ITMI991646A1 - Dispositivo di autotensionamento per catene da neve - Google Patents

Description

Descrizione dell’invenzione avente pere titolo:

“DISPOSITIVO DI AUTOTENSIONAMENTO PER CATENE DA NEVE”

DESCRIZIONE

La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di autotensionamento per catene da neve o dispositivi antislittamento destinati ad essere montati sugli pneumatici di veicoli.

Quando un veicolo si trova su un fondo stradale coperto da neve, nevischio o ghiaccio, i suoi pneumatici non hanno una buona presa e si possono verificare pericolosi sbandamenti e slittamenti del veicolo. Per evitare tali inconvenienti si è soliti usare dei dispositivi antislittamento, comunemente chiamati catene da neve.

Le catene da neve, montate normalmente sulle ruote motrici del veicolo, intaccando la neve e/o il ghiaccio depositato sul fondo stradale, aumentano l’attrito sul battistrada permettendo una buona tenuta degli pneumatici del veicolo.

Come è noto una catena da neve è costituita, in generale, da due elementi laterali (catene, cavi flessibili, fili d’acciaio, funi o simili), che in condizione d’uso sono chiusi ad anello rispettivamente sul lato interno e sul lato esterno della ruota.

Questi elementi laterali sono collegati da una serie di spezzoni di catena variamente disposti per realizzare l attrito sul battistrada, il tutto completato da un dispositivo per la messa in tensione di detti elementi, noto con il nome di tenditore.

Normalmente questo dispositivo tenditore è costituito da un anello elastico munito di una serie di ganci che vengono fissati in diversi punti della parte esterna della catena oppure da un catenino tendicatena o ancora da uno o più eccentrici o leve.

Il mercato richiede dispositivi di tensionamento il cui montaggio sia sempre più facile e più rapido, che riduca i rischi di ferimento degli utilizzatori, che garantisca una certa sicurezza di fissaggio delle catene e che limiti il deterioramento degli pneumatici e dei cerchioni dell’ autovettura.

Infatti, ad esempio, il classico tenditore ad anello richiede il fissaggio di un notevole numero di ganci alle maglie delle catene, il che oltre a complicare l’operazione di montaggio può causare ferimenti delle mani dell’utilizzatore, nel caso esso dovesse scivolare dalle mani durante l’uso.

Altri dispositivi di tensionamento comprendono uno spezzone di catena terminale dell’elemento ad anello esterno che viene fatto passare in un blocchetto di non ritorno, che permette la trazione di tale catena terminale in un senso e impedisce spostamenti nell’altro senso. Lo spezzone di catena terminale viene tirato dall 'utilizzatore il più possibile ed agganciato all’elemento ad anello esterno del dispositivo anti slittamento.

Questo sistema non consente un buon tensionamento del dispositivo antislittamento. Infatti gli spezzoni di catena che collegano l’elemento ad anello interno all’elemento ad anello esterno che si trovano nella parte inferiore dello pneumatico, andando in battuta contro il battistrada non possono essere adeguatamente tensionati.

Come risultato, l’utilizzatore quando avvia l’autovettura, dopo aver percorso un centinaio di metri, sentirà le catene che si allentano; conseguentemente, per evitare possibili danni, sarà costretto ad arrestare l’autovettura, scendere e tensionare ulteriormente le catene.

Questi problemi sono risolti dal dispositivo di autotension amento per catene da neve descritto nella domanda di brevetto europeo N. 99830031, non ancora pubblicata e della stessa richiedente. Nella domanda di brevetto europeo N.

99830031 viene descritto un dispositivo di autotensionamento in cui un’estremità dell’elemento ad anello esterno delle catene da neve è agganciata ad un blocchetto di non ritorno e l’altra estremità comprende un tratto terminale libero. Il tratto terminale viene fatto passare attraverso il blocchetto di non ritorno che permette la sua trazione in un solo senso e non nel senso opposto. In tal modo, tirando il tratto terminale, è possibile mettere in tensione le catene e una volta che il tratto terminale è lasciato, il blocchetto di non ritorno evita rallentamento delle catene.

Sull’elemento ad anello esterno è previsto un blocchetto di immagazzinamento che contiene un elemento elastico. Tale elemento elastico, mediante trazione, viene tirato fuori dal blocchetto d’immagazzinamento e viene agganciato aH’estremità del tratto terminale. Grazie alla forza elastica di ritorno dell’elemento elastico e ad opportuni mezzi a scorrimento antiattrito, sistema scorrevole quali carrucole o simili, posizionate all’interno del blocchetto di immagazzinamento, l’elemento elastico viene richiamato entro il blocchetto d’immagazzinamento portando con sé il tratto terminale e garantendo in questo modo un autotensionamento delle catene da neve.

