ITMI20120527A1 - Stadio rotorico di turbina assiale con regolazione adattiva alle sollecitazioni dinamiche - Google Patents

Stadio rotorico di turbina assiale con regolazione adattiva alle sollecitazioni dinamiche Download PDF

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ITMI20120527A1
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IT000527A
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Nicolo' Bachschmid
Simone Bistolfi
Michele Ferrante
Emanuel Pesatori
Marco Polloni
Massimiliano Sanvito
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Franco Tosi Meccanica S P A
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Description

DESCRIZIONE
dell’invenzione industriale avente per titolo:
“STADIO ROTORICO DI TURBINA ASSIALE CON REGOLAZIONE ADATTIVA ALLE SOLLECITAZIONI DINAMICHEâ€
La presente invenzione riguarda uno stadio rotorico di una turbina assiale, una paletta rotorica e un attenuatore di vibrazioni secondo il preambolo delle rivendicazioni principali.
Gli stadi rotorici palettati di una turbina a gas o a vapore sono formati da una serie di palette disposte attorno ad un albero atto a ruotare attorno ad un asse. Sull’albero à ̈ realizzata una pluralità di alloggiamenti, ognuno dei quali à ̈ atto a ricevere la radice di una paletta impedendone il movimento in direzione radiale, per contrastare la forza centrifuga. Le palette comprendono una radice e una lama che termina con un apice alla sommità della lama. La lama a sua volta presenta una parte concava o ventre ed una parte convessa o dorso, con una possibile svergolatura in direzione radiale che tiene conto della velocità relativa del fluido che passa attraverso i canali formati tra palette rotoriche successive, quando il rotore à ̈ in movimento. Relativamente alla direzione e al verso con cui la lama viene investita dal fluido, la lama di una paletta presenta un bordo d’attacco e un bordo d’uscita la cui distanza, individuata da una sezione presa su una superficie cilindrica coassiale all’asse della turbina quando la paletta si trova disposta sull’albero in posizione operativa, à ̈ denominata corda. La lama della paletta disposta sull’albero in posizione operativa si sviluppa prevalentemente in direzione radiale. Nei diversi stadi di una turbina, le lame diventando via via più lunghe verso valle, per permettere il passaggio di un’uguale portata massica di fluido, al diminuire della pressione. In corrispondenza dell’apice delle palette può essere presente una piattina, che ha lo scopo di limitare il passaggio del fluido fuori dai canali rotorici formati tra palette successive.
Le palette vincolate all’albero del rotore, data la loro estensione in direzione radiale, possono essere soggette a eccitazioni dinamiche che, se non controllate, possono danneggiare la paletta stessa, il rotore e in generale la turbina. Inoltre eccitazioni dinamiche a bassa frequenza, ad esempio 50 Hz, sono in genere molto più intense e pericolose di eccitazioni dinamiche a frequenze più elevate, come ad esempio a 250 Hz.
Allo scopo di limitare le deformazioni dovute alle eccitazioni dinamiche, sono stati studiati diversi dispositivi di smorzamento delle vibrazioni per palette rotoriche.
In FR 2955 142 – A1 si descrive un dispositivo per smorzare le vibrazioni di palette di turbina atto ad essere disposto in corrispondenza di cavità formate sulle piattine, all’apice delle palette, ed atto ad avere un appoggio puntuale.
In GB 2467582 si descrive uno smorzatore di vibrazioni per palette rotoriche atto a impegnarsi in cavità contrapposte, realizzate nelle piattine di due palette rotoriche successive, e realizzato in un materiale atto ad espandersi con l’aumentare della temperatura, come ad esempio un materiale a memoria di forma.
Anche in US 7104758 B2 si descrive uno smorzatore disposto in una cavità ricavata tra due piattine contrapposte. Lo smorzatore presenta una forma cilindrica e una dimensione inferiore a quella della cavità, essendo quindi libero di muoversi in essa e andando a esercitare la sua azione smorzante solo quando la forza centrifuga lo spinge verso l’esterno contro le pareti della cavità.
