ITMI960325A1 - Procedimento per scaricare e raffreddare in un forno di incenerimento ceneri e scorie risultanti dalla combustione di rifiuti solidi urbani - Google Patents
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- Tests Of Electronic Circuits (AREA)
Abstract
Viene descritto un dispositivo di allineamento tra circuito stampato e flxture nella fase di test elettrico di circuiti stampati, comprendente, per ciascuna fixture (10, 10') una rispettiva piastra mobile (11, 11'), portante le spine di centraggio (2, 2'), ciascuna piastra mobile (11, 11') essendo assoggettabile a movimenti di rototraslazione mediante una terna di attuatori (A1, A2, A3; A1', A2', A3'), uno (A3, A3') di detti attuatori esercitando una spinta sulla piastra mobile (11, 11') in direzione opposta a quella degli altri attuatori (A1, A2; A1', A2').
Description
Forma oggetto del presente trovato un procedimento secondo la corrispondente rivendicazione indipendente. Forma altresì oggetto del trovato un impianto per l'attuazione del suddetto procedimento e secondo la corrispondente rivendicazione principale.
Sono noti da tempo procedimenti ed impianti o forni per la combustione completa o parziale o pirolitica, dei rifiuti solidi, urbani, industriali, ospedalieri, speciali o sìmili. In tali impianti, come è noto, la combustione completa (come pure anche parziale o pirolitica) dei rifiuti del tipo sopra indicato comporta inevitabilmente la produzione di ceneri o scorie solide incandescenti o comunque molto calde, ossia con temperature sempre superiori a 500°C, condizione necessaria e sufficiente per assicurare anche la sterilizzazione delle scorie stesse per il loro successivo trattamento ed eventuale reimpiego.
I suddetti impianti (forni di incenerimento o termodistruzione o pirolisi) presentano caratteristiche diverse: i più impiegati comprendono una pluralità di griglie a gradini alternativamente fissi e mobili, griglie a cingoli, griglie girevoli, tamburo rotante ecc. In genere, i rifiuti nel forno seguono un percorso discendente più o meno accentuato e durante questo movimento si svolgono le diverse fasi del processo di combustione, dall'essiccazione alla formazione delle ceneri e scorie calde; queste ultime si formano in massima parte nella zona finale più bassa della camera di combustione del forno (ovvero nella zona o pozzo terminale di quest'ultimo) e devono essere scaricate dal forno stesso, raccolte e allontanate. Tutti i forni moderni sono a ciclo continuo, a funzionamento automatico con controllo completo di tutte le fasi e dei prodotti intermedi, sia solidi che gassosi, sia come composizione fisico-chimica che come temperatura.
La camera di combustione di tutti i tipi di forni d 'incenerimento dei rifiuti viene mantenuta in depressione, più o meno accentuata, mediante estrazione forzata di fumi in coda all'impianto di depurazione degli stessi, in modo da impedire sicuramente ogni fuoriuscita di gas, fumi o polveri da tenute non perfette, evitando così danni ambientali. Questa tenuta alla depressione interna deve essere quindi assicurata specialmente in corrispondenza dello scarico terminale o finale delle scorie dalla zona o pozzo terminale della suddetta camera.
Il metodo o procedimento più diffuso per scaricare le ceneri e le scorie dalla camera di combustione (o meglio dalla sua zona terminale) consiste nel far cadere tali scorie e ceneri in una grande vasca d'acqua posta al disotto della suddetta camera (spegnimento idraulico con caduta diretta in acqua). Le ceneri e le scorie vengono quindi asportate da tale vasca mediante un nastro estrattore (o mezzo similare), parzialmente immerso nell'acqua di spegnimento, che le porta ad una fossa di raccolta. Con tale metodologia ed impianto si assicura anche la tenuta relativamente all'entrata dell'aria nella camera di combustione attraverso la sua parte terminale realizzando quest 'ultima con uno scivolo di scarico delle scorie che si prolunga al disotto del livello dell'acqua nella vasca di raccolta (guardia idraulica ).
Mediante il suddetto procedimento, la temperatura delle ceneri e delle scorie viene portata al disotto di 60°C-70<e>C (in equilibrio con quella dell'acqua); grazie al mezzo trasportatore le scorie e le ceneri vengono asportate (mentre rilasciano l'acqua sgocciolante) e vengono trasportate, direttamente o mediante l'ausilio di altri mezzi trasportatori (nastri di gomma, carrelli, benne di gru, ecc.) ai luoghi di smaltimento o trattamento o reimpiego.
