ITMI982847A1 - Dispositivo accessorio per interruttori di bassa tensione - Google Patents

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ITMI982847A1
ITMI982847A1 IT1998MI002847A ITMI982847A ITMI982847A1 IT MI982847 A1 ITMI982847 A1 IT MI982847A1 IT 1998MI002847 A IT1998MI002847 A IT 1998MI002847A IT MI982847 A ITMI982847 A IT MI982847A IT MI982847 A1 ITMI982847 A1 IT MI982847A1
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lever
accessory device
coupling
switch
breaker
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IT1998MI002847A
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Elio Jacovino
Claudio Redaelli
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Abb Ricerca Spa
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Description

Il presente trovato riguarda un dispositivo accessorio di comando per l'apertura di un interruttore elettrico ad esso associato in seguito ad una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un prefissato limite di soglia; più in particolare, il presente trovato è relativo ad un dispositivo accessorio, noto nella tecnica come relè di minima tensione, avente forma e caratteristiche migliorate.
Come noto, gli interruttori per applicazioni elettriche di bassa tensione, siano essi di tipo magnetotermico o differenziale, sono generalmente accoppiati con opportuni dispositivi accessori. Tali dispositivi sono convenzionalmente di due tipi, rispettivamente comandanti e comandati, a seconda che siano essi ad agire sull'interruttore comandandone un'azione o che effettuino un’azione in funzione di un comando ricevuto dall'interruttore stesso.
Un tipico esempio di dispositivo accessorio comandante è costituito da un relè di minima tensione, la cui funzione principale è quella di permettere la protezione di carichi connessi ad una linea di alimentazione, quali ad esempio motori elettrici, da condizioni di alimentazione non ottimali per il loro funzionamento. Infatti, il relè di minima tensione è alimentato da una tensione che è correlata con quella della linea a cui il carico da proteggere è collegato. Se il valore della tensione di alimentazione della linea scende sotto un livello di soglia, il relè interviene determinando l'apertura dell'interruttore ad esso associato e quindi l'interruzione dell'alimentazione del carico. Se ciò non avvenisse, il carico si troverebbe a lavorare in condizioni non ottimali che potrebbero causare malfunzionamenti e addirittura danneggiamenti del carico stesso.
L'interruttore, in conseguenza dell'intervento di apertura determinato dal relè, aziona tramite opportuni leverismi un meccanismo cinematico all'interna di un dispositivo di segnalazione dello stato dell'interruttore ad esso associato, che costituisce quindi un dispositivo comandato. A sua volta, il dispositivo comandato fornisce agli operatori un segnale corrispondente allo stato attuale dell'interruttore.
Per ciò che riguarda l'accoppiamento tra interruttore e dispositivi accessori, una delle soluzioni generalmente adottate prevede il posizionamento di tutti gli accessori da un medesimo lato dell'interruttore rispetto ad una visione frontale dello stesso. In questo caso, il collegamento meccanico tra interruttore e accessori è ottenuto mediante l'impiego di un albero sagomato con più sbalzi che trasmette i movimenti tra i diversi componenti, secondo una soluzione particolarmente svantaggiosa sia dal punto di vista produttivo che funzionale. Infatti, l’albero utilizzato richiede accurate lavorazioni meccaniche per la definizione degli sbalzi e dei dimensionamenti necessari a tener conto dei diversi livelli di sforzo e degli elevati giochi in campo. Ne consegue un aggravio dei costi realizzativi e potenzialmente una diminuzione della precisione e dell'affidabilità complessiva dell'insieme interruttori-dispositivi accessori.
Un'altra soluzione adottata per l'accoppiamento interruttore-dispositivi accessori è quella di suddividere i dispositivi sui due lati dell'interruttore; in particolare, rispetto ad una visione frontale dell'interruttore, i dispositivi accessori comandanti, oggetto del presente trovato, sono sempre montati dalla stessa parte dell'interruttore, ad esempio a sinistra, mentre quelli comandati sono montati dall’altra, a destra.