Al congresso AIAS 2011 tenutosi a Palermo dal 7 al 10 settembre 2011 à ̈ stato presentato un lavoro (n. 132) a nome Zucca, Firrone e Gola, dal titolo “Smorzatori sotto-pala per turbomacchine: un nuovo metodo basato sul calcolo simultaneo delle forze statiche e dinamiche di contatto†, nel quale si illustra un tipo di smorzatore di forma prismatica a sezione triangolare disposto a livello della radice tra due palette successive.
In US 8066479 B2 si illustra un altro tipo di smorzatore sotto-pala.
In altri casi le palette sono dotate di elementi di collegamento a sbalzo, che si protendono da ogni lama, in direzione sostanzialmente tangenziale, uno sul lato concavo, e un altro sul lato convesso. Quando il rotore à ̈ in movimento, per effetto della forza centrifuga, tali elementi di collegamento tendono a piegarsi verso l’esterno e le palette tendono ad allungarsi modificando in questo modo la svergolatura. Quando la velocità di rotazione à ̈ sufficientemente elevata, l’elemento di collegamento che si protende dal lato convesso di una lama à ̈ atto a premere contro il corrispondente elemento di collegamento, che si protende dal lato concavo della paletta successiva. Questo contatto tra elementi di collegamento di palette successive provoca uno smorzamento delle vibrazioni. Un esempio di tale dispositivo di smorzamento à ̈ dato in US 2011/0142654 A1. In tale documento si vede che elementi di collegamento e di appoggio di palette adiacenti, strutturalmente equivalenti a una mensola a sbalzo incastrata ad una estremità, vanno a contatto per una deformazione dovuta alla forza centrifuga. Secondo alcune forme realizzative uno degli elementi di collegamento può essere di estensione molto limitata, al punto da costituire un semplice gradino o appoggio.
Un problema delle palettature rotoriche che presentano elementi di collegamento a sbalzo à ̈ costituito dal fatto che in fase di montaggio gli elementi di collegamento di palette successive possono generare forti interferenze, al punto che può essere necessario un divaricatore meccanico per montare l’ultima paletta di una schiera rotorica.
Un altro problema à ̈ che i dispositivi descritti si limitano a smorzare le vibrazioni senza utilizzare altri metodi per rendere meno sensibile la palettatura alle eccitazioni dinamiche.
Un ulteriore problema à ̈ quello che in alcuni casi l’efficacia dello smorzamento dovuto agli attuali sistemi può essere scarsa.
Scopo della presente invenzione à ̈ pertanto quello di realizzare una palettatura rotorica che permetta di superare gli inconvenienti citati.
In particolare uno scopo à ̈ quello di permettere un più efficace smorzamento delle vibrazioni, un altro scopo à ̈ quello di permettere un più agevole montaggio delle palette ed un ulteriore scopo à ̈ quello di realizzare una palettatura rotorica meno sensibile alle eccitazioni dinamiche.
Detti scopi vengono conseguiti da uno stadio rotorico di una turbina assiale, da una paletta e da un attenuatore di vibrazioni, le cui caratteristiche inventive sono evidenziate dalle rivendicazioni.
L’invenzione sarà meglio compresa dalla seguente descrizione dettagliata, fornita a puro titolo esemplificativo, quindi non limitativo, di due preferite forme realizzative, illustrate negli annessi disegni, in cui:
la Fig. 1 mostra una vista prospettica di una prima forma realizzativa secondo l’invenzione;
la Fig. 2 mostra una sezione della prima forma realizzativa con un piano normale alla direzione radiale R.
la Fig. 3 mostra una vista prospettica in esploso di una prima forma realizzativa dell’attenuatore di vibrazioni;
la Fig. 4 mostra una vista laterale della prima forma realizzativa dell’attenuatore di vibrazioni;
la Fig. 5 mostra una vista prospettica di una seconda forma realizzativa della paletta rotorica con attenuatore di vibrazioni in cui l’attenuatore à ̈ fatto di un pezzo unico;
la Fig. 6 mostra una sezione della seconda forma realizzativa con un piano normale alla direzione radiale R.
