ITMO20000194A1 - Perfezionamento ad un attacco per protesi dentarie - Google Patents

Description

Descrizione di invenzione industriale

Perfezionamenti ad un attacco

per protesi dentarie

La presente invenzione si riferisce ad un elemento elastico per attivare attacchi per implantoprotesi. Lo stato della tecnica comprende una vasta gamma di sistemi di fissaggio di protesi dentarie tramite accoppiamenti a frizione o ad incastro, utilizzati per la costruzione di attacchi per collegare corone fisse a protesi mobili (scheletrati con attacchi), o vari elementi di protesi fisse frazionate con attacchi. Studi sulla conometria hanno trovato applicazione nei collegamenti tra protesi fissa e protesi mobile nelle cosiddette "corone coniche"; inoltre, alcuni sistemi implantari sfruttano il concetto conometrico nel collegamento impianto-moncone. Tuttavia, l'impostazione conometrica è scarsamente utilizzata nella fabbricazione industriale delle protesi, in quanto richiede tolleranze meccaniche di fabbricazione molto strette. La domanda di brevetto per invenzione industriale CA98A00002, per ovviare agli inconvenienti sopra descritti, descrive mezzi di fissaggio di protesi dentarie comprendenti superfici di accoppiamento teciproco convergenti in senso occlusale ed includenti almeno una porzione in materiale elasticamente cedevole disposta in modo da spìngere parti di dette superfici l'una verso l'altra.

L'attacco descritto nella suddetta domanda di brevetto è costituito da due porzioni: una prima porzione avente almeno due superfici reciprocamente opposte, che risultano divergenti tra loro rispetto ad un asse che definisce la direzione di accoppiamento con le superfici di una seconda porzione, che risultano convergenti rispetto al suddetto asse, e combacienti con le suddette superfici della prima porzione.

Una delle suddette superfici è in materiale elasticamente cedevole, e, quando viene deformata nell'accoppiamento a pressione con la superficie ad essa combaciante dell'altra porzione, determina, grazie alla propria memoria elastica, pressione ed attrito tra le superfici delle due porzioni opposte ad essa, impedendo il dislocamento accidentale delle porzioni stesse.

In particolare il suddetto attacco può comprendere una parte maschio ed una parte femmina tra le quali risulta interposto un elemento in materiale elasticamente cedevole atto a mantenere la parte maschio e la parte femmina saldamente a contatto tra loro.

Tale collegamento a frizione si basa sul principio delle superfici inclinate noto dalla conometria, ma si differenzia da esso in quanto l’attrito dì collegamento si sviluppa per l'azione dell'elemento elastico che, inserito in una zona tra le superfici di accoppiamento determina attrito tra zone delle superfici di accoppiamento opposte ad esso.

Ciò consente di realizzare le superfici con una minore precisione di lavorazione e di modulare l'entità del fissaggio a frizione, senza pericolo di bloccaggio o di dislocazione accidentale.

L'attacco descritto in CA98A00002, pur consentendo operazioni di montaggio notevolmente più semplici rispetto a quelle proprie degli attacchi dello stato della tecnica, presenta un inconveniente legato al possibile danneggiamento dell'elemento elastico.

Tale elemento, essendo frequentemente realizzato in materia plastica, presenta la tendenza a snervarsi quando sottoposto a ripetute sollecitazioni meccaniche. Quando ciò accade, è necessario sostituirlo, il che provoca un certo disagio per il paziente.

L'elemento cedevole viene realizzato in forma prismatica e viene alloggiato in una sede atta a riceverlo in accoppiamento di forma; in tal modo, tuttavia, la sua deformabilità risulta, per ragioni di ingombro, piuttosto limitata e di conseguenza l'inserimento della parte maschio nella parte femmina dell'attacco è scarsamente progressivo.

Gli elementi cedevoli realizzati in materia plastica, inoltre, risultano costosi in quanto la loro fabbricazione richiede dispositivi di formatura dedicati, quali ad esempio stampi adeguatamente sagomati.

Gli elementi cedevoli, infatti, devono essere realizzati in modo da presentare una forma atta ad accoppiarsi con le sedi all'interno delle quali devono essere inseriti, il che richiede tolleranze dimensionali comprese in un intervallo piuttosto limitato.

Gli elementi cedevoli realizzati in materia plastica, inoltre, essendo costituiti da un materiale sostanzialmente isotropo, esercitano la pressione dovuta alla memoria elastica in tutte le direzioni, e non soltanto nella direzione utile al bloccaggio dell'attacco al quale sono associati. Pertanto, per esplicare adeguatamente la loro funzione di elementi promotori di attrito, tali elementi cedevoli devono essere sottoposti a sollecitazioni meccaniche di notevole entità che ne causano un precoce snervamento. Uno scopo della presente invenzione è di migliorare gli attacchi per implantoprotesi.

