ITMI951450A1 - Esteri acilici di amminoacidi achirali di gangiclovir e relativi derivati - Google Patents

Esteri acilici di amminoacidi achirali di gangiclovir e relativi derivati Download PDF

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ITMI951450A1
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Hans Maag
John J Nestor
Scott W Womble
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Hoffmann La Roche
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale
La presente invenzione riguarda nuovi farmaci antivirali, in particolare esteri di amminoacidi di derivati della purina e, nel modo più particolare riguarda esteri derivati da ganciclovir e da un amminoacido achirale caratterizzato da un atomo’di carbonio-α terziario e suoi derivati. La presente invenzione inoltre riguarda composti intermedi, metodi per preparare i farmaci antivirali, composizioni farmaceutiche per essi e il loro impiego in un trattamento antivirale e in un trattamento di malattie correlate.
Il brevetto britannico 1523865 descrive derivati della purina antivirali aventi una catena aciclica nella posizione 9. Tra detti derivati, si è trovato che il 2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-l, 6-diidropurin-9-il) me tossi-etanolo, avente la denominazione INN aciclovir, è dotato di una buona attività contro i virus herpes per esempio contro herpes simplex. Mentre si è trovato che aciclovir è molto efficace quando si effettua una somministraziohe topica oppure parenterale, esso viene soltanto moderatamente assorbito se si effettua una somministrazione per via orale.
Il brevetto U.S. 4.355.032 descrive il composto 9- [(2-idrossi-l-idrossimetil-etossi)metil]-guanina oppure il 2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-:9-il) metossi-1,3-propandiolo con la denominazione INN ganciclovir. Il ganciclovir è altamente efficace contro virus del gruppo herpes, per esempio, contro herpes simplex e contro citoraegalovirus. Esso ha una velocità di assorbimento relativamente bassa quando viene somministrato per via orale e deve venire usato in corrispondenza di elevati dosaggio quando viene somministrato adottando questa via di somministrazione. Nel modo più comune, il ganciclovir viene somministrato mediante infusione endovenosa. Questo metodo di somministrazione presenta l'inconveniente di essere molto scomodo per il paziente, spesso richiedendo la presenza di un medico, di una infermiera o di altri professionisti per la cura della salute. Inoltre, esiste un certo rischio di infezione che è particolarmente problematico nel caso di pazienti immunocompromessi che subiscono un trattamento con ganciclovir e che possono avere scarsa resistenza nei confronti di infezioni. Pertanto, è molto desiderabile mettere a disposizione ganciclovir con un profilo di assorbimento orale migliorato.
La domanda di brevetto britannico GB 2 122 618 descrive derivati della 9-(2-idrossietossimetil) guanina aventi:la formiila generale
:
in cui X rappresenta un atomo di ossigeno oppure un atomo di zolfo, Ri rappresenta un gruppo ossidrilico oppure un gruppo amminico, R2 rappresenta un atomo di idrogeno oppure un gruppo di formula -CH20R3⁄4 e R<3 >e R<3>a possono essere uguali oppure diversi e ciascuno rappresenta un radicale acilico di un amminoacido e loro sali fisiologicamente accettabili. Questi composti sono utili per il trattamento di infezioni virali e hanno una elevata solubilità in acqua che li rende importanti nella formulazione di preparati farmaceutici acquosi. Mentre la formula generale nella domanda di brevetto britannico comprende composti nei quali R<2 >è il gruppo -CH2OR<3>a, composti specifici di questo gruppo non vengono descritti. La domanda di brevetto inoltre descrive che tra le formulazioni usate con questi composti, e dotate di una migliorata solubilità in acqua,, sono comprese formulazioni per via orale, rettale, nasale, topica, vaginale oppure parenterale.
La domanda di brevetto britannico GB 2.104.070 descrive composti antivirali aventi la formula
in cui R è un gruppo ossidrilico oppure un gruppo amminico e X è un atomo di ossigeno oppure un atomo di zolfo e descrive sali ed esteri fisiologicamente accettabili. La formula generale comprende ganciclovir e suoi sali e suoi esteri fisiolgicamente accettabili. Tra gli esteri sono compresi quelli contenenti un gruppo formilossi, C1-C16 (per esempio, C1-6), alcanoilossi (per esempio acetossi oppure propionilossi) , aralcanoilossi eventualmente sostituito (per esempio fenil-C1-4 alcanoilossi come fenilacetossi) oppure aroilossi eventualmente sostituito (per esempio benzoilossi oppure naftoilossi) un gruppo di un estere in corrispondenza di una o entrambe le posizioni terminali della catena laterale-9 dei composti aventi la suddetta formula generale. I gruppi di esteri aralcanoilossi oppure aroilossi possono essere sostituiti, per esempio, con uno o più alogeni (per esempio atomi di cloro oppure atomi di bromo) oppure con gruppi amminici, gruppi di nitrili oppure gruppi solfammidici, la porzione arilica del gruppo contenendo vantaggiosamente da 6 a 10 atomi di carbonio.
La domanda di brevetto europeo EP 0 375 -329 descrive composti profarmaci aventi la seguente formula
in cui R e R<1 >sono scelti indipendentemente da un atomo di idrogeno e da un residuo ammino-acilico purché almeno uno di R e R<1 >rappresenti un residuo acilico di un amminoacido e B rappresenta un gruppo di formule
in cui R<2 >rappresenta una catena lineare C1-6, una catena ramificata C3-6 oppure un gruppo alcossilico ciclico C3-6, oppure un ossidrile oppure un gruppo amminico oppure un atomo di idrogeno e i loro sali fisiologicamente accettabili. Questi composti profarmaci sono descritti come dotati di una vantaggiosa biodisponibilità quando vengono somministrati per via orale e si ottengono cosi elevati contenuti del composto di partenza nel corpo.
L'esempio 3 b) della domanda di brevetto europeo EP 0375 329 descrive la preparazione dell'estere bis (L-isoleucinato) del ganciclovir sotto forma, di un materiale espanso bianco. L'esempio 4 b) descrive la preparazione dell'estere bis(glicinato) del ganciclovir sotto forma di un solido bianco. L'esempio 5 b) descrive la preparazione dell'estere bis(L-valinato) del ganciclovir sotto forma di un solido. L'esempio 6 b) descrive la preparazione dell'estere bis(L-alaninato) del ganciclovir sotto forma di uno sciroppo contenente 90% del bis estere e 10% del monoestere. I bis esteri descritti sono sostanze non-cristalline che sono difficili da trattare per la preparazione di forme di dosaggio farmaceutiche orali.
Jensen et al., Acta Pharm. Nord. 3(4) 243-247 (1991) descrivono la sintesi, l'idrolisi enzimatica e le caratteristiche fisico-chimiche di profarmaci costituiti da diesteri N-sostituito ·4-(amminometil) benzoato del ganciclovir aventi la formula
in cui R può essere
Questi esteri sono stati sintetizzati e valutati allo scopo di fare migliorare le caratteristiche di cessione del ganciclovir. Gli esteri sono stati sottoposti ad idrolisi enzimatica con plasma umano per ottenere il farmaco di partenza, l'idrolisi procedendo attraverso la formazione del corrispondente monoestere. Gli autori hanno valutato questi esteri in termini della loro velocità di idrolisi enzimatica, della loro lipofilia e hanno concluso che le caratteristiche di questi esteri rendono i diesteri un tipo di profarmaco per ganciclovir promettente per fare aumentare le sue caratteristiche di cessione, per Esempio nel caso di una somministrazione parenterale-Martin et al., J. Pharm. Sci 76(2), 180-184 (1987) descrivono esteri monoacilici e diacilici del ganciclovir che sono stati sperimentati per esaminare la loro biodisponibilità dopo una somministrazione per via orale. Gli autori indicano che l'estere dipropionato ha una biodisponibilità circa 42% superiore rispetto a quella del ganciclovir tal quale.
La domanda di brevetto europeo 0 158 847 descrive, tra l'altro, che il 6-deossi-aciclovir e il 6-deossi-ganciclovir possono venire facilmente trasformati, in vivo, per azione di enzimi, rispettivamente in aciclovir e in ganciclovir. Da esperimenti effettuati su ratti, gli inventori hanno trovato che una somministrazione orale di questi 6-deossi profarmaci dà come risultato un efficiente assorbimento dal tratto gastro-intestinale e elevati livelli plasmatici dei farmaci di partenza.
Maudgal et al., Arch. Ophthalmol. 102, 140-142 (1984) descrivono l'estere della, glieina dell'aciclovir come efficace nel trattamento topico di cheratiti epiteliali e stromali provocate da herpes simplex e nel trattamento topico di iriditi associate, quando si effettua la somministrazione sotto forma di una formulazione costituita da gocce oculari all'1% a conigli. Gli autori descrivono gli esteri della glieina, della alanina, della β-alanina e esteri succinilici di aciclovir e indicano che la solubilità dell'estere della glicina è circa 30 volte superiore rispetto alla solubilità del aciclovir tal quale e ciò consente 1'impiego dell'estere della glieina per gocce oculari con concentrazioni che arrivano fino a 6%, mentre l'aciclovir, tal quale, viene usato come unguento che è scarsamente efficace in malattie stromali oppure in iriditi .
Colla et al., J. Med. Chem. 98, 602-604 (1983) descrivono parecchi derivati di aciclovir costituiti da esteri solubili in acqua e loro sali oppure profarmaci di aciclovir. Gli autori indicano che non si può somministrare aciclovir sotto forma di gocce oculari oppure sotto forma di iniezioni intramuscolari a causa della sua limitata solubilità in acqua e, pertanto, hanno sintetizzato derivati dello aciclovir che sono più solubili in acqua rispetto al composto di partenza. Gli autori descrivono il sale cloridrato dell'estere glicilico, il sale cloridrato dell'estere alanilico, il sale cloridrato dell'estere β-alanilico, il sale sodico dell'estere succi ilico e l'estere azidoacetato. Secondo gli autori, quando i primi quattro esteri vengono sperimentati in colture di cellule di rene di coniglio primarie contro diversi ceppi di virus herpes simplex tipo 1 e tipo 2, essi si rivelano attivi quasi come 1'aciclovirus tal quale. Gli autori suggeriscono che questi esteri di aciclovir dovrebbero essere più facilmente impiegabili nel settore clinico rispetto al composto di partenza per un trattamento topico sotto forma di gocce oculari e per un trattamento sistemi di infezioni provocate da herpes simplex che rispondono bene ad un trattamento con aciclovir per via endovenosa. Contrariamente all'aciclovir, questi esteri dovrebbero venire somministrati in volumi molti minori e pertanto tramite iniezioni intramuscolari.
Beauchamp et al., Antiviral Chemistry & Chemotherapy 3, 157-164 (1992) descrivono diciotto esteri di amminoacidi del farmaco aciclovir da usare contro l'herpes e descrivono i loro gradi di efficacia come profarmaci di aciclovir, valutati in ratti, misurando il recupero urinario di aciclovir. Dieci profarmaci hanno prodotto quantità maggiori del farmaco originale nell'urina rispetto all' aciclovir tal quale: ossia gli esteri glicilico, D,L-alanilico, L-alanilico, L-2-amminobutirrato, D,L-valile, L-valile, DL-isoleucile, L-isoleucile, L-metionile e L-propile. Gli esteri di L-amminoacidi erano profarmaci migliori rispetto ai corrispondenti isomeri-D oppure ai corrispondenti isomeri-D,L e ciò suggerisce il coinvolgimento di una sostanza con effetto di trasporto stereoselettiva. Dalla tabella 1 della pubblicazione che mette a disposizione dati chimici e dati di biodisponibilità orale dei diciotto esteri di amminoacidi deriva che gli esteri di D-amminoacidi hanno una biodisponibilità orale inferiore rispetto a quella del aciclovir tal quale. Pertanto, poiché gli esteri di D-amminoacidi non hanno alcun vantaggio rispetto al aciclovir, essi non sono utili come profarmaci del aciclovir. Tuttavia, l'estere glicilico achirale del aciclovir ha una biodisponibilità orale superiore del 58% rispetto a quella del aciclovir (nel saggio di recupero urinario si è recuperato 30% del aciclovir somministrato sotto forma di estere glicilico, mentre somministrando aciclovir si è recuperato il 19% del aciclovir). Secondo gli autori, l'estere L-valile del aciclovir era il migliore profarmaco tra gli esteri esaminati.
La pubblicazione di brevetto europeo 308 065 descrive gli esteri della vaiina e gli esteri della isoleucina di aciclovir, preferibilmente nella forma-L che presentano un notevole aumento di assorbimento dall'intestino dopo una somministrazione orale, in confronto con altri esteri e con 1'aciclovir.
La domanda di brevetto giapponese P5097887 (Derwent 93-164474/20) descrive, tra gli altri, certi esteri della 2-metil alanina [(CH3)2-C (NH2)-C00H] di derivati della 2'-deossi-5-fluoro-uridina come utili sostanze antineoplastiche dotate di bassa tossicità.
Attualmente, il principale farmaco per il trattamento di una infezione provocata da citomegalovirus è il ganciclovir. Tuttavia, la sua biodisponibilità orale molto limitata e la necessità di effettuare una lenta infusione giornaliera del farmaco (oppure per iniezioni intravitreali o per impianti intravitreali) indicano l'urgente necessità di avere a disposizione una forma di dosaggio orale dotata di una migliorata biodisponibilità.
La presente invenzione mette a disposizione una formulazione di un profarmaco stabile del ganciclovir dotata di un migliorato assorbimento orale e di una bassa tossicità. Tali caratteristiche sono particolarmente importanti per eliminare infezioni provocate da herpes in pazienti immunocompromessi nei quali una somministrazione orale è la scelta preferita dal punto di vista terapeutico. Inoltre, gli ingredienti attivi presentano proprietà descritte in farmacopea che consentono una loro migliorata caratterizzazione e un migliorato trattamento farmaceutico. Sorprendentemente, si è trovato che certi esteri di amminoacidi achirali, non-naturali, aventi un atomo-α terziario, presentano queste caratteristiche desiderate.
Secondo un primo aspetto, la presente invenzione mette a disposizione un composto avente la formula
(I)
in cui X è idrogeno cloro
ossidrile, e R è un residuo acilico di un amminoacido achirale avente un atomo di carbonio-a terziario; oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile. Adatti amminoacidi achirali hanno da 4 a 16 atomi di carbonio.
Si preferiscono composti di formula I nei quali il residuo acilico di un amminoacido achirale ha la formula
in cui ciascun R<2 >è alchile avente da 1 a 6 atomi di carbonio, cicloalchile con 3 fino a 5 adorni di carbonio oppure benzile; oppure i due gruppi R<2 >si collegano tra loro per formare un gruppo polimetilenico avente da 3 a 9 atomi di carbonio; oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile.
In un secondo aspetto, la presente invenzione mette a disposizione una composizione farmaceutica che contiene un composto di formula I, preferibilmente in miscela con uno o più adatti eccipienti per trattare o prevenire infezioni virali o malattie correlate.
In un terzo aspetto, la presente invenzione mette a disposizione composti aventi la formula
in cui X ha i significati indicati sopra,'P<1 >è un gruppo idrossi-protettivo e R<1* >è un residuo acilico di un amminoacido achirale con un atomo di carbonio-a terziario avente la formula
in cui ciascun R<2 >ha i significati indicati sopra e P<2 >è un gruppo ammino-protettivo, che sono utili intermedi per preparare composti di formula I.
Secondo un quarto aspetto, la presente invenzione mette a disposizione composti di formula:
(III)
in cui X e R<1 >hanno i significati indicati sopra. I composti di formula III sono anche utili intermedi per preparare i composti di formula I.
Un quinto aspetto della presente invenzione è un procedimento per preparare i profarmaci di formula I. Questo procedimento comporta l'esterificazione del ganciclovir e di suoi derivati, la rimozione di gruppi protettivi da derivati del ganciclovir esterificati, la parziale idrolisi di bis-esteri del ganciclovir che porta ad ottenere i monoesteri di formula I, la condensazione di guanina con un glicerolo sostituito, la separazione ottica di composti di formula I e la formazione di sali dei profaimaci di formula I. Particolari del procedimento della presente invenzione sono descritti qui di seguito.
