ITMI20130387A1 - Capsula da caffe' in materiale cartaceo e metodo per la realizzazione della stessa. - Google Patents

Capsula da caffe' in materiale cartaceo e metodo per la realizzazione della stessa.

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ITMI20130387A1
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IT
Italy
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container
edge portion
side wall
base
reinforcement
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IT000387A
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Inventor
Gianmario Anghileri
Original Assignee
Novacart Spa
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
    • B65D85/00Containers, packaging elements or packages, specially adapted for particular articles or materials
    • B65D85/70Containers, packaging elements or packages, specially adapted for particular articles or materials for materials not otherwise provided for
    • B65D85/804Disposable containers or packages with contents which are mixed, infused or dissolved in situ, i.e. without having been previously removed from the package
    • B65D85/8043Packages adapted to allow liquid to pass through the contents

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Description

DESCRIZIONE
“CAPSULA DA CAFFÈ IN MATERIALE CARTACEO E METODO PER LA REALIZZAZIONE DELLA STESSA.â€
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione ha per oggetto una capsula in materiale cartaceo per la produzione di bevande, in particolare caffà ̈.
La capsula in materiale cartaceo potrà essere interamente riciclabile e opzionalmente anche compostabile.
BACKGROUND ART
Com’à ̈ noto, sono oggi commercializzate e largamente diffuse soluzioni tecniche per la preparazione di bevande, in particolare di caffà ̈ a partire da piccoli contenitori contenenti un quantitativo tipicamente monodose di caffà ̈, i quali vengono posti all’interno di opportune macchine destinate a consentire l’erogazione della bevanda.
In particolare acqua calda all’opportuna temperatura viene fatta passare attraverso i citati contenitori, in modo da preparare la bevanda per il consumo.
Attualmente sono diffuse in commercio due distinte tipologie di contenitori, da un lato, le cialde costituite da due fogli tipicamente piani in carta filtro opportunamente uniti in corrispondenza del perimetro e contenenti al proprio interno la quantità necessaria di caffà ̈, dall’altro, le capsule, tipicamente costituite da un contenitore di base sostanzialmente rigido, ad esempio di sagoma troncoconica, definente una cavità di contenimento di sagoma predefinita atta a ricevere il caffà ̈ attraverso un’apertura successivamente chiusa tramite una pellicola di sigillatura.
Le cialde sono tipicamente destinate alla preparazione di bevande per percolazione di acqua calda a pressione ambiente, ovvero l’acqua viene lasciata attraversare la cialda senza generare sostanziali sovrappressioni.
Viceversa le capsule sono generalmente posizionate all’intemo di un’opportuna sede controsagomata (almeno parzialmente) della macchina d’erogazione; durante la fase di erogazione le stesse vengono forate superiormente ed inferiormente per definire un percorso di passaggio per l’acqua calda in pressione in modo da poter erogare in pochi secondi il caffà ̈.
Le capsule oggi più largamente diffuse in commercio sono costituite da un corpo di contenimento in plastica o alluminio che, una volta riempito, viene sigillato superiormente mediante una pellicola od un ulteriore foglio di chiusura in alluminio.
Una problematica assai sentita di questa tipologia di contenitori à ̈ la scarsa riciclabilità degli stessi.
Infatti la capsula comprende sia una frazione di rifiuti umidi e compostabili (caffà ̈), sia materiali, quale Γ alluminio, destinati ad una filiera di riciclo completamente differente.
Pertanto le operazioni di riciclaggio di tali prodotti appaiono difficilmente attuabili in quanto demandate all’utilizzatore finale, il quale dovrebbe, ad ogni consumo della bevanda, separare la frazione umida dall’alluminio in modo che ciascun prodotto segua il proprio percorso di smaltimento.
Evidentemente, visto l’elevato numero di consumi ed il fatto che le operazioni di riciclaggio sono di fatto demandate agli utenti finali, le operazioni di recupero di questi materiali di fatto non avvengono.
Al fine di ovviare a questo grave inconveniente si à ̈ nel tempo cercato di realizzare contenitori che fossero riciclabili, ad esempio in quanto costituiti da materiale cartaceo.
Le varie capsule in materiale parzialmente o totalmente cartaceo non si sono mai tuttavia diffuse per una certa difficoltà nell’ ottenere i medesimi costi e/o le stesse performance in termini di erogazione e garanzia di qualità del prodotto ottenuti dalle corrispondenti capsule in plastica / alluminio.
Tra le varie proposte, che tuttavia non sembrano aver trovato sbocco sul mercato, si annotano i contenitori descritti ad esempio nel brevetto EP 524464 Al.
Tale documento descrive ima pluralità di diverse forme realizzative di capsule per caffà ̈, talune realizzate in plastica, altre in parte o eventualmente interamente in materiale cartaceo (carta filtro cartoncino).
Tra le varie forme realizzative viene descritto un contenitore per caffà ̈ costituito da tre elementi principali, un rinforzo esterno tubolare in cartoncino definente un bordo superiore perimetrico ed un bordo inferiore aperto d’appoggio alTintemo del quale viene posizionata una vaschetta in materiale cartaceo destinata a definire il vano di alloggiamento per il caffà ̈, la quale va in appoggio sia sulla corona superiore, sia sulla corona inferiore del rinforzo esterno in cartoncino.
Una volta riempita con l’opportuno quantitativo di caffà ̈ il contenitore viene chiuso tramite un ulteriore elemento, ad esempio un film, atto a sigillare la cavità.
Una forma realizzativa sostanzialmente analoga prevede, viceversa, che il contenitore a vaschetta riceva al proprio interno il rinforzo in cartoncino e che la pellicola di chiusura venga accoppiata superiormente a quest’ultimo.
La tipologia di contenitori descritti presenta tuttavia di taluni importanti inconvenienti e/o limitazioni.
Innanzitutto le soluzioni descritte risultano difficili da industrializzare a causa delle difficoltà delle fasi di assemblaggio e della difficoltà di garantire la tenuta in condizioni di pressione durante l’erogazione del caffà ̈ da parte della capsula. In particolare la zona maggiormente a rischio di trafilamenti/perdite di fluido, risulta essere quella definita dalla corona anulare superiore dove viene applicato il film plastico di copertura della capsula e contenimento del caffà ̈.
Inoltre le soluzioni descritte nel brevetto specificato anteriore prevedono in molte forme realizzative l’utilizzo di rinforzi di materiale plastico e/o di film plastici di sigillatura che, di fatto, inficiano la successiva riciclabilità del prodotto.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione à ̈ pertanto di risolvere uno o più degli inconvenienti e/o limitazioni dello stato dell’arte sopra brevemente accennati. Un primo scopo del trovato à ̈ quello di mettere a disposizione una capsula da caffà ̈ in materiale cartaceo che sia totalmente riciclabile senza richiedere sostanziali interventi da parte dell 'utilizzatore finale a tale scopo.
Un ulteriore obiettivo à ̈ quello di mettere a disposizione una capsula da caffà ̈ che sia adatta all’erogazione della bevanda in termini di performance comparabile alle comuni capsule in alluminio.
Uno scopo à ̈ anche quello di mettere a disposizione una capsula da caffà ̈ che, sebbene realizzata interamente in carta, consenta una ottimale tenuta ai fluidi, in particolare nella zona della corona superiore.
Uno scopo ausiliario dell’invenzione à ̈ anche quello di mettere a disposizione una capsula da caffà ̈ che possa essere adatta a macchine attualmente già in commercio, ovvero che non richieda la predisposizione di apparecchiature di erogazione progettate ad hoc.
È anche uno scopo in accordo con la seguente descrizione quello di mettere a disposizione un processo produttivo che sia industrializzabile e che possa consentire gli opportuni ratei produttivi possibilmente minimizzando gli scarti di materiale, in maniera tale da contenere il costo complessivo della capsula.
È poi un obiettivo quello di adottare soluzioni tecniche che consentano di garantire o sostanzialmente di garantire la tenuta alla pressione della capsula senza ad esempio deformarsi in corrispondenza della propria parete laterale, in maniera tale che la stessa eroghi correttamente la bevanda.
Questi ed altri scopi che meglio appariranno nel corso della seguente descrizione sono sostanzialmente raggiunti da una capsula da caffà ̈ in accordo con una qualsiasi delle unite rivendicazioni.
In un 1° aspetto à ̈ prevista una capsula da caffà ̈ in materiale cartaceo comprendente:
un contenitore (2) in materiale cartaceo comprendente una base (3) ed una parete laterale (4) emergente trasversalmente dalla base (3) a definire una cavità di contenimento (5) preposta a ricevere polvere di caffà ̈, il contenitore (2) comprendendo inoltre una porzione di bordo (6) emergente trasversalmente dalla parete laterale (4) in corrispondenza di un’apertura del contenitore posta da parte opposta rispetto alla base (3), la porzione di bordo (6) emergendo in allontanamento dalla cavità di contenimento (5), la base (3), la parete laterale (4) e la porzione di bordo (6) del contenitore (2) essendo realizzate di pezzo, un rinforzo inferiore (7) in materiale cartaceo presentante una cavità centrale (8), ricevente in attraversamento almeno parte del contenitore (2), e presentante inoltre un bordo periferico (9) appoggiato ad una superficie inferiore (6a) della porzione di bordo (6) del contenitore;
un rinforzo superiore (10) in materiale cartaceo presentante una cavità centrale (11) per consentire l’accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore ed un bordo periferico (12) appoggiato ad una superficie superiore (6b) della porzione di bordo (6) del contenitore, la porzione di bordo (6) del contenitore (2) trovandosi interposta tra il rinforzo superiore (10) ed il rinforzo inferiore (7); un prefissato quantitativo di polvere di caffà ̈ alloggiato internamente alla cavità di contenimento (5);
un elemento laminare (13) di chiusura della cavità di contenimento (5) accoppiato al rinforzo superiore (10) per chiudere un accesso alla cavità di contenimento.
In un 2° aspetto in accordo con il 1° aspetto il rinforzo superiore (10) presenta una superficie superiore (10a) sostanzialmente liscia.
In un 3° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il bordo periferico (12) del rinforzo superiore (10) comprende una fascia interna (12a) ed una fascia esterna (12b), la fascia interna (12a) essendo sovrapposta alla porzione di bordo (6) del contenitore (2), la fascia esterna (12b) non essendo sovrapposta ed accoppiata alla porzione di bordo (6) del contenitore (2).
In un 4° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il rinforzo superiore (10) presenta una superficie inferiore ( 1 Ob) sostanzialmente liscia. In un 5° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il rinforzo inferiore (7) presenta una superficie superiore (7a) sostanzialmente liscia.
In un 6° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il bordo periferico (9) del rinforzo inferiore (7) comprende una fascia interna (9a) ed una fascia esterna (9b), la fascia interna (9a) essendo inferiormente posta ed accoppiata alla porzione di bordo (6) del contenitore (2), la fascia esterna (9b) non essendo accoppiata alla porzione di bordo (6) del contenitore (2).
In un 7° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il rinforzo inferiore (7) presenta una superficie inferiore (7b) sostanzialmente liscia.
In un 8° aspetto in accordo con il 6° o 7° aspetto la fascia esterna (9b) del bordo periferico (9) del rinforzo inferiore (7) Ã ̈ accoppiata, in particolare a tenuta di fluido, direttamente o indirettamente, alla fascia esterna (12b) del bordo periferico (12) del rinforzo superiore (10).
