IT201700017985A1 - Dispositivo per l'installazione nel cavo orale di protesi dentarie a supporto implantare - Google Patents

Dispositivo per l'installazione nel cavo orale di protesi dentarie a supporto implantare

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IT201700017985A1
IT201700017985A1 IT102017000017985A IT201700017985A IT201700017985A1 IT 201700017985 A1 IT201700017985 A1 IT 201700017985A1 IT 102017000017985 A IT102017000017985 A IT 102017000017985A IT 201700017985 A IT201700017985 A IT 201700017985A IT 201700017985 A1 IT201700017985 A1 IT 201700017985A1
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IT
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retention element
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central
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IT102017000017985A
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Pietro Gobbo
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Dentiat Srl
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Description

DISPOSITIVO PER L'INSTALLAZIONE NEL CAVO ORALE DI PROTESI DENTARIE A SUPPORTO IMPLANTARE
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo per l'installazione nel cavo orale di protesi dentarie a supporto implantare.
E' oramai di uso comune nel campo dell'odontoiatria la realizzazione di protesi dentarie basate sull'inserimento in un osso mandibolare o mascellare di un impianto, sul quale impianto viene montata una sovrastruttura chiamata moncone, o 'abutment', sul quale moncone/abutment viene poi fissata la protesi dentale vera e propria.
Dal momento che praticamente chiunque soffre, presto o tardi, di problemi odontoiatrici, il mercato dell'industria odontoiatrica è in continua espansione ed evoluzione.
I pur continui miglioramenti della tecnica di realizzazione industriale di tali componenti implantari non hanno però superato importanti difficoltà di applicazione sul piano clinico, anche per le caratteristiche di estrema individualità delle varie problematiche e delle correlate soluzioni tecniche adottabili, ed infatti per la realizzazione delle protesi dentali vengono impegnate figure professionali altamente specializzate, generandosi così un'alta incidenza del costo della manodopera, oltre al fatto che la realizzazione della protesi stessa viene a dipendere direttamente dall'operatore.
Ad oggi vi sono sul mercato decine di sistemi implantari, ed il problema che insorge è quello di conoscere l'esistenza, e di poter reperire e disporre, dei componenti e degli strumenti idonei all'uso di ogni singolo sistema.
Inoltre, tali diversi sistemi implantari differiscono tra loro per particolari non percepibili ad occhio nudo, creando serie difficoltà agli operatori nella gestione del lavoro, nonchè difficoltà di comunicazione tra operatore e paziente.
In particolare, non sono oggi noti sistemi di controllo diretto dell'assetto degli impianti endossei per protesi multi-impianto, che consentano di verificare direttamente in bocca al paziente il corretto posizionamento dei monconi/abutement prima del montaggio della protesi.
Il compito del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo per l'installazione nel cavo orale di protesi dentarie a supporto implantare, capace di ovviare ai citati inconvenienti della tecnica nota.
In particolare, importante scopo del trovato è quello di mettere a punto un dispositivo che consenta il facile montaggio su impianti di tipo in sè noto, anche già applicati al paziente, di qualsivoglia protesi secondo i più noti sistemi di fissaggio tra protesi e moncone/abutment.
Un altro scopo del trovato è quello di mettere a punto un dispositivo che consenta il facile posizionamento di una protesi indipendentemente dall'inclinazione dell'impianto nell'osso del paziente.
Un ulteriore importante scopo del trovato è quello di mettere a punto un dispositivo che con un ridotto numero di componenti sappia offrire caratteristiche tecniche non inferiori rispetto alle tecnologie implantari di tipo noto, ed anzi accorpi nel medesimo ridotto numero di componenti le migliori peculiarità dei sistemi noti.
