ITMI20120493A1 - Apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell'integrita' e/o idoneita' di confezioni sigillate - Google Patents

Apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell'integrita' e/o idoneita' di confezioni sigillate Download PDF

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Description

APPARECCHIATURA PER IL CONTROLLO NON DISTRUTTIVO DELL’INTEGRITA’ E/O IDONEITA’ DI CONFEZIONI SIGILLATE
La presente invenzione si riferisce a un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate, preferibilmente confezioni alimentari, in particolare attraverso una verifica di conformità dell’atmosfera interna a tali confezioni alimentari.
Per la conservazione di prodotti alimentari à ̈ noto il confezionamento in atmosfera modificata, ossia in confezioni sigillate riempite con un determinato gas o miscela di gas in grado di conservare gli alimenti al suo interno, mantenendone sostanzialmente inalterate le proprietà organolettiche. Tali confezioni sono note con l’acronimo MAP (Modified Atmosphere Packaging).
In particolare, per la corretta conservazione dei cibi, risulta di elevata rilevanza il contenuto di ossigeno presente nella confezione. Nello specifico, per ogni alimento, la corretta conservazione à ̈ ottenuta mediante una caratteristica concentrazione di ossigeno.
In generale si tende a ridurre la quantità di ossigeno rispetto a quella presente naturalmente nell'atmosfera, ad esempio rimpiazzandolo con anidride carbonica o azoto, in quanto il degrado di un cibo à ̈ principalmente dovuto alla presenza di ossigeno all’interno della confezione che causa l’ossidazione di diverse proteine largamente presenti nella maggior parte dei cibi.
Un'eccezione à ̈ tuttavia rappresentata dalla carne, sopratutto macinata o insaccata, in cui per esaltarne il colore rosso, si immette una quantità di ossigeno più elevata rispetto a quella presente in atmosfera.
Risulta pertanto chiara l’esigenza di poter monitorare la concentrazione dei gas all’interno delle confezioni, in particolare di tipo alimentare, al fine di verificare il mantenimento delle caratteristiche nominali.
In tal modo, oltre a individuare confezioni alimentari con miscele di gas non conformi a quelle desiderate, ad esempio per via di un non corretto riempimento delle stesse, à ̈ altresì possibile individuare confezioni non correttamente sigillate, nelle quali dunque la miscela di gas à ̈ assimilabile a quella dell’atmosfera esterna. Oggigiorno à ̈ noto verificare la concentrazione di un gas all’interno di una confezione alimentare sigillata prelevando con una siringa un campione della miscela di gas interna a tale contenitore ed analizzandolo con un sensore opportuno del tipo a contatto come un sensore elettrochimico o altri, quali per esempio una sonda lambda.
Tali misurazioni, pur fornendo risultati affidabili, presentano notevoli limitazioni di impiego dovute alla complessità e ai tempi necessari per eseguire il controllo, nonché al fatto che, per prelevare il campione della miscela di gas interna a una confezione sigillata, tale confezione viene irrimediabilmente compromessa non potendo pertanto essere reintrodotta nella linea di produzione.
Ciò rende tali misurazioni idonee al solo controllo a campione, escludendo in maniera certa la possibilità di un loro impiego in linea al fine di effettuare un controllo sulla totalità delle confezioni prodotte.
E’ inoltre già noto un sistema di controllo non distruttivo dell’integrità e idoneità di confezioni alimentari sigillate descritto nella domanda di brevetto internazionale WO 2010/145892.
Tale sistema misura, mediante spettroscopia laser, la porzione di radiazione di tipo diffusivo che fuoriesce da una confezione alimentare, in seguito all’invio di una radiazione laser entro la stessa.
Sulla base di tale misura viene determinato l’assorbimento della radiazione operato da un determinato gas presente nella confezione che, confrontato con un valore di assorbimento atteso, fornisce un’indicazione in relazione a un’eventuale alterazione della concentrazione di tale gas.
Il sistema descritto in WO 2010/145892 non à ̈ dunque in grado di fornire una misura assoluta della concentrazione del gas misurato, rendendo pertanto necessario disporre di un riferimento specifico per ogni tipologia di confezione e di alimento contenuto nella stessa.
