ITMO20010200A1 - Perfezionamenti ad un attacco per protesi dentarie - Google Patents

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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C13/00Dental prostheses; Making same
    • A61C13/225Fastening prostheses in the mouth
    • A61C13/265Sliding or snap attachments
    • A61C13/2653Sliding attachments

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Description

Descrizione di invenzione industriale
Perfezionamenti ad un attacco
per protesi dentarie
La presente invenzione si riferisce ad un elemento cedevole per attivare attacchi dentali/corone coniche o telescopiche.
Lo stato della tecnica comprende una vasta gamma di sistemi di fissaggio di protesi dentarie tramite accoppiamenti a frizione o ad incastro, utilizzati per la costruzione di attacchi per collegare corone fisse a protesi mobili (scheletrati con attacchi), o vari elementi di protesi fisse frazionate con attacchi. Studi sulla conometria hanno trovato applicazione nei collegamenti tra protesi fissa e protesi mobile nelle cosiddette "corone coniche"; inoltre, alcuni sistemi implantari sfruttano il concetto conometrico nel collegamento impianto-moncone. Tuttavia, l'impostazione conometrica è scarsamente utilizzata nella fabbricazione industriale delle protesi, in quanto richiede tolleranze meccaniche di fabbricazione molto strette.
Inoltre, quando viene previsto un collegamento impianto-moncone tramite un perno conico, si deve ricorrere, nello smontaggio, ad una leggera rotazione del perno rispetto all'impianto.
Inoltre, nella rimozione, sono frequenti danneggiamenti alle strutture di collegamento.
La domanda di brevetto per invenzione industriale CA98A000002 descrive, per ovviare agli inconvenienti sopra descritti, mezzi di fissaggio di protesi dentarie comprendenti superfici di accoppiamento reciproco convergenti in senso occlusale ed includenti almeno una porzione in materiale elasticamente cedevole disposta in modo da spingere parti di dette superfici l'una verso l'altra.
L'attacco rivendicato dalla suddetta domanda di brevetto è costituito da due porzioni: una prima porzione avente almeno due superfici reciprocamente opposte, che risultano divergenti tra loro rispetto ad un asse che definisce la direzione di accoppiamento con le superfici di una seconda porzione, che risultano convergenti rispetto al suddetto asse, e combacianti con le suddette superfici della prima porzione.
Una delle suddette superfici è in materiale elasticamente cedevole, e, quando viene deformata nell'accoppiamento a pressione con la superficie ad essa combaciante dell'altra porzione, determina, grazie alla propria memoria elastica, pressione ed attrito tra le superfici delle due porzioni opposte ad essa, impedendo il dislocamento accidentale delle porzioni stesse.
In particolare il suddetto attacco può comprendere una parte maschio ed una parte femmina tra le quali risulta interposto un elemento in materiale elasticamente cedevole atto a mantenere la parte maschio e la parte femmina saldamente a contatto tra loro .
Tale collegamento a frizione si basa sul principio delle superfici inclinate noto dalla conometria, ma si differenzia da esso in quanto l'attrito di collegamento si sviluppa per l'azione dell'elemento elasticamente cedevole che, inserito in una zona tra le superfici di accoppiamento, agisce come una molla e determina attrito tra zone delle superfici di accoppiamento opposte ad esso.
Ciò consente di realizzare le superfici con una minore precisione di lavorazione e di modulare l'entità del fissaggio a frizione senza pericolo di bloccaggio o di dislocazione accidentale.
L'attacco descritto in CA98A000002, pur consentendo operazioni di montaggio decisamente più semplici rispetto a quelle proprie degli attacchi dello stato della tecnica, presenta un inconveniente legato al possibile danneggiamento dell'elemento elasticamente cedevole .
Tale elemento, essendo frequentemente realizzato in materia plastica, presenta la tendenza a snervarsi quando sottoposto a ripetute sollecitazioni meccaniche. Quando ciò accade, è necessario sostituirlo, il che provoca un certo disagio per il paziente.
L'elemento cedevole viene realizzato in forma prismatica e viene alloggiato in una sede atta a riceverlo in accoppiamento di forma; in tal modo, tuttavia, la sua deformabilità risulta, per ragioni di ingombro, piuttosto limitata e di conseguenza l'inserimento della parte maschio nella parte femmina dell'attacco è scarsamente progressivo.
Uno scopo della presente invenzione è di migliorare gli attacchi per protesi dentarie noti.
Un altro scopo dell'invenzione è di realizzare elementi elasticamente cedevoli associabili ad attacchi per protesi dentarie che risultino meno soggetti a snervamento rispetto agli elementi elasticamente cedevoli noti.
Un ulteriore scopo dell'invenzione è di ottenere elementi elasticamente cedevoli associabili ad attacchi per protesi dentarie che, a parità di dimensioni, siano in grado di trasmettere alla parte maschio ed alla parte femmina dei suddetti attacchi una forza elastica più progressiva di quella trasmessa dagli elementi elasticamente cedevoli noti.