In un 9° aspetto in accordo con il 6° o 7° o 8° aspetto la fascia esterna (9b) del bordo periferico (9) del rinforzo inferiore (7) Ã ̈ accoppiata a tenuta di fluido direttamente alla fascia esterna (12b) del bordo periferico (12) del rinforzo superiore (10) mediante saldatura.
In un 10° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il rinforzo inferiore (7) ha sagoma anulare con ingombro radiale maggiore dell’ingombro radiale della porzione di bordo (6).
In un 11 ° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il rinforzo superiore (10) ha sagoma anulare con ingombro radiale maggiore dell’ingombro radiale della porzione di bordo (6).
In un 12° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il rinforzo superiore (10) ed il rinforzo inferiore (7) hanno sagoma anulare e sostanzialmente medesimo ingombro.
In un 13° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il rinforzo superiore (10) ha, in sezione secondo un piano passante per un asse di sviluppo (X) del contenitore, un profilo almeno lievemente curvo a partire da una zona radialmente più esterna sostanzialmente piana sino ad una zona radialmente interna e parzialmente sovrapposta alla parete laterale (4) maggiormente incurvata.
In un 14° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il rinforzo inferiore (7) ha, in sezione secondo un piano passante per un asse di sviluppo (X) del contenitore, un profilo almeno lievemente curvo a partire da una zona radialmente più esterna sostanzialmente piana sino ad una zona radialmente interna e parzialmente sovrapposta alla parete laterale (4) maggiormente incurvata.
In un 15° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la capsula comprende inoltre un corpo d’irrigidimento (14) accoppiato al contenitore (2) internamente alla cavità di contenimento (5) in corrispondenza della base (3). In un 16° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il corpo d’irrigidimento (14) à ̈ un corpo laminare ed à ̈ realizzato in materiale cartaceo.
In un 17° aspetto in accordo con il 15° o 16° aspetto il corpo di irrigidimento (14) comprende una cavità centrale (15) passante ed un bordo periferico (16), in particolare la cavità centrale (15) essendo sostanzialmente circolare.
In un 18° aspetto in accordo con il 15° o 16° o 17° aspetto il corpo di irrigidimento (14), ed in particolare un suo bordo periferico (16), ha un ingombro in pianta sostanzialmente coincidente con l’ingombro della base (3) del contenitore (2), ad esempio una fascia perimetrale di estremità (17) del corpo di irrigidimento (14) essendo a contatto o parzialmente sovrapposta alla parete laterale (4).
In un 19° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 15° al 18° il corpo di irrigidimento (14) ha simmetria circolare ed essendo definito da un disco, in particolare centralmente cavo.
In un 20° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la base (3) comprende almeno ima porzione centrale (3a) piana, in particolare la base essendo interamente sostanzialmente piana, oppure comprendendo una porzione esterna (3b) di raccordo con la parete laterale (4) e contigua alla porzione piana (3 a) con andamento inclinato rispetto alla porzione piana.
In un 21° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la base (3), in sezione secondo un piano ortogonale ad un asse di sviluppo (X) del contenitore, comprende un primo segmento (18) emergente dalla parete laterale (4) ed inclinato rispetto alla stessa, un secondo segmento (19) piano in prosecuzione del primo segmento inclinato ed un terzo segmento (20) in prosecuzione del secondo segmento piano ed inclinato rispetto allo stesso, il terzo segmento (20) congiungendosi alla parete laterale (4) da parte opposta al primo segmento.
In un 22° aspetto in accordo con il 20° o 21° il corpo di irrigidimento (14) à ̈ accoppiato almeno alla porzione esterna (3b) della base (3), in particolare la cavità centrale (15) essendo posta in corrispondenza della porzione centrale piana (3 a).
In un 23° aspetto in accordo con il 21° o 22° aspetto il corpo di irrigidimento (14) presenta, in sezione secondo un piano ortogonale ad un asse di sviluppo (X) del contenitore, almeno due tratti principali (26) i quali sono accoppiati rispettivamente al primo ed al terzo segmento (18, 20).
In un 24° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (27) generate da eccesso di materiale cartaceo.
In un 25° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (27), dette pieghettature (27) presentando superfici in materiale cartaceo sovrapposte e vincolate inamovibilmente tra loro.
In un 26° aspetto in accordo con l’aspetto precedente le pieghettature (27) presentano uno sviluppo prevalente con andamento dalla base (3) verso la porzione di bordo (6).
In un 27° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 24° al 26° le pieghettature (27) sono assenti in corrispondenza della base (3) del contenitore. In un 28° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 24° al 27° le pieghettature (27) sono disposte regolarmente lungo tutto lo sviluppo circonferenziale della parete laterale (4).
In un 29° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (22), in sezione secondo un piano ortogonale all’asse di sviluppo (X) del contenitore (2), le pieghettature (22) sulla parete laterale (4) presentando una pluralità di primi settori (21) estendentesi lungo lo sviluppo perimetrico della parete laterale (4) e della porzione di bordo (6), detti primi settori (21) essendo definiti da uno strato di detto contenitore (2) in materiale cartaceo intercalati da una pluralità di secondi settori (22) definiti da una sovrapposizione di più strati del contenitore (2), i secondi settori (22) comprendendo almeno una porzione (23) definita dallo strato proveniente da un primo settore (21), almeno una porzione (24) definita dallo strato proveniente dal primo settore (21) adiacente al precedente e da almeno una porzione di raccordo (25) che collega, senza soluzione di continuità, le altre due porzioni (23; 24) in maniera da definire una sovrapposizione di almeno tre strati di detto contenitore (2).
In un 30° aspetto in accordo con l’aspetto precedente i secondi settori (22) presentano almeno una porzione (23) definita dallo strato proveniente da un primo settore (21) rigidamente vincolata alla porzione di raccordo (25), ed opzionalmente sia la porzione (23) definita dallo strato proveniente da un primo settore (21), sia la porzione (24) definita dallo strato proveniente dal primo settore (21) adiacente al precedente entrambe rigidamente vincolate alla porzione di raccordo (25).
In un 31° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (22) presentanti una zona di risvolto (30) la quale comprende un prima ed una seconda zona di sovrapposizione (31; 32), la prima zona di sovrapposizione (31) comprendendo almeno una prima ed una seconda porzione (33; 34) della superficie interna (2a) sostanzialmente affacciate, in particolare a contatto tra loro, la seconda zona di sovrapposizione (32) comprendendo almeno una prima ed una seconda porzione (35; 36) della superficie esterna (2b) sostanzialmente affacciate, in particolare a contatto tra loro.
IN un 32° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la prima e la seconda porzione (33; 34) della superficie interna (2a) sono vincolate tra loro e/o la prima e la seconda porzione (35; 36) della superficie esterna (2b) sono vincolate tra loro.
In un 33° aspetto in accordo con il 31° o 32° aspetto almeno ima delle porzioni della prima e/o seconda zona di sovrapposizione (31; 32) presenta un’area avente un andamento crescente in allontanamento dalla base (8).
In un 34° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (27) che presentano, secondo una sezione trasversale, un profilo sostanzialmente a “Z†. In un 35° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il profilo a “Z†presenta uno sviluppo avente un andamento crescente in allontanamento dalla base (3). In un 36° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (27) sostanzialmente identiche tra loro.
In un 37° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (27) disposte secondo un andamento uniforme lungo detta parete laterale (4) e/o lungo detta porzione di bordo (6).
In un 38° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (27) sostanzialmente equamente distanziate l’una dall’altra.
In un 39° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il contenitore (2), precedentemente ad una fase di deformazione, giace in un piano e presentando una prima ed una seconda superficie (2a; 2b) contrapposte tra loro, detto contenitore (2), successivamente alla fase di deformazione, disponendosi in una condizione operativa nella quale il contenitore (2) stesso definisce la cavità di contenimento (5) la cui superficie interna à ̈ definita dalla prima superficie (2a).
In un 40° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (27) o di porzioni schiacciate di materiale configurate per consentire, durante la fase di deformazione, la disposizione del contenitore (2) dalla configurazione piana in foglio alla condizione operativa con configurazione tridimensionale.
In un 41° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detto contenitore (2) in materiale cartaceo comprende, su almeno una porzione della propria superficie un materiale scivolante configurato per consentire la deformazione del contenitore (2) da una configurazione piana a quella finale tridimensionale, il materiale scivolante favorendo la deformazione del contenitore (2) senza rotture del materiale in foglio.
In un 42° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il materiale scivolante à ̈ disposto su almeno una porzione esterna e/o interna della parete laterale (4). In un 43° aspetto in accordo con il 41° o 42° aspetto il materiale scivolante (6) comprende almeno uno strato in materiale siliconico.
In un 44° aspetto in accordo con il 41° o 42° o 43° aspetto il materiale scivolante (6) Ã ̈ posto su tutta la superficie esterna (2b) del contenitore.
In un 45° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l'elemento laminare (13) comprende un materiale in foglio cartaceo, quale carta filtro, e presenta una prima ed una seconda superficie (13a; 13b) contrapposte tra loro, detta prima superficie (13a) dell'elemento laminare (13) essendo rivolta verso il contenitore (2), ed essendo accoppiata almeno al bordo periferico (12) del rinforzo superiore.
In un 46° aspetto in accordo con imo qualsiasi degli aspetti precedenti detta base (3) ha un ingombro sostanzialmente circolare, in particolare in cui detta base (3) Ã ̈ un disco.
In un 47° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detta parete laterale (4) presenta, secondo un piano parallelo alla base (3), un profilo sostanzialmente circolare, in particolare in cui detta parete laterale (4) presenta una forma troncoconica.
In un 48° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) presenta, rispetto alla base (3), un angolo di sformatura inferiore a 110°, in particolare inferiore a 100°, ancora più in particolare inferiore a 95°. In un 49° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il contenitore (2) in materiale in foglio cartaceo presenta una grammatura compresa tra 30 g/m<2>e 400 g/m<2>, in particolare compresa tra 35 g/m<2>e 300 g/m<2>, ancora più in particolare compresa tra 50 g/m<2>e 250 g/m<2>.
In un 50° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende almeno un anello di battuta (28).
In un 51° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il materiale cartaceo definente il contenitore (2) comprende nanoparticelle disperse con proprietà idrofobe e/o oleofobe, le nonoparticelle conferendo al materiale cartaceo corrispondenti proprietà idrofobe e/o oleofobe.
In un 52° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la base (3) comprende un prefissato numero di pre-forature per consentire il passaggio di un liquido senza necessità di dover forare la base stessa in condizioni di erogazione.
In un 53° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la base comprende, in corrispondenza del perimetro esterno, un rialzo di appoggio di altezza tale da evitare, in condizioni di appoggio della capsula ad un piano, che una porzione centrale della base (3) sia a contatto con il piano.
In un 54° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la capsula comprende inoltre un filtro, ad esempio sotto forma di elemento spugnoso, posizionato in corrispondenza della base (3) internamente alla cavità di contenimento (5) per evitare la fuoriuscita di parti colato di caffà ̈ dalla base anche durante le fasi di erogazione della bevanda.
In un 55° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la base (3) comprende una o più porzioni indebolite, ad esempio mediante pre-intagli o mediante assottigliamento per schiacciamento, per favorire l’apertura di fori durante l’erogazione del caffà ̈.