Un altro scopo dell'invenzione è di realizzare elementi elasticamente cedevoli associabili ad attacchi per protesi dentarie su impianti che risultino meno soggetti a snervamento rispetto agli elementi elasticamente cedevoli noti.

Un ulteriore scopo dell'invenzione è di ottenere elementi elasticamente cedevoli associabili ad attacchi per protesi dentarie su impianti che, a parità di dimensioni, siano in grado di trasmettere alla parte maschio ed alla parte femmina dei suddetti attacchi una forza elastica più intensa e progressiva di quella trasmessa dagli elementi elasticamente cedevoli noti .

Uno scopo dell'invenzione ancora ulteriore è di ottenere elementi elasticamente cedevoli che risultino particolarmente economici.

Secondo la presente invenzione, è previsto un attacco a pilastro per protesi dentarie, detto attacco comprendendo una parte maschio idonea ad interagire con una parte femmina lungo superfici di accoppiamento, un elemento elastico interponibile tra detta parte maschio e detta parte femmina, caratterizzato dal fatto che detto elemento elastico comprende mezzi elastici anisotropi sporgenti da una sede di detta parte maschio per interagire con detta parte femmina.

In una versione preferita, i mezzi elastici anisotropi comprendono mezzi generatori di attrito parzialmente estendentisi dalla summenzionata sede e mezzi a molla disposti per premere detti mezzi generatori di attrito a contatto con una porzione della suddetta parte femmina.

In un'altra versione preferita, i mezzi a molla possono essere realizzati in metallo, presentando, in tal modo, elevata resistenza allo snervamento.

In un'ulteriore versione preferita, le suddette superfici comprendono tratti di superficie conica.

In una versione preferita ancora ulteriore, le suddette superfici comprendono tratti di superficie cilindrica .

Ancora in un'ulteriore versione preferita, le suddette superfici comprendono tratti di superficie prismatica.

Grazie all'invenzione, è possibile realizzare elementi elasticamente cedevoli particolarmente semplici ed economici. Tali elementi cedevoli, risultano, inoltre, particolarmente efficaci in quanto esercitano una sollecitazione elastica secondo una prefissata linea di azione e pertanto una conseguente pressione localizzata sulle superfici di attrito tra la parte femmina e la parte maschio dell'attacco a cui sono associati .

Grazie all'invenzione, è possibile, inoltre, realizzare elementi elasticamente cedevoli particolarmente resistenti in esercizio e poco soggetti a snervamento.

Grazie all'invenzione, infine, è possibile ottenere attacchi di tipo conometrico assai semplici e che possono essere montati anche in presenza di errori di posizionamento angolare relativo tra più elementi di accoppiamento .

E' inoltre reso possibile collegare corone, o ponti, senza l'uso di cemento, o viti di fissaggio.

L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune forme esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:

Figura 1 è una sezione longitudinale di un attacco conometrico per un impianto utilizzante un elemento elastico secondo l'invenzione;

Figura 2 è una sezione come quella di Figura .1 evidenziente una struttura protesica associata alla parte femmina dell'attacco;

Figura 3 è una sezione come quella di Figure 1 e 2, ma raffigurante la parte maschio di un attacco a superfici cilindriche;

Figura 4 è una sezione come quella di Figura 3 raffigurante la parte maschio dell'attacco a superfici cilindriche associato ad una relativa parte femmina. Con riferimento alle Figure 1 e 2, è mostrato un attacco maschio 1 a pilastro provvisto di uno stelo filettato 2 tramite il quale risulta avvitato ad una struttura di impianto 4, tale attacco maschio 1 essendo associato ad un relativo attacco femmina 3. L'attacco maschio 1 e l'attacco femmina 3 sono tra loro accoppiati lungo rispettivi tratti coniugati di superficie conica X ed Y.

Come mostrato in Figura 2, all'attacco femmina 3 è associata una struttura protesica 11.

Nell’attacco maschio 1 è ricavata una sede 5 atta ad alloggiare un elemento elastico 6 comprendente mezzi pressori 8 associati a mezzi a molla elicoidale 9. L'attacco femmina 3 è provvisto di un recesso 7 atto ad alloggiare una porzione 8a dei mezzi pressori 8 che si estende all'esterno della sede 5, una volta che è avvenuto l’accoppiamento tra il suddetto attacco femmina 3 e il relativo attacco maschio 1.