Questa soluzione di accoppiamento è particolarmente vantaggiosa rispetto a quella precedentemente descritta sia perchè facilita decisamente gli utilizzatori nelle applicazioni pratiche, sia perchè permette di utilizzare un albero con meno sbalzi e quindi di più semplice ed economica realizzazione meccanica; inoltre, gli sforzi meccanici che si vengono ad instaurare sono più bilanciati e i giochi ridotti.
L'inconveniente di questa soluzione risiede nel fatto che gli interruttori di bassa tensione, sia magnetotermici che differenziali, hanno contatti mobili meccanicamente diversi tra loro e che, in funzione di specifiche applicazioni e/o delle normative nazionali vigenti, possono essere diversamente posizionati all'interno degli interruttori stessi. Ad esempio, facendo specifico riferimento ad un interruttore magnetotermico . di tipo bipolare, i contatti mobili comprendono contatti di fase e contatti di neutro meccanicamente diversi tra loro e che possono essere situati alternativamente sulla parte destra o sulla parte sinistra dell'interruttore stesso, rispetto ad una visione frontale di esso. Ne consegue che, essendo il relè di minima tensione un dispositivo accessorio comandante, viene generalmente montato sempre dalla stessa parte dell'interruttore, ad esempio a sinistra; ciò allo stato attuale della tecnica si riflette nella necessità di produrre più serie distinte di dispositivi di comando a seconda della struttura realizzativa dell'interruttore a cui andranno ad accoppiarsi, con aumento della complessità realizzativa e dei costi produttivi.
Inoltre, quando un dispositivo accessorio comandante è accoppiato ad un interruttore, i meccanismi cinematici di apertura dei contatti dell'interruttore possono essere negativamente influenzabili dai corrispondenti cinematismi del dispositivo accessorio stesso; in particolare, la velocità di apertura dell'interruttore potrebbe essere diminuita portando di conseguenza a malfunzionamenti o addirittura a rotture dell’interruttore stesso Un altro inconveniente è dato dal fatto che, nel caso di apertura dell'interruttore, causato ad esempio da una diminuzione della tensione di alimentazione al di sotto di un valore di guardia, allo stato attuale della tecnica i dispositivi accessori comandanti di tipo noto non sono dotati di mezzi di segnalazione visiva in loco che sporgano all'esterno del dispositivo e consentano una facile e immediata individuazione dell'interruttore intervenuto; ciò impedisce inoltre il ripristino del dispositivo accessorio senza l’intervento diretto sull'interruttore aperto.
Compito precipuo del presente trovato e quello di realizzare un dispositivo accessorio per l'apertura di un interruttore ad esso associato a seguito di una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia in cui l'accoppiamento con l'interruttore, sia esso differenziale o magnetetermico, avvenga in maniera del tutto indipendente dal posizionamento dei contatti all'interno di esso, con notevole beneficio dal punto di vista produttivo.
All'interno di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo accessorio per l'apertura di un interruttore ad esso associato a seguito di una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia in cui l’accoppiamento con l'interruttore non influenzi i meccanismi cinematici dell'interruttore stesso lasciandone quindi inalterate le caratteristiche di progetto, in particolare in termini di velocità di apertura dei contatti nel caso di sgancio per guasto.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo accessorio per l'apertura di un interruttore ad esso associato a seguito di una condizione dì tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia in cui vi sia una segnalazione visiva in loco di uno stato di interruttore aperto in seguito a detta condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo accessorio per l’apertura di un interruttore ad esso associato a seguito di una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia in cui vi sia la possibilità di ripristino del dispositivo accessorio senza intervento diretto sull'interruttore stesso.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo accessorio per l’apertura di un interruttore ad esso associato a seguito di una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia che sia di elevata affidabilità, di relativamente facile realizzazione ed a costi competitivi.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un dispositivo accessorio per l'apertura di un interruttore ad esso associato a seguito di una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia, comprendente un involucro isolante contenente un magnete fisso su cui è avvolta una bobina, un magnete mobile e morsetti di collegamento, caratterizzato dal fatto di comprendere :
- mezzi di azionamento comandati dal magnete mobile;
- mezzi cinematici di azionamento;
- mezzi di accoppiamento con l'interruttore collegati a detti mezzi cinematici di azionamento;
- mezzi di segnalazione visiva locale di uno stato di interruttore aperto a seguito di una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia.
