ITMI952750A1 - Dispositivo e procedimento per rendere continuo l'afflusso in impianti di depurazione in acque reflue vincolati al terreno - Google Patents

Dispositivo e procedimento per rendere continuo l'afflusso in impianti di depurazione in acque reflue vincolati al terreno Download PDF

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ITMI952750A1
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Abstract

Un sistema di comando (9) di adduzione contiene un bacino tampone di contatto (22) oppure un bacino tampone e mezzi di pompaggio oppure entrambi, in combinazione con l'organo di afflusso (21) di un letto di filtrazione (19) vincolato al terreno, come un impianto al livello radicale. Il bacino tampone di contatto (22) si trova in diretto contatto di scorrimento con una parte superiore del letto di filtrazione (19) in corrispondenza del suo lato di infiltrazione (20) ed è dimensionato in adattamento all'afflusso attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno. Così ché vengono compensate variazioni nell'afflusso delle acque reflue. Lo stesso effetto viene ottenuto mediante il bacino tampone e i mezzi di pompaggio, in cui i mezzi di pompaggio trasportano acque reflue dal bacino tampone nell'organo di afflusso e riportano acque reflue eccedenti dall'organo di afflusso attraverso un organo di ritorno nel bacino tampone. L'organo di riflusso possiede un'estremità di contenimento ad un livello del letto di filtrazione. Per compensare grandi differenze nell'adduzione delle acque reflue il bacino tampone con i mezzi di pompaggio e il bacino tampone di contatto vengono combinati in modo che il bacino tampone si trova in collegamento di scorrimento con il bacino tampone di contatto. I mezzi di pompaggio sono quindi predisposti in modo da essere portati in esercizio quando la variazione nell'afflusso di acque reflue supera le variazioni preassegnate nell'afflusso di acque reflue che vengono tamponate dal bacino tampone di contatto.(Figura 8).

Description

Descrizione
L’invenzione riguarda un sistema di comando per il flusso di acque reflue in un impianto di depurazione di acque reflue con un letto di filtrazione, che è vincolato al terreno e con una preassegnata portata di flusso idraulico e attraversabile dalle acque reflue da depurare e contiene un organo di afflusso, che riceve l’afflusso di acque reflue da depurare ed è collegato con il letto di filtrazione vincolato al terreno .
L’invenzione riguarda anche un procedimento per comandare il flusso di acque reflue in un impianto di depurazione di acque reflue vincolato al terreno, in cui un afflusso di acque reflue viene addotto ad un organo di afflusso e partendo da questo attraversa un letto di filtrazione vincolato al terreno con una preassegnata portata di flusso idraulico.
Impianti di questo genere per la depurazione di acque reflue vengono indicati ad esempio come impianti a livello radicale, impianti di chiarificazione vegetali, letti di filtrazione coltivati, reattori a letto solido coltivati, stadi di chiarificazione a marcita, constructed westlands etc. Essi sono caratterizzati da fabbisogno energetico estremamente basso, minimi costi di esercizio, grande durata utile e capacità di depurazione inusitatamente grande e molteplice, anche nei confronti di composti persistenti, soprattutto quando essi sfruttano le complesse proprietà chimiche, biochimiche e fisiche di manti superficiali strutturati e attivi. Ciò riguarda specialmente impianti, che non impiegano materiali incoerenti semplicemente, come sabbia, ghiaia, scorie, pietrisco di roccia, lava e similari per formare il letto solido, ma impiegano substrati strutturati in modo propriamente biogeno o strutturabili biogeneticamente, ossia terreni in senso stretto.
Tuttavia la piena utilizzazione dei vantaggi offerti da questi impianti può essere resa difficile o limitata da fattori idraulici, quando non si prendono particolari accorgimenti costruttivi e un’accurata scelta del terreno.
E’ senz'altro noto che per effetto dell'attività radicale e dell’attività microbica in prossimità delle radici anche terreni pesanti, contenenti argilla e limo sono in grado di raggiungere elevate portate di flusso idraulico, che nella zona a sviluppo radicale sono caratterizzati da una capacità di conduzione idraulica dell’ordine di 5.10 -4 m/sec. Mentre ciò corrisponde alla capacità di conduzione di sabbie o medio fino a grossolano, essa rappresenta tuttavia una grandezza limitativa, se si considera che in caso di infiltrazione orizzontale di un impianto di questo genere è disponibile soltanto una profondità di lavoro di 0,6 m.
Da ciò risulta che un impianto per ad esempio 1000 EGlf (popolazione equivalente) con un afflusso giornaliero di acque reflue di circa 150 m3 = 1,74.10-3 m3 /sec e con un gradiente idraulico attivabile di 0,03, dovrebbe avere necessariamente una sezione trasversale di infiltrazione di 116 m2 , per provocare il passaggio delle acque reflue attraverso il terreno. Per una profondità di lavoro di 0,6 m ciò comporterebbe una larghezza dell’impianto di 193,3 m.
Questo problema è stato riconosciuto nel brevetto USA 5 273 653 e in esso sono illustrate soluzioni tecniche per risolvere il problema. In esso si fa riferimento anche alle difficoltà risultanti dalla infiltrazione verticale in tali letti di filtrazione, che viene spesso proposta come sistema ausiliario.
Un ulteriore problema risulta dal fatto che le acque reflue non vengono prodotte in maniera continua ma in una quantità dipendente dall'ora del giorno.
Nella figura 1 in funzione dell’ora del giorno è rappresentato un andamento tipico della curva della quantità di acque reflue domestiche.
Nella rappresentazione nella figura 1 è riconoscibile il fatto che l'afflusso delle acque reflue in determinate ore del giorno è molto superiore mentre in altre ore del giorno è molto inferiore alla media calcolata per 24 ore. Da ciò segue che o l'impianto non viene sfruttato completamente oppure viene sovraccaricato dall'afflusso, per cui non si rende disponibile la capacità di depurazione prevista, poiché in caso di sovraccarico le acque reflue scorrono in parte oltre l'impianto e vengono sottoposte in tal caso soltanto ad una depurazione minima.
Nel corso della progettazione e in seguito a disposizioni ufficiali si tiene conto di questa disuniformità di afflusso delle acque reflue, per il fatto che il carico giornaliero {Q24)· calcolato per 24 ore, viene compresso su 10 ore del giorno (Q10) e viene preso come base per i calcoli idraulici per la costruzione dell'impianto. Nell'esempio precedentemente menzionato, che si riferisce a 1000 EGW, una tale "compressione" comporterebbe un afflusso di acque reflue di 4,17.10-3 m3/sec e livello, più frequentemente impiegata, oppure della pompa ad ingranaggi monocanale, si ottiene un afflusso del genere rappresentato nella figura 2. Ivi si riconosce che si ottiene in tal modo in verità un certo effetto di continuità, ma l'impianto di depurazione durante il pompaggio riceve addotta molta più acqua reflua della quantità per la quale è progettato l'impianto di depurazione. Se la pompa viene scelta e impostata in maniera non vantaggiosa allora l'afflusso durante il pompaggio può risultare superiore più di 40 volte della media giornaliera, per la quale si è originariamente progettato l'impianto di depurazione. In tal modo si ottiene esattamente il contrario di quanto previsto tecnicamente. Si possono pertanto ottenere condizioni in certo qual modo accettabili soltanto scegliendo in modo estremanente accurato la pompa soprattutto mediante uno stretto intervallo di regolazione di livello.