Il noto procedimento tradizionale sopra citato è concettualmente semplice, ma presenta diversi importanti inconvenienti: in un primo luogo esso richiede l'utilizzo e lo spreco di notevole quantità d'acqua industriale pulita (sempre scarsa e quindi costosa), buona parte della quale va perduta per evaporazione, permeabilità dei bacini ed inibizione delle scorie stesse; in secondo luogo, tale metodo richiede l'installazione e l'esercizio di impianti e dispositivi di depurazione e riciclo dell'acqua impiegata per lo spegnimento in quanto le scorie abbandonano nell'acqua stessa un forte quantitativo di sostanze inorganiche solubili o insolubili, di polveri e talvolta anche sostanze organiche o batteriche, in caso di combustione imperfetta dei rifiuti. Tutto questo si traduce in una forte incidenza economica degli impianti, sia d'installazione che di esercizio
In aggiunta, gli impianti che sfruttano il suddetto, noto, procedimento presentano dimensioni rilevanti ed occupano una notevole quantità di suolo, cosa che comporta necessità di avere grandi aree atte ad accogliere un impianto di incenerimento dei rifiuti del tipo citato.
Scopo del presente trovato è quello di offrire un procedimento perfezionato per raffreddare le ceneri e le scorie di un impianto di incenerimento di rifiuti.
Un altro scopo è quello di offrire un impianto per l'attuazione del procedimento o metodo suddetto che sia un perfezionamento rispetto ai noti impianti.
In particolare, scopo del trovato è quello di offrire un procedimento che consenta di ottenere, in modo semplice, sicuro ed economico, lo spegnimento delle ceneri e delle scorie in un impianto per l'incenerimento dei rifiuti. Ciò attraverso un limitato impiego di fluido "refrigerante" per tali scorie e ceneri.
Un altro scopo è quello di offrire un impianto che abbia dimensioni più contenute rispetto ai noti impianti a parità di capacità di incenerimento dei rifiuti.
Questi ed altri scopi che risulteranno evidenti all'esperto del ramo vengono raggiunti da un metodo ed un impianto secondo le rivendicazioni allegate.
Per una maggior comprensione del presente trovato si allega a titolo puramente esemplificativo, ma non limitativo, il seguente disegno, in cui:
la figura 1 rappresenta una vista in sezione longitudinale, parziale, di una camera di combustione di un impianto secondo il trovato;
la figura 2 rappresenta una variante di una parte terminale della camera di figura 1; e
la figura 3 rappresenta una ulteriore variante della parte terminale della camera di figura 1.
Con riferimento alle citate figure, l'impianto comprende una camera di combustione 1 a cui i rifiuti 2 accedono attraverso un condotto 3 connesso ad una usuale tramoggia (non rappresentata). I rifiuti vengono trasferiti alla tramoggia in modo in sè noto.
La base del condotto 3 termina su un usuale spintore alimentatore 5, avente una nota forma a gradino, che provvede a tranciare il blocco dei rifiuti 2 esponendolo in maniera ottimale all'effetto raggiante della camera 1. I rifiuti, mossi dallo spintore 5, cadono su una usuale griglia a gradini 6 di forma discendente verso una parte terminale o pozzo 7 della camera 1. La griglia 6 comprende una pluralità di gradini, alternativamente fissi e mobili, che con il loro movimento (soggetto ad un mezzo spintore 8) verso una parete 10 posta internamente alla camera 1, provocano uno spostamento dei rifiuti verso il pozzo 7 e ne agevolano la combustione. In particolare, durante tale movimento della griglia 6, le ceneri 13 ricadono al disotto della griglia stessa entro un vano 19 presente tra i gradini ed una parete 14 della camera 1. Contemporaneamente, le scorie 17 si muovono lungo i gradini sino a giungere entro il pozzo terminale 7 ed i gas di combustione 18 vengono aspirati in modo noto ed inviati ad un successivo ed usuale trattamento.
Il pozzo terminale 7 comprende un canale 20 terminante in corrispondenza di uno o più elementi o griglie 21. In particolare, in figura 1 il pozzo termina in corrispondenza di una usuale griglia rotante 22, mentre nelle figure 2 e 3 il pozzo termina in corrispondenza di una griglia a serranda 23 superiormente alla quale è prevista una ulteriore griglia 24. Le griglie 23 e 24 possono avere un movimento lungo un piano ortogonale all'asse W del pozzo 7 (come in figura 2) sotto l'azione di mezzi movimentatoti 28 (in sè noti, ad esempio un cilindro idraulico a doppio effetto), oppure sono incernierate ad una loro estremità 23A e 24A alla parete 20A del canale 20 e ruotano attorno a tale cerniera sotto l'azione di attuatori 29, in sè noti.