In un 56° aspetto à ̈ prevista una capsula da caffà ̈ in materiale cartaceo comprendente:
un contenitore (2) in materiale cartaceo avente una base (3) ed una parete laterale (4) emergente trasversalmente dalla base (3) a definire una cavità di contenimento (5) preposta a ricevere polvere di caffà ̈, il contenitore (2) comprendendo inoltre una porzione di bordo (6) emergente trasversalmente dalla parete laterale (4) in corrispondenza di un’apertura del contenitore posta da parte opposta rispetto alla base (3), la porzione di bordo (6) emergendo in allontanamento dalla cavità di contenimento (5), la base (3), la parete laterale (4) e la porzione di bordo (6) del contenitore (2) essendo realizzate di pezzo, un rinforzo inferiore (7) in materiale cartaceo presentante una cavità centrale (8) ricevente in attraversamento almeno parte del contenitore (2) ed un bordo periferico (9) appoggiato ad una superficie inferiore (6a) della porzione di bordo (6) del contenitore;
un rinforzo superiore (10) in materiale cartaceo presentante una cavità centrale (11) per consentire l’accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore ed un bordo periferico (12) appoggiato ad una superficie superiore (6b) della porzione di bordo (6) del contenitore, la porzione di bordo (6) del contenitore (2) trovandosi interposta tra il rinforzo superiore (10) ed il rinforzo inferiore (7). In un 57° aspetto in accordo con l’aspetto precedente à ̈ prevista una capsula comprendente le caratteristiche tecniche di uno o più degli aspetti dal 2° al 55°. In un 58° aspetto à ̈ previsto un procedimento per realizzare una capsula da caffà ̈ comprendente le seguenti fasi:
predisporre un elemento piano (37) in materiale cartaceo, ad esempio di forma sostanzialmente circolare, presentante una prima ed una seconda superficie (2a; 2b) contrapposte tra loro;
deformare, ad esempio per imbutitura, l’elemento piano (37), per conformarlo a contenitore (2) avente una base (3) ed una parete laterale (4) emergente trasversalmente dalla base (3) a definire una cavità di contenimento (5) preposta a ricevere polvere di caffà ̈, il contenitore (2) comprendendo inoltre una porzione di bordo (6) emergente trasversalmente dalla parete laterale (4) in corrispondenza di un’apertura del contenitore posta da parte opposta rispetto alla base (3), la porzione di bordo (6) emergendo in allontanamento dalla cavità di contenimento (5), la base (3), la parete laterale (4) e la porzione di bordo (6) del contenitore (2) essendo realizzate di pezzo;
predisporre un rinforzo inferiore (7) in materiale cartaceo;
predisporre un rinforzo superiore (10) in materiale cartaceo;
accoppiare il rinforzo inferiore (7) al contenitore (2) in modo che una cavità centrale (8) del rinforzo inferiore (7) riceva in attraversamento almeno parte del contenitore (2) e che un bordo periferico (9) del rinforzo inferiore (7) sia inoltre appoggiato ad una superficie inferiore (6a) della porzione di bordo (6) del contenitore;
accoppiare il rinforzo superiore (10) al contenitore (2) in modo che presenti una cavità centrale (11) per consentire l’accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore ed un bordo periferico (12) appoggiato ad una superficie superiore (6b) della porzione di bordo (6) del contenitore, le fasi di accoppiamento del rinforzo superiore ed inferiore essendo effettuate per far sì che la porzione di bordo (6) del contenitore (2) si trovi interposta tra il rinforzo superiore (10) ed il rinforzo inferiore (7).
In un 59° in accordo con l’aspetto precedente la fase di deformazione comprende una sottofase di imbutitura del contenitore (2) la quale comprende la realizzazione di una cavità di contenimento (5) la cui superficie interna à ̈ definita dalla superficie interna (2a), la fase di imbutitura essendo configurata per definire detta base (3) dalla quale emerge, in corrispondenza di un perimetro esterno della base (3) medesima, detta parete laterale (4) definente un bordo libero delimitante detta cavità di contenimento (5) ed il quale definisce un’apertura posta nella parte superiore della capsula (1), detta fase di imbutitura essendo configurata per definire detta porzione di bordo (6) la quale si estende dal bordo libero in direzione trasversale a detta parete laterale (4) ed in allontanamento dall’ apertura della cavità di contenimento (5), la fase di imbutitura essendo configurata per definire in corrispondenza della parete laterale (4) e della porzione di bordo (6) una pluralità di pieghettature (27) atta a consentire, durante la fase di deformazione, la disposizione del contenitore (2) da una configurazione piana ad una configurazione tridimensionale, detta base (3), detta parete laterale (4) e detta porzione di bordo (6) essendo realizzate in singolo pezzo.
In un 60° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la fase di deformazione comprende una sottofase atta a conferire a detto bordo libero una configurazione circolare.
In un 61° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti il rapporto tra l’area della superficie dell’elemento piano circolare (37), prima della fase di deformazione, e l’ingombro della capsula (1), successivamente alla fase di deformazione, à ̈ superiore a 1.2, in particolare superiore a 1.5, ancora più in particolare superiore a 2.
In un 62° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sottofase configurata per conferire a detta base (3) una forma sostanzialmente circolare, in particolare in cui detta base (3) à ̈ un disco.
In un 63° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione del contenitore (2) comprende una sottofase configurata per conferire a detta parete laterale (4) una forma presentante, seconda un piano sostanzialmente parallelo alla base (3), un profilo sostanzialmente circolare, in particolare in cui detta parete laterale (9) presenta una forma troncoconica.
In un 64° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sottofase configurata per conferire alla prima superficie (2a) di detta parete laterale (4), rispetto alla prima superficie (2a) della base (3), un angolo di sformatura inferiore a 110°, in particolare inferiore a 100°, ancora più in particolare inferiore a 95°.
In un 65° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sotto fase configurata per conferire a detta parete laterale (4) un’estensione, rispetto ad una direzione ortogonale alla base, superiore a 15 mm, in particolare superiore a 20 mm, ancora più in particolare superiore a 25 mm.
In un 66° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sottofase configurata per conferire a detta capsula un’altezza superiore a 15 mm, in particolare superiore a 20 mm, ancora più in particolare superiore a 25 mm. In un 67° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sottofase configurata per conferire a detta porzione di bordo (6) una sagoma sostanzialmente a corona circolare o anello la cui circonferenza interna à ̈ coincidente con il bordo libero.
In un 68° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sottofase configurata per conferire a detta parete laterale (4), lungo il proprio sviluppo perimetrico, una pluralità di primi settori (21) definiti da uno strato di detto elemento piano circolare (37) in materiale in foglio intercalati da una pluralità di secondi settori (22) definiti da una sovrapposizione di più strati dell’elemento piano circolare (37), i secondi settori (22) comprendendo almeno una porzione (23) definita dallo strato proveniente da un primo settore (21), almeno una porzione (24) definita dallo strato proveniente dal primo settore (21) adiacente al precedente e da almeno una porzione di raccordo (25) che collega, senza soluzione di continuità, le altre due porzioni (23; 24) in maniera da definire una sovrapposizione di almeno tre strati di detto elemento piano circolare (37) in materiale in foglio.
In un 69° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sottofase configurata per generare una pluralità di pieghettature (27) e per conferire a dette pieghettature (12) una zona di risvolto (30) la quale comprende un prima ed una seconda zona di sovrapposizione (31; 32), la prima zona di sovrapposizione (31) comprendendo almeno una prima ed una seconda porzione (33; 34) della prima superficie (2a) sostanzialmente affacciate, in particolare a contatto tra loro, la seconda zona di sovrapposizione (32) comprendendo almeno una prima ed una seconda porzione (35; 36) della seconda superficie (2b) sostanzialmente affacciate, in particolare a contatto tra loro.
In un 70° aspetto in accordo con l’aspetto precedente almeno una delle porzioni della prima e/o seconda zona di sovrapposizione (31; 32) presenta un’area avente un andamento crescente in allontanamento dalla base (3).
In un 71° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sotto fase configurata per generare una pluralità di pieghettature (27) e per conferire a dette pieghettature (27), secondo una sezione trasversale, un profilo sostanzialmente a “Z†, detto profilo avendo uno sviluppo avente un andamento crescente in allontanamento dalla base (3).
In un 72° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58° al 71° la fase di deformazione dell’elemento piano circolare (37) comprende una sotto fase configurata per definire delle pieghettature (27) sostanzialmente identiche tra loro.
In un 73° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58° al 72° la fase di deformazione dell’ elemento piano circolare (37) comprende una sottofase una sottofase configurata per definire delle pieghettature (27) e configurata per disporre dette pieghettature (27) secondo un andamento uniforme lungo detta parete laterale (4) e/o lungo detta porzione di bordo (6), in particolare in cui dette pieghettature (27) sono sostanzialmente equamente distanziate l’una dall’altra.
In un 74° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione una sottofase configurata per definire delle pieghettature (27) comprende una sottofase configurata per conferire a detta cavità di contenimento (5) un volume interno superiore a 300 mm<3>, in particolare superiore a 500 mm<3>, ancora più in particolare superiore a 700 mm<3>.
In un 75° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di deformazione una sottofase configurata per definire delle pieghettature (27) comprende una sottofase configurata per conferire a detto cavità di contenimento (5) un volume interno inferiore a 1200 mm<3>, in particolare superiore a 1000 mm<3>, ancora più in particolare superiore a 900 mm<3>.
In un 76° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti il procedimento presenta, precedentemente alla fase di deformazione, una fase di applicazione di almeno un materiale scivolante su almeno una porzione della superficie esterna e/o interna (2a; 2b) configurato consentire la disposizione dell’elemento piano circolare (37) dalla configurazione piana a quella tridimensionale di contenitore (2), in particolare la fase di applicazione del materiale scivolante garantisce la deformazione dell’elemento piano circolare (37) prevenendo rotture del materiale in foglio.
In un 77° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il materiale scivolante à ̈ disposto su almeno una porzione del materiale in foglio cartaceo la quale, nella condizione operativa del contenitore (2), à ̈ disposta sulla parete laterale (4). In un 78° aspetto in accordo con il 76° o 11° aspetto la fase di applicazione di almeno un materiale scivolante comprende una sottofase di applicazione di almeno uno strato in materiale siliconico.
In un 19° aspetto in accordo con il 16° o 11° o 78° aspetto la fase di applicazione di almeno un materiale scivolante comprende una sottofase di applicazione di una porzione del materiale scivolante avente una sagoma sostanzialmente ad anello circolare.
In un 80° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti il procedimento comprende una fase di predisposizione di almeno un elemento laminare (13) in corrispondenza di un bordo libero della cavità di contenimento (5), detto elemento laminare (13) essendo configurato per definire una condizione di lavoro nella quale il contenitore (2), disposto nella condizione operativa, coopera con detto elemento laminare (13) per definire all’intemo della cavità di contenimento (5) un volume chiuso.
In un 81° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento laminare (13) comprende un materiale in foglio presentante una prima ed una seconda superficie (13a; 13b) contrapposte tra loro, detta prima superficie (13a) dell’elemento laminare (13) essendo rivolta verso la prima superficie (2a) del contenitore (2), nessuna porzione della prima superficie (13a) dell’elemento laminare (13) essendo a contatto con la prima superficie (2a) del contenitore (2). In un 82° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la fase di applicazione dell’elemento laminare (13) comprende una sotto fase configurata per disporre almeno una porzione della prima superficie (13a) dell’elemento laminare (13) a contatto con almeno un rinforzo superiore (10) vincolato alla porzione di bordo (6) della capsula.
In un 83° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la fase di applicazione dell’elemento laminare (13) comprende una sottofase configurata per vincolare, indirettamente, detto elemento laminare (13) al contenitore (2), in particolare in cui detta sottofase definisce tra detto elemento laminare (13) e detto rinforzo superiore (10) un vincolo per saldatura.