Nelle figure 1 e 5, sono mostrati l’asse A, la direzione radiale R e la direzione tangenziale T con riferimento alla paletta disposta in posizione operativa sull’albero. L’asse A corrisponde all’asse di rotazione dello stadio rotorico e su di esso si individua convenzionalmente un verso da monte a valle (indicato dalle frecce) sostanzialmente uguale al verso del fluido che fluisce all’interno della turbina. La direzione radiale R giace su un piano normale all’asse A ed esce dallo stesso asse A. La direzione tangenziale T ha la direzione e il verso di movimento di un punto dello stadio rotorico che ruota attorno all’asse ed à ̈ quindi normale al piano che comprende l’asse A e la direzione radiale R, che passa per quel punto. Questo sistema di riferimento verrà utilizzato nel seguito della descrizione e nelle rivendicazioni supponendo la paletta, l’attenuatore e i vari elementi che li compongono disposti in posizione operativa nello stadio rotorico.
L’invenzione riguarda lo stadio rotorico di una turbina assiale comprendente un albero, atto a ruotare attorno ad un asse A. Lo stadio rotorico comprende inoltre una pluralità di palette rotoriche (50), atte ad essere vincolate all’albero, ognuna delle quali presenta, secondo una prima forma realizzativa rappresentata nelle figure 1 e 2, una radice 1, un apice 2 ed una lama 3, detta lama 3 protendendosi dalla sommità della radice 1 all’apice 2 in direzione sostanzialmente radiale R. La lama 3 presenta un ventre 4, normalmente concavo e atto a ricevere direttamente il fluido, ed un dorso 5 normalmente convesso, delimitati in direzione assiale da un bordo d’attacco 20 e da un bordo d’uscita 21. Il fluido che passa sulle palette di un rotore investe prima il bordo d’attacco 20 e lascia la paletta dal bordo d’uscita 21, premendo principalmente sul ventre della paletta. La paletta rotorica comprende sulla lama 3 o, in una variante della prima forma realizzativa, non rappresentata per semplicità, sull’apice 2 un primo elemento di appoggio 6 che si protende dal lato del ventre 4 della lama 3 in direzione sostanzialmente tangenziale T, ed un secondo elemento di appoggio 7, che si protende dal lato del dorso 5 anch’esso in direzione sostanzialmente tangenziale T. Lo stadio rotorico secondo l’invenzione comprende inoltre una pluralità di attenuatori 10 di vibrazioni, disposti tra ogni coppia di palette successive. Detti attenuatori sono separabili dalle palette rotoriche e presentano una massa prefissata. L’attenuatore 10 presenta una prima superficie attiva 11 ed una seconda superficie attiva 12, atte ad essere poste a contatto con una prima superficie reattiva 8 ed una seconda superficie reattiva 9 rispettivamente appartenenti al primo e al secondo elemento di appoggio 6, 7 di due palette successive di uno stadio rotorico. Le superfici attive 11, 12 e le corrispondenti superfici reattive 8, 9 presentano forme complementari e quindi atte a formare, quando poste a contatto in posizione operativa, una superficie di contatto estesa. Se ad esempio la superficie attiva à ̈ concava, la superficie reattiva corrispondente à ̈ convessa. Se una superficie attiva à ̈ piana anche la corrispondente superficie reattiva à ̈ piana. La prima e la seconda superficie attiva sono le superfici dell’attenuatore che, in posizione operativa, vanno rispettivamente a contatto con il primo ed il secondo elemento di appoggio di due palette successive. Le superfici di contatto degli elementi di appoggio prendono il nome di superfici reattive.
E’ possibile che la superficie attiva e la corrispondente superficie reattiva comprenda due porzioni non contigue o due porzioni che formano un angolo. Ad esempio in Fig. 2 la seconda superficie attiva 12 comprende sia le superfici 12’ e 12’’ poste internamente alla coda di rondine e atte ad andare a contatto con la seconda superficie reattiva 9’ e 9’’, sia la superficie 12’’’, atta ad andare a contatto con la superficie 9’’’ del primo elemento di appoggio. In questo caso la superficie attiva 12 presenta una porzione estesa, identificata dal numero 12’’’, il cui versore normale N12 à ̈ diretto come l’asse A e con lo stesso verso. La superficie reattiva 9 presenta una porzione estesa 9’’’ il cui versore normale N9 e diretto come l’asse A e con verso opposto.