Per questi motivi vengono anche effettuati tentativi per l'ottenimento di una continuità dell'afflusso per mezzo di pompe operanti in continuo, per esempio pompe a vite ed eccentrico oppure pompe peristantiche. Tuttavia queste soluzioni non si sono affermate principalmene per due motivi:
1. Pompe di questo tipo sono costose e non particolarmente adatte per l’esercizio permanente, 2. Queste pompe richiedono continua regolazione susseguente in dipendenza dello stato di sviluppo dell'impianto di depurazione e per la relativa portata idraulica dipendente dagli agenti atmosferici.
Corrispondentemente alla discussione precedente si riconosce che come in precedenza esiste il compito di realizzare in un impianto di depurazione e in un processo di depurazione del genere menzionato all’inizio, mezzi consententi un efficace esercizio dell'impianto ed un’attuazione del procedimento, in una modalità parzialmente indipendente da variazioni dell’afflusso delle acque reflue.
Secondo l’invenzione per quanto riguarda l’impianto di depurazione delle acque reflue la soluzione di questo problema è caratterizzata da un sistema di comando dell'afflusso, che è associato all’organo di afflusso e per mezzo del quale è possibile compensare sostanzialmente variazioni sussistenti nell'afflusso di acque reflue ricevuto dall'organo di affusso, e l’afflusso delle acque reflue può essere comandato in dipendenza diretta dalla portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno.
Secondo l'invenzione per quanto riguarda il procedimento questo problema viene risolto per il fatto che l’afflusso delle acque reflue nell'organo di afflusso viene comandato in dipendenza diretta dalla portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno e di conseguenza di compensano variazioni dell'afflusso delle acque reflue Conseguentemente l'invenzione risolve il problema precedentemente menzionato, per il fatto che l'afflusso delle acque reflue viene comandato corrispondetemente alla portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno, in modo tale che l’afflusso non supera la portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno. Conseguentemente non è necessario a lungo far funzionare permanentemente e comandare pompe, che adducono permanentemente acque reflue all'organo di afflusso, e non esiste nemmeno più alcun pericolo che quantità considerevoli di acque di scarico eccedenti scorrono lunog la superficie del letto di filtrazione vincolato al terreno sottraendosi cosi alla depurazione.
Queste finalità vantaggiosamente vengono raggiunte per il fatto che il sistema di comando dell’afflusso presenta mezzi tampone per contenere acque reflue eccedenti, che superano la portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno, e inoltre per il fatto che i mezzi tampone sono collegati con l’organo di afflusso.
In un esempio di realizzazione dell'invenzione i mezzi tampone presentano un bacino tampone, nonché mezzi di pompaggio associati al bacino tampone, e inoltre una conduttura di afflusso che dai mezzi di pompaggio porta all'organo di afflusso e un organo di ritorno portante dall’organo di afflusso al bacino tampone, laddove le acque reflue superanti la portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno sono riportabili dall'organo di afflusso al bacino tampone attraverso l'organo di ritorno. Preferibilmente l'organo di ritorno contiene un tubo di troppo pieno con una sonda di rilevamento, che è disposta alla altezza della superficie del letto di filtrazione vincolato al terreno ed è impostabile su questa altezza. In tal modo si ottiene che tutte le acque reflue eccedenti, che si presentano in corrispondenza dell'organo di afflusso, vengono inoltrate al bacino tampone e i mezzi di pompaggio vengono fatti funzionare soltanto fintantoché le acque reflue superano un livello preassegnato nel bacino tampone, mentre in modo assai efficace si impedisce che acque reflue eccedenti scorrano lungo la superficie del letto di filtrazione vincolato al terreno.
In un ulteriore esempio di realizzazione deli’invenzione i mezzi di pompaggio formano un bacino tampone di contatto di dimensioni preassegnate, che è collegato con l'organo di afflusso e attraverso l’organo di afflusso si trova in diretto contatto di scorrimento con il letto di filtrazione vincolato al terreno. In tal modo il bacino tampone di contatto può essere dimensionato in adattamento all'afflusso previsto di acque reflue e in tal modo si pud assicurare che le acque reflue prodotte vengano addotte al letto di filtrazione vincolato al terreno, permanentemente in una quantità escludente la presenza di acque reflue eccedenti che scorrerebbero lungo la superficie del letto di filtrazione vincolato al terreno. Contemporaneamente si può fare a meno delllimpiego di pompe comandate, per quanto concerne il comando dell'afflusso.
Esempi di realizzazione dell'invenzione sono rappresentati nei disegni allegati e vengono descritti in seguito in dettaglio in combinazione con i contrassegni indicati. In particolare:
la figura 1 mostra una sezione longitudinale schematica attraverso un letto di filtrazione vincolato al terreno, conformemente all'attuale stato della tecnica,
la figura 2 mostra un tipico andamento giornaliero dell’afflusso di acque reflue, sulla inedia delle 24 ore e l’effetto di continuità di una tipica pompa peristaltica,
la figura 3 nostra l'effetto di una pompa sommersa sull'afflusso di acque reflue, sulla media delle 24 ore e sulla corrispondente media compressa sulle 10 ore,
la figura 4 mostra una rappresentazione schematica di un primo esempio di realizzazione del comando dell’afflusso delle acque reflue secondo l'invenzione in combinazione con un letto di filtrazione coltivato, vincolato al terreno,
la figura 5 mostra una vista schematica del riciclo in combinazione con il comando dell'afflusso delle acque reflue secondo la figura 4,
la figura 6 mostra un diagramma della variazione del coefficiente di permeabilità idraulica in un letto di filtrazione vincolato al terreno in funzione della profondità e dello stato di sviluppo,
la figura 7 mostra un diagramma della portata attraverso differenti strati di un letto di filtrazione vincolato al terreno,
la figura 8 mostra una rappresentazione schematica di un secondo esempio di realizzazione del comando dell’afflusso di acque reflue secondo l'invenzione, in combinazione con un letto di filtrazione vincolato al terreno ,
le figure 9a e 9b mostrano una vista dall'alto su differenti modalità del comando dell’afflusso delle acque reflue secondo la figura 8, e
la figura 10 mostra una sezione longitudinale attraverso un’ulteriore esecuzione del comando dell'afflusso delle acque reflue secondo la figura 8.