Nella parete 20A del canale 20 è prevista una pluralità di canali 30 e j31 in cui viene inviata acqua di raffreddamento in modo in sè noto. I canali 30 si aprono entro il canale 20, mentre i canali 31 si aprono sia entro tale canale che nel vano 19. Attraverso detti canali, l'acqua di raffreddamento viene spruzzata sulle scorie e sulle ceneri cosi da raffreddarle sino ad una temperatura inferiore a 100°C e preferibilmente inferiore ai 60° -70°C.
L'impianto comprende, infine, un mezzo trasportatore in sè noto a nastro 40, che asporta le ceneri e le scorie provenienti dalla camera 1 verso un luogo di raccolta o di ulteriore trattamento o ad altro mezzo di trasporto in sè noto.
Si descriva, ora, il metodo secondo il trovato in forma più particolareggiata. Durante l’utilizzo dell'impianto, l'acqua di raffreddamento viene inviata (ad esempio mediante usuali pompe non rappresentate o dalla rete) nei canali 30 e 31 e da essi perviene, nebulizzata, sulle scorie 17 e sulle ceneri 13 così da raffreddarle.
Le scorie, in particolare, vengono arrestate in corrispondenza della griglia 22 o della griglia superiore 24 così da poter essere ulteriormente irrorate dall'acqua "atomizzato" e quindi raffreddate. Tali scorie vengono quindi inviate direttamente al mezzo trasportatore 40 {se la griglia è di tipo rotante) oppure, dopo l’apertura della griglia 24, arrestate da quella inferiore 23 ancora chiusa, così da irrorarle ulteriormente d'acqua e raffreddarle. La scelta delle griglie e quindi delle due diverse fasi di raffreddamento successive (o di più fasi successive ottenute prevedendo più griglie mobili sovrapposte come quelle 23 e 24) dipende dal tipo di scorie e quindi dal tipo di rifiuti che viene sottoposto ad incenerimento .
In entrambi i casi, l'acqua impiegata per raffreddare le scorie evapora a contatto di esse.
Il vapore così prodotto viene evacuato direttamente insieme agli altri gas di combustione (18).
La quantità dell'acqua di raffreddamento può essere valutata rilevando la temperatura delle scorie presenti nel pozzo 7 o direttamente (ad esempio mediante sistemi ottici all'infrarosso, termocoppie o altri dispositivi in sè noti) o indirettamente (ad esempio misurando la temperatura in una zona del pozzo 7 immediatamente al disopra delle scorie 17). Tali dispositivi di rilevamento della temperatura sono funzionalmente connessi a organi di dosaggio dell'acqua (non rappresentati), ad esempio elettrovalvole, che, in funzione della temperatura rilevata, variano la quantità d'acqua inviata sulle scorie.
Grazie al dosaggio sopra citato, solo l'acqua necessaria per avere il raffreddamento delle scorie e delle ceneri viene impiegata nell'impianto e non si ha la necessità di immettere notevoli quantità d'acqua in vasche sottostanti alla camera 1 come nel caso degli impianti noti. Inoltre, poiché l'acqua di raffreddamento evapora a contatto con le scorie (che raggiungono inizialmente anche temperature di diverse centinaia di gradi centigradi ), non vi è neppure la necessità di trattare l'acqua di raffreddamento come negli impianti noti.
Tornando al metodo in esame, quando le scorie hanno raggiunto una temperatura voluta (ad esempio tra i 60° ed i 100<e>C), misurata in modo in sè noto, esse vengono scaricate sul mezzo trasportatore 40 che provvede ad allontanarle. Tale mezzo trasportatore non è immerso in alcun liquido ed il trasporto delle scorie e delle ceneri avviene a secco.
Da notare che il peso delle scorie trasportate è sostanzialmente pari al peso delle scorie e ceneri secche ovvero senza aggiunta d'acqua che è evaporata durante il processo sopra descritto. La piccola percentuale d'acqua (2-3% sul peso complessivo delle scorie) rimanente nelle scorie non incide sui costi di trasporto delle scorie.