Con riferimento alla posizione operativa, le superfici attive 11, 12 e le corrispondenti superfici reattive 8, 9 presentano una forma il cui orientamento, definito localmente da un versore normale uscente dalla superficie, presenta, per almeno una porzione estesa di superficie, una componente assiale non nulla. Le componenti assiali dei versori normali uscenti dalla seconda superficie attiva 12 e dalla prima superficie reattiva 8 hanno lo stesso verso dell’asse A, mentre le componenti assiali dei versori normali uscenti dalla prima superficie attiva 11 e dalla seconda superficie reattiva 9 hanno verso opposto all’asse A e sono quindi orientate verso monte. Un caso limite, corrispondente a quello rappresentato in Fig. 2, à ̈ quello nel quale le superfici attive hanno un versore normale diretto come l’asse A dello stadio rotorico.
L’attenuatore 10 ha lo scopo di creare un contatto reciproco tra due palette successive impedendo o comunque ostacolando la rotazione dei profili palari dovuta all’allungamento centrifugo delle palette. Con profilo palare si intende il profilo di una sezione circonferenziale della paletta ottenuto con una superficie cilindrica a direttrice circolare con asse coincidente all’asse A dello stadio rotorico. Tale profilo à ̈ molto simile al profilo che si ottiene realizzando una sezione con un piano normale alla direzione radiale R.
L’attenuatore secondo l’invenzione, per il fatto di non essere rigidamente vincolato ai due elementi di appoggio tra i quali à ̈ disposto, consente anche uno smorzamento reso più efficace dal fatto che tra superficie attiva e reattiva si crea una superficie estesa di contatto.
L’attenuatore ha quindi una duplice funzione di sintonizzatore e di smorzatore.
Nelle figure da 1 a 4 si vede che nella prima forma realizzativa l’attenuatore 10 comprende, con riferimento alla direzione radiale R uscente dall’asse A dello stadio rotorico, un elemento di accoppiamento superiore 13 ed un elemento di accoppiamento inferiore 14 reciprocamente vincolabili con mezzi di vincolo rilasciabili, come ad esempio viti, bulloni o rivetti, oppure mezzi di vincolo non rilasciabili.
Avere un elemento di accoppiamento superiore ed un elemento di accoppiamento inferiore facilita notevolmente il montaggio degli attenuatori, in quanto le palette montate sullo stadio rotorico non presentano interferenze che rendano necessario l’uso di un divaricatore nella fase di montaggio.
L’elemento di accoppiamento superiore forma uno scontro per impedire la caduta per gravità dell’attenuatore verso l’asse A dello stadio rotorico quando il rotore à ̈ fermo, mentre l’elemento di accoppiamento inferiore comprende le superfici attive 11, 12 e impedisce la fuoriuscita dell’attenuatore dovuta alla forza centrifuga. Quando lo stadio rotorico à ̈ in movimento ad elevata velocità, à ̈ l’elemento di accoppiamento inferiore che svolge le funzioni di sintonizzazione e smorzamento premendo contro gli elementi di appoggio.
L’attenuatore 10 presenta alle estremità una prima cavità 15 aperta atta ad accogliere almeno una porzione del primo elemento d’appoggio 6 una seconda cavità 16 aperta atta ad accogliere almeno una porzione del secondo elemento d’appoggio 7, detti elementi di appoggio appartenendo a due palette diverse disposte in successione nello stadio rotorico.
In Fig. 4 si vede che il primo e il secondo elemento di accoppiamento 13, 14 vincolati assieme formano nell’attenuatore 10 dette prima e seconda cavità, che presentano una sezione trasversale, con piano normale all’asse A, sostanzialmente a forma di coda di rondine.
Con coda di rondine si intende una cavità formata da due superfici che si uniscono, tali superfici potendo essere piane, concave o convesse e anche di lunghezza diversa. Una sezione a coda di rondine può anche essere definita come a forma di “V†, con rami dritti concavi o convessi, o “U†o “C†e potrebbe anche avere rami di lunghezza differente e non essere simmetrica, come le cavità 115 e 116 di Fig. 5.
L’attenuatore 10 ha preferibilmente una forma aerodinamica appiattita, per non ostacolare il movimento del fluido tra le palette.
Ovviamente sulle superfici dei due elementi di accoppiamento che vanno a contatto reciproco possono essere presenti scanalature o piccole protrusioni e avvallamenti complementari atti a permettere un preciso posizionamento di un elemento di accoppiamento sull’altro.
