ITMI990147A1 - Apparecchiatura automatica per l'analisi elettroforetica elettrochimica e chimica ad elevata funzionalita' - Google Patents

Apparecchiatura automatica per l'analisi elettroforetica elettrochimica e chimica ad elevata funzionalita'

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ITMI990147A1
ITMI990147A1 ITMI990147A ITMI990147A1 IT MI990147 A1 ITMI990147 A1 IT MI990147A1 IT MI990147 A ITMI990147 A IT MI990147A IT MI990147 A1 ITMI990147 A1 IT MI990147A1
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Giuseppe Campanile
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Helena Lab Italia Spa
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale
La presente invenzione si riferisce ad una apparecchiatura automatica per l'analisi elettroforetica, elettrochimica e chimica ad elevata funzionalità.
Nel campo delle analisi elettroforetiche, elettrochimiche e chimiche, non sono attualmente presenti sul mercato ed in uso macchine con una automazione spinta. E' necessario usare varie macchine poste in successione e dedicate a svolgere una particolare fase dell'analisi. In tal modo, si deve in continuo prevedere la presenza di operatori che seguano tali fasi operative nelle varie macchine e consentano di svolgere l'analisi completa in tempi accettabili, seppur ancora lunghi.
Inoltre, le macchine di analisi note hanno limitazioni d'uso per certi materiali e per certe metodologie e quindi non sono utilizzabili in modo generale. Questo problema determina forti limitazioni e costi maggiori per potere avere a disposizione macchine ulteriori e poter svolgere le analisi richieste dall'utenza.
In generale infatti vi può essere la necessità di utilizzare supporti di agarosio, acetato di cellulosa o altri supporti adatti alle procedure elettroforetiche. Con i supporti elettroforetici appena menzionati il sistema deve poter effettuare qualsiasi tipo di analisi elettroforetica compreso il test di immunofissazione. Sì noti che i supporti sono chiamati comunemente strisce elettroforetiche.
Inoltre, all'inizio del procedimento l'utente deve poter scegliere di far assorbire soluzione tampone alle strisce oppure asciugarle prima della fase della deposizione dei campioni biologici da analizzare. Poi, sulle strisce devono poter essere depositati campioni biologici e la striscia, su cui possono essere depositate tante piccole quantità di campione di tipo diverso, deve poter essere collocata tra due soluzioni dello stesso tipo, e sottoposta per alcuni minuti ad una differenza di potenziale.
E' infatti tramite questa operazione che le proteine presenti all'interno dei vari campioni si muovono sulla striscia occupando posizioni diverse. Infatti all'interno di un singolo campione ci sono moltissimi tipi di proteine che hanno una mobilità diversa le une dalle altre. Quindi alcune proteine si sposteranno di più rispetto ad altre. E questa fase prende il nome di migrazione.
Ancora successivamente il sistema deve poter eseguire operazioni differenti a seconda della metodica che si sta eseguendo. Le strisce, ad esempio, devono poter essere sottoposte a fasi quali asciugatura, pressatura, deposizione di antisieri, risciacquo, colorazione e decolorazione.
Si deve poi tenere conto che l'ordine con il quale debbono essere eseguite queste fasi cambia da una procedura all'altra, a seconda del test che si sta effettuando e l'operatore non ha la flessibilità richiesta avendo a disposizione macchine diverse per le singole fasi.
Si noti che nella maggior parte dei casi, alla fine del procedimento composto dalle varie fasi condotte su diverse macchine, la striscia subisce una fase di colorazione dove le proteine vengono colorate con un particolare tipo di colorante che le mette in evidenza, in modo tale da essere visionate dall 'utilizzatore.
I tracciati che si ottengono in questo modo devono essere letti con una apposita macchina e poi sia stampati per l'utente ed a volte archiviati.
1Scopo generale della presente invenzione è quindi quello di realizzare una sola apparecchiatura che sia in grado di realizzare tutte le fasi richieste in un'analisi elettroforetica, elettrochimica e chimica, in precedenza brevemente esposte.
Questo scopo secondo la presente invenzione viene raggiunto tramite un'apparecchiatura automatica per l'analisi elettroforetica, elettrochimica e chimica ad elevata funzionalità come esposta nelle rivendicazioni allegate.