Il dispositivo così concepito garantisce un accoppiamento con l'interruttore ad esso associato totalmente indipendente dalla struttura meccanica dell'interruttore e dal posizionamento dei contatti all'interno di esso. Inoltre, tale accoppiamento non influenza minimamente le prestazioni dell’interruttore, soprattutto in termini di velocità di apertura in corrispondenza di uno sgancio per guasto.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di forme di realizzazione preferite, ma non esclusive del dispositivo accessorio secondo il trovato, illustrate a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra schematicamente il dispositivo accessorio, secondo il trovato visto lateralmente, in una posizione corrispondente a quella di interruttore associato chiuso;
la figura 2 illustra schematicamente il dispositivo accessorio, visto lateralmente, in una posizione corrispondente a quella di interruttore associato aperto per intervento diretto di un operatore sull’interruttore stesso;
la figura 3 illustra schematicamente il dispositivo accessorio, visto lateralmente, in una posizione corrispondente a quella di interruttore associato aperto per una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un livello di soglia;
la figura 4 è una vista in prospettiva illustrante una leva di ripristino e segnalazione impiegata nel dispositivo secondo il trovato;
la figura 5 è una vista in prospettiva illustrante una leva di aggancio impiegata nel dispositivo secondo il trovato;
la figura 6 è una vista in prospettiva illustrante una leva di azionamento impiegata nel dispositivo secondo il trovato.
Con riferimento alle sopra citate figure, il dispositivo secondo il trovato comprende un involucro isolante 1 al cui interno è presente un elemento elettro-magnetico comprendente un magnete fisso 21 su cui è avvolta una bobina 12, e un magnete mobile 22, infulcrato in un punto 100, e a cui è associata una molla di richiamo 28.
In normali condizioni di funzionamento e cioè con interruttore associato chiuso, la bobina 12, i cui terminali sono collegati a morsetti di collegamento, è elettricamente alimentata mediante un opportuno circuito di alimentazione; in particolare, tale circuito fornisce una tensione di alimentazione che è funzione della tensione della linea in cui il dispositivo e l'interruttore ad esso associato sono inseriti. Nelle figure l e 2 è visibile un solo morsetto 16; in realtà il dispositivo comprende un secondo morsetto di collegamento 16 sovrapposto al primo.
In tal modo si genera un campo magnetico la cui intensità permette di contrastare la forza esercitata dalla molla di richiamo 28 sul magnete mobile 22 e di mantenere quest'ultimo accoppiato elettromagneticamente con il magnete fisso 21 nella posizione illustrata in figura 1.
In particolare, la forza di richiamo esercitata dalla molla 28 può essere opportunamente regolata tramite una vite di taratura 31 che agisce direttamente sulla molla 28 stessa. Ciò permette di rendere il dispositivo facilmente adattabile alle normative vigenti e/o alle specifiche necessità applicative.
Se la tensione di alimentazione della linea scende al di sotto di un prefissato limite di soglia, l'intensità del campo magnetico generato dalla bobina 12 non è più sufficiente a contrastare la forza esercitata dalla molla 28 che tira il magnete mobile 22 e lo porta nella posizione illustrata in figura 3. Vantaggiosamente, il movimento del magnete mobile 22 aziona un opportuno meccanismo cinematico che provoca l'apertura dell'interruttore secondo modalità che verranno descritte dettagliatamente in seguito .