Nelle figure da 1 a 4 si vede che le superfici attive 11, 12 e le corrispondenti superfici reattive 8, 9 sono orientate in modo di avere un versore normale uscente dalla superficie con una componente in direzione radiale R ed una componete in direzione tangenziale T non nulle. Le componenti in direzione radiale R delle superfici attive 11, 12 presentano un verso che si allontana dall’asse A, mentre le componenti in direzione radiale R delle superfici reattive 8, 9 presentano un verso che punta all’asse A.
Grazie a tale orientazione delle superfici attive e reattive, i due elementi di appoggio di due palette successive, che si protendono uno verso l’altro, formano quindi un’apertura che si restringe allontanandosi dall’asse A, lungo la direzione radiale, mentre l’attenuatore forma almeno una porzione di cuneo.
In questo caso, quando lo stadio rotorico à ̈ in rotazione, l’attenuatore 10 viene spinto verso l’esterno dalla forza centrifuga e le sue superfici attive premono contro le corrispondenti superfici reattive di due palette adiacenti tendendo ad allontanarle e provocando in questo modo un irrigidimento di tutta la palettatura rotorica.
Nelle figure 3 e 4 si vede che l’attenuatore 10 presenta una forma appiattita con due parti sfalsate. La proiezione dell’attenuatore 10 su un piano normale alla direzione radiale R presenta una forma composta da due parti sfalsate che, viste dall’esterno in direzione radiale R, formano sostanzialmente una “S†.
In questo caso la forma sfalsata crea una superficie 11’’’, compresa nella prima superficie attiva, atta ad appoggiarsi alla superficie 8’’’ dell’elemento di appoggio, compresa nella prima superficie reattiva, impedendo sia la rotazione dei profili palari sia lo scorrimento assiale.
Chiaramente l’attenuatore potrebbe avere anche una forma con una molteplicità di denti.
Nel caso in cui le palette fossero realizzate per far ruotare lo stadio rotorico in verso opposto rispetto a quanto rappresentato in FIg. 2, l’attenuatore visto dall’esterno secondo una direzione radiale R potrebbe avere la forma di una “Z†.
E’ possibile che l’attenuatore sia collegato al primo o al secondo elemento di appoggio o ad entrambi mediante una spina.
Vantaggiosamente l’attenuatore à ̈ realizzato in materiale diverso da quello della paletta, ad esempio à ̈ realizzato almeno in parte in materia plastica, atta ad aumentare la dissipazione e lo smorzamento delle vibrazioni. Questa soluzione può essere particolarmente adatta a stadi rotorici a bassa pressione dove anche la temperatura non à ̈ particolarmente elevata. Con la dicitura “materia plastica†si vogliono comprendere anche materiali compositi, come ad esempio compositi in fibra di vetro o in fibra di carbonio, i quali contengono una matrice in materia plastica.
E’ anche possibile che tra i due elementi di accoppiamento sia interposto un elemento intermedio (non rappresentato per semplicità), che può essere realizzato in un materiale differente da quello della paletta o dei due elementi di accoppiamento, ad esempio in materiale gommoso o in materia plastica, particolarmente adatti a smorzare le vibrazioni. E’ anche possibile che i due elementi di accoppiamento siano realizzati in materiali diversi per migliorare lo smorzamento o anche che ogni singolo elemento di accoppiamento sia composto di più materiali ed esempio un materiale plastico, un metallo e un materiale ceramico, per migliorare l’effetto smorzante.
In una variante della prima forma realizzativa, non rappresentata per semplicità, il primo e secondo elemento di appoggio si protendono in direzione sostanzialmente tangenziale a partire dall’apice della paletta formando una piattina.
In una seconda forma realizzativa, rappresentata nelle figure 5 e 6, il primo e secondo elemento di appoggio 106 e 107 di due palette successive si protendono l’uno verso l’altro formando due cavità che si affacciano reciprocamente. L’attenuatore 110, formato da un pezzo unico, presenta una forma la cui proiezione su un piano normale alla direzione radiale R à ̈ sostanzialmente a losanga.
In Fig. 6 si vede che i versori normali uscenti dalle superfici attive e reattive hanno componente assiale non nulla, le componenti assiali dei versori normali (N112, N108) uscenti dalla seconda superficie attiva (112) e la prima superficie reattiva (108) avendo lo stesso verso dell’asse (A), le componenti assiali dei versori normali (N112, N108) uscenti dalla prima superficie attiva (111) e dalla seconda superficie reattiva (109) avendo verso opposto all’asse (A).