Le caratteristiche strutturali e funzionali di una apparecchiatura automatica per l'analisi elettroforetica, elettrochimica e chimica ad elevata funzionalità secondo l'invenzione saranno meglio evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati in cui:
la figura 1 è una vista in alzata del tutto schematica che mostra una apparecchiatura automatica di analisi nella quale si ha la possibilità di svolgere tutte le fasi in generale richieste dalle metodologie oggi utilizzate,
la figura 2 mostra la apparecchiatura nella stessa vista di figura 1 in diversa fase operativa, le figure 3, 4 e 5 mostrano una vista ingrandita di parte di figura 1 in tre diverse fasi operative, la figura 6 è una vista in alzata ingrandita di una singola striscia usata nell'apparecchiatura.
Con riferimento alla figura 1, è possibile rilevare che una apparecchiatura automatica per l'analisi elettroforetica, elettrochimica e chimica ad elevata funzionalità secondo l'invenzione è individuabile in sei blocchi o gruppi, che sono posizionati in modo opportuno ed interagiscono tra loro. Una tale soluzione costruttiva migliora la eventuale sostituzione di ciascun blocco per manutenzione o guasto e permette anche un collaudo separato dei vari blocchi.
La interazione tra i sei blocchi è comprensibile facendo riferimento alla figura 1 e si noti che i sei blocchi che compongono l'apparecchiatura sono:
- un blocco deposizione, distribuzione antisieri, pressatura, caricamento campioni da analizzare, indicato con 11,
- un cosiddetto rotore o manipolatore 12 per almeno una striscia 60 recante i campioni,
- un blocco vasche 13,
- un blocco di asciugatura 14,
- un densitometro 15, ed
- un blocco idraulico 16.
In questa prima parte della descrizione si fa specifico riferimento alle funzioni dei blocchi la cui disposizione e struttura generale verrà specificata in seguito con riferimento al loro funzionamento in dettaglio.
Il primo blocco indicato con 11 è la zona della apparecchiatura dell'invenzione ove si effettuano le operazioni di deposizione, distribuzione antisieri, pressatura, caricamento campioni da analizzare ed è senz'altro uno dei blocchi più importanti dell'intera apparecchiatura. Questo blocco svolge molte funzioni fondamentali nel funzionamento dell'apparecchiatura elencabili come segue:
- alloggiamento di campioni da analizzare, di carta assorbente necessaria alla pressatura di strisce di supporto e di depositori,
- deposizione di campioni sulle strisce,
- distribuzione di antisieri sulle strisce,
- pressatura delle strisce,
Si rileva infatti che i campioni biologici da analizzare sono posti su un supporto 20 contenuti in pozzetti 19 di tipo "monouso", che vengono inseriti in particolari piatti portacampioni 21 che sono posizionati e prelevati dal blocco 11 sopra citato.
Nell'apparecchiatura dell'invenzione, usualmente sono usati tre piatti portacampioni 21 ed ognuno può alloggiare circa quaranta campioni, per un totale di centoventi campioni. Questi piatti 21 sono asportabili dal blocco 11 permettendo così all'utilizzatore di lavorare in modo agevole durante la sistemazione dei campioni negli stessi.
Nei piatti portacampioni 21 è possibile inserire anche una carta assorbente 22 posta su un supporto blotter o piatto 23, quando le procedure in uso richiedono la pressatura della striscia. La carta assorbente 22 è alloggiata sul piatto 23 e assicurata saldamente allo stesso da pinze 24 che sono presenti su ognuno dei tre piatti portacampioni 21.
Sono poi previsti depositori 25, anch'essì di tipo monouso, che vengono alloggiati nella parte superiore del blocco 11 in analisi.
I depositori 25 sono alloggiati su una struttura 26 spostabile verticalmente verso i piatti portacampioni 21 e recano piccoli perni 27 che possono essere montati, ad esempio in numero di sei depositori da venti deposizioni ognuno.
! La struttura 26 porta inoltre camere antisieri 28, operativamente collegate tramite tubazioni 29 a siringhe 30 contenenti 1'antisiero, il cui stantuffo 31 è collegato ad una barra 32 spostata a comando da un relativo attuatore 33.
Si fa rilevare che il secondo blocco 12 comprende essenzialmente un rotore o manipolatore 34, ove si prevede secondo l'invenzione un gruppo meccanico che provvede a spostare in tutte le posizioni telai portastrisce 35, 36 all'interno della apparecchiatura verso gli altri blocchi.