Nel disegno della figura 1 è mostrata una sezione longitudinale attraverso un letto di filtrazione 1 vincolato al terreno, conformemente all'attuale stato della tecnica, che è dotato di un organo di afflusso 2 e di un organo di deflusso 3. L’organo di afflusso 2 costituisce nel nucleo una fossa riempita di pietrisco in corrispondenza del lato anteriore o del lato di entrata del letto di filtrazione 1 vincolato al terreno ed è collegato con il lato anteriore o lato di entrata del letto di filtrazione attivo 1. Una conduttura di adduzione 4 delle acque reflue trasporta acque reflue nell’organo di afflusso 2, o sotto l’azione della forza di gravità oppure per mezzo di una pompa. Poiché il letto di filtrazione 1 vincolato al terreno, mostrato nella figura 1, rientra nell’attuale stato della tecnica e sono noti anche i suoi dettagli nella tecnica, questa costruzione non viene mostrata ed illustrata con grande dettaglio ma serve in generale unicamente a rappresentare l'attuale stato della tecnica.
La figura 2 rappresenta un diagramma illustrante la variazione tipica dell’afflusso di acque reflue domestiche attraverso la conduttura di addizione 4 in funzione dell'ora del giorno. Come è illustrato in precedenza l'organo di afflusso delle acque reflue presenta variazioni considerevoli nel corso di una giornata, e ciò risulta particolarmente evidente se si raffrontano i massimi e i minimi con la media delle 24 ore Q24 indicata con linea tratteggiata. La linea punteggiata in figura 2 intorno all’orario di mezzogiorno sta ad indicare fino a quale grado è possibile ottenere una continuità, quando durante questo periodo si impiega una pompa peristaltica. Sa questo disegno è parimenti desumibile che è necessario un completo e preciso controllo della pompa per ottenere almeno una certa continuità, ma che l'operazione di pompaggio da sola probabilmente non è sufficiente ad ottenere ciò.
Il disegno della figura 3 mostra l'effetto di continuità ottenibile nell'organo di afflusso 2 del letto di filtrazione 1 vincolato al terreno, mostrato in figura 1, quando al posto della pompa peristaltica si impiega una pompa sommersa. Anche in questo disegno sono indicate mediante linee tratteggiate la media delle 24 ore Q24 precedentemente menzionata come pure la corrispondente media compressa delle 10 ore Q10· Si rileva che la frequenza dell'esercizio di pompaggio cresce con la quantità delle acque reflue affluenti, e inoltre che in particolare ogni esercizio di pompaggio produce un afflusso che è considerevolmente più alto dei valori medi. Corrispondentemente a ciò con la scelta di una pompa sommersa non vengono risolti i problemi legati all’impiego di pompe peristaltiche.
La figura 4 mostra un primo esempio di realizzazione di un comando 9 dell'afflusso di acque reflue in combinazione con un letto di filtrazione vincolato al terreno. Si riconosce che il letto di filtrazione vincolato al terreno è un letto di filtrazione coltivato 5, coltivato ad esempio con canneto 6. Si osservi tuttavia che per tali letti di filtrazione nella tecnica sono note differenti denominazioni, come impianti a livello radicale, impianti di chiarificazione vegetali, letti di filtrazione coltivati, reattori a letto solido coltivato, stadi di chiarificazione a marcita, constructed wetlands etc. . Il letto di filtrazione 5 definisce il lato anteriore o di immissione 7 in collegamento di scorrimento con un organo di afflusso 8. L’organo di afflusso 8 può formare una fossa riempita di pietrisco o similare.
Il sistema di comando 9 dell’afflusso presenta un bacino tampone 10 e mezzi di pompagio 11, 12 associati a questo. Il bacino tampone 10 ad esempio può assumere la forma di un pozzo di pompaggio dei mezzi di pompaggio 11, 12, di un bacino di sedimentazione, e un dispositivo pluricamere, di un bacino per acque reflue o similari. I mezzi di pompagio 11, 12 ad esempio possono formare un usuale pompa 11 a livello controllato e una conduttura di aspirazione 12 estendentesi dalla pompa 11 all'interno del bacino tampone 10. La conduttura di aspirazione 12 mediante la pompa 11 viene collegata con una conduttura di adduzione 12', che sbocca nell’organo di afflusso 8. Un condotto di ritorno 13, 14 è previsto nell'organo di afflusso 8 nella forma di mezzi combinati di troppo pieno e di ritorno e continua una conduttura di ritorno 13 che dall'organo di afflusso 8 porta al bacino tampone 10. La conduttura di ritorno 13 è dotata di un tubo di troppo pieno 14 con un'estremità di allogiamento, che nell'esempio di realizzazione rappresentato si apre ad un’altezza allineata con la superficie 15 definita dal letto di filtrazione 5 vincolato al terreno. Il bacino tampone 10 è collegato anche con una conduttura di adduzione 16 delle acque reflue.
Durante l’esercizio dell'impianto sotto l'azione della pompa 11 le acque reflue vengono trasportate mediante la conduttura di adduzione 12' nell’organo di afflusso 8, quando le acque reflue nel bacino tampone 10 ascendono su un livello preassegnato, che è preimpostato in corrispondenza della pompa 11 a livello controllato. Il livello raggiunto dalle acque reflue nell'organo di afflusso 8 mediante il tubo di troppo pieno 14 e la sua estremità di alloggiamento viene limitato ad un'altezza definita dalla superficie 15 del letto di filtrazione 5 vincolato al terreno. Tutte le acque reflue eccedenti, che superano la portata idraulica attraverso il letto di filtrazione 5 vincolato al terreno, vengono cosi riportate mediante il tubo di troppo pieno 14 e la conduttura di ritorno 13 verso il bacino tampone 10. Cosi in modo assai efficace si impedisce che le acque reflue trasportate nell’organo di afflusso 8 scorrano lungo la superficie 15 del letto di filtrazione 5 vincolato al terreno.
Per conferire al sistema una maggiore capacità di adattamento si possono prevedere mezzi per variare il livello , in cui le acque reflue immesse vengono riportate dall’organo di afflusso 4 verso il bacino tampone 10. Una esecuzione possibile di tali mezzi è rappresentata unicamente come esempio nella figura 5. In essa il tubo di troppo pieno viene formato da una curva tubolare 17, che per mezzo di un collegamento orientabile 18 di chiusura a tenuta di usuale costruzione è raccordata alla conduttura di ritorno 13. Quando la curva tubolare 17 dalla posizione verticale rappresentata viene orientata nella direzione indicata dalla freccia, viene ridotto il livello al quale inizia il ritorno attraverso la curva tubolare 17, cosicché meno acqua reflua dal lato anteriore o di immissione viene immessa nel letto di fitrazione 5 vincolato al terreno.