A meno che non venga diversamente indicato, i termini che seguono, usati nella descrizione e nelle rivendicazioni, hanno i significati riportati qui di seguito:
'Alchile' significa un radicale di un idrocarburo lineare oppure ramificato in generale saturo avente da un atomo di carbonio fino al numero di atomi di carbonio indicato. Per esempio, C1-7 alchile è alchile avente almeno uno, ma non più di sette atomi di carbonio, per esempio, metile, etile, i-propile, n-propile, nbutile, n-pentile, n-eptile e simile. Tuttavia, tra i composti di formula I sono compresi esteri con amminoacidi achir.ali, il cui gruppo alchilico può comprendere un legame C=C oppure C...C.
'Alchile inferiore' significa un alchile avente da uno a sei atomi di carbonio.
'Cicloalchile' significa un radicale di un idrocarburo ciclico e, in generale, saturo, avente da tre atomi di carbonio fino al numero di carbonio indicato. Per esempio, C3-7 cicloalchile è ciclóalchile avente almeno tre, ma non più di sette atomi di carbonio, per esempio, ciclopropile, ciclpbutile, ciclopentile, cicloesile oppure cicloeptile.
'Cicloalchile inferiore' significa un gruppo cicloalchilico avente da tre a sei atomi di carbonio.
'Polimetilene' è un gruppo bivalente avente la formula -(CH2)„- in cui n è un numero intero compreso tra 3 e 9, che eventualmente comprende gruppi polimetilenici con un legame C=C.
'Arile' significa un radicale organico derivato da un idrocarburo aromatico mediante rimozione di un atomo di idrogeno. Radicali arilici preferiti hanno da sei a dodici atomi di carbonio come atomi di carbonico dell'anello nell'idrocarburo aromatico.
’Aralchile' significa un radicale organico derivato da un aralcano nel quale un atomo di idrogeno alchilico è sostituito da un gruppo arilico definito sopra.
'Acile' significa un radicale organico derivato da un acido organico mediante rimozione del gruppo ossidrile; per esempio RCO- è il radicale acile di RCOOH, in cui R è, come definito sopra, un gruppo alchile, cicloalchile, arile oppure aralchile che eventualmente può essere sostituito con uno oppure due sostituenti come i gruppi amminico, alchile inferiore, cicloalchile, alcossi inferiore oppure benzile. Esempi di tali gruppi acilici sono acetile, propionile, benzoile oppure 1-amminocicloesancarbonile, ecc. Nel termine 'acile' è compreso il termine 'alcanoile' che è il radicale organico RCO- in cui R è un gruppo alchilico oppure cicloalchilico come definito sopra.
'Alcossi inferiore' oppure 'RO-', ‘(alchil inferiore) ammino' oppure '(R)NH-', 'di(alchile inferiore) ammino' oppure '(R)2NH-', '(alcanoile inferiore)-ammino' oppure '(RCO)NH-' e termini simili significano alcossi, alchilammino, dialchi laminino, alcanoilammino, rispettivamente, in cui il radicale alchile (R) oppure ciascun radicale alchile (R) è un 'alchile inferiore' come descritto sopra.
'Alogeno' significa fluoro, cloro, bromo oppure iodio.
Secondo Hackh's Chemical Dictionary, McGraw-Hill Book Company, 1969, 'derivato' ‘di un composto significa un composto ottenibile dal composto originale mediante un procedimento chimico semplice. Esempi di derivati della guanina sono 2-ammfnopurina e 2,6-diamminopurina e 2-ammino-6-cloropurina che sono ottenibili da guanina mediante riduzione e clorurazione e, rispettivamente, mediatte sostituzione con un gruppo amminico. Queste trasformazioni sono descritte in "Synthetic Procedures in Mucleic Acid Chemistry" voi.1 e 2, W. W. Zorbach e R. S. Tipson, ed. Wiley Interscience, N.Y. 1968, 1973; Chemistry of Nucleosides and Nucleotides, voi-, 1 e 2; L.B. Townsend ed.. Plenum Press, N.Y. 1988 e 1991; e Nucleic Acid Chemistry, parte 3 e parte 4; L. B. Townsend e R. S. Tipson, ed.; J. Wiley & Sons, New York, 1986 e 1991, tutte qui riportate come riferimento. Queste trasformazioni in posizione 6 del sistema ad anelli della purina possono anche venire utilizzate per trasformare un compost^ do formula I in un altro composto di formula I.
'Derivato attivato' di un composto significa una forma reattiva del composto originale che rende il composto attivo in una reazione chimica desiderata, in cui il composto originale è soltanto moderatamente reattivo oppure è non-reattivo. Si ottiene una attivazione mediante formazione di un derivato oppure di un gruppo chimico all'interno della molecola avente un contenuto di energia libera più" elevato rispetto a quello del composto originale, che rende la forma attivata più in grado di reagire con un altro reagente. Nel contesto della presente invenzione, una attivazione del gruppo carbossilico è particolarmente importante e corrispondenti agenti attivanti o gruppi attivanti che attivano il gruppo carbossilico sono descritti qui di seguito più dettagliatamente. Per esempio, una anidride di un amminoacido è una forma attivata di un amminoacido che rende 1'amminoacido suscettibile di subire una esterificazione.
'Gruppo protettivo' significa un gruppo chimico che (a) conserva un gruppo reattivo da una partecipazione ad una reazione chimica indesiderabile; e (b) può venire facilmente rimosso dopo protezione del gruppo reattivo se la sua presenza non è più necessaria. Per esempio, il gruppo benzile è un gruppo protettivo per una funzione ossidrilica primaria.
'Gruppo ammino-protettivo' significa un gruppo protettivo che protegge un gruppo amminico reattivo che altrimenti verrebbe modificato da certe reazioni chimiche. La definizione comprende il gruppo formile oppure gruppi alcanoilici inferiori aventi da 2 a 4 atomi di carbonio, in particolare gruppo* acetile oppure propionile, i gruppi tritile oppure tritile sostituito, per esempio un gruppo monometossitritile, gruppi dimetossitritilici, per esempio il gruppo 4,4' -dimetossi tritile oppure il gruppo 4,4'-dimetossitrifenilmetile, il gruppo trifluoroacetile e il gruppo N- (9-fluorenilmetossicarbonile) o gruppo 'FMOC', il gruppo allilossicarbonile oppure altri gruppi di protezione derivati da carbonati alogenati, per esempio (C6-C12)aril alchile inferiore carbonati (per esempio il gruppo N-benzilossicarbonile derivato da benzilclorocarbonato) , oppure derivato da bifenilalchil-alogeno carbonati, oppure da alogeno-carbonati alchilici terziari, per esempio tert.-butilalogeno carbonati, in particolare, tert .-butilclorocarbonato, oppure da di (inferiore)alchil-dicarbonati, in particolare di (t-butil)dicarbonato e il gruppo ftalile.
'Gruppo idrossi-protettivo' significa un gruppo protettivo che protegge un gruppo ossidrilico che, altrimenti, verrebbe modificato da certe reazioni chimiche. Tra i gruppi idrossi-protettivi adatti sono compresi i gruppi che formano eteri, che possono venire rimossi facilmente dopo completamento di tutti gli altri stadi della reazione, per esempio il gruppo benzile oppure il gruppo tritile eventualmente sostituito nel loro anello fenilico. Tra gli altri gruppi idrossi-protettivi adatti sono compresi gruppi di alchil eteri, il gruppo tetraidropiranile, gruppi sililici, gruppi di trialchilsilil eteri e il gruppo allile.
'Gruppo uscente' significa un gruppo labile che viene sostituito, in una reazione chimica, da un altro gruppo. Esempi di gruppi uscenti sono alogeno, il gruppo benzilossi eventualmente sostituito, il gruppo isopropilossi, il gruppo mesilossi, il gruppo tosilossi oppure il gruppo acilossi.
Il termine 'chiralità' significa una proprietà attribuita ad una molecola che descrive gli elementi di simmetria della molecola (oppure l'assenza di elementi di simmetria). Molecole che non presentano elementi di simmetria sono 'chirali'. Una molecola chirale che manca di tutti gli elementi di simmetria, ivi compreso perfino un asse semplice, viene denominata 'asimmetrica'.
Il termine 'achirale' significa la presenza di almeno un elemento di simmetria in una molecola, per esempio un asse semplice.
I composti di formula I ed i composti di formula II esistono sotto forma di isomeri ottici, oppure di miscele di tali isomeri. Nei composti della presente invenzione, si può usare qualsiasi isomero o qualsiasi miscela di isomeri e, con le rivendicazioni, si intende ricoprire ciascun singolo isomero e sue miscele, a meno che non venga altrimenti limitato. La presente invenzione comprende tutti gli isomeri ottici di un qualsiasi composto asimmetrico di formula I e anche loro miscele.
'Isomerismo' si riferisce a composti aventi il medesimo peso atomico e il medesimo numero atomico ma che differiscono in una o più proprietà fisiche oppure proprietà chimiche. Tra i diversi tipi di isomeri sono compresi i seguenti:
'Stereoisomero' si riferisce ad un composto chimico avente il medesimo peso molecolare, la medesima composizione chimica e la medesima struttura di un altro, ma con gli atomi raggruppati in modo diverso, ossia, certe porzioni chimiche identiche sono situate in corrispondenza di differenti orientazioni spaziali e, pertanto, quando sono pure, hanno la possibilità di fare ruotare il piano della luce polarizzata. Tuttavia, alcuni s'tereoisomeri puri possono avere una rotazione ottica che è così lieve da essere non rilevabile con l'impiego degli strumenti attualmente usati.
'Isomero ottico' descrive un tipo di stereoisomerismo che si manifesta per effetto della rotazione che l'isomero, puro oppure in soluzione, impartisce al piano della luce polarizzata. Esso viene provocato, in molti casi, dal collegamento di quattro differenti atomi chimici oppure quattro differenti gruppi chimici ad almeno uno degli atomi di carbonio presenti in una molecola, oppure, indicato alternativamente, per effetto della chiralità della molecola descritta sopra.
Stereoisomeri oppure isomeri ottici che sono immagini speculari uno rispetto all'altro vengono denominati 'enantiomeri' e si può dire che essi sono enantiomerici . Gruppi chirali che sono immagini speculari uno rispetto all'altro vengono denominati gruppi enantiomerici.
Enantiomeri le cui configurazioni assolute non sono note possono venire differenziati come destrorotatorio (prefisso ) oppure come levorotatorio (prefisso -) a seconda della direzione nella quale, in condizioni sperimentali specificate, essi fanno ruotare il piano della luce polarizzata.
Quando uguali quantità di molecole entiomeriche sono presenti insieme, il prodotto viene denominato racemico, indipendentemente dal fàtto che 3⁄4sso sia cristallino, liquido oppure gassoso. Una fase solida omogenea costituita da quantità equimolari di molecole enantiomeriche viene denominata composto racemifco. Una miscela di quantità equimolari di molecole enantiomeriche presenti sotto forma di fasi, solide separate, viene denominata miscela racemica. Una qualsiasi fase omogenea contenente quantità equimolari di molecole enantiomeriche, viene denominata racemato.
Composti otticamente attivi possono venire qui denominati con numerose convenzioni; ossia, le regole di sequenziazione-R e di sequenziazione-S di Cahn e di Prelog; isomeri eritro e treo; isomeri-D e isomeri-L; isomeri-d e isomeri-1; ciò stando ad indicare la direzione secondo la quale un piano di luce polarizzata viene fatto ruotare dalla struttura chimica di un composto puro oppure di un composto in soluzione. Queste convenzioni sono ben note nel settore e sono descritte dettagliatamente da E.L. Eliel in Stereochemistry of Cartoon Compounds, pubblicato dalla McGraw Hill Book Company, Ine. di New York nel 1962 e dai riferimenti ivi citati. Così, questi isomeri possono venire descritti come d-, 1- oppure come una coppia-d,l, oppure D-, L-, oppure una coppia-D,L; oppure R-, S- oppure una coppia-R,S; a seconda del sistema di nomenclatura adottato. A meno che non venga diversamente indicato, in questa domanda di brevetto si useranno le denominazione (R), (S) e (R,S).
'Eventuale' oppure 'eventualmente' significa che l'evento oppure la circostanza descritta successivamente può avvenire oppure può non avvenire e significa che la descrizione comprende casi nei quali detto evento oppure detta circostanza avviene e i casi nei quali detto evento oppure detta circostanza non avviene. Per esempio, 'fenile eventualmente sostituito' significa che il fenile può essere sostituito oppure può non essere sostituito e che la descrizione comprende fenile non sostituito e fenile nel quale esiste una sostituzione; 'fare reagire un composto eventualmente protetto nella posizione-2' significa che il composto che subisce detta reazione può contenere oppure può non contenere un gruppo protettivo nella posizione-2 e la presente invenzione comprende i procedimenti nei quali la posizione-2 è protetta e quei procedimenti nei quali essa non è protetta.
'Farmaceuticamente accettabile' significa che il prodotto è utile nel preparare una composizione farmaceutica, che è generalmente sicuro e non tossico e il termine comprende la caratteristica che detto prodotto sia accettabile per un uso veterinario e anche per l'uso farmaceutico umano.
'Sali farmaceuticamente accettabili' significa sali che hanno l'attività farmacologica desiderata e che non sono biologicamente indesiderabili, ne altrimenti indesiderabili. Tra tali sali sono compresi sali di addizione con acidi formati con acidi inorganici per esempio acido cloridrico, acido bromidrico, acido solforico, acido nitrico, acido fosforico e simili; oppure sali con acidi organici come acido acetico, acido propionico acido esanoico, acido eptanoico, acido ciclopentan-propionico, acido glicolico, acido piruvico, acido lattico, acido maionico, acido succinico, acido malico, acido maleico, acido fumarico, acido tartarico, acido citrico, acido benzoico, acido o-(4-idrosssi-benzoil) -benzoico, acido cinnamico, acido mandelico, acido metansolfonico, acido etansolfonico, acido 1,2-etandisolfinico, acido 2-idrossietan-solfonico,' acido benzensolfonico, acido p-clorobenzensolfonico, acido 2-naftalensolfonico, acido p-tolueftsolfonico, acido canforsolfonico, acido 4-metil-biciclo [2.2.2]ott-2-en-l-carbossilico, acido gluco-eptonico, acido 4,4'-metilenbis- (3-idrossi-2-naftoico) acido -3-fenilpropionico, acido trimetil-acetico, acido tert.-butilacetico, acido lauril-solforico, acido gluconico, acido glutammico, acidi idrossi-naftoitfi, acido salicilico, acido stearico, acido muconico e simili. Sali farmaceuticamente accettabili preferiti sono quelli formati con acido cloridrico, acido solforico, acido fosforico, acido acetico ' oppure acido metansolfonico, acido etansolfonico, acido 1,2-etan-disolfonico, acido 2-idrossietansolfonico, acido benzensolfonico, acido p-clorobenzensolfonico e acido 2-naftalensolfonico, acido p-toluensolfonico e acido canforsolfonico .
'Animale' comprende uomo, mammiferi escluso l'uomo (per esempio cani, gatti, conigli, buoi, cavalli, pecore, capre, maiali e cervi) e animali non mammiferi, per esempio uccelli, pesci, ecc.
'Malattia' specificamente comprende qualsiasi condizione di non-salute di un animale o di una sua parte. Così, 'malattia' in questo caso comprende qualsiasi malattia virale oppure correlata che sia trattabile con un composto di formula I oppure con suoi sali farmacologicamente accettabili.
'Trattamento' significa qualsiasi trattamento di una malattia in un animale e comprende:
(1) impedire che la malattia i manifesti in un animale che può essere predisposto alla malattia, ma che non presenta ancora sintomi di malattia; per esempio, prevenzione del manifestarsi dei sintomi clinici;
(2) inibire la malattia, per esempio, arrestarne lo sviluppo; oppure
(3) alleviare la malattia, per esempio, provocare una regressione dei sintomi.
'Quantità efficace' per il trattamento di una malattia significa quella quantità che, quando viene somministrata a un animale che necessita di essa, è sufficiente per effettuare il trattamento, come definito sopra, per quella malattia.