Secondo la presente invenzione, è previsto un elemento elasticamente cedevole atto ad essere interposto fra una parte maschio ed una parte femmina di componenti di protesi dentarie, cosicché si produca pressione ed attrito lungo almeno una superficie di attrito di detto elemento cedevole, caratterizzato dal fatto che detto elemento elasticamente cedevole comprende una superficie concava opposta a detta almeno una superficie di attrito ed è provvisto di mezzi a risalto .
In una versione preferita, l'elemento elasticamente cedevole è collocato in una sede ricavata in uno dei suddetti componenti.
Dunque l'elemento cedevole presenta una forma arcuata e viene a contatto con la parte inferiore della sede soltanto nei punti di estremità posti alla base dell'arco; in tal modo il suddetto elemento risulta sottoposto essenzialmente ad una sollecitazione di compressione, riducendo sensibilmente il pericolo di snervamento.
L'elemento cedevole, inoltre, presenta una larghezza nel senso dell'estensione dell'arco maggiore rispetto allo spessore misurato trasversalmente rispetto all'arco.
Quando l'elemento cedevole viene collocato all'interno della sua sede e premuto in essa in seguito all'accoppiamento della parte maschio con la parte femmina, le forze a cui esso risulta sottoposto si suddividono in due componenti aventi la stessa intensità e dirette verso la base dell'arco. In questo caso, poiché ciascuna delle suddette componenti di forza sollecita la regione prossima ad uno dei semiarchi in cui l'elemento cedevole è suddiviso, risulta che, complessivamente, viene sottoposta a deformazione una regione avente un'estensione maggiore rispetto al caso di elementi cedevoli noti, nei quali la deformabilità è funzione dello spessore.
Si ottiene in tal modo, a parità di dimensioni, un elemento dotato di maggiore cedevolezza e quindi in grado di trasmettere una maggiore forza elastica.
In una versione vantaggiosa, i mezzi a risalto sono ricavati sulla superficie concava.
In un'ulteriore versione vantaggiosa, i mezzi a risalto agiscono come mezzi di riscontro impegnandosi in corrispondenti mezzi a recesso ricavati all'interno della suddetta sede dell'elemento cedevole.
Grazie ai mezzi a risalto, è pertanto possibile evitare spostamenti accidentali dell'elemento cedevole all'interno della sede in cui esso è alloggiato.
Inoltre, i mezzi a risalto consentono di irrigidire localmente l'elemento cedevole al quale sono associati. In tal modo è possibile graduare in maniera precisa la rigidezza dell'elemento cedevole, ossia ottenere un elemento cedevole che sia meno rigido in corrispondenza di determinate porzioni, ma più rigido in corrispondenza di ulteriori porzioni, associate ai mezzi a risalto.
L'invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune forme esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:
Figura 1 è la vista in pianta della parte maschio di un attacco associabile ad un elemento cedevole secondo l'invenzione;
Figura 2 è la vista laterale da sinistra di Figura 1; Figura 3 è una sezione orizzontale di un attacco a cui è associato un elemento cedevole secondo l'invenzione; Figura 4 è una vista frontale di un elemento cedevole secondo l'invenzione;
Figura 5 è una vista prospettica dell'elemento cedevole di Figura 4;
Figura 6 è una vista prospettica dì un elemento cedevole secondo l'invenzione, provvisto di mezzi a risalto;
Figura 7 è una vista prospettica dell'elemento cedevole di Figura 6, ruotato di 180° intorno al proprio asse longitudinale;
Figura 8 è -una vista in pianta schematica di componenti di protesi dentarie associati all'elemento cedevole delle Figure 6 e 7.
Con riferimento alle Figure da 1 a 5, è mostrato un attacco per protesi dentarie comprendente una parte maschio 1, solidale ad una struttura protesica C, che risulta associata ad una parte femmina 2.
La parte maschio 1 presenta un corpo A nel quale sono evidenti una coppia di scanalature X a forma dì semitronco di cono rovesciato rispetto ad un inteso asse Z di inserzione ed una coppia di rilevi Y a forma di semitronco di cono. Si evidenzia inoltre una superficie 3 di accoppiamento inclinata, la quale nell'accoppiamento dell'attacco femmina 2 viene in contatto con una superficie di attrito 3A dell'elemento elasticamente cedevole 30 posto in una sede 31 dell'attacco femmina 2.
La superficie 4 dell'attacco maschio 1 è resa solidale ad una parte di protesi C. L'attacco femmina 2 è reso solidale ad un'altra parte di protesi non raffigurata. Come mostrato in Figura 3, la sede 31 presenta una forma prismatica a sezione trapezoidale, mentre l'elemento elasticamente cedevole 30 ha una struttura a ponte definita da una superficie inferiore arcuata 43.