Inoltre, la presente invenzione si prefigge lo scopo di superare gli inconvenienti della tecnica nota in modo alternativo ad eventuali soluzioni esistenti.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un dispositivo per l'installazione nel cavo orale di protesi dentarie a supporto implantare secondo la rivendicazione 1, opzionalmente dotato di una o più delle caratteristiche delle rivendicazioni dipendenti.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di tre forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, del dispositivo secondo il trovato, illustrate, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra una vista prospettica di un dispositivo secondo il trovato in una sua prima forma realizzativa;
- la figura 2 rappresenta una vista laterale secondo una sezione longitudinale del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 rappresenta una vista frontale secondo una ulteriore sezione longitudinale del dispositivo di figure 1 e 2;
- la figura 4 rappresenta un esploso prospettico del dispositivo di figure da 1 a 3;
- la figura 5 rappresenta un altro esploso prospettico del dispositivo di figure da 1 a 3;
- la figura 6 rappresenta una vista prospettica di un dispositivo secondo il trovato in una sua seconda forma realizzativa;
- la figura 7 rappresenta una vista laterale secondo una sezione longitudinale del dispositivo di figura 6;
- la figura 8 rappresenta una vista frontale secondo una ulteriore sezione longitudinale del dispositivo di figure 6 e 7;
- la figura 9 rappresenta un esploso prospettico del dispositivo di figure da 6 a 8;
- la figura 10 rappresenta un particolare di un dispositivo secondo il trovato in una sua terza forma realizzativa;
- la figura 11 rappresenta un esploso prospettico del particolare di figura 10;
- la figura 12 rappresenta una vista laterale secondo una sezione longitudinale del dispositivo di figura 11;
- la figura 13 rappresenta una vista frontale secondo una ulteriore sezione longitudinale del dispositivo di figure 11 e 12.
Con riferimento alle figure citate, il dispositivo per l'installazione nel cavo orale di protesi dentarie a supporto implantare secondo il trovato è indicato globalmente, nella sua prima forma realizzativa, con il numero di riferimento 10.
Tale dispositivo 10 si caratterizza per il fatto di comprendere
- un moncone 11, costituito da una porzione di base 12 dalla quale si sviluppa una porzione troncoconica 13, in alternativa, coassiale rispetto ad un asse principale X di detta porzione di base 12, o inclinata 113 rispetto ad esso, come da seconda forma realizzativa più sotto descritta; - un elemento ritentivo di tenuta ed aggrappaggio 14, sagomato per essere calzato su detta porzione troncoconica 13 o 113.
Su detto elemento ritentivo 14 sono definite almeno una prima parte 15 di fissaggio a scatto su detto moncone 11, e almeno una seconda parte 16 di fissaggio a scatto o con un mantello 17, preposto ad essere incorporato in una protesi dentale 18, o direttamente con una protesi dentale 18.
Nella prima forma realizzativa, del trovato, rappresentata nelle figure da 1 a 4, il dispositivo 10 presenta un moncone 11 la cui porzione troncoconica 13 è coassiale rispetto a detta porzione di base 12, essendo indicato con X l'asse principale di riferimento.
Dalla porzione di base 12 si sviluppa, dalla parte opposta rispetto alla porzione troncoconica 13, un gambo filettato 19 preposto all'avvitamento ad un corpo implantare 20, quest'ultimo da intendersi di tipo in sè noto.
In una variante di tale prima forma realizzativa del dispositivo 10, non illustrata per semplicità, il moncone presenta un foro passante sull'asse X di detta porzione di base, preposto a consentire il passaggio di una vite primaria di fissaggio al corpo implantare 20.
In adiacenza alla porzione di base 12 è presente un corpo anulare 21, rimovibile, circondante parte del gambo filettato 19 e recante una sede assiale 22 di impegno con una testa 23 del corpo implantare 20.
Un utilizzatore può quindi scegliere il corpo anulare 21 che presenta la sede assiale 22 che meglio si adatta al fissaggio al corpo implantare 20 impiegato; in tal modo il medesimo dispositivo 10 è impiegabile con vari corpi implantari, risultando assai versatile.