Le frecce C1 e C2 mostrano come il profilo palare tende a ruotare a causa della forza centrifuga. Il profilo a losanga à ̈ inclinato nello stesso verso di rotazione e, interposto tra le due superfici reattive di un primo e un secondo elemento di appoggio di due palette successive, viene compresso in modo che tende ad aumentare lo schiacciamento del profilo a losanga.
Come nella prima forma realizzativa le superfici attive 111 e 112 presentano un versore normale uscente con componenti radiale e tangenziale non nulle. Questo consente all’attenuatore 110 di avere almeno parzialmente la forma di un cuneo, che per forza centrifuga, si incunea tra gli elementi di appoggio.
L’invenzione vuole anche proteggere, oltre allo stadio rotorico di una turbina assiale, anche la singola paletta con primo e secondo elemento di appoggio e il singolo attenuatore.
Il montaggio dello stadio rotorico à ̈ particolarmente facilitato dal fatto che possono prima essere montate sull’albero le palette e successivamente, tra ogni coppia di palette successive, può essere montato un attenuatore, senza dover ricorrere a divaricatori.
Nel suo funzionamento lo stadio rotorico, presenta una velocità di rotazione elevata, con una conseguente elevata forza centrifuga.
I profili delle palette, a causa di tale forza centrifuga, tendono a ruotare ognuno attorno ad una direzione radiale R, come indicato dalle frecce C1 e C2 di Fig. 6.
La particolare orientazione delle superfici attive e reattive fa sì che l’attenuatore si opponga alla rotazione dei profili delle palette. Gli elementi di appoggio e gli attenuatori formano nella palettatura rotorica un anello nel quale, per effetto della rotazione dello stadio rotorico a elevata velocità e l’opposizione dell’attenuatore alla rotazione dei profili, si sviluppa uno stato di compressione, che irrigidisce l’intera palettatura rotorica, alzandone le frequenze naturali, ed evitando quindi che la palettatura rotorica sia sensibile a sollecitazioni dinamiche a bassa frequenza, che normalmente sono anche le più pericolose. La possibilità di variare le frequenze naturali della palettatura prende il nome di sintonizzazione.
Un ulteriore effetto irrigidente à ̈ dato dall’incunearsi dell’attenuatore tra gli elementi di appoggio di due palette successive, quando l’attenuatore presenta superfici attive inclinate con componenti radiale e tangenziale non nulle.
Il contatto su una superficie estesa migliora lo smorzamento.
Mentre l’azione irrigidente dell’attenuatore sulla schiera di palette rotoriche comporta un aumento delle frequenze proprie, una maggiore massa dell’attenuatore può consentire un abbassamento o un innalzamento meno elevato delle frequenze proprie.
Nel caso della prima forma realizzativa, grazie al fatto che l’attenuatore à ̈ formato da due parti collegabili l’una all’altra, il montaggio à ̈ particolarmente facilitato.
Nel caso della seconda forma realizzativa, l’attenuatore ha una forma particolarmente semplice e resistente.