Quando la parte femmina 2 viene accoppiata alla parte maschio 1, la superficie 3 della parte maschio 1 viene a contatto con la rispettiva superficie di attrito 3A dell'elemento cedevole 30 e preme il suddetto elemento cedevole 30 all'interno della sede 31. L'elemento cedevole 30 aderisce alla sede 31 lungo le pareti 40 che costituiscono i lati obliqui della sezione trapezoidale, ma non lungo tutta la superficie disposta lungo la base maggiore 42 della suddetta sezione trapezoidale. In tal modo la forza trasmessa dalla parte maschio 1 all'elemento cedevole 30 si scompone in due componenti avente come direzioni quelle indicate dalle frecce F e come punti di applicazione i punti 41 situati alla base della superficie arcuata 43.
Per la sua particolare configurazione, pertanto, l'elemento cedevole 30 risulta sottoposto prevalentemente a sollecitazioni di compressione. Esso inoltre è soggetto ad una deformazione di notevole entità, particolarmente in direzione della freccia F', potendo, .in tal modo, trasmettere un'elevata forza elastica per mantenere la parte maschio 1 e la parte femmina 2 saldamente connesse tra loro.
Nella versione delle Figure 6 e 7, l'elemento cedevole 30 è provvisto di mezzi di riscontro comprendenti un risalto 50 che si proietta dalla superficie arcuata 43. La funzione del risalto 50 appare chiaramente dalla Figura 8, che mostra una corona fresata 51, situata nella bocca del paziente, sulla quale è inoltre ricavata una porzione fresata 52, denominata fresaggio, e che funge da parte maschio 1. La corona fresata 51 è destinata ad essere accoppiata con una protesi amovibile 54, provvista di una porzione sagomata 53, denominata controfresaggio, che funge da parte femmina 2, essendo atta ad impegnarsi in accoppiamento di forma con il fresaggio 52.
Quando si desidera connettere la protesi amovibile 54 alla corona fresata 51, la parte femmina 2 viene accoppiata alla parte maschio 1, con interposizione dell'elemento cedevole 30.
Come già descritto precedentemente, l'elemento cedevole 30 si deforma producendo attrito e pressione fra la parte maschio 1 e la parte femmina 2 ed assicurandone un collegamento stabile e duraturo.
Inoltre, il risalto 50 ricavato sull'elemento cedevole 30 si inserisce in un recesso 55 di cui la sede realizzata nella parte femmina 2 è provvista, impedendo così eventuali dislocamenti accidentali dell'elemento cedevole 30 dalla sede stessa, a seguito dei quali l'elemento cedevole 30 potrebbe essere non volutamente proiettato fuori dalla sua sede.
In una versione alternativa non raffigurata, l'elemento cedevole 30 può essere provvisto di una pluralità di risalti 50.
Infine, l'elemento cedevole 30 può essere impiegato per collegare una qualunque parte maschio ed una qualunque parte femmina di componenti di protesi dentarie, quali attacchi dentali, fresaggi o corone doppie.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento elasticamente cedevole atto ad essere interposto fra una parte maschio (1) ed una parte femmina (2) di componenti di protesi dentarie, cosicché si produca pressione ed attrito lungo almeno una superficie di attrito (3A) di detto elemento cedevole (30), caratterizzato dal fatto che detto elemento elasticamente cedevole (30) comprende una superficie concava (43) opposta a detta almeno una superficie di attrito (3A) ed è provvisto di mezzi a risalto (50).
  2. 2. Elemento elasticamente cedevole secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi a risalto (50) agiscono come mezzi di riscontro.
  3. 3. Elemento elasticamente cedevole secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi a risalto (50) sono ricavati su detta superficie concava (43).
  4. 4. Elemento elasticamente cedevole secondo la rivendicazione 2, oppure 3, in cui detti mezzi a risalto (50) sono disposti per impegnarsi in mezzi a recesso (55) realizzati su detti componenti.
  5. 5. Elemento elasticamente cedevole secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie concava (43) individua in detto elemento elasticamente cedevole (30) una struttura ad arco.
  6. 6. Elemento elasticamente cedevole secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ed inseribile in una sede (31) ricavata in detti componenti .
  7. 7. Elemento elasticamente cedevole secondo la rivendicazione 6, quando dipendente dalla rivendicazione 5, e disposto per interagire con la faccia di detta sede (31) adiacente a detta superficie concava (43) nei punti di estremità (41) di detta struttura ad arco.
  8. 8. Elemento elasticamente cedevole secondo la rivendicazione 6, oppure 7, in cui detta sede (31) ha forma di prisma.
  9. 9. Elemento elasticamente cedevole secondo la rivendicazione 8, in cui detto prisma ha una sezione trapezoidale.
  10. 10.Elemento elasticamente cedevole secondo la rivendicazione 9, e disposto per interagire con le pareti di detta sede (31) lungo le superfici situate in corrispondenza dei lati obliqui (40) di detta sezione trapezoidale, ma non lungo l'intera superficie situata in corrispondenza della base maggiore (42) di detta sezione trapezoidale.
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