E' stata descritta una forma preferita del trovato. Altre ancora possono, tuttavia, essere previste (come quella che impiega un diverso liquido refrigerante od un diverso fluido a tal fine che non sia acqua); dette ulteriori soluzioni sono da ritenersi ricadere nell'ambito del presente documento.
Claims (17)
- RIVENDICAZIONI 1. Prócedimento per scaricare e raffreddare, in un impianto di incenerimento, ceneri (13) e scorie (17) risultanti dalla combustione di rifiuti sòlidi urbani o di altra natura, dette ceneri (13) e scorie (17) risultando dalla combustione dei rifiuti eseguito in una camera di combustione (1) comprendente una zona o pozzo terminale (7) in cui le ceneri (13) e scorie (17) calde ricadono dopo il trattamento e prima della fuoriuscita dalla camera (1) suddetta, essendo previsti mezzi (10) per il trasporto delle ceneri e scorie verso una zona di raccolta, caratterizzato dal fatto che, almeno le scorie (17) vengono sottoposte a raffreddamento prima che esse lascino la zona o pozzo terminale (7) della camera di combustione, successivamente a tale fase di raffreddamento dette scorie (17) pervenendo ai mezzi trasportatori (40).
- 2. Procedimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il raffreddamento delle scorie (17) avviene in un'unica fase.
- 3. Procedimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il raffreddamento delle scorie (17) avviene in una pluralità di fasi successive, solo dopo l'ultima fase le scorie potendo pervenire ai mezzi trasportatori.
- 4. Procedimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il trasporto delle ceneri (13) e delle scorie (17) da parte dei mezzi di trasporto verso una zona di raccolta avviene a secco .
- 5. Procedimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le ceneri vengono raffreddate durante una fase di passaggio dalla camera di combustione (1 ) ai mezzi trasportatori (40).
- 6. Procedimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno il raffreddamento delle scorie (17) viene ottenuto indirizzando su di esse del fluido refrigerante.
- 7. Procedimento di cui alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il fluido refrigerante è acqua.
- 8. Procedimento di cui alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il fluido refrigerante da utilizzarsi per raffreddare le scorie è dosato in funzione della loro temperatura.
- 9. Impianto per l'attuazione del procedimento secondo la rivendicazione 1, comprendente una camera di combustione (1 ) presentante una usuale griglia a gradini (6) in parte fissi ed in parte mobili, detta griglia discendendo verso una zona o pozzo terminale (7) della camera suddetta, detta zona (7) terminando in una griglia (21), caratterizzato dal fatto di prevedere almeno in corrispondenza della zona o pozzo terminale (7) mezzi (30,31) per l'immissione entro quest'ultima di un fluido refrigerante per il raffreddamento delle scorie (17) prima che esse lascino tale zona o pozzo (7).
- 10. Impianto di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che i mezzi per l'immissione del fluido refrigerante sono canali (30,31) previsti nella parete (20A) della zona o pozzo (7) aprentesi all'interno di quest’ultimo e connessi ad una alimentazione di fluido refrigerante .
- 11. Impianto di cui alla rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che parte (30) dei canali (30,31) presenti nella parete (20A) del pozzo (7) si aprono verso un vano (19) della camera di combustione (1) previsto al di sotto della griglia a gradini (6), tra la parete (20A) suddetta ed una parete (14) di tale camera fronteggiante la zona o pozzo terminale (7), in tale vano transitando le ceneri (13) provenienti dalla griglia (6) suddetta, il fluido refrigerante fuoriuscente da tali canali (30) aprentesi verso il vano (19) sopra citato raggiungendo le ceneri (13) per il loro raffreddamento.
- 12. Impianto di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il fluido refrigerante è acqua.
- 13. Impianto di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi per dosare la quantità di fluido refrigerante in funzione della temperatura delle ceneri e delle scorie.
- 14. Impianto di cui alla rivendicazione 9 caratterizzato dal fatto che la griglia (21) è atta ad arrestare il movimento delle scorie per il loro raffreddamento.
- 15. Impianto di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la griglia (21) è del tipo rotante.
- 16. Impianto di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la griglia (21) comprende almeno due porzioni (23,24) separate e sovrapposte, una (24) di tali porzioni essendo sovrapposta alla seconda (23), le due porzioni aprendosi alternativamente così da arrestare in due posizioni il movimento delle scorie verso l'uscita del pozzo terminale (7).
- 17. Impianto di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che i mezzi trasportatori ( 40 ) sono a secco .
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