Si riconosce che in seguito a questi accorgimenti è possibile realizzare una certa compensazione nel sistema. 11 motivo di ciò sta nel fatto che la relazione fra la quantità di acqua reflua, che viene immessa nel letto di filtrazione 5 vincolato al terreno, e la quantità di acqua reflua che viene riportata presso il bacino tampone 10, viene resa dipendente non soltanto dal flusso di acqua reflua e dalla modalità di funzionamento della pompa 11 sul lato di afflusso, ma viene definita anche dalla esistente portata idraulica attraverso il letto di filtrazione 5 vincolato al terreno sul lato di alloggiamento. In tal modo si forma un circuito di accoppiamento a reazione raggiungente lo scopo tecnico desiderato, per il fatto che in misura considerevole vengono ridotte le variazioni nell'afflusso di acque reflue.
Più precisamente il circuito di accoppiamento a reazione precedentemente menzionato viene formato sulla base del fatto che l’organo di afflusso 8 si trova in diretto collegamento di scorrimento con il letto di filtrazione di ricevimento 5 vincolato al terreno.
In pratica tuttavia l’esempio di realizzazione precedentemente descritto presenta un importante inconveniente tecnico: la pompa 11, montata nella maggior parte di tali impianti, viene formata da una pompa operante ad intermittenza. In seguito al ritorno dall'organo di afflusso 8 viene considerevolmente aumentata la frequenza di lavoro della pompa 11, cosicché a questa viene conferito forzatamente un programma di commutazione considerevolmente più compatto, il che non soltanto porta come conseguenza a più alte sollecitazioni di lavoro e usure della pompa ma aggiuntivamente anche un consumo energetico indesiderato e decisamente elevato.
Un secondo esempio di realizzazione del sistema di comando dell'afflusso delle acque reflue senza l’inconveniente precedentemente menzionato è rappresentato nelle figure 8 fino a 10 e viene descritto in seguito. Per meglio comprendere le caratteristiche di questa esecuzione è necessario illustrare più in dettaglio il funzionamento e la struttura del letto di filtrazione vincolato al terreno.
Nella disposizione tecnica convenzionale di un letto di filtrazione coltivato, percorso orizzontalmente, del genere mostrato in figura 4, si verifica un afflusso orizzontale di acque reflue dall’organo di afflusso 8 attraverso il lato anteriore o di entrata 7 nel corpo del terreno del letto di filtrazione 5. Il flusso dell’acqua attraverso il corpo del terreno viene provocato dal gradiente idraulico in direzione verso l'uscita, situata in basso, come verso l'organo di scarico 3 come è rappresentato in figura 1. Questa disposizione come pure le regole di dimensionamento di tali impianti sono descritti da R. Kickuth ad esempio nella pubblicazione dal titolo "Einige Dimensionierungsgrundsaetze fuer das Wurzelrauòverfahren" in "Hamburger Berichte zur Siedlungswasseruirtschaft" , vol. 1, pagine 29-38, 1983.
Conseguentemente l’organo di afflusso 8 si trova in diretto contatto di collegamento di scorrimento con la superficie della sezione trasversale definita dal lato anteriore di entrata 7 del corpo di terreno attivo. Pertanto l'organo di afflusso al disopra del corpo del terreno viene continuamente svuotato e riempito continuamente di nuovo mediante l’afflusso di acque reflue. La capacità tampone dell’organo di afflusso 8 per tamponare disuniforni afflusso di acque reflue risulta tuttavia estremamente limitata, come è stato completamente riconosciuto solo di recente. Effettivamente la dinamica di svuotamento di un tale organo di afflusso di contatto non è stata finora molto considerata sono ancora sconosciuti alcuni importanti fattori influenzanti la dinamica di svuotamento.
In seguito a disuniformi afflussi di acque reflue o variazioni di livello delle acque reflue nell’organo di afflusso 8 in seguito a variazioni nel deflusso delle acque reflue varia anche la relazione
Q = F x kF x dH/dS.
In questa:
Q rappresenta il flusso attraverso l’impianto m3 /sec; F la sezione trasversale di infiltrazione in m2, ossia la superficie di contatto fra l'organo di afflusso 8 ed il corpo di terreno attivo;
Kp il coefficiente di permeabilità del corpo di terreno in m/s;
dH/dS il gradiente idraulico fra il livello di acque reflue a monte della superficie di contatto F ed il livello in corrispondenza dello scarico.
Dalla precedente relazione risulta direttamente che il flusso attraverso l'impianto varia in modo più che proporzionale rispetto alla variazione del livello delle acque reflue a monte della superficie di contatto F.Ciò è dovuto al fatto che non soltanto la superficie di contatto del liquido F, ma aggiuntivamente anche il gradiente idraulico dH/dS vengono influenzati da una variazione del livello delle acque reflue nell’organo di afflusso 8. Già questo spiega il fatto che i processi di svuotamento e di rinnovato riempimento, che si svolgono nell’organo di afflusso 8 e sono disponibili per l'effetto tampone, sono situati entro limiti assai stretti e sono limitati praticamente a simili livelli di acque reflue nell’organo di afflusso 8.
Considerando inoltre che le fosse di afflusso nella maggior parte dei casi sono riempite di ghiaia o di pietrisco, è senz’altro riconoscibile che una forza di afflusso riempita di pietrisco di letti di filtrazione a livello radicale, come pure il letto di filtrazione 5 vincolato al terreno praticamente sono inadeguati ad attuare funzioni tampone.
In realtà le condizioni in considerazione di più recenti studi risultano ancora più estreme e indicano che la portata idraulica Q oppure la conducibilità idraulica del corpo di terreno attivo, come quella espressa con il coefficiente di permeabilità kF , dipende dalla profondità al disotto della superficie 15 o del manto superiore. Il risultato di questi studi è rappresentato dal diagramma mostrato in figura 6, in cui il coefficiente di permeabilità Kp è riportato in funzione della profondità al disotto del manto superficiale, laddove la profondità di 0,6 m costituisce la profondità limite, fino a quale solitamente si estende il corpo di terreno o la matrice di terreno.
La curva marcata con "a” si basa su valori misurati di kF disegnati in cerchietti e si riferisce ad un corpo di terreno completamente sviluppato oppure ad una matrice di terreno completamente sviluppata, ossia ad un corpo di terreno completamente idromorfo oppure ad una matrice di terreno completamente idromorfa nello stato completamente sviluppato delle piante 6 (stato Klimax), che viene ottenuto circa quattro anni dopo la messa in esercizio. Si riconosce dai punti di misurazione che il coefficiente di permeabilità kp al crescere della profondità al disotto del manto superficiale varia in ragione di più di due ordini di grandezza.