Il rotore 34 è costituito da un braccio o barra portatela 39 su cui possono essere alloggiati tre telai portastrisce, indicati in tratteggio con 35, 36. Questo braccio 39 deve potersi spostare sia in verticale che in orizzontale in avvicinamento ed allontanamento rispetto agli altri blocchi, oltre che ruotare su se stesso per 360 gradi.
Nell'esempio mostrato, il braccio 39 si sposta solidale al rotore 34 per traslare rispetto agli altri blocchi della apparecchiatura sia lungo un primo binario 37 che rispetto ad un secondo binario 38, reciprocamente spostabili, in due direzioni orizzontale che verticale.
Inoltre, il braccio 39, che è solidale a rotore o manipolatore è dotato di rotazione rispetto al rotore 34 tramite un attuatore schematizzato in 40 portato dal rotore stesso. Il braccio 39 può così essere ruotato su se stesso per 360 gradi attorno ad un asse 41, avente una direzione perpendicolare al foglio del disegno.
Nella apparecchiatura si è detto che sono anche presenti altri blocchi tra cui il blocco 13 comprendente una pluralità di vasche 42, 43, 44 e 45, ovvero contenitori che servono a contenere liquidi di vario genere. In queste vasche vengono immerse le strisce elettroforetiche per lavaggi, colorazione, decolorazione e migrazione elettroforetica.
Ad esempio la vasca 42 contiene selettivamente un colorante od un decolorante, mentre la vasca 44 acqua di lavaggio e risciacquo. Le vasche 43 e 45 contengono un liquido denominato soluzione tampone.
Si può poi notare che durante ì processi elettroforetici le strisce hanno bisogno di essere asciugate o ventilate con temperatura che variano dalla temperatura ambiente fino a 50-70°C.
Nella apparecchiatura dell'invenzione il blocco 14 è quello che provvede ad asciugare o ventilare le strisce è posizionato accanto alla vasca di colorazione 42.
All'interno di questo blocco 14 sono presenti sei ventole 46, di cui una sola indicata, per la ventilazione e tre resistenze 47 al quarzo per il riscaldamento. La temperatura è controllata tramite un sensore (non mostrato) posto davanti all'uscita del flusso d'aria e nella parte superiore è presente un termostato di emergenza 48 per eventuali anomalie.
Quando le strisce debbono essere asciugate o ventilate il rotore 34 provvede a posizionare le strisce davanti al blocco di asciugatura 14 che viene poi attivato con una temperatura e un tempo precedentemente impostati in un elaboratore 49 tramite un apposito programma software.
Alla fine del tempo programmato, il computer 49 provvede a disattivare l'asciugatura e il rotore 34 sposta le strisce nella fase successiva precedentemente impostata nel software.
Il blocco 15 consiste in una lampada 50, quale fonte di luce bianca localizzata, in modo tale da assumere la forma di una piccola linea, dove possono essere inseriti automaticamente dei filtri per avere a disposizione varie lunghezze d'onda. La luce della lampada 50 raggiunge una fotocellula 51. Quando una striscia elettroforetica viene posta tra la luce e la fotocellula, questa luce si muove sulla striscia nelle posizioni dove si dovrebbero trovare le eventuali proteine da identificare. Dove saranno presenti le proteine ci saranno delle bande colorate che .attenueranno la luce emessa prima di raggiungere la fotocellula. Queste variazioni di intensità luminosa saranno acquisite dalla fotocellula e verranno registrate dal computer 49 che gestisce il sistema, creando dei grafici e elaborando dei risultati numerici tramite il calcolo integrale delle aree'identificate.
Infine, il sesto blocco è un blocco idraulico in cui vi sono valvole 52, 53 e 54 utilizzate nella apparecchiatura e possono essere del tipo pinza-tubo.
Le valvole pinza-tubo sono valvole che permettono la separazione totale dei fluidi da qualsiasi parte meccanica e l'unica parte in contatto con il liquido che le attraversa è il tubo. Quando la valvola è chiusa, il tubo viene pinzato impedendo al liquido di passare e quando la valvola è aperta il tubo è liberato permettendo al liquido di passare.
Nell'apparecchiatura sono presenti due valvole 52 e 53 a sei canali e una valvola 54 a tre canali. Ogni valvola può aprire un solo canale alla volta.