E’ inoltre noto un altro sistema a spettroscopia laser utilizzato in particolare per il controllo non distruttivo dell’integrità e idoneità di confezioni alimentari sigillate riempite con liquidi ove si suppone che il vapor acqueo sia in saturazione e la sua misura sia dunque funzione della sola temperatura.
Tale sistema affianca alla misura del gas che si desidera monitorare un secondo canale di misura basato sulla misura del vapor acqua. Tale secondo canale di misura fornisce dunque un riferimento dal quale derivare la misura assoluta del gas da monitorare.
Risulta chiaro che la necessità di un secondo canale di misura rende l’apparecchiatura complessa e costosa. Inoltre, tale apparecchiatura nota non à ̈ utilizzabile in confezioni contenenti alimenti solidi.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ovviare agli inconvenienti sopra menzionati e in particolare quello di ideare un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate che sia in grado di fornire una misura assoluta della concentrazione di un gas interno a una confezione, indipendentemente dalla particolare conformazione della stessa.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate che sia applicabile sia per il controllo di confezioni contenenti liquidi, sia per il controllo di confezioni contenenti solidi.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate che sia in grado di fornire risultati affidabili pur non alterando l’integrità della confezione.
Non ultimo scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate che sia impiegabile per un controllo in linea.
Questi e altri scopi secondo la presente invenzione sono raggiunti realizzando un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate come esposto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche dell’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche e i vantaggi di un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:
- la figura 1 à ̈ una vista schematica di una forma di realizzazione preferenziale di un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate secondo la presente invenzione;
- la figura 2 à ̈ una vista in alzata frontale dell’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate di figura 1 vincolata a una struttura di supporto;
- la figura 3 Ã ̈ un dettaglio prospettico ingrandito di figura 2;
- la figura 4 à ̈ una rappresentazione schematica del supporto della lente di collimazione interna all’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate secondo la presente invenzione.
Con riferimento alle figure, viene mostrata un’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni 100 sigillate, complessivamente indicata con 10.
In figura 1, la confezione 100 à ̈ rappresentata da un contenitore 110 aperto superiormente e sigillato ad esempio mediante pellicola trasparente 111, nelle figure 2 e 3, diversamente, la confezione à ̈ rappresentata da una busta alimentare 120.
A ogni modo, qualunque altro tipo di confezione 100 può essere impiegata in cui almeno una porzione del materiale realizzante l’involucro esterno della confezione stessa sia almeno parzialmente otticamente trasparente.
Nel caso, ad esempio, del contenitore 110 aperto superiormente, la porzione otticamente trasparente à ̈ rappresentata dalla pellicola trasparente 111 di sigillo, mentre nel caso della busta alimentare 120, la porzione trasparente à ̈ costituita da almeno una porzione 121 della busta stessa.
In caso di confezione alimentare 100 Ã ̈ generalmente compreso al suo interno almeno un alimento 200.
L’apparecchiatura 10 per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni comprende almeno una zona di ispezione 20 atta ad alloggiare la confezione 100.
La zona di ispezione 20 Ã ̈ preferibilmente costituita da un piano di appoggio o vassoio.
L’apparecchiatura 10 comprende inoltre una sorgente laser 11 avente asse ottico A, preferibilmente sintonizzabile in frequenza per emettere un fascio laser 12 collimato a una determinata lunghezza d’onda. La lunghezza d’onda di emissione del fascio laser 12 à ̈ regolata in modo da sostanzialmente coincidere con la lunghezza d’onda di assorbimento del gas che à ̈ interesse misurare al fine di ottenere un’indicazione in merito all’integrità e/o idoneità della confezione 100 esaminata. Ad esempio, in caso di interesse a determinare la concentrazione di ossigeno internamente alla confezione 100, la lunghezza d’onda di regolazione del fascio laser à ̈ preferibilmente compresa nella regione intorno ai 760 nm.
La sorgente laser 11 à ̈ posizionata in modo tale da emettere il fascio laser 12 verso l’almeno una zona di ispezione 20, laddove la confezione 100 deve essere alloggiata nell’almeno una zona di ispezione 20 con la propria almeno una porzione 111,121 almeno parzialmente otticamente trasparente rivolta verso la sorgente laser 11.
L’apparecchiatura 10 comprende inoltre un rivelatore 13, preferibilmente un fotorivelatore, posizionato in modo tale da rilevare un segnale di assorbimento di almeno una porzione di raggi retrodiffusi 12’ in seguito a collisione del fascio laser 12 emesso dalla sorgente 11 con il bersaglio costituito dal fondo della confezione 100 o dall’alimento 200 o altro elemento in essa contenuto.