Il dispositivo secondo il trovato comprende mezzi di accoppiamento con l'interruttore comprendenti una leva di sgancio 5, una leva di accoppiamento 6 e una leva di trasmissione 10 la cui funzione e i cui collegamenti sono descritti nel seguito.·
Mezzi di azionamento comandati dal magnete mobile comprendono una leva di azionamento 9.
Infine, sono previsti mezzi di segnalazione visiva locale di uno stato di interruttore aperto a seguito di una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia, i quali comprendono una leva di ripristino e segnalazione 7 e una leva di aggancio 11.
In particolare, la leva di trasmissione 10 dei mezzi di accoppiamento è infulcrata in un punto 101 dell'involucro 1, a cui è associata una molla di richiamo 25; sullo stesso punto di infulcraggio 101 è inoltre posizionata la leva di aggancio 11 mentre in un punto 103 è infulcrata la leva di ripristino e segnalazione 7. La leva di trasmissione 10 è connessa in modo svincolabile, mediante un cavallotto 32, a mezzi cinematici di azionamento, costituiti da una leva di azionamento 4, e alla leva di sgancio 5 infulcrate in un punto 102 dell'involucro 1; sulla leva 4 agisce una molla di azionamento 26 la cui funzionalità risulterà più in dettaglio in seguito .
Come illustrato in figura 6, la leva 4 presenta un pernotto 30 che può interagire con la superficie di un'asola 31 della leva 7 e una scanalatura 33 in cui può scorrere il cavallotto 32.
La leva di sgancio 5 comprende un pernetto 14 di accoppiamento con il meccanismo di sgancio dell'interruttore ed ha la peculiarità di presentare un settore dentato 2 la cui funzionalità verrà descritta in seguito.
Come visibile in figura 4, la leva di ripristino e segnalazione 7, oltre all'asola 31, presenta un risalto 34, su cui agisce una prima estremità di una molla 24, e un nottolino 35 che va ad interagire contro una parete sagomata 36 della leva di aggancio 11. Tale leva di aggancio 11, illustrata in figura 5, presenta inoltre un perno 50 su cui agisce la seconda estremità della molla 24. In pratica, nella posizione illustrata in figura 1, la molla 24 spinge da un lato contro il risalto 34 imponendo alla leva 7 un senso di rotazione orario e dall'altro contro il perno 50 imponendo alla leva 11 una rotazione antioraria. Ne consegue che le leve 7 e 11 si muovono l'una contro l'altra favorendo il contatto tra nottolino 35 e parete sagomata 36 e mantenendosi agganciate nella posizione di riposo illustrata in figura 1.
Il dispositivo secondo il trovato comprende inoltre la leva di azionamento 9 dei mezzi di azionamento comandati dal magnete mobile, infulcrata in un punto 100 dell'involucro 1, e a cui è connessa la molla di richiamo 28. La leva 9 è composta da due parti, di cui una prima parte sagomata in modo tale da definire una sede 42 per l'accoppiamento geometrico con il magnete mobile 22 e una seconda parte che si protende dalla prima e sulla quale sono ricavate due asole 37 e 38; in particolare l'asola 38 presenta un tratto sagomato 39 sostanzialmente rettilineo per lo scopo che verrà descritto in seguito.
Inoltre, sulla leva 9 è definita una aletta 40 avente un risalto sostanzialmente perpendicolare al piano medio della leva 9 e atta ad interagire con il perno 50 della leva 11 e con il nottolino 35.
Vantaggiosamente, il dispositivo secondo il trovato comprende una ulteriore leva di accoppiamento 6, infulcrata nel punto 103, avente un pernotto 15, per l'eventuale accoppiamento con il meccanismo cinematico dell'interruttore associato, e un settore dentato 3, operativamente accoppiato con il settore dentato 2 della leva di sgancio 5. In pratica, una volta che il meccanismo cinematico del dispositivo viene azionato, i due settori dentati 2 e 3 si ingranano l'uno con l'altro ruotando in modo relativo tra loro, con senso di rotazione opposto.