Sono inoltre presenti due pompe peristaltiche 55 e 56 ed anche queste pompe sono del tipo a separazione totale dei fluidi.
Per cercare di descrivere un ciclo di lavoro completo, si può prendere in esame un test di 'immunofissazione su strisce di gel di agarosio. E' noto che il supporto di gel di agarosio è composto da uno strato di gel di agarosio 60 appositamente miscelato con sostanze che ne rendono noto il pH e ne garantiscono la stabilità nel tempo-Il gel 60 è stratificato sopra un supporto di maylar trasparente e flessibile 61 (figura 6) e questo tipo di supporto, denominato striscia, può essere sottoposto a flessione senza subire danneggiamenti. Si sottolinea che è-consigliabile non superare i 100 gradi di flessione.
Facendo riferimento alle figure si nota che il rotore 34 porta e muove una barra portatela! 39 con possibilità di movimento da sinistra a destra e viceversa, dall'alto in basso e viceversa, e la barra 39 può ruotare di 360°. Come visto sulla barra 39 sono' agganciati i telai portastriscia 35, 36, in numero da uno a tre telai contemporaneamente.
All'inizio della procedura, 1'utilizzatore della apparecchiatura estrae il piatto portacampioni 21 su cui sono montati il supporto portapozzetti 20 e il supporto blotter 23. L'utilizzatore inserisce i campioni da analizzare dispensati nei pozzetti monouso 19 sul portapozzetti 20 ed inserisce la carta assorbente 22 sopra il supporto blotter 23. La carta 22 ,è fissata allo stesso tramite due alette reggicarta 24 che si allargano premendole per inserire la carta assorbente 22 e quando vengono rilasciate serrano la carta assorbente 22 sopra il supporto blotter 23.
L'utilizzatore inserisce anche le siringhe 30 piene di antisiero che serve alla rilevazione delle componenti, ad esempio monoclonali, presenti nei campioni biologici da analizzare. Possono essere montate da un minimo di una sino ad esempio a trentasei siringhe.
Inoltre, possono essere montati da uno a tre piatti portacampioni 21 ed ogni piatto può contenere un massimo di quaranta campioni, per un carico massimo di centoventi campioni da analizzare.
Quando l'utilizzatore ha preparato i piatti portacampioni 21, tramite il computer 49 chiede alla apparecchiatura la possibilità di inserire le strisce di agarosio. Il rotore 34 trasla sul binario 37 avvicinandosi al blocco 11 e la barra portatela! 39 ruota, con gli eventuali telai 35, 36, ed in tal modo si allinea al blocco 11 (figura 2). La barra 39 ruota attorno all'asse 41 mettendosi in orizzontale e si posiziona al posto dei piatti portacampioni 21, che al momento sono al di fuori dell'apparecchiatura.
L'utilizzatore può a questo punto estrarre i telai 35, 36 dalla barra portatela! 39, inserire le strisce di agarosio 60 nei telai 35, 36 ed inserire nuovamente i telai 35, 36 sulla barra portatela! 39. Poi si abbassa la struttura 26 per inserire i depositori 25 negli appositi alloggiamenti 19.
A questo punto 1'utilizzatore da al computer 49 il comando per far allontanare i telai 35, 36 all'interno dell'apparecchiatura, poi inserisce i piatti portacampioni 21 dove ha posizionato precedentemente i campioni da analizzare, e da il comando di avvio per iniziare l'analisi dei campioni biologici.
A questo punto l'apparecchiatura esegue :in automatico tutte le operazioni memorizzate nella metodica che si vuole eseguire.
Per semplicità, si può considerare che l'utilizzatore abbia inserito una sola striscia di agarosio 60 con un solo telaio 35, 36 e un depositore 25 da diciotto posti per il test di immunofissazione.
La barra portatela! 39, solidale al rotore 34, trasla poi sul binario 38. Poi ruota la barra por'tatelaio 39 così che lo strato di agarosio 60 si dispone verso le resistenze 47 di riscaldamento del blocco 14. Le resistenze 47 e le ventole 46 si attivano per alcuni secondi asciugando la superficie dell 'agarosio per permettere una migliore deposizione dei campioni.