In particolare, il rivelatore 13 determina un segnale indicativo dell’assorbimento avvenuto per il passaggio del fascio laser 12 e dei raggi retrodiffusi 12’ attraverso l’atmosfera interna al contenitore 100, comprendente il gas che à ̈ interesse misurare.
Il rivelatore 13 à ̈ inoltre tale da fornire in uscita un dato rappresentativo dello spettro di assorbimento di tale gas presente nell’atmosfera interna al contenitore 100 sulla base dei raggi retrodiffusi 12’ rilevati.
Per il convogliamento dei raggi retrodiffusi 12’ verso il rivelatore 13 à ̈ preferibilmente prevista un’apposita ottica 14 di collimazione che comprende preferibilmente uno specchio 14a e una lente di collimazione 14b avente asse focale B, atti a portare a fuoco sul rivelatore 13 almeno parte dei raggi retrodiffusi 12’.
In tal modo risulta possibile posizionare la sorgente laser 12 e il rivelatore 13 su uno stesso lato, permettendo dunque di effettuare una misura del segnale di assorbimento anche in confezioni 100 aventi una porzione 111,121 almeno parzialmente otticamente trasparente su un solo lato.
Inoltre, il rilevamento del segnale di assorbimento ha luogo su un insieme di raggi 12,12’ che ha effettuato un doppio passaggio attraverso lo spazio libero interno alla confezione 100, attraversando due volte la miscela di gas contenuta nella stessa e aumentando così il percorso del fascio nella miscela di gas e dunque la precisione di misura.
Come noto nel settore, l’intensità di un fascio di luce monocromatica che attraversa un mezzo assorbente à ̈ funzione della propria lunghezza d’onda e del cammino percorso, in particolare secondo la seguente legge:
dove k(λ) à ̈ una costante positiva chiamata il coefficiente di assorbimento che, secondo la legge di Beer, à ̈ proporzionale alla concentrazione del materiale assorbente.
Pertanto, per determinare la concentrazione del gas di interesse indicativo dell’integrità e/o idoneità della confezione 100 à ̈ necessario conoscere con precisione il tragitto complessivo percorso dal fascio laser 12 e dall’insieme di raggi 12’ retrodiffusi all’interno della confezione 100.
Secondo la presente invenzione, l’apparecchiatura 10 comprende inoltre mezzi di misura della distanza percorsa dal fascio laser 12 e dall’insieme di raggi 12’ retrodiffusi all’interno della confezione 100.
Secondo una forma di realizzazione preferenziale, i mezzi di misura della distanza percorsa comprendono un sistema a triangolazione.
Nello specifico, il sistema a triangolazione à ̈ ottenuto mediante l’impiego di una videocamera 15, ad esempio di tipo CCD, posizionata in modo tale da inquadrare la zona di ispezione 20.
In particolare, lo spot di luce generato dal fascio laser 12 sul bersaglio (il fondo della confezione 100 o l’alimento 200 colpito) identifica il punto rispetto al quale si effettua la misura di distanza.
La posizione di tale spot di luce internamente all’area inquadrata dalla videocamera 15 fornisce un’indicazione dell’angolo tra la linea congiungente la videocamera 15 e lo spot di luce e la verticale.
Essendo nota la posizione relativa tra la videocamera 15 e la sorgente laser 11, nonché l’inclinazione del fascio laser 12 emesso dalla stessa 11, l’indicazione in merito al suddetto angolo permette di calcolare con precisione la distanza tra la sorgente laser 11 e il bersaglio.
Sono inoltre previsti mezzi di elaborazione elettronica (non illustrati) che, sulla base del dato rappresentativo dello spettro di assorbimento del gas monitorato e della distanza misurata determinano con precisione la concentrazione di tale gas.
Nel caso di monitoraggio della concentrazione di ossigeno quale gas indicativo dell’integrità e/o idoneità della confezione 100, à ̈ necessario che tutto il percorso ottico sia posto in atmosfera sostanzialmente priva di ossigeno al fine di non mascherare il segnale prodotto dall'assorbimento nella confezione 100 con il segnale proveniente dall'ossigeno presente nell'atmosfera, quest’ultimo in genere decisamente più forte del primo.