Detto elemento ritentivo 14 è costituito da un corpo a bicchiere, comprendente una parete centrale 24 e una parete laterale 25, in corpo unico tra loro.
La prima parte 15 di fissaggio a scatto di detto elemento ritentivo 14 con detto moncone 11 comprende:
- due opposte appendici laterali d'impegno 26 e 27, elasticamente deformabili, definite su detta parete laterale 25,
- e due appendici centrali d'impegno 28 e 29, elasticamente deformabili, sviluppantisi dalla parete centrale 24 verso l'interno dell'elemento ritentivo 14.
Ciascuna delle appendici laterali 26 e 27 è definita a sbalzo in una corrispondente apertura 30 e 31 realizzata sulla parete laterale 25, e presenta un rilievo interno di ritegno 32 e 33 rispettivamente.
Ciascuna delle appendici centrali 28 e 29 presenta una sagomatura di aggancio 34 e 35 sviluppantesi in direzione radiale, rispetto all'asse X.
Il moncone 11 presenta:
- una scanalatura perimetrale 40, definita sulla porzione troncoconica 13, preposta ad accogliere i rilievi interni di ritegno 32 e 33, - una cavità assiale 41, definita sull'estremità della porzione troncoconica 13, al cui interno è definito un incavo anulare 42 atto a definire un sottosquadro per l'aggancio delle sagomature di aggancio 34 e 35 delle appendici centrali 28 e 29.
La porzione troncoconica 13 presenta anche delle sagomature di centraggio 44 atte ad essere affacciate a corrispondenti controsagomature 45 definite internamente all'elemento ritentivo 14.
Nella forma realizzativa del trovato qui descritta, a titolo esemplificativo e non limitativo del trovato stesso, tali sagomature di centraggio 44 sono costituite da una scanalatura longitudinale sviluppantesi sulla superficie esterna della porzione troncoconica 13, dette controsagomature 45 definite internamente all'elemento ritentivo 14 essendo costituite da una nervatura, appunto controsagomata rispetto alla scanalatura longitudinale.
Il moncone 11 è realizzato in materiale metallico, preferibilmente in Titanio puro o una sua lega, ad esempio Ti6Al4V, capace di conferire un grado di durezza pari a 5 della norma ASTMA B 265.
La seconda parte 16 di fissaggio a scatto è costituita, nel presente esempio realizzativo, non limitativo del trovato, da un rilievo longitudinale elasticamente deformabile, sviluppantesi sulla superficie esterna dell'elemento ritentivo 14.
Tale seconda parte 16 è preposta all'inserimento in una corrispondente apertura ad asola 46 definita sul mantello 17, determinando sia l'impegno reciproco di elemento ritentivo 14 e mantello 17, sia il centraggio reciproco, ovvero il corretto posizionamento angolare rispetto all'asse di riferimento X.
Il mantello 17 è sostanzialmente controsagomato rispetto all'elemento ritentivo 14, e presenta almeno un rilievo perimetrale 48, o scanalature perimetrali, nell'esempio non illustrate, di aggrappaggio alla protesi a cui è destinato.
Diversamente, ma in modo da intendersi equivalente per il trovato, la medesima sagoma interna del mantello può essere realizzata direttamente nella protesi dentale, con sistemi CAD-CAM.
Il mantello 17 può essere realizzato in Titanio, o in una lega aurea, o in acciaio, o in materia plastica rigida.
Tra il bordo libero 49 dell'elemento ritentivo 14 e la porzione di base 12 del moncone 11 è definito un interspazio anulare 50 preposto a ricevere in aggancio un controsagomato rilievo anulare interno 51 definito internamente a detto mantello 17.
L'elemento ritentivo 14 è costituito da un corpo unico realizzato in materia plastica, in particolare in un polimero con caratteristiche elastiche, ad esempio in nylon.