Tale sistema appare estremamente semplice e pratico per utilizzatore che deve agganciare il solo gancio dell’elemento elastico all’estremità del tratto terminale e non deve effettuare un’eccessiva trazione del tratto terminale perché tale trazione è eseguita dal ritorno dell’elemento elastico. Questo sistema però risulta avere una certa complessità costruttiva dovuta alla presenza delle carrucole girevoli posizionate all 'interno del blocchetto di immagazzinamento.

Scopo dell’invenzione è di eliminare gli inconvenienti dei dispositivi di tensionamento noti, e di realizzare un dispositivo di tensionamento per catene da neve che sia di semplice realizzazione, che garantisca un continuo e sicuro tensionamento delle catene e il cui montaggio risulti essere pratico, semplice e sicuro per l utilizzatore.

Tale scopo è raggiunto in accordo all’invenzione che presenta le caratteristiche elencate nell’annessa rivendicazione indipendente 1.

Realizzazioni preferite dell’invenzione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.

Il dispositivo di autotensionamento per catene da neve prevede un blocchetto di immagazzinamento avente una sede a spirale in cui si inviluppa l’elemento elastico che deve essere agganciato all’estremità del tratto terminale delTanello esterno che passa dal blocchetto di non ritorno. Secondo l’invenzione, il blocchetto di immagazzinamento non presenta alcun elemento scorrevole, come ad esempio, carrucole e simili, e consente di alloggiare un tratto di elemento elastico sostanzialmente più lungo rispetto ai blocchetti d’immagazzinamento della tecnica noto. Infatti l’elemento elastico avvolgendosi a spirale entro il blocchetto d’immagazzinamento sfrutta al massimo lo spazio a sua disposizione entro il blocchetto di immagazzinamento.

In un’ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione l’elemento elastico si avvolge in spire sovrapposte attorno ad un codolo cilindrico ricavato entro il blocchetto d’immagazzinamento. Intorno a parte del codolo cilindrico può essere previsto un anello girevole la cui superficie di contatto con il codolo cilindrico può essere realizzata in materiale anti attrito, ad esempio in teflon. L’elemento elastico quindi si avvolge intorno a detto anello girevole rimanendo in intimo contatto con esso.

Quando viene tirata l’estremità libera dell’elemento elastico, l’anello girevole gira in un senso permettendo la fuoriuscita dell’elemento elastico dal blocchetto d’immagazzinamento, quando viene interrotta la trazione, per azione della forza elastica, l’anelo girevole gira nel verso opposto, consentendo il rientro deH’elemento elastico entro il blocchetto d’immagazzinamento.

Ulteriori caratteristiche dell’invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita a sue forme puramente esemplificative, e quindi non limitative di realizzazione, illustrate nei disegni annessi, in cui:

la Fig. 1 è una vista frontale del dispositivo di autotensionamento, presa dalla parte esterna della ruota, in cui l’elemento elastico è dilatato e le catene applicate alla ruota sono allentate;

la Fig. 2 è una vista, come Fig. 1, del dispositivo di autotensionamento, con l’elemento elastico retratto e le catene applicate alla ruota tensionate;

la Fig. 3 è una vista ingrandita, di un particolare del dispositivo di autotensionamento delle Figg. 1 e 2;

la Fig. 4 è una vista parzialmente in esploso del dispositivo di autotensionamento di Fig. 3, con un blocchetto di immagazzinamento secondo una prima forma di realizzazione dell’invenzione;

la Fig. 5 è una vista in pianta di una metà del blocchetto di immagazzinamento di Fig. 4 aperto, con l’elemento elastico raccolto al suo interno secondo la prima forma di realizzazione dell’invenzione;

la Fig. 6 è una vista in pianta di un blocchetto di immagazzinamento secondo una seconda forma di realizzazione dell’invenzione;

la Fig. 7 è una vista in pianta di una metà del blocchetto di immagazzinamento di Fig. 6, con l’elemento elastico raccolto al suo interno;

la Fig. 8 è una vista in sezione del blocchetto di immagazzinamento secondo il piano di sezione VIII-VIII di Fig. 7.

Con l’ausilio delle figure viene descritto il dispositivo di autotensionamento secondo l’invenzione.

Nelle Figg. 1 e 2 è mostrata una ruota 1 di un veicolo sulla quale è applicata, quale dispositivo anti slittamento, una catena da neve, indicata nel suo complesso con il numero di riferimento 2.

