31 , in cui detti primi mezzi di ingresso comprendono un primo condotto di collegamento (121) avente una estremità sfociante in detto secondo tratto (3") ed una contrapposta estremità; una prima luce (21) che si prolunga da detta estremità contrapposta di detto primo condotto di collegamento (121) ed una contrapposta apertura collegabile con un apparato di alimentazione (23) di fluido in pressione. 34) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 9 a 33, in cui detti primi mezzi di uscita comprendono un terzo condotto (125) avente una estremità sfociante in detto secondo tratto (3") ed una contrapposta estremità; una terza luce (25) che si prolunga da detto terzo condotto (125) ed una contrapposta apertura collegabile con un primo circuito idraulico. 35) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 9 a 34, in cui detti secondi mezzi di ingresso comprendono un secondo condotto di collegamento (122) avente una estremità sfociante in detto secondo tratto (4") ed una contrapposta estremità; una seconda luce (22) che si prolunga da detta estremità contrapposta di detto secondo condotto di collegamento (122) ed una contrapposta apertura collegabile con un apparato di alimentazione (24) di fluido in pressione. 36) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 9 a 35, in cui detti secondi mezzi di uscita comprendono un quarto condotto di collegamento (126) avente una estremità sfociante in detto secondo tratto (4”) ed una contrapposta estremità; una quarta luce (26) che si prolunga da detto quarto condotto di collegamento (126) ed una contrapposta apertura collegabile con un secondo circuito idraulico. 37) Valvola secondo la rivendicazione 23 oppure 31 , in cui detto secondo tratto (3") di detta prima camera di scorrimento (3) comprende ulteriormente una quinta luce anulare (27) ed una settima luce anulare (29) ricavate in corrispondenza di detto primo segmento (105) di detti primi mezzi cursori. 38) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 23 oppure 31 , in cui detto secondo tratto (4") di detta seconda camera di scorrimento (4) comprende ulteriormente una sesta luce anulare (28) ed una ottava luce anulare (30) ricavate in corrispondenza di detto primo segmento (106) di detti secondi mezzi cursori. 39) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 31 oppure 37 oppure 38, in cui detti primi segmenti (105, 106) comprendono una rispettiva prima gola anulare (31) ed una seconda gola anulare (32) predisposte per collegare tra loro dette quinta luce anulare (27) oppure settima luce anulare (29) e dette sesta luce anulare (28) oppure ottava luce anulare (30). 40) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 18 oppure 20 oppure da 36 a 39, in cui detti secondi segmenti (205, 206) comprendono rispettivamente una terza gola anulare (36) ed una quarta gola anulare (37) predisposte per collegare detto primo condotto (121) con detto terzo condotto (125) e detto secondo condotto (122) con detto quarto condotto (126). 41) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 16 a 40, in cui detti mezzi di compensazione delle pressioni comprendono: un primo condotto indipendente (38) predisposto per collegare detta quinta luce anulare (27) con detto secondo tratto (4”) di detta seconda camera di scorrimento (4) in sostanziale corrispondenza di detto quarto condotto (126); un secondo condotto indipendente (39) predisposto per collegare detta seste luce anulare (28) con detto secondo tratto (3”) di detta prima camera di scorrimento (3), in sostanziale corrispondenza di detto terzo condotto (125). 42) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 21 , 22, 23, 24, 39, 40, in cui detti mezzi di scarico comprendono: almeno un elemento di scarico (135); un comune canale di collegamento (235) di detto elemento di scarico (135) con detti secondi tratti (3", 4") di dette prima e seconda camera di scorrimento (3; 4); prime derivazioni di passaggio (335) che si dipartono da detto comune canale centrale (235) collegandolo con detti primi tratti (3’, 4’) di dette prima e seconda camera di scorrimento (3; 4); corrispondenti condotti di scarico (35) che si dipartono da detto comune canale centrale (235) e che lo collegano con detti secondi tratti (3", 4") di dette prima e seconda camera di scorrimento (3; 4) e che sfociano in sostanziale corrispondenza di dette prima e seconda gola anulare (31, 32); seconde derivazioni (435) che si dipartono da detto comune canale centrale (235) e che lo collegano con detti secondi tratti (3", 4") di dette prima e seconda camera di scorrimento (3, 4), sfociando rispettivamente in prossimità di dette terza gola anulare (36) e quarta gola anulare (37). 43) Valvola secondo la rivendicazione 31 , in cui tra detti primi e secondi segmenti (105, 205, 106, 206) di detti primi mezzi cursori (5) e secondi mezzi cursori (6) sono definite prime camere (40, 41) a volume variabile. 44) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 39 oppure 43, in cui in detti primi segmenti (105; 106) sono ricavati rispettivi passaggi longitudinali (33, 34) predisposti per collegare detta prima gola anulare (31) con detta prima camera (40) definita tra detti primo segmento (105) e secondo segmento (205) di detti primi mezzi cursori (5) e detta seconda gola anulare (32) con detta prima camera (41) definita tra detti primo segmento (106) e secondo segmento (206) di detti secondi mezzi cursori (6). 45) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 25 oppure 31, in cui tra detti mezzi a tappo (9) ed estremità affacciate di detti secondi segmenti (205, 206) sono definite rispettive seconde camere (42, 43) a volumi variabili. 46) Valvola secondo la rivendicazione 44, in cui tra dette estremità affacciate e detti mezzi a tappo (9) sono interposti mezzi elastici (46) reattivi a compressione. 47) Valvola secondo la rivendicazione 45 oppure 46, in cui dette estremità affacciate di detti secondi segmenti (205, 206) conformano ulteriori sedi cave (44; 45) predisposte per accogliere e contenere detti mezzi elastici (46). 48) Valvola secondo una qualunque delle rivendicazioni 21 , 22, 31 , 40, 47, in cui in detti secondi segmenti (205, 206) sono ricavati rispettivi terzi condotti (47, 48) aventi le estremità sfocianti rispettivamente in dette ulteriori sedi cave (44, 45) e in dette terze gola perimetrale (36) e quarta gola perimetrale (37).
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