Questa soluzione costruttiva permette di rendere l ' accoppiamento del dispositivo accessorio con l'interruttore del tutto indipendente dal posizionamento dei contatti all'interno di esso. Infatti, al cambiare del posizionamento dei poli nell'interruttore, l'accoppiamento tra dispositivo accessorio e interruttore stesso può essere effettuato alternativamente sul perno 14 o sul perno 15; inoltre il cambiamento del senso di rotazione del meccanismo dell'interruttore in funzione del posizionamento dei poli, è reso ininfluente ai fini della funzionalità dell'accoppiamento interruttore-dispositivo dalla presenza dei due settori dentati 2 e 3 controrotanti.
E' da rimarcare il fatto che con questa soluzione il movimento del cinematismo all'interno del dispositivo non influenza minimamente quello corrispondente nell'interruttore in quanto il perno 15 può muoversi senza impedimenti all'interno dell'asola 38; ne consegue che, in condizioni di sgancio dell’interruttore per un guasto, le prestazioni operative dell'interruttore stesso, in termini di velocità di apertura, non sono in alcun modo alterate.
Un ulteriore aspetto innovativo del dispositivo di comando secondo il trovato è dato dal fatto che la leva 7 presenta una protuberanza sagomata 60 che, all'apertura dell'interruttore per una condizione di tensione di alimentazione sotto un prefissato limite, fuoriesce da una corrispondente apertura 61 ricavata nell'involucro 1 e permette quindi di segnalare visivamente in loco che l'interruttore ad esso associato è intervenuto per una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un determinato limite. Inoltre, la protuberanza 60 una volta fuoriuscita dall'involucro costituisce essa stessa un tasto su cui un operatore per qualsiasi esigenza può direttamente agire per ripristinare il dispositivo accessorio, senza necessità di intervenire sull'interruttore associato che rimane quindi aperto. La leva 7 svolge quindi contemporaneamente le funzioni di segnalazione locale di interruttore aperto e ripristino dello stesso dispositivo accessorio. In ulteriori forme di realizzazione non illustrate da figure, tale protuberanza potrebbe essere associata ad altre leve del meccanismo cinematico del dispositivo.
Verrà ora descritto il funzionamento del dispositivo secondo il trovato, partendo dalla situazione operativa illustrata in figura 1 corrispondente ad una posizione di interruttore associato chiuso.
Quando l'interruttore viene aperto per intervento manuale di un operatore che agisce direttamente sulla manopola di azionamento, il meccanismo dell'interruttore trasmette il movimento alla leva di trasmissione 10 che ruota nel senso indicato dalla freccia 105, tirando il cavallotto 32 e portandosi a fine manovra nella posizione illustrata in figura 2. La leva 4, sotto l'azione del cavallotto 32, ruota attorno al suo asse di infulcraggio 102, nel senso indicato dalla freccia 106, e si porta nella posizione illustrata in figura 2. Nel contempo, anche le leve 5 e 6 ruotano con rotazione opposta tra loro favorendo l'ingranaggio dei due settori dentati 2 e 3.
La parte restante del meccanismo non viene sostanzialmente interessata dal movimento in quanto la bobina 12 continua ad essere correttamente alimentata.