A tal fine, la sorgente laser 11 e il rilevatore 13 eventualmente unitamente all’ottica di collimazione 14 sono posti internamente a una camera di contenimento 16 al cui ambiente gassoso interno viene asportato l'ossigeno.
L'asporto di ossigeno à ̈ ottenuto in termini esemplificativi mediante l'introduzione nella camera di contenimento 16 di una o più sostanze in grado di sottrarre ossigeno all’ambiente per via fisica o chimica, quale ad esempio polvere di ferro che ha una propensione spontanea a legarsi chimicamente all’ossigeno a formare ruggine.
La camera di contenimento 16 comprende preferibilmente una finestra 17 atta ad andare in appoggio sull’almeno una porzione 111,121 almeno parzialmente otticamente trasparente della confezione 100.
Il piano in cui giace la finestra 17 e l'asse ottico A della sorgente laser 11 sono inclinati l’uno rispetto all’altro di un angolo preferibilmente compreso tra 10° e 20° e, in maniera ancor più preferenziale pari a circa 15°, per evitare riflessioni spurie da parte della porzione di confezione 111,121 sulla quale incide il fascio laser 12 che andrebbero a interferire con il fascio laser 12 stesso.
Infatti una riflessione da parte della porzione di confezione 111,121 sulla quale incide il fascio laser 12 porterebbe sul rivelatore 13 una radiazione che non ha attraversato l'ossigeno interno alla confezione 100, alterando la misura.
Sempre nel caso di monitoraggio della concentrazione di ossigeno, l’apparecchiatura 100 opera preferibilmente in regime di modulazione digitale della lunghezza d'onda (dWMS) per aumentare la sensibilità di misura. Infatti, la misura dell’ossigeno à ̈ caratterizzata da deboli righe di assorbimento nella propria regione di assorbimento (intorno ai 760 nm).
La sorgente laser 11 e il rilevatore 13, eventualmente unitamente all’ottica di collimazione 14, sono preferibilmente montati su un telaio 18, eventualmente attraverso l’interposizione della camera di contenimento 16.
Preferibilmente, la sorgente laser 11, il rivelatore 13 e, se presente, l’ottica di collimazione 14 sono vincolati al telaio di montaggio 18 in maniera mobile, così da consentire di regolare il rispettivo posizionamento verticale.
Sono inoltre previsti mezzi di interfaccia 19, per il collegamento della sorgente laser 11 e del rivelatore 13 a detti mezzi di elaborazione elettronica che, oltre a calcolare la concentrazione del gas monitorato, sono preferibilmente atti a pilotare l’attivazione dell’apparecchiatura 100 secondo la presente invenzione.
Con lo scopo di ulteriormente ridurre gli effetti interferenziali associati al cammino ottico sono presenti mezzi vibratori 23 associati alla lente di collimazione 14b dei raggi retrodiffusi 12’ e/o associati al piano di appoggio o vassoio definente la zona di ispezione 20.
Tali mezzi vibratori, costituiti ad esempio da motori vibratori di tipo noto a volano sbilanciato, si sono dimostrati utili per la distruzione della coerenza geometrica su medie successive dei cammini ottici dovuti a riflessioni parassite.
Preferibilmente, primi mezzi vibratori 23 sono tali da generare uno spostamento oscillante della lente di collimazione 14b dei raggi retrodiffusi 12’ su di un piano perpendicolare al fascio laser incidente 12 sul rivelatore 13, ossia all’asse focale B della lente di collimazione 14b, ottenendo in tal modo una variazione minima della direzione del fascio laser 12 inviato sul bersaglio 100,200.
A tal fine la lente di collimazione 14b à ̈ montata su un supporto 21 provvisto di giunto elastico 22, al quale à ̈ associato un motore vibratore 23.
Il giunto elastico 22 può essere ad esempio realizzato direttamente nel supporto porta lente attraverso la realizzazione di due intagli 22a sfocianti in rispettivi fori 22b, come mostrato in figura 4.
In tale forma di realizzazione preferenziale, il motore vibratore 23 trasferisce alla porzione di supporto 21a che porta la lente di collimazione 14b un movimento oscillatorio rispetto alla rimanente parte del supporto 21b, lungo un piano trasversale all’asse focale B della lente di collimazione 14b.
