ITFI980096A1 - Sistema di attacco per protesi dentali - Google Patents

Description

"'SISTEMA DI ATTACCO PER PROTESI DENTALI"

DESCRIZIONE

L'invenzione si riferisce ad un attacco del tipo per protesi dentali rimovibili tradizionali o per protesi impianto-supportate.

In campo implantologico si presenta la necessità di realizzare protesi dentali, che devono essere rimovibili da parte del paziente anche per un'igiene quotidiana, cioè protesi vincolabili e svincolabili dalla rispettiva arcata dentaria, sulla quale sono presenti uno o più impianti che vengono sfruttati come pilastri.

Esistono alcune soluzioni implantari, nelle quali la protesi viene avvitata sugli impianti per mezzo di viti, con il grosso inconveniente che periodicamente è necessario l'intervento del dentista per rimuovere la protesi, con difficoltà da parte del dentista,.perché svitando e disinserendo il manufatto le viti possono usurarsi, schiacciarsi e deformarsi.

Altre soluzioni esistenti presentano un cappuccetto di plastica, dove si scaricano le forze di masticazione su un sostegno metallico, in genere di forma sferica; ivi si concentrano tutte le sollecitazioni, per cui ben presto il cappuccetto è soggetto a stancarsi, perdendo l'elasticità e quindi l'attitudine a stabilizzare la protesi all'arcata dentaria.

Altra soluzione nota prevede chiavistelli, che sono meccanismi indaginosi e non sempre pratici essendo estremamente rigidi.

Forma oggetto del trovato un attacco specifico per essere applicato tramite i componenti direttamente sul fixture o in qualsiasi punto di una mesio-struttura, il quale risolve i problemi legati a molti tipi di protesi, come risulterà evidente dalla lettura del testo che segue.

Il trovato in oggetto è un sistema di attacco - fra una protesi dentale e l'impianto impegnato alla parte ossea - che è caratterizzato dal fatto di comprendere: da una parte una femmina con sede cilindrica; dall'altra un maschio; ed una guaina elastica che si interpone fra ma-, schio e femmina, con profili anulari di ritenzione reciproca nelle superfici di accoppiamento per scorrimento.

In una soluzione preferibile, il maschio è impegnato alla protesi e su di esso è investita la guaina elastica; la femmina è invece impegnata all'impianto fissato alla parte ossea.

La guaina elastica è trattenuta attorno ad un piolo cilindrico del maschio per mezzo di una vite avvitata assialmente sul piolo e che forza assialmente la guaina con la propria testa piatta.

La femmina può presentare una scanalatura anulare di ritenzione, e corrispondentemente la guaina elastica presenta un risalto anulare di ritenzione. L'effetto di ritenzione può essere regolato comprimendo più o meno la guaina elastica in senso assiale.

La femmina formata da un elemento tubolare può essere collegata al componente cilindrico in dotazione all'impianto.

II maschio dell'attacco presenta vantaggiosamente un peduncolo filettato che è avvitabile in e evitabile da una ghiera incorporata nella protesi. In un'altra possibile soluzione, l'attacco può essere invertito, la guaina elastica venendo trattenuta nella femmina impegnata nella protesi, mentre il maschio è applicato all'impianto impegnato alla parte ossea. In questo caso è la ghiera del maschio che viene accoppiata al componente cilindrico op^ portunamente sbassato.

Il trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso.

Nel disegno:

Fig.l mostra in sezione un esempio di protesi con più impianti;

Fig. 2 è una sezione trasversale secondo II-II della Fig. 1, ingrandita;

Figg. 3 e 4 mostrano separatamente i componenti solidali alla protesi e rispettivamente i componenti solidali all'impianto;

Figg- 5 e 6 mostrano analogamente alla Fig. 2 e in vista esplosa, una variante in cui il maschio e la femmina sono invertiti.

Nelle Figg. 1 a 4 sommariamente con S è indicata la struttura ossea e con P la protesi nel suo complesso.

Nella struttura ossea S sono inseriti uno o più impianti 2.

Ciascuno di questi impianti 2 comprende un componente 8 che può essere serrato dalla vite 4 sull'impianto stesso, con una appendice 8B atta ad essere accolta nella sede 6 del pezzo 2, per impedire movimenti angolari del componente cilindrico 8 stesso. Le superfici superiori 8A dei componenti 8 vengono quindi spianate con una fresa, in modo da avere tutte le superficie 8A giacenti su di uno stesso piano; vengono così eliminate le eventuali disassialità degli impianti. Su ciascuna di dette superfici 8A deve essere montata la femmina tubolare 10. Si smontano quindi i componenti cilindrici 8 e si procede alla saldatura - in specie per sopraffusione - della rispettiva femmina 10.