A mano che venga specificato il contrario, le reazioni qui descritte avvengono a pressione atmosferica entro un intervallo di temperatura compreso tra 5°C e 170°C (preferibilmente tra 10°C e 50°C; nel modo più preferibile a temperatura 'ambiente', per esempio a 20-30°C. Tuttavia, esistono chiaramente alcune reazioni nelle quali l'intervallo di temperatura adottato nella reazione chimica sarà superiore oppure inferiore a questi intervalli di temperatura. Inoltre, a meno che non venga diversamente indicato, si intende che i tempi di reazione e le condizioni reazione sono approssimative, per esempio, le reazioni avvengono ad una pressione circa uguale a quella atmosferica entro un intervallo di temperatura compreso tra circa 5°C e circa 100°C (preferibilmente tra circa 10°C e circa 50°C; nel modo più preferibile a 20°C) in un periodo di circa 1 ora fino a circa 100 ore (preferibilmente circa 5-60 ore). Si intende che i parametri indicati negli esempi sono specifici, non approssimati.
L'isolamento e la purificazione dei composti e degli intermedi qui descritti possono venire effettuati, se si desidera, mediante qualsiasi opportuno procedimento di separazione oppure di purificazione, per esempio, filtrazione, estrazione, cristallizzazione, cromatografia in colonna, cromatografia su strato sottile oppure cromatografia su strato spesso oppure adottando una combinazione di questi procedimenti. Si possono avere illustrazioni specifiche di adatti procedimenti di separazione e di isolamento riferendosi agli esempi riportati qui di seguito. Tuttavia, si possono anche adottare altri procedimenti di separazione o .di isolamento equivalenti .
I composti di formula I, II e III vengono denominati secondo regole di nomenclatura generalmente accettabili.
II composto di formula
è denominato 2-(2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (1-ammino-cicloesancarbossilato) . Il suo enantiomero- (R) viene denominato (R)-2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l -propanile (1-ammino-cicloesancarbossilato) .
Il composto avente la formula
è denominato 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-puriri-9-il)metossi-l-benzilossi-3-propanile (N-benzilossicarbonil- 1-amminocicloesancarbossilato) .
Il composto di formula
è denominato 2- (2-ammino-l,e-diidro-e-osso-purin-9-il)metossi-1, 3-propandiile bis (l-amraino-cicloesancarbossilato) .
Il composto di formula
è denominato 2- {2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (2-ammino-2-metilpropionato) .
Il composto di formula
è denominato N2-acetil-2-(2-ammino-l,6-diidro-6-ossopurin-9-il)metossi-1,3-bis- (benzilossi)-propano oppure N2-acetil-bis-0-benzil-ganciclovir.
I composti di formula I vengono preparati adottando svariati metodi. Gli approcci di sintesi vengono evidenziati dalle linee tratteggiate contrassegnate [(a) fino a (i)] nella formula che segue. Le linee tratteggiate mettono in evidenza schematicamente i rispettivi siti di reazione e la tabella che segue riporta un breve descrizione dei diversi metodi che verranno descritti più dettagliatamente qui di seguito. I simboli costituiti da lettere tra parentesi riguardano il rispettivo stadio nella descrizione/rivendicazione (rivendicazioni) procedimento:
Pertanto, il procedimento per la preparazione dei composti di formula I (in cui X, R<1 >e R<2 >hanno i significati indicati sopra), oppure di un loro sale farmaceuticamente accettabile comprende uno o più dei seguenti stadi:
(a) rimozione di un gruppo ammino-protettivo e/o idrossi-protettivo da un composto avente la formula
in cui X ha i significati indicati sopra; idrogeno oppure un gruppo idrossi-protettivo; P<3 >è idrogeno oppure un gruppo ammino-protettivo; R<l* >è un residuo acilico di un amminoacido achirale con un atomo di carbonio-α terziario, avente la formula
in cui ciascun R<2 >ha i significati indicati sopra e P<2 >è un gruppo ammino-protettivo;
(b) trasformazione di un composto di formula I in un suo sale farmaceuticamente accettabile;
(c) esterificazione di un composto di formula
(I*)
oppure di un suo sale, in cui X ha i significati indicati sopra e P<3 >è idrogeno oppure un gruppo ammino-protettivo, con un derivato di un amminoacido avente la formula
(IV)
in cui ciascun R<2 >ha i significati indicati sopra e P<2 >è un gruppo ammino-protettivo;
(d) condensazione di una guanina eventualmente sostituita avente la formula
eventualmente in forma persililata,
in cui X ha i significati indicati sopra e P<3 >è idrogeno oppure un gruppo ammino-protettivo, con un glicerolo 2-sostituito avente la formula VI
in cui Y<1 >e Y<2 >indipendentemente sono alogeno, acilossi inferiore oppure alcossi inferiore, oppure gruppi arii (inferiore) alcossilici, e Z è un gruppo uscente scelto da acilossi inferiore, metossi, isopropilossi, benzilossi, alogeno, mesilossi oppure tosilossi e simili;
eventualmente in presenza di un catalizzatore costituito da un acido di Lewis per ottenere un composto di formula I;
(e) parziale idrolisi di un composto di formula
(III)
in cui X e Rl hanno i significati indicati sopra;
(f) trasformazione di un composto di formula I, in cui X è idrogeno, in un composto di formula I in cui X è ossidrile oppure cloro; oppure
(g) trasformazione di un composto di formula I in cui X è cloro, in un composto di formula I, in cui X è idrogeno; oppure
(h) trasformazione di un composto di formula I, in cui X è ossidrile, in un composto di formula I, in cui X è cloro; e
(i) separazione ottica di un composto di formula I nei suoi enantiomeri.
I composti della presente invenzione, come definiti nella formula I, presentano attività farmaceutica ed in particolare attività antivirale. Come tali, questi composti sono utili per trattare una ampia gamma di condizioni in animali, in particolare nell'uomo.
Tra gli esempi di condizioni che possono venire trattate usando i composti della presente invenzione sono comprese infezioni provocate da herpes per esempio herpes tipo 1, 2 e 6, varicella Zoster, virus Eppstein-Barr, in particolare citomegalovirus e epatite B e virus correlati, nell'uomo oppure in animali non-uomo, in particolare nell'uomo. Esempi di condizioni cliniche provocate da questi virus sono cheratite erpetica, encefalite erpetica, piaghe provocate da freddo, infezioni genitali (provocate da herpes simplex), varicella, fuoco di Sant'Antonio (provocato da varicella Zoster), polmonite-CMV e retinite-CMV, in particolare in pazienti immunocompromessi, ivi compresi pazienti che hanno subito trapianti (per esempio trapianti di cuore, di rene e di midollo osseo) e pazienti dotati da Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS), mononucleosi infettiva provocata dal virus Eppstein-Barr. I composti della presente invenzione sono utili anche per il trattamento di certi carcinomi o linfomi provocati da infezioni virali oppure correlati con esse, per esempio il cancro nasofaringeo, il linfoma immunoblastico, il linfoma di Burkitt e la leucopladlia dei peli.
Riassuntivamente, un altro aspetto della presente invenzione è un metodo per trattare un animale (preferibilmente un uomo) che presenta una condizione nella quale una infezione virale o correlata descritta sopra esercita un ruolo oppure un metodo per trattare in modo profilattico un animale nel quale tale infezione virale è prevista dal medico o dal veterinario che effettuano il trattamento. Il metodo consiste nel somministrare una quantità terapeuticamente efficace di un composto di formula I a tale animale. L'esatta quantità somministrata può variare entro un ampio intervallo a seconda del grado di gravità della specifica condizione da trattare# a seconda dell'età del soggetto, a seconda del relativo stato di salute del soggetto e di altri fattori (per esempio il tipo di formulazione). Per una formulazione orale, una quantità terapeuticamente efficace può variare da circa 1 a 250 mg per kg di peso corporeo per giorno, preferibilmente da circa 7 a 100 mg/kg di peso corporeo per giorno. Nel modo più preferibile, la quantità terapeuticamente efficace è circa 10-50 mg/Kg/ giorno, in particolare nel trattamento della retinite CMV e della polmonite. Cosi, nel caso di una persona di 70 Kg, una quantità terapeuticamente efficace può essere compresa tra circa 70 mg/giorno e circa 7 g/giorno, preferibilmente tra circa 500 mg/giorno e circa 5 g/giorno, nel modo più preferibile tra 700 mg/giorno e 3,5 g/giorno. Tuttavia, nel caso di un impianto intravitreale, la dose del profarmaco sarà compresa tra 0,5 mg e 25 mg, preferibilmente tra 5 e 10 g per ogni impianto. Coloro che sono esperti nel settore comprendono bene che differenti forme di dosaggio dei profarmaci della presente invenzione imporranno differenti intervalli di dosaggio.
Alcuni dei composti di formula III hanno anche attività antivirale. Si è trovato che i monoesteri di formula I sono composti sostanzialmente più attivi rispetto ai corrispondenti bis-esteri di formula III. Tuttavia, tutti i composti di formula III sono intermedi utili per la preparazione di composti di formula I.
Il ganciclovir è un farmaco antivirale affermato. L'utilità dei profarmaci di ganciclovir della presente invenzione è stata stabilita determinando le concentrazioni di livelli ematici del ganciclovir in animali da esperimento (il ratto e la scimmia), dopo una somministrazione orale di questi profarmaci. Si sono determinate le concentrazioni dei livelli di plasma del sangue secondo i metodi descritti negli esempi 8 e 9 e sono procedimenti che modificano procedimenti descritti da Jean-Pierre Sommadossi et al., in REVIEWS OF INFECTIOUS DISEASES, voi. 3, p. S507 (1988) e in Journal of Chromatography Biomedicai Applications, 414, 429-433 (1987).
I composti della presente invenzione /possono venire somministrati adottando uno qualsiasi dei metodi usuali e accettabili noti nel settore, singolarmente oppure in combinazione con un altro composto della presente invenzione oppure con un altro agente terapeutico. In generale, un composto della presente invenzione viene somministrato sotto forma di una composizione farmaceutica contenente un eccipiente farmaceuticamente accettabile e viene somministrato per via orale, per via sistemica (per esempio transdermica oppure mediante supposte) oppure per via parenterale (ovvero intramuscolare [im]. endovenosa [iv], sottocutanea [se]) oppure per via intravitreale effettuando un impianto. I composti della presente invenzione sono particolarmente ben adatti per una somministrazione orale. I composti della presente invenzione possono così venire somministrati in una composizione che è una composizione semisolida, una composizione sotto forma di polvere, di aerosol, di soluzione, di sospensione oppure un'altra opportuna domposizione, come illustrato qui di seguito.
Una composizione farmaceutica contiene un composto di formula I oppure III, in cui cias’cun sostituente è definito come qui precedentemente indicato, preferibilmente in combinazione f>con un eccipiente farmaceuticamente accettabile. Tale eccipiente è un prodotto che è non-tossico nella somministrazione del composto della presente invenzione. Tale eccipiente può essere qualsiasi eccipiente solido, liquido, semisolido, gassoso (nel caso di un aerosol) che sia generalmente disponibile per coloro che sono esperti nel settore e che non influiscono negativamente sull'attività della sostanza attiva.
In generale, la composizione farmaceutica della presente invenzione conterrà una quantità terapeuticamente efficace di un composto in combinazione con almeno un eccipiente. A seconda del tipo di formulazione, a seconda della quantità di dosaggio unitaria, del tipo di eccipienti e di altri fattori noti a coloro che sono esperti nel settore delle scienze farmaceutiche, la quantità di composto della presente invenzione può variare entro un ampio intervallo nella composizione. In generale, la composizione finale contermrà da circa 1% fino a circa 99,5% in peso di un composto della presente invenzione, il resto essendo costituito dall'eccipiente o dagli eccipienti. Preferibilmente , la concentrazione di composto attivo sarà compresa tra circa 10% in peso e circa 99% in peso e nel modo più preferibile sarà compresa tra circa 50% in peso e circa 99% in peso, il resto essendo costituito da un adatto eccipiente o da adatti eccipienti. Eccipienti farmaceutici utili per la preparazione delle relative composizioni farmaceutiche possono essere solidi, semisolidi', liquidi oppure gassosi, cosi, le composizioni possono assumere la forma di compresse, pillole, capsule, polveri, supposte, cerotti transdermici, impianti intravitreali, formulazioni a cessione protratta, soluzioni, sospensioni, elisir, aerosol e simili. Tra gli eccipienti farmaceutici solidi sono compresi amidi, per esempio amido di mais, cellulosa, talco, glucosio, lattosio, saccarosio, gelatina, malto, riso, farina, creta, gel di silice, stearato di magnesio, stearato di sodio, acido stearico, glicerol-monostearato, cloruro di sodio, latte scremato essiccato e simili. Eccipienti liquidi e semisolidi possono venire scelti da acqua, etanolo, glicerolo, propilen glicol, diversi oli, compresi quelli del petrolio, oli i origine'animale, vegetale oppure sintetica, per esempio olio di arachidi, olio di semi di soia, olio minerale, olio di sesamo e simili, Acqua, soluzione salina, soluzione acquosa di destrosio e glicoli sono sostanze-veicolo liquide preferite, in particolare per soluzioni iniettabili. Altri eccipienti, sostanze-veicolo e loro formulazioni farmaceuticamente adatte sono descritti in "Remington's Pharmaceutical Sciences", Mack Publishing Company, Easton, Pennsylvania (1980) da E. W. Martin, qui riportato come riferimento.
Preferibilmente, si somministra la composizione farmaceutica sotto forma di una singola dose unitaria, più preferibilmente in una forma di dosaggio per via orale, per il trattamento continuo oppure in una forma di unità di dosaggio ad libitum, quando è necessario specificamente alleviare i sintomi.
Mentre la definizione più ampia della presente invenzione viene riportata sotto forma di un composto di formula I in cui ciascuno di X, R<1 >e R<2 >viene definito nel suo aspetto più ampio, certi composti della presente invenzione sono preferiti.
Sono preferiti i composti di formula I nei.quali ciascun R<2 >è metile, etile, propile, cicloalchile con 3 fino a 5 atomi di carbonio; oppure i due gruppi R2 legati tra loro formano un gruppo polimetilenico avente da 3 a 9 atomi di carbonio; oppure loro Sali farmaceuticamente accettabili. Tra questi, si preferiscono composti di formula I nei quali X è ossidrile; e i due gruppi R<2 >legati tra loro formano un gruppo polimetilenico avente da 3 a 9 atomi di carbonio; oppure loro sali farmaceuticamente accettabili. Tra questi, si preferiscono anche maggiormente composti di formula I in cui X è ossidrile. Si preferiscono al massimo i composti di formula I in cui X è ossidrile e i due gruppi R<2 >legati tra loro formano un gruppo polimetilenico avente 4 oppure 5 atomi di carbonio; oppure loro sali farmaceuticamente accettabili.
Gli acidi che seguono vengono preferiti per ottenere sali farmaceuticamente accettabili con i composti di formula I: acido cloridrico, solforico, fosforico, acido acetico, metansol fonico, etansolfonico, 1,2-etandisolfonico, acido 2-idrossietansolfonico, benzensolfonico, p-clorobenzensolfonico, 2-naftalensolfonico, p-toluensolfonico e acido canforsolfonico . I più preferiti sono acidi inorganici forti.
Si preferiscono i seguenti composti specifici: 2- (2-animino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-1 -propani le (1-ammino-cicloottancarbossilato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (1-ammino-cicloeptancarbo^ssilato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (1-ammino-cicloesancarbossilato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-3-idrossi-l-propanile (1-ammino-ciclopentancarbossilato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-3-idrossi-l-propanile (1-ammino-ciclobutancarbossilato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-3-idrossi-l-propanile (2-ammino-2-metilpropionato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-1-propanile (2-ammino-2-etilbutirrato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili; e
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (2-ammino-2-n-propilvalerato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili.
I composti più preferiti sono:
2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (1-aramino-cicloesancarbossilato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili, in particolare il cloridrato;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (1-ammino-ciclopentancarbossilato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili, in particolare il cloridrato;
2- (2-amraino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (1-ammino-ciclobutancarbossilato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili, in particolare il cloridrato;
2- {2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (2-ammino-2-metilpropionato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili, in particolare il cloridrato;
2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (2-ammino-2-etilbutirrato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili, in particolare il cloridrato; e
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanile (2-ammino-2-n-propilvalerato) e i suoi sali farmaceuticamente accettabili, in particolare il cloridrato.