Lo stadio rotorico secondo l’invenzione presenta quindi una regolazione adattiva alle sollecitazioni dinamiche in quanto l’attenuatore, otre che smorzare le vibrazioni, può adattare le frequenze proprie dello stadio rotorico o sintonizzare lo stadio rotorico su frequenze non pericolose.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Stadio rotorico di una turbina assiale comprendente un albero, atto a ruotare attorno ad un asse (A) avente convenzionalmente un verso da monte a valle sostanzialmente come il fluido che fluisce all’interno della turbina, e una pluralità di palette rotoriche (50), ognuna delle quali presenta una radice (1), un apice (2) e una lama (3), detta lama (3) protendendosi dalla sommità della radice (1) all’apice (2) in direzione sostanzialmente radiale (R), detta lama (3) presentando un ventre (4) ed un dorso (5), detta paletta rotorica (50) comprendendo sulla lama (3) o sull’apice (2) un primo elemento di appoggio (6), che si protende dal lato del ventre (4) in direzione sostanzialmente tangenziale (T) normale ad un piano che comprende l’asse (A) e la direzione radiale (R), e detta paletta rotorica (50) comprendendo sulla lama (3) o sull’apice (2) un secondo elemento di appoggio (7) che si protende dal lato del dorso (5) anch’esso in direzione sostanzialmente tangenziale (T), detti primo e secondo elemento di appoggio di due palette successive protraendosi uno verso l’altro, detto stadio rotorico comprendendo una pluralità di attenuatori (10) ognuno dei quali à ̈ inserito a contatto con detti primo e secondo elemento di appoggio di due palette successive, caratterizzato dal fatto che detto attenuatore (10) presenta almeno una tra una prima superficie attiva (11) ed una seconda superficie attiva (12), almeno uno tra il primo e il secondo elemento di appoggio (6, 7) presentando rispettivamente una prima superficie reattiva (8) e una seconda superficie reattiva (9), la prima superficie attiva (11) essendo complementare alla prima superficie reattiva (8) e la seconda superficie attiva (12) essendo complementare alla seconda superficie reattiva (9), le superfici attive e le corrispondenti superfici reattive essendo atte a formare, quando poste a contatto in posizione operativa, una superficie di contatto estesa, dette superfici attiva (11, 12) e reattiva (8, 9), presentando ognuna una forma il cui orientamento, definito localmente da un versore normale (N8, N9, N11, N12) uscente dalla superficie, presenta, per almeno una porzione estesa di superficie, una componente assiale non nulla, detta componente assiale, per la seconda superficie attiva (12) e la prima superficie reattiva (8) avendo lo stesso verso dell’asse (A), e, per la prima superficie attiva (11) e la seconda superficie reattiva (9) avendo verso opposto all’asse (A).
  2. 2. Stadio rotorico secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto attenuatore (10) comprende una prima superficie attiva (11) e una seconda superficie attiva (12), il primo elemento di appoggio (6) presentando una prima superficie reattiva (8) e il secondo elemento di appoggio (7) presentando una seconda superficie reattiva (9), la prima superfice attiva (11) essendo atta ad andare a contatto con la prima superficie reattiva (8) di una prima paletta e la seconda superficie attiva (12) essendo atta ad andare a contatto con la seconda superficie reattiva (9) di una seconda paletta quando l’attenuatore (10) à ̈ disposto tra dette prima e seconda paletta in posizione operativa.
  3. 3. Stadio rotorico secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto attenuatore (10) comprende, con riferimento alla direzione radiale (R) uscente dall’asse (A) dello stadio rotorico quando l’attenuatore à ̈ posto in posizione operativa, un elemento di accoppiamento superiore (13) e un elemento di accoppiamento inferiore (14) reciprocamente vincolabili.
  4. 4. Stadio rotorico secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detto attenuatore (10) presenta una cavità (15) aperta atta ad accogliere almeno una porzione tra il primo e il secondo elemento d’appoggio.
  5. 5. Stadio rotorico secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta cavità (15) à ̈ una prima cavità atta ad accogliere almeno una porzione del primo elemento d’appoggio (6) e che detto attenuatore (10) comprende una seconda cavità (16) aperta atta ad accogliere almeno una porzione del secondo elemento d’appoggio (7), detti elementi di appoggio appartenendo a due palette diverse disposte in successione nello stadio rotorico.
  6. 6. Stadio rotorico secondo una delle rivendicazioni 4 o 5, caratterizzato dal fatto che dette prima e seconda cavità (15, 16) presentano una sezione trasversale, con piano normale all’asse (A), sostanzialmente a forma di coda di rondine.
  7. 7. Stadio rotorico secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto attenuatore (110) Ã ̈ fatto di un pezzo unico.
  8. 8. Stadio rotorico secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detto primo e secondo elemento di appoggio (106, 107) presenta una cavità aperta con una sezione trasversale, ottenuta con un piano normale all’asse (A), sostanzialmente a forma di coda di rondine, atta ad accogliere almeno una porzione di detto attenuatore (110).
  9. 9. Stadio rotorico secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che almeno una di dette superfici attive (11, 12) e la corrispondente superficie reattiva (8, 9) presentano un’orientazione per cui il versore normale uscente dalla superficie ha, per almeno una porzione estesa di superficie, una componente in direzione radiale (R) e una componente in direzione tangenziale (T) non nulle, le superfici attive (11, 12) con verso della componente in direzione radiale (R) che si allontana dall’asse (A), le superfici reattive (8, 9) con verso della componente in direzione radiale (R) che punta all’asse (A).