Quando la tensione di alimentazione della rete scende sotto un prefissato valore anche la tensione di alimentazione della bobina 12 diminuìsce corrispondentemente; di conseguenza, quando la tensione di alimentazione della bobina 12 scende sotto un prefissato valore di soglia, la forza di richiamo della molla 28 non è più efficacemente contrastata dal campo magnetico generato dalla bobina 12 e causa il distacco del magnete mobile 22 da quello fisso 21. Tale movimento viene trasmesso alla leva 9 che ruota anch'essa attorno al suo asse di infulcraggio 100. Con tale rotazione, il tratto sagomato 39 dell'asola 38 spinge contro il perno 15 della leva 6 imponendogli una rotazione nel senso indicato dalla freccia 107. Il settore dentato 3 si ingrana con il settore dentato 2 della leva 5 causando il movimento del perno 14 secondo la direzione indicata dalla freccia 108; in questo modo, l'interruttore riceve il movimento o direttamente tramite il perno 15 o indirettamente dalla leva 5 tramite il perno 14 e l'ingranaggio dei due settori dentati 2 e 3; inoltre, con tale rotazione la leva di sgancio 5 svincola il cavallotto 32 che diventa libero di scorrere nella scanalatura 33 della leva 4. Vantaggiosamente, la leva di azionamento 4, non più bloccata dal cavallotto 32, ruota sotto l'azione della spinta della molla 26 nella direzione indicata dalla freccia 106 e simultaneamente favorisce una più veloce rotazione della leva 5. Tale rotazione simultanea è ottenuta mediante una molla, non illustrata da figure, che è interposta tra le leve 4 e 5 e ne accoppia il movimento; tale molla può essere inserita in una sede 80 della leva 4.
In tale situazione viene quindi sfruttata l'energia potenziale precedentemente immagazzinata dalla molla 26 che, una volta liberata, fornisce la forza necessaria a garantire il tempestivo e rapido movimento del meccanismo e il conseguente corretto intervento dell'interruttore.
Inoltre, durante la rotazione, l'aletta 40 della leva 9 interagisce con il perno 50 spingendolo verso l'interno del dispositivo e svincolando la parete sagomata 36 dall'aggancio con il nottolino 35. In questo modo, la leva 7 spinta dall'azione della molla 24 sul risalto 34 ruota attorno all’asse di infulcraggio 103, e la protuberanza sagomata 60 fuoriesce dall'involucro 1, attraverso una apertura 61, segnalando visivamente in loco che l'interruttore è intervenuto per una condizione di tensione inferiore al limite prefissato. A fine manovra, la leva di trasmissione 10, seguendo il movimento dell'interruttore associato, si porta nella posizione illustrata in figura 3 con il cavallotto 32 che riaggancia le leve 4 e 5.
In questa situazione, un operatore può quindi ripristinare il dispositivo accessorio agendo semplicemente sulla protuberanza 60; infatti premendo la protuberanza 60 il nottolino 35 spinge contro l'aletta 40 della leva 9 fino a portarsi in una posizione idonea al riaggancio con la parete sagomata 36; tale riaggancio è favorito dalla spinta esercitata dalla molla 24 che agisce su un risalto 70 della leva 11 stessa. La spinta esercitata sull'aletta 40 della leva 9 favorisce inoltre l'avvicinamento del magnete mobile 22 verso quello fisso 21 e la riduzione quindi del traferro esistente. In questo modo si ha il vantaggio di poter ottimizzare il dimensionamento della parte elettromagnetica (magnete mobile 22-magnete fisso 21 e bobina 12) con conseguente risparmio in termini di materiali, di ingombri e di costi.
In tali condizioni, se la tensione di alimentazione della linea è ancora al di sotto del limite prefissato, il dispositivo riscatta nuovamente in maniera analoga a quanto precedentemente descritto e impedisce la chiusura dell'interruttore e il ripristino dell'alimentazione del carico da esso protetto.
Il ripristino del dispositivo può anche essere ottenuto agendo sulla manopola di comando dell’interruttore. In questo caso, il movimento viene trasmesso dall'interruttore alla manopola 10 che, tramite il cavallotto 32 spinge la leva 4; il perno 30, durante il movimento della leva 4, agisce contro la superficie dell'asola 31 della leva 7 e la tira verso il basso facendola ruotare. Con tale rotazione, il nottolino 35 va ad accoppiarsi con la parete sagomata 36 e spinge verso il basso la protuberanza 40 analogamente a quanto precedentemente descritto. Anche in questo caso, se la tensione di alimentazione è ancora sotto il valore di soglia, il dispositivo determina la riapertura dell'interruttore.