Si deve intendere che questi sottogruppi particolarmente interessanti e questi composti specifici sono particolarmente utili nelle composizioni farmaceutiche e nei metodi di trattamento della presente invenzione.
In uno qualsiasi dei procedimenti di primo stadio qui descritti, un riferimento alle formule I, I*, II, III, IV, V e VI si riferisce a formule nelle quali R<1>, R<1* >e R<2>, P<1>, P<2 >e P<3 >e X, Y<1>, Y<z >e Z sono come definiti nelle loro definizioni più ampie qui precedentemente riportate, detti procedimenti essendo adatti in particolare per le forme di realizzazione preferite della presente invenzione.
Le composizioni farmaceutiche preferite della presente invenzione contengono un sale farmaceuticamente accettabile dei profarmaci di formula I. Pertanto, se la preparazione di formulazioni farmaceutiche comporta una miscelazione intima degli eccipienti farmaceutici e dell'ingrediente attivo sotto forma di un suo sale, allora si preferisce usare eccipienti farmaceutici che non siano di tipo basico, ossia,,che siano acidi oppure neutri.
Particolari dei procedimenti di sintesi
Il procedimento usualmente preferito, per produrre un composto di formula I omporta uno stadio (a), preferibilmente effettuato con contemporanea formazione di un sale di un composto di formula I, oppure uno stadio (c), oppure una combinazione di stadi (a) e (c). (Vedi la descrizione degli stadi III e IV che segue). La preparazione dei monoesteri secondo la stadio (a) richiede la protezione selettiva di una delle due funzioni ossidriliche primarie di ganciclovir oppure di un suo derivato. Ciò, in generale, può comportare oppure può non comportare una protezione del gruppo amminico nella posizione-2 della base guanina (vedi la descrizione •dettagliata riportata qui di seguito degli stadi I fino a III nel caso in cui il procedimento venga effettuato con un gruppo amminico protetto). Inoltre, prima di effettuare l'esterificazione (stadio III), il gruppo amminico del reagente costituito da un amminoacido deve venire protetto per evitare la sua interferenza (formazione di ammide) nella reazione di esterificazione. La protezione del gruppo amminico è descritta nella sezione 'Preparazione dell'amminoacido N-protetto' riportata qui di seguito.
In generale, quando si effettua un procedimento della presente invenzione, quei gruppi amminici oppure quei gruppi ossidrilici che non devono partecipare alla reazione di sintesi devono venire protetti fino a che (1) una de-protezione porta ad ottenere il prodotto finale; oppure (2) un gruppo protetto specifico deve venire coinvolto nel successivo stadio di sintesi; oppure (3) la presenza del gruppo non protetto negli stadi della reazione successivi che porta al prodotto finale non modifichi la sequenza desiderata delle reazioni. Un esempio per soddisfare il requisito (1) è il gruppo benzile nella preparazione di monoesteri della presente invenzione, che protegge una funzione ossidrilica primaria di ganciclovir fino a che essa viene rimossa nella deprotezione. Un esempio per soddisfare il requisito (2) è il secondo gruppo benzilico che protegge la seconda funzione ossidrilica primaria di ganciclovir che viene rimosso appena prima dello stadio di esterificazione. Un esempio per soddisfare il requisito (3) è il gruppo acetile oppure il gruppo tritile oppure il gruppo monometossitritile che protegge il gruppo amminico del sistema ad anelli della guanina di ganciclovir, in quanto il gruppo amminico non protetto non interferisce con l'esterificazione (stadio III).
In generale, la qualificazione di agenti bloccanti potenziali che li rende adatti per venire usati nella preparazione dei composti di formula I comprende:
(1) La loro introduzione decorre quantitativamente e facilmente;
(2) L'intermedio bloccato deve essere stabile nelle condizioni delle reazioni impiegate fino a che è necessaria la rimozione del gruppo di protezione;
(3) Il gruppo bloccante deve essere suscettibile di venire facilmente rimosso in condizioni che non fanno variare la natura chimica del resto della molecola.
Sostanze di partenza
Gli amminoacidi achirali aciclici impiegati per preparare i monoesteri e i diesteri delle formula I e III sono composti noti oppure possono venire preparati mediante metodi noti. Vedi Chem. Commun.
1966 (1), 12-13; Int. J. Pept. Protein Res., 21(4), 406-418, 1983; e ibid. 21(4), 392-405, 1983; Pept., Proc. Eur. Pept. Symp., 20° congresso, data 1988, 1315; J. Org. Chem. 22, 799-802 (1957); Pept. 1990, Proc. Eur. Pept. Symp., 21° congresso, data 1990, 41-42, Can. J. Chem. 37, 1309-20 (1961)j J. Med. Pharm. Chem. 3, 1-23 (1961). Tutti questi riferimenti vengono qui riportati come citazioni.
La scelta dell' amminoacido achirale per la preparazione degli esteri di amminoacidi di formula I è critica in quanto il componente amminoacido conferisce una migliorata biodisponibilità, in particolare biodisponibilità orale, ai composti della presente invenzione. Tra gli amminoacidi achirali che sono utili per la preparazione dei composti di formula I sono compresi:
acido 1-ammino-cicloesancarbossilico;
acido 1-ammino-ciclopentancarbossilico;
acido 1-ammino-ciclobutancarbossilico;
acido 1-ammino-cicloeptancarbossilico;
acido 1-ammino-cicloottancarbossilico;
acido 1-ammino-ciclononancarbossilico;
acido 1-ammino-ciclodecancarbossilico;
acido 2-ammino-2-metilpropionico;
acido 2-ammino-2-etilbutirrico;
acido 2-ammino-2-n-propil valerianico;
acido 2-ammino-2-isopropil-3-metilbutirrico;
acido 2-ammino-2-isobutil-4-metilvalerianico;
acido 2-ammino-2-n-bii»lesanoico;
acido 2-animino-2,2-bisciclopropilacetico;
acido 2-ammino-2, 2-bisciclobutilacetico; e
acido 2-ammino-2 ,2-bisbenzoilacetico .
Una sostanza di partenza di ganciclovir protetta preferita per la preparazione dei composti preferiti della presente invenzione è N2-acetil-bis-5-benzilganciclovir (N2-acetil-2- (2-animino-1,6-diidro-6-ossopurin-9-il)metossi-l, 3-bis (benzilossi) propano) che è descritta nel brevetto US 4.355.032. Altre sostanze di partenza di ganciclovir protette preferite sono N<2>-tritil-9- [ (3-idrossi-2-propossi-l-tritilossi)metiljguanina [N<2>-tritil-2- (2-ammino-l,6-diidro-6-ossopurin-9-il)metossi-l-tritilossi-propan-3-olo] e N<2>-monometossitritil-9- [(3-idrossi-2-propossi-l-monometossitritilossi) -metil] guanina, la cui preparazione è descritta in J. Pharm. Sci. 76(2), 180-184 (1987) che viene qui riportato come riferimento.
I prodotti intermedi di formula III possono venire preparati esterificando ganciclovir (eventualmente con un gruppo 6-amminico protetto) con almeno due equivalenti, preferibilmente 3 equivalenti, del composto di formula IV nelle condizioni qui descritte per la preparazione dei monoesteri di formula I, ossia in presenza di un agente attivante a temperature comprese tra 0°C e 50°C, preferibilmente tra 20 e 40°C. Un procedimento dettagliato è descritto nell'esempio 6. Come alternativa, si possono preparare i composti di formula III secondo il procedimento descritto nella pubblicazione di brevetto europeo 0 375 329. Sostanze di partenza preferite di formula III sono:
2- (2-aromino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l, 3-propandiile bis (1-ammino-cicloesancarbossilato) e suoi sali;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-1, 3-propandiile bis (l-ammino-ciclopentancarbossji/lato) e suoi sali;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-1, 3-propandiile bis (1-ammino-ciclobutancarbossilato) e suoi sali;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-1, 3-propandiile bis (2-ammino-2-metilpropionato) e suoi sali;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-1, 3-propandiile (2-ammino-2-etilbutirrato) e suoi sali; e 2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l, 3-propandiile bis (l-ammino-2-n-propilvalerianato) e suoi sali.
Si deve intendere che gli intermedi di formula Ili possono venire usati come basi libere oppure sotto forma di qualsiasi sale (non soltanto sotto forma di Un sale farmaceuticamente accettabile) che sia utile per ottenere l'idrolisi parziale desiderata che porta ad ottenere i monoesteri di formula I. Tuttavia, si preferisce usare sali farmaceuticamente accettabili dei composti di formufa III.
Preparazione dell'amminoacido N-protetto di formala IV
Prima di effettuare lo stadio di esterificazione, si deve proteggere il gruppo amminico dell'amminoacido per impedire una indesiderabile formazione di ammide. Sono utili i seguenti gruppi ammino-protettivi: alogenocarbonati come per esempio (C6-C12)aril inferiore alchil carbonati (per esempio il gruppo carbobenzilossi derivato da benzilclorocarbonato), oppure bifenilalchil alogeno carbonati, oppure tert-alchil-alogeno carbonati per esempio tert-butilalogeno carbonati, in particolare tert.-butilclorocarbonato, oppure di (inferiore)alchilbicarbonati, in particolare di (t-butil)-dicarbonato, trifenilmetil alogenuri, per esempio trifenilmetil cloruro e anidride trifluoroacetica. Si effettua lo stadio di protezione sciogliendo oppure ponendo in sospensione 1'amminoacido in una soluzione acquosa alcalina che può contenere un alcanolo inferiore. La miscela di reazione viene raffreddata mentre il reagente di protezione/ per esempio l'alogeno carbonato/ preferibilmente in soluzione acquosa oppure in una soluzione di un alcanolo inferiore, viene aggiunto contemporaneamente in piccole porzioni. Durante questa aggiunta, la miscela di reazione viene mantenuta a 0-30°C, preferibilmente a 0-5°C con un bagno di ghiaccio per parecchie ore. Quindi, il bagno di ghiaccio viene rimosso e la miscela viene mantenuta a temperatura ambiente fino a che essa raggiunge la temperatura ambiente. La miscela di reazione viene concentrata a secco e il residuo viene ripartito tra una fase organica e acqua. Lo strato acquoso viene acidificato ed estratto con un solvente organico per 1'amminoacido protetto. La fase organica viene lavata con acqua, indi si effettuano lavaggi con soluzione salina e viene anidrificata su solfato di magnesio prima di venire evaporata a secco e l' amminoacido N-protetto di formula IV viene isolato e purificato mediante tecniche tradizionali.
Preparazione dei monoesteri di formula I
Stadio I: Il ganciclovir con un gruppo 2-amminico eventualmente protetto e con entrambe le funzioni ossidriliche primarie protette, viene parzialmente de-protetto. Il N2-acetil-bis-0-benzilganciclovir (secondo la nomenclatura qui usata: N2-acetil-2- (2-ammino-l,6-diidro-6-ossò-purin-9-il) -metossi-1, 3-bis (benzilossi)-propano) è una sostanza di partenza preferita per lo stadio di idrogenazione che porta ad ottenere il ganciclovir con il gruppo 2-amminico mantenuto in forma protetta e con una funzione ossidrilica primaria protetta. Adatti gruppi ammino protettivi sono gruppi alcanoilici inferiori aventi da 2 a 4 atomi di carbonio, in particolare il gruppo acetile oppure il gruppo propionile. Altri adatti gruppi ammino-protettivi sono i gruppi tritile oppure tritile sostituito, per esempio il gruppo monometossitritile e il gruppo 4,4'-dimetossitritile. Tuttavia, non è necessaria una protezione del gruppo 2-amminico del sistema ad anello della purina.
Adatti gruppi idrossi-protettivi sono gruppi che formano eteri che possono venire rimossi facilmente dopo completamento di tutti gli altri stadi della reazione. Tra questi gruppi di eteri idrossiprotettivi sono compresi il gruppo benzile oppure il gruppo tritile. Questi gruppi possono essere sostituiti nell'anello fenilico. Tra gli altri adatti gruppi idrossi-protettivi sono compresi allil eteri, tetraidropiranil eteri, silil eteri, trialchilsilil eteri che possono venire rimossi con acido fluoridrico secondo un metodo ben noto a coloro che sono esperti nel settore. I gruppi tritilici possono anche venire rimossi dopo lo stadio di esterificazione trattando il prodotto di esterificazione con un acido alc noico per esempio acido acetico oppure acido trifluoroacetico oppure acido cloridrico. Gruppi benzilici verranno rimossi mediante idrogenazione. Gruppi allilici verranno rimossi mediante isomerizzazione ottenendo gli eteri vinilici e usando catalizzatori di rodiot o di palladio e quindi effettuando una idrolisi acida in fase acquosa.
L'idrogenazione per rimuovere un gruppo idrossiprotettivo viene effettuata preferibilmente sciogliendo il ganciclovir protetto in un sistema di solventi che libera idrogeno in presenza di un catalizzatore, per esempio un composto del palladio, in particolare idrossido di palladio, mediante idrogenazione di trasferimento oppure mediante altri procedimenti di idrogenazione tradizionali. Tra gli altri catalizzatori di idrogenazione adatti sono compresi catalizzatori di idrogenazione in generale per esempio Pd, Pd su carbone e catalizzatori di idrogenazione in fase omogenea. Tra i sistemi di solventi sono compresi un alcanolo inferiore, per esempio metanolo oppure etanolo e. cicloesene. In generale, si effettuerà la reazione a temperature comprese tra temperatura ambiente e la temperatura di riflusso del sistema di solventi, per esempio in etanolo a riflusso e in cicloesene a riflusso sotto atmosfera inerte e con l'esclusione di ossigeno oppure di aria, preferibilmente in atmosfera di azoto. Il catalizzatore verrà recuperato mediante filtrazione. Il filtrato può venire concentrato con riduzione del volume mediante evaporazione del solvente in eccesso. La miscela di reazione grezza che così si ottiene, in generale contiene sostanza di partenza non reagita e ganciclovir 2-ammino protetto con un gruppo ossidrilico alifatico protetto, come prodotti principali. La separazione di questi due prodotti, usualmente viene effettuata mediante procedimenti di isolamento noti nel settore, spesso adottando metodi cromatografici, preferibilmente su gel di silice, ed effettuando quindi una eluizione con opportuni eluenti, per esempio miscele di un alcanolo inferiore con un alcano inferiore alogenato (preferibilmente etanolo e diclorometano) per ottenere il ganciclovir 2-ammino-protetto con un gruppo ossidrilico alifatico protetto.
Stadio II: Ganciclovir con un gruppo 2-ainminico protetto e un gruppo ossidrilico alifatico protetto viene sottoposto a de-protezione del gruppo amminico. In questo stadio, se il gruppo ammino-protettivo è un gruppo alcanoilico inferiore, si adottano condizioni alcaline (pH compreso tra 9 e lT) per rimuovere il gruppo di protezione. Per esempio, si tratta il N2-acetil-mono-O-benzil-ganciclovir con un reagente alcalino, per esempio idrossido di ammonio, carbonato di sodio, oppure carbonato di potassio oppure idrossido di sodio oppure idrossido di potassio fino a che l'allontanamento del gruppo acetile è terminato. In generale, si effettuerà questa reazione in presenza di un adatto solvente, per esempio un alcanolo inferiore. Preferibilmente, la sostanza di partenza viene sciolta in metanolo e si aggiunge un eccesso stechiometrico di idrossido di ammonio. La temperatura di reazione viene mantenuta tra 0°C e 50°C, preferibilmente a temperatura ambiente. Terminata la reazione (il termine della reazione può venire determinato mediante TLC), si può aggiungere un altro solvente per esempio etil etere per ottenere il ganciclovir con un gruppo ossidrilico alifatico protetto, che può venire filtrato ed isolato adottando metodi di separazione tradizionali.
Stadio II: In questo stadio si esterifica un derivato attivato di un amminoacido, ammino-protetto di formula IV con il derivato del ganciclovir protetto ottenuto nello stadio II. Adatti gruppi ammino-protettivi per 1'amminoacido sono il gruppo N-benzilossicarbonile, il gruppo italile, il gruppo butilossicarbonile terziario e il gruppo N-(9-fluorenilmetossicarbonile) oppure gruppo "FMOC".