La sede 5 comprende un'estremità filettata 5a disposta per ricevere una vite 10 atta a sigillare la sede 5 medesima una volta che l'elemento elastico 6 è stato introdotto in essa. La vite 10 agisce anche come dispositivo regolatore della spinta che l'elemento cedevole 6 esercita sull'attacco femmina 3, in quanto avvitando e svitando la suddetta vite 10 è possibile controllare il pretensionamento dei mezzi a molla elicoidale 9.

La sede 5 comprende inoltre, nella regione 5b opposta a quella interessata dall'estremità filettata 5a, mezzi di riscontro 5c atti a limitare la corsa dei mezzi pressori 8 ed a consentire la fuoriuscita dalla sede 5 della sola porzione 8a.

In una posizione iniziale di riposo, la porzione 8a dei mezzi pressori 8 sporge all'esterno della sede 5. Quando l'attacco femmina 3 viene accoppiato all'attacco maschio 1, la porzione 8a dei mezzi pressori 8 viene compressa e forzata all'interno del recesso 7, pertanto l'attrito tra la porzione 8a ed il recesso 7 mantiene saldamente fissati l'attacco maschio 1 e l'attacco femmina 3.

Con riferimento alle Figure 3 e 4, è mostrato un attacco maschio la a pilastro associato ad un relativo attacco femmina 3a e provvisto di uno stelo filettato 2 tramite il quale risulta avvitato ad una struttura di impianto 4. L'attacco maschio la e l'attacco femmina 3a sono tra loro accoppiati lungo rispettivi tratti coniugati di superficie cilindrica Z e W. All'attacco maschio la è associato un elemento elastico 6 del tutto analogo a quello descritto con riferimento alle Figure 1 e 2.

Analogamente a quanto descritto in precedenza, in una posizione iniziale di riposo, una porzione 8a dei mezzi pressori 8 sporge all'esterno della sede 5. Quando l'attacco femmina 3a viene accoppiato all'attacco maschio la, la porzione 8a dei mezzi pressori 8 viene compressa e forzata all'interno della sede 5 ed in questo modo i mezzi pressori 8 esercitano una forza sull'attacco maschio la e sull'attacco femmina 3a che tende a mantenere le superfici di attrito Z, W a contatto tra loro.

In una versione vantaggiosa, non raffigurata, l'elemento elastico 6 comprende una coppia di mezzi pressori 8 tra i quali sono interposti i mezzi a molla elicoidale 9. In questo caso, ciascuno di detti mezzi pressori 8 è provvisto di un'estremità 8a che fuoriesce, sotto la spinta dei mezzi a molla elicoidale 9, da sezioni opposte della sede 5 per interagire con l'attacco femmina.

Claims (9)

1. RIVENDICAZIONI 1. Attacco a pilastro per protesi dentarie, detto attacco comprendendo una parte maschio (1; la) idonea ad interagire con una parte femmina (3, 3a) lungo superfici di accoppiamento (X, Y; Z, W), un elemento elastico (6) interponibile tra detta parte maschio {1; la) e detta parte femmina (3, 3a), caratterizzato dal fatto che detto elemento elastico (6) comprende mezzi elastici anisotropi (8, 9) sporgenti da una sede (5) di detta parte maschio (1; la) per interagire con detta parte femmina (3, 3a).
2. 2. Attacco secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi elastici anisotropi comprendono mezzi generatori di attrito (8) parzialmente estendentisi da detta sede (5) e mezzi a molla (9) disposti per premere detti mezzi generatori di attrito (8) a contatto con una regione (7) di detta parte femmina (3; 3a).
3. 3. Attacco secondo la rivendicazione 2, in cui detta regione comprende mezzi a recesso (7) atti ad alloggiare una porzione (8a) di detti mezzi generatori di attrito (8).
4. 4.Attacco secondo la rivendicazione 2, oppure 3, in cui detta sede (5) comprende un'estremità fiIettata (Sa) disposta per ricevere mezzi vite (10) atti ad interagire con detto elemento elastico per regolare il pretensionamento di detti mezzi a molla (9).
5. 5.Attacco secondo la rivendicazione 3, oppure 4, in cui detta sede (5) comprende inoltre mezzi di riscontro (Se) atti a limitare la corsa di detti mezzi generatori di attrito (8) per regolare la fuoriuscita di detta porzione (8a) da detta sede (5).
6. 6.Attacco secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui suddette superfici di accoppiamento comprendono tratti di superficie conica (X, Ό ·
7. 7.Attacco secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui dette superfici di accoppiamento comprendono tratti di superficie cilindrica (Z, W).
8. 8.Attacco secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui dette superfici di accoppiamento comprendono tratti di superficie prismatica.
9. 9.Attacco secondo una delle rivendicazioni da 2 a 8, in cui detti mezzi a molla sono realizzati in metallo.