In una seconda forma realizzativa del trovato, rappresentata nelle figure da 6 a 9 ed ivi indicata con il numero 110, la porzione troncoconica 113 è inclinata rispetto alla porzione di base 112, di un angolo che può essere a scelta tra un predefinito numero di angoli diversi, ad esempio 20°, o 30°, o 40°.
La porzione troncoconica 113 del moncone 111 presenta un primo foro passante 155 coassiale all'asse principale X della base 112, per una vite primaria non rappresentata per semplicità e da intendersi in sè nota, ed un secondo foro 156, su un asse secondario Y di detta porzione troncoconica inclinata 113, per una vite secondaria, anch'essa non illustrata e da intendersi di tipo noto.
La porzione troncoconica 113 è sostanzialmente eguale alla sopra descritta porzione troncoconica 13 del dispositivo 10 nella sua prima forma realizzativa sopra descritta.
L'elemento ritentivo 14 e il mantello 17 sono eguali rispetto al dispositivo 10 nella sua prima forma realizzativa sopra descritta.
Il funzionamento del dispositivo 10 e 110 è il seguente.
Per montare l'elemento ritentivo 14 sulla porzione troncoconica 13 o 113 si posiziona l'elemento ritentivo 14 sulla stessa porzione troncoconica 13 o 113 in modo che la nervatura definente la controsagomatura di centraggio 45 sia in corrispondenza della scanalatura longitudinale definente la sagomatura di centraggio 44.
Applicando una spinta in direzione assiale, si opera in modo che
- le due opposte appendici laterali d'impegno 26 e 27, definite su detta parete laterale 25, si deformano elasticamente fino a che i rilievi interni di ritegno 32 e 33 entrano in impegno nella scanalatura perimetrale 40, definita sulla porzione troncoconica 13, con ritorno elastico delle appendici laterali 26 e 27 all'assetto non elasticamente deformato o parzialmente elasticamente deformato,
- e le due appendici centrali d'impegno 28 e 29, sviluppantisi dalla parete centrale 24, si deformano elasticamente fino a che le loro sagomature di aggancio 34 e 35 si impegnano al sottosquadro definito dall'incavo anulare 42 della cavità assiale 41, con conseguente ritorno elastico delle appendici laterali 26 e 27 all'assetto non elasticamente deformato o parzialmente elasticamente deformato.
Nelle figure da 10 a 13 è rappresentato un dispositivo secondo il trovato in una terza forma realizzativa, l'elemento ritentivo del quale è indicato con il numero 214.
Detto elemento ritentivo 214 è costituito da un corpo a bicchiere, comprendente una parete centrale 224 e una parete laterale 225, detta parete centrale 224 e detta parete laterale 225 essendo costituite ciascuna da un componente a sè stante, unite con mezzi di giunzione ad incastro.
Detta parete centrale 224 è costituita da un corpo discoidale 270, dal quale si sviluppano
- due opposte appendici laterali d'impegno 226 e 227, elasticamente deformabili, sviluppantisi dal bordo del corpo discoidale 270, - e due appendici centrali d'impegno 228 e 229, elasticamente deformabili, sviluppantisi verso l'interno dell'elemento ritentivo 214,
in modo analogo a quanto sopra descritto per l'elemento ritentivo 14 della prima forma realizzativa del dispositivo 10.
Ciascuna delle appendici laterali 226 e 227 è definita a sbalzo e presenta un rilievo interno di ritegno 232 e 233 rispettivamente.
Ciascuna delle appendici centrali 228 e 229 presenta una sagomatura di aggancio 234 e 235 sviluppantesi in direzione radiale, rispetto all'asse X.
Tra le appendici laterali 226 e 227, dal bordo del corpo discoidale 270 si sviluppano, nella direzione dell'asse X, due appendici d'appoggio 271 e 272 rispettivamente, preposte all'incontro con uno spallamento interno di posizionamento 273 definito all'interno della parete laterale 225.