La catena 2 comprende: un elemento (non visibile) chiuso a cerchio o ad anello sulla parte interna della ruota, un elemento 3 disposto a cerchio o ad anello sulla parte esterna della ruota e una serie di spezzoni di catena 10 antislittamento, disposti trasversalmente sul battistrada, che realizzano l’unione tra l’elemento esterno 3 e quello interno.

L’anello esterno 3 ad una sua estremità 4 è agganciato ad un blocchetto di non ritorno 5 e all’altra sua estremità 6 è collegato ad un tratto terminale di catena 7. Il tratto terminale 7 può essere realizzato anche in materiale plastico o qualsiasi altro materiale opportuno per evitare eventuali danneggiamenti del cerchione 8 della ruota, a seguito di sfregamenti con lo stesso.

Come meglio mostrato nelle Figg. 3 e 4 il blocchetto di non ritorno 5 comprende un gancio 9 per agganciarsi all’estremità 4 dell’elemento interno 3, un gancio 11 per agganciarsi ad uno spezzone di catena 10 ed un’apertura 12 per il passaggio del tratto terminale 7. Al blocchetto di non ritorno 5 è imperniato in 15 un nottolino di arresto 13. Il nottolino 13 è sollecitato da una molla 14 in modo tale che esso sia spinto contro una maglia del tratto terminale 7, agendo come un cricchetto.

In pratica con riferimento alla Fig. 3, è consentito lo scorrimento del tratto terminale 7 nel senso della freccia F, quando viene esercitata una trazione in tale direzione, mentre è impedito lo scorrimento nel senso contrario rappresentato dalla freccia R, e quindi vengono impediti eventuali allentamenti della catena da neve.

Quando la catena da neve deve essere smontata, basta esercitare una pressione manuale su un’estremità 50 del nottolino 13 che, ruotando intorno al perno 15, disimpegna la corrispondente maglia del tratto terminale 7. Il tratto terminale 7 può quindi essere tirato nella direzione della freccia R allentando la catena 2.

Nell’elemento ad anello esterno 3 è montato un blocchetto d’immagazzinamento 20 che contiene un cavo elastico 21 terminante in un gancio 22 destinato ad agganciarsi ad un elemento di impegno 100 fissato all’estremità libera del tratto terminale 7.

Come mostrato in Fig. 4 il blocchetto di immagazzinamento 20 comprende due semigusci 25 sostanzialmente speculari. Ciascun semiguscio 25 comprende una sede a spirale 26, formata da una serie di spire concentriche di diametro decrescente disposte planarmente.

La sede a spirale inizia con un’apertura 27 verso l’esterno del guscio 25 e termina con una sede allargata 34 prevista in posizione all’incirca centrale nel guscio. La sede a spirale 26 ha una conformazione concava atta ad accogliere il cavo elastico 2 1 che si avvolge a spirale entro essa.

Il cavo elastico 21, ad una sua estremità 40, è vincolato al gancio 22 e all’altra sua estremità presenta una testata 41 che viene bloccata nella sede allargata 34 del guscio 25.

Come mostrato in Fig. 5, il cavo elastico 21, partendo dalla testata 41, passa attraverso la sede a spirale 26 e fuoriesce dal semiguscio 25 attraverso l’apertura 27, in modo tale che l’estremità in cui è fissato il gancio 22 si trovi fuori dal semiguscio 25. A questo punto l’altro semiguscio 25 può essere montato sul primo semiguscio 25 in modo da formare il blocchetto d’immagazzinamento 20.

Quando debbono essere montate le catene 2, l’operatore afferra manualmente il gancio 22 ed opera una trazione del cavo elastico 21. Il cavo elastico 21 si dilata elasticamente scorrendo nella sede 26. A questo punto il cavo elastico 21, come mostrato in Fig. 1, si trova in una posizione pressoché di massima estensione e il gancio 22 può essere agganciato all’estremità libera 100 del tratto terminale 7 quando le catene 2 sono ancora allentate.

Un primo tensionamento delle catene si ha per l’azione manuale dell’operatore e per la trazione elastica del cavo 21, che rientra in parte entro il blocchetto di immagazzinamento 20, trascinando con sé il tratto terminale 7. Questo primo tensionamento delle catene 2 è solo parziale poiché alcuni spezzoni di catena 10 bloccati tra battistrada e fondo stradale, non possono essere tensionati. Quando l’operatore avvia il veicolo, gli spezzoni di catena 10 che prima erano bloccati tra battistrada e fondo stradale si liberano. Poiché l’azione di trazione elastica del cavo elastico 21 è continua, il tratto terminale 7 verrà ulteriormente tirato dal cavo elastico 21, provocando il tensionamento anche delle parti di catena che prima non erano state adeguatamente tensionate, come mostrato, ad esempio, in Fig. 2.