Rimontando con le viti 4 i complessi 8, 10 sugli impianti 2, le sedi interne 10A delle femmine IO risultano parallele fra loro. La sede 10A di ciascuna femmina tubolare 10 presenta una scanalatura anulare 10B avente funzione ritentiva per la protesi.;

Anche per le barre della protesi si procederà ad ottenere un perfetto parallelismo.

Ciascuno dei maschi degli attacchi, che è illustrato isolatamente in Fig. 3 e che è impegnato alla protesi P, comprende una espansione discoidale 12 intermedia da cui si estende verso l'alto (guardando il disegno) un peduncolo filettato 14 che può essere avvitato in una ghiera 16, annegata od ancorata nella;protesi P; pertanto il maechio è fissato alla protesi P in modo amovibile e mediante tacche 12A nella espansione 12, possono essere effettuati con apposita chiavetta l'avvitamento e lo svitamento del peduncolo filettato 14 nella e dalla ghiera 16. Il maschio presenta anche, al di sotto della espansione discoidale 12 (guardando il disegno), un piolo cilindrico 18, che presenta un foro assiale filettato per una vite 20 a testa larga e piatta; sul piolo cilindrico 18P viene investita una guaina 22 tubolare elastica, che viene assialmente forzata ed impegnata dalla testa della vite 20, per cui detta guaina 22 è facilmente sostituibile e può essere più o meno compressa assialmente. La guaina 22 presenta un risalto anulare 22A di ritenzione, destinato a cooperare con la scanalatura 10B della femmina 10.

La protesi P presenta una struttura portante o barra primaria PI incorporata nella protesi ed inglobante la o le ghiere 16. La protesi P viene creata avendo impegnata la femmina 10 alla guaina 22 e disponendo temporaneamente attorno alla femmina 10 un sottiile sovraspessore; pertanto la protesi montata sulla struttura del maschio forma -rispetto alla femmina 10 - una sottile intercapedine I (Fig. 2) che consente limitati assestamenti fra il maschio (formato dalle parti 20 e 22) e la femmina 10, sfruttando la cedevolezza elastica della guaina 22.

La guaina 22 può essere più o meno forzata assialmente con la vite 20, per cui si può variare la condizione di accoppiamento fra ghiera 22 e femmina 10 ed anche l'entità dell'effetto di ritenzione creato fra la scanalatura anulare 10B ed il risalto anulare 22A. La superficie ruvida della testa piatta della vite 20 evita lo svitamento spontaneo della stessa.

Con questa disposizione, la protesi P può essere agevolmente applicata e tolta investendo i maschi con le guaine elastiche 22 sulle femmine 10 e sfilandoli dalle femmine, senza dover richiedere operazioni con viti od altro (ciò che richiederebbe l'intervento del dentista). La sostituzione di una guaina elastica 22 (per variare l'effetto di ritenzione) è estremamente semplice svitando la vite 20; la guaina 22 può essere compressa più o meno dalla testa della vite.

La interposizione della o delle guaine 22 fra il maschio 18, 12, 14 e la femmina 10, 8 del o di ciascun attacco della protesi alla struttura ossea S, consente la possibilità di limitati cedimienti ed assestamenti, che molto sono richiesti fra la protesi e gli attacchi per essa.

Il maschio 18, 12, 14 è per ogni evenienza facilmente avvitatile e evitabile dalla protesi, per la presenza della ghiera 16. Anche la femmina 10, 8 può essere rimossa dall'impianto 2.

Da quanto sopra descritto si possono agevolmente dedurre i vantaggi della soluzione in oggetto, già in parte segnalati:

A. Si raggiunge una funzione passiva sugli impianti, automaticamente ottenuta con la o le guaine elastiche 22; il congegno permette di avvicinarsi molto al rapporto legamentoso che esiste in natura tra alveolo e dente, per cui - mentre comunemente alternare i denti naturali a impianti è controindicato, per il noto motivo che l'impianto è rigido, mentre i denti naturali hanno una certa mobilità - con questo attacco ciò è possibile perchè anche l'attacco vantaggiosamente ha un percettibile movimento elastico che imita il dente naturale.

Β.Ε' facilissima la intercambiabilità della guaina 22, con lo svitamento della vite 20, che è ruvida nella parte a contatto con la guaina 22;

C.E' intercambiabile tutto il maschio 14, 12, 18, che può essere svitato con apposita chiavetta dalla ghiera 16 incorporata nella protesi P;

D.E ' possibile costruire la protesi in una sola e unica struttura portante i denti;

E.E' possibile creare uno spazio vuoto I per permettere la passivazione automatica; tale spazio si ottiene fasciando la femmina 10 con un leggero spessore, da eliminare dopo creata la protesi;

F.E' possibile smontare la protesi senza dover farla svitare dal dentista e senza danneggiare viti e filettature femmine per esse;

G.E ' possibile una modellazione gengivale tipo protesi fissa, estetica al massimo, ed inoltre si possono costruire protesi con notevoli vantaggi funzionali, estetici, economici e di semplice costruzione;