Nel presente esempio realizzativo, i mezzi di giunzione ad incastro sono costituiti da un rilievo anulare perimetrale 274 sviluppantesi dal bordo del corpo discoidale 270 della parete centrale 224, preposto ad inserirsi in un corrispondente incavo anulare interno 275 definito all'interno dell'imbocco della parete laterale 225.
La parete laterale 225 comprende due porzioni tra loro contigue in direzione assiale, una prima porzione 276 a sagoma sostanzialmente cilindrica, e una seconda porzione 277 a sagoma troncoconica.
Nella zona di giunzione 278 tra tali due parti è definito internamente lo spallamento di posizionamento 273.
La parete centrale 224 presenta, in corrispondenza di almeno una delle sue appendici d'appoggio 271 e 272, una nervatura longitudinale 278, di centraggio rispetto alla parete laterale 225 in fase di assemblaggio, all'interno della parete laterale 225 essendo definita una controsagomata scanalatura longitudinale 279 atta ad accogliere tale nervatura longitudinale 278.
Esternamente alla parete laterale 225 è definito almeno un rilievo di centraggio 280 per consentire il corretto posizionamento angolare dell'elemento di ritegno 214 rispetto ad una protesi in cui esso vada inserito.
La parete centrale 224 è realizzata in materia plastica, ad esempio in nylon.
La parete laterale 225 è realizzata anch'essa in materia plastica, ad esempio in nylon.
Parete centrale 224 e parete laterale 225 sono pre-assemblate alla produzione, e definiscono un elemento ritentivo 214 utile nel caso un protesista preferisca disporre di un sistema di aggrappaggio meno rigido e dove la componente plastica avvolge integralmente il moncone/abutment 11 o 111 che rimane invece inalterato nella forma e dimensioni di come sopra descritto.
Tale elemento ritentivo 214 si presta in particolare ad essere impiegato senza un mantello 17, come invece per le prime forme realizzative del dispositivo 10 e 110.
Considerando che in ambito protesico-dentale il ricorso alla tecnologia CAD-CAM trova spazio per la velocità di esecuzione dei manufatti e che, abbinato all’uso delle impronte digitali intraorali si possono generare dei progetti protesici digitali facilmente individualizzabili e di soddisfacente qualità, con il trovato si è messo a punto un dispositivo, 10 e 110, e un elemento ritentivo 214 capaci di sposare tale metodologia di lavoro, fornendo un elemento ritentivo 14 e 214 che possa essere inserito nelle protesi ottenute per macchinazione CAM o prodotte con tecnologia SLS (Laser Sintering).
Tali tecniche applicate al settore dentale consentono la riproduzione di componenti di precisione in modo innovativo, riescono a riprodurre con precisione dispositivi medici che hanno una forma certa e dei quali siano conosciute le dimensioni matematiche, integrandole alla struttura protesica individualizzata, ovvero prototipata per il singolo paziente.
L'elemento ritentivo 14 e 214, in poliammide 12, ovvero in nylon ad alta performance, di trattenimento con mantello nel caso dell'elemento ritentivo 14 e di trattenimento senza mantello nel caso dell'elemento ritentivo 214 della terza forma realizzativa, potranno essere usate in congiunto con le metodologie descritte di prototipazione con il semplice inserimento, ovvero assemblaggio, al manufatto protesico finito qualora questo necessiti di lavorazioni ad elevate temperature di cottura degli acrilici di rivestimento, o di alte temperature di sinterizzazione della ceramica estetica, che altrimenti distruggerebbero l'elemento ritentivo 14 e 214 in nylon durante i normali cicli di lavorazione.
L'elemento ritentivo 214 può essere inserito a scatto nella sede predisposta della protesi, che avrà le stesse dimensioni e forma interna di un mantello.
Lo stesso elemento ritentivo 214 rimane in sede per ritenzione dentro alla nicchia predisposta nella struttura protesica, come se si trattasse di un mantello metallico prefabbricato.