La conformazione a spirale della sede 26 ricavata nei semigusci 25, oltre ad allungare il percorso del cavo elastico all’interno del blocchetto di immagazzinamento 20, consente uno scorrimento dolce del cavo, tangenzialmente alle spire della sede 26, riducendo al minimo gli attriti.

Nelle Figg. 6 - 8 è mostrata una seconda forma di realizzazione del blocchetto di immagazzinamento 20, in cui il cavo elastico 21 è avvolto in esso a spire sovrapposte, anziché a spire complanari. In Fig. 6 sono mostrati due semigusci 70, almeno uno dei quali presenta, in posizione centrale, un codolo cilindrico 71 attorno al quale è ricavata una sede ad anello 72. In almeno uno o entrambi i semigusci 70, la sede ad anello 72 presenta un’apertura 73 che si dirige verso l’esterno del rispettivo semiguscio 70. Uno solo dei semigusci 70 presenta una sede allargata 74 atta ad accogliere la testata 41 dell’elemento elastico 21.

Come mostrato nelle Figg. 7 e 8, l’elemento elastico 21 viene alloggiato nella sede 72 e si avvolge attorno al codolo 71 in spire concentriche sovrapposte. Intorno ad almeno parte del codolo 71, in particolare intorno al codolo del semi-guscio non presentante la sede 74 per la testata 41, può essere posizionato un anello girevole, non mostrato, la cui superficie a contatto con il codolo 71 è realizzata preferibilmente in materiale anti attrito, ad esempio teflon, in modo da poter girare liberamente attorno al codolo stesso. L’elemento elastico 21 rimane in intimo contatto con l’anello girevole e quindi l’espansione o la contrazione dell’elemento elastico 21 provocano la rotazione in un verso o nel verso opposto dell’anello girevole.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di autotensionamento per catene da neve (2) comprendente un elemento (3) esterno chiudibile ad anello, atto ad essere posto sulla parte esterna della ruota (1), un elemento interno chiudibile ad anello, atto ad essere posto sulla parte interna della ruota (1), detti elementi interno ed esterno essendo congiunti da elementi (10) variamente composti realizzanti l’attrito sul battistrada, detto elemento esterno (3) presentando un tratto terminale (7) atto ad essere tirato per mettere in tensione la catena (2), su detto elemento esterno (3), essendo previsto un blocchetto d’immagazzinamento (20) contenente un elemento elastico (21) atto a vincolare, tensionare e trattenere detto tratto terminale (7), previo passaggio dello stesso in un blocchetto di non ritorno (5) che ne consente lo scorrimento solo nel senso di tensionamento di dette catene (2) e non nel senso opposto di allentamento, caratterizzato dal fatto che detto blocchetto d’immagazzinamento (20) prevede un percorso a spirale (26, 72) in cui si avvolge e scorre detto elemento elastico (21).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto percorso a spirale è ottenuto mediante una sede a spirale (26) formata da spire a raggio decrescente disposte sullo stesso piano.
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta sede a spirale (26) presenta un’apertura (27) verso l’esterno del blocchetto di immagazzinamento (20) e una sede allargata (34) disposta in posizione centrale del blocchetto di immagazzinamento, atta a bloccare un’estremità dell’elemento elastico (21).
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto percorso a spirale è formato da una sede ad anello (72) in cui si avvolge in spire sovrapposte dello stesso diametro l’elemento elastico (21).
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta sede ad anello (72) è ottenuta mediante un codolo cilindrico (71) disposto in posizione centrale nel blocchetto di immagazzinamento (20), attorno al quale l’elemento elastico è avvolto in spire sovrapposte dello stesso diametro.
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che è previsto un anello girevole montato girevolmente attorno a detto codolo (71), in modo tale che l’elemento elastico (21) rimanga in intimo contatto con detto anello girevole e detto anello girevole sia libero di girare attorno al codolo (71).
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che le superfici di contatto tra detto anello girevole e detto codolo (71) sono in materiale a basso coefficiente di attrito.
8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto blocchetto di immagazzinamento è formato da due semi gusci (25; 70) sostanzialmente speculari.
9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto blocchetto di non ritorno (5) è montato su detto elemento esterno (3) chiudibile ad anello.
10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di non ritorno (5) comprende un nottolino (13) di arresto sollecitato da un mezzo a molla (14) che lo spinge contro detto tratto terminale (7), agendo come cricchetto, detto nottolino (13) essendo azionabile manualmente per permettere lo scorrimento del tratto terminale (7) nel senso di allentamento delle catene (2).