In alternativa o in aggiunta, sono previsti secondi mezzi vibratori (non illustrati) in grado di generare uno spostamento verticale del piano di appoggio o vassoio definente la zona di ispezione 20.
L'oscillazione del piano di appoggio o vassoio 20 risulta particolarmente efficace per ridurre l’effetto etalon che si forma tra i fasci diffusi dall’almeno una porzione 111,121 almeno parzialmente otticamente trasparente della confezione 100 e dal bersaglio 100,200, variando la distanza relativa tra gli stessi. Grazie all’introduzione dei mezzi vibratori sopra descritti, la differenza di cammino ottico à ̈ meccanicamente modulata e quando lo spettro viene mediato, l’effetto etalon viene sostanzialmente annullato.
Il funzionamento dell’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni 100 sigillate à ̈ il seguente.
Quando l’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni 100 viene attivata, la sorgente laser 11 invia un fascio laser 11 verso una zona di ispezione 20 nella quale à ̈ stata alloggiata una confezione 100 in modo tale che la propria almeno una porzione 111,121 almeno parzialmente otticamente trasparente sia rivolta verso la sorgente laser 11.
Il fascio laser 12 penetra nella confezione attraverso l’almeno una porzione 111,121 almeno parzialmente otticamente trasparente e incide su un bersaglio che può essere costituito dal fondo della confezione 100 come anche dal suo contenuto, quale ad esempio un alimento 200.
Lo spot di luce che il fascio laser 12 genera sul bersaglio viene rilevato dal sistema di triangolazione 15 che ne determina la distanza dalla sorgente laser 11.
I raggi retrodiffusi 12’ che vanno a incidere sull’ottica di collimazione 14 sono portati a fuoco sul rivelatore 13.
Sulla base dell’intensità dei raggi incidenti sul rivelatore 13 e della distanza calcolata viene determinato il coefficiente di assorbimento del particolare gas monitorato, ottenendo dunque una misura proporzionale alla concentrazione di tale gas.
Sulla base della concentrazione del gas misurato à ̈ successivamente possibile determinare se la confezione risulta integra e/o presenta un’atmosfera conforme a quella attesa.
Dalla descrizione effettuata sono chiare le caratteristiche dell’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate oggetto della presente invenzione, così come sono chiari i relativi vantaggi.
Infatti, l’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate secondo la presente invenzione permette di misurare in termini assoluti la concentrazione di un gas interno a una confezione sigillata, fornendo dunque un’indicazione assoluta in merito all’integrità e/o idoneità della stessa.
In particolare, grazie alla precisa misura della distanza, l’apparecchiatura secondo la presente invenzione à ̈ in grado di effettuare misure assolute di concentrazione su qualsiasi tipo di materiale, laddove la misura non dipende dalla presenza o meno di altri gas.
Inoltre, tale apparecchiatura à ̈ applicabile sia per il controllo di confezioni contenenti liquidi, sia per il controllo di confezioni contenenti solidi di natura alimentare, farmaceutica, medicale o altro tipo ancora. Risulta dunque possibile ottenere misure affidabili senza alterare l’integrità della confezione, caratteristica che rende l’apparecchiatura secondo la presente invenzione del tutto idonea a un impiego in linea.
Non ultimo, tale apparecchiatura à ̈ validamente implementabile anche con sorgenti laser di bassissima potenza (0.3 mW).
È chiaro, infine, che l’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’invenzione; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti.
In particolare, seppure l’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate secondo la presente invenzione sia stata descritta in termini esemplificativi in relazione alla misura di ossigeno, risulta chiaro che essa possa essere impiegata per l'analisi di altri gas come vapor acqueo, anidride carbonica o altri gas di particolare interesse nell'industria alimentare, farmaceutica o medicale.
Pertanto, pur trovando particolare impiego nel settore alimentare, tale apparecchiatura risulta vantaggiosamente impiegabile anche per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni per prodotti farmaceutici o prodotti medicali.
Inoltre, essa può trovare impiego anche in applicazioni anti-contraffazione, laddove un’alterazione della concentrazione di ossigeno à ̈ considerata indice di una manomissione del sigillo.
Inoltre, l’apparecchiatura per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni sigillate secondo la presente invenzione si presta anche per la misura non invasiva della pressione all'interno di un contenitore che contenga in sufficiente quantità il gas di misura, ad esempio un’atmosfera con il 21% di ossigeno.