Dopo questa fase la barra portatelai 39, nella posizione al disopra del rotore 34, ruota il telaio 35, 36 in orizzontale con lo strato di agarosio 60 verso l'alto. I depositori 25 scendono nei pozzetti monouso 19 prelevando i campioni biologici da analizzare, restano alcuni secondi in questa posizione e si alzano di nuovo nella posizione precedente.
La barra portatelai 39 sposta, come detto nel modo precedente, la striscia di agarosio 60 sotto i depositori 25 che scendono di nuovo verso il basso depositando i campioni biologici sul supporto di agarosio 60 (figura 2). I depositori 25 restano in questa posizione per alcuni secondi per fare assorbire bene i campioni al supporto di agarosio, poi i depositori 25 si alzano di nuovo e la barra portatelai 39, portata dal rotore 34, si ritira da tale posizione.
La barra portatelai 39 ruota il telaio 35, 36 in orizzontale posizionando lo strato di agarosio verso il basso. La barra portatelai 39 comincia a scendere verso il basso (figura 3) e quando il telaio 35, 36 entra in contatto con elementi pressori 57, posti tra le vasche 43 e 45, la parte mobile 35 del telaio 36 inizia a far flettere la striscia 60 (figura 4).
Così facendo la striscia 60 si immerge nelle sue due parti estreme laterali nelle vasche 43 e 45 (figura 5). Quando la barra portatelaio 39 entra in contatto con i pressori 57, spinge anche un supporto rotante 58 che serve a garantire un perfetto parallelismo tra le vasche 43 e 45 e la barra portatelaio 39.
Nelle figure 3, 4 e 5 si possono vedere in successione il movimento di discesa del telaio 35, 36 e la sua posizione definitiva.
Il supporto rotante 58 non permette alla barra portatela! 39 di flettersi, in modo tale .da permettere alla striscia 60 di bagnarsi in modo uniforme da entrambi i lati.
A questo punto il computer 49 seleziona tramite la valvola 53 il liquido da inserire nelle vasche 43 e 45 tramite canali, non mostrati facenti parte della valvola 53, collegati tramite canali 62 a contenitori 63. Un canale 65 è usato come scarico dei liquidi non riutilizzabili che vengono scaricati in un contenitore 64 che si vuota periodicamente con intervalli di tempo proporzionali al numero di test effettuati sulla apparecchiatura.
1 Dopo aver selezionato il canale 62 collegato al contenitore 63 della soluzione necessaria al test di immunofissazione, la valvola 54 seleziona una linea opportuna 66 e viene attivata la pompa 56 che riempie la vasca della camera di migrazione identificata con 43. Successivamente la valvola 54 seleziona un diverso canale 67 e riempie un'altra vasca della camera di migrazione, e precisamente la vasca identificata con 45.
A questo punto la striscia 60 è bagnata alle estremità dal liquido presente nelle vasche 43 e 45 come visibile dalla figura 5. Come detto, questo liquido è normalmente chiamato tampone.
La apparecchiatura, tramite il computer 49, attiva l'alimentatore (non mostrato) che applica una tensione tra le due vasche 43 e 45. La vasca 43 è a potenziale positivo e la vasca 45 a potenziale negativo e sulla striscia 60 scorre una corrente che va dal catodo (vasca 45) verso l'anodo (vasca 43).
E' tramite questa operazione che le proteine presenti all'interno dei vari campioni biologici precedentemente depositati sulla striscia si muovono sulla striscia occupando posizioni diverse che dipendono dalle caratteristiche delle singole proteine. Questa fase prende il nome di "migrazione" ed ha una durata che varia da una analisi all'altra.
Dopo la migrazione il rotore 34 risale verso l'alto e ruota la barra portatelai 39 in orizzontale con lo strato di agarosio verso l'alto. Poi, si sposta lungo il binario 37 ed inserisce la striscia sotto le camere antisieri 28 e adagia la striscia sulla carta assorbente 22. A questo punto le camere antisieri 28 si abbassano sopra la striscia 60 fino a comprimerla contro la carta assorbente 22.
La barra 32 è spostata a comando dell'attuatore 33 verso l'alto muovendo il pistone della siringa 30 che spinge il liquido (antisiero) presente all'interno della siringa 30 nel tubazione 29 fuori dalla stessa.