H.E' possibile l'accoppiamento del pezzo 8 senza saldatura alla femmina a 10, bensì semplicemente per sopraffusione;

I.E' possibile inglobare la p le ghiere 16 nella resina della protesi con apposite ritenzioni;

J. E' agevole la formazione di un piano di appoggio comune per i componenti fissati alla struttura ossea, per il parallelismo delle superifici di accoppiamento a maschio e femmina;

K.E ' possibile inserire un impianto in un qualsiasi punto di una mesio-struttura;

L.E ' possibile l'applicazione in quasi tutti i tipi di impianto, poiché non si interviene su di esso, ma solo sull 'accessòrio al di fuori dell'impianto stesso.

Nelle Figg. 5 e 6 è illustrata una variante di realizzazione rispetto alla soluzione delle Figg. 1 a 4, consistente nella inversione di posizione del maschio e della femmina.

In questo caso un pezzo 60 è applicabile per fusione al componente 8 già descritto e fissabile al pezzo 2 dell'impianto con la vite 34; detto pezzo 60 presenta una filettatura interna 60A nella quale può essere avvitato e serrato un codolo filettato 62A del maschio 62, che è sostituibile. Il maschio 62 presenta una scanalatura anulare 62B, che è equivalente a quella 10B del primo esempio di esecuzione. Con 64 è indicato un elemento che presenta una cavità 66 costituente femmtina con un leggero bordo di ritegno 66A; l'elemento 64 presenta un peduncolo 68 assiale filettato, mediante il quale detto elemento può essere avvitato e serrato in uh foro filettato 70A di una ghiera 70, che viene inglobata nella protesi P. Nella cavità 60 viene accolta una guaina elastica 74 tubolare, che è trattenuta dal bordo 66a e che presenta un risalto anulare interno 74A. Dopo aver inserito la guaina 74 nella cavità 66 dell’elemento 64 (che è fissato alla protesi), si investe sul maschio 62 la detta guaina 74, che con il risalto 74A crea ritenzione nella scanalatura 60B, e che consente i cedimenti elastici come la guaina 22 dell’esempio precedente, con analoghi vantaggi.

E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo detto trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito di protezione rappresentato dalle rivendicazioni.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di attacco fra una protesi dentale e l'impianto impegnato alla parte ossea, caratterizzato dal fatto di comprendere: da una parte una femmina (10; 64) con sede cilindrica (10A; 66) ; dall'altra un maschio (18, 12, 14; 62); ed una guaina elàstica (22; 74) che si interpone fra maschio e femmina, con profili anulari (10B, 22A; 62B, 74A) di ritenzione reciproca nelle superfici di accoppiamento per scorrimento, 2. Sistema di attacco come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il maschio (18, 12, 14) è impegnato alla protesi (P) e su di esso è investita la guaina elastica (22); la femmina (10) essendo impegnata all'impianto fissato alla parte ossea. 3. Sistema come da rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la guaina (22) è trattenuta attorno ad un piolo cilindrico (18) del maschio (18, 12; 14) con una vite (20) avvitata assialmente sul piolo (18) e che forza assialmente la guaina con la propria testa sbassata. 4. Sistema come da una almeno delle rivendicazioni 1 a 3, caratterizzato dal fatto che la femmina (10) presenta una scanalatura anulare (10B) di ritenzione, e corrispondentemente la guaina elastica (22) presenta un risalto anulare (22A) di ritenzione. 5. Sistema come da una almeno delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la femmina è formata da un elemento tubolare (10) che è collegato - in specie per sopraffusione - al componente (8), e che detto componente (8) è a sua volta impegnato con vite (4) alla parte (2) penetrante stabilmente a vite nella struttura ossea. 6. Sistema come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il maschio (62) è impegnato - in specie a vite (62A) - all'impianto (2, 60); e che la femmina (64, 66) è impegnata alla protesi. 7. Sistema come da rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la guaina elastica (74) è trattenuta nella femmina (64, 66) con un bordo (66A). 8. Sistema come da rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che il maschio (62) presenta una scanalatura anulare (62B) e la guaina (74) presenta un corrispondente risalto anulare interno (74A) per ottenere un effetto di ritenzione. 9. Sistema come da una almeno delle rivendicazioni 1 e 6 ad 8, caratterizzato dal fatto che il maschio (62) e/o la femmina (64) sono avvitabili e smontabili dall'impianto e rispettivamente dalla protesi. 10. Sistema come da una almeno delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i componenti dell'attacco, che sono collegati alla protesi (P), presentano un peduncolo filettato (14; 68) che è aw itabile in e evitabile da una ghiera (16; 70) incorporata nella protesi. 11. Sistema di attacco per protesi dentali; ; il tutto come sopra descritto e rappresentato per esemplificazione nell'annesso disegno.