La misura della pressione viene effettuata valutando l'allargamento della riga spettrale causato dagli urti delle molecole e quindi funzione della pressione.
In pratica i materiali utilizzati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate provviste di almeno una porzione (111,121) almeno parzialmente otticamente trasparente, comprendente: - almeno una zona di ispezione (20) atta ad alloggiare detta confezione (100); - almeno una sorgente laser (11) con asse ottico (A) per l’emissione di un fascio laser (12) a una lunghezza d’onda sostanzialmente coincidente con una lunghezza d’onda di assorbimento di un gas, detta almeno una sorgente laser (11) essendo posizionata in modo tale da dirigere detto fascio laser (12) verso detta almeno una zona di ispezione (20); - almeno un rivelatore (13) posizionato in modo tale da rilevare almeno una porzione di raggi retrodiffusi (12’) in seguito a collisione di detto fascio laser (12) emesso da detta sorgente laser (11) con un bersaglio (100,200) e di fornire in uscita un dato rappresentativo di uno spettro di assorbimento di detto gas; caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di misura di una distanza percorsa da detto fascio laser (12) e da detta almeno una porzione di raggi retrodiffusi (12’) all’interno di detta confezione (100) e mezzi di elaborazione elettronica per il calcolo della concentrazione di detto gas sulla base di detto dato rappresentativo di detto spettro di assorbimento e di detta distanza percorsa.
  2. 2) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che detti mezzi di misura della distanza percorsa comprendono un sistema a triangolazione.
  3. 3) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo la rivendicazione 2 caratterizzata dal fatto che detto sistema a triangolazione comprende una videocamera (15) posizionata in modo tale da inquadrare detta zona di ispezione (20).
  4. 4) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 caratterizzata dal fatto che a detto rivelatore (13) à ̈ associata un’ottica di collimazione (14) di almeno parte di detti raggi retrodiffusi (12’) verso detto rivelatore (13).
  5. 5) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo la rivendicazione 4 caratterizzata dal fatto che detta ottica di collimazione (14) comprende uno specchio (14a) e una lente di collimazione (14b) avente asse focale (B), atti a portare a fuoco su detto rivelatore (13) parte di detti raggi retrodiffusi (12’).
  6. 6) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta sorgente laser (11) e detto rilevatore (13) sono posti internamente a una camera di contenimento (16) avente ambiente gassoso sostanzialmente privo di ossigeno.
  7. 7) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo la rivendicazione 6 caratterizzata dal fatto che detta camera di contenimento (16) comprende internamente almeno una sostanza in grado di sottrarre ossigeno all’ambiente per via fisica o chimica.
  8. 8) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6 o 7 caratterizzata dal fatto che detta camera di contenimento (16) comprende una finestra (17) atta ad andare in appoggio su detta almeno una porzione (111,121) almeno parzialmente otticamente trasparente di detta confezione (100), il piano su cui giace detta finestra (17) essendo inclinato rispetto a detto asse ottico (A) di detta sorgente laser (11) di un angolo compreso tra 10° e 20° e, preferibilmente pari a circa 15°.
  9. 9) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta sorgente laser (11) e detto rilevatore (13) sono vincolati in maniera mobile a un telaio (18).
  10. 10) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 9 caratterizzata dal fatto di comprendere primi mezzi vibratori (23) associati a detta lente di collimazione (14b) di detti raggi retrodiffusi (12’).
  11. 11) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo la rivendicazione 10 caratterizzata dal fatto che detta lente di collimazione (14b) à ̈ montata su un supporto (21) provvisto di giunto elastico (22), a detto giunto elastico (22) essendo associati detti primi mezzi vibratori (23).
  12. 12) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo la rivendicazione 11 caratterizzata dal fatto che detto giunto elastico (22) à ̈ realizzato in detto supporto (21) porta lente e comprende una coppia di intagli (22a) sfocianti in rispettivi fori (22b).
  13. 13) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di comprendere secondi mezzi vibratori associati a un piano di appoggio o vassoio definente detta zona di ispezione (20) atti a generare uno spostamento verticale di detto piano di appoggio o vassoio (20).
  14. 14) Apparecchiatura (10) per il controllo non distruttivo dell’integrità e/o idoneità di confezioni (100) sigillate secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di operare in regime di modulazione digitale della lunghezza d'onda (dWMS).
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