In un 84° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’80° all’83° la fase di predisposizione dell’elemento laminare (13) comprende una sottofase configurata per conferire a detto elemento laminare (13) una sagoma sostanzialmente circolare, in particolare una sottofase configurata per conferire a detto elemento laminare (13) una forma a disco.
In un 85° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’80° all’84° l’elemento laminare (13) comprende un elemento in materiale in foglio cartaceo. In un 86° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento in materiale in foglio cartaceo dell’elemento laminare (13) comprende almeno una porzione di carta filtrante configurata per consentire un passaggio selettivo del fluidi.
In un 87° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti il procedimento comprende una fase di predisposizione all’interno della cavità di contenimento (5) di una prefissata quantità di una sostanza alimentare configurata per consentire la composizione di una bevanda alimentare, detta sostanza alimentare essendo configurata per miscelarsi e rilasciare un aroma durante il passaggio di una sostanza liquida, in particolare acqua, all’intemo della cavità di contenimento (14).
In un 88° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la sostanza alimentare à ̈ una sostanza granulare e/o in polvere.
In un 89° aspetto in accordo con l’87° o 88° aspetto la sostanza alimentare à ̈ una sostanza liofilizzata.
In un 90° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’87° all’89° la sostanza alimentare comprende caffà ̈ e/o tà ̈ e/o latte.
In un 91° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di predisporre un rinforzo inferiore (7) in materiale cartaceo comprende una sottofase di svolgere da bobina (102) un primo foglio (103) in materiale cartaceo lungo una direzione di avanzamento (107), alternativamente il foglio (103) già presentando una pluralità di fori configurati ciascuno per ricevere in attraversamento almeno parte della parete laterale (4) di un contenitore (2), oppure realizzare per tranciamento, successivamente allo svolgimento da bobina (102), una pluralità di fori configurati ciascuno per ricevere in attraversamento almeno parte della parete laterale (4) di un contenitore (2).
In un 92° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di predisporre un rinforzo inferiore (7) in materiale cartaceo comprende una sottofase di definire almeno un foglio (103) in materiale cartaceo presentante una pluralità di fori configurati ciascuno per ricevere in attraversamento almeno parte della parete laterale (4) di un contenitore (2).
In un 93° aspetto in accordo con il 91° o 92° aspetto la fase di accoppiare il rinforzo inferiore (7) al contenitore (2) comprende una sottofase di inserire il contenitore (2) in un foro del foglio (103) sino a portare la porzione di bordo (6) in appoggio alla periferia del foro, il materiale attorno al foro sostenendo il contenitore (2).
In un 94° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di predisporre un rinforzo superiore (10) in materiale cartaceo comprende una sotto fase di svolgere da bobina (104) un secondo foglio (105) in materiale cartaceo lungo una direzione di avanzamento (109), alternativamente il foglio (105) già presentando una pluralità di fori (106) configurati ciascuno, quando posti in accoppiamento al contenitore (2), a consentire un accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore (2), oppure realizzare per tranciamento, successivamente allo svolgimento da bobina (104), una pluralità di fori (106) configurati ciascuno, quando posti in accoppiamento al contenitore (2), a consentire un accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore (2).
In un 95° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di predisporre un rinforzo superiore (10) in materiale cartaceo comprende una sotto fase di definire almeno un foglio (105) in materiale cartaceo presentante una pluralità di fori (106) configurati ciascuno, quando posti in accoppiamento al contenitore (2), a consentire un accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore (2).
In un 96° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 91° al 95° il primo foglio (103) atto a definire il rinforzo inferiore ed il secondo foglio (105) atto a definire il rinforzo superiore sono accoppiati in modo che i fori del primo foglio (103) ed i fori (106) del secondo foglio (105) superiore sono in posizioni corrispondenti ed in particolare sostanzialmente coassiali, la porzione di bordo (6) di ciascun contenitore (2) inserito nei fori (103) trovandosi interposta tra i fogli (103; 105).
In un 97° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di accoppiamento del rinforzo superiore (10) al contenitore (2) avviene mediante saldatura, in particolare termica e/o per pressione, di una superficie inferiore del foglio (105) alla superficie superiore della porzione di bordo (6). In un 98° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di accoppiamento del rinforzo inferiore (7) al contenitore (2) avviene mediante saldatura, in particolare termica e/o per pressione, di una superficie superiore del foglio (103) alla superficie inferiore della porzione di bordo (6). In un 99° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedenti la fase di predisporre un rinforzo inferiore (7) e/o superiore (10) Ã ̈ ottenuta tranciando il rinforzo inferiore (7) dal primo foglio (103) e/o tranciando il rinforzo superiore (10) dal secondo foglio (105).
In un 100°aspetto in accordo con l’aspetto precedente il procedimento prevede, durante la fase di tranciatura, l’applicazione di una pressione e/o di una temperatura da consentire l’accoppiamento inamovibile del rinforzo superiore (10) e del rinforzo inferiore (7) alla porzione di bordo (6).
In un 101° aspetto in accordo con il 99° o 100° aspetto il procedimento prevede, durante la fase di tranciatura, l’applicazione di una pressione e/o di una temperatura da consentire l’accoppiamento inamovibile del rinforzo superiore (10) al rinforzo inferiore (7).
In un 102° aspetto secondo una qualsiasi degli aspetti dal 91° al 99° la movimentazione del primo foglio (103) e la movimentazione del secondo foglio (105) sono sincronizzate, in particolare meccanicamente, ad esempio per mezzo di fori di riferimento addizionali.
In un 103° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti di metodo precedente il procedimento prevede una fase di accoppiamento di un corpo di irrigidimento (14) alla base (3) del contenitore, il corpo di irrigidimento (14) essendo applicato in particolare durante la fase di imbutitura del contenitore (2). Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma realizzativa secondo il trovato in accordo con la descrizione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
L’invenzione verrà di seguito descritta con riferimento agli uniti disegni fomiti a solo scopo esemplificativo, e pertanto non limitativo, in cui:
• La figura 1A illustra una vista prospettica di una capsula da caffà ̈ in materiale cartaceo in configurazione chiusa e contenente il caffà ̈ in polvere;
• La figura 1B illustra una vista prospettica di una capsula da caffà ̈ in materiale cartaceo in configurazione aperta pronta a ricevere la polvere di caffà ̈ prima della sua chiusura;
• La figura 2 mostra una sezione della capsula di figura 1A secondo un piano verticale (priva della polvere di caffà ̈);
· La figura 2A mostra un particolare del bordo di chiusura della capsula di figura 1A;
• La figura 3 mostra una vista prospettica del solo contenitore cartaceo plissettato usato nella capsula di figure 1A ed 1B;
• La figura 3A mostra una sezione della capsula di figura 3 secondo un piano orizzontale passante per la parete laterale;
• Le figure 3B e 3C mostrano in vista ingrandita un particolare della parete laterale del contenitore rispettivamente in sezione secondo un piano orizzontale ed in sezione secondo il medesimo piano e leggermente in prospettiva;
• La figura 4 mostra una vista in esploso della capsula di figura 1 A;
• La figura 5 mostra in sezione una variante realizzativa della capsula di figura 1 A e 2 ;
• La figura 6 mostra in vista schematica le prime fasi produttive della capsula di figura 1 A;
• La figura 7 mostra in vista schematica ulteriori fasi produttive della capsula di figura 1 A successive a quelle di figura 6;
• La figura 8 mostra in prospettiva un dettaglio della fase produttiva di figura 7;
• Le figure 9-12 sono fotografie di una capsula in materiale cartaceo del tipo illustrato nelle precedenti figure; e
• Le figure 13-15 sono fotografie di una variante della capsula in materiale cartaceo del tipo illustrato nelle precedenti fotografie.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle figure citate, con 1 à ̈ stata complessivamente indicata un capsula in materiale in foglio, in particolare materiale cartaceo. La capsula 1 oggetto della presente descrizione à ̈ particolarmente adatta a definire un contenitore per prodotti alimentari, come ad esempio caffà ̈ e/o tà ̈ e/o latte, e configurata per consentire l'erogazione di bevande.
La capsula à ̈ principalmente pensata e realizzata per l’erogazione di caffà ̈ cui si farà esplicito riferimento nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni; tuttavia, come chiarito negli aspetti, la stessa potrebbe avere uso per contenere sostanze anche diverse da caffà ̈ o sostanze alimentari.
Prima di descrivere l’utilizzo ed il metodo per la realizzazione della capsula si descrive in dettaglio la struttura fisica e geometrica di quest’ultima.
In particolare, la capsula 1 comprende taluni elementi principali, in dettaglio un contenitore 2, un rinforzo inferiore 7 ed un rinforzo superiore 10 più eventualmente un corpo di irrigidimento interno 14; quando completa, la capsula comprenderà anche la polvere di caffà ̈ alloggiata nel contenitore ed un elemento laminare di chiusura 13.
Scendendo in maggiori dettagli costruttivi, il contenitore 2 in materiale foglio cartaceo presenta una superficie esterna 2a ed una superficie interna 2b opposte tra loro.
Il materiale in foglio che costituisce il contenitore 2 à ̈ realizzato in carta o cartoncino e presenta, ad esempio, una grammatura compresa tra 30 g/m<2>e 400 g/m<2>, in particolare una grammatura compresa tra 35 g/m<2>e 300 g/m<2>, ancora più in particolare una grammatura compresa tra 50 g/m<2>e 250 g/m<2>. A mero titolo esemplificativo la carta in uso avrà una grammatura compresa tra 90 e 100 g/m<2>(in dettaglio 95 g/m<2>). Dalla grammatura della carta dipende peraltro lo spessore del contenitore 2. Per la carta (10÷150 g/m<2>) lo spessore sarà compreso tra 0,03 e 0,3 mm; per il cartoncino (150÷450 g/m<2>) lo spessore sarà maggiore di 0,3 mm.
L'applicazione particolare di seguito descritta à ̈ stata ottenuta utilizzando una carta speciale idrofoba e/o oleofoba, particolarmente trattata mediante tecnologie a nano particelle, ad esempio una carta del tipo descritto nella domanda di brevetto PCT n. WO 2012085879 Al.
Il contenitore 2, precedentemente ad una fase di deformazione, à ̈ un foglio piano e giace in un piano di sviluppo prevalente mentre, successivamente alla fase di deformazione, à ̈ configurato per disporsi in una prima condizione operativa semilavorata tridimensionale nella quale il corpo principale 2 stesso definisce una cavità di contenimento 5 la cui superficie di delimitazione à ̈ definita dalla superficie interna 2b.
Il corpo principale 2, nella condizione operativa, comprende una base 3 definente sostanzialmente la parte inferiore o parte di appoggio della capsula 1. Come visibile dalla unite figure, la base 3 si sviluppa sostanzialmente lungo un piano di sviluppo prevalente.
Nelle unite figure viene rappresentata, in via non limitativa, una base 3 presentante, una forma sostanzialmente circolare: tale base 3 comprende sostanzialmente un disco ed à ̈ in generale piana almeno nella sua zona centrale. In maggior dettaglio e come visibile nelle figure, la base 3 comprende almeno una porzione centrale 3 a piana; nella forma realizzativa di cui alle foto 13-15 la base 3 (e la porzione centrale) à ̈ interamente sostanzialmente piana.