La curva marcata con ”b" si basa su punti di misurazione riportati con crocette e si riferisce ad un corpo di terreno non ancora pienamente sviluppato oppure ad una matrice di terreno non ancora completamente sviluppata, ossia a un corpo di terreno non ancora completamente idromorfo oppure ad un matrice di terreno ancora non completamente idromorfa, nello stato delle piante 6 non ancora completamente sviluppato (stato preklimax), che è raggiunto circa un mezzo anno dopo una messa in esercizio. Dai punti di misurazione si riconosce che anche in questo caso il coefficiente di permeabilità kp al crescere della profondità al disotto del manto superficiale varia in ragione di più di un ordine di grandezza. Al riguardo si consideri che la capacità di depurazione di un tale impianto è inferiore a quella del letto di filtrazione 5 vincolato al terreno, con piante 6 completamente sviluppate.
Nella seguente tabella I sono indicati parametri dei singoli strati di terreno, come coefficiente di permeabilità kp, la sezione trasversale standard ed il gradiente idraulico specifico. Le portate attraverso tali strati, risultanti da questi parametri sono rappresentate in righe VIII della tabella I e sono definite dalla velocità di svuotamento attraverso i rispettivi strati dall'organo di afflusso o fossa di afflusso, che si trova in diretto collegamento di scorrimento con il corpo di terreno oppure co la matrice di fondo. I numeri della tabella I si riferiscono ad un impianto standard con una larghezza di 1 m, un tratto di infiltrazione di 10 m e una profondità di 0,6 m. Il deflusso relativo è indicato in percentuale del deflusso dallo strato superiore, il cui deflusso è pari al 100X.
Il contenuto delle righe I e IX della tabella I è rappresentato graficamente nel diagramma mostrato in figura 7. Da questo diagramma, come pure dal contenuto della tabella I è rilevabile che soltanto la parte superiore, che si estende fino a una profondità di 0,2 fino a 0,3 m del corpo di terreno oppure della matrice di terreno, presenta una portata consentente una produzione od una velocità di flusso utilizzabile per scopi tampone. Inoltre dalla figura 1, dai numeri indicati nella tabella I e dalla relativa rappresentazione in figura 7 è riconoscibile che l’organo di afflusso convenzionale 2 di sezione trasversale trapezoidale, come quello mostrato in figura ì, è inadeguato per ogni apprezzabile funzione di tamponamento. Infatti ciò è motivato dal fatto che la parte superiore di un tale organo di afflusso o fossa di afflusso 2 rende disponibile soltanto un volume alquanto limitato di svuotamento e di nuovo riempimento, del tutto insufficiente per la portata elevata, precedentemente menzionata, attraverso i vicini strati superiori del corpo di terreno oppure della matrice di terreno. Mentre inoltre l'organo di afflusso o fossa di afflusso 2 presenta una parte inferiore di volume relativamente grande, a causa della minima portata attraverso i vicini strati inferiori del corpo di terreno oppure della matrice di terreno questo volume risulta del tutto inutile per un effetto tampone.
Il secondo esempio di realizzazione del comando del flusso di acque reflue è mostrato nelle figure 8 fino a 10 e si basa su quanto trovato e precedentemente illustrato. Questa esecuzione presenta un letto di filtrazione 19 vincolato al terreno, del genere precedentemente menzionato, con un lato anteriore o di immissione 20, che si trova in collegamento di flusso con un organo di afflusso 21 combinato con il bacino tampone di contatto 22. Questo bacino tampone di contatto 22 si trova in diretto collegamento di scorrimento con il lato anteriore o di immissione 20 del letto di filtrazione 19 vincolato al terreno. Una conduttura di adduzione 23 delle acque reflue adduce acque reflue al bacino tampone di contatto 22. Il bacino tampone di contatto 22 è eseguito in modo che viene assicurato il suo volume di riempimento è adattato esattamente alla portata attraverso la parte superiore oppure attraverso gli strati superiori del letto di filtrazione 19 vincolato al terreno. In tal modo il bacino tampone di contatto 22 è dimensionato sufficientemente, cosicché esso rende disponibile un efficace volume tampone per l'erogazione e il ricevimento di acque reflue e per rendere efficacemente continue variazioni dell'afflusso di acque reflue. Questo effetto tampone viene reso possibile per il fatto che la capacità del bacino tampone di contatto 22 varia corrispondentemente alla variazione della portata attraverso la parte superiore oppure attraverso gli strati superiori del letto di filtrazione 19 vincolato al terreno, con cui si trova in collegamento di scorrimento il bacino tampone di contatto 22 attraverso l’organo di afflusso 21. Conseguentemente il volume tampone fornito mediante il bacino tampone di contatto 22 diminuisce al crescere della profondità del bacino tampone di contatto 22.
L'effettiva esecuzione del bacino tampone di contatto 22 viene scelta corrispondentemente alle locali condizioni costruttive; in vista dall’alto nelle figure 9a e 9b sono rappresentate due delle più diverse possibili esecuzioni e disposizioni. Mentre è indifferente se il bacino tampone di contatto 22 presenta una larghezza maggiore, minore oppure la stessa larghezza della larghezza di infiltrazione del relativo letto di filtrazione 19 vicolato al terreno, è evidente che dovrà essere necessariamente assicurato che il bacino tampone di contatto 22 si trova in contatto di collegamento di scorrimento con l’intera larghezza del corpo di terreno oppure della matrice di terreno. infatti questa larghezza è dimensionata in adattamento alle esigenze di depurazione del rispettivo impianto.
Un'ulteriore variante possibile di un bacino tampone di contatto è rappresentata in figura 10 in una sezione trasversale schematica. In questo caso in particolare a monte del latto di filtrazione 24 vincolato al terreno e del suo organo di afflusso 25 è inserito un bacino di sedimentazione o uno stadio di sedimentazione 26 separato dall’organo di afflusso 25 per mezzo di uno sbarramento di troppo pieno 27. L’altezza dello sbarramento di troppo pieno 27 è scelta in modo che il bacino di sedimentazione o stadio di sedimentazione 26 attraverso l'organo di afflusso 25 si trova in contatto di collegamento a scorrimento con la parte superiore oppure con gli strati superiori del letto di filtrazione 24 vincolato al terreno, i quali possiedono un’elevata portata. In tal modo il bacino di sedimentazione o lo stadio di sedimentazione 26 è costruito in modo da costituire efficacemente il desiderato bacino tampone di contatto. Con la disposizione e l'esecuzione dell'organo di adduzione 28 delle acque reflue verso il bacino di sedimentazione oppure verso lo stadio di sedimentazione 26 si è provveduto affinchè si impedisca sicuramente un diretto collegamento a scorrimento fra l’afflusso 28 delle acque reflue e l’organo di afflusso 25. Come è mostrato è prevista una deviazione 29 per deviare dall'organo di afflusso 25 il risultante afflusso di acque reflue. In tal modo viene assicurato che il sedimento contenuto nell'afflusso di acque reflue non viene trasportato verso la superficie anteriore o di infiltrazione del corpo di terreno attivo oppure della matrice di terreno colmandola.