1 II liquido attraverso la tubazione 29 arriva nella camera antisieri 28, variamente sagomata, e viene distribuito su una parte della striscia 60 in una posizione esattamente uguale a quella in cui sono posizionate le proteine di un singolo campione biologico. Dopo che il pistone della siringa 30 ha raggiunto la massima compressione la barra 32 si ferma e si sposta di nuovo verso il basso trascinata dall'attuatore 33, aspirando il liquido dalla camera antisieri 28 e riempiendo di nuovo la siringa 30. Questa operazione lascia un sottilissimo strato di antisiero sopra la striscia di agarosio.
Possono essere montate ad esempio un massimo di trentasei siringhe ed un minimo di una, ogni siringa viene utilizzata per un singolo campione biologico e ogni'siringa può essere piena di un antisiero diverso o altro tipo di liquido, in quanto nessun liquido di ogni, singola siringa va in contatto con quello di un'altra siringa. La barra 32 può spingere tutte le siringhe.
'Dopo questa operazione l'apparecchiatura rimane in questa posizione per alcuni minuti in modo che la striscia di agarosio assorba il sottile strato di antisiero sopra di essa. Successivamente la camera antisieri 28 si muove verso l'alto ed in questa posizione la striscia rimane per alcuni minuti per permettere all’antisiero di reagire con le proteine (incubazione). Dopo questa fase la barra 39 ed il rotore 34 rispostano la striscia nel punto iniziale, ruota la barra portatelai 39 in verticale e scende verso il basso inserendo il telaio portastriscia 35, 36 all'interno della vasca 44.
A questo punto il computer 49 seleziona tramite la valvola 53 il liquido da inserire nella vasca 44 tra i canali appositi, la valvola 54 seleziona una linea 68 e viene attivata la pompa 56 che riempie la vasca 44. Questa operazione è chiamata "lavaggio".
La barra portatelai 39 risale verso l'alto e ruota il telaio attorno all'asse 41 in orizzontale con lo strato di agarosio verso il basso. Poi, sposta la striscia sotto le camere antisieri 28 ed adagia la striscia sulla carta assorbente 22. Le camere antisieri 28 si abbassano sopra la striscia fino a comprimerla contro la carta assorbente 22. La striscia 60 risulta schiacciata tra la carta assorbente 22 e la camera antisieri 28. L’agarosio comincia a rilasciare il liquido presente al suo interno sulla carta assorbente 22 che con il suo elevato potere assorbente assorbe tutto l'antisiero in eccesso che non si è legato con le proteine dei campioni biologici presenti sulla striscia. E questa operazione viene chiamata "pressatura".
Le fasi del lavaggio e della pressatura possono essere ripetute più volte per garantire una completa estrazione dell'antisiero in eccesso presente sul supiporto di agarosio. Per questo test possono bastare due cicli di lavaggio e due cicli di pressatura.
Successivamente la barra portatelai 39 ruota il telaio in verticale e si posiziona con lo strato di agarosio verso il riscaldatore 47 e le ventole 46 si attivano per alcuni minuti asciugandolo e disidratandolo completamente.
Alla fine dell'asciugatura della striscia la barra portatelai 39 si riposiziona e, mantenendo il telaio in verticale, scorrendo lungo i binari, lo posiziona all'interno della vasca di colorazione 42. Poi, l'apparecchiatura seleziona tramite la valvola 52 il liquido da inserire nella vasca 42 tramite la linea 69 e viene attivata la pompa 55 che riempie la vasca 42.
Il liquido che in questa fase è inserito nella vasca 42 è un particolare colorante per proteine e questa operazione prende il nome di colorazione.
Il telaio con la striscia 60 resta immerso all’interno del liquido per alcuni minuti.
Trascorso questo tempo il computer 49 seleziona tramite la valvola 52 il canale dove scaricare il colorante presente all'interno della vasca 42 e attiva la pompa 55 per aspirare il liquido dalla vasca 42. Quando la vasca 42 è stata vuotata del colorante il computer 49 seleziona tramite la valvola 52 un nuovo liquido da inserire nella vasca 42 tra i canali presenti ed è attivata la pompa 55 che riempie la vasca 42.
il liquido che in questa fase viene inserito nella vasca 42 è un decolorante che provvede a togliere dalla striscia precedentemente colorata il colorante in eccesso. In questo modo le uniche bande colorate che rimangono sulla striscia sono quelle dove ;sono presenti delle proteine. Questa operazione prende il nome di decolorazione.
Le fasi di colorazione e decolorazione possono essere intervallate da cicli di asciugatura, e possono essere ripetute più volte.