Viceversa la forma realizzativa illustrata nelle altre figure (si vedano in particolare le figure 2, 3, 10 ed 11) comprende anche una porzione esterna 3b di raccordo con la parete laterale 4, contigua alla porzione piana 3 a ed avente un andamento inclinato rispetto alla porzione piana.
Questa forma realizzativa, in sezione secondo un piano ortogonale ad un asse di sviluppo verticale X del contenitore, evidenzia una base 3 avente un primo segmento 18 emergente dalla parete laterale 4 ed inclinato rispetto alla stessa, un secondo segmento 19 piano in prosecuzione del primo segmento inclinato ed un terzo segmento 20 in prosecuzione del secondo segmento piano ed inclinato rispetto allo stesso; il terzo segmento 20 si congiunge alla parete laterale 4 da parte opposta al primo segmento.
In altri termini la base 3 presenta un’ampia zona di raccordo la quale à ̈ concava in direzione della cavità di contenimento 5.
Sotto il profilo dimensionale la base 3, nel suo complesso (zona centrale più periferica), presenta un diametro compreso tra 40 mm e 10 mm, in particolare compreso tra 35 mm e 15 mm, ancora più in particolare compreso tra 33 mm e 17 mm. Per quanto concerne invece lo spessore della base 3, in particolare del disco, questo à ̈ sostanzialmente coincidente con lo spessore del materiale in figlio cartaceo; tale spessore, come precedentemente accennato, dipende almeno in parte dalla grammatura del foglio cartaceo comprendente detto contenitore 2. In ulteriori forme realizzative non illustrate nelle unite figure (e di minore interesse), la base può definire una sagoma sostanzialmente poligonale o ellittica e può anche essere leggermente bombata in maniera concava o convessa a seconda delle esigenze.
Dalla base 3 emerge, in corrispondenza di un perimetro esterno della base 3 medesima, una parete laterale 4 definente un bordo libero il quale delimita la cavità di contenimento 5 della capsula 1 ed il quale definisce un’apertura posta sulla sommità della capsula 1 medesima e quindi disposta da parte opposta alla base 3 rispetto alla parete laterale 4.
Come visibile dalle unite figure la parete laterale 4 presenta, secondo piano sostanzialmente parallelo alla base 3, un profilo sostanzialmente circolare (fig.
3A), in particolare poi la parete laterale 4 presenta una forma sostanzialmente troncoconica (figg. 3, 9 e 15) così da garantire un certo grado di impilabilità. La parete laterale 4 comprende quindi un primo bordo estremale inferiore il quale à ̈ connesso con la base 3, in particolare connesso un perimetro della base 3. La parete laterale 4 comprende inoltre un secondo bordo estremale disposto da parte opposta al primo bordo estremale rispetto alla parete laterale; in particolare il secondo bordo estremale corrisponde, nella condizione operativa, al bordo libero precedentemente definito. Nel caso illustrato nelle unite figure di secondo bordo estremale presenta quindi una sagoma sostanzialmente circolare, in particolare il secondo bordo estremale presenta la medesima sagoma del bordo libero.
In ulteriori forme realizzative non rappresentate nelle unite figure, la parete laterale 4 può presentare, secondo piano sostanzialmente parallelo alla base 3, una sagoma poligonale o ellittica o altro ancora. In questi ultimi casi la parete laterale 4 definisce una forma sostanzialmente a parallelepipedo o sostanzialmente troncoconica.
In un ulteriore caso, non illustrato nelle unite figure, la parete laterale 4 può presentare il primo bordo estremale avente una prima sagoma ed il secondo bordo estremale avente una seconda sagoma differente dalla sagoma del primo bordo estremale. Un esempio di quest'ultima configurazione descritta può essere rappresentata da un primo bordo estremale avente una sagoma circolare ed un secondo bordo estremale avente una sagoma sostanzialmente poligonale.
Sotto il profilo geometrico, la prima superficie 2a della parete laterale 4 presenta, rispetto alla prima superficie 2a della base 3, un angolo di sformatura inferiore a 110°, in particolare inferiore a 100°, ancora più in particolare inferiore a 95°. Tale angolo sarà tuttavia preferenzialmente uguale o superiore a 90°.
In altri termini la parete laterale potrà essere cilindrica o leggermente troncoconica con incremento della sezione in direzione di allontanamento dalla base.
Per quanto riguarda invece l'aspetto dimensionale, la parete laterale 4 presenta un’estensione, rispetto ad una direzione ortogonale alla base 3, superiore a 10 mm, in particolare superiore a 15 mm, ancora più in particolare uguale o superiore a 24 mm.
Com’à ̈ possibile notare dalle unite figure, il contenitore 2, nella condizione operativa, comprende ima porzione di bordo 6 estendentesi dal bordo libero in direzione trasversale rispetto alla parete laterale 4 ed in allontanamento dall’ apertura della cavità di contenimento 5.
Più in dettaglio, come visibile dalle unite figure, la porzione di bordo 6 si estende parallelamente rispetto al piano medio contenente la base 3. In particolare, la prima superficie 2b della porzione di bordo 6 definisce, con la prima superficie 2b della parete laterale 4, un angolo sostanzialmente complementare all’angolo definito dalla prima superficie 2a della parete laterale 4 con la prima superficie 2a della base 3. Ancora più in particolare, la seconda superficie 2b della porzione di bordo 6 definisce, con la seconda superficie 2b della parete laterale 4, un angolo sostanzialmente identico all’angolo definito dalla prima superficie 2a della parete laterale 4 con la prima superficie 2a della base 3.
Sotto il profilo dimensionale, la seconda superficie 2b della porzione di bordo 6 definisce, con la seconda superficie 2b della parete laterale 4, un angolo inferiore a 110°, in particolare inferiore a 100°, ancora più in particolare inferiore a 95°. In ogni caso tale angolo sarà uguale o superiore a 90°.
In generale la porzione di bordo 6 giace in un piano sostanzialmente parallelo al piano (almeno della zona centrale) della zona centrale 3a della base 3.
Come visibile dalle unite figure, la porzione di bordo 6 si estende lungo un piano di sviluppo e presenta un primo bordo estremale connesso al bordo libero della parete laterale 4, quindi al secondo bordo estremale della parete laterale 4, ed un secondo bordo estremale distanziato almeno parzialmente dal primo bordo estremale.
Nelle unite figure viene rappresentata, in via non limitativa, una configurazione nella quale il primo bordo estremale della porzione di bordo 6 presenta la stessa sagoma, anche se con dimensioni inferiori, del secondo bordo estremale della porzione di bordo 6. Alternativamente, Ã ̈ possibile realizzare una porzione di bordo 6 presentante il primo bordo estremale avente una prima sagoma ed un secondo bordo estremale avente una seconda sagoma differente dalla prima sagoma del primo bordo estremale.
Tornando alla descrizione della configurazione rappresentata nelle unite figure, à ̈ possibile osservare che la porzione di bordo 6 presenta, in via non limitativa, una sagoma sostanzialmente a corona circolare o ad anello la cui circonferenza interna à ̈ coincidente con il bordo libero.
Sotto il profilo dimensionale, la porzione di bordo 6 presenta un diametro interno superiore a 20 mm, in particolare superiore a 24 mm, ancora più in particolare uguale o superiore a 28 mm, mentre il diametro esterno della zona periferica à ̈ inferiore a 66 mm, in particolare inferiore a 60 mm, ancora più in particolare uguale o inferiore a mm 50.
Com’à ̈ possibile notare dalle unite figure, il contenitore 2, nella condizione operativa, comprende una pluralità di pieghettature 27 disposte in corrispondenza della parete laterale 4 e della porzione di bordo 6. Tali pieghettature 27 sono configurate per consentire, durante la fase di deformazione, la disposizione del contenitore 2 da una configurazione piana, in cui quest’ultimo giace su di un piano di sviluppo prevalente, ad una configurazione tridimensionale a contenitore.
Le pieghettature 27 comprendono una pluralità di primi settori 21 estendentesi lungo lo sviluppo perimetrico della parete laterale 9 e della corona 11 (si vedano anche le figure 3 A, 3B e 10). I primi settori 21 sono definiti da uno strato singolo del corpo principale 2 in materiale in foglio cartaceo intercalati da una pluralità di secondi settori 22 definiti da una sovrapposizione di più strati di corpo principale 2. I secondi settori 22 comprendono almeno una porzione 23 definita dallo strato proveniente da un primo settore 21, almeno una porzione 24 definita dallo strato proveniente dal primo settore 21 adiacente al precedente e da almeno una porzione di raccordo 25 che collega, senza soluzione di continuità, le altre due porzioni 23, 24: in tal modo le porzioni del primo settore e la porzione di collegamento definiscono una sovrapposizione di almeno tre strati del corpo principale 2 in materiale in foglio.
In altri termini le pieghettature 27 comprendono una zona di risvolto 30 la quale comprende un prima ed una seconda zona di sovrapposizione 31, 32: la prima zona di sovrapposizione 31 comprende almeno una prima ed una seconda porzione 33, 34 della prima superficie 2a sostanzialmente affacciate, in particolare a contatto tra loro, mentre la seconda zona di sovrapposizione 32 comprende almeno una prima ed una seconda porzione 35, 36 della seconda superficie 2b sostanzialmente affacciate, in particolare a contatto tra loro.
Come precedentemente accennato le pieghettature 27 sono configurate per consentire la deformazione del contenitore 2, in particolare consentire la disposizione di quest’ultimo in una configurazione tridimensionale. Strutturalmente pieghettature 27 consentono di compensare le quantità di materiale addizionale che si verrebbe a creare durante il passaggio del contenitore 2 dalla configurazione piana alla configurazione tridimensionale, Come intuibile maggiore à ̈ lo sviluppo in altezza della capsula 1 maggiore à ̈ la quantità di materiale da compensare. Di fatto almeno una delle porzioni della prima e/o seconda zona di sovrapposizione 31, 32 presenta un’area avente un andamento crescente in allontanamento dalla base 3: tale andamento dipende dalla struttura del corpo principale successivamente alla fase di deformazione, E’ importante sottolineare come la prima e la seconda porzione 33, 34 della superficie interna 2a siano vincolate tra loro e/o la prima e la seconda porzione 35, 36 della superficie esterna 2b siano vincolate tra loro.
In altri termini, la parete laterale 4 del contenitore 2 comprende una pluralità di pieghettature 27 generate da eccesso di materiale cartaceo, le quali presentano superfici in materiale cartaceo sovrapposte e vincolate inamovibilmente tra loro. Il vincolo viene ottenuto mediante saldatura (a caldo) delle pieghettature 27 durante la fase di imbutimento del contenitore 2; infatti almeno una delle superfici 2a e/o 2b del contenitore 2 comprende un film plastico che in presenza di calore e pressione si rammollisce consentendo l’unione delle porzioni sovrapposte.
Questo fenomeno consente di ottenere una parete laterale sufficientemente irrigidita da resistere (in spanciamento) alle pressioni di erogazione cui la capsula sarà successivamente sottoposta.
Com'à ̈ possibile notare dalle unite figure, le pieghettature 27 presentano, secondo la sezione trasversale, un profilo sostanzialmente a “Z†: tale profilo, come precedentemente accennato, presenta uno sviluppo avente un andamento crescente in allontanamento dalla base 3.
Osservando le unite figure à ̈ possibile osservare che dette pieghettature 27 sono sostanzialmente identiche tra loro: tale configurazione à ̈ dovuta alla forma, precedentemente alla fase di deformazione, del contenitore 2. In particolare, la forma a disco del contenitore 2 (prima della deformazione - fìg. 6) consente una deformazione uniforme di quest'ultimo durante la fase di deformazione.