  10. 10. Stadio rotorico secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la proiezione su un piano normale alla direzione radiale (R) di detto attenuatore (10) presenta una forma a losanga o composta da almeno due parti sfalsate che formano sostanzialmente una “S†o una “Z†.
  11. 11. Stadio rotorico secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto attenuatore à ̈ almeno in parte realizzato in materia plastica, atta ad aumentare la dissipazione e lo smorzamento delle vibrazioni.
  12. 12. Attenuatore (10) atto ad essere inserito tra due palette rotoriche (50) di uno stadio rotorico secondo la rivendicazione 1 atto a ruotare attorno ad un asse (A), caratterizzato dal fatto di comprendere una prima superficie attiva (11) ed una seconda superficie attiva (12), che presentano una forma il cui orientamento, definito localmente da un versore normale uscente dalla superficie, presenta, per almeno una porzione estesa di superficie, componenti assiali non nulle, la componente assiale della prima superficie attiva avendo verso opposto alla componente assiale della seconda superficie attiva, dette superfici attive essendo complementari alle superfici reattive degli elementi di appoggio di due palette secondo la rivendicazione 14, in modo atto a formare superfici di contatto estese quando le superfici attive sono poste a contatto con le superfici reattive in posizione operativa, detto attenuatore comprendendo, con riferimento alla direzione radiale (R) uscente dall’asse (A) dello stadio rotorico quando l’attenuatore à ̈ posto in posizione operativa, un elemento di accoppiamento superiore (13) ed un elemento di accoppiamento inferiore (14) reciprocamente vincolabili, e detto attenuatore presentando, su due estremità opposte, una prima cavità (15) e una seconda cavità (16), le quali presentano una sezione trasversale, con piano normale all’asse (A), sostanzialmente a forma di coda di rondine.
  13. 13. Attenuatore (10) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che la proiezione su un piano normale alla direzione radiale (R) di detto attenuatore (10) presenta una forma a losanga o composta da almeno due parti sfalsate che formano sostanzialmente una “S†o una “Z†.
  14. 14. Paletta (50; 150) di uno stadio rotorico secondo la rivendicazione 1 atto a ruotare attorno ad un asse (A), detta paletta comprendendo una radice (1), un apice (2) e una lama (3), detta lama (3) protendendosi dalla sommità della radice (1) all’apice (2) in direzione sostanzialmente radiale (R), detta lama presentando un ventre (4) ed un dorso (5), detta paletta rotorica (50) comprendendo sulla lama (3) o sull’apice (2) un primo elemento di appoggio (6) che si protende dal lato del ventre (4) in direzione sostanzialmente tangenziale (T) normale ad un piano che comprende l’asse (A) e la direzione radiale (R), e detta paletta rotorica (50; 150) comprendendo sulla lama (3) o sull’apice (2) un secondo elemento di appoggio (7) che si protende dal lato del dorso (5) anch’esso in direzione sostanzialmente tangenziale (T), caratterizzata dal fatto che il primo elemento di appoggio (6) comprende una prima superficie reattiva (8), il secondo elemento di appoggio (7) comprende una seconda superficie reattiva (9), dette superfici reattive (8, 9) presentando una forma il cui orientamento, definito localmente da un versore normale uscente dalla superficie, presenta, almeno per una porzione estesa, componenti assiali non nulle, la componente assiale del versore (N8) della prima superficie reattiva (8) presentando verso opposto alla componente assiale del versore (N9) della seconda superficie reattiva 9, dette superfici reattive essendo complementari alle superfici attive di un attenuatore secondo la rivendicazione 12, in modo atto a formare una superficie di contatto estesa quando le superfici attive sono poste a contatto con le superfici reattive in posizione operativa.
  15. 15. Paletta (50; 150) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che dette superfici reattive (8, 9; 108, 109) presentano una orientazione per cui il versore normale uscente dalla superficie ha una componente in direzione radiale (R) e una componente in direzione tangenziale (T) non nulle, con verso della componente in direzione radiale (R) che punta all’asse (A).
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