L'invenzione e vantaggiosi ulteriori sviluppi vengono illustrati in dettaglio in seguito in base ad esempi.
Esempio 1
L'esempio seguente riguarda un letto di filtrazione vincolato al terreno, come il letto di filtrazione 19 vincolato al terreno mostrato in figura 8, ed illustrerà la struttura e la modalità operativa di un bacio tampone di contatto 22, che si trova in collegamento di scorrimento attraverso l'organo di afflusso 21 con il letto di filtrazione 19 vincolato al terreno.
L'impianto è previsto per un’abitazione bifamiliare con complessivamente 10 inquilini.
Per ogni giorno e per ogni inquilino si producono 0,2 in3 di acque reflue, cosicché la produzione complessiva di acque reflue giornaliera è di 2 m3 .
Il carico di sudiciume verso la fossa di sedimentazione è espresso in BSB5, 0,048 kg al giorno e per inquilino e porta ad un valore complessivo di 0,48 kg al giorno.
La concentrazione di afflusso in BSB5 corrispondentemente a ciò è di 240 mg/1 BSB5.
La concentrazione di scarico richiesta è di 20 mg/1 BSB5.
La superficie necessaria per l’impianto per una profondità di lavoro di 0,6 m è di 30 m2.
La forma di superficie scelta è B = 4 m; L = 7,5 m. La portata idraulica impostata è di 0,096.10 m3/sec per un coefficiente di permeabilità kp = 5.10-4 ra/sec.
Il carico girnaliero medio dall’abitazione bifamiliare è Q = 0,023.10-3 m3/sec.
Conseguentemente l'impianto è dimensionato sufficientemente in considerazione del quadruplo dell'eccedenza oltre il carico giornaliero medio.
Tuttavia l’impianto è dimensionato in maniera insufficiente per il trattamento di situazioni estreme. Come situazione estrema si consideri lo svuotamento contemporaneo di due vasche da bagno, che contengono ciascuna un volume di 2801 di acque reflue vengono svuotate entro 320 sec. Il deflusso così prodotto è di 1,75.10-3 m3/sec e pertanto costituisce un eccedenza di 76 volte oltre il carico giornaliero medio. Il deflusso dall'impianto per la durata della situazione estrema è unicamente di 3,071 e pertanto può essere trascurato.
Il compito consiste nel realizzare una capacità tampone sufficiente per un afflusso di 5601 di acque reflue entro 320 sec. A tale scopo serve un bacino tampone di contatto 22, che si estende sull’intera larghezza di installazione di 4 metri, presenta una profondità di 0,2 m e un’estensione posteriore di 0,7 m. Il bacino tampone di contatto 22 viene stabilizzato mediante una carica di ghiaia 16/32 il che porta ad un ingrandimento dell’estremità posteriore ad 1,4 m.
L'effetto di questo bacino tampone di contato 22 viene controllato mediante la seguente trattazione:
Poiché la portata dell'impianto è di 0,096.10-3 m3/sec, per la portata di 0,56 ra3 è necessario un tempo di 5833 sec oppure di 1,62 ore. Ciò rappresenta un tempo relativamente assai ridotto, che in realtà non è necessario per la rigenerazione del bacino tampone di contatto 22, ma costituisce il risultato della scelta di una larghezza, che è definita dalle particolari condizioni costruttive e supera considerevolmente la larghezza che sarebbe stata idraulicamente necessaria in considerazione dello carico giornaliero medio.
Esempio 2
Questo esempio riguarda un impianto di depurazione di acque reflue per le acque reflue da un’azienda di lavorazione della carne.
La carica giornaliera media è 40 m3 .
Il flusso medio è quindi 4,86.10-4 m3 /sec.
Il contenuto di sudiciume medio è 850 mg/1 BSB5. La concentrazione di scarico da rispettare è 25 mg/1 BSB5.
L'impianto forma un impianto a livello radicale dimensionato corrispondentemente ad una pubblicazione di R. Kickuth dal titolo "Einige Dimensionierungsgrundsaetze fuer das tfurzelraumverfahren” in "Wissenschaftliche Grundlagen der Abwassereinigung", pagine 29-47, Springer 1982.
Corrispondentemente la superficie necessaria del corpo di. terreno è di 772 m2.
Per un coefficiente di permeabilità di kp = 5.10-4 m/sec la superficie idraulica necessaria della sezione trasversale è di 16,2 m2 per un gradiente idraulico attivabile di 0,6 e una profondità di lavoro di 0,6 m. La produzione di acque reflue nei giorni della settimana lunedi, martedì, mercoledì e giovedì di di 40 m3 al giorno e si distribuisce nel modo seguente per ogni giorno:
0 m3 per 16 ore
20 m3 per 16 ore, corrispondentemente 9,26.10 m3/sec
20 m3 per 2 ore corrispondentemente 2,78.10-3 m3/sec.
La produzione di acque reflue il enerdì è di 130 m3 e si distribuisce come segue:
0 m3 per 16 ore
20 m3 per 6 ore, corrispondentemente 9,26.10-4 m3/sec 110 m3 per 2 ore, corri.spondentemente 1,53.10-2 m3/sec.
La produzione complessiva di acque reflue durante il sabato e la domenica è di 4 m3 e pertanto non viene presa in considerazione.
a) Impianto per l’esercizio ad eccezione del venerdì:
Un bacino tampone di contatto con una larghezza di 27 m, una profondità di 0,2 m e una lunghezza di 6,15 m viene costruito come il bacino tampone di contatto 2 in figura 8 e ha un volume di 33 m3.
Il deflusso giornaliero medio da un tale bacino tampone di contatto è di 20,2.10 m3 /sec per ogni
metro di larghezza di installazione oppure 47,12 m al
giorno per l’intera larghezza di 27 m.
E' critico l’afflusso di acque reflue di 20 m3 per
due ore.
Includendo l’afflusso ed il deflusso si ottengono i
seguenti numeri:
afflusso in 16 ore: 0,00 m3; deflusso in 16 ore: 31,41 m3 afflusso in 6 ore: 20,00 ra3; deflusso in 6 ore: 11,78 m3 afflusso in 2 ore: 20,00 m3; deflusso m 2 ore: 3,93 m3 Riassumendo risulta che l’intero afflusso
giornaliero in nessun momento supera l'intero deflusso
giornaliero e che l'intero volume tampone di contatto
di 33 m3 in nessun istante viene superato
dall’afflusso di acque reflue.