Ancora più in dettaglio, à ̈ possibile notare delle unite figure che le pieghettature sono disposte secondo un andamento uniforme lungo la parete laterale 4 e lungo detta porzione di bordo 6. In particolare, le pieghettature sono sostanzialmente equamente distanziate l'una dall'altra.
È possibile notare che la base 3, la parete laterale 4 e la porzione di bordo 6 sono realizzate in singolo pezzo. In particolare, come meglio verrà descritto in seguito, il contenitore 2, nella condizione operativa, à ̈ costituito da un singolo foglio in materiale cartaceo.
Come accennato il contenitore 2 nella condizione operativa definisce detta cavità di contenimento 5 la cui superficie interna à ̈ definita dalla prima superficie 2a del contenitore 2 medesimo.
La cavità di contenimento 5, come verrà chiarito nel seguito della descrizione, à ̈ configurata per consentire il contenimento di una prefissata quantità di almeno una sostanza alimentare.
La cavità di contenimento 5 presenta un volume superiore a 300 mm<3>, in particolare superiore a 500 mm<3>, ancora più in particolare superiore a 700 mm<3>. Più in dettaglio, la cavità di contenimento 5 presenta il volume interno inferiore a 1200 mm<3>, in particolare inferiore a 1000 mm<3>, ancora più in particolare inferiore a 900 mm<3>.
Com'à ̈ possibile notare dalle unite figure, il contenitore 2 in materiale in foglio, precedentemente alla fase di deformazione, potrà comprendere su almeno una porzione della prima superficie 2a un materiale scivolante. Quest'ultimo ha lo scopo di favorire la disposizione del contenitore 2 dalla configurazione piana a quella tridimensionale. In particolare, il materiale scivolante garantisce la tenuta alla deformazione del contenitore 2 prevenendo rotture o strappi del materiale in foglio.
Per meglio comprendere la funzionalità del materiale scivolante à ̈ possibile dire che il contenitore 2, durante la fase di deformazione, à ̈ sottoposto ad un'elevata sollecitazione dovuta per l'appunto alla deformazione importante in senso verticale della carta ed alla conseguente necessaria piegatura della stessa.
Il materiale scivolante consente pertanto di diminuire le sollecitazioni sul contenitore 2 durante la fase di deformazione di quest'ultimo e quindi prevenire eventuali strappi o rotture del materiale che potrebbero compromettere l'integrità strutturale della capsula 1.
In dettaglio, il materiale scivolante à ̈ disposto su almeno una porzione del materiale in foglio cartaceo la quale, nella condizione operativa del contenitore 2, à ̈ disposta sulla parete laterale 4. Tuttavia in generale l'intera prima superficie 2a presenta tale materiale.
Il materiale scivolante comprende, su almeno una porzione della parete laterale 4, almeno uno strato di materiale siliconico. Alternativamente, e come accennato, Ã ̈ possibile applicare il materiale scivolante su tutta la prima superficie 2a del corpo principale 2.
La quantità di materiale scivolante sarà compresa tra 0,05 g/m<2>e 1 g/m<2>. In dettaglio tale quantità sarà ricompresa tra 0,2 e 0,9 g/m<2>(ad esempio circa 0,6 g/m ). Il materiale scivolante di cui alle quantità illustrate sarà preferenzialmente silicone.
Inoltre à ̈ preferibile l’uso di carte calandrate che non assorbono completamente all’interno il materiale scivolante (ad esempio il silicone).
Ovviamente, in alternativa ad una carta trattata su un solo lato (single coated) con materiale scivolante (come quella precedentemente descritta) si potrà utilizzare una carta trattata su entrambi i lati (doublé coated) o anche una carta che contenga il materiale scivolante al suo interno di fatto definendo ancora una volta un contenitore in cui il materiale scivolante à ̈ presente su tutti e due i lati. La capsula comprende inoltre un corpo di irrigidimento 14 accoppiato al contenitore 2 internamente alla cavità di contenimento 5 in corrispondenza della base 3. Il corpo di irrigidimento 14 à ̈ un corpo laminare, di sagoma discoidale ed à ̈ realizzato in materiale cartaceo.
Lo stesso comprende una cavità centrale 15 passante ed un bordo periferico 16; in particolare la cavità centrale 15 à ̈ sostanzialmente circolare ed in asse rispetto al bordo periferico circolare 16 (si veda la figura 4).
In maggior dettaglio il corpo di irrigidimento 14, ed in particolare il suo bordo periferico 16, ha un ingombro in pianta sostanzialmente coincidente con l’ingombro della base 3 del contenitore 2. Ad esempio una fascia perimetrale di estremità 17 del corpo di irrigidimento 14 à ̈, nella configurazione assemblata, a contatto o parzialmente sovrapposta alla parete laterale 4 (si veda la foto di figura 11).
In altre parole corpo di irrigidimento 14 ha una simmetria circolare essendo definito da un disco, in particolare centralmente cavo.
Tale corpo 14 à ̈ accoppiato almeno alla porzione esterna 3b della base 3, ed in particolare la cavità centrale 15 à ̈ posta in corrispondenza della porzione centrale piana 3 a.
Come visibile in figure 2 e 5, in sezione secondo un piano ortogonale ad un asse di sviluppo X del contenitore, il corpo di irrigidimento 14 presenta almeno due tratti principali 26 i quali sono accoppiati rispettivamente al primo ed al terzo segmento 18, 20 della base 3.
Va notato che la forma realizzativa di cui alle foto da 13 a 15 Ã ̈ priva di tale elemento 14.
La capsula 1 comprende inoltre anche un rinforzo inferiore 7 in materiale cartaceo presentante una cavità centrale 8, la quale, in condizioni operative assemblate della capsula, riceve in attraversamento almeno parte del contenitore 2.
Il rinforzo inferiore presenta un bordo periferico 9 appoggiato ad ed a contatto diretto con una superficie inferiore 6a della porzione di bordo 6 del contenitore. Si noti poi come il rinforzo inferiore 7 presenti una superficie superiore 7a sostanzialmente liscia, ovvero priva di pieghettature e/o di asperità. Anche la superficie inferiore 7b del rinforzo inferiore 7 à ̈ sostanzialmente liscia
Il bordo periferico 9 del rinforzo inferiore 7 comprende una fascia interna 9a ed una fascia esterna 9b; la fascia interna 9a à ̈ inferiormente posta ed accoppiata alla porzione di bordo 6 del contenitore 2, mentre la fascia esterna 9b non à ̈ accoppiata alla porzione di bordo 6 del contenitore 2.
La fascia esterna 9b del bordo periferico 9 del rinforzo inferiore 7 Ã ̈ accoppiata, in particolare a tenuta di fluido, direttamente o indirettamente, alla fascia esterna 12b del bordo periferico 12 di un rinforzo superiore 10, ad esempio mediante saldatura, come meglio chiarito in seguito.
Dal punto di vista geometrico, il rinforzo inferiore 7 ha una sagoma anulare con ingombro radiale maggiore delFingombro radiale della porzione di bordo 6. Il rinforzo inferiore 7 ha, in sezione secondo un piano passante per l’asse di sviluppo X del contenitore, un profilo almeno lievemente curvo a partire da una zona radialmente più esterna sostanzialmente piana sino ad una zona radialmente interna e parzialmente sovrapposta alla parete laterale 4 maggiormente incurvata (si vedano le figure 2 e 6 e le foto 9, 13 e 14).
In altre parole il rinforzo inferiore à ̈ costituito da un anello in cartoncino che si accoppia inferiormente alla porzione di bordo 6 del contenitore (ed eventualmente segue in parte una breve porzione iniziale della parete laterale 4), in cui la porzione periferica esterna dell’anello sporge oltre la porzione di bordo. La capsula include poi anche un rinforzo superiore 10 in materiale cartaceo (cartoncino) presentante una cavità centrale 11 per consentire l’accesso alla cavità di contenimento 5 del contenitore ed un bordo periferico 12 appoggiato ad una superficie superiore 6b della porzione di bordo 6 del contenitore.
La porzione di bordo 6 del contenitore 2 si trova interposta tra il rinforzo superiore 10 ed il rinforzo inferiore 7.
Anche il rinforzo superiore 10 presenta una superficie superiore 10a sostanzialmente liscia ed anche una superficie inferiore 10b sostanzialmente liscia.
Il bordo periferico 12 del rinforzo superiore 10 comprende una fascia interna 12a ed una fascia esterna 12b; la fascia interna 12a à ̈ sovrapposta alla porzione di bordo 6 del contenitore 2, mentre la fascia esterna 12b non à ̈ sovrapposta ed accoppiata alla porzione di bordo 6 del contenitore 2.
Il rinforzo superiore 10 ha sagoma anulare con ingombro radiale maggiore dell’ingombro radiale della porzione di bordo 6.
Osservando le unite figure si nota come il rinforzo superiore 10 ed il rinforzo inferiore 7 abbiano medesima sagoma anulare e sostanzialmente medesimo ingombro.
Anche il rinforzo superiore 10 ha, in sezione secondo un piano passante per l’asse di sviluppo X del contenitore, un profilo almeno lievemente curvo a partire da una zona radialmente più esterna sostanzialmente piana sino ad una zona radialmente interna e parzialmente sovrapposta alla parete laterale 4 maggiormente incurvata.
Nella capsula 1 (ad esempio in figura 2, 2A e 6) si nota come il rinforzo superiore 10 ed il rinforzo inferiore 7, oltre a costituire un irrigidimento della porzione anulare di bordo 6, la incorporino formando un sandwich e presentino una fascia più esterna priva della porzione di bordo interposta dove gli stessi rinforzi sono accoppiati tra loro.
Tale fascia più esterna di accoppiamento, preferibilmente diretto, tra i rinforzi si estende per tutto il contorno dell’apertura garantendo la tenuta al fluido in pressione della capsula.
In altri termini, il fluido in pressione che potrebbe insinuarsi tra le pieghettature 27 della porzione di bordo 6 non può proseguire il suo percorso in quanto il rinforzo superiore ed inferiore sono accoppiati tra loro in corrispondenza di rispettive superfici lisce così che il fluido sia di certo contenuto e non possa fuoriuscire.
Inoltre la planarità della superficie superiore del rinforzo 10 garantisce una possibilità di accoppiamento ottimale ed a tenuta all’elemento laminare 13.
Infine la planarità di tali elementi 7 e 10 consente anche in fase produttiva di esercitare forti pressioni che si distribuiscono uniformemente in corrispondenza della fascia anulare superiore della capsula incrementando le performances di accoppiamento delle varie parti.
Forma oggetto della presente descrizione anche una capsula 1 comprendente almeno un elemento laminare 13 di chiusura della cavità di contenimento 5 accoppiato al rinforzo superiore 10 per chiudere un accesso al vano di alloggiamento.
L'elemento laminare 13 comprende un materiale in foglio cartaceo, quale carta filtro, e presenta una prima ed una seconda superficie 13a; 13b contrapposte tra loro; la prima superficie 13a delfelemento di copertura laminare 13 à ̈ rivolta verso il contenitore 2 ed à ̈ accoppiata almeno al bordo periferico 12 del rinforzo superiore.
L'elemento laminare 13 Ã ̈ configurato per definire una condizione di lavoro nella quale il contenitore 2, disposto nella condizione tridimensionale, cooperando con detto elemento di copertura 13 e consente di definire all'intemo del vano di alloggiamento 5 un volume chiuso.