Si è in pratica constatato come il dispositivo accessorio di comando secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato in quanto consente di effettuare un accoppiamento con l'interruttore in maniera indipendente dalla struttura meccanica dell’interruttore e dal posizionamento dei contatti all'interno di esso senza influenzarne minimamente le prestazioni; inoltre, tramite l’adozione dei particolari accorgimenti realizzativi precedentemente descritti, è resa possibile l'individuazione diretta in loco dell'apertura dell'interruttore con conseguente ripristino del dispositivo stesso.
Da non trascurare è il fatto che tutte le funzioni innovative e gli aspetti inventivi del dispositivo sono ottenibili utilizzando elementi e materiali di comune reperibilità in commercio con costi estremamente contenuti .
Il dispositivo accessorio così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo accessorio per l'apertura di un interruttore ad esso associato a seguito di una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia, comprendente un involucro isolante contenente un magnete fisso su cui è avvolta una bobina, un magnete mobile e morsetti di collegamento, caratterizzato dal fatto di comprendere: - mezzi di azionamento comandati dal magnete mobile; - mezzi cinematici di azionamento; mezzi di accoppiamento con l'interruttore collegati a detti mezzi cinematici di azionamento; mezzi dì segnalazione visiva locale di uno stato di interruttore aperto a seguito di detta condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia.
  2. 2. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento con l’interruttore comprendono due leve, rispettivamente di sgancio e di accoppiamento operativamente collegate tra loro e comprendenti ciascuna un perno per l'accoppiamento con l'interruttore.
  3. 3. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che le leve di accoppiamento e di sgancio sono operativamente collegate tra loro tramite due settori dentati, associati rispettivamente a dette leve, che si ingranano l'uno con l'altro ruotando i-n modo relativo tra loro, con senso di rotazione opposto.
  4. 4. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento con l'interruttore comprendono una leva di trasmissione operativamente collegata all'interruttore e a cui è associata una molla di richiamo.
  5. 5. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di azionamento comandati dal magnete mobile comprendono una leva di azionamento a cui è associata una molla di richiamo, detta leva di azionamento avendo una sede per l'accoppiamento geometrico con il magnete mobile, e un'asola presentante un tratto sostanzialmente rettilineo suscettibile di interagire con il perno della leva di accoppiamento .
  6. 6. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto di comprendere una vite di taratura atta a regolare la forza esercitata dalla molla di richiamo sulla leva di azionamento.
  7. 7. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi cinematici di azionamento comprendono una leva di azionamento presentante una scanalatura in cui scorre un cavallotto, atto a connettere in modo svincolabile detta leva di azionamento e la leva di sgancio alla leva di trasmissione.
  8. 8. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che a detta leva di azionamento sono associate una prima molla atta a fornire una quantità di energia necessaria all'apertura dell'interruttore e una seconda molla inserita in una sede della leva di azionamento e atta ad accoppiare operativamente la leva di sgancio e la leva di azionamento stessa.
  9. 9. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di segnalazione visiva locale di uno stato di interruttore aperto a seguito di detta condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia comprendono una leva di ripristino e segnalazione e una leva di aggancio, presentanti rispettivamente un nottolino e una parete sagomata geometricamente accoppiabili tra loro, detto nottolino essendo suscettibile di interagire con una aletta definita sulla superficie della leva di azionamento di detti mezzi di azionamento.
  10. 10. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la leva di ripristino e segnalazione presenta una protuberanza suscettibile di fuoriuscire da un'apertura dell'involucro in seguito all'apertura dell'interruttore per una condizione di tensione di alimentazione inferiore ad un limite di soglia.
  11. 11. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta leva di ripristino e segnalazione presenta un risalto su cui agisce una prima estremità di una molla, e un'asola atta ad interagire con un perno definito sulla superficie della leva di azionamento.
  12. 12. Dispositivo accessorio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che la leva di aggancio presenta un perno e una sede atti ad interagire con la seconda estremità di detta molla, sul perno di detta leva di aggancio agendo inoltre detta aletta.
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