Conseguetnemente il bacino tampone di contatto
proposto è del tutto sufficiente per gestire
l’afflusso di acque reflue in tutti i giorni della
settimana, ad eccezione del venerdì, in cui in due ore
si verifica uno straordinario afflusso massimo di
acque reflue di 110 m3 .
b) Impianto alternativo per l'esercizio senza il
venerdì:
Il letto di filtrazione vincolato al terreno come
in precedenza viene dotato di un bacino tampone nella forma di un bacino di sedimentazione avente dimensioni laterali di 5 m x 8 m e quindi una superficie della sezione trasversale di 40m2 . Il bacino di sedimentazione serve come un pozzo di pompaggio con una profondità di 2 m. In questo pozzo di pompaggio viene installata una pompa a livello controllato; la pompa possiede una portata di 5/sec ed è disposta in modo da essere messa in funzione quando il livello sale di 0,10 m oltre un livello preassegnato. Come è rappresentato in figura 4 la pompa dal lato di uscita è raccordate ad una conduttura di adduzione 12' per l'adduzione delle acque reflue nell'organo di afflusso del letto di filtrazione 5 vincolato al terreno. La conduttura di ritorno 13 porta dall'organo di afflusso 8 al bacino tampone 10 e riporta al bacino tampone 10 tutte le acque reflue eccedenti addotte.
La pompa a livello controllato viene fatta funzionare in base al seguente programma;
Durante le 6 ore di afflusso di 20 m3 di acque reflue si svolgono 5 cicli di lavoro della pompa. Entro ogni ciclo di lavoro la pompa è funzione per circa 800 sec e trasporta 4 m3 di acque reflue nell'organo di afflusso; durante 3500 sec essa è disinserita. Durante due ore di afflusso di 20 m3 di acque reflue si svolgono parimenti 5 cicli di lavoro della pompa. Entro ogni ciclo di lavoro la pompa è in funzione per circa 800 sec e pompa parimenti 4 m3 di acque reflue nell'organo di afflusso; durante circa 640 sec la pompa è disinserita.
Come nell’impianto con il bacino tampone di contatto, in precedenza descritto al punto a), l'afflusso giornaliero complessivo in nessun momento supera l'intero deflusso giornaliero, e in nessun momento il volume di deflusso complessivo 47,12 m3 viene superato dall’afflusso di acque reflue.
Consguentemente il bacino tampone proposto è del tutto sufficiente per gestire l'afflusso di acque reflue in tutti i giorni della settimana, ad eccezione del venerdì, in cui durante 2 ore si verifica uno straordinario afflusso massimo di acque reflue di 110
c) Impianto per l'esercizio incluso il venerdì:
L'impianto come in precedenze conformemente al punto a) contiene un bacino tampone di contatto con le dimensioni 27 x 0,2 m x 6,15 m. Per preparare un bacino tampone di contatto, adatto a gestire l'afflusso massimo di 110 m3 di acque reflue durante 2 ore, si è dovuto ridimensionarlo con una larghezza di 27 m, una profondità di 0,2 m ed una lunghezza di 19,63 m. Se si considera che il bacino tampone di contatto viene dotato di una carica di ghiaia, che ne dimezza la capacità, si è dovuta ingrandire la lunghezza portandola a 39,26 m. In tal modo si otterrebbe un bacino tampone di contatto con una superficie di 1060 m , che sarebbe desisamente più grande di quella del letto di filtrazione propriamente vincolato al terreno (avente una superficie di 772 m2 ). Anche se in base a tutto ciò un tale bacino tampone di contatto durante il fine settimana si svuoterebbe ad eccezione della profondità di 0,2 ra e sarebbe cosi disponibile per gestire l'intero afflusso di acque reflue durante la successiva settimana, la costruzione di un tale bacino tampone di contatto relativamente piatto con le dimensioni precedentemente menzionate comporterebbe serie difficoltà.
Si impiega pertanto una combinazione del bacino tampone di contatto, come quello descritto precedentemente al punto a) con il bacino tampone come quello descritto precedentemente al punto b), per gestire gli afflussi di acque reflue estremamente differenti, che si ottengono al venerdì nell'azienda lavorante carni.
La conduttura di adduzione, che si estende dalla pompa associata al bacino tampone sbocca nel bacino tampone di contatto, mentre la conduttura di ritorno dal bacino tampone di contatto porta al bacino tampone. L’afflusso di acque reflue dal lunedì fino al giovedì può essere trattato unicamente mediante il bacio tampone di contatto e conseguentemente il bacino tampone e la pompa in questi giorni non sono in funzione. Dell’aflusso di acque reflue di 110 m al venerdì è possibile trattare soltanto 33 m3 dal bacino tampone di contatto. I rimanenti 97 m3 si riducono in ragione di 15,7 m3 , che attraversano in 8 ore il letto di filtrazione vincolato al terreno; il residuo finale di 81,3 m3 dovrà essere trattato dal bacino tampone e dalla pompa. Pertanto al venerdì e nel fine settimana sono necessarie complessivamente circa 4,5 ore di funzionamento della pompa, che vengono previste corrispondentemente nel sistema di comando della pompa.