Com'Ã ̈ possibile osservare dalle unite figure, l'elemento laminare 13 viene disposto, in fase di chiusura della capsula semilavorata di cui alla figura 1B, in corrispondenza del rinforzo superiore 10 il quale, come chiarito, ha vantaggiosamente una superficie superiore 10a liscia o sostanzialmente liscia; almeno porzione della prima superficie 13a dell'elemento di copertura 13 Ã ̈ a contatto con almeno una porzione del rinforzo superiore 10.
Come intuibile l'elemento laminare di copertura 13 per poter definire all'intemo della cavità di contenimento 5 un volume interno chiuso, deve presentare un ingombro minimo superiore dell'ingombro del bordo libero (come minimo si intende lo sviluppo in larghezza ed in lunghezza dell'elemento di copertura 13). Com’à ̈ possibile notare delle unite figure, l'elemento laminare 13 si sviluppa sostanzialmente in un piano di sviluppo prevalente, in particolare presenta, in via non limitativa, una sagoma sostanzialmente circolare definita da un disco. Alternativamente, l'elemento laminare 13 può presentare una configurazione sostanzialmente piana definente una sagoma sostanzialmente poligonale o ellittica.
L'elemento laminare 13 consente alla capsula 1 di contenere e al contempo di filtrare il fluido in passaggio dalla capsula 1 medesima. In dettaglio, l'elemento laminare 13 deve consentire un passaggio selettivo di fluidi o meglio deve garantire il mantenimento della sostanza alimentare inserita nella capsula 1 all'intemo del vano di alloggiamento 5 e consentire al contempo l’ingresso dell’acqua (o eventualmente la fuoriuscita della bevanda - a seconda della direzione di percorrenza dell’acqua).
Per poter svolgere tale compito, l'elemento laminare 13 potrà ad esempio comprendere almeno una porzione di carta filtro (o carta filtrante) configurata per consentire per l'appunto il passaggio selettivo di fluidi ed il trattenimento delle particelle di sostanza alimentare (ad esempio del caffà ̈ macinato). Tale porzione di carta filtrante à ̈ disposta almeno su una porzione dell'elemento di copertura disposta all'intemo del bordo libero: in tal modo il fluido il passaggio dalla capsula può miscelarsi con la sostanza alimentare presente all'intemo del alloggiamento 5.
In generale l'intero elemento laminare 13 à ̈ interamente realizzato in carta filtro. In alternativa lo stesso elemento laminare 13 potrà comprendere comune carta, anche idrorepellente ed essere forato opportunamente in fase di erogazione, ad esempio da aghi o simili dispositivi della macchina di erogazione.
In alternativa ulteriore l’elemento laminare potrebbe essere costituito da un film plastico, ad esempio in materiale riciclabile (ad esempio MaterBì®) o anche compostabile.
L'elemento laminare 13, nella condizione di lavoro a capsula finita, à ̈ vincolato solidalmente (anche se indirettamente tramite interposizione del rinforzo superiore) al contenitore 2; in particolare il vincolo tra elemento di copertura 13 rinforzo superiore 10 à ̈ un vincolo ottenuto per termo-saldatura. In particolare, il vincolo tra elemento di copertura 13 e corpo principale 2 avviene senza l'apporto esterno di colla, ma sfruttando il film plastico presente sulla superficie superiore del rinforzo superiore 10 e/o presente sulla superficie inferiore dell’elemento laminare.
In relazione alla seconda forma realizzativa di cui alle fotografie da 13 a 15, va notato come la stessa presenti un ingombro in pianta maggiore di quello delle capsule illustrate nelle precedenti immagini ed una altezza (asse X) inferiore. Inoltre la capsula di figura 13 non possiede alcun elemento di irrigidimento 14 e la base 3 Ã ̈ totalmente piana e raccordata sulla periferia alla parete laterale 4 con un piccolo raggio di curvatura.
Infine, in relazione al bordo superiore della parete laterale 4 Ã ̈ presente almeno un anello di battuta 28 definito da un allargamento repentino di sezione della parete laterale 4.
Va notato che sia il rinforzo superiore 10, sia il rinforzo inferiore 7 (o l’uno o l’altro, in alternativa) potranno estendersi sino a rivestire tale anello di battuta 28 come chiaramente mostrato dalle fotografie annesse.
Tutte le restanti caratteristiche tecniche precedentemente descritte sono equivalentemente presenti in entrambe le forme realizzative illustrate.
Premesso quanto sopra, il processo produttivo per la realizzazione delle capsule sopra descritte risulta essere il seguente.
Una prima fase del processo prevede la realizzazione del contenitore 2 della capsula per mezzo di una fase di imbutitura di un elemento piano 37 in materiale cartaceo. In figura 6 à ̈ illustrata una forma di realizzazione preferenziale dell’elemento piano 37 il quale si estende lungo un piano di sviluppo prevalente a definire un disco e presentante un profilo sostanzialmente circolare: tale forma consente di definire al termine della fase di imbutitura del disco 37 il contenitore 2 “troncoconico†illustrato ad esempio nella figura 2.
La fase di imbutitura à ̈ schematicamente illustrata in figura 6: il disco viene interposto tra un punzone 100 definente una sporgenza presentante, in via non limitativa, una simmetria cilindrica attorno ad ima asse di sviluppo A. Il punzone 100 à ̈ delimitato lateralmente da una parete 100a la quale in fase di deformazione e formatura del contenitore à ̈ configurata a contattare/deformare la superficie interna di quest’ultimo.
In contrapposizione al punzone 100 rispetto al disco 37 à ̈ presente una matrice 101 la quale à ̈ almeno parzialmente controsagomata al punzone 100. In particolare, la matrice 101 definisce una cavità delimitata lateralmente da una parete 101 a la quale in fase di deformazione e formatura del contenitore 2 à ̈ configurata per cooperare con la parete laterale 100a del punzone 100 per formare detto contenitore 2.
La sagoma del punzone e della matrice, oltre a definire la base 3, la porzione laterale 4 (porzione su cui sono presenti le pieghettature 27), à ̈ atta a definire in fase di imbutitura del disco 37 la porzione di bordo 6 (bordo estremale del contenitore 2 risvoltato verso l’estemo).
Inoltre la sagoma delle superfici che verranno a contatto tra punzone 100 e matrice 101 Ã ̈ sagomata per definire la formazione ordinata e guidata delle pieghettature.
A seguito della fase di imbutitura del contenitore 2 vi à ̈ una fase di posizionamento del corpo di irrigidimento 14 in corrispondenza della base 3 del contenitore 2. In una forma di realizzazione preferenziale del trovato, la fase di imbutitura può essere predisposta sia per la formatura del contenitore 2 sia per il posizionamento del corpo 14. Come già descritto in precedenza, il corpo di irrigidimento 14 à ̈ atto a sostenere/supportare il contenitore durante l’utilizzo della capsula in modo tale da prevenire deformazioni indesiderate del contenitore 2 medesimo le quali potrebbe compromettere il funzionamento della capsula.
Parallelamente o successivamente alla formazione dei contenitori 2, il procedimento prevede la formazione di un primo foglio 103 anch’esso in materiale cartaceo presentante una pluralità di fori atti ad accogliere in appoggio per sostenerli i contenitori 2. In particolare, le aperture presentano una forma circolare avente un diametro atto a consentire l’appoggio dei contenitori in corrispondenza della porzione di bordo 6. In una forma preferenziale del trovato illustrata in figura 7, il primo foglio 103 à ̈ ottenuto dallo svolgimento di una bobina 102 lungo una direzione di avanzamento 107: il foglio ottenuto dallo svolgimento della bobina 102 viene successivamente tranciato per definire su quest’ultimo la serie di fori. Vantaggiosamente la serie di aperture definiscono su detto foglio una matrice rettangolare.
Come visibile dalla schematizzazione di figura 7, il procedimento prevede di impilare i contenitori 2 a formare della colonne. Una o più serie di colonne vengono posizionate superiormente al foglio 103; il procedimento prevede una fase di posizionamento di un contenitore in ciascuna delle aperture presenti sul foglio 103 (si veda la schematizzazione di figura 8). In particolare, i contenitori 2 vengono calati uno ad uno all’intemo delle aperture lungo la direzione 108 come illustrato schematicamente in figura 7.
Proseguendo verso la direzione di avanzamento 107 del foglio 103 (direzione di avanzamento del processo) Ã ̈ possibile osservare che il procedimento prevede una fase di posizionamento di un secondo foglio 105 in materiale cartaceo superiormente ai contenitori 2 in modo tale che la porzione di bordo 6 di questi ultimi risulti interposta tra il primo ed il secondo foglio 103, 105.
Come per il primo foglio 103, anche il secondo foglio 105 presentante una pluralità di aperture 106 circolari le quali, a seguito del posizionamento del foglio 105 sui contenitori 2, risultano concentriche alla cavità di alloggiamento di questi ultimi. In particolare, le aperture 106 presentano ima forma circolare avente un diametro uguale o di dimensioni simili/paragonabili all’apertura dei contenitori definita in corrispondenza della porzione di bordo 6. In una forma preferenziale del trovato illustrata in figura 7, il secondo foglio 105 à ̈ anch’esso ottenuto dallo svolgimento di una bobina 104 sostanzialmente lungo la direzione di avanzamento 107: il foglio ottenuto dallo svolgimento della bobina 104 viene successivamente tranciato per definire su quest’ultimo una serie di aperture 106 le quali, vantaggiosamente, sono poste in modo da definire una matrice rettangolare.
A seguito del posizionamento del primo foglio 103, secondo foglio 105 e contenitore 2, il procedimento prevede una fase di tranciatura configurata per ottenere per ciascun contenitore 2 un rinforzo inferiore 7 - ottenuto dalla tranciatura del primo foglio 103 - ed un rinforzo superiore 10 - ottenuto dalla tranciatura del foglio superiore 105.
Di fatto, la fase di tranciatura consente di definire, come visibile nella figura 4, un primo e secondo elemento discoidale (elementi di rinforzo 7 e 10) i quali sono sostanzialmente controsagomti alla porzione di bordo del contenitore 2. La fase di tranciatura à ̈ di fatto configurata per definire un diametro esterno del rinforzo inferiore 7 e superiore 10 maggiore del diametro esterno della porzione di bordo in modo tale che a seguito o durante la tranciatura almeno una parte dei rinforzi 7, 10 entrino in contatto per vincolarsi saldamente tra loro e contenere completamene detta porzione di bordo. Quanto ottenibile della fase di tranciatura à ̈ chiaramente visibile nel dettaglio di figura 2a: la fascia esterna 9b dell’elemento di rinforzo inferiore à ̈ accoppiata alla fascia esterna 12b del rinforzo superiore 10.
Vantaggiosamente, la fase di tranciatura consente inoltre, in corrispondenza della porzione interna della porzione di bordo un raccordo di ripiegare verso Γ esterno elemento di rinforzo inferiore 7, porzione di bordo 6 ed elemento di rinforzo superiore 10 in modo tale da definire un raccordo.