Almeno 1 equivalente dell'amminoacido protetto e 1 equivalente di un adatto agente di copulazione o agente di disidratazione, per esempio la 1,3-dicicloesilcarbodiimmide oppure sali di tali diimmidi dotati di gruppi basici dovranno venire impiegati fin dall'inizio. Si possono anche usare altri carbodiimmidi per esempio il Ν,Ν'-carboni 1-diimmidazolo. Ulteriori agenti disidratanti utili sono anidride trifluoroacetica, anidridi miste, cloruri di acidi, esafluorofosfato di 1-benzotriazolilossitris (dimetilammino) -fosfonio, PYBOP, 1-idrossibenzotriazolo, l-idrossi-4-azabenzotriazolo, l-idrossi-7-azabenzotriazolo, N-etil-N' -(3- (dimetilammano)propil)-carbodiimmide cloridrato, 3-idrossi-3, 4-diidro-4-osso-1, 2,3-benzotriazina, esafluorofosfato di 0-(benzotriazol-l-il) -1,1,3, 3-tetrametiluronio esafluorofosfato di O-(7-azabenzotriazol-l-il)-1,1,3,3-tetrametiluronio, tetrafluoroborato di 0-(7-azabenzotriazol-l-il)-1,1/3,3-tetrametiluronio, esafluorofosfato di 0- (IH-benzotriazol-l-il)-1,1,3,3-bis(tetrametilene)uronio oppure esafluorofosfato di 0-(7-azabenzotriazol-l-il)-1,1/3,3-bis- (tetrametilen) uronio. Si può trovare una descrizione di questi agenti di copulazione effettuata da L.A.Carpino in J. Am. Chem. Soc. 1993, 115, 4397-4398. Per questo scopo sono utili anche le N-carbossi anidridi di amminoacidi protette con gruppi di uretano che sono state descritte da William D. Fuller et al., J. Am. Chem. Soc. 1990, 112, 7414-7416, che viene qui riportato come riferimento. Riassuntivamente, come agente copulante, si può usare qualsiasi altro reagente che produca la formazione di una anidride o di un altro derivato attivato dell'amminoacido protetto in condizioni blande.
L' amminoacido ammino-protetto viene sciolto in un solvente inerte, per esempio un alcano inferiore alogenato, preferibilmente diclorometano, in atmosfera inerte, per esempio azoto, e l'agente copulante viene aggiunto (preferibilmente 1,3-dicicloesilcarbodiimmide). La miscela di reazione viene sottoposta ad agitazione a temperature comprese tra 0°C e 50°C preferìbilmente circa a temperatura' ambiente per circa 10-24 ore. La miscela di reazione viene filtrata ed il prodotto di reazione (l'anidride dell'amminoacido protetto) viene isolato. Il prodotto cosi ottenuto viene sciolto in un solvente inerte anidro, per esempio DMF anidra e viene posto sotto azoto. Una soluzione di una quantità equivalente del prodotto dello stadio II in un solvente inerte viene aggiunta alla soluzione dell'anidride di cui sopra. Si effettua la reazione tra 0°C e 50°C, preferibilmente circa a temperatura ambiente nel corso di 5-90 ore. Si può isolare il prodotto di reazione e lo si può purificare adottando metodi tradizionali, per esempio cromatografia. Il prodotto usualmente, conterrà un amminoacido N-protetto non reagito che può venire rimosso mediante trattamento di una soluzione non miscibile con acqua (fase organica) del prodotto con una soluzione acquosa di un alcali, per esempio bicarbonato di sodio, carbonato di sodio, soluzione salina e loro miscele. Dalla fase organica, si può isolare l'estere dell'amminoacido di ganciclovir avente il gruppo ossidrilico alifatico protetto e l'amminoacido N-protetto e lo si può purificare adottando tecniche di isolamento e di purificazione tradizionali.
Stadio IV (de-protezione finale per ottenere il prodotto di formula I): I due gruppi di protezione del prodotto dello stadio III vengono rimossi mediante reazioni di de-protezione, preferibilmente in un mezzo acido oppure in un solvente, nel modo più preferibile mediante idrogenazione. Si preferisce una de-protezione in condizioni acide in quanto questa de-protezione assicura che il gruppo amminico liberato nella reazione di de-protezione venga protonato, ossia la base di formula I al momento’ in cui essa si forma nella reazione di de-protezione verrà catturata da una quantità almeno stechiometrica di acido presente. Un isolamento del composto di formula I sotto forma di un sale di addizione con acidi proteggerà la configurazione spaziale desiderata del composto di formula I. Pertanto, gli esempi riportati qui di seguito che illustrano lo stadio di de-protezione (a) illustrano anche il contemporaneo stadio di formazione di un sale (b). Si effettua la de-protezione sciogliendo il prodotto dello stadio di esterificazione in un solvente inerte, preferibilmente in un solvente acido, usando un catalizzatore di idrogenazione, per esempio palladio su carbone, platino, adottando una pressione di idrogeno elevata compresa tra 1 e 2000 psi, preferibilmente compresa tra 20 e 200 psi. Il completamento della reazione può venire controllato effettuando una analisi TLC tradizionale. Si continua l'idrogenazione fino a che la trasformazione è terminata, se necessario con aggiunta di un ulteriore catalizzatore di idrogenazione. Il catalizzatore viene rimosso e lavato. I filtrati riuniti ottenuti dalla filtrazione ed i lavaggi vengono concentrati e liofilizzati per isolare l'estere dell'amminoacido ganciclovir desiderato di formula I. La purificazione del prodotto e l'isolamento di un estere cristallino vengono effettuate mediante ricristallizz azione oppure mediante altre tecniche di purificazione tradizionali.
Se il gruppo tert.-butilossicarbonile viene usato come gruppo ammino-protettivo, si effettua la sua rimozione con un acido per esempio HCl e con isopropanolo come solvente oppure con acido trifluoroacetico puro.
Come alternativa, se lo stadio di esterificazione è stato effettuato con un derivato del ganciclovir protetto con tritile oppure con tritile sos ito, tali gruppi di protezione possono venire rimossi mediante il trattamento con una soluzione acquosa di un acido alcanoico a temperature comprese tra -20°C e 100°C, per esempio, con acido acetico acquoso.
Altri metodi di preparazione (Stadi (b), (c), (d) e (e)]
Coloro che sono dotati di ordinaria esperienza nel settore riconosceranno che si può preparare un composto di formula I sotto forma di un sale di addizioni Con un acido oppure sotto forma della corrispondente base libera. Il composto, se viene preparato sotto forma di un sale di addizione con un acido viene trasformato nella base libera mediante trattamento con una adatta base, per esempio una soluzione di idrossido di ammonio, idrossido di sodio, idrossido di potassio o simili. Tuttavia, si deve fare attenzione in modo che i composti di formula I non vengano racemizzati ad un pH più elevato. Quando si trasforma una base libera in un sale di addizione con acidi, il composto viene fatto reagire con un adatto acido organico oppure inorganico (come precedentemente descritto). Queste reazioni vengono effettuate mediante trattamento con almeno una quantità stechiometrica di un opportuno acido (nel caso della preparazione di un sale di addizione con acido) oppure di una base (nel caso della liberazione del composto libero di formula I).
Nello stadio di formazione del sale della presente invenzione, tipicamente, la base libera viene sciolta in un solvente polare, per esempio acqua oppure in un alcanolo inferiore (preferibilmente isopropanolo) e loro miscele e l'acido viene aggiunto nella quantità necessaria in acqua oppure in un alcanolo inferiore. Usualmente, si mantiene la temperatura di reazione a circa 0-50°C, preferibilmente circa a temperatura ambiente. Il corrispondente sale precipita spontaneamente oppure può venire fatto precipitare dalla soluzione mediante aggiunta di un solvente meno polare, allontanamento del solvente piediante evaporazione oppure sotto vuoto oppure raffreddando la soluzione.
Si effettua lo stadio (c) esterificando il ganciclovir (eventualmente dotato di un gruppo 2-amminico protetto) in condizioni controllate, con meno di 2 equivalenti, preferibilmente con 1,3-1,6 equivalenti del composto di formula IV nelle condizioni descritte sopra per la preparazione dei monoesteri di formula I, ossia in presenza di un agente di copulazione, a temperature comprese tra 0°C e 50°C.
Le condizioni di reazione dello stadio di condensazione (d) sono descritte nella pubblicazione del brevetto europeo 187 297. Lo stadio di condensazione è il metodo preferito se si devono preparare gli enantiomeri puri dei composti aventi la formula I. Si fa reagire il derivato del glicerolo di formula VI, per esempio il 1,3-diacilossi-2-acilossimetossiglicerolo, con guanina oppure con un derivato .della guanina sostituito, in un solvente costituito da un idrocarburo aprotico (per esempio benzene oppure toluene, oppure xileni ), oppure in DMF, con un esaalchil inferiore silazano (per esempio, esametiisilazano, esaetilsilazano o simili), e con un catalizzatore a temperature comprese tra 30°C e la temperatura di riflusso. Il catalizzatore è un sale di un acido di Lewis, per esempio un sale di un trialchilsilile, per esempio, il solfato oppure un trifluoroalchil solfonato, un clorosilano, oppure solfato di ammonio e piridina. Per una descrizione più dettagliata delle condizioni di reazione per lo stadio di condensazione (e) vedi la discussione della pubblicazione di brevetto europeo 187 297 che viene qui incorporata come riferimento. In generale, i sostituenti Y<1 >e Y<2 >sono scelti in modo da ottenere i composti di formula I. Per esempio, Y<1 >sarà benzilossi e Y<2 >sarà il radicale acilico di un amminoacido achirale aramìno-protetto, con un atomo di carbonio-α terziario descritto sopra oppure sarà un gruppo trasformabile nel radicale di un amminoacido achirale con un atomo di carbonio-α terziario come descritto sopra.
Si effettua lo stadio (e), ossia l'idrolisi parziale di un bis-estere di formula III per ottenere i monoesteri di formula I in condizioni che diano come risultato la scissione preferenziale soltanto di un residuo acilico di un amminoacido. Per effettuare tale idrolisi parziale, si scioglie un sale di un "composto di formula III, preferibilmente il bis-acetato oppure il cloridrato in acqua deionizzata si neutralizza parzialmente con una base debole, per esempio una soluzione diluita di idrossido di ammonio. Quindi, si mantiene la miscela a temperatura ambiente per un giorno fino a parecchi giorni, preferibilmente per 48-72 ore. Il monoestere può venire separato dal bis-estere mediante cromatografia in fase preparativa in condizioni debolmente acide (pH 3-5, preferibilmente pH 4). Il solvente usato per la preparazione cromatografica deve venire rimosso e il sale desiderato del composto di formula I viene isolato sotto forma di una miscela racemica. Come alternativa, si può anche usare una idrolisi enzimatica con una esterasi, per esempio esterasi di maiale oppure una peptidasi, per esempio una carbossipeptidasi per effettuare una idrolisi parziale.
Isolamento di isomeri
Dalla formula (I) risulta evidente che i composti della presente invenzione possono avere almeno un atomo di carbonio asimmetrico (centro chirale). I composti di formula I che sono monoesteri hanno un atomo di carbonio asimmetrico sulla catena laterale alifatica. Nel caso dei composti di formula I che hanno un atomo di carbonio asimmetrico, esistono due forme enantiomeriche, ossia la forma-(R) e la forma-(S) come determinato dalle regole di Cahn e altri.
Si possono adottare numerosi metodi adatti per la separazione ottica di enantiomeri, ma i metodi preferiti dipendono dalla preparazione di composti diastereomerici derivati dagli enatiomeri. Mentre si può effettuare la separazione ottica usando composti diastereomerici covalenti ottenuti dai composti di formula I e complessi diastereomerici, i composti diastereomerici preferiti sono dissociabili. In generale, i diastereomeri covalenti vengono separati mediante cromatografia, ma si preferiscono tecniche di separazione/risoluzione ottica a seconda delle differenze di solubilità.
In un metodo preferìto, i composti di formula I aventi un atomo di carbonio asimmetrico vengono separati mediante formazione di sali,diastereomerici cristallini tra il substrato racemico (R, S) e un acido otticamente attivo. Esempi di adatti agenti di separazione ottica che possono formare . sali dissociabili con gli enantiomeri di formula I sono acido tartarico, acido o-nitroantranilico, acido mandelico, acido malico, acido 2-fenossipropionico, acido idratropico e acidi 2-arilpropionici in generale oppure acido canforsolfonico. Come alternativa, si può effettuare una cristallizzazione selettiva, una cristallizzazione diretta oppure una cromatografia. Esempi specifici delle tecniche di separazione ottica applicabili alla preparazione di enantiomeri di formula I sono descritti in Jean Jacques, André Collet, Samuel H. Wilen, Enantiomers, Tacemates and Resolutions, John Wiley & Sons, Ine. (1981), che viene qui riportato come riferimento.
Come alternativa, si possono preparare i composti della presente invenzione, usando reagenti otticamente attivi. Quando si preparano composti chirali di formula I, lo stadio di condensazione (e) sarà il metodo di sintesi preferito.
Gli enantriomeri dei composti di formula I possono anche venire preparati mediante metodi cromatografici, per esempio tecniche di cromatografia in fase liquida su un supporto chirale.
La stereoconfigurazione in corrispondenza del centro chirale dei composti di formula I può venire assegnata mediante dicroismo circolare, preferibilmente mediante analisi'' con raggi X a cristalli singoli di un derivato di un atomo pesante oppure mediante correlazione con un materiale preparato mediante sintesi totale da un singolo enantiomero del glicerolo avente una configurazione nota.
Preparazione di composti cristallini
Si possono produrre i composti della presente invenzione in forma cristallina. Ciò costituisce un vantaggio rispetto ai composti descritti nelle tecniche precedenti che sono stati descritti come sostanze non-cristalline. Il vantaggio risiede nel fatto che le formulazioni farmaceutiche possono venire prodotte più facilmente usando una sostanza cristallina. Una sostanza cristallina può venire lavorata in modo efficace e può venire caratterizzata in modo più riproducibile rispetto ad una sostanza non-cristallina e la qualità delle sostanze cristalline della presente invenzione può essere molto più facilmente stabilita rispetto a quella di una sostanza non-cristallina.
Allo scopo di ottenere sostanze,cristalline, si preferisce produrre un sale del composto di formula I. Sali cristallini preferiti sono il sale acetato e il sale cloridrato. Si preferisce fare iniziare un cristallizzazione del sale sciogliendo il sale cloridrato oppure il sale acetato in acqua e aggiungendo un solvente organico miscibile con acqua, per esempio metanolo, etanolo, isopropanolo, tetfraidrofurano oppure acetonitrile. Come alternativa, il sale cloridrato può venire cristallizzato da una soluzione di un alcanolo inferiore anidra per esempio metanolo oppure etanolo, mediante l'aggiunta di altri solventi organici come etil acetato, isopropanolo, tetraidrofurano oppure toluene.
Le preparazioni e gli esempi che seguono vengono descritti allo scopo di far sì che coloro che sono esperti nel settore comprendano più chiaramente e realizzino più liberamente la presente invenzione. Essi non dovranno venire considerati come limitativi dell'ambito della presente invenzione, ma semplicemente come illustrativi e rappresentativi.