Nel caso invece del dispositivo da impiegare senza mantello, ovvero con l'elemento di ritenzione 214, la predisposizione nella struttura di supporto per accogliere quest’ultimo avviene nella medesima maniera sopracitata (vedi tecnica di fresatura CAM o prototipazione SLS) con l’unica differenza che inserimento, posizionamento e orientamento avvengono mediante l'ausilio del rilievo di centraggio 280, mentre il mantenimento all’interno della struttura protesica è ottenuto per incollaggio con cementi compositi adesivi o acrilati già in uso nel settore dentale, permettendo l’aggrappaggio al moncone/abutment con l'elemento ritentivo 214, ma con un contatto integralmente in materia plastica che funge da ammortizzatore fra il moncone 11 o 111 e la protesi soprastante.
Si hanno così a disposizione diverse opzioni di ancoraggio per diverse soluzioni protesiche, che potrebbero in fase di progettazione e realizzazione laboratoriale rendersi necessarie a seguito di valutazioni sul paziente delle funzioni biomeccaniche masticatorie, estetiche e delle pratiche igieniche quotidiane e professionali.
Con un dispositivo comprendente moncone, elemento ritentivo e mantello è possibile fornire ad un laboratorio dentale dei prefabbricati che possono essere inglobati nelle protesi con pratiche artigianali o direttamente in clinica dentale.
Con un dispositivo comprendente moncone, elemento ritentivo ma senza mantello, è prevista la realizzazione della protesi con sistemi CAD-CAM o prototipazione e sono rese disponibili le matematiche geometriche esterne, affinchè il laboratorio possa generare la sede per l’ingaggio dell'elemento di ritegno sulla struttura protesica che può essere inserita in laboratorio o eventualmente rimossa e sostituita periodicamente in clinica durante le periodiche sedute di igiene.
Con un assemblato tutto in plastica sono rese disponibili ad un laboratorio le matematiche geometriche esterne delle due parti 224 e 225 dell'elemento ritentivo 214, pre-assemblate, affinchè si possa creare la sede per l’alloggiamento e successivo incollaggio alla protesi che potrà essere inserita in clinica e o eventualmente rimossa e sostituita periodicamente durante le periodiche sedute di igiene.
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi preposti.
In particolare, con il trovato si è messo a punto a punto un dispositivo che consente il facile montaggio su impianti di tipo in sè noto, anche già applicati al paziente, di qualsivoglia protesi secondo i più noti sistemi di fissaggio tra protesi e moncone/abutment.
Inoltre, con il trovato si è messo a punto un dispositivo che consenea il facile posizionamento di una protesi indipendentemente dall'inclinazione dell'impianto nell'osso del paziente.
In più, con il trovato si è messo a punto un dispositivo che con un ridotto numero di componenti sa offrire caratteristiche tecniche non inferiori rispetto alle tecnologie implantari di tipo noto, ed anzi accorpa nel medesimo ridotto numero di componenti le migliori peculiarità dei sistemi noti.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i componenti ed i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni sono stati apposti al solo scopo di aumentare l'intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull'interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (10, 110) per l'installazione nel cavo orale di protesi dentarie a supporto implantare, che si caratterizza per il fatto di comprendere - un moncone (11, 111), costituito da una porzione di base (12, 112) dalla quale si sviluppa una porzione troncoconica, in alternativa coassiale (13) rispetto ad un asse principale (X) di detta porzione di base (12), o inclinata (113) rispetto ad esso, - un elemento ritentivo di tenuta ed aggrappaggio (14, 214), sagomato per essere montato su detta porzione troncoconica (13, 113), su detto elemento ritentivo (14, 214) essendo definite almeno una prima parte (15) di fissaggio a scatto su detto moncone (11), e almeno una seconda parte (16) di fissaggio a scatto, in alternativa o con un mantello (17), preposto ad essere incorporato in una protesi dentale (18), o direttamente con una protesi dentale (18).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, che si caratterizza per il fatto che dalla porzione di base (12) si sviluppa, dalla parte opposta rispetto alla porzione troncoconica (13), un gambo filettato (19) preposto all'avvitamento ad un corpo implantare (20).