II procedimento prevede l’inserimento all’interno della contenitore 2 di una prefissata quantità di caffà ̈. Tale fase può essere eseguita successivamente subito successivamente al posizionamento del corpo d’irrigidimento 14 o subito successivamente al posizionamento e fissaggio degli elementi di rinforzo 7 e 10. A seguito dell’inserimento del caffà ̈, il procedimento prevede la chiusura del contenitore 2 per mezzo del posizionamento e fissaggio dell’elemento laminare 13 sull’elemento di rinforzo superiore 10 a definire detta capsula 1 per il caffà ̈. Come precedentemente descritto, il fatto di fissare l’elemento laminare 13 su di una porzione uniforme/liscia quale la superficie superiore dell’elemento di rinforzo 10 garantisce una stabile e solida presa tra elemento 13 e 10; tale vincolo/presa non sarebbe in alcun ottenibile dal vincolo dell’elemento laminare 13 sulla superficie irregolare (pieghettata) del bordo 6 del contenitore 2.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Capsula da caffà ̈ in materiale cartaceo comprendente: un contenitore (2) in materiale cartaceo comprendente una base (3) ed una parete laterale (4) emergente trasversalmente dalla base (3) a definire una cavità di contenimento (5) preposta a ricevere polvere di caffà ̈, il contenitore (2) comprendendo inoltre una porzione di bordo (6) emergente trasversalmente dalla parete laterale (4) in corrispondenza di un’apertura del contenitore posta da parte opposta rispetto alla base (3), la porzione di bordo (6) emergendo in allontanamento dalla cavità di contenimento (5), la base (3), la parete laterale (4) e la porzione di bordo (6) del contenitore (2) essendo realizzate di pezzo, un rinforzo inferiore (7) in materiale cartaceo presentante una cavità centrale (8), ricevente in attraversamento almeno parte del contenitore (2), e presentante inoltre un bordo periferico (9) appoggiato ad una superficie inferiore (6a) della porzione di bordo (6) del contenitore; un rinforzo superiore (10) in materiale cartaceo presentante una cavità centrale (11) per consentire l’accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore ed un bordo periferico (12) appoggiato ad una superficie superiore (6b) della porzione di bordo (6) del contenitore, la porzione di bordo (6) del contenitore (2) trovandosi interposta tra il rinforzo superiore (10) ed il rinforzo inferiore (7); un prefissato quantitativo di polvere di caffà ̈ alloggiato internamente alla cavità di contenimento (5); un elemento laminare (13) di chiusura della cavità di contenimento (5) accoppiato al rinforzo superiore (10) per chiudere un accesso alla cavità di contenimento.
  2. 2. Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui il rinforzo superiore (10) presenta una superficie superiore (IOa) sostanzialmente liscia, ed in cui il bordo periferico (12) del rinforzo superiore (10) comprende una fascia interna (12a) ed una fascia esterna (12b), la fascia interna (12a) essendo sovrapposta alla porzione di bordo (6) del contenitore (2), la fascia esterna (12b) non essendo sovrapposta ed accoppiata alla porzione di bordo (6) del contenitore (2), in particolare il rinforzo superiore (10) presentando una superficie inferiore (10b) sostanzialmente liscia.
  3. 3. Capsula secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il rinforzo inferiore (7) presenta una superficie superiore (7a) sostanzialmente liscia ed in cui il bordo periferico (9) del rinforzo inferiore (7) comprende una fascia interna (9a) ed una fascia esterna (9b), la fascia interna (9a) essendo inferiormente posta ed accoppiata alla porzione di bordo (6) del contenitore (2), la fascia esterna (9b) non essendo accoppiata alla porzione di bordo (6) del contenitore (2), in particolare il rinforzo inferiore (7) presentando una superficie inferiore (7b) sostanzialmente liscia.
  4. 4. Capsula secondo le rivendicazioni 3 e 6, in cui la fascia esterna (9b) del bordo periferico (9) del rinforzo inferiore (7) Ã ̈ accoppiata, in particolare a tenuta di fluido, direttamente o indirettamente, alla fascia esterna (12b) del bordo periferico (12) del rinforzo superiore (10).
  5. 5. Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il rinforzo inferiore (7) ha sagoma anulare con ingombro radiale maggiore dell’ingombro radiale della porzione di bordo (6) ed il rinforzo superiore (10) ha sagoma anulare con ingombro radiale maggiore dell’ ingombro radiale della porzione di bordo (6), in particolare il rinforzo superiore (10) ed il rinforzo inferiore (7) avendo sagoma anulare e sostanzialmente medesimo ingombro.
  6. 6. Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il rinforzo superiore (10) ha, in sezione secondo un piano passante per l’asse di sviluppo (X) del contenitore, un profilo almeno lievemente curvo a partire da una zona radialmente più esterna sostanzialmente piana sino ad una zona radialmente interna e parzialmente sovrapposta alla parete laterale (4) maggiormente incurvata, ed in cui il rinforzo inferiore (7) ha, in sezione secondo un piano passante per l’asse di sviluppo (X) del contenitore, un profilo almeno lievemente curvo a partire da una zona radialmente più esterna sostanzialmente piana sino ad una zona radialmente interna e parzialmente sovrapposta alla parete laterale (4) maggiormente incurvata.
  7. 7. Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un corpo di irrigidimento (14) accoppiato al contenitore (2) internamente alla cavità di contenimento (5) in corrispondenza della base (3), il corpo di irrigidimento (14) essendo un corpo laminare realizzato in materiale cartaceo e comprendendo una cavità centrale (15) passante ed un bordo periferico (16), in particolare la cavità centrale (15) essendo sostanzialmente circolare.
  8. 8. Capsula secondo la rivendicazione precedente, in cui la base (3) comprende almeno una porzione centrale (3a) piana ed una porzione esterna (3b) di raccordo con la parete laterale (4) e contigua alla porzione piana (3 a) con andamento inclinato rispetto alla porzione piana, in sezione secondo un piano ortogonale ad un asse di sviluppo (X) del contenitore, la base (3) comprende un primo segmento (18) emergente dalla parete laterale (4) ed inclinato rispetto alla stessa, un secondo segmento (19) piano in prosecuzione del primo segmento inclinato ed un terzo segmento (20) in prosecuzione del secondo segmento piano ed inclinato rispetto allo stesso, il corpo di irrigidimento (14) essendo accoppiato almeno alla porzione esterna (3b) della base (3), in particolare la cavità centrale (15) essendo posta in corrispondenza della porzione centrale piana (3 a), in sezione secondo un piano ortogonale ad un asse di sviluppo (X) del contenitore, il corpo di irrigidimento (14) presentando almeno due tratti principali (26) i quali sono accoppiati rispettivamente al primo ed al terzo segmento (18, 20).
  9. 9. Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (27), dette pieghettature (27) presentando superfici in materiale cartaceo sovrapposte e vincolate inamovibilmente tra loro e presentando uno sviluppo prevalente con andamento dalla base (3) verso la porzione di bordo (6), le pieghettature (27) essendo assenti in corrispondenza della base (3) del contenitore.
  10. 10. Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la parete laterale (4) del contenitore (2) comprende una pluralità di pieghettature (22), in sezione secondo un piano ortogonale all’asse di sviluppo (X) del contenitore (2), le pieghettature (22) sulla parete laterale (4) presentando una pluralità di primi settori (21) estendentesi lungo lo sviluppo perimetrico della parete laterale (4) e della porzione di bordo (6), detti primi settori (21) essendo definiti da uno strato di detto contenitore (2) in materiale cartaceo intercalati da una pluralità di secondi settori (22) definiti da una sovrapposizione di più strati del contenitore (2), i secondi settori (22) comprendendo almeno una porzione (23) definita dallo strato proveniente da un primo settore (21), almeno una porzione (24) definita dallo strato proveniente dal primo settore (21) adiacente al precedente e da almeno una porzione di raccordo (25) che collega, senza soluzione di continuità, le altre due porzioni (23; 24) in maniera da definire una sovrapposizione di almeno tre strati di detto contenitore (2), ed in cui detti secondi settori (22) presentano almeno una porzione (23) definita dallo strato proveniente da un primo settore (21) rigidamente vincolata alla porzione di raccordo (25), ed opzionalmente sia la porzione (23) definita dallo strato proveniente da un primo settore (21), sia la porzione (24) definita dallo strato proveniente dal primo settore (21) adiacente al precedente entrambe rigidamente vincolate alla porzione di raccordo (25).
  11. 11. Capsula da caffà ̈ in materiale cartaceo comprendente: - un contenitore (2) in materiale cartaceo avente una base (3) ed una parete laterale (4) emergente trasversalmente dalla base (3) a definire una cavità di contenimento (5) preposta a ricevere polvere di caffà ̈, il contenitore (2) comprendendo inoltre una porzione di bordo (6) emergente trasversalmente dalla parete laterale (4) in corrispondenza di un’apertura del contenitore posta da parte opposta rispetto alla base (3), la porzione di bordo (6) emergendo in allontanamento dalla cavità di contenimento (5), la base (3), la parete laterale (4) e la porzione di bordo (6) del contenitore (2) essendo realizzate di pezzo, - un rinforzo inferiore (7) in materiale cartaceo presentante una cavità centrale (8) ricevente in attraversamento almeno parte del contenitore (2) ed un bordo periferico (9) appoggiato ad una superficie inferiore (6a) della porzione di bordo (6) del contenitore; - un rinforzo superiore (10) in materiale cartaceo presentante una cavità centrale (11) per consentire l’accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore ed un bordo periferico (12) appoggiato ad una superficie superiore (6b) della porzione di bordo (6) del contenitore, la porzione di bordo (6) del contenitore (2) trovandosi interposta tra il rinforzo superiore (10) ed il rinforzo inferiore (7).
  12. 12. Procedimento per realizzare una capsula da caffà ̈ comprendente le seguenti fasi: predisporre un elemento piano (37) in materiale cartaceo, ad esempio di forma sostanzialmente circolare, presentante una prima ed una seconda superficie (2a; 2b) contrapposte tra loro; - deformare, ad esempio per imbutitura, l’elemento piano (37), per conformarlo a contenitore (2) avente una base (3) ed una parete laterale (4) emergente trasversalmente dalla base (3) a definire una cavità di contenimento (5) preposta a ricevere polvere di caffà ̈, il contenitore (2) comprendendo inoltre una porzione di bordo (6) emergente trasversalmente dalla parete laterale (4) in corrispondenza di un’apertura del contenitore posta da parte opposta rispetto alla base (3), la porzione di bordo (6) emergendo in allontanamento dalla cavità di contenimento (5), la base (3), la parete laterale (4) e la porzione di bordo (6) del contenitore (2) essendo realizzate di pezzo; - predisporre un rinforzo inferiore (7) in materiale cartaceo; predisporre un rinforzo superiore (10) in materiale cartaceo; - accoppiare il rinforzo inferiore (7) al contenitore (2) in modo che una cavità centrale (8) del rinforzo inferiore (7) riceva in attraversamento almeno parte del contenitore (2) e che un bordo periferico (9) del rinforzo inferiore (7) sia inoltre appoggiato ad una superficie inferiore (6a) della porzione di bordo (6) del contenitore; accoppiare il rinforzo superiore (10) al contenitore (2) in modo che presenti una cavità centrale (11) per consentire l’accesso alla cavità di contenimento (5) del contenitore ed un bordo periferico (12) appoggiato ad una superficie superiore (6b) della porzione di bordo (6) del contenitore, le fasi di accoppiamento del rinforzo superiore ed inferiore essendo effettuate per far sì che la porzione di bordo (6) del contenitore (2) si trovi interposta tra il rinforzo superiore (10) ed il rinforzo inferiore (7).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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FR2709737A1 (fr) * 1993-09-06 1995-03-17 Cafes Cie Mediterraneenne Conditionnement de café moulu du type pastille pré-dosée et machine à café express utilisant un tel conditionnement.
US20110185911A1 (en) * 2009-10-21 2011-08-04 Gino Rapparini Filtering permeable thermoformed container for beverage-making products with a flat rim

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