ESEMPIO 1
Preparazione di acido N-benzilossicarbonil-l-ammino cicloesancarbossilico
A. (Formula JV, in cui i due gruppi R<2 >si .legano tra loro e formano un anello del. cicioesano con i 'atomo di carbonio-or al quale essi sono collegati/ P2 è benzilossicarbonile)
Si è sciolto l'acido 1-ammino-cicloesancarbossilico, 5 g (35 mmoli) in etandfo (25 mlF e si è aggiunta una soluzione di idrossido di sodio (1,68 g, 42 mmoli) in acqua (25 mi). Si è raffreddata la miscela di reazione in un bagno ghiaccio/adqua aggiungendo contemporaneamente goccia a goccia benzilcloroformiato (5,96 mi, 42 mmoli) in /etanolo (20 ml) e idrossido di sodio IN (42 ml, 42 mmoli). Durante questa aggiunta, si è sottoposta ad energica agitazione la miscela di reazione. Si è continuato ad agitare a 0-2°C per 2 ore e si è sottoposta ad agitazione la miscela di reazione a temperatura ambiente durante la notte. La miscela di reazione è stata concentrata a secco ed il residuo è stato ripartito tra etil etere ed acqua. Lo strato acquoso è stato acidificato a pH 2 aggiungendo HC1 IN ed è stato estratto con etil acetato. Lo strato di etil acetato è stato lavato con acqua e quindi con soluzione salina ed è stato anidrificato su solfato di magnesio prima di evaporarlo a secco. L'olio così ottenuto è stato cristallizzato da miscele di etil acetato-esano in acido N-benzilossicarbonil-l-amminocicloesancarbossilico, ottenendo 6,85 g di prodotto (24,7 mmoli, 71%); p.f. 153,4-153,9°C. Analisi cale, per C15H19NO4 (277,325): C, 64,97; H, 6,91; N, 5,05. Trovato C, 64,86; H, 6,91; N, 4,94.
B. (Formula TV, in cui i due gruppi R<2 >si collegano tra loro e formano un anello di un cicloalcano con 4-5 e 7-10 atomi di carbonio dell'anello con l'atomo di carbonio-a’ al quale essi sono collegati oppure ciascun gruppo R<2 >é metile, etile, n-propile, isopropile, isobutile, n-butile, ciclopropile ciclobutile oppure benzile; P<2 >è benzilossi)
In modo simile, usando acido 1-ammino-ciclobutancarbossilico, acido 1-ammino-ciclopentancarbossilico, acido 1-ammino-cicloeptan-carbossilico, acido 1-ammino-cicloottancarbosslico, acido 1-ammino-ciclononancarbossilico, acido 1-ammino-ciclodencacarbossilico, acido 2-ammino-2-metilpropionico, acido 2-amraino-2-etilbutirrico, acido 2-ammino-2-n-propilvalerianico, acido 2-ammino-2-isopropil-3-metilbutirrico, acido 2-ammino-2-isobutil-4-metilvalerianico, acido 2-ammino-2-n-butilesanoico, acido 2-ammino-2,2-bisciclopropilacetico, acido 2-ammino-2,2-bisciclobutilacetico oppure 2-ammino-2,2-bisbenzilacetico, invece di acido 1-ammino-cicloesancarbossilico, si preparano le seguenti sostanze di partenza:
acido N-benzilossicarbonil-l-ammino-ciclobutancarbossilico;
acido N-benzilossicarbonil-l-ammino-ciclopentancarbossilico;
acido N-benzilossicarbonil-l-ammino-cicloeptancarbossilico;
acido N-benzilossicarbonil-l-ammino-cicloottancarbossilico;
acido N-benzilossicarbonil-l-ammino-ciclononaricarbossilico;
acido N-benzilossicarbonil-l-ammino-ciclo - decancarbossilico;
acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2-metilpropionico; acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2-etilbutirrico; acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2~n-propilvalerianico;
acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2-isopropil-3-metilbutirrico;
acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2-isobutil-4-metilvalerianico;
acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2-n-butilesanoico; acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2, 2-bisciclopropilacetico;
acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2,2-bisciclobutilacetico;
acido N-benzilossicarbonil-2-ammino-2,2-bisbenzilacetico;
B. (Formula IV, in cui i due gruppi . R<2 >si collegano tra loro e formano un anello di un cicloalcano con 4-10 atomi di carbonio dell'anello, con l'atomo di carbonio-α al quale essi sono collegati oppure ciascun gruppo R<2 >è metile, etile, n-propile, isopropile, isobutile, n-butile, ciclopropile, ciclobutile oppure benzile; P<2 >è benzilossi), t-bptilossicarbonile)
Usando terz.-butilclorocarbonato (t-BOC) come reagente invece di benzilcloroformiato, in modo simile, si preparano le seguenti sostanze di partenza:
Acido N-t-BOC-l-ammino-ciclobutancarbossilico;
Acido N-t-BOC-l-ammino-ciclopentancarbossilico;
Acido N-t-BOC-l-ammino-cicloesancarbossilico;
Acido N-t-BOC-l-ammino-cicloeptancarbossilico;
Acido N-t-BOC-l-ammino-cicloottancarbossilico;
Acido N-t-BOC-l-ammino-ciclononancarbossilico;
Acido N-t-BOC-1-ammino-ciclodecancarbossilico;
Acido N-t-BOC-2-ammino-2-metilpropionico;
Acido N-t-B0C-2-amraino-2-etilbutirrico;
Acido N-t-BOC-2-ammino-2-n-propilvalerianico;
Acido N-t-BOC-2-ammino-2-isopropil-3-metilbutirrico; Acido N-t-B002-ammino-2-isobutil-4-met ilvalerianico; Acido N-t-BOC-2-ammino-2-n-butilesanoico;
Acido N-t-BOC-2-ammino-2,2-bisciclopropilacetico;
Acido N-t-BOC-2-ammino-2,2-biscicftSbutilacetico; e Acido N-t-B0C-2-ammino-2,2-bisbenzilacetico.
ESEMPIO 2
Preparazione di 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-1-benzilossi -propan-3-olo
A. Si è sciolto N2-acetil-2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l,3-bis (benzilossi)-propano, 54,2 g (114 mmoli) in etanolo a riflusso (815 mi) e si è aggiunto cicloesene (610 mi) sotto atmosfera di azoto. Alla miscela di reazione si è aggiunta una sospensione di idrossido di palladio (16 g) in etanolo (50 mi) e si è posta sotto riflusso la miscela sotto azoto per 1,5 ore. La miscela calda è stata filtrata attraverso Celite e il filtrato è stato concentrato in un evaporatore ruotante. La miscela di reazione grezza così ottenuta è stata cromatografata su gel di silice. Effettuando l'eluizione con metanolo 8%/diclorometano 92% seguita da metanolo 10%/diclorometano 90%, si è ottenuto il N2-acetil-2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-1, 3-bis (benzilossi) propano (sostanza di partenza inalterata) (18,6 g, 16%) a N2-acetil-2- (2-ammino-1, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi- 1-benzilossi-propan-3-olo (17,6 g, 40%).
B. Si è sciolto il N2-acetil-2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9~il)metossi-1- enzilossl-propan-3-olo, 21,9 g (56,5 mmoli) in metanolo (200 mi) e si è aggiunto idrossido di ammonio (101 mi). Si è sottoposta ad agitazione la miscela durante la no*tte a temperatura ambiente. Alla sospensione bianca si è aggiunto etil etere (400 mi) e si è filtrata la miscela. Si è lavato il precipitato consecutivamente con etil etere (100 mi), acqua (100 mi) ed etil etere (100 mi) e si è essiccato sotto alto vuoto durante la notte ottenendo così 15,9 g (46,13 mmoli, 82%) 2-(2-ammino-1, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-l-benzilossi-propan-3-olo. Evaporando il filtrato e ponendo in sospensione il precipitato così ottenuto in etil etere (200 mi) e quindi effettuata una filtrazione e un essiccamento sotto alto vuoto si sono ottenuti ancora 2,3 g (6,7 mmoli, 12%) del prodotto.
Analisi cale, per C16H19N504 (345,36): C, 55,65; H, 5,55; N, 20,28. Trovato C, 55,25; H, 5,60; N, 20,12.
ESEMPIO 3
Preparazione di (S)-2- (2-ammino-l ,6-diidro-6-ossopurin-9-il) -metossi-l-benzilossi-propan-3-olo
A. (R)-(i-cloro-2-acetossimetossi-3-benzilossi)propano Si è fatto gorgogliare HC1 gassoso (anidrificato facendolo passare attraverso H2SO4 concentrato) in una miscela sottoposta ad agitazione di (S)— (+)— benzilossimetilossirano (500 mg, 3,06 mmoli) e paraformaldeide (201 mg, 6,71 mmoli) in diclorometano (8 mi) a 0°C fino a che tutto il prodotto solido si è sciolto (circa 45 minuti) . Si è lasciata a sè la soluzione ottenuta a 0°C per 16 or,e. Dopo anidrificazione su solfato di magnesio, si è evaporato il solvente ottenendo così l'intermedio clorometil etere (R)- (l-cloro-2-clorometossi-3-benzilossi) -propano. Si è sciolto questo intermedio in acetone (3 mi) e lo si è aggiunto goccia a goccia ad una miscela di acetato di potassio (2,1 g, 21,4 mmoli) in acetone (7 mi) . Si è sottoposta ad agitazione la miscela a temperatura ambiente per 16 ore. Si è filtrato il prodotto solido e si è concentrato il filtrato. Si è ripreso il residuo in 20 mi di toluene e si è lavato con soluzione satura di bicarbonato di sodio (10 mi) e con acqua (2 x 20 mi) . Si è anidrificato lo strato organico su solfato di sodio. Dopo filtrazione, si è concentrato il filtrato e si è purificato il residuo mediante cromatografia rapida su gel di silice (esani/etil acetato = 7/1) ottenendo cosi il (R)-(l-cloro-2-acetossimetossi-3-benzilossi)propano (810 mg, 2,97 mmoli) sotto forma di un olio incolore con resa 97% (il rapporto tra isomeri era 12:1).
B. (R) 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-1-cloro-3 -benzilossi-propano
Una soluzione di guanina persililata (1,09" g, 2,95 mmoli) in DMF (3,2 mi) è stata aggiunta a 810 mg di (R)-(l-cloro-2-acetossimetossi-3-benzilossi)pro~ pano. Si è sottoposta ad agitazione la soluzione a 130°C per 1 ora prima di introdurre il trimetilsilil trifluorometansolfonato. Si è continuato a sottoporre ad agitazione alla medesima temperatura per 4 ore. Si è raffreddata la miscela a temperatura ambiente e la si è ripartita tra acqua ed etil acetato. Lo strato acquoso è stato estratto esaurientemente con etil acetato. Gli strati organici riuniti sono stati anidrificati su solfato di magnesio e, filtrati e concentrati. Il residuo è stato purificato mediante cromatografia su gel di silice ottenendo così il (R)-2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-l-cloro-3-benzilossipropano insieme con un suo isomero N-7. il rapporto tra isomero N-9 e l'isomero N-7 era circa 2,3:1.
C. (R)-2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossl-1-acetossi-3-benzilossi -propano
Si è riscaldata a riflusso per 5 ore una miscela del prodotto dello stadio precedente, acetato di potassio (notevole eccesso) e DMF. Si è raffreddata a temperatura ambiente la miscela bruna cosi ottenuta e la si è filtrata attraverso un panello di Celite. Il letto filtrante è stato lavato con metanolo. Il filtrato è stato evaporato e il DMF residuo è stato allontanato sotto vuoto. Il prodotto greggio,è stato purificato mediante cromatografia rapida su gel di silice (CH2C12 - metanolo: 10:1) ottenendo così il (R)-2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossil-acetossi-3-benzilossi-propano sotto forma di un solido di colore giallo pallido.
D. (S) 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-1-benzilossi-propan-3-olo
Si è sottoposta ad agitazione a temperatura ambiente per 18 ore una miscela di (R)-2-(2-ammino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l-acetossi-3-benzilossi-propano in ammoniaca 30%/metanolo (1:2). Si è evaporato il solvente e si è triturato il residuo con una piccola quantità di metanolo. Il solido di colore giallo pallido è stato raccolto ottenendo così il (S)-2-(2-ammino-l,6-diidro-6-ossopurin-9-il)metossi-l-benzilossi-propan-3-olo . Le acque-madri sono state concentrate" e il residuo è stato ricristallizzato da metanolo caldo ottenendo cosi un secondo getto di prodotto.
ESEMPIO 4
Preparazione di 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (1-aimino-cicloesancarbossilato)
(Formula I: X è ossidrile, i due gruppi R<2 >insieme con l'atomo di carbonio-cr al quale sono collegati formano un anello del cicloesile)
A. Si è sciolto l'acido N-benzilossicarbonil-1-ammino-cicloesancarbossilico, 6,02 g (21,7 mmoli, 1,5 equivalenti) in diclorometano (240 mi) sotto azoto e, sotto agitazione, si è aggiunta la 1,3-dicloesilcarbodiimmide, 3,88 g (18,8 mmoli, 1,3 equivalenti). Si è sottoposta ad agitazione la miscela di reazione a temperatura ambiente per 6,5 ore. Si è filtrata la miscela e si è concentrato il filtrato in un evaporatore ruotante. Si è sciolto il materiale espanso bianco così ottenuto in DMF anidro (90 mi) e lo si è posto sotto azoto. Si è sciolto il 2-(2-ammino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l-benzilossi-propan-3-olo, 5 g (14,5 moli)in DMF anidra (90 mi) e si è aggiunto alla soluzione di cui sopra della anidride in DMF. Dopo l'aggiunta .dalla 4-dimetilammino-piridina, 0,27 g (2,2 mmoli, 0,15 equivalenti) si è sottoposta ad agitazione la miscela di reazione durante la notte a temperatura ambiente. L'analisi TLC ha indicato che la reazione era incompleta.
Si sono aggiunti l'acido N-benzilossicarbonil-lammino-cicloesancarbossilico, 1,2 g (4,3 mmoli, 0,3 equivalenti) e 1,3-dicicloesil-carbodiimmide, 0,9 g (4,3 mmoli, 0, 3 equivalenti) e si è sottoposta ad agitazione la miscela di reazione per 3 giorni a temperatura ambiente. La miscela è stata filtrata e il filtrato è stato evaporato a secco. Una cromatografia su gel di silice con il sistema solvente metanolo 7,5%/diclorometano 92,5% ha dato come risultato un prodotto impuro, 7,6 g. Effettuando una nuova cromatografia su gel di silice con un sistema di solventi costituito da diclorometano (2 1), acetone (2 1) ed acido acetico (30 mi) si è ottenuto un prodotto grezzo. Questo prodotto è stato sciolto in cloroformio (150 mi) ed è stato lavato con soluzione satura di bicarbonato di sodio (300 mi) e con acqua (200 mi) e soluzione salina (200 mi) per allontanare l'acido N-benzilossicarbonil-l-ammino-cicloesancarbossilico rimanente. La fase organica è stata anidrificata su solfato di magnesio ed è stata evaporata a secco ottenendo così 6,49 g (10,7 mmoli, 74%) del prodotto 2-(2-ammino-ì,6-diidro-6-ossopurin-9-il)metossi-l-benzilossi-propan-3-olo (N-benzilossicarbonil-l-ammino - cicloesancarbossilato) sotto forma di un materiale espanso bianco.
La reazione è stata completata usando due equivalenti dell'amminoacido e 1 equivalente di 1,3,-dicicloesil-carbodiimmide dalla partenza.
B. Preparazione di 2-(2-anunino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi -1-propanil f(l-ammi no-cicloesancarbossilato) acetato
Si è sciolto l'etere benzilico dello stadio precedente, 6,16 g (10,19 mmoli) in acido acetico glaciale (280 mi). Si è aggiunto palladio su carbone, 3 g, e si è idrogenata la miscela usando un apparecchio di agitazione Parr a 40 psi durante la notte. L'analisi TLC ha indicato un grado di trasformazione di circa 90%. La miscela è stata idrogenata ancora per 5 ore nelle medesime condizioni. La trasformazione era ancora non completa. Si è aggiunto palladio su carbone, 3 g, e si è continuata l'idrogenazione durante la notte. Si è filtrata la miscela di reazione attraverso un panello di Celite, si è lavato il catalizzatore di carbone con acido acetico (200 mi) e quindi con acqua (150 mi). Si è filtrato il filtrato attraverso un setto di vetro poroso (diametro dei pori medio) e si è concentrato fino ad un volume di circa 75 ml. Si è aggiunta acqua, 500 mi, e si è divisa la miscela in quattro parti uguali, liofilizzando ciascuna parte (pallone a fondo rotondo da 11) fino ad ottenere una polvere liofilizzata bianca costituita da 2- (2-ammino-1, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-3-idrossi-l-propanil (1-ammino-cicloesancarbossilato) acetato, 3,1 g (6,6 mmoli, 64%): p.f. 141,5 - 1515°C. 2. Analisi mediante combustione: C16H24N605 + CH3COOH 1,75 3⁄40 (471,98). Cale. C, 45,81; H, 6,72; N, 17,81. Trovato: C, 45,82; H, 6,38; N, 17,93.