Claims (1)

  1. Rivendicazioni 1.-Sistema di comando per il flusso di acque reflue in un impianto di depurazione di acque reflue con un letto di filtrazione (1,5,19,24) vincolato al terreno, che può essere attraversato con una preassegnata portata idraulica di acque reflue da depurare e contiene un organo di afflusso (2,8,21,25), che riceve l’afflusso di acque reflue da depurare ed è collegato con il letto di filtrazione (1,5,19,24) vincolato al terreno, caratterizzato da un comando (9) dell'afflusso, che è associato all’organo di afflusso (8,21,25) e mediante il quale si possono sostanzialmente compensare variazioni verif icantesi nell'afflusso di acque reflue ricevuto dall'organo di afflusso (8,21,15), e l'afflusso di acque reflue è comandabile in dipendenza diretta dalla portata idraulica attraverso il letto di filtrazione (5,19,24) vincolato al terreno. 2.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il comando (9) dell'afflusso presenta mezzi tampone per contenere acque reflue eccedenti, che superano la portata idralica attraverso il letto di filtrazione (5,19,24) vincolato al terreno, nonché dal fatto che i mezzi tampone sono collegati con l’organo di afflusso (8,21,25) . 3.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi tampone presentano un bacino tampone (10) nonché mezzi di pompaggio (11,12), associati al bacino tampone (10), una conduttura di afflusso (12’), che dai mezzi di pompaggio (11,12) portano all’organo di afflusso (8), e un condotto di ritorno (13,14) che dall'organo di afflusso (8) porta al bacino tampone (10), laddove le acque reflue superanti la portata idraulica attraverso il letto di filtrazione (5) vincolato al terreno possono essere riportate dall'organo di afflusso (8) al bacino tampone (10) attraverso il condotto di ritorno (13,14). 4.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che i mezzi di pompaggio (11,12) presentano un pozzo di pompaggio, nonché dal fatto che il bacino tampone (10) è scelto fra il pozzo di pompaggio, un bacino di sedimentazione, un dispositivo monocamera o pluricamere oppure un bacino di acque reflue. 5.-Sistema di comanda secondo la rivendicazione 3 oppure 4, caratterizzato dal fatto che il condotto di ritorno (13,14) presenta mezzi combinati di troppo pieno e di riciclo, che sono disposti in corrispodenza dell'organo di afflusso (8) e sono eseguiti in modo tale che è possibile impedire il deflusso di acque reflue eccedenti lungo la superficie (15) del letto di filtrazione (5) vincolato al terreno. 6.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 5, caraterizzato dal fatto che il letto di filtrazione (5) vincolato al terreno definisce la superficie (15) e i mezzi combinati di troppo pieno e di riciclo contengono un tubo di troppo pieno (14) con una estremità di cotenimento, che è disposta alla stessa altezza della superficie (15) del letto di filtrazione (5) vincolato al terreno. 7.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che l’estremità di alloggiamento del tubo dì troppo pieno (14) è impostabile rispetto all’altezza della superficie (15) del letto di filtrazione (5). 8.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il tubo di troppo pieno (14) forma una curva tubolare (17), che per impostare l’estremità di contenimento rispetto all'altezza della superficie (15) del letto di filtrazione (5) vincolato al terreno è accoppiata in maniera orientabile con il condotto di ritorno (13,14). 9.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi tampone presentano un bacino tampone di contatto (22,26) di dimensioni preassegnate, che è collegato con l’organo di afflusso (21, 25) e attraverso l'organo di afflusso (21,25) si trova in diretto collegamento di scorrimento con il letto di filtrazione (19,24) vincolato al terreno. 10.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il letto di filtrazione (19,24) vincolato al terreno presenta una parte superiore, la cui portata idraulica è sostanzialmente superiore a quella di una parte inferiore del letto di filtrazione (19,24) vincolato dal terreno, nonché dal fatto che il bacino tampone di contatto (22,26) è disposto in diretto collegamento di scorrimento con la parte superiore del letto di filtrazione (19,24) vincolato al terreno. 11.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 9 oppure 10, caratterizzato dal fatto che il bacino tampone di contatto (22) è eseguito con un volume tampone variabile, che varia dal basso verso l’alto corrispondentemente alla portata idraulica attraverso la parte superiore del letto di filtrazione (19) vincolato al terreno, con cui si trova in diretto contatto di scorrimento il volume variabile. 12.-Sistema di comando secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che il bacino tampone di contatto presenta una profondità massima di 0,3 m al disotto della superficie (15) del letto di filtrazione (19) vincolato al terreno. 13.-Sistema di comando secondo una delle rivendicazioni da 9 fino a 12 in combinazione con una delle rivendicazioni da 3 fino a 8, caratterizzato dal fatto che il bacino tampone di contatto (22) è dimensionato per compensare variazioni preassegnate dell’afflusso di acque reflue, nonché dal fatto che il bacino tampone di contatto (22) è collegato con il bacino tampone (10) mediante la conduttura di afflusso (12’) e mediante il condotto di ritorno (13,14), nonché dal fatto che i mezzi di pompaggio (11,12) associati al bacino tampone (10) sono azionabili al verificarsi di variazioni dell’afflusso di acque reflue, che superano le variazioni preassegnate dell'afflusso di acque reflue. 14.-Procedimento per comandare il flusso di acque reflue in un impianto di depurazione di acque reflue vincolato al terreno, in cui un afflusso di acque reflue viene addotto ad un organo di afflusso e a partire dall’organo di afflusso attraversa un letto di filtrazione vincolato al terreno con una preassegnata portata idraulica, caratterizzato dal fatto che l'afflusso di acque reflue nell'organo di afflusso viene comandato in dipendenza diretta dalla portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno e di conseguenza si compensano variazioni dell’afflusso di acque reflue. 15.-Procedimento secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che viene tamponato l'afflusso di acque reflue superante la portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno. 16.-Procedimento secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che le acque reflue vengono addotte ad un bacino tampone, dal bacino tampone vengono pompate nell'organo di afflusso del letto di filtrazione vincolato al terreno e acque reflue eccedenti, che superano la portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno, vengono riportate dall'organo di afflusso al bacino tampone. 17.-Procedimento secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che il bacino tampone viene scelto fra un pozzo di pompaggio, un bacino di sedimentazione, un dispositivo monocamera o pluricamere oppure un bacino di acque reflue. 18.-Procedimento secondo la rivendicazione 16 oppure 17, caratterizzato dal fatto che le acque reflue eccedenti vengono riportate in misura tale che si impedisce un deflusso delle acque reflue eccedenti lungo la superficie del letto di filtrazione vincolato al terreno. 19.-Procedimento secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che nell’organo di afflusso viene impostato un livello di riciclo che impedisce il deflusso di acque reflue eccedenti lungo la superficie del letto di filtrazione vicolato al terreno. 20.-Procedimento secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che il livello di riciclo viene impostato sull'altezza della superficie del letto di filtrazione vincolato al terreno. 21.-Procedimento secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che il livello di riciclo viene impostato su altezze variabili rispetto alla superficie del letto di filtrazione vincolato al terreno. 22.-Procedimento secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che per il tamponamento dell'afflusso di acque reflue, superante la portata idraulica attraverso il letto di filtrazione vincolato al terreno, un bacino tampone di contatto attraverso l'organo di afflusso viene portato in collegamento di scorrimento con il letto di filtrazione vincolato al terreno e le acque reflue vengono addotte al bacino tampone di contatto. 23 .-Procedimento secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che il bacino tampone di contatto viene portato in diretto collegamento di scorrimento con una parte superiore del letto di filtrazione vincolato al terreno, la quale presenta una portata idraulica sostanzialmente superiore rispetto ad una parte inferiore del letto di filtrazione vincolato al terreno. 24 .-Procedimento secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che il bacino tampone di contatto viene eseguito con un volume variabile, che varia dal basso verso l’alto corrispondentemente alla variazione, sussistente dal basso verso l'alto, della portata idraulica nella parte superiore del letto di filtrazione vincolato al terreno. 25.-Procedimento secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che il bacino tampone di contatto presenta una profondità massima di 0,3 m al disotto della superficie del letto di filtrazione vincolato al terreno. 26 .-Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 22 fino a 24 in combinazione con una delle rivendicazioni a 15 fino a 21, caratterizzato dal fatto che il bacino tampone di contatto viene impiegato per compensare variazioni preassegnate dell’afflusso di acque reflue e viene collegato con il bacino tampone in collegamento a scorrimento, nonché dal fatto che acque reflue dal bacino tampone di contatto vengono riportate nel bacino tampone, e infine dal fatto che acque reflue vengono pompate dal bacino tampone nel bacino tampone di contatto, quando le variazioni dell'afflusso di acque reflue superano le variazioni preassegnate dell'afflusso di acque reflue.
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