  3. 3. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che in adiacenza alla porzione di base (12) è presente un corpo anulare (21), rimovibile, circondante parte del gambo filettato (19) e recante una sede assiale (22) di impegno con una testa (23) del corpo implantare (20).
  4. 4. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detto elemento ritentivo (14) è costituito da un corpo a bicchiere, comprendente una parete centrale (24) e una parete laterale (25), in corpo unico tra loro.
  5. 5. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detta almeno una prima parte (15) di fissaggio a scatto di detto elemento ritentivo (14) con detto moncone (11) comprende: - due opposte appendici laterali d'impegno (26, 27), elasticamente deformabili, definite su detta parete laterale (25), - e due appendici centrali d'impegno (28, 29), elasticamente deformabili, sviluppantisi dalla parete centrale (24) verso l'interno dell'elemento ritentivo (14).
  6. 6. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che ciascuna delle appendici laterali (26, 27) è definita a sbalzo in una corrispondente apertura (30, 31) realizzata sulla parete laterale (25) e presenta un rilievo interno di ritegno (32, 33).
  7. 7. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che ciascuna delle appendici centrali (28, 29) presenta una sagomatura di aggancio (34, 35) sviluppantesi in direzione radiale, rispetto all'asse (X).
  8. 8. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detto moncone (11) presenta: - una scanalatura perimetrale (40), definita sulla porzione troncoconica (13), preposta ad accogliere i rilievi interni di ritegno (32, 33), - una cavità assiale (41), definita sull'estremità della porzione troncoconica (13), al cui interno è definito un incavo anulare (42) atto a definire un sottosquadro per l'aggancio delle sagomature di aggancio (34, 35) delle appendici centrali (28, 29).
  9. 9. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detta porzione troncoconica (13) presenta delle sagomature di centraggio (44) atte ad essere affacciate a corrispondenti controsagomature (45) definite internamente all'elemento ritentivo (14).
  10. 10. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detta seconda parte (16) di fissaggio a scatto è costituita da un rilievo longitudinale sviluppantesi sulla superficie esterna dell'elemento ritentivo (14), detta seconda parte (16) essendo preposta all'inserimento in una corrispondente apertura ad asola (46) definita sul mantello (17).
  11. 11. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detto elemento ritentivo (214) è costituito da un corpo a bicchiere, comprendente una parete centrale (224) e una parete laterale (225), detta parete centrale (224) e detta parete laterale (225) essendo costituite ciascuna da un componente a sè stante, unite con mezzi di giunzione ad incastro.
  12. 12. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detta parete centrale (224) è costituita da un corpo discoidale (270), dal quale si sviluppano: - due opposte appendici laterali d'impegno (226, 227), elasticamente deformabili, sviluppantisi dal bordo del corpo discoidale (270), - e due appendici centrali d'impegno (228, 229, elasticamente deformabili, sviluppantisi verso l'interno dell'elemento ritentivo (214).
  13. 13. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che tra le appendici laterali (226, 227), dal bordo del corpo discoidale (270) si sviluppano, nella direzione dell'asse (X), due appendici d'appoggio (271, 272), preposte all'incontro con uno spallamento interno di posizionamento (273) definito all'interno della parete laterale (225).
  14. 14. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detta parete laterale (225) comprende due porzioni tra loro contigue in direzione assiale, una prima porzione (276) a sagoma sostanzialmente cilindrica, e una seconda porzione (277) a sagoma troncoconica.
  15. 15. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detta parete centrale (224) presenta, in corrispondenza di almeno una delle sue appendici d'appoggio (271, 272), una nervatura longitudinale (278), di centraggio rispetto alla parete laterale (225) in fase di assemblaggio, all'interno della parete laterale (225) essendo definita una controsagomata scanalatura longitudinale (279) atta ad accogliere tale nervatura longitudinale (278).
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