C. Preparazione di (R)-2-(2-ammino-l ,6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi -3-benzilossi -1-propanil (N-benzilossicarbonil-1 -animinocicloesancarbossilato) Ad una soluzione di N-benzilossicarbonil-1-amminocicloesancarbossilato (2,41 g, 8,7 mmoli, 2 equivalenti) in dimetilformammide anidra (12 mi) a 0°C sotto azoto si è aggiunta 1,3-di-cicloesilcarbodiimmide (1,79 g, 8,7 mmoli, 2 equivalenti) seguita da 4-dimetilamminopiridina (53 mg, 0, 44 mmoli). Si è aggiunta goccia a goccia sotto agitazione a 0°C una soluzione di (S)-2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-benzilossi-propan-l-olo (1,5 g, 4,35 mmoli) in dimetilformammide (20 ml).-Si è continuato a sottoporre ad agitazione alla temperatura ambiente per 20 ore. Il solido bianco è stato filtrato e lavato con diclorometano. Il filtrato è .stato evaporato a secco sotto vuoto, si è aggiunto diclorometano al residuo e si è filtrata nuovamente la miscela per allontanare la dicicloesil urea. Il filtrato è stato nuovamente cromatografato su una colonna di gel di silice usando un sistema solvente diclorometano/metanolo = 15:1 per l'eluizione. Si sono ottenuti 1,9 g (3,15 mmoli, 73%) di (R)-2-(2-ammino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-benzilossi-l-propanil (N-benzilossicarbonil)-1-amminociclo-esancarbossilato. P.f. 116-118°C (cristallizzazione da etilacetato/etere); [a]D = -6,79° (c = 0,75, CHC13).
D. Preparazione di (R,S)-2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-1-propanil (1-aimino-cicloesancarbossilato) acetato
L'etere benzilico dello stadio precedente, 1,58 g (2,55 mmoli) è stato sciolto in acido acetico glaciale (70 mi). Si è aggiunto palladio su carbone, 1 g, e si è idrogenata la miscela su un agitatore Parr a 40 psi durante la notte. L'analisi TLC ha indicato un grado di trasformazione circa 90%. La miscela è stata idrogenata ancora -per 5 ore nelle medesime condizioni. La trasformazione era ancora non completa. Si è aggiunto 1 g di palladio su carbone e si è continuata l'idrogenazione durante la notte. La miscela di reazione è stata filtrata attraverso un panello di Celite e il catalizzatore su carbone attivo è stato lavato con acido acetico (50 mi) e quindi con acqua (40 mi). Il filtrato è stato filtrato attraverso un setto di vetro poroso (diametro dei pori medio) ed è stato concentrato fino ad un volume di circa 20 mi. Si sono aggiunti 125 mi di acqua, si è divisa la miscela in quattro parti uguali e si è liofilizzata ciascuna parte ottenendo così una polvere liofilizzata bianca costituita da (R,S)-2- (2-animino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (1-ammino-cicloesancarbossilato)acetato, 0,75 g (3,25 mmoli, 64%) e ciò sta ad indicare che si è avuta la racemizzazione nello stadio di idrogenazione. Analisi di combustione: C16H24N605 + CH3COOH 1,75 H20 (471,98). Calc, per C, 45,81; H, 6,72; N, 17,81. Trovato: C, 45,82; H, 6,38; N, 17,93.
E. Preparazione di (R)-2-(2-ammino-l,6-diidro-6osso-purin-9-il )metossi -3-idrossi -1-propanil (1-ammi -nocicloesancarbossilato) sale cloridrato
Si scioglie il (R)-2-(2-ammino-1, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-3-benzilossi-l-propanil (N-benzilossicarbonil) -1-amminocicloesan-carbossilato (0,8 g, 1,3 mmoli) in metanolo (45 mi) e acido cloridrico concentrato (0,118 mi, 1,3 mmoli) . Si pone la miscela sotto azoto e si aggiunge palladio al 10% su carbone (250 mg). Si sottopone ad idrogenazione la miscela in un apparecchiò a sbattimento Parr sotto idrogeno (pressione di 50 psi) per 5 ore. Si filtra la miscela attraverso un panello di Celite e si lava il residuo con metanolo (50 mi). Evaporando il filtrato e i lavaggi riuniti a pressione ridotta ed effettuando quindi una liofilizzazione da acqua (80 mi), si ottiene il composto del titolo (515 mg, 95%).
ESEMPIO 5
(Formula I: X è ossidrile; i due gruppi R<2 >insieme con l'atomo di carbonio-or al quale sono collegati formano un anello cicloalchilico contenente 4-10 atomi di carbonio dell'anello; oppure ciascun gruppo R<2 >è metile, etile, n-propile, isopropile, isobutile, n-butile, ciclopropile, ciclobutile oppure benzile) Adottando i procedimenti degli esempi 1 e 2 e procedimenti simili a quelli dell'esempio 3, ma usando acido 1-ammino-ciclobutancarbossilico, acido 1-ammino-ciclopentancarbossilico, acido 1-amminocicloeptancarbossilico, acido 1-ammino-cicloottancarbossilico, acido l-ammino-ciclononancarbossilico, acido 1-ammino-ciclodecancarbossilico, acido 2-ammino-2-metilpropionico, acido 2-ammino-2-etilbutirrico, acido 2-ammino-2-n-propilvalerianico, acido 2-ammino-2-isopropil-3-metilbutirrico, acido 2-ammino-2-isobutil-4-metilvalerianico, acido 2-ammino-2-n-butil-esanoico, acido 2-ammino-2,2-bisciclopropilacetico, acido 2-ammino-2,2-bisciclobutplacetico oppure acido 2-ammino-2,2-bisbenzilacetico invece di acido 1-ammino-cicloesancarbossilico, si preparano i seguenti composti di formula I:
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (1-ammino-ciclobutancarbossilato) e il suo acetato: C14H20N605 . C2H402 (P.M. 352 60): MS (EI): 353(M+);
2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (1-ammino-ciclopentancarbossilato) e il suo acetato: C15H22N605 . C2H402 (P.M. 366 60): MS (LIMS): 367 (M+H)+;
2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (1-ammino-cicloeptancarbossilato) e il suo acetato: C17H26N605 . C2H402 (p.m.: 394 60); MS (EI): 394 (M+);
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9.-il) metossi-3-idrossi-l-propanil (1-ammino-cicloottancarbossilato) e il suo cloridrato;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-1-propanil (1-ammino-cicfónonancarbossilato) e il suo cloridrato;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (1-ammino-ciclodecancarbossilato) e il suo cloridrato;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)meto^si-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2-metilpropionato) e il suo acetato [resa di esterificazione 70,6% del teorico. Resa di idrogenazione: 100% del teorico. C13H20N6O5 . C2H402 (P.M. 340 60) : MS (LSIMS, matrice di glicerolo) : 341 (M+H)<+>];
2- {2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il )metossi-3-idrossi-1-propanil (2-ammino-2-etilbutirrato) e il suo cloridrato;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-1-propanil (2-ammino-2-n-propilvalerianato) e il suo cloridrato;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2-isopropil-3-metilbutirrato) e il suo cloridrato;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2-isobutil-4-metilvalerianato) e il suo cloridrato;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2-n-butilesanoato) · e il suo cloridrato;
2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2, 2-bisciclopropilacetato) e il suo cloridrato; 2-(2-ammìno-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2/ 2-bisciclobutilacetato) e il suo cloridrato; e 2- (2-ammino-l, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2, 2-bisbenzilacetato) e il suo cloridrato.
ESEMPIO 6
Preparazione del 2-(2-ammino-l ,6-diidro-6-osso-purin-9-ìl)metossi-l ,3-propandiil bis (1-aimino-cicloesan -carbossilato)
(Formula III: X è ossidrile, i due gruppi R<2 >insieme con l'atomo di carbonio-or al quale sono collegati formano un anello del cicloesile)
A. 2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il) metossi-1, 3-propandiil bis (N-benzilossicarbonil-1-ammino-cicloesan-carbos silato)
Si sono posti in sospensione il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l,3-propandiolo, 2,0 g (7,8 mmoli) e l'acido N-benzilossicarbonil-1-ammino-cicloesancarbossilico, 8,68 g (31,2 mmoli), in DMF anidra (100 mi) sotto atmosfera di azoto. Sotto agitazione si sono aggiunti 4-dimetilammino-piridina, 381 mg (3,12 mmoli) e 1,3-dicicloesil-carbodiiinmide, 6,43 g (31,2 mmoli). Si è sottoposta ad agitazione la miscela a temperatura ambiente per 2 giorni. Si è allontanato il solvente a pressione ridotta e si è cromatografato il residuo su una colonna di gel di silice usando diclorometano contenente 5% di metanolo come eluente e si è ottenuto così il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-1,3-propandiil bis (N- benzilossicarbonil-l-ammino-cicloesancarbossilato) sotto forma di un solido bianco.
B. 2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-1,3-propandiil bis (1-ammino-cicloesancarbossilato)
Ad una soluzione di 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-1,4-propandiil bis (N-benzilossicarbonil-l-ammino-cicloesancarbossilato), 2,0 g (2,58 mmoli) in acido acetico glaciale (30 mi) si è aggiunto palladio su carbone (10%, 0,5 g) e si è idrogenata la miscela sotto atmosfera di idrogeno durante 1 notte a temperatura ambiente. La miscela è stata filtrata attraverso Celite e si è concentrato il filtrato a pressione ridotta ottenendo un olio denso. Al residuo si è aggiunta acqua e si è liofilizzata la miscela ottenendo così il 2- (2-ammino-1, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l, 3-propandiil bis (1-ammino-cicloesancarbossilato) sotto forma di acetato costituito da un solido bianco. Spettro di massa: MA<* >506; P.M. 505. Analisi elementare: C29H47012N1.1HOAc,1H20. Cale.: C 49/49; H 7,02; N 13,93. Trovato: C 49,32; H 6,97; N 13,89.
c. 2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin~<Hil)metossi-1, 3-propandiil bis (1-ammino-ciclopenCancarbossilato) e altri bis (1-ammino-cicloalchilcarbossilati)
(Formula III: X è ossidrile, i due gruppi R<2 >insieme con l'atomo di carbonio-α al quale sono collegati formano un anello del ciclopentile)
Adottando il metodo dei paragrafi A e B di questo esempio, si sono preparati i seguenti composti :
2- (2-ammino-l,6-diìdro-6-osso-purin-9-il)metossi-l, 3-propandiil bis (1-ammino-ciclopentancarbossilato) bis acetato: C21H31N706 . 2(C2H402) (P.M. 477 120) MS (LIMS) : 478 (M+H)+;
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-1,3-propandiil bis (1-ammino-cicloeptancarbossilato) bis acetato: C25H39N706 . 2(C2H402) (P.M. 533 120) MS (LSIMS, matrice di glicerolo): 534 (M+H)+; e
2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l,3-propandiil bis (1-ammino-ciclobutancarbossilato.) bis acetato: C19H27N706 . 2(C2H402) fp.M. 449 <- >120) MS (LSIMS, matrice di glicerolo): 450 (M+H)+.
ESEMPIO 7
2- ((2-ammino-l,6-diidro-6-osso-9H~purin-9-il)metossi)-3-idrossi-l-propanil (1-ammino-cicloesan-carbossilato)acetato
Si scioglie in acqua deionizzata (0,4 mi) il 2-((2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi)-1,3-propandiil bis (1-ammino-cicloesan-carbossilato) tris acetato, 98 mg (il campione liofilizzato conteneva 3,0 equivalenti di acido acetico secondo NMR), 0,143 mmoli (= un totale di 0,43 mmoli di acido acetico) e si aggiungono 38 μl di una soluzione di idrossido di ammonio 0,015 M (=0,57 mmoli). Si lascia a sé la miscela a temperatura ambiente per 7 ore, si introduce la fiala in un bagno ad olio mantenuto a 48-50°C e la si lascia nel bagno ad olio per 22 ore. Si inietta il campione in due lotti uguali in una colonna per HPLC in fase inversa preparativa (YMCPack/ ODS-AM DM-33-5, 20 x 250 mm; YMC Ine.). Si ottiene la separazione con un sistema solvente di metanolo 15%/acetato di ammonio 0,1 M 85% tamponato a pH 4 con acido acetico/ velocità di flusso: 9,5 ml/minuto e si regola il rivelatore a 256 nm. Si raccoglie il picco che rappresenta il monoestere. Si allontana il solvente sotto alto vuoto fino a circa 2 mi e si liofilizza il residuo tre volte da acqua contenente acido acetico (0/1%) per allontanare la sostanza-tampone. Quindi, si allontana l'acido acetico in eccesso mediante essiccamento a temperatura ambiente sotto alto vuoto per 42 ore. Si ottengono 30mg (0,068 mraoli = 48%) di 2-(2-aramino-1, 6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi) -3-idrossi-lpropanil (1-ammino-cicloesancarbossilato) acetato, identico secondo HPLC e NMR al prodotto dell'esempio 4B.
ESEMPIO 8
Determinazione dell'assorbimento orale (biodisponibilità) nel ratto
Si è effettuata la prova che segue per determinare l'assorbimento orale (biodisponibilità orale) dei composti di formula I e degli esteri di' amminoacido oli ganciclovir, di altri esteri ed eteri del ganciclovir esaminati per scopi di confronto.
Per misurare la biodisponibilità orale di un composto, si è determinato dapprima il livello nel plasma del composto in ratti maschi dopo una singola dose orale (po) del composto. Per misurare la biodisponibilità orale di un pro-farmaco, si è determinato dapprima il livello piasmatico del composto attivo, in questo caso ganciclovir, in ratti maschi dopo una singola dose po del pro-farmaco. Quindi, si è determinato il livello piasmatico 'del composto attivo, ganciclovir, in ratti maschi dopo una singola dose endovenosa (iv) del composto. Per il ganciclovir la singola dose, in ciascun caso, po e iv, è 10 mg/kg; per un estere profarmaco, la singola dose, in ciascun caso po e iv è una dose equimolare a 10 mg/kg di ganciclovir. Dalle due misurazioni effettuate dopo la somministrazione po e iv, si è calcolata la biodisponibilità orale di un composto dividendo l'area totale situata al di sotto della curva concentrazione in funzione del tempo dopo una somministrazione po per l'area totale situata al di sotto della curva concentrazione in funzione del tempo dopo la somministrazione iv, opportunamente corretta per la dose, secondo l'equazione:
F(po) (%) = [AUC(po) / AUC(iV) ] x [Dose(iv) / Dose(po)] x 100
Si sono calcolati i valori AUC (area totale al di sotto della curva) per tutto l'intervallo di tempo che è stato analizzato da 0 ore a 24 ore.
La sostanza veicolo di dose per un dosaggio orale e endovenoso era costituiti da salina normale contenente 2% di acido acetico. In entrambi i casi, la concentrazione del composto era equivalente a 4,0 mg/ml di ganciclovir con una dose equivalente a 10 mg/kg (2,5 ml/kg) di ganciclovir. Ad un ratto di 200 g, si sono somministrati 0,5 mi della soluzione di farmaco orale effettuando la somministrazione mediante sonda oppure effettuando una iniezione nella vena della coda.
I ratti sono stati acclimatati nell'ambiente di laboratorio per tre giorni e sono stati tenuti a digiuno la notte prima dell'inizio dell'esperimento e fino a 4 ore dopo la somministrazione. Si è raccolto il sangue da 4 ratti in ciascuno dei seguenti tempi: 0 minuti (pre-dose), 5 minuti (soltanto iv), 15 minuti, 30 minuti, 1 ora, 2 ore, 3 ore, 5 ore, 7 ore, 10 ore e 24 ore. Il sangue è stato immediatamente centrifugato ottenendo così il plasma e il plasma è stato congelato a -20°C fino a quando si è effettuata l' analisi.