Alla fine delle fasi di colorazione e decolorazione la barra portatela! 39 si riposiziona e, mantenendo il telaio in verticale, lo posiziona all'interno del densitometro 15 tra la lampada 50 e la fotocellula 51. In questo modo la striscia 60 posta sul telaio è attraversata da una luce che emessa dalla lampada 50 raggiunge la fotocellula 51.
.Questa luce si muove sulla striscia nelle posizioni dove si dovrebbero trovare le eventuali proteine da identificare ed ivi ci saranno bande colorate che attenuano la luce emessa dalla lampada 50 prima di raggiungere la fotocellula. 51. Queste variazioni di intensità luminosa sono acquisite dalla fotocellula 51 e vengono registrate dal computer che gestisce la apparecchiatura, creando dei grafici e elaborando dei risultati numerici tramite il calcolo integrale delle aree identificate.
La apparecchiatura a questo punto ha terminato tutte le operazioni e l'utilizzatore può controllare i risultati e decidere di stamparli o inviarli ad un computer esterno. Tutti i dati verranno mantenuta in archivio all'interno del computer.
Il programma inserito nel computer 49 offre la possibilità di programmare l'ordine delle operazioni, tempi· e temperature con grande flessibilità e adattabilità a qualsiasi tipo di problematica.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI i1. Apparecchiatura automatica per l'analisi elettroforetica, elettrochimica e chimica ad elevata funzionalità per l'analisi di strisce (60) recanti campioni da analizzare, caratterizzata dal fatto di comprendere sei blocchi strettamente correlati, ma separabili tra loro, ove detti blocchi sono un primo blocco dì deposizione, distribuzione antisieri, pressatura, caricamento campioni da analizzare (11), un blocco rotore o manipolatore (12) di almeno una striscia (60) recante detti campioni, un blocco vasche (13), un blocco di asciugatura (14), un blocco densitometro (15), ed un blocco idraulico (16) correlati tramite un computer (49), in cui detto rotore (12) è costituito da un braccio o barra portatelai (39) su cui è alloggiato almeno un telaio portastrisce (35, 36), detto braccio (39) potendosi spostare (37, 38, 40, 41) sia in verticale che in orizzontale in avvicinamento ed allontanamento rispetto a detti blocchi, oltre che ruotare su se stesso per 360°.
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto primo blocco comprende almeno una camera antisieri (28) spostabile in avvicinamento ed allontanamento rispetto ad un supporto blotter o piatto (23), recante superiormente una carta assorbente (22), assicurata saldamente da pinze (24) a detto supporto (23).
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto supporto (23) è disposto su un sottostante piatto portacampioni (21).
  4. 4. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta almeno una camera antisieri (28) è posta solidale ad una struttura (26) spostabile verticalmente verso un piatto portacampioni (21) recante detto supporto (23).
  5. 5. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che a detta almeno una camera antisieri (28) è collegata tramite una tubazione (29) ad almeno uno siringa (30) dotata di un attuatore (33).
  6. 6. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che su detta struttura (26) sono previsti depositori (25) che collaborano con un supporto (20) contenente in pozzetti (19) detti campioni biologici da analizzare.
  7. 7. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta almeno una camera antisieri (28) e detti depositori (25) sono di tipo "monouso" .
  8. 8. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto blocco vasche (13) è collegato a detto blocco idraulico (16) che comprende valvole (52, 53, 54) del tipo pinza-tubo e pompe peristaltiche (55, 56) del tipo a separazione totale dei fluidi.
  9. 9. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che dette valvole (53, 52) sono .collegate a contenitori (63, 64) contenenti liquidi per effettuare prove, da inviare in dette blocco vasche (13).
  10. 10. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 o 8, caratterizzata dal fatto che detto blocco vasche (13) comprende una pluralità di vasche (42, 43, 44 e 45) in cui almeno parzialmente sono immerse strisce (60), una prima (42) di dette vasche contenendo un colorante od un decolorante, una seconda vasca (44) acqua di lavaggio e risciacquo ed una terza e quarta vasca (43, 45) una soluzione tampone.
  11. 11. Apparecchiatura automatica per l'analisi elettroforetica, elettrochimica e chimica ad elevata funzionalità per l'analisi di strisce (60) recanti campioni da analizzare come descritta ed illustrata nei disegni allegati
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