Prova di ganciclovir nel plasma
Si sono mescolate porzioni di plasma (0,50 mi) con 0,020 mi di standard interno (aciclovir, 15 pg/ml in metanolo 10%/acqua) e 3,0 mi di acetonitrile. Si è sottoposta la miscela ad agitazione vorticosa e si è separato il precipitato ottenuto mediante centrifugazione (4.000 giri, 10 minuti) . Si è evaporato il surnatante fino a secco sotto azoto e lo si è ricostituito in 200 pi di fase mobile HPLC. Si sono analizzate porzioni (0,05 ml) mediante HPLC usando una colonna Keystone Hypersil BDS, 250 x 4,6 mm C 18. La fase mobile conteneva 2% di acetonitrile in tampone fosfato di sodio 30 mM contenente acido eptan-solfonico 5 mM, pH 2,0 e detta fase mobile è stata pompata a 1,0 ml/minuto. Si sono rivelati il ganciclovir e lo standard interno e si sono misurati mediante assorbimento UV a 254 nm.
I monoesteri di formula I, esaminati in questo modo, presentano una biodisponibilità che è sostanzialmente superiore a quella del ganciclovir e i bis-esteri di formula III presentano una biodisponibilità superiore a quella del ganciclovir.
ESEMPIO 9
Determinazione dell'assorbimento orale (biodisponibilità) nella scimmia Cynomolgus
Si è effettuata la prova che segue per determinare l'assorbimento orale (biodisponibilità orale) dei composti di formula I nella scimmia Cynomolgus.
Animali, dosaggio e raccolta del campione
Si sono usate scimmie Cynomolgus maschi aventi un peso di 5-7 kg. Gli animali sono stati nutriti con mangimi per scimmie, frutta ed acqua e sono stati mantenuti in un ciclo di luce di 12 ore. I comporti di formula I sono stati formulati ad una concentrazione equimolare fino a 10 mg/ml di soluzione di ganciclovir in soluzione salina. Si è somministrata la soluzione orale mediante sonda ad una velocità di 1,0 ml/kg per un dosaggio finale equimolare fino a 10 mg/kg di dose di ganciclovir. Si è formulata la formulazione iv di ganciclovir in soluzione salina contenente 0,2% di HCl ad una concentrazione di 20 mg/ml e si è effettuata la somministrazione ad una velocità di 0,5 ml/kg.
Gli animali sono stati tenuti a digiuno a partire dalla sera prima della somministrazione e fino a 4 ore dopo la somministrazione. Si sono prelevati campioni di sangue da ciascuna scimmia ai* tempi 0 (predose), 5 minuti (soltanto iv), 15 minuti, 30 minuti, 1 ora, 2 ore, 3 ore, 5 ore, 7 ore, 10 ore e 24 ore dopo la somministrazione. I campioni sono stati raccolti in siringhe trattate con eparina e il plasma è stato immediatamente isolato mediante centrifugazione ed è stato congelato a -20°C fino a che si è effettuata l'analisi.
Prova di ganciclovir in plasma
Si sono mescolate porzioni di plasma (0,50 mi) con 0,020 mi di standard interno (aciclovir, 15 pg/ml in metanolo 10%/acqua) e con 3,0 mi di acetonitrile.
Si è sottoposta la miscela ad agitazione vorticosa e si è separato il precipitato ottenuto mediante centrifugazione (4.000 g, 10 minuti). Il surnatante è stato evaporato a secco sotto azoto ed è stato ricostituito in 200 ml di fase mobile HPLC. Si sono analizzati porzioni (0,05 ml) mediante HPLC usando una colonna Keystone Hypersil BDS, 250 x 4,6 cm C 18. La fase mobile conteneva 2% di acetonitrile in tampone fosfato di sodio 30 mM contenente acido eptan solfonico 5 mM, pH 2,0 ed è stata pompata a 4,0 ml/minuto. Ganciclovir e standard interno sono stati rivelati e misurati mediante assorbimento UV a 254 nm.
Si calcola la biodisponibilità (F) secondo l'equazione indicata nell'esempio 8.
I monoesteri di formula I, quando vengono esaminati in questa prova, presentano un biodisponibilità che è sostanzialmente superiore a quella del ganciclovir .
ESEMPIO 10
Formulazioni farmaceutiche Questo esempio illustra la preparazione di formulazioni farmaceutiche rappresentative per una somministrazione orale contenente un monoestere del ganciclovir di formula I, per esempio il 2-(2-ammino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-lpropanil (1-ammino-cicloesan-carbossilato) acetato.
Le capsule di monoestere del ganciclovir riportate qui di seguito contengono, come eccipienti, povidone, un agente legante; amido di mais, un disaggregante, e acido stearico, un lubrificante e un agente di scorrimento; che vengono introdotti in una cavità di una capsula di gelatina dura costituita da due pezzi. L'acqua è il liquido di granulazione e viene essenzialmente allontanata durante i successivi trattamenti.
Composizione Quantitativa di capsule del monoestere del ganciclovir
(Una capsula tre volte al giorno)
La miscela di polveri viene introdotta in capsule di gelatina dura a due pezzi.
1 La quantità di acido stearico può variare da 0,1% a 5,0% del peso.
2 La quantità di acqua può variare in modo da ottenere una granulazione accettabile e viene allontanata mediante essiccamento.
3 II peso di riempimento totale (teorico) non comprende l'umidità residua che sarà presente nel prodotto finito.
Composizione quantitativa di capsule del monoestere del ganciclovir
(Due capsule tre volte al giorno)
La · miscela di polveri viene introdotta in capsule di gelatina dura a due pezzi.
1 La quantità di acido stearico può variare da 0,1% a 5,0% del peso.
2 La quantità di acqua può variare in modo da ottenere una granulazione accettabile e viene allontanata mediante essiccamento.
3 II peso di riempimento totale (teorico) non comprende l'umidità residua che sarà presente nel prodotto finito.
Esempio del procedimento di preparazione per capsule di monoestere del ganciclovir
1. Mescolare il monoestere di ganciclovir e parte dell'amido di mais in un adatto miscelatore.
2. Sciogliere il povidone in acqua sotto agitazione.
3. Aggiungere (2) a (1) continuando a mescolare per formare un granulato.
4. Macinare il granulato umido, se necessario.
5. Essiccare il granulato umido in un essiccatore.
6. Fare passare attraverso un mulino il granulato secco, il rimanente amido di mais e l'acido stearico.
7. Mescolare (6) in un adatto miscelatore.
8. Incapsulare l'oppurtuna quantità di (7) in capsule di gelatina dura a 2 pezzi.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composto avente la formula in cui X è idrogeno, cloro, gruppo amminico oppure ossidrile; e R è un residuo acilico di un amminoacido achirale con un atomo di carbonio-α terziario; oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile 2. Composto secondo la rivendicazione 1, in cui detto residuo acilico di un amminoacido achirale R<1 >ha la formula in cui ciascun R<2 >è alchile avente da 1 a 6 atomi di carbonio, cicloalchile avente da 3 a 5 atomi di carbonio, oppure benzile; oppure i due gruppi R<2 >legati tra loro formano un gruppo polimetilenico avente 3 fino a 9 atomi di carbonio; oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile. 3. Composto secondo la rivendicazione 2, in cui R<2 >è metile, etile, propile, butile, cicloalchile con 3 fino a 5 atomi di carbonio; oppure i due gruppi R<2 >legati tra loro formano un gruppo polimetilenico avente da 3 a 9 atomi di carbonio: oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile. 4. Composto secondo la rivendicazione 3, m cui i due gruppi R<2 >legati tra loro formano un gruppo polimetilenico con 3 fino a 9 atomi di carbonio; oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile. 5. Composto secondo la rivendicazione 4, in cui X è ossidrile. 6. Composto secondo la rivendicazione 5, in cui i due gruppi R<2 >legati insieme formano un gruppo polimetilenico con 4 oppure 5 atomi di carbonio; oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile. 7. Composto secondo la rivendicazione 6 oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile, in cui i due gruppi R<2 >legati tra loro formano il gruppo -(CH2)5-, ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-ossopurin-9-il)metossi-3-idrossi-1-propani1 (1-amminocicloesancarbossilato) e suoi sali farmaceuticamente accettabili. 8. Composto secondo la rivendicazione 6 oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile, in cui i due gruppi R<2 >legati tra loro formano il gruppo -(CH2)4-, ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-ossopurin-9-il)metossi~3-idrossi-l-propanil (1-amminociclopentancarbossilato) e suoi sali farmaceuticamente accettabili. 9. Composto secondo la rivendicazione 6 oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile, in cui i due gruppi R<2 >legati tra loro formano il gruppo -(CH2)3-, ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-ossopurin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (1-amminociclobutancarbossilato) e suoi sali farmaceuticamente accettabili. 10. Composto secondo la rivendicazione 3 oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile, in cui i due gruppi R<2 >sono metile, ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propani1 (2-ammino-2-metilpropionato) e suoi sali farmaceuticamente accettabili. 11. Composto secondo la rivendicazione 3 oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile, in cui i due gruppi R<2 >sono etile, ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2-etilbutirrato) e suoi sali farmaceuticamente accettabili. 12. Composto secondo la rivendicazione 3 oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile, in cui i due gruppi R<2 >sono isopropile, ossia il 2-(2-ammino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2-isopropil-3-metilbutirrato) e suoi sali farmaceuticamente accettabili. 13. Composto secondo la rivendicazione 3 oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile, in cui i due gruppi R<2 >sono isobutile, ossia il 2-(2-ammino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2-isobutil-3-metilvalerianato) e suoi sali farmaceuticamente accettabili. 14. Composto secondo la rivendicazione 3 oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile, in cui i due gruppi R<2 >sono n-butile, ossia il 2-(2-ammino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-3-idrossi-l-propanil (2-ammino-2-n-butilesanoato) e suoi sali farmaceuticamente accettabili. 15. Composto avente la formula in cui X è idrogeno, cloro, gruppo amminico oppure ossidrile; P<1 >è un gruppo idrossi-protettivo e R<1>* è un residuo acilico di un amminoacido achirale con un atomo di carbonio-α terziario, avente la formula in cui ciascun R<2 >è alchile avente da 1 a 6 atomi di carbonio, cicloalchile con 3 fino a 5 atomi di carbonio oppure benzile; oppure i due gruppi R sono legati tra loro per formare un gruppo polimetilenico avente da 3 a 9 atomi di carbonio e P<2 >è un gruppo ammino-protettivo. 16. Composto avente la formula in cui X è idrogeno, cloro, gruppo amminico oppure ossidrile e R<l >ha la formula in cui ciascun R<2 >è alchile con 1 fino a 6 atomi di carbonio, cicloalchile con 3 fino a 5 atomi di carbonio oppure benzile; oppure i- due gruppi R<2 >legati tra loro formano un gruppo polimetilenico avente da 3 a 9 atomi di carbonio; oppure un suo sale. 17. Composto della rivendicazione 16, in cui X è ossidrile e i due gruppi R<2 >si legano tra loro per formare il gruppo -(CH2)5-, ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l,3-propandiile <‘>bis (1-ammino-cicloesancarbossilato) e suoi sali. 18. Composto della rivendicazione 16, in/cui X è ossidrile e i due gruppi R<z >si legano tra loro per formare il gruppo -(CH2)4-, ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l,3-propandiile bis (1-ammino-ciclopentancarbossilato) e suoi sali. 19. Composto della rivendicazione 16, in cui X è ossidrile e i due gruppi R<2 >si legano tra loro per formare il gruppo —(CH2)3—/ ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-1,3-propandiile bis (1-amraino-ciclo-butancarbossilato) e suoi sali. 20. Composto della rivendicazione 16, in cui X è ossidrile e i due gruppi R<2 >sono metile, ossia il 2-(2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l,3-propandiile bis (2-ammino-2-metilpropionato) e suoi sali . 21. Composto della rivendicazione 16, in cui X è ossidrile e i due gruppi R<2 >sono etile, ossia il 2-(2-animino-1,6-diidro-6-osso-purin-9-il )metossi-1, 3-propandiile bis (2-ammino-2-etilbutirrato) e suoi sali. 22. Composto della rivendicazione 16, in cui X è ossidrile e i due gruppi R<2 >sono n-propile, ossia il 2- (2-ammino-l,6-diidro-6-osso-purin-9-il)metossi-l, 3-propandiile bis (2-ammino-2-n-propilvalerianato) e suoi sali. 23. Composizione farmaceutica che è costituita da un composto secondo le rivendicazioni da 1 a 14 e che contiene eventualmente una sostanza veicolo farmaceuticamente accettabile. 24. Composizione farmaceutica costituita da un composto secondo le rivendicazioni da 16 a 22 e che contiene eventualmente una sostanza veicolo farmaceuticamente accettabile. 25. Composizione farmaceutica secondo la rivendicazione 23 oppure 24 adatta per la somministrazione endovenosa. 26. Procedimento per preparare un composto di formula in cui X è idrogeno, cloro, un gruppo amminico oppure ossidrilico; e R‘ è un residuo acilico di un amminoacido achirale con un atomo di carbonio-α terziario, oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile; detto procedimento comprendendo gli stagli che consistono nel: (a) rimozione di un gruppo ammino-protettivo e/o idrossi-protettivo da un composto avente la formula in cui X ha i significati indicati sopra; P<1 >è idrogeno oppure un gruppo idrossi-protettivo, P<3 >è idrogeno oppure un gruppo ammino-protettivo, R<1>* è un residuo acilico di un amminoacido achirale con un atomo di carbonio-α terziario, avente la formula in cui ciascun R<2 >ha i significati indicati .nella rivendicazione 2 e P<2 >è un gruppo ammino-protettivo; (b) trasformazione di un composto di un formula I in un suo sale farmaceuticamente accettabile; (c) esterificazione di un composto di formula oppure di un suo sale, in cui X e P<3 >hanno i significati indicati sopra, con un derivato di un amminoacido avente la formula in cui ciascun R<2 >e P<2 >hanno i significati indicati sopra; (d) condensazione di una guanina eventualmente sostituita avente la formula eventualmente in forma persililata, in cui X e P<3 >hanno i significati indicati sopra; con un glicerolo 2-sostituito avente la formula in cui Y<1 >e Y<2>, indipendentemente l'uno dall'altro/ sono alogeno, acilossi inferiore, alcossi inferiore oppure gruppi arii(inferiore)alcossilici e Z è un gruppo uscente scelto da acilossi inferiore, metossi, isopropilossi, benzilossi, alogeno, mesilossi oppure tosilossi; eventualmente in presenza di un acido di Lewis; (e) idrolisi parziale di un composto di formula in cui X e R<1 >hanno i significati indicati sopra; (f) trasformazione di un composto di formula I in cui X è idrogeno, in un composto di .formula I in cui X è ossidrile oppure cloro; oppure (g) trasformazione di un composto di formula I, in cui X è cloro, in un composto di formula I in cui X è idrogeno; oppure (h) trasformazione di un composto di formula I, in cui X è ossidrile, in un composto di formula I in cui X è cloro; e (i) separazione ottica di un composto di formula I nei suoi enantiomeri. 27. Composto come rivendicato nelle rivendicazioni da 1 a 14 ogni qualvolta viene preparato mediante un procedimento come rivendicato nella rivendicazione 26. 28. Composto come rivendicato nelle rivendicazioni da 1 a 14 come composto terapeuticamente attivo. 29. Composto come rivendicato nelle rivendicazioni da 16 a 22 come composto terapeuticamente attivo 30. Composto come rivendicato nelle rivendicazioni da 1 a 14 e da 16 a 22, come composto terapeuticamente attivo per il trattamento di malattie virali o di malattie correlate. 31. Impiego di un composto come rivendicato nelle rivendicazioni da 1 a 14 e da 16 a 22 per la preparazione di composizioni farmaceutiche. 32. Impiego di un composto come rivendicato nelle rivendicazioni da 1 a 14 e da 16 a 22 per la preparazione di composizioni farmaceutiche per il trattamento di malattie virali o di malattie correlate. 33. Impiego di un composto come rivendicato nelle rivendicazioni da 15 a 22 per la preparazione di un composto come rivendicato nelle rivendicazioni da 1 a 14. 34. L'invenzione sostanzialmente come qui precedentemente descritta, in particolare riferendosi agli esempi.
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